Il mondo dei doppiatori - Gli speciali

Speciale "Il doppiaggio nel cinema di Hollywood"

Copertina volume


Il doppiaggio è un argomento che gli appassionati del portale "Il mondo dei doppiatori" ben conoscono: per approfondire un aspetto della storia del doppiaggio italiano, relativo ai film che hanno riscosso grande successo nel passato recente e remoto ma alle cui voci non è stata fornita grande visibilità, è nata l'idea del volume "Il doppiaggio nel cinema di Hollywood" (Bulzoni Editore - collana "Occhio quadrato", 326 pagine, prezzo di copertina 30 € - Acquista "Il doppiaggio nel cinema di Hollywood a prezzo scontato" su Amazon.it), scritto da Enrico Lancia, autorevole storico del doppiaggio, Massimo Giraldi, giornalista e critico cinematografico, e Fabio Melelli, anche lui giornalista e critico: i tre sono già autori di numerosi saggi tra i quali "Il doppiaggio nel cinema italiano", "Il doppiaggio nel cinema europeo" e "Il doppiaggio nel cinema d'Oriente".
Introdotto da una copertina che ritrae Rock Hudson e Dorothy Malone in un fotogramma dal film "Come le foglie al vento" (1956) di Douglas Sirk, il libro cerca di approfondire non solo le grandi voci del doppiaggio italiano note ai più, ma anche le voci importanti fornite a tanti altri attori stranieri spesso co-protagonisti o di secondo piano in film "di serie B" rivalutati nel tempo, proponendosi come un pratico vademecum da affiancare alla visione di film del passato.

Ciascuno dei primi 12 capitoli del volume, che parte da un'analisi del doppiaggio dagli anni Trenta e prosegue focalizzandosi sui vari generi del cinema, dall'avventura alla commedia, dal melodramma al noir, dal musical al western, vede un'introduzione iniziale e presenta un elenco di film in ordine alfabetico che ben rappresentano l'argomento del capitolo, ciascuno con una breve trama e l'elenco di attori e doppiatori partecipanti.
Un tredicesimo capitolo è interamente dedicato ai ridoppiaggi di film degli anni 1930/50; segue un capitolo di curiosità, con i dati di sei film doppiati in Spagna e i dati relativi ad alcune famose trilogie del passato , fino a "Ocean's Eleven" e "Il Signore degli Anelli"; chiude il volume un capitolo di 40 pagine tutto dedicato ad interviste a voci ancora in attività come Cristina Boraschi, Maria Pia Di Meo, Francesco Pannofino e Emanuela Rossi, Luigi La Monica, il recentemente scomparso Renato Mori, Francesco Vairano, Massimo e Riccardo Rossi, Francesco Pezzulli.

Il libro comprende una prefazione del critico cinematografico Paolo Mereghetti, ed una postfazione scritta prima della scomparsa da Claudio G. Fava, che dopo un lungo trascorso a Rai 2 è stato direttore artistico del primo festival del doppiaggio italiano, "Voci nell'ombra", nato nel 1996 (l'ultima edizione si è svolta nell'ottobre 2010 a Genova).

Di seguito un estratto dalla prefazione di Paolo Mereghetti:

Questo preziosissimo libro si incarica di restituire nomi e cognomi a quella compagine di attori e attrici italiani che diedero voce alle star del cinema che sbarcava in Italia dall’estero, senza preoccuparsi troppo di «emergere». Un lavoro certosino, segreto, nascosto ma sacrosanto. A mia conoscenza non esistono analisi approfondite del doppiaggio. E soprattutto non esiste una qualche riflessione estetica o filosofica su questa «musica» delle parole che per decenni ci ha accompagnato nel nostro amore per il cinema. È inutile negarlo: la nostra generazione, quella che ha scoperto la cinefilia nei Sessanta, quella che è cresciuta a pane e cinema per un paio di decenni almeno, ha cominciato ad amare il cinema con le voci di Cigoli e De Angelis, di Gazzolo e Rinaldi e Amendola, della Simoneschi e della Savagnone, della Di Meo e della Calavetta. Poi abbiamo scoperto anche le voci originali, abbiamo cominciato a frequentare festival e rassegne dove i film venivano sottotitolati, ma l’imprinting è rimasto quella del doppiaggio, delle belle, calde, rotonde voci dei nostri bravissimi doppiatori italiani. Per questo benedico l’orecchio «assoluto» di Enrico Lancia, di Massimo Gilardi e di Fabio Melelli, perché hanno permesso che un patrimonio non secondario della nostra storia cinematografica non si disperdesse per sempre, aiutandoci a ricostruire un percorso d’amore e di passione che ha bisogno delle immagini ma che non può fare a meno delle voci. Anche di quelle tradotte in italiano.

Infine, la postfazione del volume scritta dallo scomparso Claudio G. Fava.

Ho letto con molto interesse non solo l’elenco amplissimo di film con la specificazione degli interpreti e dei loro doppiatori italiani (una sorta di ragnatela genealogica di grandi e grandissime voci) ma anche la prefazione di Mereghetti. La citazione dell’inchiesta sul doppiaggio effettuata da “Cinema” nel 1940/41 ritrova, nelle parole di Paolo, un toccante sapore d’epoca, quando evoca i nomi di alcuni “studenti” fra quanti hanno risposto a un censimento di opinioni: Giuseppe De Santis, Sergio Sollima, Enzo Sellerio, Ugo Casiraghi, Tullio Kezich… (gli ultimi due cari amici scomparsi). Ma un sapore d’epoca che si ritrova anche nel riproporre il tema del doppiaggio in sé, così come osavano affrontarlo un tempo i battaglieri appassionati che non sapevano ancora di chiamarsi “cinefili”. È un tema che ha lacerato le coscienze di molti spettatori in nazioni che hanno importato largamente film dal mercato anglofono e da quello francese: l’Italia, la Spagna, la Germania (ovviamente  la stessa Francia per quel che riguarda i prodotti americani), eccetera. Improvvisamente all’inizio degli anni ’30 le didascalie, così sintetiche, fascinose ed autoritarie nel cinema muto, divennero per i più, faticosamente spalmate inquadratura per inquadratura, sgradevolissime da seguire nel cinema sonoro. E venne sancita quasi ovunque la vittoria tecnologica del doppiaggio, che rappresenta al tempo stesso un paradosso fonetico ma anche un decisivo strumento di comprensione. Il doppiaggio è un male (forse) inevitabile e al tempo stesso un bene decisivo. Ancorati al flusso della storia del cinema decine, forse centinaia, di milioni di spettatori, si sono abituati a considerarlo un automatico complemento dei film. È un paradosso (tanto più per me che appassionato di sottotitolazioni sin dall’adolescenza mi sono ritrovato da adulto a fare scrupolosamente il Direttore Artistico del più importante Festival italiano del Doppiaggio). Ma un paradosso fortemente creativo ha stimolato, particolarmente in Italia, centinaia di bellissime voci mosse da quella misteriosa capacità di adesione e al tempo stesso di reinvenzione, che è tipica del lavoro del doppiatore.

In questo libro Enrico Lancia, Fabio Melelli e Massimo Giraldi hanno pazientemente recuperato, con quella passione minuziosa e al tempo stesso quasi febbrile che è il segreto dei grandi schedatori, centinaia di film americani opportunamente articolati in generi e corredati da marginali curiosità (ad esempio i film americani doppiati in italiano in Spagna da doppiatori di casa nostra). Ne vien fuori un immenso ritratto del cinema hollywoodiano, nel quale naturalmente non figurano quei film i cui dati di doppiaggio sono già totalmente offerti all’interno dello splendido spazio web inventato e curato, ormai da tredici anni da Antonio Genna. Come tutti gli appassionati sanno nel 2000 un allora giovane siciliano trasferitosi a Pisa per compiere studi universitari aprì un sito intitolato “Antonio Genna.net” che iniziò pazientemente a classificare doppiaggi e doppiatori. Da allora 2.314.000 visitatori, forse anche più, lo hanno visitato, attingendo informazioni decisive per quel che riguarda i film sonori importati in Italia. Genna continua tuttora ad animarlo e al suo sito rinviano esplicitamente gli autori di questo libro. I quali nello sterminato recupero di dati sul doppiaggio hanno considerato solo in parte i  film importanti menzionati da Genna che nel suo sito abbiano ricevuto un trattamento “completo”. Per fare qualche esempio, seguendo l’ordine alfabetico, si va da Alien,  Un americano a Parigi, L’ammutinamento del Caine, Angeli con la pistola, Caccia al ladro, La donna del ritratto, Fronte del porto, Il grande Uno Rosso, Niagara, Odio implacabile, La parola ai giurati, Un posto al sole, Le relazioni pericolose, Sangue e arena, Sfida infernale, La signora di Shanghai via via sino a Tutti gli uomini del presidente e Viva Zapata! per citarne solo poco meno di una ventina.  

Al contrario gli autori hanno incluso film evocati da Genna, ma con dati parziali che essi hanno giustamente allargato e completato. In compenso sfogliare l’elenco dei film citati in questo libro significa riandare comunque con la memoria a centinaia di voci del passato: dalla Pagnani a Gualtiero De Angelis, da Cigoli a Sibaldi, dalla Lattanzi a Carlo Romano, dalla Bonansea alla Scotto, da Barbetti a Gazzolo, da Panicali alla Simoneschi… Che riassumono quel momento febbrile e particolare, grossomodo dagli anni ’50 agli anni ’80. In cui il doppiaggio italiano raggiunse vertici insuperati per eleganza di dizione e seduzione di voce. Anni in cui i volti di alcuni attori stranieri erano inscindibilmente legati, nella comune memoria, alle voci dei loro abituali doppiatori italiani.

È quello del doppiaggio, per la verità, un tema amplissimo su cui avrei ancora molte cose da dire ma non voglio uscir dai ragionevoli confini di una postfazione. Mi limito a far osservare, a proposito dei ridoppiaggi (a volte assolutamente incomprensibili, nel ricordo delle splendide voci della prima edizione) un piccolo particolare, che può sembrare assurdo ma che ha un suo fondo di verità. Nei miei ventiquattro anni di Rai, durante i quali di doppiaggi dovetti amplissimamente occuparmi, mi sono trovato di fronte molte volte a dichiarazioni apparentemente inverosimili delle Case che avevano curato la prima colonna sonora italiana di un film. Mi veniva detto, con incredibile candore, che il doppiaggio lo avevano perso. Mi sono sempre chiesto se era una scusa per ottenere una nuova commessa o se era vero. Con l’andare del tempo ho scoperto che questa seconda ipotesi era meno incredibile di quanto possa apparire a prima vista. Il disordine di certi magazzini spiega molte sparizioni clamorose…
L’Italia è anche questa.


ERRATA CORRIGE

Gli autori del volume hanno rilevato alcune sviste e, chiedendo scusa ai cinefili lettori ne danno doverosa

                 E R R A T A      C O R R I G E

- A pag. 44: John Carradine in Jess il bandito non è doppiato da Carlo Duse ma da Bruno Persa (cancellare la seconda dizione).

- A pag. 81: la didascalia va letta: Ole Olsen, Chick Johnson e Martha Raye in Hellzapoppin (1941) di H.C. Potter.

- A pag. 110:  in Titanic (1953) di Jean Negulesco, Barbara Stanwyck è doppiata da Tina Lattanzi, non da Lydia Simoneschi.  

- A pag. 115:  Ne La finestra sul cortile (1954) di Alfred Hitchcock, le voci di Stewart e Grace Kelly, della versione distribuita nel 1955 sono di Gualtiero De Angelis e Fiorella Betti; mentre quelle della versione del 1984 sono di Giorgio Piazza e Maria Pia Di Meo.

- A pag. 180: in Casablanca (1943) di Michael Curtiz, la voce narrante nell’originale è di Lou Marcelle, in quella italiana è di Vittorio Cramer.

- A pag. 200: nel ridoppiaggio de I racconti dello zio Tom (1946), effettuato nei primi anni Settanta ma trasmesso dalla Rai nel 1986, sono stati invertiti i nomi dei doppiatori: Gene Holland è doppiato da Riccardo Rossi, Glenn Leady da Fabio Boccanera

Nota bene: I dati relativi ai ridoppiaggi sono stati desunti dal volume TV TITOLI a cura della Documentazione e Studi Rai – edizioni Rai Radiotelevisione Italiana – Via Arsenale 41, Torino. Il volume si compone di sette sezioni, una delle quali dedicata ai film con data di trasmissione (giorno, mese, anno) e la rete di diffusione senza indicazione dell’anno dell’avvenuta sincronizzazione.         


NOTE SUGLI AUTORI


Massimo GIRALDI
Giornalista e critico cinematografico, scrive su “Avvenire Roma Sette” È autore di diverse pubblicazioni (Con viva gioia, Vivi Gioi, 1994; I film di Luc Besson, 2004; I film di Steno, 2007). Insieme a Enrico Lancia e Fabio Melelli, è autore dei volumi The Best of Hollywood - Le stelle dei sogni, 2005; 100 caratteristi del cinema italiano, 2006; 100 caratteristi del cinema americano, 2010; Marcello Baldi - Cinema, cattolici e culturain Italia, 2011.

Enrico LANCIA
Autorevole esperto di doppiaggio, membro della giuria e vice presidente del Festival “Voci nell’ombra”, ha pubblicato da solo e con altri numerosi volumi tra cui Amedeo Nazzari, 1983; Roberto Rossellini, 1987; Peppino De Filippo, 1992; Stelle d’Italia, 1989 e 1994; Sophia Loren, 2001; I premi del cinema, aggiornato al 2013. Con Fabio Melelli ha pubblicato Le straniere del nostro cinema, 2005; Attori stranieri del nostro cinema, 2006; Claudia Cardinale, 2009. Con Fabio Melelli e Massimo Giraldi, nel 2010 per Bulzoni editore ha pubblicato Il doppiaggio nel cinema italiano. È autore inoltre di tre volumi del Dizionario del cinema italiano (1930-1944); (1990-2000); (2001-2010).

Fabio MELELLI
Giornalista e critico cinematografico, è autore di numerosi volumi tra cui Eroi a Cinecittà - Stuntmen e maestri d’armi del cinema italiano, 1998; La nostra Africa - Sguardi del cinema italiano sull’Africa, 1998; Storie del cinema italiano, 2002; Altre storie del cinema italiano, 2002; Sequenze di pubblica amministrazione nel cinema italiano, 2003; Orchidea De Santis, 2003; L’Umbria nel cinema, 2005; Sergio Leone e il western all’italiana, 2010, Kiss kiss… Bang bang - Il cinema di Duccio Tessari, 2013.


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