RIASSUNTO:
Seguito di "Una nuova conquista" (1).
Il giorno
dopo... Il trasloco è terminato e Liz e Maria cominciano la loro vita
indipendente.
DATA
DI STESURA:
Giugno 2003 / Agosto 2003
VALUTAZIONE:
Adatto a tutti
DIRITTI:
Non
posseggo nessuno dei personaggi di Roswell, li sto solo prendendo un po’ in
prestito. Le canzoni che appaiono in questo racconto sono di proprietà dei
legittimi autori. Di mia invenzione, invece, i personaggi di Monica, Beth,
Rick (chitarrista), Jim, Zack (bassista), David (batterista), il nome della
band e dei locali. Il racconto è di proprietà del sito Roswell.it.
E-mail:
taniapan@libero.it
NOTA DELL’AUTRICE:
Vorrei sapere cosa ne pensate, sia in negativo che in positivo;
potete scrivermi a
taniapan@libero.it oppure lasciate un post nel forum del sito.
Ringrazio di cuore la cara Elisa per avermi fatto sapere le sue impressioni sul
primo racconto di questa “serie” e per avermi incitato a scrivere il seguito!
La prima notte nel nuovo appartamento era stata decisamente
movimentata. Liz e Maria erano talmente eccitate, che l’idea di dormire le
aveva sfiorate solamente a notte inoltrata. Avevano trascorso la maggior parte
del tempo a parlare, a scambiarsi idee e a fare progetti sugli acquisti che
avrebbero fatto per la casa. E naturalmente era stato toccato anche l’argomento
“vicini di casa”, che Liz aveva cercato di evitare ogni volta che Maria ne
faceva accenno. Quando poi, finalmente, si decisero ad andare a dormire,
prendere sonno non era stato molto facile. Nonostante fossero abituate a
dividere un misero lettino in due, ambientarsi ad un nuovo letto non era cosa
semplice, anche se questo era ad una piazza e mezzo. Ma finalmente la
stanchezza aveva prevalso e si erano abbandonate fra le braccia di Morfeo.
Quella mattina si concessero il lusso di dormire fino a tardi, cosa che non era
mai stata possibile al dormitorio.
Liz fu la prima ad alzarsi, e dopo aver preparato il caffè, si fece una doccia
lunghissima. Erano talmente prese dalle chiacchiere, la sera prima, che
entrambe avevano completamente dimenticato di farla, ed approfittando del fatto
che Maria dormiva ancora, Liz decise di prendersela comoda. Quando ebbe finito,
indossò un paio di short ed un top e si avviò in cucina per fare colazione. Si
stava versando una tazza di caffè, quando udì la porta della stanza di Maria
aprirsi. Dopo pochi istanti la ragazza apparve in cucina:
“Buongiorno!” disse Liz con un sorriso, ormai ben sveglia.
“Buongiorno” disse Maria sbadigliando, ancora addormentata “Hai già fatto il
caffè?”
“Sì, ne vuoi una tazza?”
“Uhm… è meglio due, ho bisogno di riprendermi.”
“Ti riprenderai dopo una bella doccia!”
“Sì, ma prima è meglio il caffè, se non vuoi ritrovarmi addormentata nella
doccia!”
“Va bene, va bene… prendi!” disse Liz ridendo, appoggiando una tazza di caffè
fumante sul tavolo.
Maria si sedette di fronte all‘amica, sorridendole per ringraziarla, e
sorseggiò il caffè. Rimasero in silenzio solo pochi minuti, fino a quando Maria
non parlò:
“Ti va di uscire, subito dopo colazione, a fare la spesa?”
“Caspita… devo aver fatto un caffè troppo forte se stai già pensando di uscire!
Temevo di doverti venire a recuperare in bagno!” rispose Liz ridendo.
“Non prendermi in giro…” ribattè Maria, ridendo a sua volta “…è che in casa non
c’è veramente niente da mangiare. Per fortuna che ieri abbiamo comprato almeno
il caffè oltre ai detersivi!”
“Sì, hai ragione! Il frigorifero è peggio del deserto di casa mia!” confermò
Liz
“Bene, allora è deciso. Mi faccio una bella doccia, mi cambio e ci avventuriamo
al supermercato.”
“Perfetto!”
Maria finì di bere il suo caffè mentre, insieme all’amica, decideva la lista
per la spesa. Poi si concesse la sua doccia rilassante, ed una volta pronta per
uscire, tornò in cucina per controllare se servisse qualcos’altro.
Stavano ultimando la lista quando sentirono bussare alla porta. Le due ragazze
si guardarono in faccia per un secondo, poi Liz si avviò verso la porta.
Quando aprì, si ritrovò a fissare un Max Evans ancora evidentemente
addormentato: i capelli più scompigliati del solito, gli occhi che faticavano a
stare aperti ma con un sorriso in grado di sciogliere anche un iceberg. Liz
arrossì ed istintivamente abbassò lo sguardo e, prima che i suoi occhi
vedessero il pavimento, fecero una breve visuale dell’intero corpo di Max.
Indossava un paio di boxer neri ed era chiaro come il sole che la camicia semi
aperta che indossava era stata messa solo per non uscire di casa praticamente
nudo. Liz arrossì ancora di più e rimase sulla porta incapace di fare o dire
qualcosa.
Dal canto suo, Max, non si aspettava di vedere una Liz così raggiante e senza i
soliti jeans che abitualmente indossava. Le sue gambe erano snelle ed in piena
armonia con il resto del corpo. Il top che indossava, sorretto solo dalle
sottili bretelline, lasciava scoperto il ventre e le spalle e Max si soffermò
ad ammirarla, perdendosi, per un attimo, a pensare a come sarebbe stato toccare
quella pelle che sembrava così morbida.
“Buongiorno!” disse Liz, che finalmente aveva ritrovato la voce.
“Buongiorno!” rispose Max, risvegliandosi dai suoi pensieri.
“Hai bisogno di qualcosa?” chiese gentilmente Liz, cercando di evitare di
guardarlo.
“Beh, si… vorrei chiederti se avete del caffè! Io e Michael l’abbiamo finito
ieri e ci siamo dimenticati di comprarlo, così…”
“Vieni, entra.“ disse Liz, spostandosi per lasciarlo entrare e dirigendosi in
cucina “L’ho fatto da poco, è ancora caldo, ma se preferisci farlo da te…”
Max richiuse la porta e guardò la ragazza allontanarsi verso la cucina e notò
che era ancora scalza, il che la rendeva ancora più sexy.
“Non vorrei approfittarne così spudoratamente!” riuscì a dire, mentre
continuava a guardarla.
“Nessun problema, Max! Ben svegliato!” disse una sorridente Maria che aveva
sentito la richiesta del ragazzo.
“Grazie ragazze! Buongiorno anche a te, Maria!” disse ricambiando il sorriso,
ma il suo sguardo era di nuovo su Liz, che si apprestava a prendere due tazze
da riempire con la bevanda calda.
Quando si girò per appoggiare le tazze sul tavolo, Liz si rese conto che Max
non le aveva mai tolto lo sguardo di dosso. La cosa le faceva piacere da un
lato, ma dall’altro la infastidiva perché si sentiva osservata da quegli occhi
ambrati in grado di scrutarla fino nel profondo dell‘anima, senza contare il
fatto che le guance rischiavano di arrossarsi ancora. Cercò di non pensarci,
andò a prendere la caraffa del caffè e cominciò a versarne il contenuto nelle
tazze.
Maria si rese conto di quello che stava accadendo e si godeva la scena in
silenzio, trattenendo a stento un sorriso malizioso. Continuava ad alternare lo
sguardo da Max a Liz e non poteva fare a meno di vedere l’attrazione che c’era
tra i due.
Max sentì lo sguardo divertito di Maria e subito si rese conto che, ancora una
volta, era rimasto impalato a fissare Liz. Ma come aveva potuto farlo di nuovo?
E questa volta con una testimone d’eccezione! In un attimo si ricompose e,
guardando un punto indefinito della cucina, disse la prima cosa che gli venne
in mente.
“Allora… com’è andata la prima notte nel nuovo appartamento?”
“Bene direi, anche se abbiamo fatto le ore piccole!” rispose Maria, visto il
tentennamento di Liz.
“Credo sia normale! Anch’io e Michael non abbiamo dormito molto la prima notte…
anzi, a dire il vero, abbiamo fatto baldoria fino al mattino!”
“A quanto vedo, avete fatto baldoria anche ieri sera!” continuò Maria, notando
l’espressione ancora assonnata di Max.
“No, ieri sera ho suonato con il gruppo fino a tardi! Abbiamo fatto molte prove
perché domani sera suoneremo al Crazy e vogliamo essere al massimo!”
“Ah, capisco! Allora domani sera verremo a vedervi, non è vero Liz?” disse
Maria coinvolgendo anche l’amica per vedere la sua reazione.
“Come?… Ah… certo, certo!” Liz rispose quasi balbettando. Mentre i due amici
parlavano, Liz aveva approfittato del fatto che Max era distratto per
rivolgergli un ulteriore sguardo. Il primo non era stato sufficiente e,
soprattutto, era stato troppo superficiale. In quei pochi minuti, aveva potuto
rendersi conto di quanto Max fosse attraente. “Il caffè è pronto!” disse,
infine, afferrando le due tazze e porgendole a Max. Il ragazzo si avvicinò a
lei e le prese le tazze, sfiorandole leggermente una mano. Il contatto fu
brevissimo, ma sufficiente per farlo rendere conto di quanto morbida fosse la
pelle di Liz.
“Grazie mille!” disse guardandola negli occhi “Cercheremo di ricompensarvi per
il favore!”
“Non c’è di che!” disse Liz, abbassando lo sguardo e mordicchiandosi
nervosamente il labbro inferiore. Anche a lei, quel breve contatto, aveva fatto
uno strano effetto.
Max afferrò con una sola mano i manici delle tazze ed iniziò ad avviarsi alla
porta, l’aprì e, prima di uscire, si girò verso le due ragazze: “Allora conto
di vedervi in prima fila, domani sera!”
“Certamente!” disse Maria, e con questo Max si richiuse la porta alle spalle.
Rimaste sole, Maria potè finalmente sfogarsi; non sarebbe stata in grado di
trattenere oltre quello che pensava. Si avvicinò all’amica e cominciò a
stuzzicarla:
“Ora puoi anche riprenderti, Lizzie. Il bel fusto se n’è andato!” cominciò con
un largo sorriso.
“Ti prego, Maria, non aggiungere altro!” disse Liz con voce supplichevole.
“Ma lo hai guardato bene? Era così sexy…” continuò lei, senza badare alla
richiesta dell’amica.
“Maria! Ti prego!”
“Ora non vorrai mica negare che ti sei persa a rimirarlo, non è vero?”
“Non voglio negarlo, vorrei solo smettere questa conversazione!”
“Eh no, cara mia! Questa volta non te la caverai così facilmente!” Lo sguardo
di Maria era determinato e Liz sapeva che non poteva sfuggirle. Conosceva fin
troppo bene quello sguardo.
“Allora? Quali commenti hai da fare?” continuò Maria.
“Beh… era… era… attraente.”
“Era o E’ attraente?”
“E’ attraente! Sei contenta ora?”
“No, non sono ancora soddisfatta. Voglio che approfondiamo questo punto. Forza,
signorina Parker, mi illustri le sue osservazioni!” continuò Maria con tono
scherzoso, ma con lo sguardo ancora determinato. E si mise a sedere
accavallando le gambe.
Liz sapeva di non avere scampo questa volta. Avrebbe voluto tenere per sé i
suoi pensieri ancora per un po‘, ma quando Maria faceva così non c’era via
d’uscita. Così prese posto di fronte all’amica e con aria rassegnata parlò
sinceramente:
“E’ vero! Max è un ragazzo molto attraente!”
“Così va meglio, signorina Parker! La prego, continui!”
“Devo ammettere che sono rimasta a bocca aperta quando l’ho visto sulla porta,
non credevo che Max avesse un corpo così…” e si interruppe per cercare una
parola appropriata, continuando a mordicchiarsi nervosamente il labbro
inferiore.
“Perfetto?” suggerì Maria
“Si…, perfetto!” e con la mente tornò a pochi minuti prima, quando aveva avuto
l’occasione di guardarlo meglio ed arrossì.
“Perché è così difficile per te ammetterlo? Non sei mai stata così restia a
dire che un ragazzo è bello. Perché con Max reagisci così?”
“Non lo so Maria! E’ che mi fa sempre uno strano effetto vederlo. Non so
neanch’io come definirlo!”
“Io direi che semplicemente ti piace, ma non vuoi ammetterlo a te stessa, o mi
sbaglio?”
“No, non ti sbagli! Credo che Max mi piaccia, ma sai anche tu che tipo è… le
voci girano nei corridoi dell’università ed io stessa l’ho visto in azione
proprio ieri, ricordi?”
“Ricordo benissimo! Ma ti stai impegnando così tanto a non fartelo piacere che
non riesci nemmeno più ad essere obiettiva e sincera con te stessa. E questo,
Liz, ti fa male. E comunque anche i tipi come Max Evans perdono la testa,
ricordalo.”
“Non credo proprio che questo sia il mio caso, quindi cerchiamo di rimanere con
i piedi per terra!” disse quasi ridendo, non credendo alle parole di Maria.
“Ma tu hai visto come ti fissava?”
“Mi avrà guardata come fa con tutte le altre ragazze!” disse in modo scontato
“In fondo non credo di essere così brutta! Non sarò una top model, ma neanche
inguardabile“ disse Liz tirando fuori la sua autostima.
“Non è questo il punto, Liz!”
“Senti, Maria, ho ammesso che Max Evans mi piace. Direi che per oggi può
bastare, non credi? E poi non mi farebbe bene iniziare a pensare cose che so
non essere vere, quindi non farti strane idee e lascia riposare la tua
testolina. Max Evans è e rimane off-limits!” Questa volta era Liz ad essere
decisa e Maria non potè fare altro che annuire.
“E con questo, direi che possiamo andare a fare la spesa!” disse Liz alzandosi
dalla sedia ed avviandosi in camera per prendere la borsa.
Rimasta sola, Maria cominciò a pensare alla conversazione appena avuta con Liz.
Era contenta perché finalmente l’amica si era aperta con lei e, sapendo delle
voci di corridoio che giravano su Max e Michael, non poteva poi dargli così
torto, anche se fino a quel momento aveva sempre cercato di negarlo. E dire che
anche Monica gliel‘aveva detto, scherzando, certo, ma l‘aveva detto. Cominciava
a nutrire qualche dubbio anche lei e l’ottimismo che la caratterizzava
cominciava a farsi debole. Forse era davvero il caso di lasciar perdere due
ragazzi come loro. Ma lei aveva visto come Max guardava Liz. Era presente
quando aveva visto Max cercare di riprendersi e sembrare naturale. Quello
sguardo lo conosceva bene perchè era lo stesso sguardo che vedeva in Michael
ogni volta che incontrava i suoi occhi. Michael… non aveva nemmeno detto a Max
di salutarglielo. Che testa!
“Sei pronta, Maria?” Liz la riportò alla realtà.
“Si, certo! Sono pronta! Andiamo!”
Appena entrato in casa, Max appoggiò le tazze sul tavolo della cucina e si mise
a sedere. L’immagine di Liz era ancora così fresca e nitida nella sua mente che
non si rese nemmeno conto che Michael era entrato in cucina e gli aveva rivolto
la parola.
Michael non riusciva a capire cosa avesse l’amico, ma dall’aria rapita dipinta
in volto, doveva trattarsi di qualcosa di interessante. Gli agitò una mano
davanti agli occhi e a quel punto Max riprese contatto con la realtà.
“Hei Max, sei di nuovo con i piedi per terra o stai ancora sognando? Ti ho
rivolto la parola ma non mi hai nemmeno considerato!”
“Scusa Michael, cosa dicevi?”
“Ho detto che le ragazze sono state molto gentili ad averti dato il caffè già
fatto! Ma a cosa stai pensando?”
“Niente in particolare!” si affrettò a dire.
“Come se non ti conoscessi! Sputa il rospo!”
“Ecco vedi, sono andato di là e…“ si interruppe. Stava per dire qualcosa che
non era ancora pronto ad ammettere. Lui non era il tipo adatto per fare
confidenze, anche se si trattava di farle a Michael.
“Sei andato di là, e…?”
“Beh, ho chiesto il caffè…” Max non sapeva più cosa dire.
“E…?” lo incitò Michael sempre più curioso.
“E visto che le ragazze sono state così gentili, ho detto che avremmo trovato
il modo di sdebitarci!” Ce l’aveva fatta! Era riuscito ad evitare quella che
riteneva un’imbarazzante confessione.
“Tutto qui? E tu te ne stavi così assorto nei tuoi pensieri, solo per pensare a
come sdebitarci di due caffè con Maria e Liz?” il tono di Michael era a dir
poco incredulo. Non credeva ad una sola parola di ciò che Max gli aveva detto.
“Certo!” disse con un viso d’angelo.
“La tua faccia tosta non ha limiti, lo sai vero?” Michael si sedette di fronte
all’amico, prese in mano la tazza e comiciò a sorseggiare il caffè. “E
sentiamo, cosa avresti pensato di fare per sdebitarci?” voleva vedere fino a
che punto sarebbe arrivato Max, così decise di stare al suo gioco.
“Stavo pensando che, visto che avevi promesso di organizzare una festa di
benvenuto, questa sia l’occasione migliore.”
“La festa era una cosa a parte! Io ti ho chiesto cos’hai pensato di fare per
sdebirtarci di due caffè!” Michael voleva stare al suo gioco, ma non voleva di
certo rendergli le cose facili.
“Non mi sono spiegato bene! Dovremmo farla qui da noi la festa, così loro non
dovranno poi ripulire l’appartamento il giorno dopo. Direi che dovrebbe andare
bene per sdebitarci, non credi?”
“Sai una cosa Max? Mi sta bene fare la festa in casa nostra, ma non credo ad
una sola parola di quello che hai detto!” il gioco era finito, ora c’era
bisogno di un affondo più deciso.
“A cosa ti riferisci?” chiese Max, cercando di far finta di cadere dalle
nuvole.
“Dovresti fare l’attore, invece del musicista, ti riesce meglio, lo sai? E
comunque, voglio sapere il motivo perché stavi guardando il vuoto con
un’espressione direi… sognante!”
Max aveva esultato troppo in fretta. Aveva capito che Michael non credeva a
quello che gli stava dicendo, ma doveva pur fare un tentativo. E ora? Cosa
doveva fare? Doveva dirgli di Liz o continuare a stare zitto? Il suo orgoglio
gli diceva di non dire una sola parola, mentre la voglia di ammettere a Michael
quello che gli stava succedendo dal primo giorno in cui aveva visto Liz, stava
diventando sempre più forte. No, non poteva dirlo! Lui non aveva mai fatto
certe confidenze, anche perché fino a quel momento non si era mai trovato di
fronte ad una ragazza come Liz Parker. Ammettere che pensava a lei ogni giorno
era come ammettere di aver perso la testa per una ragazza e lui non l’aveva mai
fatto. Non si era mai innamorato di nessuna e Liz non poteva di certo
costituire l’eccezione.
Michael aveva visto l’esitazione di Max e stava per continuare il suo
interrogatorio, quando vide l’espressione dell’amico diventare nuovamente
decisa. Aveva perso di nuovo l’attimo perfetto per fare crollare l’amico e
ormai sapeva che Max non gli avrebbe detto quello che voleva sentirsi dire: la
verità! Ma non era disposto ad arrendersi così in fretta e decise di fare un
ultimo tentativo, questa volta più diretto:
“Hai visto Liz?”
“Certo, abita lì anche lei, non ricordi?” rispose Max in tono ironico e, allo
stesso tempo, infastidito; l‘aria era diventata un po‘ tesa.
Ormai non c’era più niente da fare; Max aveva deciso di non parlare e non
l’avrebbe fatto.
“E Maria? Era già sveglia?” cercò almeno di farsi dire qualcosa su di lei,
cercando di allentare quel po’ di tensione che si era creata.
“Si! Abbiamo parlato un po’ e ha detto che domani sera lei e Liz verranno al
Crazy per sentirci suonare.”
“Perfetto! Almeno avrò una meravigliosa distrazione e non dovrò stare ad
ascoltare i vostri strimpellamenti!” disse Michael sorridendo.
La tensione era scomparsa e anche Max se ne rese conto dal tono in cui l’amico
l’aveva preso in giro ed accettò di buon grado il suo scherzo.
“Prendici pure in giro, ma un giorno saremo famosi in tutto il mondo!” dichiarò
con falsa aria solenne.
“Si, si… come no!? Ti prego, futura rock star Evans, ricordati di noi poveri
mortali quando sarai nell’olimpo delle celebrità!” Risero entrambe di gusto poi
Michael riprese: “A proposito, come stanno andando i provini delle cantanti?”
“Non molto bene. Non abbiamo ancora trovato la ragazza giusta… con la voce
giusta!”
“Sono sicuro che prima o poi la troverete. Basta avere un po’ di pazienza!”
“Si! Ci sarebbe piaciuto provare le nuove canzoni, ma fino a che non avremmo
aggiunto il membro che manca al nostro gruppo, dovremo aspettare.”
“E nel frattempo a me toccherà ascoltare ancora la tua voce e quella di Rick.”
“Che vuoi farci? Dovrai accontentarti!”
“Già!“ disse Michael sconsolato, poi chiese “Quando ci saranno le nuove ‘audizioni’?”
“Oggi pomeriggio verrà una ragazza. Mi farebbe piacere avere anche il tuo
parere!” disse Max sinceramente.
“Vedrò di sacrificarmi!” disse continuando a prenderlo in giro.
Le ragazze tornarono a casa piene di buste; avevano comprato ogni cosa scritta
sulla lista e anche di più. La porta dell’ascensore si aprì al loro piano e le
ragazze si ritrovarono davanti Michael che, vedendole in difficoltà, si offrì
di aiutarle con le buste della spesa. Entrarono in casa ed appoggiarono tutto
sul tavolo della cucina.
“Ma avete svaligiato il supermercato?” chiese Michael guardando le varie
confezioni all’interno delle buste, “Mi dite se è rimasto qualcosa? Visto che
sto andando anch’io a fare la spesa, non vorrei andare là e non trovare più
niente!” continuò scherzando.
“Tranquillo, ti abbiamo lasciato qualcosa!” rispose Liz ridendo, mentre si
apprestava a cominciare a riporre la spesa.
“Meno male! Per un momento ho pensato il peggio!” disse facendo un sospiro di
sollievo.
“Vuoi qualcosa da bere?” chiese Maria.
“No, ti ringrazio! A proposito, grazie per il caffè. Siete state molto
gentili!”
“Figurati! L’abbiamo fatto volentieri!” disse Maria non staccando gli occhi da
quelli di Michael, che ricambiava più che volentieri.
“E per ricambiare il favore abbiamo deciso che potremmo fare la vostra festa di
benvenuto in casa nostra, così vi risparmieremo la fatica di rimettere tutto a
posto il giorno dopo!”
“WOW, la nostra festa! L’avevo dimenticato!” disse Maria facendo brillare
ancora di più gli occhi.
“Fantastico! E quando pensate di farla?” continuò Liz
“Pensiamo di darla venerdì prossimo, vi sta bene?” rispose Michael.
“Perfetto!” risposero le ragazze all’unisono.
“Allora siamo d’accordo! Non vi preoccupate di nulla, penseremo a tutto io e
Max!”
“Caspita, che servizio! Sicuri di non aver bisogno di una mano?” disse Maria,
sarebbe stata un’ottima occasione per poter passare un po’ di tempo con lui.
“Vorremmo farvi una sorpresa, ma se avremo bisogno vi faremo sapere!” disse
lui, intuendo l’intenzione di Maria. Gli sarebbe piaciuto da morire stare un
po’ da solo con lei, ma per il momento non era il caso. Con lei voleva andarci
piano, era così diversa da tutte le altre ragazze che aveva conosciuto, che non
voleva rischiare di rovinare tutto subito.
“D’accordo allora! Fateci sapere a che ora aprirete le danze!” disse Liz, che
notando lo scambio di sguardi dei due ragazzi, non potè fare altro che
sorridere.
“Certamente!“ rispose il ragazzo e si trattenne ancora qualche istante per
rimirare Maria. Poi, rendendosi conto che la stava fissando, decise che era il
momento di andarsene: “Bene, ora devo andare! Ci vediamo presto!” si congedò e
salutandole uscì di casa.
“Santo cielo, è così bello!” esclamò subito Maria, non appena il ragazzo ebbe
chiuso la porta.
“Ho visto come vi guardavate voi due! Per un momento ho pensato di dovervi
lasciare soli!” disse Liz con un sorriso.
“Uhmmm, non sarebbe stata una cattiva idea!” disse Maria con fare malizioso.
“Maria!” disse Liz fingendosi scandalizzata.
“Oooh, Liz! Mi piace così tanto!”
“Credo che anche lui fosse molto interessato a te!”
“Allora non è solo una mia impressione, non è vero? Insomma… voglio dire… mi
guarda in un modo che mi lascia stesa!”
“Credimi, non è una tua impressione! Ho visto come ti guardava! Mi sono sentita
di troppo!”
“Non esagerare!”
“Non esagero davvero! Credo che fra voi due si stia instaurando un bel
feeling!”
“Lo credo anch’io! Spero solo che questo feeling vada oltre…!”
“Sei incorreggibile Maria, ma ti adoro!” e l’abbracciò.
Erano appena passate le quattro del pomeriggio e Liz e Maria stavano ancora
finendo di sistemare tutte le cose che si erano portate via dal dormitorio,
quando furono interrotte da qualcuno che bussava alla porta.
“Vado io, Liz!” disse Maria mentre si avviava verso la porta, senza accorgersi
che l’amica era già uscita dalla sua stanza e la stava raggiungendo.
Maria aprì la porta e si trovò davanti una ragazza molto carina che, non appena
vide il viso di Maria, rimase perplessa.
“Scusa, sto cercando Max Evans, abita qui?” chiese indecisa.
Non appena Liz sentì nominare il nome del ragazzo, si affacciò da dietro le
spalle di Maria per vedere chi fosse la ragazza che lo stava cercando e non
appena la vide, rimase letteralmente a bocca aperta.
La ragazza alla porta vide spuntare il viso di Liz ed anche lei rimase stupita
nel vederla. L’aveva riconosciuta, era proprio la ragazza che aveva rapito lo
sguardo di Max solo il giorno prima mentre stava parlando con lei in corridoio.
“Hai sbagliato porta. Max abita nell’appartamento di fronte!” disse Maria con
fare gentile.
La ragazza focalizzò di nuovo il suo sguardo su Maria: “Ti ringrazio, sei stata
molto gentile. Scusate se vi ho disturbato!” disse gentilmente ma con aria
sollevata, poi si girò per bussare alla porta di fronte.
Maria richiuse la porta, si girò e si trovò faccia a faccia con Liz, ancora
stupita per la visita inattesa.
“Beh! Che ti prende?” chiese Maria con aria confusa.
“Quella ragazza è…” e si interruppe, ripensando al momento in cui l’aveva
vista.
“La conosci?” chiese l’amica.
“E’ la ragazza con cui Max stava flirtando ieri nel corridoio dell’università!”
“Dici sul serio?” chiese Maria incredula.
“Certo! Me la ricordo benissimo!”
“Beh, magari ha solo bisogno di un libro…” tentò di dire Maria vedendo la
faccia delusa di Liz.
“Non m’importa quello che è venuta a fare!” disse decisa “Poteva almeno
spiegarsi meglio quando le ha detto dove abitava!” finì la frase indispettita e
si girò per tornare in camera sua, lasciando Maria confusa sul da farsi.
La serata arrivò in fretta e le due ragazze si misero all’opera per preparare
la loro prima cena. Si divertirono molto, nessuna delle due aveva mai cucinato
per davvero e risero tutto il tempo.
Cenarono chiacchierando e ridendo. Era la prima volta che mangiavano
completamente sole, senza nessuno di fianco che potesse sentire i loro
discorsi. Era un momento molto bello e rilassante. Poi si divisero i compiti
per risistemare la cucina e, quando tutto fu in ordine, si sedettero sul divano
pronte a guardare il loro film preferito che avevano noleggiato prima di
rientrare a casa dopo la spesa.
Stavano per cominciare la visione quando qualcuno bussò alla porta.
“Ma siamo così richieste oggi? Ci siamo appena trasferite e bussano di nuovo!”
disse Maria stupita.
“Vado a vedere chi è!” disse Liz, alzandosi dal divano.
Arrivò alla porta, aprì e si trovò davanti la ragazza bionda che aveva visto in
mensa con Max sempre il giorno prima. “Non ci posso credere!” pensò tra sé e
sé, sempre più stupita e infastidita.
“Uhm, credo di aver sbagliato porta!” disse la ragazza visibilmente dispiaciuta
per avere disturbato.
“Dipende… se stai cercando un ragazzo credo proprio ti sia sbagliata” disse Liz
cercando di essere più gentile possibile.
“Infatti! Sto cercando Max Evans!”
“C’avrei giurato!!” pensò Liz. Poi, rivolgendosi alla ragazza, disse: “Abita di
fronte!”
“Grazie mille e scusa il disturbo!” e la ragazza si girò mentre Liz,
innervosita, chiuse la porta e tornò a sedersi sul divano.
“E’ richiesto il ragazzo, eh?” cercò di scherzare Maria.
“Per me lo fa apposta!” disse Liz visibilmente irritata
“Chi e cosa sta facendo apposta?”
“Max! Lo fa apposta a dare l’indirizzo sbagliato! Cos’è? Vuol far vedere che è
super richiesto? Spero che non bussi nessun’altra a quella porta, altrimenti
non ti garantisco di essere gentile.”
“Ma dai, Liz! Magari sono loro che hanno capito male!”
“Ah sì scusa, dimenticavo, tu lo difendi sempre!” disse sarcasticamente “Ma non
ti sembra strano che quella fosse la ragazza che ieri era in mensa a braccetto
con lui?”
“Allora è questo che di dà fastidio!”
“No Maria, mi dà fastidio il fatto che tutte e due abbiamo bussato ‘per
sbaglio’ alla nostra porta!”
“Sono sicura che ci sarà un motivo diverso! Comunque ora cerca di non pensarci
più, rilassati e guardiamoci il nostro Brad Pitt all’opera!” e le strizzò
l’occhio in segno d’incoraggiamento.
“Sì… è meglio che non ci pensi più!” ma anche Brad Pitt non fu molto di aiuto;
Max Evans era troppo reale per essere ignorato.
Anche domenica mattina le ragazze rimasero a letto fino a tardi. La sera
precedente, dopo aver visto il film, avevano chiacchierato parecchio e si erano
ritirate a notte inoltrata.
Passarono gran parte della giornata a studiare e l’unica pausa che si
concessero fu la passeggiata che fecero per riportare indietro il film che
avevano noleggiato.
La giornata era calda, adatta per un bella passeggiata in spiaggia e un bel
bagno nell’oceano, ma non avevano tempo per questo, non per il momento almeno;
avevano perso molto tempo col trasloco e nel rimettere a posto ogni cosa,
quindi, sconsolate, si riavviarono verso casa.
Erano appena uscite dall’ascensore, quando videro una ragazza mora uscire
dall’appartamento di fronte al loro mentre si udivano le voci di Max e Michael
che la salutavano.
Liz e Maria si guardarono sbalordite; era la terza ragazza che entrava in
quella casa da ieri pomeriggio. C’era sicuramente qualcosa di strano. Ma cosa?
Si chiedeva Maria, mentre Liz, suo malgrado, sentiva nascere un leggero
sentimento di gelosia. Non riusciva a crederci, era stupita di sé stessa. Non
era possibile provare gelosia per una persona con cui non si aveva nulla a che
fare. Non sapeva spiegarsi il perché, ma l‘unica reazione che ebbe fu la
rabbia: rabbia contro sé stessa e verso Max Evans.
La ragazza mora le incrociò nel corridoio mentre si dirigeva all’ascensore,
passò oltre e sparì dietro le porte scorrevoli, quando loro erano ormai davanti
alla porta del loro appartamento e, casualmente, udirono i commenti di Max e
Michael, evidentemente rimasti davanti alla porta all‘interno di casa loro:
“Cavolo, quella ragazza è davvero un portento!” disse Michael entusiasta
“Hai ragione! Senza contare che ha anche un personale da urlo!” aggiunse Max.
Le ragazze si sbrigarono ad entrare in casa e, una volta dentro, Liz sbottò:
“Ma li hai sentiti? Quindi non è coinvolto solo Max con quelle ragazze, ma
anche Michael!” disse pensando a chissà quali possibilità.
“Questa storia inizia a dare fastidio anche a me. Dev’esserci qualcosa sotto!”
“Qualcosa sotto!? Sai cosa penso? Penso che Monica avesse ragione quando disse
che questi due hanno un via e vai impressionante di ragazze. Lei lo disse
scherzando, ma temo che non si rendesse veramente conto di quello che accade in
quella casa!”
“Dai, Liz! Non giungere a delle conclusioni affrettate!”
“Ma se anche tu hai detto…” ma fu interrotta da Maria “Lo so cosa ho detto, ma
non intendevo quello che pensi tu! E comunque ho deciso di scoprire cosa sta
succedendo!”
“Beh, io non ci tengo a sapere niente! E se già ero convinta a non perdermi
dietro ad un tipo come Max Evans, questa è l’ennesima prova che dimostra che ho
fatto la scelta giusta!”
“Io dico che stai esagerando!”
“Come vuoi Maria! Fai quello che credi, ma tienimi fuori da questa storia per
favore!”
“Va bene, va bene… ma ora calmati! Non ti fa bene agitarti in quel modo!” e
seguì un secondo di silenzio, poi Maria riprese: “E comunque stasera andremo al
Crazy per sentir suonare Max e il suo gruppo, quindi preparati
psicologicamente!”
“Oh no, non se ne parla nemmeno! Io stasera me ne rimango in casa!”
“Eh no cara mia! Tanto prima o poi dovrai vederlo ugualmente, quindi prima ti
abitui all’idea e meglio è! E poi, non sei curiosa di vedere i ragazzi con cui
suona? Magari ce n’è uno carino e meno ‘irritante’ di Max Evans.”
“Non so Maria, non mi va tanto l’idea!”
“Su Liz! Non vorrai mica lasciarmi andare da sola, vero? Non vorrai lasciarmi
da sola in balia di Michael Guerin?” Maria sapeva come convincere Liz e con
quel suo sguardo innocente, Liz capitolò “D’accordo!” disse non molto convinta
“Ma non ti sopporto quando fai così!” E sorridendo per avercela fatta, Maria
abbracciò l’amica.
Max era più nervoso del solito, quella sera. Se ne stava seduto al solito
tavolo al Crazy e continuava a tamburellare le dita sul tavolo, cambiava spesso
posizione sulla sedia e, cosa ancora più preoccupante, non diceva una parola.
Non era da lui; quando era insieme ai suoi amici era aperto e sorridente, ma
quella sera aveva a malapena salutato i ragazzi della band e, mentre
sistemavano gli strumenti sul palco, era rimasto pressoché silenzioso.
Michael entrò nel locale e si fermò subito a salutare Monica, che fu subito
raggiunta da Beth, l‘altra ragazza che lavorava al Crazy:
“Ciao ragazze, come va?” chiese con un sorriso; e come poteva non sorridere? Da
un momento all’altro dalla porta del locale sarebbe entrata Maria, e l’attesa
lo emozionava.
“Ciao Michael!” ricambiarono le ragazze. “Noi stiamo bene e tu?” chiese Monica
“Io sto bene! Anzi… benone!”
“E’ per quello che hai quel sorriso stampato in faccia o c’è qualcos’altro che
dovremmo sapere?” chiese Beth allusivamente
“Ve lo hanno mai detto che siete troppo curiose, voi due? E comunque, sono
contento di essere qui, di vedere gli altri ragazzi, di bere una birra in
compagnia, di fare quattro chiacchiere…” ma fu interrotto da Monica “Vieni al
sodo Michael!”
“Non c’è nient’altro direi! Ma è diventato un crimine essere felici?”
“Uuuh, siamo felici! Questo è un indizio! Tu che ne pensi Monica?” chiese Beth
cominciando a stuzzicare Michael. Lei e Monica, insieme, erano un vero
portento. La loro era un’amicizia che durava da anni, da quando avevano
iniziato a lavorare al Crazy Bar quasi 4 anni prima. Erano molto unite ed
entrambe provavano una vera e propria simpatia per Max, Michael e il loro
gruppetto di amici, e quello scambio di battute era all’ordine del giorno,
soprattutto con Michael al quale piaceva stare al loro gioco. Ma non questa
sera; non voleva ancora parlare di Maria e il solo pensiero di poter sedere
allo stesso tavolo con lei, lo rendeva ansioso.
“Eh no, ragazze! Non cominciamo, eh!?”
“Ok, ok… come vuoi!” disse Monica in segno di resa, capendo che c’era qualcosa
di cui Michael non voleva parlare.
“Vuoi qualcosa da bere?” chiese allora Beth per cambiare discorso.
“Per il momento niente, grazie! Vado a raggiungere gli altri ragazzi! Ci
vediamo dopo!” E si alzò per raggiungere il tavolo dove Max e i ragazzi della
band avevano già preso posto.
Stava ormai per raggiungerli quando Rick, l’altro chitarrista del gruppo, lo
raggiunse a metà strada:
“Hey, Rick!” lo salutò Michael, allungando la mano.
“Hey Mich!” ricambiò il ragazzo, imitando il gesto dell’amico ed afferrando la
sua mano per il loro solito gesto di saluto.
Poi Rick lo sospinse un po’ più indietro e, mentre si allontanavano dal resto
del gruppo, abbassò la voce e chiese: “Ma cos’ha Max stasera?”
“Perché?” chiese Michael confuso.
“Beh, è da quando siamo qui che non ha detto una parola! Sembra così… nervoso!”
“Non mi sembrava nervoso prima che uscisse di casa!”
“Non so, è strano! Stasera è molto taciturno! E’ successo qualcosa?”
“Non direi…” e si interruppe un attimo per pensare ed, abbassando ancora di più
la voce, come a parlare a sé stesso, aggiunse: “… a parte Liz!” Non poteva
essere stato nient’altro a renderlo nervoso. Per quanto Max cercasse di
nasconderlo, Michael aveva intuito che quella ragazza aveva avuto un effetto
particolare su di lui e questa era l’ennesima prova. Il solo fatto di sapere
che lei sarebbe stata presente quella sera per sentirlo suonare, era stato
sufficiente a renderlo diverso dal solito.
“A parte…?” chiese Rick che non aveva capito bene
“Ehm, no, niente! Stavo solo ripensando se oggi fosse successo qualcosa per
renderlo nervoso, ma non mi pare!” disse mentendo magistralmente
“Beh, allora speriamo che si riprenda prima di iniziare a suonare!”
“Si riprenderà! Sarà l’ansia da performance!” scherzò
“Buona questa!” rise Rick, ed insieme si unirono al resto del gruppo.
“Liz! Sei pronta?” chiese Maria ormai spazientita. Liz si era chiusa in camera
già da un’ora e le uniche cose che Maria sentiva provenire dalla stanza era la
musica della sua radio e le imprecazioni dell’amica rivolte al suo guardaroba.
“Si, si… arrivo!” disse di rimando Liz
“E’ mezz’ora che ripeti la stessa frase!” e non appena disse così, Maria vide
Liz raggiungerla in soggiorno “Finalmente!! Credevo di dover chiamare i
pompieri per farti uscire di là!”
“Sei proprio sicura che debba venire anch’io?” chiese Liz ancora un po’
titubante.
“Certo che sono sicura! Dai andiamo o faremo tardi!” e le prese la mano
tirandola per uscire. Poi di scatto si rigirò verso l’amica e disse: “Di solito
ti vesti così quando NON vuoi andare da qualche parte?” le chiese
punzecchiandola.
“Se vuoi vado a cambiarmi!” disse Liz
“Per carità! Non usciresti più!” disse Maria sull’orlo della disperazione, poi
riprese “E comunque stai molto bene. Te lo dico sempre che la gonna di dona!”
“Grazie!” disse Liz soddisfatta
“Sembra che tu debba fare colpo su qualcuno!” riprese a punzecchiarla Maria.
“Beh, come dicevi tu, magari i ragazzi del suo gruppo sono carini e meno
‘irritanti’ di Max Evans!”
“Brava ragazza! Vedo che impari in fretta!”
“Con l’insegnante che mi ritrovo!”
Liz era ancora infastidita dalle visite di quelle ragazze, era ancora convinta
che Max, per qualche strano e ignoto motivo, l’avesse fatto apposta a far
andare quelle ragazze da loro. Ma ormai era andata, non poteva continuare a
pensarci ancora a lungo, era solo una perdita di tempo, pensava. E comunque
Maria aveva ragione, prima o poi avrebbe dovuto incontrarlo di nuovo, quindi
era meglio farlo subito e cercare di farlo con lo spirito migliore. Per questo
era stata a lungo in camera sua, a cercare di pensare a come affrontare quella
serata e credeva di aver trovato il modo. Era decisa a constatare se Maria
avesse ragione riguardo a come Max la guardasse e così aveva indossato una
minigonna nera e un top rosso che copriva giusto l‘essenziale. L’insieme
evidenziava le sue curve armoniose, ora doveva solo stare ad aspettare, ma
l’attesa era ormai breve.
Le ragazze presero le giacche e le borsette e si avviarono al Crazy Bar.
Quando entrarono nel locale, constatarono che era già molto affollato. Rimasero
per un attimo ferme vicino alla porta di entrata e si guardarono un po’ in
giro, nel tentativo di vedere almeno Michael. Si fecero un po’ largo tra la
folla, avvicinandosi al bancone e Monica le vide subito:
“Ciao ragazze!”
“Ciao Monica!” risposero entrambe
“Siete venute per ascoltare Max?”
“Proprio così!” rispose Maria “Sai dove possiamo trovarlo?” chiese
“I ragazzi sono là in fondo, al loro solito tavolo.” indicò Monica e nel
guardare da quella parte vide Michael che era girato verso di lei, così agitò
la mano per farsi notare e, quando il ragazzo la vide, Monica gli fece cenno di
avvicinarsi.
“Ho chiamato Michael. Ora viene qui!”
“Grazie Monica!” disse Liz
“Non c’è di che!” disse la ragazza e ricominciò a servire i clienti.
Michael si affrettò ad andare al bancone e, quando arrivò, la prima cosa che
vide fu il sorriso di Maria e ne rimase incantato. Finalmente era arrivata.
“Finalmente ce l’avete fatta! Temevo non arrivaste più!” in effetti era così,
le ragazze avevano ritardato e Michael aveva cominciato a perdere le speranze.
“Venite, ho tenuto i posti anche per voi!” continuò.
“Fantastico! Quando siamo entrate abbiamo pensato che saremmo rimaste in piedi
tutta la sera.” disse Maria, non smettendo un attimo di guardare gli occhi di
Michael.
“Ma come mai ci avete messo così tanto?” chiese il ragazzo
“Ehm… è colpa mia! Non sapevo cosa mettermi e… sai come siamo noi ragazze, no?”
disse Liz
“Lo so, lo so… quando vi ci mettete…” disse lui scherzando “Ma l’importante è
che ora siate qui!” Venite, andiamo a sederci!”
E fece strada fino al tavolo, facendosi largo tra la folla.
Mentre si avvicinavano al tavolo, Liz intravide Max. Era seduto ed aveva un
aria strana. “Forse è nervoso!” pensò, ma non le era ancora capitato di vederlo
così assorto e pensieroso.
Non appena Max intravide Liz tra la folla, il suo umore cambiò radicalmente.
Era arrivata! Era davvero venuta a sentirlo suonare! Ed un sorriso apparve
sulle sue labbra. Particolare che non sfuggì a Liz, che era partita da casa
proprio con l’intenzione di osservarlo; ma la cosa non sfuggì nemmeno a Maria,
che si girò indietro verso l’amica e le strizzò l’occhio.
Quando, finalmente giunsero al tavolo, Max si alzò in piedi per accogliere le
ragazze e fare le presentazioni col resto del gruppo:
“Ehi, allora siete venute! Credevo aveste cambiato idea!” esordì con un sorriso
smagliante, che tutti quanti non poterono fare a meno di notare.
“Ci abbiamo messo un po’, ma ora siamo qui!” disse Maria, colpendo leggermente
Liz col gomito.
“Vi presento i ragazzi” iniziò Max spostandosi verso uno dei suoi amici “Questo
è David, il batterista; lui è Zack, il bassista e questo è Rick, chitarrista”.
Le ragazze, a turno, strinsero le mani a tutti i componenti della band,
presentandosi a loro volta. Poi, prima di sedersi al tavolo con loro, si
tolsero le giacche e a quel punto il cuore di Max perse un battito. Per la
seconda volta, nel giro di meno di 48 ore, Liz gli aveva fatto perdere il fiato
e Max non era abituato a quel tipo di emozione. Continuava ad ammirarla e Liz,
finalmente, si rese conto che Maria non aveva tutti i torti. Quello che ancora
non sapeva, era se Max reagisse sempre così alla vista di una ragazza che gli
interessava, quindi, alcuni dei suoi dubbi, rimanevano, ma non riuscì ad
evitare di arrossire sotto lo sguardo di Max. Il rossore delle sue guance lo
distrasse da tutto quello che gli era attorno, era fantastica quando arrossiva
ed il pensiero che Liz reagisse così soltanto con un suo sguardo, lo fece
sentire quasi orgoglioso.
“Forza, Max! Dobbiamo cominciare!” la mano di Rick sulla sua spalla lo riportò
alla realtà del momento; con riluttanza, distolse lo sguardo dalla ragazza e
seguì il resto della band, mentre Liz potè finalmente rilassarsi sulla sedia;
lo sguardo di Max la lasciava sempre in tensione e dopo qualche minuto, anche
il calore alle guance si attenuò.
I quattro ragazzi si preparavano all’entrata in scena, mentre Jim, il
proprietario del Crazy Bar, si apprestava ad annunciarli.
“Allora è per lei che sei così nervoso stasera, eh?” cominciò a stuzzicarlo
Zack
“Io nervoso? Non mi far ridere! E poi non so a chi ti riferisci!” rispose Max,
mentre il suo nervosismo aumentava. Si rendeva conto che tutti, ormai, avevano
capito l’interesse che nutriva per Liz e la cosa lo infastidiva. Era come se si
sentisse indifeso, come se quel suo scudo di “duro” dietro a cui si nascondeva,
fosse crollato definitivamente. Ma cosa poteva farci? Liz riusciva sempre a
stupirlo e a fargli mancare il fiato.
“Come ti pare, Max! Ma quella Liz è davvero carina! Credo che le chiederò di
uscire!”
Max stava per ribattere, non gli andava giù il fatto che Zack avesse messo gli
occhi su Liz, ma non fece in tempo, Jim li stava annunciando:
“Ed ecco a voi… gli Extra!”
I ragazzi, che gremivano il locale, cominciarono ad applaudire e ad acclamarli.
Non era la prima volta che si esibivano al Crazy, e facendo serate in giro per
i locali più rinomati, avevano già i loro ammiratori, per lo più ragazze.
Max si posizionò davanti al microfono, salutò tutti i presenti con aria
disinvolta ed annunciò il primo brano ("20th Century Boy" dei Placebo)
Friends say it's fine, friends say it's good
Everybody says it's just like Robin Hood
I move like a rat, talk like a cat, sting like a bee
Babe I'm gonna be your man
And it's plain to see you were meant for me, yeah
I'm your toy your 20th century boy
Friends says it's fine, friends says it's good
Everybody says it's just like Robin Hood
Fly like a plane, drive like a car, hold out your hand
Babe I'm gonna be your man
And it's plain to see you were meant for me, yeah
I'm your boy your 20th century toy
20th century boy
I wanna be your toy
20th century boy
I wanna be your toy
20th century boy
I wanna be your toy
20th century boy
I wanna be your toy
“Ehi, sono davvero grandi!” disse Maria ad alta voce per farsi sentire da Liz e
Michael, mentre si muoveva al ritmo della musica.
“E’ vero!” disse Liz stupita; non si aspettava che la voce di Max fosse così
limpida e intonata “Questa canzone l’adoro!” ammise e intanto iniziava anche
lei a lasciarsi andare al ritmo rock della canzone.
Friends say it's fine, friends say it's good
Everybody says it's just like Rock n' roll
I move like a cat, talk like a rat, sting like a bee
Babe I'm gonna be your man
And it's plain to see you were meant for me, yeah
I'm your toy your 20th century boy
20th century boy
I wanna be your toy
20th century boy
I wanna be your toy
20th century boy
I wanna be your toy
20th century boy
I wanna be your toy
I quattro ragazzi continuarono per quasi un’ora a far scatenare tutti i clienti
del Crazy al ritmo di buona musica rock; fecero una pausa di dieci minuti e poi
tornarono sul palco per suonare altre canzoni più melodiche.
Si esibirono per quasi 2 ore, trascinando nel ritmo della loro musica tutti i
ragazzi presenti nel locale. Liz, Maria e Michael si buttarono nella mischia,
ballando e battendo le mani. Liz si stava davvero divertendo; i ragazzi della
band erano davvero grandi e mentre ballava non poteva fare a meno di guardare
Max; era perfetto sul palco, era perfettamente a suo agio e il nervosismo che
aveva intravisto nei suoi occhi appena entrata, era completamente svanito.
Max, dal canto suo, non l’aveva mai persa di vista, nonostante l’area sotto al
palco fosse gremita di gente. Il fatto di vederla divertire per lui era già
fonte di appagamento: era un vero piacere vedere il suo corpo muoversi al ritmo
della musica che lui stesso stava suonando.
Era mezzanotte passata quando gli Extra terminarono il loro spettacolo. Era
domenica sera e la gente cominciò lentamente a lasciare il locale.
I quattro ragazzi si fermarono dietro le quinte per sistemare i loro strumenti
nella stanza che Jim gli aveva riservato; sarebbero, poi, passati il giorno
dopo a ritirarli con più calma.
“Max sei stato un portento stasera!! Ma cos’hai mangiato a cena?” chiese David,
il batterista, un bel ragazzo di colore, con gli occhi scurissimi leggermente a
mandorla.
“E’ stata quella ragazza… Liz… a dargli la carica!” rispose Rick con tono tra
lo scherzo e il serio.
“Ma certo! La morettina! Ottima scelta Max!“ disse David alzando il pollice.
“Se ogni volta che viene a sentirti reagisci così, dovresti farla venire più
spesso!” continuò Rick
Max li guardò in faccia uno ad uno, cercando di capire se lo stessero prendendo
in giro; i sorrisi dei ragazzi però, non erano canzonatori. Non c’era traccia
di derisione in loro, avevano detto solamente quello che era avvenuto quella
sera. Liz era stata davvero la ragione di quella fantastica esibizione. Il
vederla ballare, scatenarsi insieme agli altri e vederla applaudire, era stato
sufficiente a dargli la carica e a far sparire completamente quel nervosismo
che gli aveva attanagliato lo stomaco appena entrato al Crazy Bar.
“Finalmente hai trovato la tua musa, eh?” continuò Zack
“Ogni artista che si rispetti ha la sua musa!” Le parole gli uscirono di bocca
in un lampo, quasi senza accorgersene. Cos’era quella? Una confessione? Forse
non lo era in tutto e per tutto, ma solo uno stupido non avrebbe capito quello
che Max aveva voluto dire con quelle poche parole.
“Cos’è Max, stai mettendo la testa a posto?” chiese David
“Ci sta ancora pensando!” disse Michael, apparso all’improvviso all’interno
della stanza, lasciando Max senza parole.
“Ehi Mich! Che fai lì, dai entra fratello!” lo accolse David.
“Siete stati straordinari stasera!” continuò Michael congratulandosi con i
ragazzi “Dai venite, vi offro da bere!”
“Questo sì che è parlare!” disse Rick
“Che stiamo aspettando? Andiamo, prima che si tiri indietro!” scherzò Zack e i
cinque ragazzi si avviarono verso il loro tavolo, dove Maria e Liz stavano
ancora a sedere.
“Credevo fossero già andate a casa?” disse Max sottovoce all’amico, stupito del
fatto che Liz fosse ancora lì, come se lo stesse aspettando, mentre il locale
era praticamente vuoto.
“Non mi dirai che sei dispiaciuto!?” disse Michael
“No!” si affrettò a dire “E’ che… credevo fossero già andate a casa!”
“E se le accompagnassimo noi?” disse l’amico strizzandogli l’occhio
“Buona idea! Le strade sono pericolose a quest’ora di notte per due ragazze
indifese!” rispose Max, che già si vedeva verso la strada di casa di fianco a
Liz.
Quando arrivarono al tavolo, trovarono anche Monica e Beth ad aspettarli e
nessuno di loro fece in tempo a mettersi a sedere che le due ragazze
abbracciarono uno ad uno i ragazzi.
“Siete stati grandi!”
“Complimenti!”
“E visto che sono stati così bravi, offro da bere a tutti!” disse Michael, che
venne accolto da uno scroscio di applausi.
Un’ora dopo, i ragazzi si salutarono e mentre Rick, David e Zack salivano in
auto per andare a casa, Michael, Max, Liz e Maria si avviarono a piedi verso i
loro appartamenti.
Michael si affiancò a Maria e si incamminarono lungo il marciapiede lasciando
dietro di loro Max e Liz, la quale, ritrovandosi da sola di fianco a Max, si
sentì improvvisamente timida. Aveva passato una serata bellissima, si era
divertita e Max era stato veramente formidabile. Avrebbe voluto dirglielo,
fargli sapere che pensava fosse molto bravo, ma lo stare al suo fianco la
faceva sentire come al suo primo appuntamento, come se di nuovo avesse sedici
anni. Non sapeva cosa dire e come iniziare un discorso per rompere quel
silenzio imbarazzante. E in più, la sua presenza ravvicinata, aveva fatto
scomparire quella rabbia che aveva provato fino a qualche ora prima verso di
lui.
“Spero tu abbia passato una bella serata.” La voce di Max la colse
all’improvviso.
“Si… mi sono divertita molto!” rispose senza guardarlo
“Mi fa piacere!” il tono era sincero e Liz trovò finalmente il coraggio per
parlare
“Sei stato… siete stati davvero grandi!” si corresse.
“Grazie!” Anche Max si sentiva tremendamente impacciato. In un’altra occasione,
o meglio, con un’altra ragazza non avrebbe avuto problemi a trovare argomenti
di cui parlare, ma con Liz era tutto diverso. Nel giro di pochi giorni, quella
ragazza gli aveva praticamente sconvolto la vita ed ora che se la ritrovava di
fianco, a così poca distanza, non sapeva cosa dire. Avrebbe voluto appoggiarle
il braccio sulle spalle, sentirla più vicino a sé, accarezzarle i capelli, ma
non ne aveva il coraggio. E, azzardando certi atteggiamenti, non voleva
rischiare di perderla prima ancora di aver instaurato un qualsiasi tipo di
rapporto che andasse oltre all’essere vicini di casa, quindi si limitò a
rimanere ad una distanza ravvicinata.
Poco più avanti…
“Mi sono divertita tantissimo questa sera! Era tanto che non ballavo!” disse
Maria entusiasta.
“Anch’io mi sono divertito molto! Mi ha fatto piacere che tu sia venuta!” e la
fissò negli occhi per enfatizzare quello che aveva appena detto.
Maria si sentì mancare, questa era la prima ammissione dell’interesse di
Michael nei suoi confronti: “Sono contenta di essere venuta!” disse abbassando
lo sguardo.
Seguì un attimo di silenzio, ma Maria si riprese subito:
“Max e la band sono davvero fantastici! Non credevo che sapessero suonare così
bene!”
“E non è ancora tutto!” disse Michael
“Cosa vuoi dire?” chiese Maria incuriosita
“Stanno cercando anche un voce femminile da inserire nel gruppo!”
“Dici sul serio?” disse Maria interessata all’argomento ed iniziando ad intuire
il perché quelle tre ragazze fossero andate nell’appartamento di fronte al suo.
“Si! Abbiamo ascoltato una ragazza anche oggi pomeriggio! Ieri ne sono venute
altre due. E credo che anche in settimana ci siano altre ‘audizioni‘“!
“Vuoi dire che quelle ragazze che ieri hanno bussato alla nostra porta in
realtà venivano da voi per un provino?”
“Già! Tutte e due ci hanno raccontato che si sono sbagliate appartamento. Spero
che la cosa non vi abbia disturbato.”
“No, no… figurati! Può capitare a tutti di sbagliare appartamento, no?” disse
Maria cominciando a ridere
“Immagino di sì! Ma perché stai ridendo?” chiese Michael visibilmente confuso
“Niente, niente!” rispose Maria continuando a ridere
“Questo ‘niente’ ti fa ridere parecchio! Sicura di non volermi dire niente?”
“Beh… ecco vedi…” iniziò a dire Maria “…è che il fatto di aver visto tutte
quelle ragazze andare e venire dal vostro appartamento…”
“Non avrai mica pensato che… io e Max… con loro…”
“Beh… il sospetto è venuto ad entrambe!”
“Vuoi dire che anche Liz…”
“Già!”
Pensando alla reazione che avevano avuto le due ragazze, Michael cominciò a
ridere e Maria fu contagiata nuovamente della risata. La situazione che si era
creata era alquanto strana e divertente. Quando finalmente riuscirono a
calmarsi, Maria riprese a parlare:
“Voglio fare anch’io il provino!”
“Sai cantare?”
“Certo! E credo anche di cavarmela abbastanza bene!” rispose Maria con un certo
orgoglio.
“Perfetto! Aspettiamo Max così potrai metterti d’accordo!”
Michael stava per fermarsi per aspettare i due ragazzi che seguivano a
distanza, ma Maria, con una mossa decisa, lo costrinse a proseguire:
“No, non adesso! Liz non lo deve sapere!”
“Scusa la curiosità, ma perché non vuoi che Liz lo sappia?”
“Vorrei farle una sorpresa e mi farebbe piacere se questa conversazione
restasse un nostro segreto!”
“Parola di lupetto!” disse Michael
In quel preciso istante, Maria si sentì colpevole nei confronti della sua
amica, ma non era riuscita a trattenersi. Era talmente curiosa di vedere la
reazione di Liz quando avrebbe scoperto tutto, che non aveva potuto fare a meno
di tenersi tutto per sé. E poi, se tutto fosse andato bene, avrebbe potuto
darle una notizia fantastica. Maria amava cantare e quella per lei era
un’occasione da non perdere.
Giunti davanti a casa, i ragazzi salirono le scale lentamente e raggiunsero
l’ascensore. Il percorso fino al piano si svolse quasi completamente in
silenzio, mentre Max e Liz si scambiavano sguardi all’insaputa l’uno
dell’altra. Raggiunsero le porte dei loro appartamenti e prima di entrare si
rivolsero gli ultimi saluti:
“E’ stata davvero una bella serata!” disse Liz, evitando ancora una volta lo
sguardo di Max.
“Sì, una serata fantastica!” aggiunse Maria “A quando il prossimo concerto?”
“Sabato prossimo! Saremo al Krusha!” disse Max distogliendo per un attimo gli
occhi da Liz “Posso prenotarvi i posti se volete.”
“Certo che vogliamo!” disse subito Maria rivolgendo lo sguardo a Liz
“Certo! Verremo con piacere!” disse Liz sorridendo
“Perfetto! Allora è deciso! E non dimenticatevi della vostra festa di venerdì!”
ricordò Michael
“Avremo un week-end movimentato!” notò Maria, ma era più che felice di passare
il fine settimana insieme a Michael, anche se circondata da altre persone.
“Buonanotte ragazzi! E grazie per la bella serata!” disse Liz
“Grazie a voi per essere venute!” rispose Max che finalmente riuscì ad
incontrare lo sguardo di Liz.
“Buonanotte”
E i quattro ragazzi entrarono in casa.
Liz e Maria si struccarono in fretta scambiandosi le loro impressioni sulla
serata. Erano entrambe felici e quella probabilmente sarebbe stata un’altra
notte alquanto insonne: Maria pensava già alla canzone da cantare per il
provino, mentre Liz non riusciva a togliersi dalla testa l’immagine di Max sul
palco mentre cantava la canzone di apertura e non poteva fare a meno di
chiedersi se si rivolgesse davvero a lei quando cantava “Babe I’m gonna be your
man”, ma l’impressione era veramente quella.
Dall’altra parte del corridoio, invece, Michael aveva raggiunto Max nella sua
stanza:
“Allora hai trovato la tua musa?”
“Michael, non ora!”
“Quando allora? Per te non è mai il momento di parlare di Liz!”
“Michael, per favore!”
“Come vuoi Max!” disse Michael ancora insicuro se continuare la conversazione
su questo piano e rimanendo fermo sulla porta a fissare l’amico.
“Che c‘è? Vuoi dormine lì stanotte?”
“Maria vuole fare il provino!”
“Davvero?” disse Max stupito
“Sì! Le ho detto che state cercando una cantante e lei mi ha chiesto se è
possibile farle fare un provino!”
“Certo! Ci metteremo d’accordo domani in mensa!”
“No!”
“Come ‘no’?”
“Liz non lo deve sapere. Mi ha detto che vuole farle una sorpresa nel caso
venga scelta!”
“D’accordo! beh, vedremo come gestire la cosa domani. Ora vorrei dormire se non
ti dispiace.”
“Buonanotte Max!”
“Notte Michael”
Ma per Max quella sarebbe stata un’altra notte passata a pensare a Liz Parker.
Continua…
Scritta
da Taty |