UNA
BATTAGLIA DECISAMENTE ANIMATA
Episodio 2: IN VIAGGIO
VERSO LA CAPITALE CETRA
Breve riassunto: : Le tre sorelle si uniscono ad un cartone animato di nome Krishna, che chiede loro d aiutarlo a rintracciare un potente oggetto magico che ristabilirebbe l’equilibrio nel suo mondo, così partono per la città di Cetra, capitale del regno da cui proviene Krishna.
Data di composizione: 25/11/2002, ore 14:02 - 26/11/2002
Valutazione del contenuto: Adatto a tutti.
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La città di Cetra era la più antica mai costruita nel
territorio incontaminato del Continente del Nord. Fondata cinquemila anni prima
dal prima Sommo Saggio Rashid, e divenuta in cento anni la capitale di un
piccolo regno, la cui fecondità fu garantita nei secoli successivi dai sette
Zephir, sette gemme magiche dotate di incommensurabili poteri magici,
completamente diversi gli uni dagli altri. Sin dai tempi del Saggio Rashid, fu
disposto che cinque persone avessero in custodia i cinque Base Zephir, mentre
gli ultimi due, detti Great Zephir, furono nascosti nella Cella Superiore della
Torre del palazzo reale di Cetra, come nella migliore tradizione favolistica.
Queste furono le prime spiegazioni che Krishna diede alle ragazze, una volta
arrivati nella Sala di Viaggio della città di Polis. Distava svariati chilometri
dalla capitale Cetra, ed era l’unica al mondo provvista di una tecnologia per
viaggi interdimensionali, basata sul flusso magico creato dallo Zephir.
Le quattro figure si materializzarono dal nulla in una cabina di vetro
temperato, abbastanza ampia da accogliere con comodità venti persone.
L’addetto, sonnecchiando pigramente di fronte al quadro dei comandi, aprì un
occhio a vedere chi fosse arrivato da un’altra dimensione. Quando riconobbe
Krishna, ritornò a pisolare come se nulla fosse.
- Sempre al lavoro, eh Mogi? -
- Non mi scocciare, Krishna. Stavo dormendo così bene. -
- Come al solito. -
Dalla dall’altra stanza entrò una bella giovane dai lunghi capelli biondi ed un
evidente ciuffo di capelli neri, che le pendeva davanti agli occhi - Bentornato,
Krishna. -
- Che si dice, Belle? -
- Nulla di nuovo. Ah, per te è arrivato un fonogramma urgente dal palazzo di
Cetra. La regina Desdemona richiede urgentemente la tua presenza a palazzo. -
- Giusto in tempo per presentarle la mia squadra. -
Belle scostò il ciuffo nero dagli occhi per poter osservare meglio le nuove
venute. Notò che era un gruppo estremamente eterogeneo. Sembravano un mafioso
degli anni ’30, una maestra di arti marziali eccessivamente allenata ed una
graziosa cinesina prosperosa e soda. Non le fecero una grande impressione.
Sembravano più che altro dei fenomeni da baraccone.
- Beh… - disse a Krishna – Se le hai scelte, significa che hanno qualcosa di
speciale. - “Il cosa mi riesce difficile stabilirlo”, sembrò dire con lo
sguardo.
- Non preoccuparti. Sono in gamba. Hanno dei poteri enormi, anche se a prima
vista ridirebbero solo tre donne affascinanti e singolari, e nulla più. -
Per tutta risposta a questa dichiarazione, Krishna ricevette dalle ragazze
altrettanti calci in testa, che lo schiacciarono faccia a terra - Che significa
“singolari”? -
Krishna salutò Belle, che si era prodigata ad applicare alcuni cerotti sulle
brutte ferite che Krishna aveva ricevuto. Salì sulla sua carrozza a cuscino
d’aria e partì in direzione di Cetra.
- Mi domando da dove venga tutta la vostra suscettibilità. -
- Da un Harry Potter interdimensionale con molta voglia di prendersi gioco di
noi. - rispose Phoebe, coprendosi le braccia con un largo maglione che Belle le
aveva venduto per pochi dollari.
- I dollari sono accettati anche qui. - cambiò discorso Paige, accendendosi una
sigaretta.
- Ma non avevi smesso di fumare, Paige? E poi, dove ha preso quelle sigarette? -
domandò Piper, notando anche che la marca di quelle sigarette non era del loro
mondo.
- Non lo so. Le ho trovate nella tasca interna della giacca. Come l’accendino,
del resto. -
- Non ti preoccupare, Piper. Le sigarette di questa dimensione sono prodotte con
erbe mediche che hanno funzione preventiva nei confronti delle malattie
polmonari. -
- Fantastico. Dovremmo importare il brevetto. Cambiando argomento, Krishna: tu
sei un veggente? -
- Il dio Gama mi ha dotato di una discreta capacità divinatorie, ma non sono in
grado di prevedere il futuro a comando, cosa che mi piacerebbe. -
- E’ questa la strada per la capitale? -
- Sì. E’ abbastanza lunga, ma con la velocità attuale dovremmo raggiungerla in
poche ore. -
- Ci sono dei predoni da queste parti? -
- Non qui. Però più avanti potremmo incontrarli. -
- Non c’è problema. - disse Paige, espirando il fumo azzurrognolo della sua
sigaretta - Tanto, siamo armate di tutto punto. -
- Armate? - domandò Piper.
- Non dirmi che non te ne sei accorta! - la schernì Paige. - E della sciabola
che ti pende dal fianco, che mi dici? -
- E questa da dove diavolo è venuta? -
Varcarono in poco più di due ore il valico montano che separava la regione di
Ellenia da quella il cui capoluogo era Cetra.
- Tenetevi pronte. - disse ad un tratto Krishna.
- Per cosa? - gli domandò Phoebe.
- Questa zona di confine è terra di nessuno, controllata da un gruppo di banditi
che approfittano della lontananza dai governi sia di Polis che di Cetra. Non è
escluso ci attacchino nell’ombra. -
D’improvviso, le aspettative si avverarono. Una frana li sorprese, e costrinse
Krishna ad una decisa frenata, e ad una brusca sterzata. Insieme a questo, una
ventina di persone uscirono dagli anfratti rocciosi perfettamente mimetizzato
con le secche montagne della Tara settentrionale.
- Come volevasi dimostrare. -
- Al diavolo, ma quanti sono? Venti? -
- Altro che venti, qui non la finiscono più d’arrivare. - replicò rabbiosa
Phoebe, vedendo il loro numero crescere sempre di più, fino a perdersi.
- Signori… - disse loro un bandito, molto più alto di tutti i suoi compagni -
Scendete dalla macchina, per cortesia. -
- Perché dovremmo? - replicò Krishna, avvicinandosi ai banditi.
- Perché? Come per ogni cosa non c’è un motivo predefinito. -
- Ma come diavolo parlano? E’ un mondo di filosofi? - domandò innervosita Piper.
- Il mondo non ha uno scopo, è questo che intendi dire? Beh, allora non c’è uno
scopo preciso nemmeno per la tua richiesta, e quindi, non capisco perché io
debba darti la mia vettura. E credo, anche ciò che possiedo di valore, è così? -
- Beh, se ne avrò voglia. - tagliò corto, e diede ordine ai suoi uomini di
attaccare. Un primo sciame di banditi calò inesorabilmente sullo stregone, che
lesto compì un lungo salto mortale all’indietro, mentre nel frattempo estrasse
lo scettro dal foderò. Richiamò lo Zephir azzurro è lanciò il suo incantesimo -
Zephir dell’Adattabilità: Ciclone della Vendetta! -
Dalla fronte brillante dello scettro dorato scaturì un immenso tornato che
scaraventò in aria gli assalitori, e li fece crollare tutti a terra, molti dei
quali morirono sul colpo con l’osso del collo fratturato, altri con tutte le
ossa rotte. Altri ancora erano ancora vivi, ma non avrebbero vissuto ancora a
lungo.
Un secondo gruppo, invece, preferì avventarsi sulla vettura, considerandola un
bersaglio decisamente più facile da colpire, vedendo solo tre donne,
all’apparenza indifese.
- Attaccano! - gridò Piper, mettendo all’erta le sue sorelle. Piper e Phoebe
saltarono immediatamente, mentre Paige si limitò a scendere dalla macchina.
Paige sputò la sigaretta, e estrasse dalla cintura una pistola a tamburo. Il
caricatore contava sei colpi, che scaricò immediatamente su sei bersagli
diversi, abbattendoli senza errori. Saltò all’indietro sul cofano della
macchina, e cambiò il caricatore, sapendo perfettamente dove andare a cercare i
colpi.
Phoebe non era armata, ma in compenso i suoi muscoli riuscivano a mettere fuori
combattimento un avversario al primo colpo. Partivano come saette, e terminavano
con la forza di un colpo di cannone. Per non parlare poi della noncuranza con
cui prendeva per il collo gli avversari e li lanciava.
Piper si rivelò invece una spadaccina d’eccezione. La sua sottile sciabola
sibilò nell’aria, sporcandosi sempre più di caldo sangue umano. Nessuno degli
aggressori sopravvisse alla furibonda reazione delle aggredite. Fu Paige, con un
ultimo colpo in testa, a sancire la definitiva vittoria per il Bene.
- Avevo ragione, allora. Grazie per la premonizione, dio Apollo. -
- Che diavolo significa questo? Con tutta la gente di questo mondo, dovevo
proprio trovare sulla mia strada uno dei cinque Sommi? Ma forse il dio Ermete me
lo ha mandato perché facesse la mia fortuna. Se uccido lui e quelle tre, potrò
usare il suo scettro per diventare ricco. -
- Adesso veniamo a noi. Facci passare. -
- Non credo, Sommo Krishna. Dovrai uccidermi. -
- Non credere ci pensi su due volte. -
- Lascia fare a me, Krishna. Gli sparo un colpo in mezzo agli occhi e risolvo la
questione. -
- No, Paige.Ci sono già qua io. -
- Fai come vuoi. -
Krishna si fece passare di mano lo scettro, e lo fece girare. Il triangolo
azzurro s’illuminò ancora, e dalle viscere della terra prese a sollevarsi una
vivida luce azzurra, che cinse l’uomo. Il suo scettro sembrò assorbire la luce
come fosse il fumo di una sigaretta. Krishna alzò lo scettro, e di nuovo la
scheggia sembrò illuminarsi di luce propria. Era segno che Krishna doveva stare
per lanciare un altro incantesimo. Invocò per l’ennesima volta lo Zephir e si
preparò a combattere. Lanciò una magia chiamata “Fantasma della Morte”. Dalla
fronte dello scettro scaturì una piccolo teschio, che prese subito la forma e la
consistenza di un piccolo fantasma errante.
- Questo incantesimo viene chiamato Fantasma della Morte. Questo simpatico
spiritello obbedisce soltanto ai miei ordini, e se ora gli ordino di ucciderti,
lui lo farà di sicuro. Non conosce né dolore né fatica. Per quanto tu corra, lui
riuscirà a raggiungerti, approfittando di una tua caduta. Fantasma della Morte,
uccidilo! -
Il piccolo fantasma scomparì, e riapparve alle spalle del capo degli aggressori,
assumendo le fattezze di un’enorme morte in saio nero con tanto di falce e saio
nero. Il capo dei banditi saltò via per un pelo, schivando il fendente della
Morte. Si domandò come fare per salvarsi. Forse, pensò, uccidendo il mago che
aveva lanciato l’incantesimo, l’incantesimo si sarebbe estinto a sua volta.
Perciò, il primo obiettivo del bandito fu Krishna. Pensò che attaccato di
sorpresa avrebbe perso la sua calma glaciale, e si sarebbe scoperto, poi
l’avrebbe ucciso, e alla fine avrebbe ucciso anche quelle donne dopo di lui.
Pensò che se lui riusciva a comandarle, significava che era il più forte di
tutti. Avrebbe fatto così.
- Preparati! - promise - Ti farò fuori e mi approprierò del tuo scettro Zephir!
-
- Questo è da vedere! - replicò Krishna, richiamando un altro incantesimo, il
Lampo Azzurro. Proprio una saetta balenò nell’aria, trapassando la testa
dell’assalitore. Qualche stilla di sangue schizzò anche il lungo soprabito scuro
del saggio.
- Oh, accidenti. Il suo sangue mi ha macchiato i vestiti. -
- E della frana che facciamo? - domandò Paige, totalmente disinteressata ai
vestiti di Krishna.
- Ci penso io. Penso che ci metterò una decina di minuti. - si offrì Phoebe,
togliendosi il maglione, per non rischiare di rovinarlo con la terra e la
polvere.
- Lascia in pace i tuoi muscoli, Phoebe e risparmiali per quando ce ne sarà
veramente bisogno. A qui penso ancora io. -
Krishna sgombrò la strada con un’altra sua magia, e tutti poterono finalmente
riprende il loro viaggio verso Cetra, un viaggio ancora da compiere.
COMING SOON: Il viaggio verso Cetra è lungo e difficoltoso, ma una volta affrontato con coraggio, le difficoltà risultano minime. Quale sarà ora l’ordine che la regina di Cetra vuole impartire a Krishna e le altre? Episodio 3: Un ordine dalla Regina Di Eria
Scritto da MoonWalker