SAINT
WICCA
Parte 1
Breve
riassunto: Racconto in quattro parti. Sulla schiena di Prue compare improvvisamente il tatuaggio di un dragone. Il
Quadrante degli Spiriti fa il nome di Atena. Quattro strane persone si
presentano a casa Halliwell con tre urne d’argento in spalla. Chi saranno mai
?
Data di composizione
1^ parte: 1 Aprile 2001, ore 22: 20 – 5 Aprile 2001, ore 20: 23
Valutazione del contenuto:
Adatto a tutti, soprattutto a chi, come me, va matto per la serie Saint Seiya (I
Cavalieri dello Zodiaco)
Disclaimer:
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creazione di Masami Kurumada.
San
Francisco
-
Phoebe… Vieni di sotto, dobbiamo cercare di mettere via questa roba. - urlò
Piper dal salotto, mentre con Prue stava cercando di fare posto in soffitta.
- Aspetta, Piper. Mi sto pettinando. -
- Lei si alza quasi un’ora dopo di noi e ne perde un’altra in bagno. -
polemizzò Piper
- Lasciala, Piper. Ha faticato molto ieri. - la difese Prue
- Lo so che è contenta per aver preso la sua laurea in psicologia, ma POTREBBE
ANCHE DARE UNA MANO A NOI POVERE IGNORANTI!… - Piper volle sincerarsi che
Phoebe avesse sentito bene le sue parole
- Un attimo, sorelline, sto arrivando. Quanta impazienza… -
- Ecco qua la nostra neolaureata. Come ti senti ? -
- Alla grande, direi. -
Quando Prue vi volse per prendere un portagioie dal tavolo basso, Phoebe notò
che aveva qualcosa di colore verde sulla schiena. Realizzò dopo una seconda
occhiata che si trattava di un drago. - Prue, da quando hai un drago tatuato
sulla schiena ? -
- Ma che dici ? Io non ho tatuaggi, tanto meno un drago. -
- Come no ? Rimani ferma. Guarda anche tu, Piper. -
- Phoebe ha ragione. E’ proprio un drago. -
- Datemi uno specchio. - si mise di fronte alla specchiera dell’anticamera e
controllò con un secondo specchio. Non ci credo… - commentò - Ma da dove è
sbucato, questo ? -
- Non è che hai festeggiato troppo per me, ieri sera ? -
- Spiritosa… Può essere un segno del destino. Voi che dite ? -
- Non so, ma non credo che avrò molto tempo per pensarci se il peso mi
schiaccia. Inoltre dovrete anche lavare il tappeto… - disse Piper, traballante
sotto un enorme pacco pieno di cianfrusaglie
- Aspetta, Piper. - Prue aiutò la sorella a posare quel pacco enorme.
- Ma cosa c’è qui dentro ? -
- Non lo so, però è qualcosa di pesante. -
- Questo scatolone è molto vecchio, sta cadendo a pezzi. - considerò Prue,
lasciandosi guidare dalla sua esperienza alla Buckland - Forse la nonna ha
lasciato qualcosa di suo qui dentro. -
- Vediamo se c’è qualcosa di bello da tenere in bella vista. Mi dispiace
sempre buttare qualcosa di suo. - disse Phoebe.
- Per forza, eri la sua preferita. - disse Piper, ancora con i postumi
dell’arrabbiatura non pienamente passata
- In ogni modo ti do’ ragione. E’ brutto buttare qualcosa che è appartenuto
alla tua famiglia. -
Piper aprì la scatola di cartone e fu investita da una densa nuvola di polvere.
Si ritrasse come un serpente di fronte ad una mangusta - Ah, che fastidio… Ci
saranno tre dita di sporco. La scatola la buttiamo, però, eh ? -
- Guardate questo carboncino. - disse Phoebe tirando fuori dalla scatola un
pezzo di carta visibilmente antica e usurata. Sopra vi era disegnata una fila di
contenitori che sembravano delle urne. Dietro c’erano dodici persone vestite
come dei soldati della seconda guerra mondiale. Alcuni si appoggiavano ai
contenitori e alcuni si abbracciavano tra di loro come compatrioti. Al centro
spiccava la figura di una donna con uno scettro in mano e vestita con
un’armatura molto pesante. Donna molto somigliante al soggetto della statua
ritratta alle spalle del gruppo. Di fianco alla donna c’erano altre dieci
persone dall’aria calma e marziale.
-
Accidenti, che bel disegno. - Prue, che aveva una vista perfetta da distanza
ravvicinata, riconobbe una firma in basso a destra. Molto piccola, a dir la
verità, ma che lei distinse chiaramente. - E’ la firma della nonna. Non
sapevo che fosse una disegnatrice così brava. -
- Neanche io. Però questo lo mettiamo vicino alla sua foto. - Phoebe lo
posizionò proprio a destra della foto della nonna delle tre sorelle. Andò a
prendere un quadro inutilizzato e appese il carboncino alla destra del ritratto
della nonna.
- Per te, nonna. Perché tu sappia che ti vogliamo sempre bene. -
Il Quadrante degli Spiriti era appoggiato sul tavolo della sala da pranzo dalla
sera prima, quando le tre sorelle tentarono senza successo un contatto con
l’aldilà. Piper si accorse che il puntatore si stava muovendo.
- Prue, Phoebe! Venite. Il puntatore del Quadrante degli Spiriti si sta muovendo
da solo! -
Le altre corsero a vedere. La lente evidenziò, nell’ordine: S – A – I –
N – T
- Saint. - ripeté Prue - Santo. Che significa ? Può essere correlato
all’apparizione del tatuaggio ? -
- Aspettate. Si muove ancora. - vide Phoebe
Le ragazze scandirono all’unisono le lettere – A – T – H – I – N –
A
- Atena ? - si chiese
- Dovremmo insegnargli a parlare. A furia di segnare solo le lettere sta
diventando fin troppo ermetico. - disse sarcastica Piper
- Atena… La dea della giustizia nella mitologia greca. Forse sta formulando
una richiesta d’aiuto attraverso il Quadrante. - spiegò Prue
Ma il quadrante non aveva ancora finito. Velocemente passò su altre trentasei
lettere, controllato a vista dalle tre sorelle: D – R – A – G – O – N
– P – R – U – E – A – N – D – R – O – M – E – D – A
– P – I – P – E – R – C – Y – G – N – U – S – P – H
– O – E – B – E
- Un pezzo di legno che da’ di matto ? - chiese Phoebe
- Si sarà offeso per il trattamento di ieri sera. - rispose sarcastica Piper
- Il Quadrante non ha mai sbagliato prima d’ora. Comunque è strana come
richiesta d’aiuto. -
Suonarono alla porta.
Piper aprì e si ritrovò di fronte una ragazza coi capelli verdi ed una
maschera di metallo sul viso. Piper rimase un po’ intimorita dalla sua
presenza. La ragazza esordì: - Casa Halliwell ? -
Piper rimase dietro la porta, che usò come uno scudo improvvisato. - Sì. Cosa
desidera ? – domandò, abbastanza turbata
- Sto cercando Prue Halliwell. E’ in casa ? -
Piper rimase dietro l’uscio, parlando titubante. - Sì. Aspetti, la chiamo
subito. - Piper finse di fare il tipico gesto di chi fa cenno di aspettare, alzò
le mani e la bloccò. - Prue! Phoebe! Venite a vedere. E portate uno spillone! -
- Perché ? - chiese Phoebe dall’altra stanza
- Vieni a vedere… -
Rimasero anche loro colpite dalla misteriosa ragazza coi capelli verdi.
- Ma chi è ? -
- Non lo so. Phoebe, prendi uno spillo. Voglio vedere se è un demone. -
Approfittò del fatto che era appoggiata al legno, Piper le infilzò l’indice
destro con una forbice. - Andate di là, presto. - Piper scongelò la
sconosciuta dopo averla punta, approfittando del fatto che era appoggiata alla
porta.
La ragazza si accorse di essersi punta e si chiese dove avesse potuto pungersi.
- Venga dentro, signorina. Le posso dare un cerotto. -
- Non sarà necessario. - si girò verso altre tre persone - Ikki, Marin, Seiya.
E’ qui. Venite con le statue. -
Due uomini e una seconda donna con in faccia una maschera scaricarono da un
furgone tre urne d’argento finemente decorate con raffigurati un dragone, una
donna incatenata ed un cigno.
- Dragon Prue… Cygnus Phoebe! Prue! Phoebe! -
Le due sopraggiunsero trafelate - Che succede, Piper ? -
- Guardate quelle urne. - disse indicando gli scaricatori con un’occhiata
- Dragon Prue… Andromeda Piper e Cygnus Phoebe. - disse quasi senza fiato Prue
- Ecco a cosa si riferiva il Quadrante. -
- Che cosa ci sarà in quelle urne ? -
- Non ne ho idea. -
- Signorina Prue Halliwell ? - chiese un uomo sulla trentina, capelli di
lunghezza media, di colore blu scuro, con una voce tanto profonda da sembrare
che provenisse dall’oltretomba
- Sono io. Cosa volete ? - si appoggiò con la spalla al battente e mise le
braccia conserte.
- Mi chiamo Ikki Phoenix, della casa d’aste Farrland. Dovremmo sottoporle
alcune statue. Il nostro capo ci ha consigliato di rivolgersi a lei per farle
analizzare, ma appena arrivati là siamo venuti a conoscenza del fatto che lei
non lavora più lì. -
- Infatti. Che genere di statue sono ? - chiese Prue, con aria interessata.
Anche se aveva lasciato volentieri la casa d’aste le rimaneva ancora la
passione per l’arte.
- Ci scusi, potremmo entrare ? -
- Prego, prego. - e li invitò ad entrare - Scusate l’accoglienza, ma stiamo
mettendo a posto i cimeli che abbiamo in soffitta e c’è un po’ di disordine
in giro per il salotto. -
- Capisco, capisco. -
- Cosa rappresentano le incisioni scolpite sui lati dell’urna ? -
- Speravo che me lo dicesse lei. -
- Ah, giusto. La posi pure a terra. Dev’essere pesantissima. -
- Non molto. -
Prue si inginocchiò davanti all’urna e analizzò a vista le decorazioni,
perfette e splendide - Devo dire che non ho mai visto delle decorazioni così
belle. Sono levigate e senza alcuna imperfezione. Il disegno su questa
rappresenta la storia della principessa Andromeda. Andromeda si sacrificò per
salvare la sua gente dall’ira del Dio del mare Poseidone legandosi ad una
scogliera e facendo da pasto sacrificale per un mostro marino. Teseo la liberò
e in seguito la sposò. -
- Vedo che conosce a fondo la mitologia greca. -
- Diciamo che mi è sempre interessata. -
- Seiya. Marin. Avanti, posate le urne. - disse ai compagni.
- Un drago ed un cigno. Il drago rappresenta la forza e la potenza. Il cigno
invece è l’uccello del nord, che vola nel cielo leggero e aggraziato. Si dice
che Zeus per sedurre una ninfa si sia trasformato proprio in uno di questi
uccelli. -
Il ragazzo che teneva sulle spalle l’urna del drago cominciò a risentire
della sua pesantezza. - Sembra che se ne intenda, signorina. Ma non potrebbe
fare le sue considerazioni con l’urna in terra ? -
- Oh, certo. La posi pure. -
- Per fortuna… -
- Avete parlato di armature. Sono dentro le urne ? -
- Sì. Aspetti un momento. Seiya: l’urna. -
Ikki tirò le maniglie delle urne del drago e di Andromeda, mentre il ragazzo
con i capelli castani tirò quella dell’urna del cigno. Le urne si aprirono e
dal loro interno uscirono vari raggi di luce che accecarono tutti. Quando la
luce diventò più fioca, tre statue apparvero davanti alle tre sorelle.
Una rappresentava un drago con gli occhi rossi e la faccia minacciosa, in
impetuoso cigno con le ali spiegate ed un busto di una donna con due catene che
pendevano dalle sue mani.
- Incredibile. - commentò sottovoce Phoebe, meravigliata come mai prima.
- Sono bellissime. - commentò Prue.
- E non è questo il loro solo pregio. - prese la testa del drago e diede uno
strattone. La testa si tolse senza fatica. Ikki consegnò la testa del drago di
smeraldo a Prue.
- E’ un elmo. Questo vuol dire che… -
- Esatto. Queste tre statue sono anche delle armature. -
- Ma voi chi siete ? Mi è venuto in mente che la Farrland è fallita l’anno
scorso. -
- … - Ikki rimase senza parole
- Te l’avevo detto di controllare, Ikki… - disse la seconda ragazza con la
maschera (non quella coi capelli verdi), scuotendo la testa con lo sguardo
basso.
- Dannazione. -
Le tre sorelle si strinsero tra di loro a formare il potere del trio - Chi siete
veramente, voi ? -
Santa
Strega
-
Saint ? E’ la parola apparsa sul Quadrante degli Spiriti. Che significa ? -
- Il santo in Giappone è un guerriero consacrato ad una divinità e che
combatte per la giustizia. Esistono altre armature oltre a queste, alcune di
bronzo, come queste, altre d’argento e altre ancora d’oro. -
- E perché dovremmo indossarle ? -
- Perché così vuole la giustizia. Perché Atena è in pericolo. E se Atena
muore, il mondo intero soccomberà. -
- E’ tutto come ha detto il Quadrante. - disse Piper - Io dovrò prendere
l’armatura con le catene, Phoebe quella del cigno e tu quella del drago. -
Phoebe annuì con la testa. - Già. Lo avevo intuito. -
- Non è così semplice. Dovrete superare delle prove perché le armature vi
riconoscano. -
- Se è per la giustizia, siamo pronte. - disse con un non so che di sacrale
Phoebe
- Perfetto. - disse la donna con i capelli castani - Ora lo dovete giurare. -
Dopo che giurarono la donna gli disse quali erano le prove da superare. - Tu,
con i capelli castani dovrai andare in Siberia, e con l’aiuto di un Gran
Maestro dovrai rompere con un pugno il Muro di Ghiaccio Eterno, tu invece dovrai
andare sull’Isola di Andromeda e usare il tuo spirito per riuscire a non
annegare, incatenata su uno scoglio come la principessa Andromeda. Tu che sei
destinata all’armatura del dragone, dovrai farti insegnare dal Vecchio Maestro
di Goro Ho il Colpo Del Drago Nascente per far scorrere al contrario la cascata
del monte Ho. -
- Va bene. Pare che mi sia toccata la prova più facile. - commentò Prue - Tu,
Piper ? Sei con noi ? - chiese Prue
- Non esiste prova più facile di un’altra. Esiste soltanto la vostra capacità
di portarle a compimento. - disse Ikki, col tono di un filosofo
Le tre sorelle partirono il giorno seguente. Questa è la storia generale di
come è andata.
Isola
di Andromeda
Piper
fu legata alle due rocce con delle resistentissime catene. Il Maestro le chiese
se fosse pronta. Piper rispose di sì, anche se con un accento di
preoccupazione. Il maestro se ne accorse ma la rassicurò - Non preoccuparti,
ragazza. Se hai veramente imparato ad usare i tuoi poteri, non dovrai avere
problemi. Non occorre dunque che io ti auguri buona fortuna. - e si allontanò.
< Altro che fortuna. Mi servirebbe un miracolo. >
Piper vide che l’acqua cominciava a salire. Ben presto fu immersa fino alle
caviglie, poi alle ginocchia e infine alla vita. Piper ebbe il tempo di pensare
alla sua vita e rendersi conto di quanto avesse a cuore tutto quello che le
stava intorno. Non avrebbe mai potuto vivere in un mondo senza giustizia e senza
amore, una prospettiva che non la allettava affatto. Aveva l’acqua alla gola.
Pensò a come sentiva vicine le sue sorelle, e come loro le erano sempre state
vicino nei momenti difficili. L’acqua le era arrivata alla bocca. Leo fu
l’ultimo, in ordine di tempo, dei suoi pensieri. Se avesse perso la vita come
avrebbe potuto incontrarlo di nuovo e provare ancora le emozioni che le dava
quando la abbracciava ? O del calore di quando la baciava ? Era immersa fin
sopra i capelli, ma non se n’era accorta. Quelle emozioni avevano risvegliato
una forza interiore in grado di essere esternate con una leggera aura rosa.
Concentrò tutta l’aura rosa e la fece esplodere in un solo colpo. Il fuoco
era talmente intenso da fare evaporare l’alta marea. Il maestro commentò
sottovoce: - Spettacolare. Assolutamente spettacolare. Anche meglio di quella di
Shun. -
Siberia
Orientale
Phoebe
rimase molto tempo in mezzo al freddo intenso in canottiera e jeans con tessuto
abbastanza spesso (la cosa più calda che aveva Crystal erano un paio di scalda
muscoli…). Dietro di lei il nuovo Maestro dei Ghiacci la stava osservando
attentamente. - Allora, hai capito come devi fare ? Concentra le tue energie
spirituali nel colpo, fai in modo di attingere le energie dal tuo cosmo e usale
per alimentare la tua forza fisica. -
- Ho capito ora ci provo. - < E spero anche di riuscirci. >
Phoebe rimase pensierosa per concentrare le sue energie. Vibrò il colpo, ma
niente. Provò una seconda volta. Questa volta ci mise più forza. Vibrò un
secondo pugno, lo accompagnò con un urlo. Il ghiaccio rimase assolutamente
intatto, però Phoebe si fece un male enorme alla mano. - Non ci siamo, non ci
siamo. Non concentri abbastanza le tue energie. -
- Sì, ora mi concentro. - < E cerco di buttare giù questo maledetto muro di
ghiaccio. > pensò con un’aria di stizza
La sua rabbia cominciò a far capolino. Terzo colpo, ma questa volta il ghiacciò
si crepò. La sua mano si ridusse sempre peggio. - Va meglio di prima, ma il
ghiaccio non te la darà mai vinta. Puoi andare, per oggi. Domani riuscirai
senza dubbio. -
- No, Maestro. Io non mi rassegno. Io voglio buttarlo giù, questo dannato
ghiacciolo troppo cresciuto. - Così detto, una leggera aura bianca la circondò,
come una patina. Si lanciò con tutto il suo peso e la sua forza contro la
parete verticale. Il ghiaccio si frantumò in mille pezzettini e crollò
fragorosamente. La polvere si alzò nell’aria e coprì una distanza
vastissima. - Ce l’hai fatta. - si complimentò il Maestro dei Ghiacci - Molto
bene. Adesso riposati. Oppure vuoi buttare giù qualche altra montagna ? -
- Ahi, che male… - disse tenendosi il pugno dolorante. - Preferisco farmi una
dormita. E farmi medicare la mano. Mi sa che si è rotta. - Si fece medicare
dalle sapienti mani del Maestro dei Ghiacci, e dopo un giorno di assoluto riposo
passato sotto le coperte a oziare si mise in cammino verso l’aeroporto della
città più vicina (a circa 200km di distanza) per tornare a San Francisco.
Prima però volle mettersi in contatto con Prue e con Piper.
Telefonò a Prue, ma il telefonino era staccato. Il cellulare di Piper era
invece acceso. Suonò una volta, poi due. Alla terza Piper prese la linea. -
Pronto ? -
- Pronto, Piper ? -
- Phoebe! Sei riuscita a infrangere la parete di ghiaccio ? -
- Sì, ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta ! - disse con voce piena di entusiasmo.
Si mise anche a saltellare sul posto a piedi uniti. Smise di farlo quando si
accorse che la gente la stava guardando male. - E tu ? Hai già fatto la prova ?
-
- Sì, adesso mi sto imbarcando per la terraferma. Ho già cominciato ad avere
dimestichezza con le catene. -
- Bene. Adesso dove ci incontriamo ? -
- Andiamo a prendere Prue ai Cinque Picchi. -
- Il suo telefono è staccato. Forse si sta ancora allenando. -
- Va bene. Allora ci incontriamo il prima possibile ai Cinque Picchi. -
- Mi manchi, Piper. -
- Anche tu. -
E misero giù, sospirando perché non riuscivano a stare l’una senza
l’altra.
Cinque
Picchi
Prue
era profondamente assorta in meditazione ai piedi della cascata del monte Ho. A
seguirla nel suo allenamento, più lungo degli altri poiché il dragone ha un
potere difficilmente controllabile.
- Il cosmo è l’anima del combattimento… - disse il Vecchio Maestro con la
voce martoriata dall’età, soffocata, però anche al contempo decisa - Se il
tuo cosmo è forte, potrai avere la meglio su qualsiasi avversario, ricordalo. -
Prue non rispose, era come immersa in trance con l’acqua che la bagnava
completamente, ma lei non ne risentiva assolutamente. L’acqua era la sorgente
dei poteri dell’armatura che doveva indossare. Al posto di indebolirla,
l’acqua stava aumentando i suoi poteri di saint e quelli di strega. Avvertiva
una sensazione di benessere e nuova forza.
- Prue! Prue, dove sei ? -
Prue non poté sentire le sue sorelle, era come se fosse esclusa dal mondo. Il
maestro invece sentì benissimo. - Chi siete ? - disse con voce sofferente -
Prudence si sta allenando ai piedi della cascata. Cosa volete da lei? -
- Siamo le due nuove elette, Piper di Andromeda e Phoebe del cigno. -
- I due nuovi saint scelti per salvare Atena. - girandosi verso le due rivelò
una triste carnagione violacea, una barba bianca non troppo lunga e grandi occhi
sempre socchiusi, come se la luce del sole gli impedisse di aprirli
completamente. < Non sembra neanche un maestro di arti marziali…> pensò
Phoebe < Violetto, piccolino… Fa anche un po’ senso… >
-
I saint di bronzo sono passati oltre l’ultima casa del santuario di Atena.
Hanno combattuto contro tutti i guerrieri di un demone di nome Pluto, ma quando
si sono scontrati con lui, sono stati uccisi uno per uno. Ikki e Seiya sono gli
unici sopravvissuti alla strage dei saint di bronzo. Sono sopravvissuti per
miracolo. Quelle armature potrebbero essere la chiave per la vittoria. Sono le
armi più potenti che siano ami state create. Sento che ci riuscirete. -
Un
boato enorme sconvolse la quiete del paesaggio incontaminato. La cascata cominciò
a scorrere al contrario. Piper e Phoebe guardarono di sotto, con l’aria
sconvolta per lo spavento. Prue era avvolta da un’intensa aura verde, bloccata
come una statua di cera nella posizione finale del Colpo del Drago Nascente. -
Prue… ma come ha… - balbettò Piper.
- Non sei abituata a questi spettacoli, figliola… Per farsi accettare
dall’armatura bisogna assolutamente controllare la forza dirompente del drago,
facendo scorrere al contrario la cascata… -
- Maestro! - gridò dal fondo dello strapiombo alto più di cento metri -
Maestro! Ce l’ho fatta. -
- Perfetto… - < Ha una forza di volontà pazzesca. In due settimane è
riuscita a imparare il colpo e a superare la prova... Fossi in Pluto mi
preoccuperei uh uh uh… > emise una risatina contenuta, tipica di un
anziano.
Prue ringraziò il maestro per averle insegnato il colpo e averle dato la
possibilità di sconfiggere Pluto. - Usa la tua forza per aiutare la
giustizia… Se combatti al fianco di Atena per l’umanità, avrai con te non
una, ma tutte le anime di coloro che vivono nella luce che Atena rappresenta…
- raccomandò.
- Seguirò il vostro consiglio, maestro. Grazie ancora. - Prue ringraziò il suo
maestro inchinandosi, in segno di profondo rispetto. - Andiamo, sorelline.
Mettiamoci in marcia. - disse rivolta a Piper e Phoebe, chine sotto le pesanti
urne.
Il sole stava tramontando all’orizzonte, irradiando una luce color indaco
tutt’intorno
- Adesso capisco perché il vecchio maestro se ne sta qui. - esordì Phoebe
- Perché ? - chiese Prue, non avendo capito l’antifona
- Perché la luce del tramonto ha lo stesso colore della sua carnagione. -
E
così, ridendo, andarono incontro al loro destino, insieme come hanno sempre
fatto.
Scritto da MoonWalker