ANCHE TU!
Riassunto: seguito della mia saga (ultimo racconto "Un fantasma birichino"). Un ragazzo entra di nuovo nella vita delle Halliwell: è Charlie, a cui Piper faceva da baby-sitter quando era piccolo. Anche lui però è una strega...
Composto: dal 27 marzo, saltuariamente, fino al 6 luglio 2002
Valutazione: adatto a bambini con i genitori
Disclaimer: si ricorda che tutti i diritti sono di proprietà del sito "Streghe Italia" e che tutti i personaggi di "STREGHE/CHARMED" sono di proprietà della WARNER BROS TELEVISION/SPELLING ENTERTAINMENT e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.
Ore 8:00, villa Halliwell
"Chi sarà a quest’ora del mattino?", si chiese Piper mentre
andava ad aprire la porta: il campanello l’aveva disturbata mentre era tutta
intenta a preparare il caffè. "Desidera?".
"Ciao… E’ tanto che non ci vediamo, eh Piper?", la salutò il giovanotto che si
trovava davanti a lei.
"Ciao… No, non posso crederci: Charlie!", gridò la donna gettandogli le braccia
al collo.
"Piano, piano… Mi soffochi! Non pensavo mi avresti riconosciuto così in fretta,
si vede che ti sono rimasto in mente.", disse il ragazzo.
"Come potrei mai dimenticarmi di te, cucciolotto mio!", rispose la strega
accarezzandogli i capelli.
"Suvvia, sei sempre la stessa… Anche dieci anni fa mi toccavi sempre i capelli,
e sai bene che non l’ho mai sopportato… Posso entrare, o mi tieni qui sulla
porta fino a domani?", domandò ironicamente il nuovo arrivato.
"Certo, prego! Non posso crederci, saranno due anni che non ci vediamo… Perché
non ti sei mai fatto sentire in questo periodo, mascalzone?", lo rimproverò
dolcemente la proprietaria del P3, facendolo sedere sul divano.
"Sai com’è, sono stato molto preso dalla scuola… Ma neanche tu, mi pare, hai mai
chiamato!", ribatté Charlie.
"Hai ragione… Beh, come sei cresciuto! Adesso hai… Diciotto anni, accidenti!
Come passano gli anni, mi sento una vecchietta!", ridacchiò colei che poteva far
esplodere gli oggetti.
"Non esagerare, non sei poi così decrepita… Anzi, sei sempre la stessa, anche se
ti trovo più radiosa di un tempo: che ti è successo?", chiese il giovane.
"Un sacco di cose, mio caro. Ma parliamo di te, com’è andato il liceo? Tutto
bene?", volle sapere la donna.
"Ottimamente, sono riuscito a conquistarmi i migliori voti… Ho deciso però che
non frequenterò l’università, ma troverò un buon lavoro e comincerò a
guadagnare.", spiegò lui.
"Come mai? Se tutto è andato come mi hai raccontato, saresti potuto diventare
ciò che desideravi!", sentenziò Piper.
"Beh…", esitò il ragazzo facendosi scuro in volto. "A te posso anche dirlo… Un
anno fa la mia famiglia ha subito un crack finanziario cospicuo, e ora non posso
permettermi l’università. Inoltre mio padre ha avuto un attacco di cuore di
proporzioni notevoli, e non può più lavorare come prima. Purtroppo sta andando
tutto male!", illustrò Charlie.
"Capisco… Mi dispiace molto per tutto ciò che ti è accaduto, e anche per la
scelta obbligata che ti si è presentata dinanzi. Sono sicura però che la vita ti
riserva sorprese meravigliose, soprattutto vista l’intelligenza che ti
contraddistingue.", lo incoraggiò l’imprenditrice di casa Halliwell.
"Conto su questo, se ti devo dire la verità… Cambiamo argomento ora, ti va? Dove
sono le tue sorelle?", domandò l’adolescente.
"Prue è uscita di buon’ora, mentre Phoebe è ancora a letto. A proposito, sai che
si è laureata l’altro ieri? Ops…", bisbigliò la strega mordendosi la lingua: si
era resa conto che aveva toccato il tasto sbagliato. Charlie le prese la mano,
capendo che l’amica era in imbarazzo.
"Non devi aver timore di sollevare l’argomento, non c’è alcun problema. Cos’è
adesso la tua sorellina pazza? Psicologa, se non erro.", mormorò il neo
diplomato.
"Che memoria di ferro! Anche da bambino eri così, ti ricordavi sempre tutto…",
rammentò la moglie di Leo.
"Anche tu, però… Ogni volta che combinavo qualcosa, lo riferivi sempre alla
mamma. Eri una vera baby-sitter, di quelle che non si fanno corrompere da una
lacrimuccia! Che tempi! Sono stati tre anni meravigliosi quelli in cui mi hai
fatto da ‘balia’.", aggiunse il giovane.
Ore 8:35, villa Halliwell
"Non posso credere che tu sia cresciuto così tanto, sei
diventato molto più alto di me!", sentenziò Phoebe squadrando il giovane ospite.
"Beh, non ci vuole molto…", disse Charlie ironizzando sulla statura della
psicologa.
"Questo è vero!", rispose la donna mescolando il caffè che la sorella le aveva
gentilmente versato. "Beh, cosa ti porta dalle tue vecchie amiche a quest’ora
del mattino?".
"E’ un po’ difficile da spiegare, soprattutto per me che sono nuovo…", cominciò
il ragazzo.
"Nuovo di cosa?", chiese Piper, incuriosita dall’imbarazzo che lo aveva colpito.
"Come posso dire… So ogni cosa di voi!", spiegò tutto d’un fiato il visitatore.
"Ogni cosa? A che proposito?", domandò la strega sposata, presa alla sprovvista
dalla frase appena pronunciata.
"Il fatto che siete streghe, che avete dei poteri e che li usate per aiutare gli
innocenti!", dichiarò il diciottenne.
"Suvvia, non scherzare…", mormorò Phoebe lanciando occhiate smarrite alla
sorella. "Alla tua età dovresti sapere che queste cose non esistono!".
"Non dovete fingere con me, ragazze. Tutto ciò può solo farvi onore!", replicò
l’interlocutore. Piper allora alzò le mani per bloccarlo, decisa a parlare con
la sorella del caso, ma stranamente Charlie continuò a muoversi come se nulla
fosse accaduto. La strega proseguì allora per una decina di secondi a percuotere
l’aria, ma non successe niente.
"Cosa stai cercando di fare?", volle sapere il ragazzo.
"Beh…", balbettò la moglie di Leo. "Phoebe, non riesco a bloccarlo!".
"Questo può significare due cose…", rispose la neolaureata. "O che lui è un
demone non soggetto alla stasi temporale, oppure…".
"Che sono una strega! Brave, ci siete arrivate!", si complimentò il giovane
applaudendo le due, incredule dopo aver scoperto questo particolare.
"Ma come è possibile? Le streghe maschi sono praticamente inesistenti, inoltre
ti conosco da quando avevi otto anni…", bisbigliò la proprietaria del P3.
"A otto anni non avevo poteri, Piper! Che ti devo dire, anch’io sono rimasto
sconvolto nello scoprire la mia vera identità. Capirai poi il mio stupore quando
ho saputo anche di essere stato adottato: una vera mazzata, due notizie così
tutte in una volta sola!", esplicò Charlie.
"Accidenti, sarà stato un trauma! Ma dimmi, come hai capito di essere una
strega, e soprattutto come sei venuto a conoscenza dei nostri poteri?", chiese
la sorella di mezzo.
"E’ tutto merito del mio angelo bianco, che proprio il giorno del diploma mi ha
rivelato i particolari nascosti della mia vita. Mi ha comunicato di essere stato
adottato, che mia madre era una strega e che anch’io lo ero. Poi mi ha chiesto
di usare il mio potere, e dopo tre o quattro tentativi ho scoperto che quello
che diceva era vero. Tornato a casa, ho chiesto conferma dell’adozione ai miei
genitori, e loro hanno confessato.", chiarì il ragazzo.
"Capisco… Ma che fine ha fatto la strega che ti ha dato alla luce?", domandò
Phoebe.
"E’ stata uccisa in una sparatoria, durante una rapina.", rispose l’ospite. "Non
avendo alcun parente, poiché la sua famiglia era stata eliminata da un demone, e
poiché mio padre naturale l’aveva lasciata appena venuto a conoscenza della sua
gravidanza, mi diedero in adozione alla famiglia Masters. Loro mi hanno
cresciuto benissimo, sebbene non fossero a conoscenza del particolare
sovrannaturale che mi contraddistingue…".
"Capisco… E che potere possiedi?", volle sapere la gestante di casa Halliwell.
"Posso lanciare scariche elettriche dalle mani, se mi arrabbio. Ancora non
riesco a controllare benissimo il potere, ma sono sicuro che in futuro diventerò
bravissimo!", asserì Charlie.
"Anche noi abbiamo avuto molte difficoltà ad imparare ad usare i nostri
poteri!", ridacchiò Piper. "Soprattutto io, con il secondo potere che ho
acquisito, cioè la pirocinesi. Appena ottenuto, facevo esplodere qualsiasi
cosa!".
"Anch’io, quando ho ricevuto il dono della levitazione, ho passato dei momenti
poco felici prima di riuscire a controllarla.", continuò la strega incinta.
"Invece con le premonizioni non ho avuto particolari problemi.".
"Ah, così voi due potete fermare il tempo, far esplodere le cose, vedere il
futuro e volare? Molto interessante, non c’è che dire. E Prue cosa può fare?",
volle sapere il diciottenne.
"Lei padroneggia la telecinesi e la proiezione astrale: può cioè spostare gli
oggetti con la mente, e materializzare la sua proiezione spirituale in qualunque
luogo desideri.", spiegò l’imprenditrice di casa Halliwell.
"Bellissimo! Magari potessi farlo anch’io!", affermò il giovane.
"Fare cosa?", chiese Prue, entrando in cucina.
Ore 9:20, villa Halliwell
"Così ecco un’altra strega… Hai mai combattuto contro un
demone?", chiese la sorella maggiore all’ospite.
"Sì, una volta mi è capitato. Penso fosse particolarmente debole, perché con
solo tre o quattro scariche si è volatilizzato.", rispose Charlie.
"E possiedi un Libro delle Ombre?", volle sapere Phoebe.
"No, è andato perduto dopo la morte di mia madre… Almeno così ha detto il mio
angelo bianco!", disse la strega maschio.
"Capisco… Quindi sei indifeso, se non per il tuo potere!", concluse Piper.
"Questo è un problema, perché se le forze del male ti attaccassero, tu non
potresti contrastarle per molto.".
"E’ quello che ha detto anche Hart, il mio protettore, per questo sono qui. Lui
mi ha riferito che voi potete aiutarmi a gestire meglio le scariche elettriche,
e a trovare il Libro che mi spetta di diritto.", esplicò il giovane.
"Certo, cercheremo di darti una mano a trovarlo. Nel frattempo, potremmo
allenarti con il tuo potere…", propose la psicologa di casa.
"Per me va bene. Piper, ti va di aiutarmi in questo?, domandò il diciottenne.
"Non c’è problema! Phoebe e Prue, intanto, penseranno a qualcosa per ritrovare
il Libro che cerchi.", confermò la moglie di Leo.
"Tranquillo, ce la faremo!", terminò la gestante toccando la spalla di Charlie.
In quel momento, un brivido percorse il corpo appesantito della donna,
preannunciando al Trio una visione.
"Cos’è successo?", chiese preoccupato il visitatore. "Non ti senti bene?".
"Calmo, ha solo avuto una premonizione!", lo tranquillizzò la fotografa.
"Cos’hai visto, Phoebe?".
"Un demone, credo, o uno stregone… Lanciava una sfera d’energia verso Charlie e
Piper, e lei ha cercato di bloccarla. Purtroppo non c’è riuscita, e i due sono
finiti addosso ad un muro.", raccontò la veggente di casa.
"Dov’eravamo?", si informò la proprietaria del P3.
"Disgraziatamente non sono riuscita ad individuare il luogo.", mormorò quasi
scusandosi la futura madre."
"Non importa… Faremo sì che la visione non si avveri! Vieni Charlie, andiamo in
cantina ad allenarci un po’!", decretò la sorella di mezzo.
"Subito!", rispose il ragazzo uscendo dalla cucina con l’amica.
"Hai idea di come fare per trovare il suo Libro, sorellina?", domandò colei che
padroneggiava la telecinesi.
"Credo che potrei modificare l’incantesimo per ritrovare le cose perdute… Ti
ricordi, quello cha abbiamo usato…", propose Phoebe
"Certo che ricordo, combinasti una tale confusione in quella circostanza!",
mormorò Prue ricordando ciò che era accaduto l’ultima volta che era stata usata
quella formula.
"Ancora non conoscevo il suo funzionamento, ora sono sicuramente capace di
adattarlo alla situazione. Allora, ci stai?", chiese la sorella minore.
"Non sia mai che non mi fidi dei tuoi incantesimi!", la prese in giro la
fotografa precedendola nell’uscire dalla stanza e nel dirigersi in soffitta. Nel
frattempo, in cantina era cominciato l’allenamento.
"Prova ad incenerire quel vaso!", disse Piper all’amico.
"Sei sicura? E’ un bell’oggettino, potrei romperlo!", esitò la strega maschio.
"In realtà…", sussurrò la proprietaria del P3, "odio quell’anfora. Appena Prue
la portò a casa, cercai di disfarmene senza successo. Poi riuscii a convincerla
che non si intonava con l’arredamento, ma ora che ho l’occasione di non vederla
più… Dai provaci!". Charlie diresse la mano verso l’obiettivo, ma non accadde
nulla.
"Accidenti, non ce la faccio!", protestò il ragazzo.
"Tenta ancora, insisti!", lo incoraggiò l’allenatrice. Charlie allora ripetè il
gesto una, due, tre volte, fino a che dal suo indice partì una scarica che si
infranse sul muro della stanza, ad un metro dall’obiettivo prefissato.
"Quasi…", cercò di scherzare l’allievo. "Con la mira non ci siamo molto!".
"Ho notato. La potenza del tuo potere però è notevole, riesci a creare molti
danni con una sola scossa!", sottolineò la moglie di Leo, guardando meravigliata
la parete di pietra annerita e scheggiata dal colpo. Charlie mosse ancora il
braccio verso il vaso, e stavolta lo colpì con precisione mandandolo in
frantumi.
"Bravissimo!", si complimentò Piper. "Hai visto che basta solo un po’ di buona
volontà?".
"E’ vero! Ora che posso colpire?", domandò eccitato la strega maschio.
"Mmm… Magari sarà azzardato, ma prova a centrare oggetti in movimento. Tieni!",
disse l’imprenditrice di casa lanciando contro l’amico un freesbee. Il giovane,
sorpreso dal test, lanciò una scarica contro una pila di scatoloni,
incendiandoli; il freesbee invece lo colpì ad una tempia, stendendolo.
"Accidenti… Charlie, come stai!", gridò la strega accorrendo. Il ragazzo aveva
perso conoscenza, e la donna cerco di risvegliarlo schiaffeggiandolo
leggermente. Smise però di farlo quando si accorse del fumo che saliva dal
piccolo incendio creatosi: non avendo un estintore a disposizione, bloccò la
combustione col suo potere e salì le scale in fretta. Trovato quello che
cercava, ridiscese e spense in breve tempo il piccolo falò; in seguito riprese a
colpire in viso il povero svenuto, riuscendo infine a farlo riprendere.
Ore 10:30, soffitta della villa
"Spiriti che ci guidate
aiutateci e non domandate,
con la vostra preveggenza
colmate la nostra assenza,
restituiteci il Libro smarrito
affinché Charlie impari a difendersi spedito.", pronunciarono Phoebe e Prue,
dopo che la psicologa aveva prontamente modificato la formula originale. Una
freccetta, di quelle che la giovane utilizzava per giocare al tiro al bersaglio,
si levò dal mucchio precisamente riposto nella sua scatola e si conficcò in un
punto della cartina di San Francisco, appesa alla parete: sembrava quasi che la
telecinetica della famiglia l’avesse spostata, sebbene così non fosse accaduto.
"Hai visto, miscredente?", domandò ironicamente la sorella minore, vantandosi
della riuscita dell’incantesimo.
"Non avevo dubbi sulle tue capacità creative!", rispose Prue avvicinandosi alla
mappa comunale. "La freccia indica Washington Avenue, è lì che è nascosto il
Libro di Charlie.".
"Mm, addirittura in un quartiere residenziale… Chissà chi l’ha preso!?", si
chiese Phoebe.
"Lo scopriremo presto!", rispose la sorella maggiore uscendo dalla soffitta.
Intanto, Charlie si teneva la testa dolorante.
"Scusa, non mi aspettavo di colpirti!", mormorò Piper congiungendo le mani a mo’
di preghiera.
"Non importa, sta tranquilla!", disse il giovane ferito.
"E’ meglio se Leo ti guarisce… Leeeooo, vieni qui!", gridò la strega. L’angelo
bianco apparve nella sua solita luce azzurrina.
"Cosa c’è? Uh, abbiamo un ospite… Non del tutto umano, spero.", bofonchiò il
nuovo arrivato.
"Tranquillo, è una strega maschio, oltre che il ragazzo a cui badavo quando era
piccolo. Leo, questo è Charlie Masters… Charlie, questo è Leo Wyatt, il nostro
angelo bianco oltre che mio marito!", spiegò la proprietaria del P3.
"Piacere, Leo.", rispose il contuso allungando la mano verso l’essere
sovrannaturale.
"Piacere mio, Charlie… Che ti è successo alla testa?", chiese il protettore del
Trio.
"E’ colpa mia!", rispose Piper. "Lo stavo allenando, e gli ho tirato un freesbee
che lo ha colpito… Dagli una guaritina, per favore.".
"OK!", replicò il taumaturgo avvicinandosi alla ferita: in pochi secondi,
Charlie non aveva più nulla.
"Grazie!", fu grato il diciottenne.
"Di nulla!", rispose l’angelo. "Come mai lo stavi allenando? Ha un potere che
non riesce a controllare?".
"Precisamente.", spiegò colei che padroneggiava la stasi temporale. "Charlie può
lanciare scariche elettriche, ma ancora non domina appieno il dono… Per questo
stavamo provando…".
"Basta giocare!", disse Prue affacciandosi alla porta della cantina. "Abbiamo
trovato dove si nasconde il tuo Libro…".
"Fantastico!", esultò il neo diplomato. "Andiamo?".
"Forse è meglio che tu rimanga qui…", propose Piper. "Nella premonizione di
Phoebe eravamo insieme a lottare contro il demone, non si sa mai che per strada
lo si trovi…".
"Non se ne parla!", ribatté il giovane. "Devo cominciare a fare un po’
d’esperienza sul campo, altrimenti non sarò mai preparato ad una battaglia seria
contro le forze del Male.".
"Ha ragione, sorellina!", lo spalleggiò colei che poteva essere in due posti
contemporaneamente. "Deve cominciare ad accumulare battaglie… Non pensare però
di agire in prima linea, Charlie, te ne starai appartato con Leo a seguire gli
eventi. Se sarà il caso, interverrai.".
"Perfetto, grazie Prue!", gioì il ragazzo.
"Allora, venite o no?", gridò Phoebe dalla cucina. "Io sono pronta!".
"Non facciamola aspettare, per carità!", sussurrò Piper. "Il suo umore non è
molto buono per via della gravidanza…".
"Si sa già il sesso del bambino?", chiese la strega maschio.
"Un’altra femmina!", rispose l’ex baby-sitter.
"Ma questa casa ha mai visto un maschietto???", mormorò Charlie. "Sembra che lo
facciate apposta…".
"Non preoccuparti, ci saranno anche dei bambini in futuro!", rispose la manager
del P3.
"E tu che ne sai? Hai usato la magia, non è vero?", disse il ragazzo. "Non è
proibito usarla per scopi personali?".
"Certo, ma l’abbiamo scoperto per caso, quando le nostre figlie sono arrivate
dal futuro e… Beh, è una storia lunga, te la racconterò per strada!", affermò
Piper salendo le scale che portavano al piano terra.
"Usiamo la mia macchina!", consigliò Prue afferrando al volo le chiavi che il
cognato le aveva lanciato.
"Siamo in cinque, ci stiamo a pennello!", replicò l’angelo bianco aprendo la
porta di casa. "Piiipppeeerrr, chiudi a chiave!".
Ore 11:35, Washington Avenue
"L’incantesimo ha indicato questa villa, mi sembra…", disse
Phoebe. "Ora che siamo qui, come facciamo a recuperare il volume?".
"Eh eh, non avevamo pensato al piano prima di arrivare! Come siamo organizzate,
e che bell’esempio che diamo agli allievi!", ironizzò Piper.
"Suvvia, che ci vorrà… Suoniamo il campanello, blocchiamo i proprietari della
casa e frughiamo un po’… Se lo troviamo, lo prendiamo e arrivederci. Altrimenti,
ci inventiamo una scusa per interrogare un po’ la famiglia.", propose Leo.
"Nessuna obiezione!", sentenziarono in coro la psicologa e la fotografa di casa.
"Perfetto!", decretò la proprietaria del P3. Quest’ultima allora scese dalla
macchina con il marito, percorse il vialetto del giardino e arrivò all’ingresso.
Lui suonò il campanello.
"Chi è?", mormorò una voce profonda all’interno della villa.
"Ci scusi, avremmo bisogno di… Fare una telefonata!", inventò al momento Piper,
visto che non si aspettava che gli abitanti non aprissero la porta.
"Non abbiamo il telefono! Arrivederci!", replicò colui il quale aveva parlato
poco prima. Leo però aveva notato che il collegamento telefonico c’era…
"D’accordo… Ci scusi del disturbo!", rispose la donna tornando alla macchina.
"Che è successo?", chiese Charlie, eccitato dalla sua prima missione vera e
propria.
"Pensavo aprisse la porta, invece ha chiesto chi è senza farlo… Io gli ho detto
che dovevo fare una telefonata, ma mi ha risposto che non hanno il telefono! Che
sfortuna!", spiegò l’unica delle Halliwell ad essere sposata.
"Io non direi…", fece Leo con una faccia grave. "Ho notato che sono collegati
alla linea telefonica! Ci ha raccontato una bugia.".
"Stanno nascondendo qualcosa…", mormorò Phoebe. "Demoniaco o no, qui c’è un
mistero!".
"Può anche essere che non volessero farvi entrare, perché non si fidano degli
estranei. In fondo si sentono tante strane storie a proposito di quelli che
entrano nelle case con una scusa…", ipotizzò Prue.
"E’ plausibile, ma in ogni caso dobbiamo entrare in quell’abitazione! Leo, credo
sia arrivato il momento di approfittare del tuo teletrasporto…", propose la
sorella minore.
"Devo sempre fare da taxi, uffa… E se per caso capitiamo in una stanza dove c’è
qualcuno, che facciamo?", chiese l’angelo.
"Se siamo così sfortunati, vorrà dire che cancellerai loro i ricordi… In fondo
l’hai fatto altre volte, no?", consigliò la moglie.
"Non è una bella cosa, ragazze!", disse Leo. "Ma se devo…".
"Devi, devi! Teletrasporta me e Prue, poi torna a prendere Phoebe e Charlie!",
decretò la sposa.
"OK!", rispose l’uomo prendendo per mano le due sorelle maggiori e sparendo con
loro nella sua solita luce azzurrina. I tre ricomparvero in una camera da letto,
ben arredata.
"Torno subito!", bisbigliò l’angelo scomparendo.
"Che bell’armadio!", disse sottovoce Prue. "Dev’essere almeno di cent’anni fa.
Nessun buco di tarli, nessun graffio… Mm, ottimo articolo!".
"Non far emergere l’antiquaria che c’è in te, sorellina. Non è proprio il
momento.", sussurrò colei che poteva far esplodere gli oggetti. In quel momento,
il resto del gruppo apparve nella stanza.
"Andiamo?", chiese Charlie.
"Certo!", rispose Piper socchiudendo la porta. Vide dal poco spazio un uomo,
quello che presumibilmente aveva risposto al campanello, che giocherellava con
un pugnale al piano di sotto. Presa dal panico, richiuse la porta.
"Sta giocando con un pugnale!", sibilò la sorella di mezzo. "Quello non è un
normale cittadino, potrebbe essere un criminale!".
"Bloccalo, così andiamo ad indagare!", replicò Phoebe. La strega allora riaprì
pian piano la porta, infilò un braccio nell’apertura e bloccò l’uomo. I cinque
in seguito uscirono dalla camera, e si sparpagliarono per la casa in cerca di
qualche indizio, e soprattutto del Libro.
"Io e Phoebe scendiamo al piano terra, voi controllate qui intorno!", pianificò
la proprietaria del P3.
"D’accordo!", risposero in coro gli altri. Piper e la sorella minore scesero le
scale, e passarono a fianco della bella statuina, che aveva lanciato in aria lo
stiletto.
"Con questa faccia… Questo è sicuramente un criminale, ci metterei la mano sul
fuoco!", mormorò la psicologa dando un’occhiata in giro. In quel momento, un
altro uomo, tutto vestito di nero, uscì da una stanza e vide Piper che rovistava
in una libreria. La donna, accortasi in tempo della cosa, bloccò anche lui.
"Accidenti, meno male che l’ho visto!", sospirò la sorella di mezzo. "Anche
questo ha un viso poco rassicurante…".
"Sorellina, qui ci sono strani Libri!", disse Phoebe. "Sono scritti con un
alfabeto che non conosco… Può essere cirillico!".
"Vado a chiamare Prue, lei ne sa certo più di noi!", rispose la moglie di Leo
salendo le scale. In poco tempo, le due sorelle ridiscesero.
"Non è cirillico!", bisbigliò la fotografa. "Non sono certo un’esperta di russo,
ma ho visto quel tipo di alfabeto: questo è diverso.".
"O mio Dio!", gridò Piper. "Ragazze, questo libro non si vuole aprire!".
"Che significa?", replicò Prue. "Vuoi dire che potrebbe essere incantato?".
"Penso di sì!", rispose la manager del P3. "E anche questi altri non si aprono…
Che sia per il fatto che siamo streghe buone?".
"Questo potrebbe essere…", ma Phoebe non riuscì a terminare la frase perché fu
interrotta da un grido al piano di sopra. Leo teletrasportò se stesso e Charlie
al piano di sotto, e una porta sbatté violentemente al primo piano.
"C’è una sorta di portale in una delle camere!", spiegò Leo. "E noi ci siamo
capitati nel momento sbagliato, un essere maligno stava arrivando proprio quando
siamo entrati!".
"Sapevo che c’era qualcosa di strano!", mormorò Phoebe. Poi vide una figura che
scendeva le scale, e vi riconobbe il demone della sua premonizione. "E’ quello
della visione!".
"Cosa siete? Streghe, angeli bianchi?", gridò l’uomo, anch’egli vestito di nero.
"Che ci fate qui, maledetti?!".
"Cerchiamo un libro, ma visto che ci siamo, possiamo anche annientarti!",
strillò Prue alzando il braccio verso il nemico, che venne scaraventato in cima
alle scale.
"Maledetta strega… Cosa avete fatto agli altri?", sbraitò l’essere maligno,
rialzandosi.
"Sono bloccati… Anzi, ora che so che sono membri del Male, li faccio
esplodere!", così dicendo Piper usò il suo potere pirocinetico facendo esplodere
i due che erano immobilizzati. Improvvisamente però essi si ricomposero, come se
nulla fosse successo, e si resero conto che la loro casa era stata invasa dalle
streghe.
"Streghe in casa nostra!", gridò uno dei due. "Facciamole fuori
immediatamente!". Così dicendo, i due crearono delle sfere di energia con le
mani e le lanciarono verso i rappresentanti del Bene. Prue ne respinse una a
colui che l’aveva lanciata, incenerendolo; l’altra, che si dirigeva verso Leo e
Charlie, si infranse sul muro, poiché l’angelo aveva teletrasportato la strega
maschio un po’ più in là.
"Maledetti!", urlò quello che Prue aveva scaraventato indietro, scendendo le
scale e raggiungendo il compagno rimasto.
"Sono stregoni, non demoni!", disse Leo al resto del gruppo. "Questo è
sicuramente una delle loro basi di appoggio, per commettere i loro crimini.".
"Che bravo!", replicò colui il quale sembrava il capo. "Non farai in tempo a
raccontarlo ad altri!". Così dicendo puntò il dito verso l’angelo e lanciò una
scarica elettrica. Charlie, non volendo rimanere con le mani in mano, fece lo
stesso: le due scariche si annullarono a vicenda.
"Grazie!", disse Leo all’amico. "Questa volta sei tu che mi hai aiutato!".
"Di nulla!", rispose il ragazzo. In quel momento, sempre lo stesso stregone
caricò una sfera di energia, e la lanciò verso Charlie e Piper. La donna cercò
di bloccarla, ma per qualche strano motivo non ci riuscì. Quando ormai sembrava
finita, Leo si mise in mezzo e venne colpito in pieno dal colpo.
"Leo!", gridò la moglie presa dallo spavento. Intanto, Prue alzò il braccio e
scaraventò i nemici su di un muro.
"Leo, Leo!", gridò ancora Piper. "Riprenditi, Leo!". Le lacrime le rigavano il
volto, mentre il marito, ricoperto di sangue, le stringeva la mano.
"Haaarrrttt!", gridò a più non posso Charlie. In quel momento, in una luce
azzurrina apparve un bel ragazzo. "Hart, presto, guarisci Leo!". Il nuovo
arrivato non perse tempo, si chinò sul corpo agonizzante del collega e lo
restituì alla vita appena in tempo.
"Hart… Ci incontriamo sul campo di battaglia, questa volta!", cercò di scherzare
Leo, che conosceva il suo salvatore.
"Sembra proprio di sì!", rispose l’altro, aiutandolo a rialzarsi.
"Avete chiamato rinforzi, streghe?", domandò ironicamente uno dei due stregoni.
"Non vi servirà a nulla!", continuò l’altro creando un’altra sfera di energia e
lanciandola verso Phoebe. Prue rimandò indietro anche questa, ma il capo del
gruppo formò una sorta di barriera, su cui si infranse il colpo senza provocare
danni.
"Stupiti? Ho rubato questo potere ad una stupida strega di Los Angeles qualche
tempo fa… Utile, non trovate?", ridacchiò l’essere maligno.
"E’ meglio se ce ne andiamo.", consigliò Leo. "Torniamo a casa, lì ci
riorganizzeremo.".
"Ottima idea!", lo appoggiò la moglie. "Qui rischiamo grosso…". L’angelo afferrò
le mani di Piper e Phoebe, mentre Hart quelle di Charlie e Prue, e orbitarono
fuori della casa, accanto alla macchina.
"Leo, tu porta Hart a casa nostra… Noi arriveremo in macchina!", disse la
sorella maggiore.
"Perfetto!", rispose il cognato, scomparendo con l’amico.
"Se non incontriamo guai ogni volta, non siamo contente, vero?", ironizzò la
psicologa.
"Ma è sempre così la vostra vita?", chiese un po’ titubante il diciottenne.
"Anche peggio…", replicò Piper. "Ti ci dovrai abituare!".
Ore 13:27, villa Halliwell
"Ho sfogliato il Libro due volte, ma non ho trovato nulla!",
disse amareggiato Leo.
"Accipicchia, come faremo ora?", si disperò Charlie.
"Sta tranquillo, ritroveremo il tuo Libro delle Ombre in qualche modo!", lo
rincuorò Phoebe. "Potreste andare a chiedere consiglio agli Anziani, ragazzi?".
"Certo, ottima idea!", rispose Hart scomparendo, seguito a ruota dal collega.
"Speriamo solo che Loro ci vogliano aiutare, questa volta… Spesso ci lasciano
sole!", sospirò la proprietaria del P3. "Che ne dite intanto se preparo qualcosa
da mangiare? Con la battaglia, avrete sicuramente appetito… Dovrei avere
qualcosa di già pronto in frigo.".
"Cucini ancora come una volta?", chiese la strega maschio all’amica.
"Meglio ancora!", risposero in coro le altre due sorelle.
"Wow!", esultò Charlie. "Mi è mancata la tua cucina…".
"Bastava che venissi a trovarci!", disse la cuoca dirigendosi verso la stanza.
"Allora, hai già un’idea di dove andrai a lavorare?", domandò curiosa la futura
madre.
"Beh, mi piacerebbe trovare qualcosa attinente ai miei studi… Magari vi sembrerà
noioso, ma non mi sarebbe sgradito un lavoro d’ufficio.", rispose il
diciottenne.
"Forse potrei darti una mano…", bofonchiò pensosa colei che padroneggiava la
telecinesi. "Effettivamente, al giornale dove lavoro stanno cercando un
impiegato ‘di primo pelo’… Potrei fare il tuo nome, se lo vuoi!".
"Sarebbe favoloso!", replicò il giovane. "Così potrei essere sempre in contatto
con voi, in caso ci fossero problemi sovrannaturali da affrontare… E per tutto
il resto, ovviamente!".
"Parlerò col capo stasera… Devo andare a consegnare dei rullini, e con la scusa
approfitterò dell’occasione per appoggiare la tua candidatura. Non credere che
sia niente di eccezionale, ma come primo impiego mi sembra passabile. Inoltre,
la paga non è male", spiegò la sorella maggiore.
"Ti ringrazio moltissimo, Prue. Non sai quanto tu mi renda felice!", concluse
Charlie stringendole la mano.
"Di nulla, di nulla…", rispose la fotografa, un po’ in imbarazzo.
"Beato colui che ha inventato il forno a microonde!", esultò la sorella di mezzo
arrivando dalla cucina. "E’ pronto, lavatevi le mani e sedete!".
"Non vedo l’ora!", gioì la strega maschio. In quell’istante, la luce azzurrina
preannunciò l’arrivo di Leo e Hart.
"Pranzo annullato…", mugolò la cuoca della famiglia.
"Lo stregone che abbiamo affrontato si chiama Ben, Ben Rawlings.", spiegò il
marito di Piper. "Era un essere umano molto buono, in vita, ma una strega
cattiva lo maledì e lo trasformò nell’essere che è ora.".
"Ha ucciso diverse streghe, a cominciare da colei che l’aveva maledetto…",
continuò Hart. "Con i poteri che è riuscito ad acquisire, ha reclutato altri
stregoni ed è dedito alla caccia degli esseri buoni che in altre vite potrebbero
diventare angeli bianchi e anche streghe.".
"Ottimo… E che poteri possiede?", chiese Prue.
"Avete potuto sperimentare le sfere d’energia, le scariche elettriche e la
barriera protettiva…", rispose Leo. "Inoltre, può emanare acido dalle mani e
librarsi nell’aria.".
"Che bell’esserino…", disse Phoebe. "E come si sconfigge?".
"Sul Libro sono indicati l’incantesimo e la pozione adatta, sotto la voce
‘Maledizioni e contromaledizioni’. Utilizzando quelli appropriati, riuscirete a
farlo tornare un essere umano buono, e non ricorderà nulla di quello che ha
combinato da quando è malvagio.", replicò Hart.
"Beh, possiamo dire che in parte è un innocente anche lui, no?", chiese Charlie.
"Molto in parte, per la verità…", mormorò colei che poteva far esplodere gli
oggetti. "Per quanto riguarda lo scagnozzo, che si fa?".
"Lui possiede, a quando sappiamo, solo il potere di lanciare le sfere… Basta che
Prue gliene rimandi una indietro, ed è sistemato. Come il compare che avete già
distrutto!", rispose Leo.
"Perfetto… Si sa perché la strega l’ha maledetto?", domandò la futura madre.
"Pare che avesse rifiutato le sue avances…", ridacchiò Hart.
"Non mi è sembrato tanto carino, lo stregone…", disse Phoebe. "Quella strega
doveva proprio essere cieca…".
"Phoebe!", la rimproverò Prue. "Come ben sai, gusti sono gusti!".
"Che aspettiamo?", disse Piper. "Io vado a prendere il Libro, intanto voi
mostrate a Charlie i rudimenti della preparazione delle pozioni.".
"Guai in vista…", mormorò la fotografa. "Piper ci tiene molto alla preparazione
delle pozioni, mi sa che ti allenerà anche su quello.".
"Almeno imparerò qualcosa!", pensò positivamente il ragazzo. Gli angeli se ne
andarono per un po’, ad aiutare gli altri protetti, mentre la sorella di mezzo
portò il Libro in cucina.
"Allora…", iniziò. "Questo no, questo no, questo no… Questo no, questo no…
Eccolo qui, ‘Maledizioni e contromaledizioni’".
"Cerca quello che ci serve!", la sveltì colei che poteva essere in due posti
contemporaneamente.
"Dunque… Maledizioni varie, maledizioni agli stregoni, maledizioni ai demoni…
Contromaledizioni agli umani, contromaledizioni alle streghe… Ecco qui,
contromaledizione per gli esseri umani trasformati in stregoni!", esultò la
proprietaria del P3. "Servono sei bacche di ginepro, dodici foglie di edera
velenosa, uno stelo di sedano… Uno stelo di sedano? Vabbé… Poi occorrono quattro
grammi di polvere di radice di mandragola, duecento grammi di fiori di
gelsomino, otto semi di papavero e infine… Un capello di colui che ha subito la
maledizione.".
"Come facciamo a prenderlo?", chiese preoccupato Charlie.
"Direi che è possibile…", teorizzò Prue. "Basta che mi astri nella loro casa,
rubi un capello a Ben e torni subito qui.".
"Mi sembra buona come idea, ma se per caso ti colpissero?", domandò il
diciottenne.
"Non preoccuparti, la proiezione astrale non si ferisce… Tuttavia, se mi
attaccheranno tornerò immediatamente nel mio corpo. Allora, ci state?", volle
sapere la sorella maggiore.
"Va bene, proviamo… Sfruttare l’elemento sorpresa è sempre un’ottima tattica,
giusto? Vai!", la incoraggiò Phoebe. Prue allora si concentrò, e come sempre
appena il suo spirito uscì da lei le forze la abbandonarono.
"E’ normale che succeda questo?", chiese il diciottenne.
"Tranquillo, tranquillo!", lo rincuorò Piper. La proiezione di Prue apparve
nella camera in cui si erano teletrasportati la prima volta. La donna allora
socchiuse la porta, vi spiò e vide che non c’era anima viva. Uscì allora dalla
stanza e scese al piano inferiore, dove intravide Ben che leggeva un libro di
quelli che Piper non era riuscita ad aprire durante loro visita precedente. Si
avvicinò all’essere piano piano, fino a raggiungerlo. In quel momento, però,
entrò l’altro stregone.
"Attento!", gridò per avvertire il capo. Ma Ben non riuscì a girarsi in tempo,
che Prue aveva già afferrato i suoi capelli e ne aveva staccato una manciata.
"Ahi!", urlò di dolore lo stregone, ma Prue oramai era scomparsa.
Ore 14:42, villa Halliwell
Il corpo di Prue fu percorso da un fremito, e la ragazza
rialzò la testa. Gli altri si accorsero che nella sua mano era apparso un ciuffo
di capelli.
"Ne serviva uno, non centomila!", ironizzò la sorella di mezzo.
"Non lamentarti… E’ bastato l’urlo che ha fatto lui!", ridacchiò la fotografa
consegnando il bottino alla sorella.
"Perfetto, ora abbiamo tutti gli ingredienti. L’acqua già bolle, grazie al
fidato incantesimo che Phoebe ha inventato qualche tempo fa… Versiamo
innanzitutto le bacche, le foglie di edera e il sedano. Mescola per cinque
minuti, Charlie… Io intanto peso il resto.", stabilì la cuoca di casa. Passato
il tempo necessario, la donna versò nel calderone la polvere di radice di
mandragola, i fiori di gelsomino, i semi di papavero e il capello di Ben. Appena
gettato il crine, la pozione fece un piccolo botto, e divenne di colore blu
scuro.
"Sarà ottima…", ironizzò Charlie, spegnendo il fuoco.
"Senza dubbio!", rispose l’ex baby-sitter prendendo una bottiglietta, un imbuto
e un colino. Con la precisione che la contraddistingueva, Piper versò il liquido
nel contenitore senza perderne neanche una goccia; infine gettò via i resti
degli ingredienti e diede una pulitina alla cucina, che come sempre dopo la
preparazione di una pozione non era in ottime condizioni.
"Ecco la mia prima pozione!", sentenziò il diciottenne prendendo in mano la
bottiglietta.
"Purtroppo non sarà neanche l’ultima, mio caro…", replicò colei che poteva
fermare il tempo. "Non puoi sottrarti al tuo destino, l’abbiamo sperimentato
bene noi tre.".
"Non sarà un problema, almeno spero…", concluse il ragazzo. "Prrruuueee,
Phhhoooeeebbbeee, abbiamo terminato!".
"Noi siamo pronte, abbiamo copiato l’incantesimo!", ribatté la sorella maggiore
facendo capolino dalla porta. In quell’istante un losco figuro si materializzò
nel salotto di casa Halliwell, facendo prendere uno spavento a Phoebe,
comodamente seduta sul divano.
"Muori, strega!", così dicendo l’essere maligno lanciò una fiammata verso la
futura madre, che fortunatamente riuscì a librarsi in aria e a chiamare aiuto.
Subito Prue intervenne scaraventando il nemico su di un muro, e Piper le
raggiunse per dar manforte. Appena l’essere si riprese, la sorella di mezzo usò
la pirocinesi su di lui, facendolo esplodere.
"Ma anche in casa vengono a trovarvi?", chiese stupito il giovane ospite.
"Purtroppo non si sa mai cosa aspettarsi dai cari esseri maligni…", mugolò la
psicologa della famiglia. "Accipicchia, ha rovinato il sofà!".
"Anche questo, uffa!", si lamentò la moglie di Leo. "Dovremo fare un mutuo per
tutto l’arredamento che va a pezzi in casa nostra!".
"Penseremo più tardi a sistemare…", propose la fotografa. "Ora dobbiamo
occuparci di Ben.".
"Ben detto… Capito il gioco di parole, eh?", ridacchiò Charlie, trafitto dagli
sguardi del Trio. "Scusate, cercavo di smorzare la tensione…".
"Non è il momento! Leeeooo!", gridò Piper. Nella solita luce azzurrina, l’angelo
bianco si manifestò seguito a ruota dal collega protettore di Charlie.
"Eccoci!", disse Hart. "Avete preparato tutto?".
"Certo, ci serve solo un passaggio!", rispose Phoebe. A quelle parole, i due
angeli presero per mano le streghe e orbitarono fino alla villa degli stregoni,
ancora una volta nella camera in cui erano arrivati la volta precedente.
"Ora do un’occhiata, e poi vi dico se possiamo uscire…", bisbigliò Prue. Aprì un
poco la porta, e vide che non c’era anima viva intorno. "Andiamo, con cautela!".
I sei uscirono uno alla volta, ma non si accorsero che alle loro spalle un uscio
si apriva.
"Buh!", fece Ben uscendo dal nascondigli, e lanciando una sfera di energia verso
Charlie, l’ultimo della fila. Il ragazzo venne colpito e scaraventato su di un
muro: le sue ferite erano gravi ed estese, e solo l’intervento magico di un
angelo lo poteva salvare. Hart si precipitò a guarirlo, ma venne colpito da una
sfera dello scagnozzo di Ben, uscito a sua volta da un altro nascondiglio. Piper
non perse tempo, e bloccò i nemici prima che potesse succedere qualcosa di
grave. Leo corse dal diciottenne, e riuscì con impegno a guarirlo. Poi si
diresse verso il collega, che stava quasi per rimetterci la pelle: quei globi di
energia riuscivano stranamente a ferire anche gli angeli bianchi. Ripresosi,
Hart andò a sincerarsi delle condizioni del suo protetto, che era ancora seduto
sul pavimento.
"Sto bene, tranquillo!", disse il giovane. "Solo un po’ frastornato, tutto
qui.".
"Che ne dite di terminare la battaglia? Non è il caso di procedere oltre…",
propose Prue. Gli altri annuirono, e Phoebe andò a versare la pozione addosso a
Ben. In quel momento, lo stregone si sbloccò misteriosamente e prese in ostaggio
la strega. Piper cercò di ribloccarlo, ma non vi riuscì.
"Ops, non riesci più a bloccarmi? Come mi dispiace… Sai, dopo una o due volte
che qualcuno usa il suo potere su di me, quest’ultimo non ha più effetto… Scusa
se non te l’avevo detto!", ridacchiò Ben.
"Questo significa che non posso nemmeno più spostarlo…", balbettò la sorella
maggiore.
"Ah ah, come sei perspicace. Vediamo un po’ cosa fare con questa bella
streghetta!", mormorò lo stregone con fare pensante, stringendole il viso tra le
dita. Piper pensò di farlo esplodere, almeno per guadagnare tempo, ma non si
arrischiò a concretizzare l’idea, poiché rischiava di colpire la sorella. Phoebe
però riuscì a divincolarsi, schiacciando col tacco il piede del nemico, così la
sorella di mezzo riuscì ad usare la pirocinesi, e a farlo esplodere.
"Ora si ricomporrà, dobbiamo cercare di fare qualcosa!", gridò la moglie di Leo
afferrando la mano della sorella minore, che l’aveva raggiunta.
"Ci penserò io…", disse Charlie rialzandosi. "Solo il mio potere non l’ha ancora
colpito direttamente.".
"Te la senti? Potrebbe succedere che tu non riesca a controllarlo.", ipotizzò
Piper.
"E’ l’unica soluzione!", replicò risoluto il diciottenne. "Phoebe, tu sta pronta
con il liquido.". Ben si ricompose alla fine della frase, arrabbiato più che mai
per lo smacco subito.
"Ora non potrete più fermarmi!", borbottò. Così dicendo si librò in volo e
lanciò una scarica elettrica verso Piper, che riuscì a bloccarla. Charlie, senza
che Ben lo avesse preso in considerazione, lo attaccò con lo stesso potere,
stendendolo con un colpo potentissimo.
"Ora, Phoebe!", gridò il ragazzo. La strega gettò addosso al nemico il contenuto
della bottiglietta, e Prue consegnò il foglio dell’incantesimo al loro ospite.
"Penso tocchi a te sconfiggerlo definitivamente, in fondo non serve il potere
del Trio e… Te lo meriti!", gli sussurrò la fotografa accarezzandogli i capelli.
"Grazie…
Ciò che con malvagità
è stato compiuto
sarà salvato con la verità.
Il male ora sarà battuto:
con parole di strega
cancellerò ciò che al peccato ti lega.", pronunciò il giovane. Un’essenza
nera uscì da Ben, che si stava rialzando, e scomparve nell’aria. L’uomo,
finalmente tornato normale, svenne.
"Ottimo lavoro, Charlie. Ora sei ufficialmente una strega a tutti gli effetti!",
si congratulò l’ex baby-sitter.
"Normale amministrazione…", scherzò il diciottenne. "Ora pensiamo all’altro.".
Infatti lo stregone ‘dipendente’ era ancora bloccato.
"Piano d’azione rapido!", propose la fotografa. "Tu lo sblocchi, lui ci lancia
una sfera, io gliela rimando indietro e vittoria.".
"D’accordo!", rispose Piper sbloccando il nemico. Come previsto, l’essere
maligno tentò di colpirli, ma colei che padroneggiava la telecinesi prontamente
parò il colpo e distrusse lo stregone.
"Abbiamo un altro problema, ragazzi!", ricordò Leo, al quale non sfuggiva mai
nulla. "C’è un portale da richiudere nell’altra stanza.".
"Corro a prendere il Libro delle Ombre!", disse Prue. La donna si astrò in casa,
prese il volume e tornò nel suo corpo. Dopo alcuni minuti trovarono la formula
adatta, corsero dal portale e le quattro streghe pronunciarono insieme:
"Il male ha perduto
il bene ha trionfato
col nostro magico aiuto
il portale sarà sigillato.". La via di comunicazione tra la casa e l’inferno
si chiuse immediatamente.
"E ora alla ricerca del volume scomparso!", disse Charlie al resto del gruppo.
Le streghe e gli angeli si sparpagliarono per tutta la casa, trovando
un’infinità di oggetti magici e di volumi strani. Alla fine, Piper trovò un
Libro delle Ombre simile al suo, solo più piccolo.
"Trovato!", gridò trionfante. Più tardi, in una borsa, raccolsero tutte le cose
che avevano attinenza con la magia, per evitare che Ben, al risveglio, li
trovasse. Infine, i sei vincitori poterono finalmente tornare a villa Halliwell.
Ore 00.15, P3
"Aveva detto che veniva!", protestò Piper, a cui Charlie
aveva promesso di andarla a trovare al locale.
"Avrà avuto da fare!", rispose Prue, conciliante. In quel momento entrò il
ragazzo-strega, accompagnato da un altro ragazzo della stessa età. I due si
diressero verso il bancone.
"Ciao ragazze, questo è John.", presentò Charlie. "Loro sono Piper e Prue. Dov’è
Phoebe?".
"E’ rimasta a casa. Nella sua situazione, non è opportuno che frequenti locali
dove ci sono fumatori. Comunque molto piacere, John!", salutò la proprietaria
del locale.
"Piacere!", la seguì la sorella maggiore.
"Il piacere è tutto mio!", replicò il giovanotto. "E’ un locale fantastico,
c’ero già stato qualche altra volta.".
"Grazie, John!", rispose la moglie di Leo. "Mi fa piacere che la pensi così. E
tu, Charlie, non dici nulla?".
"E’ bellissimo!", disse la strega maschio. "Non avrei mai immaginato che saresti
riuscita a fare un successo così clamoroso.".
"Non dirle così, o si offenderà!", sussurrò Prue. "E’ molto permalosa…".
"Per la verità, mi ci è voluto del tempo per ingranare gli affari a dovere.",
spiegò Piper. "Ma sono soddisfatta.".
"Ho chiesto quella certa cosa al mio capo…", iniziò colei che poteva essere in
due posti contemporaneamente. "Ha detto che puoi presentarti domattina, verso le
dieci.".
"Fantastico! Sei grande!", la ringraziò il diciottenne.
"Di nulla, di nulla…!", rispose Prue.
"Beh, ti dispiace se andiamo a ballare?", chiese Charlie all’amica.
"Per nulla, andate pure!", replicò la barista. I due allora si diressero verso
la pista, e cominciarono a ballare… Insieme…
"Uh, mi sono persa qualcosa?", chiese la fotografa, stupita, guardando i
diciottenni che ballavano.
"Si è dimenticato di raccontarci questo particolare!", mormorò Piper. "Ma, in
fondo, è sempre il mio Charlie!".
Scritto da Carter