L'AUDIODESCRIZIONE
Introduzione
VI PRESENTO “L’ARTE DI DESCRIVERE”
Raccontare il proprio mestiere è il miglior modo per raccogliere i pensieri. È un po’ come mettere in ordine una libreria o un armadio: alcune idee ci stanno addosso come abiti sgargianti che via via si logorano, altre invece sembrano voler durare per sempre e viene spontaneo pensare a come potrebbero essere utili ai nostri figli o a chi verrà dopo di noi. Sono Laura Giordani e da trentacinque anni lavoro nel settore doppiaggio come ufficio edizione, come adattatrice dialoghista e audiodescrittrice.
Da tempo ho anche il privilegio di insegnare l’arte di descrivere, un importante servizio che permette alle persone cieche e ipovedenti di “guardare” un film, una serie e molto altro, e di goderne appieno come un qualsiasi spettatore vedente. Grazie all’impegno di Antonio Genna, possiamo usare questo spazio per parlare di un servizio nobile, quale è l’audiodescrizione, della professione che rientra a pieno titolo nel settore doppiaggio e delle figure professionali che intervengono.
La mia speranza è che sempre più persone abbiano occasione di sviluppare la consapevolezza che, all’ombra del grande mondo moderno governato dall’immagine, esiste una realtà buia dove la luce penetra a fatica o affatto, ma non per questo è meno ricca: la vera bellezza non viene dai nostri sensi bugiardi e imperfetti, ma dal sole della fantasia che illumina un regno immenso, racchiuso nell’oscurità di una scatola cranica.
Rappresentazioni teatrali, concerti, balletti, film, serie TV, documentari, eventi sportivi, animazioni, video amatoriali a scopo didattico, divulgativo o di intrattenimento; la luce enorme della nostra mente si riflette sul palco e sullo schermo con l’immediatezza violenta e innocente della pura immagine che, lo disse Leonardo da Vinci, può raccontare in un istante quanto il migliore dei poeti declamerebbe in giorni con la lingua inaridita dall’immane sforzo.
Gli audiovisivi, prodotti e servizi di un’industria multimiliardaria, hanno avuto sulla nostra cultura un impatto di proporzioni enormi, paragonabile (forse) a quello che ebbe la scrittura sulla civiltà umana. Eppure, una parte rilevante della popolazione non può accedere a queste informazioni perché sensorialmente lesa. Lo abbiamo detto, la bellezza non è solo nelle rappresentazioni dei nostri sensi imperfetti, è nella nostra mente, e proprio per questo le informazioni sono traducibili e assimilabili nonostante tutto.
Durante corsi universitari e di alta specializzazione, ho visto molti studenti impallidire di fronte a una semplice domanda: cosa intendiamo quando parliamo di “traduzione audiovisiva”? In genere la prima cosa che ci viene in mente è la mera traduzione, traslare un messaggio “da una lingua all’altra” mantenendo l’integrità del significato, ma ciò è possibile anche da un linguaggio all’altro e persino da un metodo di comunicazione all’altro. Facciamo un esempio: nel doppiaggio i prodotti audiovisivi vengono tradotti, adattati e doppiati perché diventino comprensibili agli spettatori che parlano un’altra lingua. In questo caso il materiale viene elaborato in modo che le emozioni, le intenzioni e il significato rimangano fedeli all’opera originale creando, in quei centoventi minuti di pellicola, la meravigliosa illusione che la necessaria mediazione non sia mai avvenuta.
Nelle audiodescrizioni avviene qualcosa di simile, ma a un altro livello di traduzione audiovisiva: la traduzione di immagini in parole, così che nella mente dello spettatore cieco o ipovedente possa sbocciare un’idea, la stessa idea portatrice di bellezza che agli altri giunge attraverso la vista.
Sembra strano nel nostro grande mondo moderno dove tutto viaggia per foto o video, ma come un’immagine può contenere migliaia di parole, anche una parola può contenere migliaia di immagini. Pensate a Elena, figlia di Leda e Zeus: per il suo amore molti eroi morirono e cadde la città di Troia. La sua bellezza ancora oggi è materiale, vivida, eppure Omero, nei quindicimila versi dell’Iliade e nei trentatremila dell’Odissea non ci dice mai quanto fosse alta, quale forma avessero le sue labbra o persino quale fosse il colore di quegli occhi che nessuno ha mai visto ma che chiunque riconoscerebbe all’istante.
L’AUDIODESCRIZIONE
L’affascinante trasposizione del visibile in suoni e parole
NEL CCNL DEL
SETTORE DOPPIAGGIO
(in discussione presso l’Anica):
“Per audiodescrizione si intende la redazione di un testo inedito e creativo
a partire da un supporto visivo che descrive fuori campo le azioni, il
linguaggio del corpo, le espressioni del viso e le ambientazioni, nel
rispetto del destinatario cieco o ipovedente, nonché dell'opera originale e
dei dialoghi originali, secondo le linee guida italiane ed europee.”
L’audiodescrittore, o descrittore, è l’autore deputato alla redazione del testo descrittivo, inedito e creativo, di opere multimediali, cinetelevisive, teatrali, museali, sportive etc. È un professionista altamente formato che descrive oggettivamente quanto accade in scena, traducendo in parole le azioni, il linguaggio del corpo, le espressioni del viso, l’ambientazione e gli abiti, nel pieno rispetto del destinatario, cieco o ipovedente, delle linee guida europee e italiane, nonché dell’opera originale e dei dialoghi presenti.
Alcuni esempi di
audiodescrizione
da
cinema e TV
Interventi di Laura Giordani su Radio Lady
© 2021/22
Antonio Genna
- IL MONDO DEI DOPPIATORI
Tutti i testi di questa sezione
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Laura Giordani.
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