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UN NUOVO ARRIVO (4)


RIASSUNTO: Seguito di "Intrecci amorosi", "Basta addii!" e "Arrivederci mamma": far finta di essere genitori di un bambino è difficile, ma per Michael e soprattutto per Maria sarà veramente difficile “far finta”? Come mai Max è così stranito dal nuovo arrivato? Isabel come prenderà questa storia? E Liz, Alex, Kyle e Tess?

DATA DI COMPOSIZIONE: 23-06-2001

VALUTAZIONE: Adatto a tutti

DISCLAIMER: Tutti i diritti dei personaggi descritti nel racconto sono di proprietà della casa di produzione WARNER BROS, ad esclusione del personaggio di Rick, Carter e Matthew che sono nati dalla penna e dalla fantasia dell’autore. Il racconto è di proprietà del sito Roswell.it


MICHAEL: “Come faremo a occuparci di lui?” indicando con la testa il bebè.
MARIA: “Noi non dobbiamo fare niente”
MICHAEL: “E secondo te pensa per se da solo? Si cambia il pannolino…mangia da solo…?” 
MARIA: “Michael, noi non dobbiamo fare niente…io devo prendermi cura di lui…Rick l’ha affidato a me e a nessun altro. Inoltre mi ha lasciato tutte le istruzioni in questa lettera e tutto l’occorrente in questa borsa”
MICHAEL: “Io voglio aiutarti…” la ragazza gli sorrise premurosa “…ma quando noi saremo a scuola il bimbo dove starà?”
MARIA: “Da Jim!”
MICHAEL: “E cosa gli dirai?”
MARIA: “Non ne ho la minima idea.”
MICHAEL: “Potresti dire che è un tuo cuginetto!”
MARIA: “Ripensandoci…Jim non è la persona giusta, lui lavora.”
MICHAEL: “Non puoi mica portarlo a scuola” a Maria gli si illuminarono gli occhi e Michael capì che era meglio se fosse stato zitto.
MARIA: “Idea brillante!”
MICHAEL: “No no e no, Maria no. Non ci pensare nemmeno!”
MARIA: “Senti Michael siamo in otto ognuno di noi avrà ogni tanto un’ora libera, ci daremo il cambio…andiamo a parlare con gli altri.”
Michael non fece in tempo a ribattere che già Maria stava uscendo dalla porta e si dirigeva alla macchina con il bimbo in braccio che continuava a sorridere sotto i dolci occhi della ragazza. Michael sospirando scosse la testa, ma subito la seguì.

L’alieno guidava svelto verso casa di Max, erano già le dieci e i ragazzi si dovevano incontrare lì subito dopo il ritorno di Maria. Michael di tanto in tanto guardava la strada…quando non guardava la ragazza e il bambino.
MICHAEL: “Sai che tu e quel bimbo vi assomigliate molto? Non è che i tuoi genitori hanno avuto un altro figlio in segreto? Avete gli stessi occhioni verdi solo che lui li ha un po’ più sul nocciola!” la ragazza sorrise e continuò a giocare col neonato porgendogli il dito.
MARIA: “Chissà come si chiama?”
MICHAEL: “Ci sarà scritto nella lettera che ti ha lasciato Rick!”
MARIA: “Oh cavoli…la lettera…l’ho dimenticata a casa. Ti prego torna indietro.”
Michael voleva dirle di no, ma lei lo guardò con quegli occhi…come faceva a resistere a quegl’occhi? Così il ragazzo fece manovra e tornò indietro.
MARIA: “Mentre io prendo la lettera, tu telefona agli altri e di loro di andare a casa di Max e Isabel!”

Arrivando nel vialetto, Maria scese dalla macchina ed entrò in casa. Prese la busta e ne guardò un attimo il contenuto…c’erano due fogli piegati a metà, su uno c’era scritto: “Per Maria non farlo leggere a nessuno”, sull’altro non c’era scritto niente. La ragazza mise il primo in tasca e il secondo lo ripose nella busta. Corse fuori e raggiunse Michael nella macchina.
MARIA: “Allora? Hai chiamato gli altri?” il ragazzo scosse la testa.
MICHAEL: “Ho chiamato solo Isabel e le ho detto di avvertire lei gli altri.”
MARIA: “Perché hai chiamato Isabel e non Max?”
MICHAEL: “Perché ha risposto lei al telefono. Sei gelosa?”
MARIA: “E se lo fossi?…” guardò il ragazzo con uno sguardo malizioso “…Comunque ti conviene stare attento…” poi con tono disinvolto guardando avanti “…potrei prendere il bambino e lasciarti fuori di casa…”
MICHAEL: “Parli come se fossimo i genitori di questo piccolino…” così dicendo Michael spostò la mano dal volante e accarezzo la testa del bambino, a questa vista Maria si sentì spaventosamente bene provando una tenerezza infinita.
MARIA: “Nei prossimi giorni dovremmo far finta di esserlo…sarà una bella esperienza di vita, in fondo prima o poi avremmo dei figli nostri.” La ragazza guardò l’alieno con desiderio per prenderlo in giro.
MICHAEL: “Non correre cara…potrei sempre cambiare idea…!” Maria diede un pizzicotto alla gamba di Michael che la guardò ridendo e continuarono verso casa Evans.

ISABEL: “Ciao Michael…” poi guardando un po’ dietro  di lui “…dov’è Maria?” dal vialetto si intravide la testa bionda di Maria che con il bimbo in braccio entrò in casa come se niente fosse.
MARIA: “Ciao Isabel…gli altri sono già arrivati?”
ISABEL: “Allora è vero quello che dicevi? Quello…quello…quello è vostro figlio!” a Isabel stava per prendere un infarto e Michael scoppiò a ridere poi si fermò di colpo.
MICHAEL: “Ma cosa dici? Se non sai cosa dire, stai zitta!”
Isabel era a bocca aperta, impietrita non riusciva a muovere un muscolo guardava Maria, che intanto saliva le scale per andare in camera di Max. Poi Michael, per risollevarla, mise una mano sulla spalla di Isabel che continuava a seguire con lo sguardo la sorella.
MICHAEL: “Coraggio Isabel…non te la prendere, andiamo.” 

Maria teneva in braccio il piccolo ed era seduta sul letto, con Michael alla su sinistra. I due erano sotto gli sguardi sorpresi di tutti.
MARIA: “Questo bambino me lo ha lasciato Rick, chiedendomi di occuparmi di lui. Dentro questa busta ci dovrebbe essere scritto come si chiama e tutto il resto…” Maria porse la lettera a Liz che intanto si era seduta di fianco a lei. Il bambino iniziò a piangere.
MICHAEL: “Forse ha sonno? Dammelo a me…” il ragazzo si alzò, prese il neonato in braccio e continuò a cullarlo finché non si addormentò, gli altri erano estasiati dalla sua bravura e dal suo tatto.
LIZ: “Leggiamo la lettera?”
MAX: “Sì! Forza! Diamoci una mossa, domani mattina devo alzarmi presto!”
LIZ: “Max!?!?” Liz richiamò il ragazzo con un’aria di rimprovero “Cos’hai questa sera?” lui abbassò lo sguardo imbarazzato.
ISABEL: “Liz, dammi a me la lettera, la leggerò io.” Liz diede la busta ad Isabel e quest’ultima iniziò a leggere. 

“Dolcissima Maria… 

ISABEL: “Uh! Dolcissima Maria…che carino!” tutti guardarono Michael che era diventato rosso dalla rabbia, mentre teneva ancora in braccio il bambino ormai addormentato. Isabel si schiarì la voce.

“Dolcissima Maria,
questo bambino ha sei mesi e si chiama Matthew. Nella borsa che ti ho lasciato ci sono tutti i suoi giochini, i pannolini e la pappa…bla bla bla”
 

Isabel tirò su la testa dalla lettera e si rivolse a Maria.
ISABEL: “Qui parla di come gli devi preparare da mangiare e tutto il resto.” Poi continuò a leggere.

“…bla bla bla. Adesso vi starete chiedendo di chi è figlio, perché l’ho lasciato a Maria e sicuramente perché lo avevo io. Una cosa alla volta. Dovete sapere che quando vostro padre ed io abbiamo lasciato Roswell siamo andati a…Roswell. No, non è un gioco di parole, in realtà noi abbiamo lasciato la Roswell che conosciamo noi e siamo andati nella Roswell del futuro, esattamente di quattro anni, lì tante cose sono cambiate e voi ragazzi non potete immaginare quanto. Alcuni esseri umani sono stati resi prigionieri dagli stessi ribelli che molto tempo prima avevano ucciso Max, Michael, Isabel e Tess, sul loro pianeta. Essi si sono colonizzati sulla terra, ma fortunatamente non sono così tanti e progettano la loro estensione in segreto. Vostro padre ed io purtroppo siamo stati resi schiavi. Nelle prigioni abbiamo incontrato una coppia di giovani terrestri che mi hanno affidato loro figlio. Mi hanno raccontato che l’esercito nemico lo sta cercando, il perché non l’ho capito, ma senza pensarci su due volte lo presi, infatti lo cercavano come pazzi, ma da quel che ho capito non sapevano neanche loro che bambino dovevano trovare. Un giorno nel tentativo di fuggire e tornare nel passato vostro padre fu ripreso, ma non prima di lasciare a me la custodia di Matthew e mettermi a conoscenza di come si faceva a tornare nel nostro tempo. Così eccomi qua. I coloni alieni sicuramente non sanno che noi eravamo arrivati lì dal passato, ma ormai conoscono la mia faccia quindi con me il piccolo non sarebbe stato al sicuro. Io torno nel futuro a salvare tuo padre, voi dovete assolutamente stare buoni e tenermi il bambino. Ti prego Maria se mi dovesse succedere qualche cosa prenditi cura di lui come se fosse tuo figlio.

ARRIVEDERCI
RICK”
 

Isabel smise di leggere la lettera e la diede a Maria, poi guardò Michael che teneva ancora Matthew in braccio addormentato.
ALEX: “Povero!”
TESS: “Deve avere sofferto molto! E poi farsi quel lungo viaggio nel tempo…e che fatica prendersi cura di questo bambino…” Tess scosse la testa e tutti si voltarono a guardarla. Con uno sguardo che voleva dire: MA CI SEI O CI FAI?
KYLE: “Guarda che Alex diceva del bimbo, non di tuo fratello!” Tess si voltò diventando rossa dalla vergogna e Kyle le mise un braccio intorno alle spalle sorridendo.
MARIA: “Michael, forse è il caso di portarlo a casa. Deve essere stanchissimo.” Michael annuì.
MICHAEL: “Mettiamoci d’accordo per domani!”
MAX: “Perché?”
MARIA: “Lo portiamo a scuola ognuno di noi, quando avrà delle ore buche, dovrà fare a turno per tenere il piccolo. Se no non sapremmo dove lasciarlo.”
MAX: “Mantenetemi lontano da questa storia!” tutti guardarono Max sorpresi, soprattutto Maria e Isabel si chiedevano perché il fratello era così strano.
ALEX: “La prima ora lo posso tenere io…”
TESS: “La seconda io…”
LIZ: “Domani il nostro professore di lettere non c’è, lo terremo io e Max alla terza ora…” dicendo questo la ragazza guardò il fidanzato pronta a incenerirlo se magari ribatteva.
MICHAEL: “Le due ore dopo lo potrei tenere io…odio fare geometria…” tutti si voltarono verso Michael ridendo.
KYLE: “Io ho libere le due subito dopo il pranzo…”
MARIA: “Allora Kyle, alla prima ora dopo pranzo lo terremo insieme io non ho lezione! Dopo finalmente lo potremmo portare a casa”
ALEX: “Per fortuna, tra cinque giorni, inizieranno vacanze natalizie così non dovremmo tenerlo sempre a scuola!” sospirando Alex salutò tutti e se ne andò. Lo stesso fecero Kyle e Tess. Seguiti da Isabel che andò in camera sua. Intanto Liz, Maria e Max rimasero in camera mentre Michael e il bambino aspettavano in macchina la ragazza.
LIZ: “Che cos’hai sta sera? Ti sei comportato molto male!”
MAX: “Mi dispiace, ma sento che Rick non ci ha scritto tutta la verità…” a quelle parole Maria ricordò che c’era un secondo biglietto e senza  aspettare ancora salutò tutti.
MARIA: “Ragazzi, scusate devo andare, Michael mi sta aspettando.”
LIZ e MAX: “Ciao”
LIZ: “Vado anche io”
MAX: “Speravo rimanessi ancora un po’…” il ragazzo si mise di fronte a Liz e iniziò a baciarle il nasino dolcemente, la ragazza si scostò bruscamente.
LIZ: “No, mio caro principe azzurro, questa sera ti sei comportato male, per punizione niente premio…” la ragazza sorrise, diede un bacino sulla fronte di Max e uscì. 

Maria teneva in braccio Matthew addormentato, pensava al biglietto ed era molto silenziosa.
MICHAEL: “Dov’è finita la mia Maria?”
MARIA: “Cosa?”
MICHAEL: “Sì, quella Maria che non faceva altro che parlare…”
MARIA: “Non le è successo niente, solo che non vuole svegliare il bimbo e quindi vuole stare zitta!” disse quest’ultima frase con aria di rimprovero e un po’ arrogante tanto che Michael rinunciò ad aprir bocca. Entrando in casa i ragazzi si salutarono appena, Maria si dirigeva col bambino in camera sua mentre Michael andava nella stanza degli ospiti. Prima però la ragazza si girò verso l’alieno.
MARIA: “Su in soffitta ci dovrebbe ancora essere la roba di quando ero piccola…lettino, seggiolone…forse domani è il caso di andarli a prendere?”
MICHAEL: “Va bene Maria, come vuoi!” queste parole le pronunciò molto tristemente e sconsolato si girò dall’altra parte. Maria si accorse che il ragazzo si sentiva un po’ trascurato dall’arrivo di Matthew, si avvicinò a lui e gli diede un bacio in fronte. 
MICHAEL: “Solo…?”
MARIA: “Per oggi sì…domani si vedrà.” poi sorridendo si diresse verso camera sua con il bimbo. 
Maria, mise tra due cuscini il piccolo Matthew e gli si coricò di fianco. Prese fuori il secondo biglietto di Rick e iniziò a leggerlo. 

“Carissima Maria,
nell’altra lettera non ho raccontato tutta la verità. Anzi forse è meglio dire che tutte le cose che ho descritto, a parte pochissime, erano false. Questo bambino si chiama Matthew, ha sei mesi, proviene dal futuro. E qui ci siamo. Io e tuo padre siamo andati nel futuro per una vacanza…ora non ridere, però è così. Tante cose sono cambiate in quattro anni e voi siete cambiati anche più di loro. Purtroppo sul vostro futuro non posso dirvi quasi niente se no cambierei inesorabilmente qualche cosa. Ma alcune cose te le posso dire: lo so che magari adesso ci rimarrai male, ma…alla fine le coppie già predisposte all’inizio si formeranno. Max e Tes., Isabel e Michael. Tu ed io. Io spero che adesso non piangerai, ma prima o poi questo succederà i fatti seguiranno il loro corso. Quel bambino che ti ho chiesto di proteggere è… nostro figlio. So come ti senti ora. Ma quello che ti sto per dire presto ti sconvolgerà. Io e Tess come sai già, siamo fratelli e abbiamo idee comuni, ma non diciamo che le idee degli altri siano sbagliate e le accettiamo, mentre Max, Isabel e Michael no. Infatti è per questo che ho dovuto portar via il piccolo Matthew, devi sapere che nel futuro ci saranno tre gruppi: nel  primo ci saremmo, Tess e noi due con quelli che hanno le nostre idee, Max, Isabel e Michael con le loro idee che ci vogliono imporre, e il terzo gruppo quello più temuto i ribelli, quelli che si sono estesi nel nostro pianeta sono arrivati anche sulla Terra. Qui cominciano i guai, un giorno mentre rientravo a casa nostra ho visto Michael con in braccio tu, svenuta, e il piccolo Matthew. Subito ho pensato che volesse rapirvi così usai i miei poteri e riuscii a prendere il bambino, ma tu… io non riuscii a prenderti. Non trovando il me del futuro, sono subito corso da tuo padre e lui mi ha portato me. Io ero delirante sul letto, continuavo a dire: “Michael, Michael ti odio! Lascia stare Maria, lasciala stare! Maria, Maria ti amo. Michael vattene da qui!” Così quello che pensavo un attimo prima si è verificato. Michael picchiò il me del futuro e voleva rapire te e nostro figlio. Maria non ho più tempo di scriverti altro devo andare  nel futuro, perché quando sono tornato nel passato ho lasciato tuo padre a prendersi cura di me e poi…devo andarti a salvare. 

CIAO MARIA, CI RIVEDREMO PRESTO, NON VEDO L’ORA DI STRINGERTI ANCORA TRA LE MIE BRACCIA!

TI AMO
RICK”
 

A Maria pianse il cuore, ma si faceva tante domande, perché lei aveva sposato Rick nonostante fosse perdutamente innamorata di Michael? Perché? La ragazza guardò ancora una volta il bambino addormentato di fianco a lei e sospirò. Due lacrime le attraversarono le rosee guance e pensò se dire o no a Michael della seconda lettera. Sì glielo doveva dire, la mattina stessa. Con questi pensieri l’aliena si addormentò. 

Il giorno dopo Michael fece un’abbondante colazione, Maria non mangiò niente, i due ragazzi fecero da mangiare al piccolo Matthew e gli cambiarono il pannolino, Michael sembrava felice, ma Maria continuava a pensare a quella lettera che in un istante aveva sconvolto la sua vita.
MICHAEL: “Come mai sei così triste?” Il ragazzo si era accorto dello stato d’animo dell’aliena e si preoccupò, lei tacque non aveva neanche il coraggio di guardarlo negl’occhi si sentiva male per quello che aveva fatto, cioè quello che doveva ancora fare. 

Durante la mattinata i ragazzi si presero cura del piccolo con qualche battibecco tra Max e Liz, nel pomeriggio dopo pranzo, Kyle e Maria erano seduti con il bimbo sulle scalinate del campo di football, anche il ragazzo si era accorto che Maria non era tranquilla e spensierata come al solito.
KYLE: “Come mai sei così triste?” le chiese.
MARIA: “Anche Michael mi ha fatto la stessa identica domanda questa mattina, io non ho niente, ma pensavo al perché mia madre sia andata via senza dire niente.” In realtà non era quello a cui pensava, una lacrima scese dagl’occhi di Maria e Kyle per risollevarla le mise un braccio intorno alle spalle. Proprio in quel momento stavano passando Carter e un paio di suoi amici.
CARTER: “Wow De Luca, fai strage nel nostro liceo!”
MARIA: “Carter, non hai nient’altro da fare?” il ragazzo la guardò malizioso e se ne andò. 

Il pomeriggio al Crash Down, il bambino era a un tavolo con Alex, Isabel e Max. Maria era in cucina, teneva in mano la lettera di Rick continuando a girarla e rigirarla. Liz entrò richiamando l’amica e la ragazza nascose subito la lettera nella sua giacca, appesa nell’attaccapanni.
LIZ: “Maria, c’è un mucchio di gente là fuori, ti vuoi dare una mossa?”
MARIA: “Arrivo…” in quel momento entrò Michael, Maria era già a servire un tavolo, il ragazzo mise la giacca nell’attaccapanni e vide che un foglio era caduto dalla tasca della giacca della sua fidanzata.
MICHAEL: “Ancora la lettera di Rick…” l’alieno aprì il foglietto, iniziò a leggere e tra se e se disse “…Ma questa non è la lettera che abbia letto tutti insieme…” finita di leggerla si sedette sul divanetto tenendosi la testa tra le mani, quando entrò Maria. 
MARIA: “Michael, sei in ritardo!” il ragazzo si alzò e guardò la ragazza negli occhi.
MICHAEL: “Perché?” porgendogli la lettera. La ragazza sospirò e abbassò lo sguardo.
MARIA: “Te la volevo far leggere questa mattina, ma non ne ho avuto il coraggio…” Maria si sedette sul divanetto sospirando e Michael le scivolò vicino, mettendogli un braccio intorno al collo e dandogli un bacio a un lato della fronte.
MICHAEL: “Prima di fare cose avventate, aspettiamo il ritorno di Rick e poi decideremmo…sei d’accordo?” Maria annuì. I due ragazzi andarono a lavorare e al termine del loro turno la ragazza si sedette al bancone vicino ad Alex che teneva in braccio il bimbo, Isabel e Max dovettero andare via e dentro il Crash Down c’erano solo loro e Carter con due amici a un tavolo. Alex si alzò andò da Michael che era in cucina e gli porse il bambino. Maria era rimasta lì da sola con la testa appoggiata a una mano sopra il bancone, arrivò Carter e le si sedette di fianco. Maria guardò verso il tavolo dove prima era seduto il ragazzo, i suoi amici erano andati via.
CARTER: “Ciao”
MARIA: “Cosa vuoi dalla mia vita?”
CARTER: “Calmati ragazza volevo solo essere gentile.”
MARIA: “Perché? Lo sei mai stato?”
CARTER: “Mi dispiace averti infastidito…me ne vado…!” e se ne andò anche lui lasciando Maria a bocca aperta, sospirante. 

Michael e Maria tornarono a casa, andarono su in soffitta e tirarono giù, il lettino, il seggiolone e un sacco di altre cose, lavarono e spolverarono bene tutto. Ad un certo punto sentirono suonare alla porta. E il ragazzo andò ad aprire.
MICHAEL: “Max, Liz che ci fate qui?”
MAX: “Posso leggere la lettera?”
MICHAEL: “L’abbiamo letta l’altra sera tutti insieme…”
MAX: “L’altra…lettera…” Michael guardava il ragazzo sorpreso “…ho avuto una visione…”
MICHAEL: “Capisco…entrate pure”
LIZ: “Grazie!”
Il bambino era seduto nel seggiolone vicino a Maria in cucina, dove entrarono i tre ragazzi. Max sotto gli sguardi stralunati di tutti prese in braccio Matthew.
MAX: “Ehi, Matt! Vieni dallo zio Max!” Maria lanciò uno sguardo interrogativo a Michael.
MARIA: “Volevo dirglielo io…” Max guardò la sorella.
MAX: “Lui non mi ha detto niente, sapevo già tutto…ho avuto una visione! Ma volgio comunque leggere la lettera” il bambino continuava a ridere nelle forti braccia del ragazzo e lui lo dette a Maria che dovette cambiargli il pannolino.
MARIA: “Accidenti fare la mamma è proprio faticoso…”
MAX: “Allora mi fai leggere la lettera?” Michael gliela diede e l’altro alieno la lesse ad alta voce poi tirò su gli occhi.
MAX: “Io non mi sono mai fidato di lui”
LIZ: “Ma come? Non avevi detto che era un bel ragazzo l’ultima volta?” Liz andò ad aiutare Maria nel bagno e i due ragazzi rimasero soli. 

MAX: “Come stai?”
MICHAEL: “Come vuoi che stia? A pezzi”
 

MARIA: “Oh Liz non so proprio cosa fare…io non amo Rick, però quando ripenso ai suoi begl’occhi verdi mi sento male!”
LIZ: “Che vuoi dire? Cosa provi per lui?”
MARIA: “Paura!” 

MICHAEL: “Lo odio non lo sopporto!”
MAX: “Posso immaginare. Cosa pensi di fare adesso?”

MARIA: “Dipende da Michael!” 

MICHAEL: “Voglio stare vicino a Maria e a suo figlio!”
MAX: “Sei sicuro? Così soffrirai le pene dell’inferno!”
MICHAEL: “Per Maria questo ed altro…”
MAX: “E glielo hai detto?”

MARIA: “No, lui non mi dice niente…”
LIZ: “Ha ricominciato a stare sempre zitto?”
MARIA: “No! Però fa sempre quei giochi di parole mi fanno innervosire!” 

MICHAEL: “Per evitare il discorso continuo a fare dei giochi di parole, mi sa che però la innervosiscano! Cosa posso fare? Non ci capisco più niente!” 

Maria con il bambino, e Liz tornarono in cucina, la prima invitò gli amici ad andare in sala. Max si sedette sulla poltrona di fianco al tavolino e Liz in braccio. Michael e Maria sul divano, la ragazza teneva in braccio il bambino e di tanto in tanto gli faceva fare l’aeroplano, i ragazzi stettero un po’ tutti insieme chiacchierando a lungo. Poi Max e Liz se ne andarono, Michael gli accompagnò alla porta. Maria intanto era rimasto col bambino sul divano, lo appoggiò di fianco a lei, questo sotto gli occhi sorpresi e un po’ impauriti della ragazza si mise a volare e le tornò in braccio, a Maria questa improvvisata fece uno strano effetto, aveva paura, ma penso che suo figlio non poteva farle del male. Intanto Max chiese a Michael se poteva portare il bambino da lui per quella sera, i suoi genitori erano fuori per lavoro e sarebbero tornati solo tre giorni dopo.
MICHAEL: “Per me va bene, ma io non sono il padre…è Maria che deve decidere.” Così i tre ragazzi tornarono in sala. E videro Maria e il bambino che giocavano allegramente. Matthew tentava di aggrapparsi per arrivare alla bocca della ragazza, ma non riuscendoci iniziò di nuovo a volare, arrivò alla bocca la sorpassò e le toccò la fronte, la ragazza ebbe una visione non appena sentì il dito sulla sua pelle. Finita questa Maria guardò il bambino e si mise a piangere. Michael corse da lei e lei si spostò bruscamente.
MARIA: “Quello che ha detto Rick è vero, ho avuto una visione…ho visto te che davi un pugno al Rick del futuro, io ero svenuta e tu tentavi di rapire me e mio figlio” la ragazza corse nelle braccia di Liz in lacrime, il bambino era accasciato di fianco a Michael, mentre il ragazzo era sconvolto, gli occhi guardavano nel vuoto, il cuore a pezzi, si voltò verso la ragazza che continuava a piangere, poi guardò Max che prese in braccio il bambino.
MAX: “Maria ti va se questa sera il bambino viene a casa con me?” Maria scosse la testa, si staccò da Liz 
MARIA: “Non ce n’è bisogno, grazie!” e andò in camera sua. Max diede il bambino a Michael che era ancora sul divano. 

Max e Liz erano appena andati via, Michael e Matthew erano ancora sul divano e Maria in camera sua. Suonò di nuovo il campanello…
MICHAEL: “Max, cosa avete dimenticato?” Michael corse ad aprire la porta, lasciando lì il bambino e quale fu il suo stupore…
RICK: “Ciao, Michael!”

 

Scritta da Alice


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