RIASSUNTO: Seguito
di "Intrecci amorosi" e "Basta
addii!": la mamma di Maria va a lavorare fuori Roswell, ma perché lo fa così tragicamente?
DATA DI
COMPOSIZIONE: 22-06-2001
VALUTAZIONE: Adatto a tutti
DISCLAIMER:
Tutti i diritti dei personaggi descritti nel racconto sono di proprietà della
casa di produzione WARNER BROS, ad esclusione del personaggio di Rick che è
nato dalla penna e dalla fantasia dell’autore. Il racconto
è di proprietà del sito Roswell.it
Quella sera, nel quale iniziarono i guai, Maria tornò tardi a casa: al Crash Down dovevano fare l’inventario così lei, Liz e Michael dovettero stare oltre l’orario di chiusura, ma tornarono a casa ancora più tardi di quello che comunque si aspettavano. Era ormai l’una di notte e Maria rientrando a casa fece il più piano possibile per non svegliare la madre che in quei giorni era molto triste e silenziosa. Entrò in salotto, l’albero di Natale era tutto illuminato e i regali al di sotto. Maria entrò in camera sua quando si accorse che la finestra era aperta.
MARIA: “Ciao Michael!”
MICHAEL: “Come hai fatto a capire che ero io?”
MARIA: “Sesto senso!”
I due si abbracciarono e si baciarono. Michael prese Maria tra le braccia e delicatamente l’appoggiò sul letto continuando a baciarla sul collo salendo fino al mento. Poi Maria si alzò di scatto e Michael sorpreso volò in terra…non se l’aspettava e guardava Maria sorpreso.
MICHAEL: “Che c’è?”
MARIA: “Niente!”
MICHAEL: “Allora!?!?”
MARIA: “Mi sono dimenticata che dovevo telefonare a Max non appena sarei tornata a casa!”
MICHAEL: “Non puoi telefonargli domani?”
MARIA: “No, devo farlo ora!”
Michael, che era ancora per terra, si alzò in piedi e seguì Maria che intanto si dirigeva verso il telefono. Arrivando in cucina tirò su la cornetta del telefono, ma Michael la fermò.
MICHAEL: “Non ti conviene telefonargli…potresti svegliare i suoi genitori, sono quasi le due di notte!”
MARIA: “Forse hai ragione”
MICHAEL: “Certo che ho ragione!” Maria si arrese e gli fece la linguaccia, a quella vista Michael iniziò a farle il solletico, lui lo sapeva che lei lo soffriva terribilmente.
MARIA: “Michael smettila…” continuando a ridere “…dai finiscila…” ma Michael non riusciva “…sveglieremo mia madre!”
Proprio in quel momento entrò Amy De Luca stiracchiandosi e strofinandosi gli occhi…
AMY: “Troppo tardi…” i due ragazzi si voltarono sorpresi, Michael teneva ancora Maria tra le braccia “…ti prego lascia stare mia figlia, se no non smette di ridere fino a domani mattina!”
MICHAEL: “Mi dispiace Amy, non volevo svegliarti!”
AMY: “Non ti preoccupare…visto che siete qua ne approfitterò per parlare un attimo con voi…”
La donna sapeva che i due ragazzi erano alieni, Maria e Michael di comune accordo decisero di dirle tutto, ma Maria sorvolò su alcune cose, tipo che lei, Max e Isabel erano fratelli e che anche loro e Tess erano alieni. La ragazza aveva preferito non dirglielo per evitarle una ulteriore delusione.
AMY: “Ragazzi…ormai voi siete grandi...e io so che posso fidarmi di voi e in questo momento… ho bisogno di fidarmi di voi…sediamoci un attimo sul divano…!” Maria dal tono di voce della madre capì che ora si svelava il mistero del perché la mamma in quei giorni era triste e solitaria. I tre si sedettero sul divano, Amy in mezzo. La donna prese una mano a ciascuno dei ragazzi e tirò un lungo sospiro.
MARIA: “Quando fai così mi preoccupi!”
AMY: “Non scherziamo Maria, in questo momento sono seria, forse come non lo sono mai stata!” tirò un altro sospiro e iniziò a parlare “dovete sapere che mi hanno offerto un lavoro… un lavoro…molto ben pagato!”
MICHAEL: “Ma Amy è stupendo!”
AMY: “Sì, se solo non fosse che questo lavoro è lontano da Roswell!”
MARIA: “Vuoi dire che ce ne dobbiamo andare?”
AMY: “No, Maria! Io vado via…”poi guardando Michael “..qui entri in gioco tu ragazzo mio…mi dovresti fare un grossissimo favore, puoi?”
MICHAEL: “Certo Amy, dimmi tutto!”
AMY: “Dovresti traslocare qui e prenderti cura della mia bambina, e sottolineo la parola bambina, fino al mio ritorno!”
MARIA: “Mamma…guarda che posso stare anche da sola. Non ho bisogno del baby-sitter.”
AMY: “Lo so Maria, ma è imprudente per me lasciarti qui, da sola inoltre la solitudine è una brutta bestia!”
MICHAEL: “Va bene Amy, non ti preoccupare penserò io a Maria!”
MARIA: “Ma quanto resterai via?”
AMY: “Un anno!”
MICHAEL e MARIA: “Un anno?!?!?!”
AMY: “Proprio così, vi prego ragazzi non mi guardate così…”
MICHAEL: “Ma quando parti!”
AMY: “Tra una settimana, le valigie sono già pronte, ogni tanto vi manderò dei soldi e vi farò avere mie notizie non appena mi sarò sistemata!”
la donna in lacrime abbracciò la figlia.
MARIA: “Mi mancherai tantissimo!”
AMY: “Anche tu Maria, ti voglio tanto bene!” detto questo si voltò verso Michael e abbracciò anche lui. Amy si alzò e andò verso la sua camera da letto, intanto il ragazzo la guardava allontanarsi poi si girò verso Maria. Le lacrime che avevano minacciato di cadere un attimo prima rigarono il volto della ragazza. Michael asciugo le lacrime di Maria con due baci e iniziò ad accarezzarle i bei capelli dorati.
MICHAEL: “Perché piangi?”
MARIA: “Prima mio padre…ora mia madre…”
MICHAEL: “Dai non la prendere così, non sono mica morti, fra poco torneranno tutti e due!” la ragazza guardò il suo fidanzato negli occhi e gli si accoccolò tra le braccia, anche se non si sentiva sollevata per niente, così facendo anche i ragazzi si alzarono e andarono a dormire…in stanze
diverse.
Il giorno dopo a scuola Max andò subito da Maria e vide che era entrata con Michael, era arrabbiato per non aver ricevuto la telefonata, ma quando la ragazza gli spiegò tutto lui capì.
MAX: “Mi dispiace!”
MARIA: “Anche a me!”
MAX: “Vieni qua!” il ragazzo attirò la sorella in un abbracciò mentre continuava a guardare Michael che sentendo la campanella congedò tutti, sentendosi un po’ di troppo corse in classe. Intanto Max e Maria erano ancora abbracciati quando passò un ragazzo, Carter Lewis.
CARTER: “Ehi, Evans! E’ nato un nuovo amore tra te e De Luca? Parker dove l’hai lasciata?” nessuno sapeva che i due ragazzi erano fratelli e nessuno doveva saperlo, ma ogni volta le battutine degli altri non piaceva a nessuno soprattutto quando queste battutine venivano dalla bocca di Carter che con un sorrisetto compiaciuto si stava allontanando. Lui era un ragazzo di buona famiglia, arrogante e molto…molto snob. Era il tipico figlio di papà. Giocava a football e la metà del corpo studentesco femminile della West Roswell High gli sbavava dietro.
MAX: “Spiritoso!”
Da quando Maria, Isabel e Max avevano scoperto di essere fratelli e il loro padre se ne dovette andare, la vita dei ragazzi cambiò totalmente. Maria era ansiosa si provare i suoi neo poteri così appena aveva un po’ di tempo andava a casa di Max e Isabel a farsi insegnare qualche cosa. Aveva imparato moltissimo: come cambiare colore o forma alle cose, oppure come lavare e stirare una maglietta con un semplice gesto della mano. D’altra parte anche Max e Isabel impararono molto: avere una sorella più piccola e desiderosa di imparare era una gran rottura di scatole, perché voleva fare tante cose in una volta sola inoltre si preoccupavano molto perché ancora non riusciva molto bene a usare i suoi poteri e avevano paura che si sarebbe fatta scoprire. Isabel cambiò molto l’atteggiamento verso di lei, ma soprattutto lo cambiò Max che si sentiva responsabile per lei. Lui sentiva che Maria era una parte mancante in un grande puzzle che era la sua vita, anche Isabel, ma in modo diverso, perché quest’ultima aveva sempre saputo come usare i suoi poteri, come difendersi da possibili minacce o interrogatori e soprattutto aveva sempre saputo di essere aliena, ma Maria…Maria aveva appena scoperto di essere mezza aliena…aveva appena scoperto di avere dei poteri che ancora non sapeva usare, ma soprattutto non sapeva ancora come proteggersi dagli eventuali scontri verbali con altre persone che sapevano... per lui era una sorella più piccola da proteggere in qualsiasi momento, era come se lui si comportava da normale fratello maggiore, cioè che aveva sempre saputo di esserlo. Le chiedeva sempre dove andava, con chi stava, le diceva di non far tardi la notte, insomma era geloso come tutti i fratelli maggiori e poi la sgridava se faceva o diceva qualcosa di sbagliato. Questo atteggiamento era molto protettivo, ma per fortuna a Maria non pesava, anzi era felice che qualcuno oltre sua madre si preoccupava per lei in quel modo. Isabel, invece, era del tutto diversa, tra di loro c’era complicità e quello che lei sapeva tentava di insegnarlo anche a Maria, era orgogliosa di avere una sorella. Ormai loro tre si sentivano una vera famiglia, si sentivano molto uniti e come tutti sappiamo l’unione fa la forza.
Più tardi al Crash Down, Maria era da sola a servire ai tavoli, Liz era in ritardo, ma per fortuna non c’era molta gente. Due persone in un angolo e Alex al bancone. <Buono> pensò Maria. Tutto era calmo e tranquillo. Ma lei era ancora triste per la storia della madre e ciò non passò inosservato sotto gli occhi di Alex.
ALEX: “Maria cosa c’è?”
MARIA: “Perché?”
ALEX: “Non si risponde a una domanda con un’altra domanda, dimmi cosa è successo?”
MARIA: “Niente di grave…la mia vita sta solo andando in pezzi piano piano.”
ALEX: “Perché dici così?”
MARIA: “Prima scopro che mio padre è tornato, poi che lui è “cecoslovacco” e quindi anche io, poi scopro di essere promessa a un ragazzo che neanche conosco, come se non bastasse mi dicono che Max e Isabel sono i miei fratelli, e non è finita qui…dopo che mio padre e il mio presunto promesso sposo dovettero andare via da Roswell, ora mi vengono a dire, che anche mia madre deve andare via per lavoro!”
ALEX: “Ehi Maria prendi fiato! Hai detto che tua madre va via da Roswell, giusto?” la ragazza annuì “E tu cosa farai?”
MARIA: “Mia madre a chiesto a Michael se si trasferisce a casa mia.”
ALEX: “Ma non sei felice?”
MARIA: “Certo! Non capita tutti i giorni che una madre chiede al fidanzato di sua figlia di vivere con lei quando deve andare ad abitare lontano!”
ALEX: “Ma tua madre non starà via molto, vero?”
MARIA: “Un anno!”
ALEX: “Non ti preoccupare Maria, un anno passa in fretta. Non te ne accorgerai neanche, te lo posso assicurare.” il ragazzo sorrise all’amica e lei ricambiò.
MARIA: “Grazie Alex, tu si che sai come tirare su il morale ad una ragazza…” poi sorridendo “…cosa ti porto?”
ALEX: “Una bella aranciata onderocks e un fetta di torta di fango!”
MARIA: “Arrivano!”
La cameriera portò la torta e la bibita al ragazzo quando entrarono Max, Isabel e Liz salutando.
LIZ: “Ciao ragazzi! Scusa il ritardo, Maria!”
MARIA: “Andiamo sfaticata il lavoro ti aspetta!” Maria a sua volta salutò tutti poi si rivolse a Max.
MARIA: “L’hai detto agli altri?”
MAX: “No, è meglio che lo fai tu”
MARIA: “Sì, è meglio!” Isabel non si riuscì a trattenersi e si intromise nel dialogo.
ISABEL: “Mi avete incuriosito, cos’è questa cosa?”
LIZ: “Sì Maria, spiegaci!”
In quel momento entrò Michael che con un cenno della mano salutò tutti. Maria seria si avvicinò a Isabel e Liz, mise un braccio intorno le spalle di Liz e
uno intorno a quelle di Isabel e sussurrò:
MARIA: “Non ve lo volevo dire così ragazze, ma sono costretta a farlo…(sospiro)…sono incinta!”
Isabel era sconvolta prese Michael, che non aveva ascoltato la conversazione, per il colletto, lo sbattè contro al muro e alzandolo tre dita da terra lo guardava come se dovesse incenerirlo.
ISABEL: “Hai messo incinta mia sorella?”
MICHAEL: “Cosa?!?! Maria è incinta?” poi rivolto a Maria “Con chi mi hai tradito?”
ISABEL: “Vuoi dire che non sei stato tu?” con quella frase la ragazza mise giù Michael e si ricompose.
MICHAEL: “E’ impossibile! Noi non abbiamo mai fatto…si…insomma…quella cosa…” poi abbassò lo sguardo imbarazzato.
Isabel guardò Maria interrogativa, intanto lei, Max e Alex scoppiarono a ridere e tutti si voltarono verso di loro.
MARIA: “Stavo solo scherzando!”
Isabel tirò un sospiro di sollievo con una mano sul torace.
ISABEL: “Che paura che mi hai fatto prendere. Ma allora cos’è quella cosa importante che ci dovevi dire.”
MARIA: “Non è importante solo un po’ triste. Comunque vi informerò di tutto appena arrivano Kyle e Tess, anche loro devono sapere!”
ISABEL: “Allora…prima che arrivino quei due…ne passerà di acqua sotto i ponti…”
ALEX: “E’ proprio vero il detto: DIO LI FA E POI LI ACCOPPIA”
In quell’istante entrarono Kyle e Tess, tutti si voltarono e si misero a ridere.
LIZ: “Si parla del diavolo…” Max finisce la frase della ragazza
MAX: “…e spuntano le corna!”
TESS: “Che avete da guardare e ridere?”
KYLE: “Cosa è successo questa volta? Che altro guaio abbiamo combinato?”
I ragazzi andarono tutti in cucina dove Maria spiegò loro la nuova e triste notizia.
ISABEL: “E che problema c’è? Vieni a vivere da noi!”
MAX: “Sì? E come lo spieghi a papà e mamma: sapete che abbiamo scoperto cinque mesi fa di avere un’altra sorella? Lei vive proprio qui a Roswell solo che adesso sua madre deve andare a lavorare fuori, non è che possiamo prendercela a vivere con noi?” Isabel si mise a pensare e Max continuò “per non parlare poi di quello che dovremmo dire alla madre di Maria: sa signora sua figlia è nostra sorella e suo marito è nostro padre ed era già sposato sul nostro pianeta!”
MARIA: “No no. Mia madre è già abbastanza sconvolta, è meglio lasciar perdere. E poi lei ha già chiesto a Michael di venire a vivere a casa nostra…nella stanza degli ospiti!”
ISABEL: “Amy deve essere impazzita!” poi guardò Michael
MICHAEL: “Ehi!”
TESS: “Povera Maria, nelle fauci del lupo cattivo!”
Michael fece l’offeso, Maria sorridendo gli si avvicinò e lo abbracciò. In quel momento entrò il padre di Liz con un mazzo di fiori in mano.
JEFF: “Maria, il ragazzo delle consegne del negozio di fiori ha portato una cosa per te!”
I ragazzi si guardarono interrogativi poi tutti si voltarono verso Michael speranzosi, lui alzò le spalle e fece no con la testa, nello stesso tempo Maria andò a prendere il regalo e tornò dagli amici.
LIZ: “Da parte di chi è?” lei era curiosa e si avvicinò all’amica.
MARIA: “Non lo so!”
MAX: “Leggi il biglietto.”
“Vieni questa sera nella stanza delle capsule alle 20.30, mi raccomando da sola. Rick.”
MARIA: “Rick”
MICHAEL: “E’ tornato!”
MAX: “Non devi andare! Ti ricordi cosa è successo l’ultima volta?”
MARIA: “Sì, Max, mi ricordo, ma probabilmente ci sarà anche papà, e devo dire anche a lui quello che è successo in questo periodo.”
ISABEL: “Non da sola…”
MARIA: “Sì, da sola…”
MAX: “Ma…”
MARIA: “Niente “ma”…”
MICHAEL: “Maria, se…”
MARIA: “Insomma basta, vado da sola!”
Maria si cambiò e anche se era presto andò nella stanza delle capsule quando sentì qualcuno avvicinarsi.
MARIA: “Rick?”
MICHAEL: “No…Maria sono io!”
MARIA: “Cosa ci fai qui? Sta per arrivare Rick! Vai via!”
MICHAEL: “Non vedi l’ora di stare da sola con lui?” Maria lo guardò male “no, non ti arrabbiare…comunque…io resto qui!”
MARIA: “Se non vai subito via…non so cosa ti faccio. Ti prego vattene.”
MICHAEL: “Va bene, ma se succede qualcosa urla più forte che puoi!”
Così dicendo Michael uscì e dopo qualche minuto entrò Rick, aveva un aspetto pessimo. Era cambiato moltissimo in cinque mesi, trasandato e mal vestito. Teneva in braccio qualcosa che a Maria sembravano delle coperte.
RICK: “Maria?!?”
MARIA: “Ciao!”
Maria si avvicinò al ragazzo e gli accarezzò il viso preoccupata.
MARIA: “Cosa è successo?”
All’improvviso si sentì un gemito, come un bambino che piangeva. Maria guardò Rick con uno sguardo interrogativo e anche un po’ preoccupato, Rick sorrise alla ragazza e lei pensò che quel sorriso avrebbe voluto vederlo sul volto di Michael. Il ragazzo indicò con la testa quello che teneva in braccio, poi scostò un po’ il panno e Maria intravide la testa di un neonato e sorpresa lo prese in braccio.
MARIA: “O mio Dio, che amore!”
RICK: “Maria…ho bisogno che tu mi faccia un grossissimo favore…”
MARIA: “Non so se posso…” poi il ragazzo implorante guardò la ragazza “…va bene, dimmi.”
RICK: “Questo bambino è in pericolo con me”
MARIA: “Come? Cosa vuol dire “è in pericolo con te” ?”
RICK: “Vuol dire proprio questo. Io non sono capace di occuparmi di lui, ieri sera per esempio gli stavo per dare un piatto di lasagne da mangiare poi mi è venuto in mente che un bambino di sei mesi non può mangiare le lasagne…io non so proprio cosa fare. Non è che me lo puoi tenere tu per un po’?” Maria non sapeva se ridergli in faccia o essere solidale con lui. Per fortuna scelse la seconda opzione.
MARIA: “Ma di chi è figlio?”
RICK: “In questa lettera c’è scritto tutto e in questa borsa c’è l’occorrente. Scusa ho fretta, devo andare…”
MARIA: “Aspetta…, come faccio con mia madre? Cosa le spiego?”
RICK: “Dille che è un trovatello…inventati qualcosa…non lo so. Devo proprio andare…” dicendo così il ragazzo corse via non dando il tempo a Maria di ribattere. Lei lo seguiva con lo sguardò mentre usciva e dopo poco non lo vide più.
MARIA: “In che guaio mi sono andata a cacciare?”
Maria era tornata da Michael. E lui era sconvolto dalle rivelazioni della ragazza. Così due tornarono a casa di Maria. Michael le aprì la porta poiché lei teneva in braccio il piccolo.
MARIA: “Mamma sono a casa…mamma!” ma nessuno rispondeva quando Michael fece scorrere lo sguardo sul tavolo dove vide un biglietto con il nome della ragazza sopra…era di sua madre-
“Cara Maria,
lo sai che io ti voglio tanto bene ed è proprio per questo che ho deciso di salutarti cosi. Ci sentiamo presto, ma questo non è un “Addio” è un “Arrivederci”. Lo so che sarei dovuta partire tra sei giorni, ma preferisco così.
Hai fatto sistemare Michael nella stanza degli ospiti?
p.s. X MICHAEL
Tratta bene mia figlia, se no vengo lì e ti spezzo le gambine.
CIAO A TUTTI E DUE
VI VOGLIO BENE
MAMMA”
In quel momento Maria voleva odiare sua madre con tutte le sue forze, ma non le riuscì. La ragazza stava male, ma cercò di guardare il lato positivo.
MARIA: “Almeno non dovremmo spiegargli l’arrivo di questo bambino!” Michael sapeva che Maria sta soffrendo, ma cercò di essere distaccato poiché lei era molto orgogliosa e non voleva far capire a nessuno se stava male. Così per non ferirla ci passò sopra, anche lui stava male, ma non per la partenza di Amy, ma perché questo faceva soffrire la sua Maria.
Scritta
da Alice
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