LONG LIVE THE QUEEN (2)
Scritto tra il 15 e il 20 Maggio 2002
Adatto a chiunque sopra i dieci anni
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Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito “Streghe
Italia”, e che tutti i personaggi di “Streghe \Charmed” utilizzati sono di
proprietà della Warner Bros Television\ Spelling Entertainmen, e sono utilizzati
senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.
Esistono luoghi dove lo spazio non ha
significato, e il tempo non esiste.
Uno di questi è il mondo abitato dai demoni.
“L’ ho persa!” la voce nel buio era calma, ma tradiva rabbia e frustrazione.
“Era scritto” affermò la veggente.
“E perchè mai non sono stato informato…veggente” terminò, marcando di disprezzo
quell’ultima parola.
“La potente sorgente si lascia mettere in ginocchio da una piccola sconfitta!”
lo derise lei.
Un boato si diffuse nella piccola sala buia.
“Non sfidare la sorte spirito! Non sei l’unica veggente al mio servizio, posso
sostituirti se lo ritengo necessario”.
“Certo, non sono l’unica ad avere il potere. Ma l’esperienza? Quanti spiriti e
spiritelli ti hanno condotto tante volte sull’orlo della vittoria? Quanti di
loro, al pari di me, ti hanno servito la vita delle prescelte su di un piatto
d’argento?” continuò lei, e aggiunse in un sussurro “Quanti di loro, ora, hanno
il potere di renderti la tua regina?!”
A quelle parole Belthazor si materializzò nella sala.
“Guai a te se ti prendi gioco di me essere!” esclamò la sorgente “Parla, e cerca
di essere” si interruppe, sorrise malignamente “interessante”.
S. Francisco, Tue h 15:20
Cole.
Era stato lui. L’aveva sedotta, aveva contaminato il suo animo sfruttando il suo
amore per lui. E l’aveva trasformata nella sua regina.
Lilitu, la fiamma che sempre arde.
Lilitu, l’odio che non si estingue, il male che impera.
La sposa di Belthazor. La sposa della Sorgente.
- Grazie Kay - pensò, rievocando il ricordo degli sforzi che la giovane aveva
fatto per purificare il suo spirito, e permettere alla sua umanità di emergere e
prevalere.
Ricordava gli anni alla sua corte quale consorte, amante, sicario.
Quante streghe aveva distrutto per il suo amore?
E ricordava gli anni con le sue sorelle, a combattere il male.
Quando la morte aveva bussato a casa Haliwell, tutto sembrava perduto insieme
con Prue.
Ma comparve Paige, e il trio fu salvo.
La più giovane esponente della famiglia non aveva portato soltanto un nuovo
potere del trio.
Il suo carattere ribelle ma gioviale, il suo spirito combattivo ma dolce.
Le aveva salvate , lei e Piper, le aveva tirate fuori dal baratro, sin dalle
prime battaglie.
Ricordava bene con quale coraggio aveva salvato la maggiore dalle furie.
Ah, Piper! Una lacrima le rigò il volto, il passato le tornò una volta di più
alla mente, quasi più vivida di quanto non fosse nei suoi incubi.
S. Francisco, Tre anni prima
Paige e Piper sono abbracciate sul divano. Leo è con loro, cerca inutilmente di
consolarle. Poi la porta si apre.
“Phoebe!” Paige si alza, le corre incontro, le getta le braccia al collo.
“Oh Phoebe, eravamo così preoccupate!” le dice piangendo ancora.
“Grazie a Dio” Piper si lascia scappare un sussurro, mentre si appoggia a Leo.
Quasi non crede ai suoi occhi. Non sa dire quanto abbia pregato per quel
momento.
Pochi secondi dopo maledice sé stessa.
Paige giace a terra, il collo spezzato. Lilitu è scomparsa.
Phoebe singhiozzava, non riusciva più a camminare. Né a smettere di piangere. Si
fermò davanti ad una vetrina. Riusciva ad intravedere il proprio volto,
l’espressione angosciata, gli occhi gonfi di lacrime.
Era un negozio di articoli da regalo. In primo piano spiccava un diavoletto di
peluche con in mano un grosso cuore. Le parole I Love You, scritte a caratteri
monumentali. I ricordi la travolsero di nuovo.
S. Francisco, Tre anni prima
Una giovane strega sta scappando. È in piena balia del suo inseguitore. Di certo
non sono i suoi poteri che vuole, deboli facoltà telepatiche. Non sa chi sia
quella donna, le ha solo detto che le serve il suo cuore.
Avverte una presenza, si volta, ma e’ gia troppo tardi. Leo la troverà riversa
in un vicolo, il cuore strappato a mani nude.
“Phoebe!..” mormora sconsolato, prima di svanire.
Ma Phoebe non è più li. Phoebe non esiste più. E’ Lilitu che sta facendo il suo
secondo passo.
“Morte per attirarti,
sangue versato per macchiarti,
e del potere privarti.
Siano i fallimenti le tue onte,
aprano le porte a me, che del male sono la fonte.
Agli spiriti grati dono questo cuore,
diffonda il mio verbo immenso dolore!"
Una risata riecheggia, la Regina assapora la vittoria.
Piper sta piangendo nella sua casa vittoriana di Prescott Street. Ma un urlo
lacerante la distoglie dal suo dolore. Il suo unico amore, l’unico che le sia
rimasto, sta urlando a squarciagola.
Si precipita nel salotto da cui ha sentito provenire le grida, e trova suo
marito steso sul pavimento, preda delle convulsioni. Phoebe e’ davanti a lui.
“Non preoccuparti, sta solamente tornando umano” sorride divertita.
Svanisce, lasciandosi alle spalle l’eco di una macabra risata.
Piper si chiede perché mai l’abbia lasciato vivere, ma realizza immediatamente.
Leo questa volta non e’ stato destituito da “Loro” dal suo incarico, ha
semplicemente perso i poteri che lo tenevano in vita. Ma Leo e’ morto quasi
cinquant’anni prima. La decomposizione non tarda ad arrivare.
Nemmeno una parola d’addio.
Piper e’ sola. Una strega sola contro il mondo, contro i demoni, contro Phoebe.
Le sembra quasi di sentire la sorella, ormai consacrata al male, riderle alle
spalle.
National Cemetery, S. Francisco, Tue h 15:50
Phoebe non singhiozzava più, ma le lacrime rigavano il suo volto mentre scendeva
nell’alcova dove le sue sorelle riposavano in pace. Il diavoletto tremò nelle
sue mani, mentre lo appendeva ad un piccolo battente, che decorava la tomba di
Piper, nel centro fra le altre due sorelle.
Affidò al vento che entrava dalla porta aperta una breve preghiera.
Mentre qualcuno dietro di lei la osservava.
“Mi dispiace Piper, mi dispiace tanto! Paige..Prue! Perdonatemi!”
Si girò.
Mondo demoniaco: la Fonte e la Veggente
“No! Mai!”
“Non hai scelta! Devi distruggerla, o lei distruggerà te!”
“Il suo equilibrio è debole! Può ancora essere corrotta!” cercò di giustificarsi
lui “ non è necessario distruggerla!”.
“È rischioso”
“Non mi importa! Il suo potere è.. incalcolabile! Non posso perderlo!”
“C’è un modo”.
“Quale, maledizione!” ruggì la Sorgente “Quale!”
“Dovrai fomentare la sua rabbia! Il suo odio. Il suo senso di colpa e
impotenza!” sentenziò.
“Ma mi odierà in questo modo! Anche se volgesse al male, non sarebbe mia
seguace!”
“Non ascolti Sorgente! Non sarà mai tua seguace! Ma almeno potrai evitare che il
suo immenso potere sia volto al bene!”
"E come mi assicurerò che non torni indietro?”
“Beh, naturalmente, non dovrà vivere abbastanza a lungo. Tu dovrai farla cedere
ai suoi istinti più bassi. Dovrà scegliere di ucciderti consumata dalla
vendetta! E quando sarà di nuovo una forza del male, potrai ucciderla. È pur
sempre una strega, quando morirà il suo potere sarà tuo!”
National cemetery, S. Francisco, Tue h 16:20
“Delizioso quel diavoletto! Freud direbbe che non si tratta di una scelta
casuale” Cole era di fronte a lei nella sua forma umana - il primo passo per
minare il suo autocontrollo - pensò.
“Sei davvero un’ipocrita! Credi che a loro importino le tue patetiche scuse?
Credi che un misero diavoletto sulla sua tomba farà dimenticare a Piper come l’
hai massacrata?”
Brevi flash ripresero ad ossessionarla, lacerandole la mente e l’anima.
Non aveva voluto usare la magia. Come con Paige, l’aveva uccisa con le sue
stesse mani.
“Stai zitto maledetto!!” urlò lei di rimando, incendiando l’aria intorno a loro.
Cole cominciava a divertirsi. Non si aspettava davvero che fosse così facile.
Evidentemente quelle tre streghe non avevano fatto poi un ottimo lavoro con lei.
Le avevano impedito di uccidere, ma sopire la sua furia era un’altra cosa.
Si materializzò dietro di lei, ma lo atterrò. La lasciò correre fuori.
“Dove credi di poter scappare! Sei sola! Hai ucciso tutti quelli che potevano
aiutarti! Hai sterminato tu stessa il Potere del Trio!!” Cole rise compiaciuto.
“Non solo hai causato la morte di Prue, ma hai sterminato con le tue mani tutto
il resto della tua famiglia! Perfino la povera Paige, che avrebbe potuto avere
una vita normale se non fosse stato per te!”
La raggiunse di fuori, materializzandosi a pochi passi da lei, che quasi gli
cadde in braccio.
“Ho sedotto decine di streghe, ma non era mai stato così facile. Pensa che
all’inizio avevo pensato di provare con Prue, il suo lato oscuro sembrava il più
marcato, tetra com’era. E invece, quando ti ho conosciuto ho sentito la tua
carica, il tuo enorme potenziale. Sei un demone Lilitu! Non puoi combattere la
tua natura!” Cole la guardava, con un sorriso beffardo stampato in volto,
soddisfatto del proprio lavoro.
“Phoebe maledetto! Il mio nome è Phoebe!” era furiosa! Stava per esplodere!
“Questo e’ per me!” urlò, lanciando una fiammata che colpì Cole in pieno petto,
“e questo per le mie sorelle!” una seconda raffica fece ruggire il demone di
dolore, costringendolo a far emergere le forme di Belthazor per guarire le
ferite.
Era forte, per di più sentiva che le sue amiche erano vicine. Venivano a
proteggerla.
Poteva vedere la bionda Annabelle comparire in lontananza.
Decise di dare il colpo di grazia.
“Ma cosa credi, sai benissimo di essere stata tu a ucciderle! E ti è piaciuto!”
Phoebe si pietrificò.
Belthazor si avvicinò, e caricò un colpo nella mano destra, mentre aspettava di
venire colpito.
Il fulmine di Abbey non tardò.
Quando si rialzò vide che la bionda strega si era frapposta tra lui e Phoebe, e
stava caricando altri fulmini.
“No togliti! È mio!” gridò Phoebe scansando Abbey, e indicandole l’uscita del
cimitero “vattene! È una questione personale!”.
- È il momento - pensò Belthazor.
Un’altra sfera crepitò verso le due ragazze distratte dalla discussione, ma il
potere di deviazione di Catherine salvò la vita a entrambe.
Un intenso dolore lo colpì allo stomaco. Aveva evitato il colpo di ritorno, ma
quel dolore? Da dove veniva?
“Kay!” si lasciò sfuggire Phoebe.
La più giovane, era lei! Il suo potere influenzava le menti. Non era un dolore
reale, non poteva ferirlo, ma il suo corpo non lo sapeva! Non riusciva a
concentrarsi, il dolore, troppo… troppo grande.
“Ringrazia le tue compagne se per ora ti lascio al tuo destino!” biascicò a
denti stretti , e svanì.
Liberty Hotel, S. Francisco, Tue 17:30
“Che cosa ti è preso? Sei impazzita?! Poteva ucciderti!” cominciò Catherine, una
volta che furono arrivate in camera.
Phoebe era voluta tornare a S. Francisco, per dare l’estremo saluto alle
sorelle. Avevano affittato delle camere d’albergo, non troppo distanti da quella
che una volta era la casa delle Charmed Ones.
Non era stata una grande idea.
“Belthazor è la sorgente adesso! Non puoi attaccarlo così” Non avevano
spiccicato parola durante il viaggio di ritorno in albergo, ma adesso non
intendeva tacere. Phoebe doveva capire la gravità di quello che era successo.
“Tu non sai niente! È stato lui ad attaccarmi!”
“E tu invece di fuggire ti sei messa a sparare fuoco e fiamme in un cimitero
pubblico!”
“Avrei potuto ucciderlo se non fosse stato per lei” sbottò indicando Annabelle,
che la guardava in perplessa dalla poltroncina anni cinquanta su cui si era
abbandonata “avrei potuto distruggerlo per sempre!” Phoebe le sembrava una
bambina capricciosa.
“Non dire assurdità” una luce azzurrognola comparve in mezzo alla sala. Ne uscì
cassandra, l’espressione grave, lo sguardo fisso su Phoebe.
“Saresti morta se solo lui l’avesse voluto. Ma per qualche motivo ha preferito
lasciarti vivere”. ‘Loro’ sono molto preoccupati. Credono che lui stia cercando
di riesumare i tuoi istinti oscuri. E ci sta riuscendo pare, e anche molto bene.
È già riuscito a dividervi.
“E cosa vorreste fare?” sbottò Phoebe sgarbata “Sopprimermi?”
Cassandra fece finta di non aver sentito, disse invece “È più che probabile che
stia cercando di farti commettere qualcosa di irre..”
“Adesso basta! Mi avete salvato giusto? E io ho salvato Abbey da quel…Glabros o
come diavolo si chiamava”
“Gladros” la corresse Cassandra, guadagnandosi un’occhiata al vetriolo, tutt’altro
che magica, ma sicuramente bruciante.
“Al diavolo! Io mi sono riguadagnata il mio posto qui, non è giusto dover
sopportare la vostra diffidenza , la vostra saccenza! Non sono un mostro!”
- Raccontalo alle tue sorelle - pensò Abbey.
“Come ti permetti!” Phoebe era furente, non si rese nemmeno conto di aver
lanciato la sfera di fuoco finché il potere di deviazione di Catherine non
gliela rispedì in pieno viso.
Ma lei scomparve, riapparendo a pochi passi. La sfera esplose contro il muro.
“Vi dimostrerò che vi sbagliate! Andrò a prendermi la mia vendetta e distruggerò
la Sorgente!”
“Noo!” gridò Cassandra disperata “è questo che vuole! Un confronto diretto ti
riporterà indietro! Sarà stato tutto inutile! Guardati! Sei gia scomparsa come
un demone!”
“Zitta! Tu non vuoi aiutarmi! Ma io ti farò vedere di cosa sono capace!” urlò la
ragazza con foga e voi non potete impedirmelo!”
“Kay fermala!” gridò Catherine all’improvviso, ma era già tardi.
Phoebe era scomparsa.
Le tre streghe erano allibite! Dovevano assolutamente recuperarla, o tutto il
lavoro fatto sarebbe andato perduto.
“Avanti ragazze, dovete muovervi!” le esortò l’angelo.
“Ma smettila! Non lo capisci? Ormai e’ perduta!” Abbey si stava arrendendo, ma
questa volta non si trattava di un barattolo di maionese.
“Abbiamo perso, non possiamo fare più niente per lei! Ha cercato di uccidermi!”
la ragazza era sconvolta “È scomparsa come un demone! E mi ha letto nel
pensiero! Come strega non ha questi poteri! È tardi vi dico!”
“Calmati Abbey, non è colpa sua” le disse Kay comprensiva “Il suo spirito sta
lottando contro il suo demone, io posso sentire il conflitto dentro di lei.”
“Belthazor l’ ha colpita con astuzia, ma non è tutto perduto!” lo sguardo
rassicurante della giovane compagna di sventure sembrò calmarla un poco.
“Ok” concesse “ma cosa possiamo fare?”
“Vi servono tre incantesimi” cominciò la loro comune guida “ in quanto avete tre
obiettivi”.
“Dovrete salvare l’anima di Phoebe, ma anche creare un incantesimo che distrugga
la sorgente, e le impedisca di nominare un successore”.
“È per questo che siete state scelte voi tre. Voi siete il quorum del potere
magico presente oggi come oggi sulla terra. Non siete le streghe più potenti che
esistano, ma la combinazione dei vostri poteri, e delle vostre personalità,
costituisce l’arma ottimale per distruggere la Fonte” concluse solennemente.
“Aspetta, e il terzo incantesimo?” chiese Kay, ma subito comprese l’ovvietà di
quella risposta. Naturale, dovevano preoccuparsi di distruggere Phoebe, nel caso
il male avesse prevalso su di lei.
“Se e’ andata da cole dovremo cercarla nel mondo demoniaco immagino” accennò
Abbey. Le tre streghe guardarono Cassie con fare eloquente.
“La situazione è disperata” ammise lei “non credo che ‘Loro’ abbiano da
obiettare se, per celerità, vi porto io”.
“È deciso: preparate gli incantesimi ora, non abbiamo tempo da perdere!”
Le tre si misero al lavoro.
Mondo demoniaco: Phoebe e la Sorgente
Phoebe si materializzò direttamente nella sala del trono.
-Ti pentirai di aver gioito delle mie tragedie- pensò, mentre fissava Cole nei
suoi occhi gelidi.
Un leggero sorriso di scherno increspava le labbra del demone, non facendo che
alimentare la sua ira.
Sapeva che il suo piano era stato fin dall’inizio farle rompere gli argini,
farle passare il limite. Ma ormai non importava più.
Aveva paura, in fondo, in qualche piccolo angolo del suo essere. Ma la furia e
l’odio l’accecavano.
Con poche fiammate disperse i seguaci della sorgente, accorsi in difesa del loro
signore.
“Benvenuta mia cara” l’accolse lui.
Ma lei non aveva voglia di parlare.
Partì all’attacco.
Mondo Demoniaco: Annabelle, Catherine e Kay
Le pareti rocciose delle gallerie che costituivano il mondo sotterraneo della
sorgente comparvero attorno a loro.
Abbey riconobbe le familiari caratteristiche di quel paesaggio infernale.
“Da piccola mi aspettavo che posti come questo fossero completamente diversi da
come le leggende li dipingevano” sussurrò Abbey per rompere il silenzio teso che
precedeva la battaglia.
In realtà le ricalcavano alquanto, tanto che a volte sospettava che fossero quei
luoghi ad imitare le leggende, e non le leggende a descrivere quei luoghi.
Poco distante si sentivano i chiari segnali di una lotta senza quartiere.
Phoebe e la Fonte si stavano battendo.
Abbey si irrigidì. Aveva paura. Non aveva mai affrontato la Sorgente.
Sapeva che era più debole da quando, in punto di morte, si era impossessata di
Belthazor, ma questo non la rassicurava più di tanto.
Senza che nemmeno se ne rendesse conto, la sua mano scivolo sul sacchetto con la
pozione per Phoebe - Spero di non doverla usare.. ti prego! - pensò, nonostante
tutto.
Catherine le sorrise. “Sei pronta?” le chiese.
“Non credo di avere scelta” considerò la giovane “funzionerà?” chiese poi.
“Ricordate l’incipit?” chiese la più anziana. Lo ricordavano.
“E la parte finale? Quella per impedirgli di avere eredi?” Le due annuirono una
seconda volta.
“Bene, ora pensiamo a lui, a Phoebe penseremo poi.”
“Vedrete che distruggendo Belthazor la sua influenza su Phoebe cadrà come è
caduta in passato”
“Ne sei sicura?” la interruppe Abbey.
“Posso solo pregare che sia così. Sennò ci resta sempre l’incantesimo”.
“O la pozione” concluse Kay, uno sguardo triste e rassegnato nei grandi occhi
verdi.
”Adesso basta! Avanti!”
Belthazor e Phoebe stavano ancora combattendo, quando Kay Catherine e Anabelle
irruppero nella sala.
Phoebe lottava con la furia di un’amazzone, e le tre non poterono fare a meno di
notare come non usasse alcun potere. Stava combattendo a mani nude, colpendo
Belthazor con una forza inaudita, tanto da costringerlo ad assumere le sue
sembianze demoniache.
Ma non c’era tempo per le considerazioni.
Si misero in cerchio, e diedero inizio al rito, approfittando della distrazione
offerta dalla lotta.
“Spiriti cha percorrete i cammini della storia,
Affiancateci contro il male supremo,
Si avvicendi per lui il momento estremo,
Cada il suo regno, si estingua la sua gloria!”
“Nooo, maledette!” in un impeto di furia Belthazor scansò Phoebe e si lanciò con
tutta la sua forza contro le tre, accovacciate in circolo poco lontano.
“Sta’ lontano demone!” urlò Catherine con voce solenne, alzando uno scudo a
difesa del loro cerchio. Il demone fu scaraventato all’indietro.
“Ascolta! Questo e’ il suono della fine!”.
Si concentrò, e diede inizio al rituale vero e proprio.
"Io sono la madre, lo spirito che guida e protegge,
nell’amore la mia for..”
“..Aaah!” i colpi del demone si abbatterono su di loro.
“Non ce la farai strega!” gridò all’apice della furia scagliando contro lo scudo
tutta l’energia di cui disponeva. Sapeva di dover tentare il tutto per tutto, o
quella formula l’avrebbe distrutto per sempre!
Catherine urlò mentre lame incandescenti di puro dolore torturavano la sua
mente, devastata dagli attacchi della sorgente. Ma non si arrese.
“Resisti Cat, io e Kay pronunceremo le nostre parti per prime, e lui non potrà
più attaccarti!” cercò di rassicurarla l’amica.
“No! La formula deve scorrere nell’ordine corretto, altrimenti le forze non si
allineeranno!” urlò lei categorica “ non avremo un’altra chance!”
Catherine raccolse le poche forze che le restavano, e abbassò gli scudi per
concentrarsi sulla formula. Belthazor ne approfittò per colpire Kay, la più
pericolosa ai suoi occhi, ma Phoebe non gli lasciava un secondo di fiato, e i
suoi colpi andarono a vuoto.
Non poté che concentrarsi nuovamente sulla sua ex regina.
“Io sono la madre, la conoscenza che guida e protegge” ricominciò Catherine
“nell’amore è la mia forza,
per difendere il mio gregge!”
Era il turno di Abbey:
“Io sono l’alleata, l’impeto dell’elemento che propizia il fato,
la mia forza è nel legame,
ascolta le mie parole, il tuo potere è spezzato!”
“Abbey! Noo!!” urlò la piccola Kay, ma per l’amica era troppo tardi. L’eco delle
sue urla risuonò per tutta la sala, mentre il suo corpo si dissolveva tra le
fiamme di Belthazor.
L’aveva colpita, ma il suo incantesimo non era stato vano, il demone sentiva le
forze abbandonarlo.
“Abbey..” la giovane strega cominciò a piangere, senza riuscire a smettere.
“Basta!” l’urlo di Catherine la sconvolse“ vuoi che sia morta per niente? Vuoi
che il suo spirito vaghi su questa terra per il divertimento di Belthazor?” La
piccola negò con un deciso cenno del capo “Molto bene! Teniamo il cerchio
allora, concentrati e terminiamo il rituale!”
Kay non perse altro tempo.
Si concentrò, e declamò la sua formula:
“Io sono la figlia, il frutto dell’amore.
la mia forza è nel futuro,
il mio potere ponga fine alle tue ore!”
“Ora il finale piccola mia, avanti!”
“Nooo!!” Belthazor si scagliò contro la strega più vecchia, le afferrò il collo
e lo spezzò con un gesto rabbioso. Quindi si voltò verso la ragazzina
terrorizzata.
Ma non riuscì a fare un passo verso di lei che una palla di fuoco lo scaraventò
a terra, urlante.
“Phoebe!!!” esclamò la ragazza fuori di sé dalla gioia. Non solo l’aveva
salvata, ma aveva recuperato il controllo dei suoi poteri quindi…
“Sei di nuovo tu!”
“Si, i suoi poteri sono ai minimi termini e la sua influenza si è dissolta” la
rassicurò l’amica “ma ora dobbiamo distruggerlo”.
“Io ho la formula” disse Kay intristita “ma Abbey e Cat.. non ce la farò mai da
sola!”
“Ora il suo controllo su di me e’ spezzato, sono certa di poter usare i miei
poteri” Phoebe era impaziente “avanti, fammi leggere la formula!”.
“Ecco, tieni” disse la giovane porgendole la pagina strappata dal libro di
Catherine.
“Interessante..” mormorò la ragazza “dove l’avete trovata?”
Kay la guardò perplessa “Solo Catherine possedeva quest’incantesimo, non ne
esistono altre copie al mondo! È l’unico in grado di distruggere la sorgente!”
“Molto bene” disse infine “lascia fare a me”.
Così dicendo si alzò e si diresse verso Belthazor.
Prima che accettasse la sconfitta e svanisse in chissà quale tempo e luogo,
pronunciò la formula, ma Kay rimase paralizzata dall’orrore quando comprese le
parole dell’incantesimo di Phoebe:
“Il mio e il tuo non abbiano distacco alcuno,
le forze si fondano in un tutt’uno,
acquisti rinnovato vigore,
e sorga dentro me il tuo potere!”
“No Phoebe! Così non potrò pronunciare la formula! Ti distruggerà!” ma l’amica
si limitò a sorriderle, poi fissò intensamente Belthazor, mandandolo a sbattere
contro la parete.
Si avvicinò al demone, che si trovava ora suo malgrado mutato in strega.
“Tesoro” cominciò, sfilando un lungo pugnale dalla tunica della Fonte “credo sia
ora che il nostro divorzio venga definitivamente siglato”.
Belthazor fece un ultimo disperato tentativo di colpirla, dopotutto tra i poteri
che lei gli aveva lasciato c’erano pur sempre le scariche di fuoco.
“Attenta!” urlò la più piccola, e si concentrò sul nemico, sperando di riuscire
a farlo soffrire quanto bastasse a fargli sbagliare mira.
In realtà fece molto di più. Contorcendosi per il dolore il demone lasciò che il
fuoco divampasse attorno a lui. Ma Phoebe non era impressionata. Attraversò le
fiamme, afferrò il suo sposo per la tunica, e le bastò un solo colpo.
La sorgente cessò di esistere.
“Ce l’abbiamo fatta!” gridò esultante la piccola Kay “Phoebe abbiamo distrutto
la sorgente! Non ci posso credere! Senza nemmeno pronunciare l’incantesimo!” era
semplicemente esultante.
Phoebe non le rispondeva, continuava invece a tenere gli occhi chiusi.
Improvvisamente sollevò un pugno, e un forte bagliore sembrò vivere alcuni
secondi nel palmo della sua mano.
Una cascata di frammenti carbonizzati si depositò sul pavimento, là dove il
cadavere di Belthazor non aveva lasciato che poche tracce di bruciato.
L’incantesimo che avrebbe dovuto distruggere la sorgente era perduto, perduto
per sempre”
“No, affatto” disse girandosi improvvisamente, mentre una luce maniacale dava
espressione ai suoi occhi “ora più che mai io esisto, e sono di nuovo me
stessa!”.
“Il potere delle prescelte rivive in me, come viveva prima che lo spirito umano
mi corrompesse, prima di incontrare te!”
Kay si pietrificò.
Guardava l’amica che si avvicinava lentamente.
“No..” sussurrò in preda all’orrore “ ti prego…”
“La Sorgente è morta…” proclamò Lilitu avvicinandosi “lunga vita alla Sorgente!”
Scritto da Resh