Il mondo dei doppiatori - Gli speciali

Speciale "Il doppiaggio nel cinema italiano"

Copertina volume


Questa pagina è dedicata al volume è "Il doppiaggio nel cinema italiano", scritto da Enrico Lancia, Massimo Giraldi e Fabio Melelli ed edito da Bulzoni, in vendita nelle librerie dal mese di novembre 2010 (prezzo di copertina 30 €): una esaustiva ed interessante panoramica della storia del doppiaggio nel cinema del nostro Paese che si affianca ai successivi "Il doppiaggio nel cinema di Hollywood", "Il doppiaggio nel cinema europeo" e "Il doppiaggio nel cinema d'Oriente".

Ecco l'elenco dei contenuti del volume.

-  Le origini: dal 1930 al 1944;

-  1945 - 1950: da Roma città aperta a Domenica d’agosto, compreso il neorealismo;

-  Gli anni Cinquanta: il mélo, la commedia all’italiana, il film d’avventura o storico;

-  Gli anni Sessanta – il peplum, il western, il cinema di genere, lo spionistico;

-  Gli anni Settanta – il poliziesco, la commedia erotica, il giallo;

-  Dagli anni Ottanta ad oggi la presa diretta comincia ad annullare il doppiaggio.-

-  Le curiosità del doppiaggio   (Mastroianni doppiato da Sordi – i cantanti dei musicarelli –  Cantanti lirici – sportivi attori – quelli del western spaghetti - Attori dei peplum movies – attori in melodrammi e in commedie

- Attori / Doppiatori      da Ferruccio Amendola, attraverso Emilio Cigoli, Maria Pia Di Meo, Anna Miserocchi – Giuseppe Rinaldi – Carlo Romano – Lydia Simoneschi e tantissimi altri

- Attori e attrici doppiati
 da Marisa Allasco, attraverso Gina Lollobrigida – Sophia Loren - Silvana Mangano – Eleonora Rossi Drago – Alida Valli
 da Maurizio Arena – attraverso Andrea Checchi – Vittorio Gassman - Pietro Germi - Ettore Manni – Renato Salvatori – Raf Vallone - e tantissimi altri

- Gli altri (doppiatori non citati nel capitolo più corposo:  Mario Colli, Vinicio Sofia, Franca Dominici – Cesare e Sergio Fantoni - Micaela Giustiniani ed altri

- Gli stranieri nel cinema italiano (Kirk Douglas – Anthony Quinn – Orson Welles - Ingrid Bergman - Elizabeth Taylor – Gloria Swanson e molti altri)

Il libro si articola poi in schede singole relative ai film più o meno significativi della produzione italiana:

- schede che comprendono i nomi degli interpreti italiani (ma anche di stranieri presenti nei film) e dei relativi doppiatori 
Per gli interpreti stranieri viene citato un solo film (doppiato da chi) per una migliore identificazione della voce.

infine
Interviste a doppiatori/attori (Clara Bindi, Michele Gammino, Noemi Gifuni, Elio Pandolfi, Rita Savagnone, Lorella De Luca ed altri )

Postfazione di Bruno Paolo Astori

Indice dei nomi

Indice dei film

A seguire, l'introduzione al libro scritta dai tre autori.

Questo libro nasce dall’esigenza di colmare una lacuna, infatti pur esistendo sul mercato editoriale diversi volumi sulla storia e la pratica del doppiaggio, manca un testo organico ed esaustivo sul doppiaggio nel cinema italiano.

Spesso si è portati ad associare la pratica del doppiaggio al cinema straniero, dimenticando quanta importanza abbia avuto anche nel nostro cinema, fin dai primi tempi del sonoro, e soprattutto a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, quando dal neorealismo in poi diventa una pratica diffusissima.

Il doppiaggio è sempre stato maltrattato dai critici, considerato un lavoro poco creativo dagli stessi cineasti, scarsamente riconosciuto dallo spettatore. Una vera “Cenerentola del Cinema”, così un emerito studioso della settima arte, Cesare Biarese, lo definiva molti anni fa in un dossier pubblicato sulla “Rivista del Cinematografo”. Un mondo, quello del doppiaggio, a lungo rimasto sconosciuto agli spettatori, ma anche a critici e studiosi di cinema.

Questa pubblicazione si articola, nella prima parte, in una serie di capitoli in cui viene ripercorsa cronologicamente la storia del doppiaggio nel cinema italiano; nella seconda in un capitolo di curiosità, in elenchi ragionati di attori doppiati e doppiatori.

Per permettere una migliore identificazione delle singole voci, abbiamo deciso di segnalare per ciascun doppiatore anche i principali attori stranieri doppiati, senza pretese di completezza, indicando solamente un film (fra i più conosciuti) per ciascun attore non italiano.

Non tutti sanno che nel film Domenica d’agosto (1950) di Luciano Emmer uno dei protagonisti, l’allora quasi esordiente Marcello Mastroianni parla con la voce di un ancora semi sconosciuto Alberto Sordi. Anche Anna Magnani è stata doppiata in alcuni film da Tina Lattanzi: Finalmente soli (1942) di Giacomo Gentilomo e Quartetto pazzo (1944) di Guido Salvini.

Inoltre agli inizi delle loro carriere, molti attori italiani sono stati regolarmente doppiati: Silvana Mangano, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Mario Girotti poi Terence Hill, Claudia Cardinale, Vittorio Gassman, Alida Valli, e così via.

Così come pochi sono al corrente che i cantanti Al Bano, Little Tony e Bobby Solo fruiscono, per la parte recitata, della voce di Massimo Turci in una  ventina di musicarelli, ovvero film ispirati ai loro grandi successi discografici.

Sono solo alcune delle “scoperte” di cui questo volume è ricco, notizie in gran parte inedite, mai riportate in pubblicazioni precedenti.

Il libro vuole essere anche un omaggio ai doppiatori “storici”, da tempo scomparsi, quelli che hanno fatto la storia del doppiaggio: Carlo Romano, Lydia Simoneschi, Emilio Cigoli, Tina Lattanzi, Gualtiero De Angelis, Andreina Pagnani, Giulio Panicali, Rosetta Calavetta e Giuseppe Rinaldi, ecc. ecc. .

Il capitolo conclusivo è dedicato alle testimonianze di doppiatori puri, ovvero di quegli attori che si sono dedicati al doppiaggio in via principale, o comunque significativa.

Naturalmente non consideriamo quest’opera esaustiva , in quanto riteniamo sia aperta a successivi e ulteriori contributi, consapevoli che si tratta di un primo approccio a una materia vasta e in larga parte ancora da indagare.

A seguire, la presentazione del volume scritta da Claudio G. Fava.

Una certa responsabilità

Più di 20 anni fa, quando ero capostruttura  a RAI 2, un signore chiese di essere ricevuto introdotto da due persone che io conoscevo bene perché erano i rappresentanti della ZDF, la seconda rete televisiva tedesca da cui compravo tutti i programmi di fiction in vendita sul mercato italiano, a cominciare dal famoso ispettore Derrick. Si trattava in realtà di un uomo e di una donna, fratello e sorella, il Dr. Paolo Santellocco e la Signora Franca Molella, con cui sono rimasto amico ancora oggi. Essi volevano farmi conoscere un collega del fratello, il Dr. Enrico Lancia, il quale aveva un’occupazione parasanitaria, anche in funzione della sua laurea in farmacia. Il Dr. Lancia aveva una grande passione per il cinema ed era uno schedatore nato perché sin dall’adolescenza raccoglieva e ordinava materiale riguardante appunto nomi e caratteristiche di attori, di registi, di sceneggiatori e di doppiatori (di quest’ultima materia era un cultore appassionato, grazie anche ad un orecchio inarrivabile che gli consentiva di cogliere caratteristiche e differenze in centinaia di voci diverse). Non è un caso che negli anni ’90, quando ero ormai in pensione e accettai di diventare direttore artistico di un neonato Festival del Doppiaggio (che si svolse per anni a Finale Ligure, poi trasmigrò a Sanremo e da quest’anno avrà luogo ad Imperia,  paese natale di mio padre) una delle prime persone a cui pensai per aiutarmi fu proprio Lancia di cui avevo imparato nel frattempo ad apprezzare le straordinarie qualità professionali.

Quell’incontro fu importante per me, ma credo anche per lui. Mi aveva visto ripetutamente in televisione blaterare  presentazioni di film (in realtà il mio lavoro di capostruttura era al 95% ben più impegnativo e più stressante di quanto potesse immaginarlo un generico spettatore) ed aveva concepito per me una stima eccessiva e immotivata, ma che cercai in ogni modo di far sembrare attendibile. Riuscii a introdurlo nei lavori specifici di un editore di cinema, Gianni Gremese,  per il quale io ed Orio Caldiron avevamo inventato due collane librarie, “Le Stelle Filanti” ed “Effetto Cinema” e da quel momento egli cominciò a farsi conoscere ed apprezzare per l’ampiezza delle nozioni specifiche e la preziosa competenza in tutto quello che riguardava, nel senso più ampio del termine, la documentazione cinematografica. Poiché dopo tanti anni continua a conservare per me una irragionevole stima, adesso mi ha chiesto una testimonianza per questo suo nuovo volume (non so quanti ne ha scritti da quell’incontro ad oggi) dedicato a un tema che sembra uno scherzo, ma che in realtà è serissimo ed implica una specializzazione fuori del normale ed anche una collocazione anche questa fuori dal normale, visto che il doppiaggio con attori nostrani e di altri attori non nostrani è una caratteristica che non so in quanti paesi d’Europa può avere corso. Basterebbe citare alcuni dati contenuti nel primo capitolo  per collocare il libro nella sua dimensione esatta, mescolanza di informazioni minuziose e di accadimenti inusuali. Ad esempio Massimo Girotti che, nella “Corona di Ferro” (1941) di Alessandro Blasetti, interpreta due personaggi differenti ed ha la voce  di due doppiatori differenti (destinati entrambi alla celebrità, Gualtiero De Angelis ed Augusto Marcacci) e via evocando avvenimenti curiosi ed inattesi: attori famosi come Luisa Ferida e Osvaldo Valenti doppiati da Lydia Simoneschi e da Sandro Ruffini, accumulando poi materiale infinito per il quale rimando all’elenco dei capitoli laddove Lancia riesce ad evocare un’enorme serie di citazioni ognuna delle quali costituisce un piccolo capolavoro di ricerca. Per fare un esempio, ecco la scheda di “Anna” (1951) del regista Alberto Lattuada, dove Silvana Mangano è doppiata dalla Simoneschi , Gassman da Gualtiero de Angelis, Raf Vallone da Mario Pisu, Gaby Morlay da Tina Lattanzi, che però compare anche con il suo volto ed è perciò doppiata da Giovanna Scotto. Nel film si odono anche altre voci famose, da Emilio Cigoli a Giuseppe Rinaldi, da Rosetta Calavetta a Miranda Bonansea, a testimonianza del fatto che il doppiaggio italiano fu al tempo stesso un fenomeno di divismo, al punto che alcune intonazioni rimangono insuperate, ed egualmente un fenomeno familiare e casalingo, con attrici ed attori famosi che si incrociavano sul lavoro con la stessa dimestichezza di cui davano un tempo prova gli attori delle compagnie di giro.

Comunque il mio gradito dovere non è quello, pur piacevole, di parafrasare un testo intero, ma solo di segnalarne alcune periferiche curiosità che il lettore scrupoloso potrà soddisfare solo dedicandosi alla lettura, riga per riga, di un’opera che raccomando sia per la paradossale curiosità di fondo che la muove che per la prodigiosa quantità di articolate informazioni che riesce ad accumulare, con una varietà di nozioni che, secondo me, solo Enrico Lancia è in grado di possedere e di fornire.

Mi pare questo il modo migliore di introdurre un libro che non credo abbia equivalenti nella nostra pubblicistica cinematografica e che rimane un motivo di orgoglio per l’autore (ed anche dei due suoi amici che lo affiancano, Fabio Melelli e Massimo Giraldi), e per l’editore Bulzoni.


NOTE SUGLI AUTORI


Massimo GIRALDI
Giornalista e critico cinematografico, collabora con riviste specializzate. E’ autore di diverse pubblicazioni (Con viva gioia, Vivi Gioi, 1994, Luc Besson, 2004 e I film di Steno, 2007). Insieme ad Enrico Lancia e Fabio Melelli. è autore dei volumi The Best of Hollywood. Le stelle dei sogni, 2005 e 100 caratteristi del cinema italiano, 2006.

Enrico LANCIA
Autorevole esperto di doppiaggio, membro della Giuria del Festival “Voci nell’ombra”, ha pubblicato numerosi titoli tra cui Amedeo Nazzari, 1983, Peppino De Filippo, 1992, I premi del cinema, 1998, Stelle d’Italia vol. I e II, 1989 e 1994, Sophia Loren, 2001. Insieme a Fabio Melelli ha pubblicato Le straniere del nostro cinema, 2005, Attori stranieri del nostro cinema, 2006 e Claudia Cardinale, 2009.

Fabio MELELLI
Giornalista e critico cinematografico, è autore di numerosi volumi tra cui Eroi a Cinecittà. Stuntmen e maestri d’armi del cinema italiano, 1998, Storie del cinema italiano, 2002, Sequenze di pubblica amministrazione nel cinema italiano, 2003, Orchidea De Santis, 2003, L’Umbria nel cinema. Tra demonio e santità, 2005.


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