L'ANGELO BIANCO
RIASSUNTO: Ad Antares e a Phoebe fu impedito di salvare una vittima dalla furia di un demone. Entrambe si sentirono in colpa. La loro famiglia fu loro vicina. Alla fine avranno una piacevole sorpresa.
DATA DI COMPOSIZIONE: 20/09/04
PERIODO DI SVOLGIMENTO DELLA STORIA: Ambientato alla fine della 5^ stagione, dopo gli altri racconti da me scritti: "Ritorni e arrivi in casa Halliwell", "Pericolo incombente", "Un mondo parallelo", "I predatori", "Processo alle Halliwell", "La notorietà", "Nemico unico" e "La perdita dei poteri".
VALUTAZIONE: adatto a tutti
DISCLAIMER: Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito “Streghe Italia”, e che tutti i personaggi di “Streghe/Charmed” utilizzati sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.
SAN FRANCISCO. DOMENICA MATTINA. CASA DI ANTARES ED ANGEL.
Le cinque sorelle Halliwell, Angel, Leo e Cole avrebbero partecipato al mercato
di beneficenza organizzato dal comune di San Francisco in collaborazione con
l’UNICEF per raccogliere fondi destinati ai bambini dell’Africa, ognuno dei
partecipanti avrebbe avuto a disposizione una bancarella dove poter vendere
tutti quegli oggetti inutilizzati che in genere ogni famiglia possiede.
Anche la famiglia Halliwell aveva deciso di partecipare in quanto ognuno di loro
aveva tantissime cose che non usavano più e che quindi avrebbero venduto
volentieri soprattutto per una causa così nobile. L’unica cosa che rimaneva da
decidere era il prezzo a cui vendere gli oggetti.
Phoebe: “Come vorrei poter vendere tutti gli oggetti. Se questo non avvenisse,
mi dispiacerebbe tantissimo, perché il ricavato sarebbe poco e io vorrei dare il
massimo ai bambini africani.”
Cole: “Anch’io mi auguro di poter vendere tutti gli oggetti. Nel caso in cui non
riuscissimo a vendere tutto una soluzione ci sarebbe comunque. Potremmo
rivolgerci a quei negozi che acquistano oggetti usati per poi rivenderli. I
soldi che ne ricaveremo potremmo poi donarli all’UNICEF per i bambini africani.”
Phoebe: “Noto che anche i demoni possono avere un cuore.”
Cole: “Spiritosa.”
Prue: “Secondo voi questo maglione a che prezzo si può vendere?”
Angel: “Secondo me, si può vendere a 20 dollari.”
Prue: “E vada per 20 dollari.”
Paige: “Ma 20 dollari, secondo me, sono pochi, bisognerebbe venderlo ad un
prezzo maggiore, perché mettete che, malauguratamente, riuscissimo a vendere
solo quel pezzo, l’UNICEF non ci farà molto.”
Piper: “Paige, ho parlato proprio ieri con una responsabile dell’UNICEF di San
Francisco e mi ha detto che con un solo dollaro si riescono a vaccinare 50
persone.”
Antares: “Questo significa che con 20 dollari si riescono a salvare 1000
persone. Quindi sarebbe già un aiuto discreto, comunque speriamo di ricavare il
più possibile, così potremmo dare un aiuto ancora più concreto.”
Angel: “Io ho una proposta da fare. Da questo momento in poi potremmo
raccogliere…Adesso faccio solo un esempio, poi potremmo decidere i dettagli.
Ognuno di noi potrebbe mettere fuori un dollaro a testa, una volta al mese
oppure una volta alla settimana e alla fine dell’anno dare il ricavato
all’UNICEF.”
Leo: “Mi sembra un ottima proposta. Voi che ne pensate?”
Tutti erano d’accordo con Angel, decisero di mettere fuori ogni mese cinque
dollari a testa, in questo modo alla fine dell’anno avrebbero avuto una somma
discreta, Angel sarebbe stato il tesoriere visto che l’iniziativa era partita da
lui. Piper decise di mettere dei salvadanai sul bancone del bar e sui tavoli del
P4A per raccogliere ulteriori fondi, Antares promise che avrebbe parlato della
loro iniziativa ai suoi studenti per spronarli a fare la stessa cosa ed Angel lo
avrebbe proposto ai suoi dipendenti.
In quel momento suonò il campanello, andò Piper ad aprire la porta: era Darryl.
Era venuto a chiedere se anche loro partecipavano al mercato di beneficenza,
perché lui aveva deciso di prendervi parte e magari avrebbero potuto darsi una
mano a vicenda. Le ragazze dissero all’amico cosa avevano deciso, lui disse che
avrebbe partecipato e che ne avrebbe parlato anche con i suoi colleghi
poliziotti.
SAN FRANCISCO. DOMENICA POMERIGGIO. SALA RIUNIONI UNICEF.
Le sorelle Halliwell, Leo, Cole, Angel e Darryl si recarono al palazzo
dell’UNICEF per la riunione sul mercato di beneficenza. La sala era gremita,
molta gente dovette rimanere in piedi così come la famiglia Halliwell. In sala
era presente anche la famiglia Trust, persone molto strane dato che vivevano in
una caverna sotterranea nei dintorni di San Francisco, era gente solitaria, in
genere non si facevano mai vedere in città, quindi tutti si meravigliarono nel
vederli. La famiglia Halliwell si sistemò proprio vicino a loro, Phoebe sfiorò
la figlia più grande ed ebbe una premonizione.
Vide questa ragazza mentre veniva uccisa da un demone, le sorelle chiesero a
Phoebe ciò che aveva visto. Nel frattempo la famiglia Trust ricevette una
telefonata, dopo di che uscì dalla sala riunioni dell’UNICEF. Phoebe ed Antares
decisero di seguirli, (mentre Leo, Angel, Cole e Darryl sarebbero rimasti alla
riunione) e pedinandoli arrivarono alla caverna dove abitavano.
Entrarono e continuarono a seguirli finché dopo un chilometro di cammino
entrarono in una caverna ancora più grande, si guardarono attorno e rimasero
stupite nel vedere una casa costruita nella roccia. Tutti gli abitanti di San
Francisco, Halliwell comprese, erano convinti che i Trust vivessero in completa
povertà, invece non era assolutamente così, perché solamente delle persone
ricche potevano permettersi una casa del genere.
Nel cortile c’erano tante persone; Antares prese per mano Phoebe così poterono
diventare invisibili, in questa maniera si avvicinarono alla famiglia per
ascoltare indisturbate quello che dicevano. Ecco il dialogo:
Draven: “Eccovi, dov’eravate finiti?”
Mary: “Papà, siamo andati al palazzo dell’UNICEF per prendere parte alla
riunione sul mercato di beneficenza.”
Draven: “Vi ho detto che non dovevate andarci.”
Mary: “Ma papà è per una buona causa.”
Draven: “Stupidaggini. E poi lo sai che non dovete andare via di casa senza il
mio permesso.”
Antares e Phoebe capirono il perché di questo loro essere solitari, era il padre
ad essere un despota. In quel momento si materializzò il demone che Phoebe aveva
visto nella premonizione, Antares e Phoebe ritornarono ad essere visibili.
La famiglia Trust, tranne il nonno, la figlia e la nipote (che era proprio
vicino al punto dove era apparso il demone), scappò in casa. Il nonno incominciò
a inveire contro l’intruso il quale per replica prese in ostaggio la nipote.
Antares e Phoebe stavano per salvare la ragazza quando vennero immobilizzate,
messe dentro a dei sacchi e trascinate via. Purtroppo Antares, presa alla
sprovvista, non pensò che avrebbe potuto smaterializzarsi liberandosi così dalla
persona che l’aveva intrappolata. Le due sorelle furono portate in casa dove
vennero liberate.
Sebastian: “Voi chi siete?”
Antares: “Io sono Antares Halliwell e lei è mia sorella Phoebe.”
Sebastian: “L’hai detto come se io dovessi conoscervi.”
Phoebe: “Non li leggi i giornali?”
Sebastian: “No.”
In quel momento sentirono Mary urlare dal dolore, Sebastian, Michael (che era
l’altro ragazzo che aveva portato via le due Halliwell), Antares e Phoebe si
precipitarono immediatamente fuori per vedere cosa era successo. Videro Mary che
stringeva forte a sé la figlia e sentirono che urlava : “Maledetto, l’ha uccisa,
bastardo.”. Antares e Phoebe si guardarono disperate, entrambe si sentirono
cadere il mondo addosso, non erano riuscite a salvare l’innocente che avrebbero
dovuto proteggere. Non sapevano se avvicinarsi alla famiglia per fare loro le
condoglianze oppure per inveire contro di loro per aver impedito loro di aiutare
la ragazza. Decisero di tornare a casa, eventualmente sarebbero tornate un altro
giorno.
SAN FRANCISCO. DOMENICA SERA. CASA DI ANTARES ED ANGEL.
Antares e Phoebe apparvero nella cucina di casa della prima, sconvolte, erano
scoppiate in lacrime. Nella stanza entrarono Angel e Cole, vedendole disperate,
chiesero immediatamente spiegazioni. Le due ragazze raccontarono per filo e per
segno quello che era successo.
Antares: “E’ tutta colpa mia.”
Angel: “Perché dici che è colpa tua? Sono stati Sebastian e Michael a impedirvi
di salvare la sorella.”
Antares: “Io ho la facoltà di smaterializzarmi, quindi avrei potuto scomparire
per poi comparire fuori nel cortile così facendo avrei impedito al demone di
uccidere Samantha. Non so cosa mi sia successo, non è da me commettere un errore
così grave. ”
Cole: “Non è colpa tua, sono stati Sebastian e Michael ad impedirti di aiutare
Samantha. Sei stata presa alla sprovvista e non hai avuto il tempo di reagire.
E’ stata una reazione normalissima la tua.”
Antares: “Ma io sono una strega e non avrei dovuto sbagliare. E poi sarei dovuta
rimanere invisibile.”
Angel: “E’ inutile stare qui a piangere e dire avrei potuto fare questo, avrei
potuto fare quello. Per di più non è colpa tua.”
Phoebe: “Anch’io avrei potuto ricordare ad Antares che si poteva smaterializzare
o che potevamo rimanere invisibili. Anch’io ho sbagliato.”
Cole: “Phoebe non ti ci mettere anche tu. Angel ha ragione, non è stata colpa
vostra.”
Antares: “Maledizione, siamo streghe, il nostro compito è quello di proteggere
persone innocenti e abbiamo fallito.”
Angel: “Basta, non è colpa vostra.”
Phoebe: “Su una cosa non sbaglieremo di sicuro: elimineremo quel demone. Ci
vendicheremo.”
Antares: “Questo è fuori discussione.”
Angel e Cole, preoccupati per Antares e Phoebe, chiamarono le loro sorelle, fu
Leo a rispondere al telefono. Cole gli raccontò quello che era successo ad
Antares e a Phoebe. Leo (che aveva in braccio il piccolo Wyatt) orbitò
immediatamente a casa di Antares. Angel si occupò di Wyatt, mentre Leo si occupò
delle due sorelle.
Phoebe: “Ciao Leo, scommetto che sono stati Cole ed Angel a chiamarti e ti
avranno già raccontato tutto.”
Leo. “Si, so già tutto. Capisco il vostro stato d’animo, ma non è colpa vostra.”
Antares: “Si che è colpa nostra.”
Leo: “No, non è colpa vostra. Non avete fallito, ci sono dei destini che non si
possono cambiare e probabilmente quello di Samantha era quello di morire. Anche
le streghe non hanno il potere di cambiare certi destini, non dovete addossarvi
la colpa di quanto è successo. Gli anziani mi stanno chiamando, devo andare,
potete occuparvi voi di Wyatt? E’ di là con Angel.”
Phoebe: “Sicuramente gli anziani saranno arrabbiati con noi.”
Leo: “Non sono arrabbiati con voi.”
Antares: “E tu come fai a saperlo? Non sei ancora andato a parlare con loro!”
Leo orbitò dagli anziani, fu di ritorno dopo dieci minuti con una bellissima
notizia, aveva scoperto che Samantha era diventata un angelo bianco. Antares e
Phoebe furono sollevate nel sentire Leo pronunciare quelle parole. Leo disse che
gli anziani volevano che loro due andassero a parlare con i Trust in modo da
spiegare quello che era successo, e che per Samantha sarebbe incominciata una
nuova esistenza. Phoebe replicò che non sarebbe stato un compito facile visto
che tipo di persone erano i Trust e che dovevano pure occuparsi del demone. Leo
disse che di quest’ultimo si sarebbero occupate le loro sorelle.
Suonarono alla porta, erano Prue, Piper, Phoebe e Paige. Cole spiegò loro quello
che era successo, ma lui non era ancora a conoscenza che Samantha fosse
diventata un angelo bianco. Corsero immediatamente in cucina, Cole ed Angel le
seguirono. Leo spiegò loro quello che era accaduto, Prue, Piper, Phoebe e Paige
si tranquillizzarono subito e promisero che si sarebbero occupate del demone.
Phoebe ed Antares ringraziarono le sorelle per l’aiuto, anche se, forse, il loro
era il compito più facile.
SAN FRANCISCO. LUNEDI’ MATTINA. CASA HALLIWELL.
Prue si era alzata presto quella mattina, voleva darsi da fare per sconfiggere
il demone, anche se non era un compito facile dato che non sapeva con chi aveva
a che fare. Comunque provò a cercare sul “Libro delle Ombre” un incantesimo che
potesse evocarlo. Trovò la seguente formula magica:
Magico mondo fatato
invoca il demone
che ha ucciso xxxx.
Magico mondo delle streghe
noi invochiamo ora
chi questa malefatta
ha compiuto.
Per fare questo dovete mettere al posto delle xxxx il nome della persona uccisa,
poi più streghe pronunciano l’incantesimo più è facile invocare il demone. Poi
dovete disporre una pietra nel punto dove desiderate che appaia il demone.
Infine lo dovete imprigionare con i cristalli.
Prue cercò anche un incantesimo che potesse servire per eliminare il demone.
Trovò il seguente:
Venite a noi poteri del bene
unitevi in una forza enorme
eliminate il demone
che è qui di fronte a noi.
Prue chiamò le sue sorelle per poter sconfiggere il demone, seguirono le
istruzioni del Libro e poi pronunciarono l’incantesimo per evocare il nemico il
quale comparve davanti a loro, essendo intrappolato dai cristalli non riuscì a
fuggire e nemmeno ad attaccare le tre sorelle le quali pronunciarono
l’incantesimo per eliminarlo. Nella stanza si creò un vortice che iniziò a
girare intorno al demone. Il nemico fu sconfitto.
Intanto Antares e Phoebe si erano recate nella caverna dove abitavano i Trust
per parlare con loro. Suonarono il campanello, venne ad aprire Sebastian, quest’ultimo
chiuse immediatamente la porta in faccia alle due sorelle Halliwell. Antares
prese per mano Phoebe, si smaterializzarono e comparvero nel salotto dei Baston.
Draven, alla vista delle due sorelle, prese il fucile, glielo puntò contro e
premette il grilletto. Antares con i suoi poteri evitò che il proiettile le
colpisse facendolo conficcare nella roccia.
Mary: “Visto, avevo ragione, loro non sono estranee alla morte di Samantha. Sono
dei demoni.”
Antares: “Non siamo demoni, siamo streghe.”
Michael: “E’ la stessa cosa.”
Phoebe: “No. I demoni sono cattivi e le streghe sono buone.”
Draven: “Chi ci assicura che sia così?”
Antares: “Ascoltate quello che abbiamo da dirvi e lo capirete.”
Antares e Phoebe spiegarono chi erano loro e quello che avevano fatto come
streghe. La famiglia Trust sembrava essersi convinta della loro onestà, persino
il nonno sembrava essersi calmato.
Mary: “Quindi voi eravate venute a salvare Samantha.”
Antares: “Si, ma purtroppo non ci siamo riuscite.”
Sebastian: “Mica potevo sapere il motivo per cui eravate qui.”
Michael: “Infatti.”
Phoebe: “Non stiamo dando la colpa a voi due, anzi eravamo noi a sentirci in
colpa.”
Antares: “Abbiamo parlato con il nostro angelo bianco il quale ci ha informato
sul fatto che il destino di Samantha era quello di non essere salvata, perché il
destino aveva scelto per lei un'altra strada.”
Draven: “Cos’è un angelo bianco?”
Phoebe: “E’ l’angelo custode delle streghe, lui veglia su di noi, ci dà consigli
su come salvare gli innocenti, ci cura quando siamo ferite, ci ascolta quando
siamo giù di morale.”
Antares: “Il destino di Samantha era proprio quello di diventare un angelo
bianco.”
Mary: “Cosa? Samantha un angelo bianco? Ma nessuno di noi ha poteri magici!”
Phoebe: “Per diventare un angelo bianco non occorre venire da una famiglia di
streghe. Dipende da come ci si comporta in vita. Se in vita si aiuta gli altri
dopo la morte si continuerà a farlo.”
Draven: “Samantha faceva volontariato, era sempre pronta ad aiutare gli altri.
Anche se non ero molto d’accordo con il suo stile di vita.”
Antares: “Invece aiutare gli altri è una cosa importantissima e Samantha faceva
bene a comportarsi così.”
Michael: “Ma potremmo rivedere Samantha?”
Phoebe: “Per il momento no, ci vorrà ancora qualche mese perché possiate
vederla. Adesso lei deve accettare il fatto di essere un angelo bianco.”
Sebastian: “Ma adesso lei dove si trova?”
Antares: “E’ in una specie di dimensione parallela insieme con gli anziani che
sono i capi degli angeli bianchi e di noi streghe. Vi va di prendere parte al
mercato di beneficenza insieme a noi?”
Draven: “Sì.”
Prue, Piper, Phoebe, Antares, Paige, Leo, Cole, Angel, la famiglia Trust e
Darryl si misero all’opera per organizzare la loro bancarella.
Scritto da Valentina