NEMICO UNICO
RIASSUNTO: Le sorelle Halliwell aiutarono Harry, Ron, Hermione, Silente e la McGranitt a sconfiggere Voldemort, ma purtroppo non riuscirono, totalmente, nel loro intento.
DATA DI COMPOSIZIONE: 22/08/04
PERIODO DI SVOLGIMENTO DELLA STORIA: Ambientato alla fine della 5^ stagione, dopo gli altri racconti da me scritti: "Ritorni e arrivi in casa Halliwell", "Pericolo incombente", "Un mondo parallelo", "I predatori", "Processo alle Halliwell" e "La notorietà".
VALUTAZIONE: adatto a tutti
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lucro.
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presenti sono di proprietà di J.K. Rowling e sono utilizzati senza il permesso
dell’autrice e non a fini di lucro.
SAN FRANCISCO. LUNEDI’ MATTINA. CASA DI ANTARES ED ANGEL
Per Antares era arrivato il momento di ritornare al lavoro dopo il periodo di
convalescenza seguito all’operazione; Angel, preoccupato per lei, cercò di
convincerla a prendersi un ulteriore periodo di riposo. Lei lo rassicurò sul suo
stato di salute, si sentiva in perfetta forma e poi desiderava ritornare alla
sua vita quotidiana, se continuava a rimanere chiusa in casa sarebbe impazzita.
Antares, dopo aver salutato il fidanzato, si materializzò nella Sala Grande di
Hogwarts dove si sedette al tavolo degli insegnanti.
Appena gli studenti di Hogwarts (tranne i Serpeverde) videro la professoressa
incominciarono ad applaudire, erano felici di vederla, finalmente il periodo di
“terrore” instaurato dal professor Piton (il supplente di Antares) sarebbe
finito.
HOGWARTS. AULA DI DIFFERENZA NELLA MAGIA
Antares entrò nella sua aula dove avrebbe tenuto lezione ai Griffondoro e ai
Corvonero del primo anno. Come era da immaginare gli studenti le fecero un sacco
di domande sull’operazione che aveva subito, lei rispose a tutto quello che le
fu chiesto, ciò che lasciò stupiti gli studenti fu il fatto che i medici che
eseguirono l’operazione erano babbani e quindi avevano utilizzato metodi babbani
su di lei. Antares spiegò loro che nel suo mondo fra streghe e babbani non c’era
l’odio che c’era nel loro mondo, ma che comunque non dovevano rivelare la loro
condizione di streghe, se non in alcuni casi, perché se la gente comune ne fosse
venuta a conoscenza, sarebbero state arrestate, cosa che era successa, ma,
fortunatamente, al processo erano state scagionate dalle accuse. Nonostante ciò
la gente le guardava con sospetto.
HOGWARTS. MERCOLEDI’ ORA DI PRANZO. SALA GRANDE
Era ora di pranzo. Antares, seduta al tavolo degli insegnanti, era proprio di
fronte al tavolo di Griffondoro, all’estremità a lei più vicina c’erano Harry,
Ron e Hermione che stavano confabulando. Antares, incuriosita da questo loro
atteggiamento, decise di prestare attenzione o meglio di origliare.
Fortunatamente nella Sala non c’era un gran rumore, questo le permetteva di
ascoltarli. Ecco il dialogo dei ragazzi:
Harry: “Buono quest’antipasto.”
Hermione: “E’ squisito.”
Ron: “Peccato che mia mamma non sia così brava a cucinare.”
Harry: “Chissà se anche Voldemort è così fortunato da mangiare cose così buone o
se le considera cose indegne di lui.”
Hermione e Ron fecero un gran sussulto, a momenti caddero dalla panchina.
Ron: “Ma come cavolo ti salta in mente di pensare a Tu-sai-chi in un momento
come
questo?”
Hermione: “Harry non vorrai farci intendere che ti fa male la cicatrice?”
Harry: “No, non mi fa male. E’ da alcuni giorni che mi chiedo cosa sta
escogitando.”
Ron: “Che cosa ti fa pensare che Tu-sai-chi stia architettando qualcosa?”
Harry: “Dopo quello che è successo al Torneo Tremaghi è impossibile che se ne
stia
in disparte. Sicuramente cercherà di uccidermi, d’altronde è da quando sono
nato che tenta di vendicarsi per quello che ha dovuto passare a causa mia.”
SAN FRANCISCO. MERCOLEDI’ POMERIGGIO.P4A
Le cinque sorelle Halliwell stavano organizzando la festa per il compleanno di
Angel, erano felici e spensierate quando Paige le riportò alla cruda realtà.
Paige: “Speriamo di non venire attaccate da demoni.”
Prue: “Paige, smettila di fare l’uccello del malaugurio.”
Paige: “Scusa, Prue.”
Phoebe: “Paige, giuro che se ci attaccano, ti lasceremo da sola ad affrontare i
demoni.”
Paige: “Grazie, Phoebe. Molto gentile.”
Antares: “Ragazze, non odiatemi, ma oggi a scuola ho sentito parlare o meglio ho
origliato la conversazione di Harry, Ron e Hermione. I ragazzi temono che
Voldemort possa attaccarli. Vi ricordate lui? Harry ne aveva parlato
durante la conferenza, è quello che ha ucciso i suoi genitori.”
Piper: “E noi dovremmo intervenire contro di lui?”
Antares: “Volevo discuterne con voi.”
Mentre le sorelle Halliwell stavano discutendo se era giusto oppure no
intervenire contro un mago oscuro che non faceva parte del loro mondo, furono
raggiunte da Cole. Antares spiegò all’amico quale era il loro dilemma, lui
consigliò di aspettare l’evolversi dei fatti.
HOGWARTS. GIOVEDI’ MATTINA. SALA GRANDE.
Antares decise di fare colazione a scuola (in genere mangiava insieme ad Angel)
per avvisare Harry, Ron e Hermione di recarsi nel suo ufficio in una delle sue
ore libere.
Antares: “Ragazzi, ho bisogno di farvi alcune domande.”
Hermione: “Ci dica, professoressa.”
Antares: “Non qui, potete venire nel mio ufficio in una delle mie ore libere?
Questo
è il mio orario di oggi.”
Harry (dopo aver guardato l’orario): “Verremo alla sua prima ora libera, tanto
abbiamo Divinazione e sicuramente la Cooman non noterà la nostra assenza.”
Antares: “Grazie, ragazzi. Anche se mi dispiace farvi perdere una lezione.”
Alla fine della prima ora di lezione Harry, Ron e Hermione si recarono
nell’ufficio di Antares.
Antares: “Buongiorno, ragazzi. Sedetevi, prego.”
Harry, Ron, Hermione: “Buongiorno, professoressa.”
Antares: “Immagino che vi sareste chiesti il motivo per cui vi ho domandato di
presentarvi nel mio ufficio.”
Ron: “Si, ce lo siamo chiesto.”
Antares: “Perdonatemi, ragazzi. Ma ieri, durante il pranzo, ho origliato la
vostra
conversazione. Ho sentito che temete un attacco da parte di Voldemort.”
Ron e Hermione, come al solito, fecero un sussulto.
Antares: “Voglio che mi diciate tutto quello che sapete su di lui.”
Harry: “Professoressa, perché vuole saperlo?”
Antares: “Per capire come io e le mie sorelle possiamo intervenire contro di
lui.”
Harry, felice che la professoressa fosse interessata a eliminare il nemico,
incominciò a raccontare il suo primo incontro con Voldemort, di quando aveva
appena un anno quando uccise i suoi genitori, infliggendo a lui la cicatrice che
aveva sulla fronte. Hermione raccontò quello che era successo durante il primo
anno scolastico e come erano riusciti a salvare la pietra filosofale. Harry
raccontò cosa era accaduto al secondo anno all’interno della Camera dei Segreti.
Ron raccontò cosa avvenne al terzo anno, della paura iniziale che avevano di
Sirius Black e di come vennero a conoscenza della realtà e cioè che Sirius era
il padrino di Harry e che non era stato lui a tradire i genitori di Harry.
Quest’ultimo finì con il raccontare cosa era successo al Torneo Tremaghi e come
Voldemort aveva ucciso Cedric Diggory.
Antares rimase sconvolta nello sentire che Harry aveva affrontato un mago così
potente a solo un anno. Probabilmente questo era dovuto al fatto che lei aveva
combattuto per la prima volta contro un demone all’età di sedici anni. Rassicurò
i tre ragazzi che avrebbe fatto qualsiasi cosa era in suo potere per sconfiggere
il nemico, in questo sarebbe stata aiutata dalle sue sorelle, Leo e Cole. I
ragazzi furono contenti di sentirglielo dire, in genere i professori facevano di
tutto perché Harry, Ron e Hermione non affrontassero Voldemort. Erano
rassicurati soprattutto dal fatto che le sorelle Halliwell, Leo e Cole erano
molto potenti al pari di Silente, l’unico mago che Voldemort temeva.
Antares: “Non vi è mai venuto in mente che i professori avessero dei validi
motivi
quando cercavano di impedirvi di affrontare Voldemort?”
Harry: “Si, siamo certi che loro abbiano dei validi motivi, ma per me si tratta
di
una questione personale visto che Voldemort ha ucciso i miei genitori. Ma la
gente, tranne Ron e Hermione, sembra non capirlo.”
Antares: “Anch’io ho perso mia mamma a causa di un demone, quindi posso capire
la tua sete di vendetta. Però devi stare attento, da quel che mi pare di
capire Voldemort è il mago oscuro più potente del vostro mondo. I
professori non hanno tutti i torti a cercare di impedirvi di combattere contro
di lui.”
SAN FRANCISCO. GIOVEDI’ SERA. CASA DI ANTARES ED ANGEL.
Antares aveva invitato a cena le sue sorelle, Leo e Cole; voleva informarli a
proposito di quello che aveva scoperto su Voldemort. Si sedettero a tavola e
Antares incominciò a raccontare l’intera storia del mago oscuro; anche le sue
sorelle e Leo rimasero sconvolti alla notizia che Harry avesse dovuto affrontare
Voldemort a solo un anno di età. L’unico a non esserlo era Cole il quale ne
spiegò il motivo. Lui (essendo un demone) disse che i malvagi per perseguire i
propri scopi non si facevano scrupoli ad attaccare un bambino di un anno. Mentre
le streghe erano dalla parte dei deboli e quindi era inconcepibile attaccare un
essere indifeso come un bambino. Questo tipo di ragionamento era nell’ordine
naturale del loro mondo diviso fra il bene e il male.
HOGWARTS. VENERDI’ MATTINA. DORMITORIO DI GRIFFONDORO.
La notte di Harry fu una notte agitata, non era riuscito a chiudere occhio,
verso l’una di notte la cicatrice aveva incominciato a fargli male. Era
l’avvertimento che Voldemort stava per attaccare o era Harry che stava
diventando paranoico? Ron, resosi conto che l’amico era agitato, si avvicinò al
suo letto.
Ron: “Harry che cosa ti succede? Stai male?”
Harry: “Mi fa male la cicatrice.”
Ron: “Cosaaa??? Questo significa che Voldemort sta per attaccare?”
Harry: “Non lo so, è una risposta che la mia cicatrice non può dare con
esattezza.”
I due ragazzi si avviarono nella sala comune di Griffondoro dove c’era già
Hermione che, nonostante fosse mattina presto, stava studiando, ma per lei era
una cosa normale.
Hermione: “Ciao ragazzi, siete venuti a studiare per il compito in classe di
pozioni?”
Ron: “No, in questo momento c’è qualcosa di più importante dello studio.”
Hermione: “E cosa c’è di più importante dello studio?”
Ron: “Harry non è riuscito a dormire a causa del dolore fortissimo alla
cicatrice.”
Hermione: “Cosaaa??? Harry devi andare subito da Silente.”
Harry: “Non credo che andare da Silente sia la soluzione giusta, sicuramente mi
dirà
di stare calmo, che Voldemort non può farmi niente finché me ne resterò
buono qui ad Hogwarts dove posso essere tenuto sotto controllo dai
professori.”
Ron: “Hermione, ti sei dimenticata della promessa fatta dalla professoressa
Halliwell?”
Hermione: “E’ vero, hai ragione. Harry, andiamo da lei!”
I tre ragazzi corsero immediatamente nell’ufficio di Antares, ma non trovandola,
decisero di aspettarla. Dopo dieci minuti di attesa ecco apparire la
professoressa.
Antares: “Ragazzi, cosa ci fate qui?”
Harry: “Ho un dolore fortissimo alla cicatrice.”
Antares: “Allora avete sbagliato persona, dovete andare da Madama Chips.”
Hermione: “Significa che Voldemort sta per attaccare.”
Antares: “Sapete quando attaccherà esattamente?”
Ron: “Questa, purtroppo, è una risposta che non siamo in grado di darle.”
Antares: “Allora per il momento non posso esservi di aiuto, però mi raccomando
tenetemi informata sugli sviluppi.”
Harry: “Certamente, professoressa posso chiederle di farmi una promessa?”
Antares: “Quale promessa?”
Harry: “Mi promette di non dire niente del mio timore a Silente?”
Antares: “Hai la mia parola d’onore.”
Antares, tramite il pensiero, avvertì la sua famiglia di stare allerta contro
Voldemort.
HOGWARTS. VENERDI’ POMERIGGIO. AULA DI DIFFERENZA NELLA MAGIA.
Era la seconda ora di lezione per Griffondoro e Corvonero del quinto anno.
Antares mentre stava spiegando l’operazione subita, ricevette una visita
inaspettata: le sue sorelle.
Antares: “Voi cosa ci fate qua? E’ successo qualcosa di grave?”
Prue: “No, stai tranquilla, non è successo niente. Volevamo solo seguire un po’
le
tue lezioni.”
Antares: “Va bene, accomodatevi pure.”
Le sue sorelle si sedettero in un angolo dell’aula, proprio in quel momento a
Harry incominciò a far male la cicatrice, gli sembrava di avere un martello
pneumatico in testa. Le sorelle Halliwell corsero immediatamente verso di lui;
Phoebe che fu la prima ad arrivare, lo toccò per girarlo (Harry era caduto dalla
sedia ed era finito a faccia in giù) ed ebbe una premonizione. Intanto il male
alla cicatrice di Harry era terminato. Antares avvisò, tramite il pensiero, le
sue sorelle, Harry, Ron e Hermione di presentarsi nel suo ufficio l’ora
seguente, perché quello non era il momento e il posto adatto per parlare. Finita
la lezione le Halliwell e i tre amici si recarono nell’ufficio di Antares.
Antares informò Harry, Ron e Hermione che Phoebe in aula aveva avuto una
premonizione. La terzogenita raccontò che aveva visto un uomo dall’aspetto di
serpente tentare di uccidere Harry, le sorelle Halliwell vennero così a
conoscenza che quello era l’aspetto di Voldemort. Ora non avevano più dubbi sul
da farsi, avrebbero combattuto contro il mago oscuro.
Prue: “Phoebe, hai visto qualche dettaglio sul luogo della premonizione?”
Phoebe: “Era una specie di campo da calcio, dove c’erano dei ragazzi vestiti di
scarlatto tra cui Harry e dei ragazzi vestiti di giallo che volavano su delle
scope.”
Ron: “La partita di Quidditch di domani contro i Tassorosso!”
Hermione: “Cosaaa??? Voldemort vuole attaccare Harry durante l’incontro di
Quidditch? Ma non ha senso, ci sarà tutta la scuola ad assistere, compreso
Silente e quindi Harry sarà protetto da molte persone. Avrebbe più senso
che lo attaccasse quando è da solo.”
Harry: “Hermione, non credi che sarebbe meglio non dare suggerimenti a Voldemort?
Io non ho intenzione di essere ucciso.”
Hermione: “Scusami, Harry. Hai ragione. In effetti, è una fortuna che Voldemort
abbia scelto il campo di Quidditch.”
Antares: “Noi saremo fra il pubblico per controllare la situazione. Voi cercate
di
non preoccuparvi, pensate solo all’incontro.”
Ron: “Facile a dirsi, difficile a farsi.”
I tre amici ritornarono nel dormitorio di Griffondoro, mentre le sorelle
Halliwell tornarono a casa di Antares dove ad aspettarle c’erano Angel, Leo e
Cole. La quartogenita li aggiornò sugli ultimi sviluppi, Cole promise che il
giorno dopo sarebbe stato presente alla partita di Quidditch. Antares fu
rassicurata da questa sua promessa.
HOGWARTS. SABATO MATTINA. CAMPO DI QUIDDITCH.
Era arrivato il fatidico giorno, Harry e Ron erano negli spogliatoi intenti a
prepararsi per la partita. Tutti i giocatori erano tesi come delle corde di
violino, questa era una partita importantissima, vincerla significava andare in
testa nella coppa Quidditch. Anche Harry e Ron erano tesissimi, ma non per via
della partita, la loro preoccupazione derivava da Voldemort. Harry si stava
chiedendo come avrebbe fatto a prendere il boccino d’oro e nello stesso tempo
controllare il nemico. Ron stava immaginando i commenti negativi del pubblico
dopo che non avrebbe parato nessun tiro dato che la sua concentrazione era tutta
sul mago oscuro.
Era ora di entrare in campo, la tensione fra i giocatori era al massimo, Madama
Bumb fischiò l’inizio della partita. Ron si posizionò davanti ai cerchi, Harry
si posizionò il più in alto possibile per cercare di tenere d’occhio il boccino
d’oro, intanto controllò se fra il pubblico c’erano Silente, le sorelle
Halliwell, Leo e Cole. C'erano. Cercava di concentrarsi sul boccino, ma l’unica
cosa che gli veniva in mente era Voldemort che tentava di ucciderlo. Dopo dieci
minuti di gioco Tassorosso era già in testa di 100 a 0, Ron non era riuscito a
parare neanche un pallone, Angelina lo rimproverò e i Serpeverde, fra il
pubblico, cominciarono ad intonare canzoncine di scherno. Al momento l’unica
speranza di vincere la partita per Griffondoro era che Harry prendesse il
boccino d’oro. Proprio in quel momento Harry lo vide, si precipitò
immediatamente per prenderlo, anche il cercatore dei Tassorosso era partito
all’inseguimento. Harry era in una posizione avvantaggiata rispetto
all’avversario, ormai era quasi vicino, tese il braccio per prenderlo, c’era
quasi, ma … ci fu un lampo, Harry cadde giù dalla scopa da un’altezza di venti
metri. Antares bloccò immediatamente la caduta di Harry, Prue con il suo potere
riuscì a fargli toccare terra senza conseguenze. Prue, Paige, Piper, Phoebe,
Antares, Leo e Cole si precipitarono immediatamente da lui. Furono raggiunti da
Silente, dalla McGranitt, da Hermione e da Ron. Intanto fra il pubblico regnava
il panico.
Nessuno riusciva a capire che cosa potesse aver provocato quel lampo, ognuno di
loro incominciò a guardarsi intorno nella speranza di vedere chi era stato a
disarcionare Harry. Antares cercò di individuare la presenza del nemico con i
suoi poteri, ma non sapendo chi cercare esattamente era un’impresa ardua. In
quel momento il cielo di colpo divenne scuro, dalle tribune si udiva gente che
urlava, altri avevano incominciato a scappare terrorizzati verso la scuola.
Harry intanto aveva iniziato ad urlare : “Voldemort, Voldemort.”
Silente: “Harry, perché stai urlando il nome di Voldemort?”
Harry: “Perché dietro tutto questo c’è lui.”
Silente: “E tu come fai a sapere che questa è opera sua?”
Harry: “Perché è da alcuni giorni che la mi fa male cicatrice e Phoebe ha avuto
una
premonizione dove ha visto Voldemort attaccarmi durante questa partita.”
Silente: “Harry avresti dovuto dirmelo.”
Harry: “Se l’avessi fatto, lei sicuramente mi avrebbe impedito di prendere parte
alla
partita.”
Silente: “Infatti.”
In quel momento apparve Voldemort. Harry, Ron, Hermione, Silente, McGranitt,
Prue, Piper, Phoebe, Antares, Paige, Leo e Cole erano tutti schierati contro il
nemico. Piper cercò di bloccarlo, ma purtroppo non funzionò, ci provò anche
Antares, ma anche lei fece cilecca. Cole provò a lanciargli una sfera di
energia, ma lo fece solo cadere.
Le cinque sorelle provarono con l’incantesimo del potere della loro famiglia:
Ora cinque sorelle noi siamo
più forti diventiamo
i nostri poteri noi uniamo
i nemici sconfiggiamo.
Ma anche questo tentativo finì nel nulla. Voldemort lanciò contro di loro un
incantesimo, fortunatamente i sette di San Francisco riuscirono a schivarlo. Fu
la volta di Silente lanciare un attacco contro Voldemort che finì per ferirlo ad
un braccio. Voldemort cercò di reagire, ma a causa del dolore sbagliò la mira,
il colpo mancò Piper per un soffio. Ora anche la McGranitt si era unita alla
lotta, anche Harry, Ron e Hermione cercarono di dare una mano nonostante i
professori cercassero di dissuaderli.
Iniziò una lotta furiosa, volarono incantesimi dappertutto, i buoni decisero di
utilizzare i loro poteri in contemporanea, d’altronde loro erano in dodici
contro uno. Partirono all’attacco all’unisono, anche Voldemort lanciò il suo
attacco. Ad avere la meglio fu il regno del bene. Gli incantesimi della gente di
Hogwarts e i poteri delle Halliwell, che questa volta funzionarono, resero
Voldemort un vegetale.
Ron: “Uccidiamolo!”
Hermione: “No, mandiamolo ad Azkaban, è quello che si merita.”
Harry: “Probabilmente i dissennatori si unirebbero a lui, e se questo accadesse
non
oso immaginare cosa potrebbe accadere.”
McGranitt: “Albus, cosa facciamo con lui?”
Silente: “Mi…”
In quel momento Voldemort, con le poche forze che gli rimanevano, toccò una
pietra vicino a lui e sparì. Era una passaporta (un oggetto qualsiasi su cui è
stato fatto un incantesimo per trasportare le persone in un luogo scelto
precedentemente).
HOGWARTS. SABATO POMERIGGIO. UFFICIO DI SILENTE.
Le Halliwell, Cole, Leo, Ron, Harry, Hermione e la McGranitt si riunirono
nell’ufficio di Silente. Quest’ultimo rimproverò, anche se gentilmente come era
nel suo stile, Harry e Antares per non averlo informato dell’imminente attacco
di Voldemort, così facendo avevano rischiato di mettere in pericolo tutta la
scuola. Harry si scusò con il preside, anche se non si pentiva di quello che
aveva fatto. Anche Antares si scusò dicendo che nel suo mondo era abituata a
prendere da sola le decisioni riguardanti le strategie da usare contro i nemici.
Anche le sue sorelle, Leo e Cole si scusarono.
Silente le ricordò che nel suo mondo le cose erano diverse, soprattutto per quel
che riguardava gli studenti di Hogwarts, le fece promettere che in futuro
avrebbe rispettato le regole della scuola. Antares glielo promise.
Silente li congedò.
Scritto da Valentina