Streghe Italia Fan Fiction

SAINT WICCA
Parte 4


Breve riassunto: Racconto in quattro parti. Sulla schiena di Prue compare improvvisamente il tatuaggio di un dragone. Il Quadrante degli Spiriti fa il nome di Atena. Quattro strane persone si presentano a casa Halliwell con tre urne d’argento in spalla. Chi saranno mai ?

Data di composizione 4^ parte: 13 Aprile 2001, ore 20: 30 – 14 Aprile 2001, ore 21: 30

Valutazione del contenuto: Adatto a tutti, soprattutto a chi, come me, va matto per la serie Saint Seiya (I Cavalieri dello Zodiaco)

Disclaimer: Si ricorda che tutti i diritti dei racconti inclusi sono di proprietà del sito Streghe Italia e che tutti i personaggi della serie Streghe/Charmed sono di proprietà della Warner Bros. Television/Spelling Enterteinment e sono utilizzati senza il consenso degli autori e senza fini di lucro. Saint Seiya e tutti i film e i personaggi legati alla serie sono copyright © e sono una creazione di Masami Kurumada.


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RIASSUNTO: Atena è stata trasformata in una statua di roccia dal perfido demone Pluto. Phoenix e Pegasus convincono le sorelle a vestire le altre armature di bronzo dei cavalieri dispersi in una dimensione parallela. Ikki, Prue e Seiya vestono tre armature d’oro, sulle quali devono versare una pozione che da’ la capacità ad un armatura di togliere i sensi al tocco e anche il potere di uccidere un demone invincibile recitando una speciale formula magica. Pluto però riesce a liberarsi dall’effetto. Ikki, stanco e traboccante di voglia di vendicare il fratello Shun di Andromeda, attacca Pluto con violenza. Riuscirà a metterlo fuori combattimento o lo scontro si prolungherà ulteriormente e vedrà la scomparsa dei Cavalieri dello Zodiaco superstiti e delle tre sorelle Halliwell ? 

Fermati, Ikki!

- Io sono Ikki, saint consacrato ad Atena, e in nome di Atena ti distruggerò, demone!!! - urlò Ikki, andando all’attacco del suo nemico con le Ali della Fenice. Il vortice di fuoco avvolse il malvagio demone e lo risucchiò, sbattendolo sul soffitto. Non pago di questo, Ikki tentò di usare il Fantasma Diabolico per squassare la sua mente, oltre che il suo corpo. Pluto però prese il braccio di Ikki e lo lanciò al tappeto con l’impeto di un animale ferito che tenta di difendere la sua vita ad ogni costo. Ikki rimbalzò per il contraccolpo subito. Pluto lo afferrò per il collo e gli diede un pugno talmente forte da mandarlo a scontrarsi col soffitto. Prue chiamò il compagno, ma il saint era con un piede nella fossa, purtroppo per lui e per il nuovo trio. Prue si alzò in piedi e si dichiarò pronta a combattere. - Voglio combattere con te ancora una volta. Sperando che per te sia l’ultima.-
- Chi può dirlo, strega ? -
- Mi da’ fastidio che mi si chiami strega. Io ho le unghie corte. - l’unghia del suo indice destro crebbe a dismisura. Lei commentò sorridendo - Oops. Me le sono tagliate male. - divenne scura in volto - Per tua sfortuna. -
L’armatura dello scorpione le insegnò passo per passo la tecnica definitiva di quel saint, chiamata Scarlet Needle, o anche Cuspide Scarlatta. L’unghia affondò nella carne del demone imitando lo scorpione che avvelena la sua preda. Continuò sempre più veloce per altre tredici volte. Prue gli fece quattro punture sulla gamba destra, quattro sulla gamba sinistra, una allo stomaco e altre cinque sul torso. L’ultima puntura sarebbe stata fatale. Il suo nome era Antares, che prendeva il nome dalla stella più luminosa della costellazione. - Adesso basta, Pluto. Già più di dodici ore sono passate dall’inizio di questo combattimento. Ho sonno. Ago della Cuspide Antares, colpisci e donami la vittoria! - urlò in tono da cerimonia
Prue sentiva già il sapore della vittoria, ma Pluto bloccò il suo colpo come aveva fatto con Ikki poco prima. - Con chi credevi di avere a che fare ? Dopo che mi hai tolto la vista, il mio organismo la ha potenziata. Adesso vedo le tue mosse. -
Lanciò Prue in un angolo. La strega riportò una forte botta al collo. Non si mosse più. Era svenuta. Phoebe chiamò la sorelle tre volte, cercando di divincolarsi da quella presa e correre a soccorrere la sua amata sorella. Non si accorse nemmeno che l’aura dorata tipica dell’acquisizione del settimo senso la stava circondando e che stava pian piano disgregando la catena. La sua rabbia verso il demone le montò dentro fino a fare esplodere il suo cosmo in un colpo solo. L’armatura di Prue si illuminò di una luce d’oro, molto più intensa di quella che aveva Prue dopo l’unione con Shiryu. I due cosmi si unirono e Phoebe vestì le sacre vestigia dello scorpione. Pluto rimase stordito da tanta potenza. Il cosmo dorato di Phoebe era però anche ghiacciato, attingendo le sue energie dal freddo intenso della Siberia Orientale. Pluto dovette retrocedere, impaurito dall’aggressività di chi le stava di fronte. Una lacrima scese sulla guancia di Phoebe e bagnò il marmo bianco del pavimento della stanza. - Hai ucciso mia sorella. - disse con voce rabbiosa - Io ti odio! - alzò le braccia unite al cielo - Scorrete Sacre Acque! - dietro di Phoebe apparve una donna che reggeva sulla spalla sinistra un vaso pieno d’acque. L’esecuzione era identica all’Aurora del Nord, ma la potenza del colpo era estrema. Pluto fu colpito da una sfera di ghiaccio che raggiungeva lo zero assoluto. Il demone rimase ghiacciato sul posto. Phoebe corse a sincerarsi delle condizioni di Prue. La donna era svenuta a causa di un tremendo colpo alla testa. Ikki era svenuto poco distante. Numerose ferite sporcavano di sangue l’armatura d’oro del leone. Seiya invece era praticamente morto. Ancora poco tempo lo separava da morte certa. Leo andò incontro a Phoebe, tenendosi la testa. - Phoebe… -
- Leo. Aiuta Seiya. Sta per morire. E’ ferito gravemente. -
- Va bene. Adesso ci provo. - Leo iniziò a curare Seiya
- Phoebe! Pluto si sta liberando! - la avvertì Piper
Phoebe usò d nuovo il suo colpo letale, ma Pluto lo scansò con irrisoria facilità - Non devi mai usare lo stesso colpo due volte con lo stesso avversario. E’ pericoloso. - la rimproverò lui
- Zitto. Non devi parlare. Sei solo un essere immondo. Muori. -
Pluto sollevò Phoebe prendendola per il collo e stringendo forte. - Non sta bene offendere. Muori tu, piuttosto.
- Phoebe, no! - urlarono quasi all’unisono Piper e Leo, accorgendosi della fine che stava per fare la povera donna.
Phoebe si vide spacciata per la prima volta da quando è diventata strega. Si preparò a lasciare il mondo dei vivi con dignità.
- Esplosione Galattica! -
Pluto saltò all’indietro mollando la presa sul collo di Phoebe. La giovane strega cadde respirando profondamente. - Chi osa interferire ? - urlò rabbiosamente Pluto
- Non sta bene prendersela con le ragazzine, anche se indossano un’armatura d’oro. Prova con noi due. - disse un uomo coi capelli lunghi biondi e gli occhi chiusi. Aveva un punto rosso in mezzo alla fronte.
Pluto questa volta era terrorizzato, negli occhi aveva una luce di terrore. - Shaka di Virgo… Saga di Gemini… Ma voi siete morti. -
- Controlla prima di dirlo. - disse un uomo sulla trentina coi capelli lunghi blu. - Il tuo Buco dell’Etere è ben poca cosa rispetto alla Dimensione Oscura. E ora ne avrai la prova sulla tua stessa pelle. -
La donna vicino a lui però lo fermò - No, Gemini, fermati. - si girò verso Phoebe e la aiutò a rialzarsi porgendole la mano - E’ tutto a posto ? - La sua voce era calda e benevola, come quella di un saggio santone indiano
- Sì, sono intera. Ma voi chi siete ? -
- Io sono Shaka di Virgo, guardiano della sesta casa. -
Il secondo uomo le si avvicinò. Phoebe aveva una luce interrogativa negli occhi, e prima che lei potesse aprire bocca l’uomo le rispose - Io invece sono Saga, saint della terza casa, quella di Gemini. -
- Due saint d’oro. Presto, Leo. La pozione. -
Il demone si vide spacciato, ma volle tentare egualmente il colpo di mano. Ad una velocità impressionante volò verso la bottiglietta sbattendo via Leo con un semplice gesto della mano. Alzò il braccio e scaraventò con violenza il liquido a terra. - Adesso il vostro liquido magico è perduto per sempre. Cosa pensate di fare ? - disse con un ghigno di satanica soddisfazione. - Stolto… - commentò a voce alta Shaka - Avanti, ragazza. Compi la tua opera. -
- Ma come posso fare ? Non avete la capacità di togliere i sensi… -
- Al contrario. - obiettò Saga, con la sua solita aria triste - Noi due siamo gli unici saint in grado di farlo. Io li tolgo al tocco, mentre Shaka apre semplicemente gli occhi. -
- Allora non sei cieco. - commentò Phoebe impertinente - D’accordo. Uniamo le mani. -
I tre saint unirono si strinsero le mani. Phoebe fungeva da ‘catalizzatore’ al centro, alla sinistra di Saga. Pluto sbarrò gli occhi in preda al terrore. Si avventò disperatamente contro i tre saint per dividerli, ma il cosmo unico sprigionato da loro lo spinse indietro, facendolo rotolare contro una parete. - La formula. Pronunciala. - la incalzò Shaka
Phoebe fece un respiro profondò e cominciò. “Chi un Dio offenderà dalla sua giusta punizione mai fuggire potrà. Torna e rimani all’Inferno orribile millantatore, così ti punirà l’Alto Fattore.”
Saga cominciò a sentirsi male. Si piegò in avanti dopo che Phoebe ebbe finito di pronunciare la formula tenendosi la testa con entrambe le mani. - Saga, che hai ? Stai male ? -
- Levati Phoebe… - disse con una voce diversa da quella di prima - Allontanati, presto. - il colore dei suoi capelli stava cambiando, diventando grigio. Dopo un attimo però tornarono blu. - Che ti è successo ? - gli chiese premurosamente Phoebe
- La mia metà oscura… - disse lui con voce tremante - Devo controllarla. -
Pluto tornò all’attacco contro Phoebe, ma Saga lo prese prima che potesse fare del male alla strega. Si strinsero in un abbraccio mortale. Nessuno aveva alcuna libertà di movimento. - Che vuoi fare, Saga ? -
- La mia metà sta diventando sempre più forte e difficilmente la controllerò - mentre parlava nei suoi occhi passarono due lampi rossi
- Cosa sono quei lampi rossi nei suoi occhi ? -
- Come la sua armatura Saga ha due lati, uno buono e l’altro perfido. Il suo lato malvagio sta per prendere il sopravvento. - spiegò Shaka, sempre con voce pacata e calma
- Addio ancora una volta, Shaka. e tutti voi. Per fare sì che Atena si salvi qualcuno deve sacrificarsi. E lo farò io. Se tu - si rivolse a Pluto - Vieni con me nell’oblio senza fine. - stordì con un tremendo pugno in testa il demone e aprì il passaggio. - Dimensione Oscura. - tenne per il collo il demone col braccio sinistro, mentre con l’altro generò delle onde concentriche dal palmo. Aprì un passaggio verso un luogo completamente nero e senza luce, dove il soffitto ed il pavimento erano dei reticolati bianchi e sullo sfondo risaltavano dei pianeti e degli asteroidi. - Addio. Che Atena continui a regnare su questa strana terra e voi possiate vivere in pace. - Il lato oscuro di Saga volle manifestarsi, ma il saint dei gemelli era già saltato nella porta verso la Dimensione Oscura, luogo del non ritorno. L’apertura si richiuse subito dopo il passaggio di Gemini e Pluto. Contemporaneamente Shiryu, Hyoga e Shun furono sbalzati fuori dall’Utopos, i saint d‘oro tornarono umani e l’odore di morte che regnava nelle stanze del sacerdote sparì. Seiya, Prue e Ikki si ripresero immediatamente, come se nulla fosse successo in quelle dieci ore e Piper cadde a terra dopo che le catene scomparvero - Prue - Phoebe corse incontro alla sorella e la abbracciò, presto seguita da Piper - Prue, Piper. E’ finita. - disse con le lacrime di gioia che le bagnavano i suoi bei occhi marroni - E’ finita sul serio… -
Anche i saint si riabbracciarono con i compagni. Andromeda pianse anche lui lacrime di gioia nel riabbracciare l’amato fratello. -
- Atena. - Shiryu corse oltre il tendaggio dietro al pesante trono. Tutti arrivarono davanti alla statua di Atena. La giovane donna risplendeva di una luce incredibile, era come se fosse d’oro. Nessuno poté fare a meno di coprirsi il volto con la mano per proteggere i propri occhi. I saint si inginocchiarono in segno di profondo rispetto. Anche Leo e le sorelle li imitarono, anche se non erano dei saint. Prue, Piper e Phoebe non avevano più le armature, né quelle d’oro, né quelle di bronzo.

Arrivederci, Grande Tempio

Saori Kido ringraziò le tre sorelle ai piedi della scalinata. - Vi ringrazio di cuore. Da parte mia e anche di tutti i miei saint. -
- Non occorre che ci ringraziate, signorina. Noi abbiamo avuto un compito e lo abbiamo portato a termine, anche se noi abbiamo fatto poco. Se Gemini non si fosse gettato nella sua stessa Dimensione Oscura - Phoebe fu interrotta dallo scoccare di dodici rintocchi. I saint trasalirono nel vedere che il grande orologio delle dodici case era attivo e che la fiamma blu della casa dei pesci si stava estinguendo lentamente. – non saremmo qui… -
Seiya si contrariò - Io quel maledetto orologio lo detesto. Se avessi l’arco di Sagitter so io cosa farei.-
Tra i presenti ci fu un grande scoppio di ilarità, dovuta forse anche alla fine della battaglia.
- E’ stato un piacere aiutarla, signorina. Saremo sempre a sua disposizione. -
- Tranne quando stiamo combattendo già un demone. - risero di gusto.
- Ci dispiace andarcene, ma abbiamo molto da fare a San Francisco. Torneremo a trovarvi a Nuova Luxor. Oppure potreste venire voi da noi. -
- Vedremo. -
- Bene. Allora arrivederci. Andiamo, Piper. Piper ? Piper! - prue si girò da una parte e dall’altra, ma non vide Piper da nessuna parte. - Piper! Dove sei ? -
In quella si sentì una voce contrariata - Se volete fare certe cose, Andate all’ultima casa. Fino a pochi mesi fa era lì che stava Aphrodite, non certo nel mio tempio. Ma tu pensa che roba. - era Mu dell’Ariete che spingeva fuori dalla prima casa Leo e Piper
- Piper… Che stavi facendo ? - chiese maligna Prue
- Niente, niente. - Pier preferì sorvolare e tagliare corto. Aveva le guance rosse. Seiya fece un risolino poco gentile. - Oh oh oh… -
- Seiya… - lo rimproverò ridacchiando Saori Kido - Che abbiate una vita serena, giovani streghe. Spero di rincontrarvi, un giorno. -
- Lo speriamo, signorina. Arrivederci. - salutarono i saint e tornarono a San Francisco, con in bocca una sorta di amaro per essere stati così poco insieme e per averlo fatto in quelle condizioni. Leo propose di teletrasportarle direttamente a casa. Apparvero nel loro salotto, proprio davanti alla scatola impolverata. Phoebe posò la sacca di cuoio con dentro il libro e frugò nella scatola. Trovò tre libri e tre fogli di carta ingialliti. Lo guardò e la sua faccia si illuminò assumendo un’espressione felice. Invitò le sue sorelle e Leo a vederle.
- Non ci credo… - commentò Prue, sorridendo
Il primo disegno raffigurava le tre sorelle con le loro armature. Piper era sulla destra. Prue al centro si reggeva alla catena di difesa, ritta come se fosse una pertica, che ricadeva sulla destra della sorella maggiore, dove stava Phoebe. La giovane era in piedi e aveva la testa piegata verso sinistra, con un espressione sbarazzina. L’ultimo pezzo di carta era una foto. Erano assieme a tutti i saint d’oro, quelli di bronzo e ad Atena, ovvero Saori Kido. - Phoebe, quei libri cosa sono ? - chiese incuriosito Leo
- Oh, già. I libri. - gli diede un’occhiata e aprì gli occhi in un’espressione sbalordita – Questi non sono libri. Sono dei Manga, dei fumetti giapponesi! -
- Come ? Fammi vedere. - la incalzò Piper. Phoebe ne consegnò una copia alle sue sorelle. Prue lesse il titolo: - Saint Wicca... -
Piper fece scorrere velocemente le pagine. I disegni tipici del manga ‘Saint Seiya’ illustrarono alle sorelle la loro avventura contro Pluto.
Prue posò il fumetto e esortò le sorelle a proseguire il lavoro interrotto dall’arrivo dei saint - Avanti, ragazze. Lo leggeremo più tardi. Adesso finiamo qui, abbiamo perso fin troppo tempo. -
- Bene - disse Leo - Adesso devo proprio andare. -
- Ah, no. Mi dispiace. - Piper gli picchiò in mano una serie di libri - Una buona volta dacci una mano. Te ne vai sempre quando c’è da lavorare. -
Lavorarono duramente fino a sera. Prue rimase a guardare la televisione, Piper era al lavoro al P3 e Phoebe rimase alzata a leggere il manga nel suo comodo e soffice letto. Lesse con cura fino all’ultima pagina, poi dovette cedere al sonno. Non poteva fare a meno di pensare al sacrificio di Gemini e dell’ingiustizia alla quale era sottoposto dal destino. Pianse persino una lacrima per lui. Lacrima che andò a bagnare la copertina del fumetto proprio sulla mano del disegno di Saga di Gemini. Phoebe si sistemò sotto le coperte e si addormentò.
Nella sua prigione eterna Gemini sentì uno strano fischio nelle orecchie una piccola goccia apparve sulla sua mano. Chiuse gli occhi e sorrise. - Grazie, Phoebe… - e chiuse gli occhi sorridendo.

 
Scritto da MoonWalker


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