Roswell.it - Fanfiction

LA PRINCIPESSA DELLA GALASSIA
E LA SUA INVINCIBILE GUERRIERA
Prima parte


Riassunto: Liz, Maria e Alex si trovano su Antar e vogliono fare una sorpresa a Michael, Max e Isabel approfittando del compleanno di quest’ultima. Tess però decide di fare un lavaggio del cervello a Isabel e a causa di questo Max e Michael si convincono di dimenticare Liz e Maria. Max però sembra si innamori della ragazza che gli ha venduto il regalo per Isabel che in realtà era la stessa Liz. Max chiede a Liz di sposarlo e lei, sotto falsa identità accetta. Ognuno dei due con le sue ragioni si sposa. Nella prima notte di nozze però si verificano due strani fenomeni. Il primo è che Maria manifesta un potere paranormale, il secondo è che arriva dal mare un essere misterioso e pericoloso in cerca della principessa della galassia che sembrerebbe essere Liz.

Data creazione: 4/12/2001 - 28/12/2001

Valutazione contenuto: per tutti.

La mia e-mail: acquachiara84@hotmail.com

Disclaimer: tutti i diritti dei personaggi appartengono alla WB esclusi Christa, gli alieni nemici, gli alieni bellissimi, l’essere, i gregoriam. Il racconto è proprietà del sito Roswell.it.

Nota dell’autrice: questo racconto, quando l’avrò finito anche se temo ci vorrà un bel po’ di tempo, porterà alla conclusione di tutta la miniserie che ho inventato. Si scoprirà della pietra di Liz, dei poteri di Maria e si vedranno finalmente le coppie riunirsi per sempre e la sconfitta finale dei nemici dei quattro Reali. Spero vi sia piaciuta nonostante penso di avere preso spunto qua e là ovunque. Probabilmente qualcuno di voi se ne è accorto. Ringrazio inoltre coloro che mi hanno scritto e indotto a portare a conclusione tutto questo. Per comprendere meglio la storia fino a qui è utile che si sia letto "Viaggio nel Tempo", "Holy" e "Piramide di Luce", "Conseguenze di una Guerra Interstellare" e ovviamente aver seguito la serie di Roswell.


PERSONAGGI PRINCIPALI

  • Liz Parker: terrestre in possesso di una pietra miracolosa che le permette di fare molte cose impossibile a molti esseri umani normali. Adesso si trova su Antar con il falso nome di Alisa intenzionata a riprendere la storia con Max Evans. Anni: 25.

  • Maria DeLuca: terrestre, amica del cuore di Liz, anche lei si trova su Antar sperando di poter tornare assieme a Michael. Si scopre avere qualche potere soprannaturale e Alex comincia a sospettare che anche lei sia per un poco aliena. Anni: 26.

  • Kyle Valenti: terrestre rimasto a Roswell dopo la partenza di Liz, Maria e Alex per Antar mantiene i contatti con Antar attraverso Isabel informandola riguardo agli sviluppi. Anni: 26.

  • Alex Whitman: terrestre andato su Antar assieme a Liz e Maria è il primo a rincontrarsi con Isabel, Michael, Max e Tess. Spera di scoprire che cosa sia successo nel frangente in cui non si erano visti. Anni: 26.

  • Max Evans: alieno con poteri non molto chiari che è tornato insieme agli altri quattro su Antar. Re originario del pianeta decide di sposare Alisa a causa di quello che aveva scoperto su Liz. Nome su Antar: Zan. Anni: 27.

  • Michael Guerin: alieno con poteri offensivi, reincarnazione del fidanzato di Isabel, è su Antar a capo di un laboratorio spaziale mantiene contatti con i gregoriam che precedentemente lo avevano aiutato nella guerra interstellare. Nome su Antar: Rath. Anni: 26.

  • Isabel Evans: aliena, sorella di Max, principessa di Antar, ha il potere della telepatia. Subisce un lavaggio del cervello da parte di Tess. Nome su Antar: Vilandra (Lonnie). Anni: 25-26.

  • Tess Harding: aliena, reincarnazione della moglie del re di Antar, è capace di entrare nella mente altrui e di creare delle illusioni. Ora ha acquistato anche il potere di manipolare i ricordi della mente. Nome su Antar: Ava. Anni: 25.

PICCOLO VOCABOLARIO

Fonsagh: città in cui sorge il palazzo d’argento centro del potere di Antar.
Cristalli: moneta di Antar.
Oro di giada: particolare tipo d’oro color verde.
Lanì: pietra d’Antar color rosso e viola.
Tagart: città in cui ha sede la base aerospaziale.


Il regalo per Isabel

I due soli brillavano splendenti su Antar mentre l’atmosfera era rinfrescata da un’aria fresca e leggera che si spargeva sulla città di Fonsagh, attivo centro commerciale e capitale stessa del pianeta. La vita era ripresa regolarmente a distanza di sei mesi dalla fine della guerra. Le ricostruzioni del pianeta e la ripristinazione di tutte le tecnologie erano state avviate immediatamente ed erano ormai quasi completate. Si può affermare che avevano fatto in fretta, ma era stato anche grazie a Michael Guerin, colui che nella vita precedente era stato promesso sposo della principessa d’Antar, a far sì che ci fossero aiuti esterni. Difatti, durante la guerra interstellare, il ragazzo con una delle sue astronavi, era atterrato su un pianeta da cui poi erano partite diverse truppe in aiuto anche di Max Evans, re attuale d’Antar.
Michael e Max camminavano lungo la via principale osservando le bancarelle del mercato cercando qualcosa da acquistare per il compleanno di Isabel, principessa precedente e attuale d’Antar.
- Max… hai la più pallida idea di cosa comprarle? - domandò Michael sbuffando - E’ sempre un problema quando si tratta di regalare qualcosa a Isabel.
Max alzò le spalle - Vedrai che qualcosa troveremo. Non mi sembrava giusto mandare una delle ancelle… anche se sarebbe risultato più comodo!
- Sì, hai ragione. Ad ogni modo, ora che abbiamo la possibilità di parlare, come vanno gli affari interni?
- Piuttosto bene. Ho nominato un ministro della pace, uno delle finanze e uno degli esteri. Poi ho anche formato un Gran Consiglio il cui compito è quello di rifare le leggi. Infine con Isabel come consigliere credo che tutto sia a posto, non credi? - rispose Max adocchiando un grazioso quadretto - Che ne dici di quello?
- Troppo banale! Ci vuole qualcosa di più… di più… speciale. Ormai Isabel compie 26 anni, è una tappa importante - rispose Michael - Che ne dici di quel vestito?
Max esaminò il vestito rosso, lungo con decorazioni in oro che aveva fattezze arabe - Bello, peccato che mi sembra troppo grande per lei. Ricordati che per quanto riguarda i vestiti per noi devono essere fatti su misura. Qui tutti raggiungono almeno i due metri e cinquanta.
- Uff. E’ vero! Allora conviene forse che le prendiamo un gioiello tipo un braccialetto, un paio di orecchini, un diadema, qualcosa di questo tipo, non credi?
- Se le prendessimo semplicemente un profumo? Proviamo a vedere quella bancarella laggiù in fondo. So che ce ne sono di meravigliosi. Invece nel tuo laboratorio come vanno le cose? - domandò Max indicando con la testa una bancarella in fondo alla piazza.
- Alla perfezione. Grazie ai Gregoriam (abitanti del pianeta da cui sono giunti gli aiuti) abbiamo installato nuove innovative armi e siamo riusciti a realizzare viaggi nell’iperspazio più sicuri e veloci, oltre che più comodi. Se tutto procede in questo modo riusciremo persino a realizzare viaggi nel tempo - spiegò Michael entusiasta.
Max lo fissò perplesso - Forse sarebbe meglio di no. Ti ricordi quell’uomo, il nostro primo nemico? E se fosse a causa di qualche tuo esperimento che sapeva viaggiare nel tempo?
- Max, sei troppo diffidente. Prova a pensare che potremmo istituire un’organizzazione che potrebbe controllare i viaggi… contemporaneamente potremmo utilizzare il tutto per evitare delle tragedie.
- Vuoi evitare la guerra interstellare? Sai che potremmo ricavarne gravi conseguenze per il presente? Non sappiamo se si creeranno paradossi temporali - espose Max.
- Questa è la tua teoria ma potrebbe anche crearsi una seconda linea del tempo migliore! Potremmo evitare la nostra stessa morte! - sognò Michael ma poi i suoi occhi assunsero una strana nota triste.
Max la notò - Se un giorno ci capitasse di tornare sulla terra Maria, Liz, Alex, Kyle, Valenti, mamma e papà, Amy e tutti gli altri non si ricorderebbero più di noi. Non ci hai pensato?
Michael annuì - Bando ai pensieri tristi. Ci rifletteremo su un po’ al consiglio del mese prossimo. Ora pensiamo al regalo per Isabel.

Le commercianti Liz e Maria

- Liz! Liz! Stanno venendo da questa parte. Credo non sia stata una buona idea venire al mercato a vendere i nostri prodotti - Maria DeLuca cominciò a camminare avanti e indietro nervosa quando aveva notato che Michael Guerin aveva indicato la loro bancarella.
- Maria, stai tranquilla. Non possono riconoscerci a meno che non sia tu a farti scoprire. Comincia con il prenderti questo - Liz le passò un piccolo barattolino.
Maria lo fissò perplessa e soprattutto sorpresa - Ma questo… questo… è lo scacciapensieri di mia madre. Come è possibile che tu lo abbia ancora?
- L’ ho trovato in uno dei cassetti della tua camera a Roswell prima che partissimo. Ero sicura che saresti stata contenta di riaverlo! - le sorrise Liz Parker coprendosi meglio il viso con il cappuccio del mantello - Ora prendine un po’ e tranquillizzati. Li servo io mentre tu risistemi quelle scatole.
Liz respirò a fondo dovendo ammettere che nemmeno lei era sicura di rimanere serena e rilassata. Cercando di non pensare a niente finse di sistemare alcuni braccialetti che lei e Maria avevano costruito con molta fatica utilizzando i materiali che aveva portato loro Alex Whitman.
Udì un salve molto vicino e alzò gli occhi osservando l’alta figura di Michael che la sovrastava attraverso il tessuto azzurro. A fianco a lui c’era il volto che occupava i suoi sogni e ogni suo pensiero e per un istante rimase immobile senza sapere come agire, muoversi per paura di tradirsi. Il cuore batteva all’impazzata nel petto e per un attimo credette che gli altri due lo potessero udire nitidamente.
- Si sente bene? - domandò il re di Antar abbassandosi per tentare di scrutarle il viso.
Liz si abbassò invece ancora di più e Maria da dietro una delle tende osservò la scena con divertimento. Com’era buffa Liz tentando di nascondersi goffamente il viso sotto a un cappuccio. La ragazza col vestito rosa osservò l’amica che si inchinava facendo reverenze agli altri due fingendo di averli riconosciuti solo adesso.
- Mio re, mio principe - esclamò allora Liz rassicurata dal trasmettitore che Alex aveva creato per camuffare e tradurre la sua voce simultaneamente - In cosa posso esservi utile?
Max osservò la figura avvolta nel mantello e si domandò la ragione di quella stranezza, anche perché il suo comportamento era alquanto strano… troppo sussiegosa per essere vera - Sì, desideravamo vedere qualche gioiello per la principessa Vilandra. Mi hanno raccontato che da voi se ne possono trovare di strani e molto belli.
Michael diede un’occhiata attorno - Da quello che vedo posso testimoniare che è così, però… avete qualcosa di prezioso? Possiamo spendere qualunque cifra, andrebbe bene ad esempio un completo di braccialetto, collana e orecchini.
- Una parure? - domandò Liz tenendo sempre gli occhi e soprattutto il cappuccio bassi - Credo di avere quello che fa per voi. Scusatemi solo un momento che lo vado a cercare nel retro - la figura incappucciata scomparve.
Michael e Max si guardarono negli occhi sospettosi. Michael esplose silenziosamente - Quella ragazza non mi convince. E’ troppo bassa e cerca di nascondersi sotto quel vestito azzurro che non lascia vedere niente.
- Infatti. Ora provo a estorcerle qualche informazione…
- Ti sei accorto di un’altra cosa strana? - domandò nuovamente Michael tenendo d’occhio che la figura incappucciata non tornasse - Tutti questi oggetti hanno un che di terrestre se non fosse per il materiale. Come te lo spieghi?
- Potrebbe benissimo essere una coincidenza - affermò Max esaminando pensieroso il banco.
- E se non fosse così. E se fossero veramente…?
- Scusatemi per il ritardo - esclamò Liz interrompendoli ignara della loro conversazione - In questo cofanetto vi è contenuto un braccialetto, un girocollo, un paio di orecchini e un diadema. Il tutto al prezzo di 465 Cristalli.

Salto nel Tempo (durante la conversazione di Max e Michael, dietro alla tenda)

Maria osservava la scena pensierosa. Risistemò una scatola chiedendosi che tipo di regalo intendessero fare Max e Michael a Isabel. Quando era stato il suo compleanno purtroppo Liz e Alex le avevano dato cose di ben poco conto a causa delle condizioni indigenti in cui versavano. Quando erano arrivati avevano scoperto che nessuno aspettava il loro arrivo. La gente probabilmente era intenzionata ad arrivare quando anche i reali sarebbero giunti su Antar.
Approfittando di questo fatto i tre terrestri erano corsi via in mezzo alla boscaglia e per circa due settimane rimasero indecisi sul dà farsi. Non sapevano come cavarsela e andare da Max, Michael, Isabel e Tess sembrava loro come la salvezza. Peccato che forse gli alieni li avrebbero rispediti sulla Terra dicendo loro che non avrebbero dovuto fare una cosa simile.
Liz quindi aveva proposto che avrebbero potuto intraprendere un’attività per riuscire a prendere una posizione all’interno della società aliena e in questo modo mettere radici sul pianeta abbastanza duramente da non essere strappate con un semplice “tornate a casa”.
Prima avevano cominciato col fabbricarsi un riparo ed erano stati avvantaggiati dal fatto che la città doveva essere ricostruita. Nonostante andasse contro i loro principi dovettero rubare alcuni capi di vestiario, materiali e mappe che poi in seguito restituirono con l’aggiunta di altri abiti e altro materiale per ringraziarli. Dapprincipio la loro attività era stata quella di tagliare legna e mettere da parte dei risparmi per riuscire ad acquistare un computer ad Alex. Quando questi l’ebbe ottenuto per un po’ rimase a studiare la lingua, le abitudini e gli usi, l’economia e qualsiasi altro tipo di informazione utile. Liz e Maria invece dovettero continuare a lavorare e alla fine Maria si ammalò prendendo un po’ di influenza.
Finalmente Alex riuscì a fabbricare dei trasmettitori da attaccare sulla gola che attraverso un difficile procedimento di onde alteravano e ricostruivano le parole nella lingua di Antar e un auricolare per le terrestri in modo da comprendere le parole aliene.
- Maria, aiutami a cercare il numero 63 che abbiamo costruito l’altro giorno. Non ricordo più dove l’ ho messo - interruppe i suoi pensieri Liz arrivando dal retro.
- Liz, perché non ne prendi un altro? - domandò Maria e in quel momento lanciò un’occhiata distratta alla strada che si diramava dalla parte opposta a dove stavano Michael e Max - Oh no! Sta arrivando Alex. Meglio che vado a trattenerlo prima che arrivi qui e urli a gran voce per chiamarci come fa di solito.
Liz sbuffò - E va bene! Lo cercherò da sola!
Dopo pochi minuti ritornò ed esclamò - Scusatemi per il ritardo. In questo cofanetto vi è contenuto un braccialetto, un girocollo, un paio di orecchini e un diadema. Il tutto al prezzo di 465 Cristalli.
- Così poco? - domandò Max cominciando a estrarre il portafoglio mentre Michael prendeva il cofanetto e osservava i gioielli.
- La montatura è in Oro di Giada e sono decorati con pietre Lanì, mio signore - spiegò semplicemente Liz inchinandosi per l’ennesima volta - Sono facili da trovare sul mercato.
Max annuì e osservò anche lui - Cosa ne dici Michael?
- Credo siano perfetti. Secondo me vale la pena di prenderli prima che scappino - esclamò l’altro.
Sia la collana che il braccialetto erano diversi fili intrecciati tra loro in modo semplice e ornamentale nello stesso tempo. Nei punti in cui i diversi fili si incrociavano erano incastonate le pietre Lanì. Il diadema invece manteneva lo stesso stile, ma i fili erano più grossi e vi era un’unica pietra Lanì. Gli orecchini erano diversi fili sottilissimi avvolti su se stessi anch’essi con un’unica pietra Lanì.
- Credo anch’io che siano perfetti per Isabel. Non potremmo fare un acquisto migliore. Ecco a lei una banconota da 500 Cristalli. Si tenga pure il resto perché credo che questi gioielli valgano molto di più di quello che chiedete - sorrise Max cercando di intravedere chi si nascondesse sotto quel cappuccio che non lasciava intravedere nulla.
- Grazie, mio Signore - sussurrò Liz. Sentiva le gambe cedergli per la paura di essere scoperta quindi fece il gesto di indietreggiare verso il retro e rimanerci fino a che i due non fossero scomparsi lungo la strada.
- Aspettate. Vorrei farvi alcune domande - affermò con un tono che non ammetteva repliche Max.
Liz si sentì morire per un istante. Che avesse capito tutto? Come era possibile? Respirò a fondo per prepararsi all’inevitabile. Però, com’era cambiato Max. La sua espressione adesso aveva un che di adulto e regale che nove anni fa sarebbe stato impossibile vedere su quel volto. Nonostante tutto non era poi cambiato così tanto. Del resto anche Michael aveva mantenuto quell’aria così sbarazzina e innocente nello stesso tempo.
- Sì, mio signore. Cosa desiderate sapere? - domandò Liz tenendo la testa bassa.
- Il vostro nome! - esclamò Max.
Liz si spostò un ciuffo di capelli dalla fronte infilandosi la mano sotto il cappuccio lasciando un momento di suspense prima di rispondere - Il mio nome è Alisa.
- Alisa… bel nome! Vorremmo sapere anche quanti anni avete… mi sembrate molto bassa per poter essere adulta. Oppure siete di un altro pianeta? - domandò il re osservando ancora la scatola con i gioielli.
Liz allora si ricordò di aver visto che più o meno la gente adulta di quel pianeta raggiungeva i due metri e cinquanta perciò gli alieni con la sua altezza quanti anni avrebbero dovuto avere? - Oh, beh… ho sedici anni, mio signore - tentò cercando di mantenere il tono di voce abbastanza fermo e sicuro.
- Capisco… siete così giovane e già lavorate? Dove sono i vostri genitori?
- Sono… - Adesso cosa si inventava? Che situazione! - Sono morti…
- Mi dispiace - si intromise Michael interrompendo Max - Solo che non riusciamo a capire il perché del tuo viso coperto - Passò al tu pensando che si trattasse davvero di una ragazzina.
Liz si morsicò le labbra - E’ una storia strana signore. Siete sicuro di volerla ascoltare? - cercò di prendere tempo e pensare a una storia credibile.
- Sicurissimo - esclamò Michael spazientito. Voleva che facesse in fretta a spiegarsi cosicché almeno sarebbero tornati a palazzo e avrebbero impacchettato il regalo. Chissà che cosa aveva preso Tess per Isabel?
- Beh, ecco… due generazioni fa, ai tempi della mia bisnonna, successe che c’era una ragazza bellissima. Purtroppo però si sposò con un uomo che la volle solo per la sua bellezza e per null’altro. Una volta che si fu stancato di essa la abbandonò. La ragazza ne rimase sconfortata e arrivò quasi al punto di uccidersi. Fortunatamente arrivò una donna vecchia che le consigliò di riconquistarselo coprendosi il viso e mettendo in luce le doti che possedeva. La ragazza lo fece e l’uomo si innamorò della donna col volto coperto. Quando scoprì che era la moglie che aveva abbandonato ne rimase sorpreso però da allora vissero felici e contenti.
- E questo cosa centra con te? - domandò ancora Michael quando lei fermò il racconto.
- I nostri nonni, presso cui viviamo io, mia sorella e mio fratello - con la testa Liz indicò il retro - credono a questa storia vivamente perciò hanno deciso che non vogliono farci soffrire. Fecero lo stesso con nostra madre che si sposò felicemente con nostro padre. Questa è la ragione. Certo vi potrà sembrare una stupidaggine, ma…
- Significa che voi siete bellissima! - interruppe Max - E se vi chiedessi di sposarmi?
Liz scosse la testa - Non accetterei, mio signore. Potrei anche essere bruttissima. Voi però non mi conoscete e non potete giudicarmi da questo breve incontro.
- Eppure avete qualcosa di familiare che non riesco a spiegarmi. Come se ci fossimo già incontrati! - continuò Max.
- Magari nella vita precedente… - sorrise Liz pur sapendo che non la potevano vedere.
Max annuì e fece un cenno a Michael - Vi salutiamo, tutti e tre. A presto e spero che siate sempre qui per nuovi e splendidi acquisti in futuro - tentò di scrutare le sagome che si trovavano dietro alla tenda.
- Saremo sempre qui per esaudire i vostri desideri, mio re e mio principe. Che il sole e la luna siano con voi senza fine - Liz ripeté la benedizione che aveva sentito a suo tempo da un’altra donna.
Appena vide scomparire le loro schiene si diresse nel retro a tirare un sospiro di sollievo. Quando alzò gli occhi notò che Alex e Maria sgranavano i loro su di lei.
Liz alzò le spalle - E’ andata! Credo che ci siano cascati. Però penso che sia imprudente che manteniamo queste forme quando siamo in circolazione.
Maria strinse le labbra - Che cosa intendi dire?
- E se non ci fossero cascati? Potrebbero farci controllare per assicurarsi che non siamo alieni nemici! Ancora non è completamente sicuro… Qualche nemico potrebbe essersi rifugiato all’esterno del raggio della luce che ha spazzato gli alieni sulla Terra, su Antar e nello spazio fra i due pianeti! - affermò Liz.
Alex annuì - Perciò proverai a trasformarci in alieni?
Liz annuì.
- Non sono d’accordo! Non vorrei ritrovarmi costretta a guardarmi allo specchio e non vedere più la mia faccia! - esclamò Maria.
- Maria… sarebbe solamente durante il giorno. Quando alla sera saremo al sicuro in casa barrichiamo tutte le finestre, le entrate, inseriamo gli allarmi e potremo riassumere il nostro aspetto reale. Non sono sicura che Max e Michael abbiano accettato completamente la mia versione. Se devo essere sincera… anche a me sembrava stranissima!
Maria guardò lentamente prima l’uno e poi l’altra. Per qualche secondo mantenne lo sguardo fisso su Liz riflettendo se darle ragione oppure mantenere le sue posizioni - Va bene. Però che questa situazione non continui per molto!

Il problema di Tess

Tess camminava avanti e dietro alla porta che conduceva alla sala del trono. Si trovava in un atrio gigantesco decorato tutto in oro e bronzo con appesi alle pareti degli arazzi con il simbolo reale, la costellazione in cui si trovavano i pianeti. Il portone invece era decorato con linee e forme geometriche diverse disposte in ordine casuale.
- Ma quanto ci vuole? - esclamò alla fine Tess.
Finalmente la porta lentamente si aprì e spuntò fuori la testa di Isabel che annuì - E’ tutto sistemato. Kyle mi ha appena riferito che Roswell è stata completamente ricostruita. Per quanto riguarda Alex, Maria e Liz si trovano ancora in giro per il mondo. Nemmeno lui sa molto di più. Crede che siano andate a visitare Atlanta e Kingsville. Sono le cittadine in cui sono state Maria e Liz durante la guerra - Isabel aggrottò la fronte - Quello che non capisco è il perché Christa sia rimasta a Roswell e Liz non l’abbia portata con sé.
- Te l’ ha detto Kyle? - domandò Tess avvicinandosi.
- No… l’ ho visto attraverso i suoi occhi. Probabilmente una visione involontaria. Chissà la reazione che avrà Max quando mi chiederà notizie di Liz. Se gli dirò ancora che non c’è niente di nuovo finirà per preoccuparsi e Dio solo sa se non vorrà tornare sulla Terra per cercarla personalmente. Per aggiungere poi che Michael lo seguirà sapendo che dove c’è Liz c’è Maria.
- E se gli mentissimo a entrambi? Qualcosa che a loro farebbe male all’inizio ma che li aiuterebbe a dimenticare? - propose Tess.
Isabel la guardò strana non riuscendo a capire dove volesse andare a parare Tess - E cosa avresti intenzione di raccontargli?
Tess si avvicinò e le appoggiò una mano sulla fronte. Isabel, dopo un secondo cadde svenuta.
- Mi dispiace Isabel. Non avrei mai voluto farlo - mormorò Tess e la spinse dentro alla sala del trono dove richiuse la porta dietro a sé.

Liz si è sposata?

Michael e Max rientrarono un’ora innanzi a palazzo e si diressero ognuno nella sua stanza per farsi una doccia. Appena Max ebbe finito suonò un campanello per chiamare un domestico. A questi domandò della principessa. La risposta fu che Vilandra non si sentiva molto bene e stava riposando un po’ in camera sua.
Max chiese più spiegazioni ma tutto quello che scoprì era che aveva avuto un leggero malore e che per ora non voleva essere disturbata da nessuno.
Il re allora chiese di Tess, o meglio di Ava. Pochi minuti dopo la ragazza entrava esitante nella camera di Max mentre lui guardava fuori della finestra le ombre della sera che cominciavano ad allungarsi nei giardini reali.
- Mi hai mandata a chiamare? - domandò Tess chiudendo la porta dietro di sé.
Max si voltò e annuì con la testa - Sì. Ho sentito che Isabel non sta' molto bene… Tu né sai qualcosa?
Tess sorrise nervosa. Come era possibile che avesse già capito tutto? - Oh, bhé, ecco… io…
- Tess! Ti ho semplicemente chiesto se sai cos’ ha! - esclamò spazientito Max.
Tess si tranquillizzò - Sì… un po’ di mal di testa. Ha assicurato che dopo una dormita si sarebbe sentita senz’altro meglio.
- Bene. Tu sai qualcosa della conversazione che ha avuto con Kyle?
Tess alzò le spalle - Sì, ma… preferirei non parlartene io di quello che è successo! Forse preferirà darti Isabel la brutta notizia…
- Quale brutta notizia? - Max cominciò a camminare nervoso per la stanza senza distogliere lo sguardo da Tess.
- Max…
- Dimmelo Tess! E’ successo qualcosa a Liz?
La ragazza annuì come un’attrice consumata - Purtroppo sì.
Max si avvicinò e la prese per le spalle - Cosa! Devi dirmelo assolutamente.
- Vedi… Liz si è sposata! Forse sapeva che tu non saresti più tornato… e si è arresa all’evidenza dei fatti! Mi dispiace Max…
Max rimase sconcertato dalla notizia. Dovette aggrapparsi a qualcosa per non cadere disorientato. Alla fine prese una sedia e si sedette distrutto prendendosi la testa tra mani. Non poteva essere! Non così presto… No, Liz!
- Vattene! - esclamò riferendosi a Tess che era rimasta in piedi nella stanza.
- Max… Liz ha specificatamente detto a Kyle che non vuole più avere tue notizie e di lasciarla per sempre in pace.
- Vattene via! - esclamò di nuovo Max sull’orlo del pianto.
Quando sentì il chiudersi della porta dietro a Tess, Max alzò la testa incapace di capire cosa adesso avrebbe dovuto fare. Com’era possibile che Liz avesse fatto una cosa del genere? Quella Liz che aveva assicurato che lo avrebbe amato per sempre… che lo aveva salutato sicura che lui sarebbe tornato. Invece adesso lei non voleva più avere sue notizie.
Una rabbia impotente prese il sopravvento sulla tristezza. “Ebbene si è sposata per dimenticare tutto quello che c’è stato… Lui avrebbe fatto lo stesso. E aveva anche idea di chi sarebbe stata la fortuna di diventare regina!”.

Un invito da parte del re

- Uffa! Ma quanto è lungo questo lavoro! - sbuffò Maria voltandosi a fissare Liz e Alex.
Liz sorrise - Dai, Maria! Abbiamo quasi finito. La scatola formato Alex è stata l’idea migliore che potessimo avere.
- Lo era fino a quando non abbiamo cominciato a costruirla. Guarda le mie dita - piagnucolò buffamente Maria - Non ce n’è una che non abbia un buco o una ferita. Che figura ci farò quando Michael mi vedrà?
- Gli darai una scusa per toccarti, no? Ti guarirà le dita e poi ti assicurerà che è stato sciocco a lasciarti sulla Terra! - sorrise Liz.
- Spiritosa! - Maria adesso si rivolse ad Alex riprendendo a cucire il fiocco sul coperchio della scatola - Alex… domani è il tuo gran momento. Sei pronto per uscire dalla scatola sorridendo come una pasqua e dicendo: buon compleanno mia amata Isabel?
- Maria!
La ragazza gli sgranò gli occhi addosso - Allora come pensi di presentarti? Facendo un bello striptease vestito da poliziotto? (vd puntata di Roswell del vero compleanno di Isabel).
- Sarebbe un’ottima idea… Tu che ne dici Liz? - ironizzò Alex.
- Dico che se non finiamo questa scatola prima dell’alba il piano andrà al diavolo! - esclamò Liz - In ogni caso Alex… credo che convenga che ti muova a pensare a come uscire da quella scatola altrimenti vieni fuori, sorridi e basta…
- Finora è la migliore idea che mi è venuta! - ribatté Alex riponendo il cartone - Io ho finito. Voi a che punto siete?
Maria alzò le sue mani su di lui e con loro anche il coperchio della scatola - Guarda le mie mani! Ti sembra che possa andare così veloce?
- Ahia! Maria, non credi che anche tu dovresti stare attenta a quello che fai? - Liz avvicinò il suo dito alle labbra e si succhiò un po’ di sangue.
Maria si morsicò le labbra e poi si mise a ridere - Scusa Liz. Però sei troppo ridicola con quel fazzoletto in testa!
- Senti chi parla! Quegli occhiali obbrobriosi ti donano una meraviglia! - ricambiò Liz mettendosi a ridere anche lei.
- Non sono obbrobriosi… - Maria s’interruppe - Suonano alla porta! Chi sarà a quest’ora?
- Meglio dire solo “Chi sarà?”! - esclamò Alex - Nessuno è mai venuto a trovarci da quando siamo qui!
- Forse perché non conosciamo nessuno? - punzecchiò Maria - Vado io ad aprire.
Si alzò e andò a prendere il mantello. Urlò un arrivo dopo aver attivato il trasmettitore sulla gola e si diresse verso la porta.
- Chi è?
- Un messo del re. Porto un messaggio per la signorina Alisa che oggi ha servito Sua Maestà Zan e il principe Rath - rispose qualcuno fuori della porta.
Maria si strinse il mantello addosso e tirò giù il cappuccio meglio che poté. Finalmente si decise ad aprire la porta e attraverso il velo osservò meglio il messo alto un metro e passa più di lei. Allungò una mano tremante per prendere il messaggio che lui le porgeva.
- Grazie! - Maria si chinò ancora di più.
- Arrivederci - il messo si girò e scomparve nell’oscurità della notte.
Maria richiuse la porta, tirò tutti i chiavistelli, schiacciò il bottone per disattivare il trasmettitore sul collo, si tolse il mantello, si appoggiò alla prima parete che trovò e sospirò di sollievo. Ogni volta che si trovava di fronte ad uno di quegli alieni aveva paura di tradirsi e per riprendersi doveva sempre sospirare per riprendersi.
- Liiizzz! - urlò poi correndo in sala da pranzo.
Liz e Alex sollevarono lo sguardo su di lei sorpresi.
- Un tuo ammiratore segreto? - domandò Alex notando il plico che teneva in mano.
- Che cosa voleva? - chiese invece Liz ricominciando a cucire tranquilla.
- Era un messaggero del re che ha portato un plico per la signorina Alisa che oggi ha servito Sua Maestà Zan e il principe Rath - rispose Maria sollevando il mento in segno di sfida verso Alex.
- Ahia! - esclamò Liz dopo essersi punta un dito - Non è possibile! Che cosa vuole Max da me adesso?
Maria si avvicinò e le allungò il plico che teneva in mano - Leggi tu stessa… ad alta voce!
Liz la guardò negli occhi e poi prese quello che lei le tendeva. Il marchio reale con sopra le cinque stelle teneva chiuso il tutto. Delicatamente e con mani tremanti la ragazza aprì il foglio e lesse i caratteri d’oro della lettera.
- E’ stato lo stesso Max a scrivere la lettera, non uno dei suoi scrivani… deve essere qualcosa di serio. E se ci avesse scoperti? - Liz cominciò a leggere.
- Cara signorina Alisa. Penso vi suonerà inaspettato che mi rifaccia vivo così presto dopo il nostro incontro d’oggi ma vi scrivo per invitarvi alla festa in onore della principessa Vilandra che si svolgerà a palazzo l’indomani pomeriggio. Vi prego di venire e di portare con voi vostra sorella e fratello di cui mi avete accennato e se lo desiderate anche i vostri nonni. Vi prego di partecipare, umilmente vostro, re Zan d’Antar.
- Umilmente vostro? - rise Maria - Io dico che si è innamorato a prima vista di te, Liz.
- A prima vista non direi. Con quel cappuccio che le arrivava alla gola non credo abbia visto nemmeno un lembo di pelle - sostenne Alex.
- E adesso? Che cosa faccio? Vado? Non vado? Perché mi ha invitata senza conoscermi? E se avesse creduto alla leggenda che gli ho raccontato? In che guaio mi sono cacciata! - Liz si alzò in piedi nervosa e andò a prendersi un bicchiere d’acqua.
- Liz calmati! Prendila con filosofia… Sarà più semplice introdurre Alex all’interno del palazzo e potremo dormire di più domani mattina! - affermò Maria.
- Mi spiegate come fate ad essere così calmi? Forse perché il re stesso non vi ha mandato una lettera?
- Liz… e se avesse solamente scoperto che qualcosa non andava nella parure e vuole assicurarsi che tu non l’abbia imbrogliato? - tentò di calmarla Alex.
Liz scosse la testa - Allora quell’“umilmente vostro” cosa significa?
- Magari… non lo so! - s’arrese Maria - L’unico modo per saperlo è andare domani pomeriggio con un regalo per Isabel degno di noi.
Alex sorrise - Eh bhè.
- A parte Alex - aggiunse Maria - Magari un bel vestito rosso?

Nuove Brutte Notizie

Michael aveva appena finito di parlare con Max riguardo alcune nuove armi da installare sulle astronavi della base aerospaziale di Tagart. Ora stava percorrendo il corridoio che lo avrebbe portato alla stanza di Isabel. Affrettò il passo deciso di chiedergli come si sentisse. La sera prima non era nemmeno scesa a mangiare qualcosa.
Arrivato davanti alla sua porta decorata con pannelli ricoperti di velluto si bloccò indeciso. Il viso di Max non era dei migliori e non era riuscito a farsi dire che cos’era successo. Adesso voleva chiedere se lei ne sapeva qualcosa… e se sapeva qualcosa anche per quanto riguardava Maria.
Bussò alla porta. Una cameriera gli aprì.
- Desidero vedere la principessa Vilandra… Si può? - domandò Michael.
La cameriera annuì - Attenda nel salottino che vado subito a chiamarvi la padrona.
Michael entrò e si mise davanti al camino acceso. Faceva abbastanza freddo quella mattina. Allungò le mani sul fuoco e se le sfregò leggermente. Poi si spostò qualche ciuffo ribelle che gli ricadeva sulla fronte e finalmente sentì il chiudersi di una porta.
- Isabel! - osservò la ragazza che stava in piedi davanti a lui ancora avvolta in una vestaglia in toni d’oro e rossi. Michael si avvicinò sorridendo - Auguri Izzy! Sono 26 anni ormai.
- Grazie Michael… sono contenta che me li abbia fatti tu per primo.
- Come stai adesso? Tess ci ha detto che avevi un po’ di mal di testa - domandò Michael con la fronte aggrottata.
- Sì, ma adesso mi è passato. Sto benissimo… - annuì Isabel.
Michael la fissò - Sai… Max, è strano da ieri sera. E’ scontroso e poco disposto a parlarne. Tu ne sai qualcosa?
Isabel si accigliò - Non saprei a meno che Tess non gli abbia già detto tutto…
- Tutto cosa? - Michael si avvicinò e la prese per le spalle.
A Isabel prese una fitta alla testa - Ahi… Liz - non capiva perché i ricordi le sembrassero strani. Come se fossero stati creati eppure era sicura di avere parlato con Kyle il giorno precedente e di aver sentito lei stessa ciò che gli aveva detto.
- Liz cosa? - Michael la scosse impaziente.
- Kyle mi ha detto che Liz si è sposata e Tess deve averglielo detto. Però non ne sono sicura…
Michael la lasciò di colpo e si portò una mano alla fronte per pensare - Sì, deve essere stato così. Max evitava lo sguardo di Tess e nessuno dei due aveva voglia di fare conversazione. Probabilmente Tess non deve aver avuto molto tatto nell’avergli dato la notizia. Ma davvero Liz si è sposata?
Isabel annuì e di nuovo le prese una fitta alla testa.
- Chissà Max adesso. Per quanto riguarda Maria? - chiese il ragazzo.
Isabel tentò di rammentare ma i ricordi sembravano sfocati - Maria… Maria… aspetta - di nuovo quella sensazione che i flashback fossero tutti montati - Maria è rimasta incinta - ricordò alla fine.
- Che cosa?! Isabel, stai scherzando vero?
L’aliena scosse la testa - No, è incinta del quinto mese… Credo che il figlio sia di…
- Non m’interessa! Non lo voglio sapere! - Michael fissò lo sguardo su un vaso che stava li a fianco e con la forza del pensiero lo fece esplodere in mille pezzi.
- Michael! - Isabel lo fissò duramente ma poi il suo sguardo si raddolcì - Mi spiace che sia andata così ma del resto non potevamo farci niente… Nessuno di noi aveva il diritto di proibirgli di condurre una vita normale.
Isabel gli si avvicinò e lo abbracciò dal dietro mentre Michael a stento tratteneva le lacrime di rabbia e frustrazione - E Alex? - domandò alla fine - Come sta?
Un’altra fitta. Per quanto doveva andare avanti così? - Alex… è morto!
- Morto?! Come è successo? - Michael non riusciva a capacitarsi. Tutto era andato storto sulla Terra tranne che per Kyle… Kyle. No, non poteva essere opera sua tutto questo. E poi perché l’avrebbe fatto?
- Non lo so! - Isabel cominciò a piangere - Kyle non me lo ha voluto dire.
- Isabel… cosa significherà tutto questo? Che dobbiamo ristabilire le coppie iniziali? - Michael strinse la ragazza a sé e rimasero così per qualche tempo.

La Festa e la Corte

Liz e Maria contemplarono la grandezza del palazzo che si stendeva di fronte a loro. Avevano appena attraversato gli immensi giardini in mezzo a fontane, prati fioriti e alberi pieni di frutta. Alieni vestiti a festa girovagavano attorno. Coppie a braccetto e mamme con i bambini… sembrava che la guerra non fosse nemmeno passata da lì qualche mese prima.
- Bene. Speriamo che Alex non stia soffocando - sorrise Maria alzandosi la gonna e cominciando a incamminarsi sotto al grande arco che conduceva al chiostro al cui centro vi stava un’immensa fontana che spruzzava mille colori diversi - Però… si trattano bene questi cecoslovacchi.
- Maria! Aspettami… - Liz si era incantata a fissare il grosso labirinto che si vedeva dal ponte su cui stavano.
- Liz, sbrigati! Non sei impaziente di vedere come sia un palazzo reale? - affermò eccitatissima Maria.
- L’unica cosa che vorrei sapere è perché ho accettato di venire qui!
- Forse perché altrimenti ti avrei portata a forza, cara Liz! - Maria la prese per mano e la tirò verso una delle immense scalinate che passavano da un grande portone d’oro su cui c’era marcato il sigillo reale - Ti sei ricordata di prendere il biglietto?
Liz annuì e cercò all’interno di una delle maniche del mantello - Sì, eccolo qui.
- Peccato che dobbiamo tenerci su questo ingombrante mantello. Non posso nemmeno far vedere lo splendido vestito che ho sotto altrimenti si vedrebbe subito che non sono di Antar…
- Ti avevo detto che non valeva la pena di vestirsi così! - esclamò Liz.
Arrivarono di fronte al maggiordomo che stava in cima alle scale e che controllava gli inviti. Poco più avanti stavano Isabel e Max che accoglievano gli invitati.
Liz diede uno scossone a Maria che si guardava intorno e continuava a fare esclamazioni di apprezzamento per l’immensa sala da ballo con una lunga tavolata su cui c’erano moltissime quantità di cibo disposte artisticamente tra i fiori tutti di colore bianco.
Le luci sul soffitto si alternavano prima rosse e poi argento rendendo l’atmosfera più magica che mai e riportando tutto a un’atmosfera del Rinascimento ai tempi di Luigi XIV.
- Maria! Dobbiamo andare a farci salutare da… da Max e Isabel - la chiamò ancora Liz.
- Arrivo! Stavo solo ammirando…
- So cosa stavi ammirando. Muoviamoci!
Le due ragazze si avvicinarono ai due reali che stavano salutando una coppia di spilungoni. Liz prese un profondo respiro mentre Maria si ripeteva che aveva già ingoiato dieci gocce di scacciapensieri. Ecco, adesso toccava a loro. Liz si augurò di non farsi prendere dal panico.
Le due ragazze si inginocchiarono davanti ai loro due amici.
- Buongiorno signorina Alisa e…
- Marsia - completò Maria avvicinandosi pericolosamente a terra con la fronte.
- Alzatevi, vi prego… - Max fece un movimento verso Liz con l’intento di aiutarla ma Isabel lo fermò con una mano.
- Sono felice che abbiate accettato l’invito - aggiunse Max - Accomodatevi nella sala e divertitevi.
- Grazie - ribatté Maria.
- Grazie - mormorò Liz.
Isabel fece un segno con la testa rivolgendo solo una semplice occhiata al pacchetto che le due ragazze tenevano in mano.
- Isabel, perché le hai trattate così freddamente? - domandò Max.
- Quello che non capisco è perché tu le abbia invitate. Sono due bambine che nemmeno ho mai visto! Cosa ci fanno qui da sole a corte?
- Te lo spiegherò più tardi. Devi solo avere pazienza. Ma dove sono Tess e Michael? - Max si guardò attorno e il suo sguardo scappò sul mantello di Alisa. Si chiedeva come fosse l’aliena che si nascondeva sotto, magari bella come il sole. Fu interrotto dall’arrivo di altri ospiti e il suo pensiero si rivolse completamente a quello che stava facendo.
Liz si bloccò su un lato della sala e cercò con gli occhi i regali. Maria invece stava adocchiando delle buone leccornie sul tavolo.
- Amica… che ne dici se ci rifocilliamo un po’? A casa non si mangia poi così bene, sai? - domandò Maria afferrando l’amica per un braccio.
Liz si liberò - Maria… andiamo a vedere come sta Alex?
Maria allora si ricordò che Alex era ancora chiuso dentro il regalo - Ops… mi ero scordata di lui! Dove sono?
Liz indicò una stanza che era situata non molto lontano da loro in cui si trovavano un mucchio di regali - Fingiamo di portare il nostro regalo e tentiamo di comunicare con Alex. Si sentirà solo, poverino.
- Speriamo che Isabel si sbrighi ad aprire i regali altrimenti si troverebbe davanti un Alex morto… E’ stata brillante però la mia idea di fare dei buchi nella scatola!
- Maria? L’idea è stata di Alex stesso! - puntualizzò Liz.
- Poco importa… E’ la stessa cosa!
Liz depose il pacchetto su uno degli involucri più grandi mentre Maria cercò con gli occhi la scatola.
- Eccola là in fondo! Finirà che la apriranno per ultima. Adesso, facendo finta di niente, Liz e Maria si avvicinano alla scatola contenente il povero Alex solo e soletto - Maria si avvicinò in modo buffo seguita a ruota da Liz - Adesso mi appoggio e osservo gli invitati con indifferenza facendo finta di parlare solamente con Alisa.
- Maria! - giunse la voce soffocata di Alex - Sei tu?
- Chi vuoi che sia zuccone! Siamo venute a vedere come stai… Come stai? - ribatté Maria guardando Liz.
- Sto che è da quando mi hanno portato qui dentro che sto rimpiangendo di avere accettato questo piano. Ci saranno almeno cinquecento invitati là fuori e io vengo fuori sorridendo come una pasqua…
- Alt! Quella battuta era mia! - lo fermò Maria.
- Maria! - la redarguì ridendo Liz - Alex. Stai calmo… riesci a respirare bene?
- Come un pesce fuor d’acqua! - rispose il ragazzo nella scatola.
- E’ così grave la cosa? - chiese Maria - O povero Alex. Vedrai che Isabel ti curerà per bene con un tocco della sua mano.
- Forza Alex. Devi resistere! Una volta uscito da quella scatola si risolverà tutto. Comportati normalmente! - gli consigliò Liz.
- Parli facile tu che sei fuori. Io che però sono qui dentro non mi diverto affatto!
- Signorina Alisa? - sentirono chiamare Liz e Maria.
- Cosa succede? Chi è? - domandò Alex da dentro la scatola.
- Stai zitto! - lo redarguirono entrambe.
Liz osservò Max avvicinarsi attraverso il velo e inspirò a piani polmoni mentre il cuore cominciò a batterle a mille. “Cosa vuole adesso da me?” pensò la ragazza.
- Liz, calmati e pensa a qualcosa di rilassante! Se poi ci riesci dimmi come hai fatto! - le sussurrò Maria.
- Signorina Alisa. Mi stavo chiedendo che fine avesse fatto. Si sta’ divertendo?
Liz sorrise e si ricordò che non poteva essere vista - Vostra Maestà - si inchinò - Sapete bene che sono appena arrivata. Non essendo abituata a questo ambiente mi ci vuole un po’ di tempo per abituarmici.
- Scusate… era solo per incominciare una conversazione con voi. Vi direi che siete splendida se solo potessi guardarvi in viso. Sapete ballare?
Liz si sentì prendere dal panico non sapendo se avesse dovuto accettare oppure no - Mi spiace, mio signore. Non sono in grado di affrontare un ballo.
Max rise - Nemmeno io! Volete accompagnarmi per aprire queste danze? - il re le offrì il braccio.
Liz guardò Maria e notò che fece segno di sì.
- V… va bene, vostra maestà. Accetto l’invito - rispose con voce tremante.
Maria osservò la coppia allontanarsi e decise di salutare Alex e di andare nella sala da ballo. Povera Liz. Non sapeva ballare e ci era stata costretta dallo stesso re… che vita grama. Ma Michael dove diavolo era finito? Non era ancora riuscita a vederlo… eccolo lì! Stava parlando con Isabel… Meglio avvicinarsi con indifferenza. Ecco così.
Maria era riuscita ad arrivare a un passo da lui e lo osservò di sottecchi. Quanto tempo era che non riusciva a vederlo così da vicino. Il giorno prima, alla bancarella, l’aveva visto attraverso quattro tende. Essendo vicino sia a lui sia al tavolo delle cibarie ne approfittò per prendersi qualcosa da mangiare.
Involontariamente ascoltò la conversazione di Michael e Isabel e ne rimase sconcertata restando paralizzata al solo sentire nominare il suo nome.
- Ancora non riesco a credere che Maria abbia potuto farmi questo! E con Alex, poi… Certo! Le avevo detto che poteva ricominciare una vita normale ma poteva lasciare passare almeno un po’ di tempo! Isabel… come posso fare a dimenticarla? - Michael si bevve un bicchiere di vino in un sorso.
- Non lo so… anch’io sono presa dello stesso dilemma - Isabel si osservò intorno - Sembra invece che qualcuno abbia trovato il modo.
Michael seguì il suo sguardo e così fece Maria. Max e Liz che ballavano al centro della sala parlando di qualcosa - Ma che cosa gli è preso a Max?
- Non lo so ma credo che sia deciso a dimenticare Liz. Certo che già che c’era poteva scegliersene una un po’ più giovane! Quella ragazzina dovrebbe avere sui dodici, tredici anni.
- Ne ha sedici. C’ero anch’io quando l’ ha incontrata… quando ce ne siamo andati via ha detto subito che gli ricordava qualcuno e se devo essere sincero anche per me vale la stessa cosa. Lei stessa ha ammesso che poteva essere accaduto nella vita precedente.
- Vita precedente?! Vuoi dire che… una nemica? Qualcuno che sa di noi? - domandò Isabel.
- Izzy, tranquillizzati. Ormai conoscono tutti la nostra storia. Involontariamente le è venuta fuori una frase di questo tipo… non c’è niente di cui preoccuparsi. Guarda Max. Da quando è tornato qui non era più stato così felice. Deve esserci qualcosa in quella ragazza che lo attira… - la rassicurò Michael.
Il cuore di Maria ebbe un balzo. L’alieno era arrabbiato con lei a causa di qualcosa… ma cosa? Max stava tentando di dimenticare Liz e cercava di farlo con Alisa. Lo stesso era per Isabel… era stata una buona idea quella di far trovare Alex nel pacco regalo? Come ci sarebbero rimasti tutti gli altri?
Maria si diresse quasi correndo nuovamente nella sezione regali per avvertire Alex.
Liz nel frattempo tentava di imparare i passi assieme a Max. Le sue mani, coperte dai guanti, riuscivano lo stesso a sentire il calore di quelle del re. Si sentiva osservata da migliaia di occhi eppure tra le braccia di Max per un istante si dimenticò di tutto, persino di se stessa e di dov’era ritornando sulla Terra, in quel bar, in quella storia romantica che era stata la loro.
- Aspettate, se facessimo così? - Max le pestò un piede.
Liz rise - Siete troppo rigido. Guardate gli altri… e tentiamo di imitarli!
- Ai vostri ordini! - rispose il ragazzo.
Dopo molti tentativi riuscirono a trovare l’armonia che avrebbe permesso un ballo senza troppi errori. Ma quello che di più li fece felici era che si divertirono un mondo a consigliarsi l’uno con l’altra quali erano i passi sbagliati e a tentare di non ripeterli. Gli alieni li guardavano strabiliati incapaci di comprendere che ballo stessero facendo. Era un mix dell’originario con un altro che non si era mai visto, probabilmente della Terra da dove i quattro reali provenivano.
Maria raggiunse il pacco Alex-regalo - Alex… abbiamo un problema!
Michael bloccò le danze nella grande sala - Credo che sia ora che la principessa Vilandra apra i regali.
- Alex… non devi assolutamente dire che io e Liz siamo qui quando ti chiederanno nostre notizie. Inventati una storia, qualunque cosa, ma fai sì che non siamo qui. Ti comunicheremo il perché in qualche modo.
- Ma Maria! - esclamò Alex dall’interno - Che cosa mi dovrei inventare?
- Da questa parte! - chiamò ancora Michael.
- Stanno arrivando. Non lo so… digli che ti sei intrufolato all’interno dell’astronave e sei partito… usa il cervello Alex perché altrimenti siamo nei guai… e tenta di non spaventare Isabel, mi raccomando! - Maria si allontanò svelta rifugiandosi in un angolo in ombra aspettando l’arrivo degli altri invitati tra cui poi si mischiò fingendo di non essere nemmeno stata lì.
- Maria… Maria… - i richiami sussurrati di Alex svanirono nel nulla.

Il Pacco Regalo

Isabel aveva già aperto la metà dei regali che consistevano per lo più in gioielli, arazzi, vestiti della taglia sbagliata, offerte, soprammobili. Quando aprì il pacchetto che gli avevano regalato Max e Michael rimase estasiata dalla bellezza del disegno e dalla semplicità. Li ringraziò con tre baci per ciascuno. Tess invece le regalò un soprammobile che consisteva in una palla di cristallo piena di energia.
Michael notò che in effetti Tess sembrava essersi ripresa dalla sera prima come se avesse dimenticato tutto… non era né taciturna né scontrosa.
Isabel si ritrovò davanti un pacco gigantesco con un enorme fiocco verde sulla sommità. Era anonimo, notò la ragazza. Nessuna scritta, nessun biglietto, niente di niente.
Disfece le strisce di nastro che si dilungavano su tutta la scatola e sollevò il coperchio.
Una testa scura fece capolino lentamente dalla scatola e si guardò attorno. Si ritrovò a fissare gli occhi attoniti di tutti quelli che gli stavano attorno e soprattutto di Michael e Isabel.
- Ciao Isabel - trovò il coraggio di mormorare Alex.
- Alex? - Era vivo? Ma… una fitta più forte alla testa la colse e cadde in un vuoto profondo. Diverse figure scure l’attorniarono, sentì delle braccia circondarla e poi tutto fu buio.
Alex nel frattempo era rimasto attonito - Non sapevo di fare questo effetto sulle donne!
Osservò avvicinarsi anche Max che si chinò sulla sorella così come Tess e Michael. Maria e Liz si rincontrarono e riuscirono finalmente a parlare.
- Liz… c’è un problema - Maria in breve gli espose quello che aveva sentito del discorso tra Michael e Isabel mentre qualcuno portò dei sali per Vilandra - Credo che adesso tu abbia te stessa come rivale nel cuore di Max.
- Maria! Il problema è ben più serio. Bisogna capire che cosa è successo. Non mi sarei mai aspettata che Isabel svenisse alla sola vista di Alex…
- Io mi ero raccomandata con Alex di non spaventare Isabel… Scherzavo! - esclamò poi osservando l’espressione di Liz.
- Significa che anche per quanto riguardava il nostro amico Izzy credeva che gli fosse successo qualcosa per cui non l’avrebbe più rivisto. Se Michael adesso ti vedesse arrivare così tranquilla quando lui è tanto arrabbiato con te potresti perdere molte possibilità di convincerlo a rimanere qui con lui.
- Liz, riprendi fiato… Ho già detto ad Alex di non dire che anche noi siamo qui. Di inventare una qualsiasi storia per far credere che sia riuscito ad arrivare qui da solo e appena riusciremo a parlargli gli diremo se riesce a scoprire qualcosa. Va bene così?
Liz annuì - Oppure, attraverso la pietra, potrei entrare nel corpo di Alex e fare le sue veci, sai…
Maria la prese per le spalle e con fare melodrammatico - No, Liz. Non vorrei sapere che la mia migliore amica sia diventata un maschio! Poi potrebbe farmi il filo!
Liz rise - Maria, è solo fintanto che le cose non si aggiustano… Va bene, rimarrò Liz. Contenta?
- Ora mi sento realizzata.
Michael, appena si assicurò che Isabel stesse bene, si alzò in piedi e andò a puntare l’indice contro il ragazzo uscito dalla scatola regalo - Ma come ti permetti di presentarti qui davanti a me e Isabel in questo modo?! Dopo quello che hai fatto a Maria?
Alex lo guardò stupito - Ma di cosa stai parlando?
Gli invitati non riuscivano a capire quello che dicevano sia a causa della lingua straniera, sia perché Michael e Alex discutevano a bassa voce.
- Hai messo incinta Maria dopo nemmeno tre mesi che ce ne eravamo andati via! Ti rendi conto di quello che hai fatto a me e a Isabel, tu che assicuravi di amarla tanto? - ribatté Michael adirato e per sbaglio sollevò una mano contro di lui.
Alex capì - Michael, aspetta! Parliamone… Fra me e Maria non c’è stato niente, te lo posso assicurare. Io e lei… niente rapporto, capisci?
Michael abbassò la mano ma il suo viso aveva ancora una nota dubbiosa - Perché allora Kyle ha detto una cosa del genere?
- Kyle?! Cosa ne vuole sapere Kyle? E’ da quel giorno in cui non ci siamo più visti io e te che non vedo Kyle e lo stesso vale per Maria. Non so perché si sia inventato una cosa del genere ma posso dimostrare di essere qui su Antar da poco tempo prima che ci arrivaste voi! - tentò di giustificarsi Alex.
- Io e te abbiamo un po’ di cose da dirci! - Michael fece un segno negativo con la testa a delle guardie che si erano avvicinate. Poi aggiunse ad alta voce - Continuiamo la festa! La principessa Vilandra si riprenderà subito e nel frattempo noi ci scusiamo per il contrattempo avvenuto qui. Non c’è pericolo!
- Forza Liz. Meglio fare finta di non conoscerlo e seguire il consiglio di Michael. Chissà che cosa si sono detti. Sono curiosa di saperlo… Magari Alex involontariamente è riuscito ad aggiustare la mia situazione con Michael - la strattonò Maria.
Liz diede un’ultima occhiata alle quattro figure chinate su Isabel che si era tirata a sedere dopo aver ripreso i sensi e che abbracciò di slancio Alex. Poi passarono alcuni gruppi di persone che le nascosero la vista dei reali e dell’amico. Quando tutto fu nitido non c’era più nessuno.

La Proposta di Matrimonio

Maria aveva trascinato Liz a mangiare qualcosa. La ragazza rimase sorpresa di tutte le leccornie che abbondavano sul tavolo e decise di servirsi un poco. Che male c’era a riempirsi lo stomaco? Le avrebbe aiutate a pensare meglio e se così non fosse successo avrebbero potuto recuperare tutto quello che non avevano mangiato da quando erano arrivati su Antar.
- Liz… adesso cosa facciamo? - domandò Maria pulendosi le labbra con un tovagliolo dopo aver assaggiato uno strano confetto che sapeva di fragola.
L’amica scosse la testa - Dobbiamo aspettare Alex. Fino a che non sapremo niente sarà impossibile capire cosa Max, Isabel e Michael pensano di noi. Perché Isabel si è comportata a quel modo? E’ svenuta! Lei non è una che sviene così facilmente!
- Al contrario, devo ammetterlo… - confermò Maria.
- Invece Michael. Che cosa avreste potuto fare tu e Alex insieme? E inoltre, chi è stato a fargli mettere in testa una cosa del genere? Perché ce l’ ha tanto su con te?
Maria scosse la testa e si rattristò per un momento - E perché Max dovrebbe dimenticarti?
Liz si sedette pesantemente sul davanzale della finestra che dava sul grande labirinto. Maria seguì il suo esempio. Quanto avrebbero dovuto aspettare per avere delle risposte?
Liz e Maria rimasero sedute tranquille per circa due ore e i quattro reali ancora non erano tornati. Probabilmente stavano interrogando Alex oppure Isabel si era sentita nuovamente male. Le due ragazze, per diminuire il nervosismo parlarono di quello che tornava loro in mente, di quello che avevano passato e a volte si scambiavano i vari ricordi che avevano passato insieme o con gli alieni in questione.
Liz tirò un sospiro di sollievo e stava per raccontare di quella volta che Max si era ubriacato e le aveva confessato ogni cosa quando per fortuna non fece in tempo a farlo.
- Signorina Alisa, posso parlarle? - Max stava proprio davanti a lei e con un’espressione fin troppo seria la supplicava.
- Ecco… io… - tentò di giustificarsi ma non trovava le parole. Maria le diede una gomitata per incoraggiarla - Sì, va bene - Liz si alzò e mise un braccio sotto quello di Max che la condusse al centro della sala.
Max la fissò dolcemente e Liz notò che tentava di scrutare sotto il velo per riuscire a individuare il suo volto. La ragazza trattenne il respiro indecisa sul da farsi. Che cosa voleva chiederle? Se avesse mai visto Alex? Se lei era Liz? Era riuscito a scoprirlo da solo oppure Alex aveva parlato?
- Ebbene vostra Maestà? Cosa volevate dirmi? - cercò di incalzarlo.
Max le prese le mani tra le sue e le strinse, forse anche troppo.
- Vedete, io… fin da quella prima volta che vi ho visto mi sembrava di avervi già incontrata precedentemente. Forse è per questo che adesso ho deciso di… Mi ricordo la vostra storia e credo di essermi già innamorato di voi. Ne sono anzi sicuro e… aspettate. Oh, che confusione! - il re le lasciò le mani e si infilò quella sinistra in una delle tasche tirandone fuori una scatoletta in velluto blu.
- Maestà, sono alquanto onorata ma… - Liz fu interrotta subito.
- Aspettate, vi prego. Rifletteteci ancora un momento! - Max aprì la scatoletta e all’interno c’era contenuto un bellissimo anello con il sigillo reale formato da cinque diamanti - Voglio chiedervi di diventare mia moglie. Ditemi sì, vi prego! Se volete mi inginocchierò ma non rifiutate la mia offerta. Diventerete la regina… se questo non vi basta diverrete mia moglie. Vi prego accettate!
Liz non sapeva proprio cosa fare. Era stordita e una certa irritazione le era sorta dentro. Max si era dimenticato così presto di lei, di lei come Liz Parker? Non l’aveva neppure aspettata! Non aveva nemmeno provato il desiderio di andarla a trovare? E tutte quelle parole d’amore che le aveva sussurrato, quelle avventure che avevano passato assieme erano già state sepolte? Possibile che non riusciva a rispondere a tutte quelle domande? Ce ne erano troppe e non era logico. E se Max fosse convinto di qualcosa che in realtà non era accaduto? Anche Michael è convinto della stessa cosa per quanto riguarda Maria e lo stesso varrà per Isabel. L’unico che non si è sentito nominare è Kyle! Kyle… Isabel… Tess… e se c’entrassero in qualche modo? E se tutto fosse collegato?
Liz alzò lo sguardo su Max e lo fissò negli occhi pur sapendo che lui non poteva vedere i suoi. L’unico modo era diventare la moglie del re ed entrare nel giro. Ma se diceva di sì Maria sarebbe rimasta sola. Non c’era altra scelta però se voleva scoprire qualcosa. Alex avrebbe potuto avere bisogno di una mano!
Liz, senza quasi accorgersene, annuì debolmente con la testa.
- Dav… davvero? Sul serio accettate?
- Solo a una condizione - precisò Liz debolmente - Anche mia sorella deve venire a palazzo e vivere con me. Vede, siamo molto unite e raramente siamo state l’una senza l’altra.
Max annuì energicamente convinto che non avrebbe accettato per nulla al mondo - Certo. Se vuole c’è posto anche per i vostri nonni e vostro fratello.
- Loro non accetteranno mai questo matrimonio. Dovrò rassegnarmi a un completo disinteresse della mia famiglia nei miei confronti tranne che da parte di mia sorella. Per questo vorrei che stesse con me a palazzo e le fosse assegnata una stanza accanto alla mia - precisò Liz.
Max annuì poco convinto. Solitamente moglie e marito non avrebbero dovuto condividere la stessa stanza?
Max alzò la mano per fermare la festa e poi prese la mano inguantata di Liz.
- Voglio fare un annuncio importante!

Siete sicuri di quello che fate?

- Liz. Ancora non ci credo che tu abbia accettato! Ti rendi conto delle conseguenze? - esclamò Maria mentre Liz si stava preparando per uscire e andare da una sarta per il vestito da sposa.
- Ci ho riflettuto - Liz non aveva nessuna intenzione di riprendere il discorso. Aveva già illustrato le sue ragioni più di mille volte a Maria ma l’altra continuava a insistere.
- E’ Max. Max ama Liz non Alisa! Alisa e Max non si possono sposare! Max e Liz avranno una figlia, una bellissima bambina di nome Holy (vd Holy).
- Holy non esisterà mai più. Il futuro è stato cambiato quando abbiamo fermato la morte di Michael e Isabel quel giorno di tantissimi anni fa! - a Liz si strinse il cuore ad ammettere questa verità - Adesso Holy vive in un'altra dimensione con altri Liz e Max, ma forse è meglio dire solo con Liz se è ancora viva perché in quel futuro Max è morto. Michael e Isabel sono morti! Forse la stessa Holy ormai è morta!
Maria scosse la testa - Una volta che Max scoprirà tutto? Non potrai nasconderti sotto queste sembianze per tutta la vita. Sarai anche una bella aliena ma credo che tu preferisca le tue sembianze originali, o sbaglio?
- Spero che succederà quando ormai avremo risolto ogni cosa! Devo riuscire a capire che cosa è successo altrimenti non riuscirò a dormire la notte - affermò Liz.
Maria rispose ironicamente - Pensi che dormirai di notte?
- Maria! Credi davvero che la mia prima volta io lo faccia con le sembianze di un’aliena? E poi non ci sarebbe amore! Mai! Ogni sera una scusa diversa. Alla fine si stuferà persino di venire in camera mia e comincerà persino a odiarmi.
- E tu vuoi questo? - chiese Maria fissandola negli occhi estranei ma stupendi di aliena.
- Non si tratta di ciò che voglio o non voglio. Si tratta di orgoglio, di onore, chiamalo come vuoi! - ribatté Liz imbarazzata.
Maria si calcò in testa il cappuccio - Inoltre perché hai accettato che avvenisse così presto? Soltanto due giorni e sarai già regina! Dopo dovrò chiamarti anch’io sua altezza?
- Smettila! Prima succederà e prima scopriremo, ricordi?
- Ho capito! Però io non voglio fare Watson, capito Sherlock Holmes?

- Max! Non la conosci neppure! Che cosa ti sei messo in testa? Che un’aliena possa farti dimenticare Liz? Impossibile! - esclamò Michael camminando avanti e indietro per la stanza del re.
- E’ una bambina. E’ troppo giovane, non sa nulla di queste cose. Sedici anni quando tu ne hai 26. Sono dieci anni di differenza… ripeto, è troppo giovane - Isabel rimaneva appoggiata con la fronte alla finestra mentre le ombre della sera avevano cominciato a scendere.
- Io non penso sia una cattiva idea però forse avresti dovuto pensare anche a Liz… - cercò di persuaderlo Alex pur sapendo benissimo chi fosse Alisa.
- E’ proprio a causa di Liz che ho deciso così! - esclamò scorbutico Max bevendo in un solo sorso un bicchiere di Tequila e miele importato dalla Terra mesi prima.
- Ma perché proprio lei? - domandò Tess offesa dalla scelta.
Max scosse la testa - Sinceramente non lo so. Mi ricorda qualcuno… come se veramente ci fossimo già incontrati in una vita precedente. Inoltre è simpatica e ha un modo di fare semplice. Non sembra per nulla una ragazza di 16 anni!
Tess gli si avvicinò - E allora perché non io? Ci conosciamo ormai da molto tempo se non sbaglio. Quando eri re eravamo persino sposati. Cosa penserà il popolo quando saprà che in realtà adesso è tutto cambiato? Infine… che ruolo avrò io nella vostra vita adesso? Chi mi chiamerà più “Reale”?
- Tess, calmati adesso! - esclamò Isabel - Sarai sempre una della famiglia, non preoccuparti.
Michael si avvicinò a Max e gli tirò via la bottiglia di Tequila - Smettila o finirai per ubriacarti. Ti ricordi cosa è successo l’ultima volta che Kyle ti ha fatto bere? Non eri più in grado di ragionare! E dire che avevi bevuto solamente un bicchiere o due.
- Cambiamo argomento! - Max si alzò in piedi - Sono stufo di discutere sul mio matrimonio! Ho deciso e basta. Potrò pensare alla mia vita come meglio mi pare? Adesso quello che mi preme sapere è cosa ci fa qui Alex!
- Io vorrei anche sapere perché Kyle ha detto che hai messo incinta Maria - Michael incrociò le braccia sul petto.
- Cosa?! - esclamò Max all’oscuro di tutto.
- Beh… ecco. Non so perché Kyle abbia detto una cosa del genere. A essere sincero non vedo più Liz e Maria da quando sono partito. Vi ricordate quando Maria, Liz e io ce ne siamo andati da casa Evans? Insomma… ho chiesto a Liz se poteva farmi entrare nell’astronave - Alex si era preparato il discorso con comodo mentre finiva la festa e durante la notte trascorsa - Mi rispose che poteva farlo perciò alla sera siamo andati alla grotta e usando la sua pietra mi ha fatto entrare.
- E Liz non ha voluto seguirti? - domandò Max.
Isabel scosse la testa “Max non potrà mai dimenticarla”.
- All’inizio sì ma poi ha pensato a Maria che non era venuta con noi e ha detto che non l’avrebbe potuta lasciare da sola. Maria inoltre voleva essere sicura che sua madre fosse ancora viva… perciò hanno deciso di rimanere sulla Terra. Quello che è successo poi purtroppo non lo so. Potrebbe essere successo qualsiasi cosa!
- Come sei riuscito a sopravvivere fino ad adesso? - domandò Isabel sedendosi su una sedia.
- Mi sono dato da fare. Ho fatto qualche lavoro, mi sono comprato un computer e ho elaborato un apparecchio utile per trasformare l’inglese in antariano.
- Semplice! - ironizzò Michael - Perché non sei rimasto con Maria e Liz sulla Terra?
Alex corrugò la fronte - Ho promesso a Liz che sarei tornato. Sarei tornato con Isabel, te e Max.

Il Matrimonio

I due soli di Antar splendevano regalando luce a quel giorno speciale. I raggi del sole entravano danzando nella cappella del palazzo facendo sì che le finestre colorate spargessero ovunque i colori brillanti. I fiori ordinati per la cerimonia erano sparsi ovunque e la chiesetta era gremita di persone, che fossero nobili o gente del popolo normale.
- Maria, sono nervosa! - sussurrò Liz a Maria mentre la ragazza stava entrando insieme all’amica.
- Non credi sia troppo tardi per i ripensamenti?
- Non ho detto che ci ho ripensato. Sono convinta che sia ancora la cosa più giusta da fare, però… è il mio matrimonio, è ovvio che sia nervosa! Insomma, è un passo importante! - spiegò Liz.
- E dire che sarei voluta essere prima io a sposarmi tra noi due… - sorrise Maria - In bocca al lupo allora.
- Crepi! - ribatté Liz sorridendo poco convinta e lasciando che l’amica prendesse posto tra gli invitati.
I testimoni erano Isabel e Michael mentre chi celebrava la Messa poteva essere un sacerdote come qualcuno del popolo. Non se ne intendeva e perciò sperò di ricordarsi delle prove che avevano fatto il giorno prima. La cerimonia fu abbastanza breve, Max al suo fianco era splendido… Liz sognò che si stesse sposando veramente con lei, la vera Liz, e tutto le sembrò più naturale e riuscì a tranquillizzarsi. Le usanze erano simili a quelle terrestri con poche differenze. L’unica cosa che Liz avrebbe voluto cambiare era però la parte del bacio. Sperava che Max non riconoscesse come baciava altrimenti sarebbe stata la fine.
Il re le sollevò il velo e per la prima volta i loro occhi si incontrarono. Quelli castani e dolci di Max e quelli bellissimi di lei. Per un istante però Zan vide al posto dell’aliena un’altra persona, un altro viso, un'altra espressione: Liz. L’immagine però si trasformò nuovamente in quella di Alisa.
- Siete veramente bellissima… - si chinò su di lei.
Quando le loro labbra si incontrarono Max provò una strana sensazione, come quella di essere ritornato a casa e non riuscì a spiegarsene il motivo.
- Anche voi - sorrise Liz.

Prima Notte di Nozze

- Alisa, stai bene? - domandò Max alla porta della moglie.
- Non molto… preferirei poter rimanere in camera questa sera. Credo che qualcosa al banchetto mi abbia fatto stare male - rispose Liz sforzandosi di non ridere mentre Maria,dall’altra parte della stanza, le faceva dei gesti buffi. Max non sapeva che le due si trovavano nella stanza assieme e stavano già banchettando con un po’ dei cibi che Maria si era procurata al pranzo nuziale. Né l’una né l’altra erano riuscite a mangiare sentendosi addosso gli occhi di tutti gli astanti.
- Posso entrare? - domandò ancora Max indeciso sul da farsi. Che strana moglie! Non era ancora riuscito a rimanere da solo con lei da quando si erano uniti in matrimonio e non era riuscito a dirle che non potevano partire per un viaggio di nozze a causa di problemi politici.
Michael gli aveva riferito un messaggio portatogli dai Gregoriam alquanto preoccupante. Era stata individuata all’esterno di due galassie, nel decimo universo parallelo, su una cometa vagante, una colonia di alieni nemici.
Max stava pensando se dover tentare di comunicare con loro e scoprire se fra di loro si nascondesse qualche seguace dell’uomo che lo aveva defraudato del trono oppure poteva cercare di raggiungere una tregua. Non voleva ricominciare un’altra guerra lunga e sanguinosa senza prima aver provato a concordare un trattato di pace.
- Ehm… vedete… in questo momento non sono presentabile. Preferirei che non entraste… - rispose Liz titubante ricordandosi che aveva riassunto le sue sembianze normali. Si stava pettinando i lunghissimi capelli castani, ancora più lunghi di quanto Max si potesse ricordare e stava guardando nello specchio la porta pregando che non si aprisse. Non avrebbe potuto impedire al suo sposo di entrare, non aveva nessuna logica!
- Va bene se è così che desideri - rispose Max dall’esterno e Liz rilevò una nota di delusione.
- Grazie, mio signore.
- Alisa? - chiese ancora Max.
- Sì? - rispose Liz dall’interno domandandosi che cosa volesse ancora da lei.
- Dammi del tu quando parliamo fra di noi. Siamo sposati e… beh… ecco, hai capito, no? - tentennò Max tentando di trovare delle parole adeguate.
- Sì, ho capito Zan - Liz sorrise accorgendosi dell’imbarazzo. Il vecchio Max si trovava impacciato di fronte a una donna che non era Liz. Era strano che le parlasse così e da un lato era sollevata mentre dall’altro era delusa - Buonanotte.
- Buonanotte - rispose lui da fuori.
Liz si voltò verso Maria e le due ragazze si fissarono negli occhi aspettando che il rumore dei passi di Max si allontanasse.
- E ora Liz? Cosa conti di fare per capire che cosa è successo? - domandò Maria.
Liz alzò le spalle - Non lo so a essere sincera. Dobbiamo farci venire una buona idea!
- Attraverso la tua pietra non puoi entrare nella mente di Michael? - continuò Maria.
Liz scosse la testa - Purtroppo non sono Isabel. Ultimamente ho scoperto che i miei poteri sono limitati. Non posso fare tutto quello che voglio come credetti otto anni fa.
Maria annuì - Dobbiamo aspettare che le cose si evolvano allora?
In quel mentre sentirono bussare alla porta. Liz e Maria si guardarono dritte negli occhi.
- Chi è? - domandò allora Liz.
- Regina Alisa. Sono Alex! Avrei bisogno di parlarvi.
- Solo un momento - Liz si mise una vestaglia addosso e gli aprì la porta - Cosa ci fai qui?
Alex lasciò che la ragazza gli chiudesse la porta e salutò Maria.
- Se Isabel e Max sapessero che sei qui direbbero che la nuova regina ha già trovato un amante… - ironizzò Maria sorridendo.
Alex le diede una spinta e senza badare alle sue proteste spiegò - Liz… cos’è questa storia? Perché diavolo hai deciso di sposarti con Max?
- Per darti una mano, no? - ribatté la ragazza.
- Una mano in cosa? Per capire che cosa sta succedendo non ci vuole un gran aiuto! So già del perché Michael non vuole sentire parlare di Maria - rispose Alex leggermente adirato - Non mi piace questa poca fiducia che avete in me.
- Non è vero che non abbiamo fiducia! Alex io…
- Alex, dimmi quello che sai! - la interruppe Maria ansiosa.
Il ragazzo però non l’ascoltò neppure - Addirittura sposarti con Max! Hai buttato via la tua vita e ben presto scoprirà la tua copertura. Sai benissimo che non è stupido!
- Come ti permetti di dirmi che ho buttato via la mia vita? Non credi che abbia avuto le mie buone ragioni? Riesci solamente ad incolpare senza nemmeno chiedermi un perché! Non sei solo tu la vittima, non solo tu puoi avere sempre ragione - Liz aveva preso un vaso e glielo lanciò addosso.
Maria rimase per un momento paralizzata e senza nemmeno accorgersene sollevò le braccia incrociandole davanti al viso non sapendo se era uno scudo per se stessa o era per non vedere ne sentire quello che sarebbe successo dopo. Scaturì una luce verde brillante che si diresse proprio sul vaso quando ormai era arrivato a pochi centimetri dal viso di Alex. Per qualche secondo che sembrò un’eternità sia Liz, che Alex che Maria tennero gli occhi chiusi. Quando li riaprirono scoprirono che il vaso si era bloccato a mezz’aria.
- Ma che cosa… - esclamò Alex spostandosi indietro.
Liz rimase senza parole e lo stesso fu per Maria.
- Maria… come hai fatto? - riuscì alla fine a chiedere Liz.
L’amica scosse la testa - Non… non lo so. E’ la stessa cosa che mi successe… successe a Kingsville. Ho ucciso un alieno nello stesso identico modo (vd Conseguenze di una Guerra Interstellare). Ma cosa può significare?
- Ti è successo?! E perché non mi hai mai detto niente? - domandò Liz avvicinandosi all’amica e mettendole un braccio sulle spalle per rassicurarla.
Maria si morsicò le labbra - Forse perché credevo di aver sognato.
Alex cominciò a camminare intorno agitatissimo - E se fossi un’aliena?
- Non pensarci nemmeno! Sono terrestre e sono contenta di esserlo. Non voglio neppure pensare di essere cecoslovacca. Può darsi che essendo stata troppo tempo accanto a Liz mi abbia dato qualche potere grazie alla pietra, no? - ribatté Maria.
- Maria… non essere sciocca. Non può essere successo altrimenti a quest’ora anch’io potrei fare qualche cosa senza avere la pietra. Invece non posso toglierla dal collo - spiegò Liz.
- Cambiamo discorso… aspettiamo che si verifichi un altro fatto di questo genere prima di tirare le conclusioni. Alex… senza ricominciare a discutere altrimenti Liz potrebbe distruggere tutti i vasi e soprammobili che ci sono qui in testa a te… che cosa sai?
- Maria… Michael credeva che io ti avessi messa incinta e perciò aveva deciso di non tornare più sulla Terra e mi ha aggredito alla festa. Allora gli ho spiegato chiaramente che io sono andato su Antar prima ancora che ci tornassero loro e quindi non avrei potuto proprio fare una cosa del genere. Isabel invece credeva che fossi morto… tutto questo a causa di Kyle.
- Kyle?! - esclamarono in coro Liz e Maria.

Una notte scura piena di stelle mentre la luna di Antar brillava emanando un luce azzurra splendida e speciale. Si sentiva il rumore delle onde frantumarsi sulla riva e sulle rocce. Una leggera e fresca brezza si era alzata facendo scivolare i granelli di sabbia l’uno sull’altro. Qualche animale notturno ogni tanto si intravedeva circolare furtivamente sulla spiaggia lasciando piccole orme come uniche testimoni del suo passaggio.
All’improvviso qualcosa uscì dall’acqua. Un essere che non aveva forma, era solamente una massa grigia e nera. Era solo. Improvvisamente fu circondato da una luce bianca che avvolse tutto nel suo abbraccio. L’essere informe divenne l’essere che aveva una forma. Quella di un alieno, quella di un abitante di Antar.
Cominciò ad incamminarsi fuori dal mare e l’acqua gli scivolava in rivoli lungo il corpo. L’essere attraversò la spiaggia calpestando i piccoli segni di vita di quegli animali che erano fuggiti al vederlo emergere. Alzò lo sguardo sulla città di cristallo di Fonsagh, capitale di Antar, in cui sorgeva il palazzo d’argento del re Zan e degli altri tre Reali. A quanto pare quello stesso giorno il re si era sposato… aveva preso in moglie una donna che non era la principessa Ava, una donna spuntata fuori dal nulla, bellissima nel suo aspetto regale, dall’aura pura e innocente.
Sì, adesso era venuto il momento di entrare in azione. L’anima della principessa della galassia era tornata in superficie e doveva essere portata al male. La principessa stava per risvegliarsi altrimenti lui non sarebbe risorto come successe secoli prima. Era risorto su quel pianeta, segno che in quell’istante il corpo che possedeva quell’anima si trovava lì.
L’essere entrò nella città silenziosa e deserta. Si incamminò lungo la strada principale prima di arrivare in una grande piazza illuminata dai colori delle insegne. Da lì si poteva vedere il palazzo d’argento, con le sue torri, le sue luci, i suoi stemmi e le sue bandiere.
L’essere sapeva che era lì che doveva cercare la principessa. Sedeva sul trono come regina e aveva al suo fianco un potente guerriera. Ora doveva solamente incontrarla.

Continua...

Scritta da Acqua


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