Riassunto:
Seguito di
"Voci dal futuro": Durante il decollo un ospite
imprevisto causerà qualche problema al gruppo…
Data di stesura: dal 24/02/2002 al 29/03/2002
Valutazione: Adatto a tutti
Disclaimer: tutti i diritti dei personaggi
appartengono alla WB tranne Dalian, Laten, Oren, Pure, Denny e Andrea che sono
invenzione esclusiva dell’autrice. Il racconto è di proprietà del sito
Roswell.it.
La mia e-mail è
aroswellgirl@yahoo.it
Nota dell’autrice:
Mi scuso per il ritardo, ho avuto dei “piccoli” problemi di cui Aqua ed Ellis
sono a conoscenza. Le ringrazio tanto perché mi hanno sostenuto ed invitato a
continuare dicendomi che la mia storia gli era piaciuta e che attendevano un
seguito. Grazie tante. :)
Tanto per rinfrescarci la memoria
facciamo un po’ il punto della situazione:
Alex e Liz si sono baciati dopo che sia lei che lui erano stati abbandonati da
rispettivi partner, e oltretutto non c’era aria di crisi solo per Alex e Izzy e
per Max e Liz, ma come sempre anche per Michael e Maria. Poi a Roswell è
arrivata una nuova ragazza(Claudia Melis) che poi si è scoperta essere la
figlia di Max e Liz venuta dal futuro per controllare che tutti andassero
d’accordo. Prima di andarsene aveva detto che a Roswell c’erano dei traditori,
ma senza specificarne l’identità, e poi in seguito fece avere a tutti delle
visioni dove spiegava che i traditori erano Tess e Nasedo. Dopodiché Tess fu
uccisa. O così credevano tutti. E proprio qui eravamo rimasti. All’interno
della navicella quest’ultima si era proprio nascosta bene e attendeva
impaziente il momento in cui la sua vendetta si sarebbe finalmente compiuta.
Adesso la domanda viene spontanea. “Ma come ha fatto a salvarsi?”. Per capirlo
bisogna tornare un altro po’ indietro, so che sarà certamente noioso ma se
volete capire tutto, e bene, dovete leggere. Come da qualche tempo sappiamo
Tess ha il potere di proiettare nell’inconscio degli altri ciò che vuole. E
così nel momento in cui Dalian(o Claudia) la colpiva lei ha fatto sembrare che
il suo corpo si fosse disintegrato, mentre lei, ferita gravemente, con le poche
forze che le restavano, scappava verso chissà dove. Dopo diverso tempo l’aliena
si rimise in sesto e iniziò a osservare il vecchio gruppo di amici, e quando
seppe che era giunto il momento di partire decise che avrebbe sferrato il suo
attaccò all’interno della navicella stessa.
Capito tutto? Allora possiamo proseguire con la storia.
Gli addii sono sempre molto
difficili, tanto che il caro sceriffo Valenti non volle più partire per restare
al fianco della madre di Maria!
Dopo gli ultimi(e stavolta decisivi)saluti, baci e abbracci, il gruppo di amici
salì sull’astronave, e decollò.
-Oh, Max, non ci posso ancora credere. Stiamo lasciando il pianeta terra, e
Roswell, per andare finalmente nella vostra vera casa!-Disse Liz
-No, Liz. Questa non è solo casa nostra. Quando ci siamo fidanzati siamo
diventati una cosa sola, e quindi ora Antar è anche casa tua.- le rispose Max,
e a quel punto Maria guardò con aria supplichevole Michael perché le dicesse
anche lui qualcosa di carino, Michael afferrò al volo l’occhiata di Maria e le
disse:
-Si fiorellino mio. Adesso Antar è anche la tua casa. Anzi la nostra casa. Ci
costruiremo una piccola casetta tutta fatta di marzapane e vivremo felici e
contenti.- Lo sguardo di Maria era fulminante, se ne avesse avuto la
possibilità avrebbe sparato fulmini da tutte le parti, allora Alex che se ne
era accorto disse:
-Non ti basta? Ha detto anche che avrete una casetta tutta fatta di marzapane!-
-E se non ti basta fa lo stesso, perché io a dire frasi dolci non c’è la faccio
più. Mi sta venendo la carie!- rispose Michael.
-Ma come sei dolce, amore mio! Liz, non ti dispiace fare cambio di marito,
vero? Te lo cedo molto volentieri.-
-Eh, no, cara. Max è mio. Mio e basta.- e dicendo questo Liz di strinse a suo
marito.
-Guarda che se non mi vuoi puoi anche scendere- disse scherzosamente Michael
-Ah, davvero? Ragazzi, dov’è il portellone d’uscita di questo coso?-
-E così mi vuoi lasciare? Se vuoi ti do una mano a scendere- così Michael andò
verso Maria come per spingerla, ma appena le fu vicino l’abbracciò e la baciò.
-Allora? Mi vuoi ancora lasciare?-
-Certo che no! Ragazzo dello spazio, devo dirti una cosa.-
-Che cosa?-
-Ti amo-
-Anch’io- e i due si baciarono di nuovo
Ma ad un certo punto una voce femminile squarciò l’atmosfera gioiosa che si era
creata.
-Ma che bel quadretto! Ciao amici, mi siete proprio mancati. Non vedevo l’ora
di rivedervi.-
-TESS! Ma tu non puoi… Non puoi essere qui!- urlò Maria, mentre Liz era ormai
incapace di parlare, tutte le notti insonni che le aveva fatto passare
quell’essere, per un mese intero dopo la sua partenza, Liz continuava a
sognarla, le diceva sempre che sarebbe tornata, e adesso capiva che non erano
sogni, ma bensì la vera Tess che comunicava con lei.
-E invece sono qui, il frutto della vostra unione non era poi così forte, mi ha
solo ferito, e in Francia ho avuto tutto il tempo di rimettermi in sesto-
-Cosa vuoi?- le chiese Isabel. Stranamente in questo momento erano Isabel e
Maria a condurre la conversazione, mentre tutti gli altri tacevano ammutoliti.
-Cosa voglio? Mah, diciamo che mi voglio solo vendicare. E stavolta nessuno di
voi avrà scampo, nessuno. Non si salverà nemmeno una di quelle sottospecie di
esseri che stanno per nascere-
-Non c’è la farai, devo ricordarti che una bambina ti ha ridotto molto male,
pensa se ti attaccassimo tutti.- rispose Isabel
-Eh, gia. Peccato che grazie all’aiuto di un caro amico che ti saluta tanto,
cara Isabel, io sia diventata più forte di voi il doppio.-
-Kivar! Quel bastardo!- in quel momento Max si era improvvisamente “svegliato”.
-Bene, vedo che almeno un po’ di fegato ti è rimasto, sua maestà-
-Stai lontana da noi, sgualdrina! Se ti avvicini a qualcuna di loro giuro che
ti ucciderò con le mie stesse mani- le urlò Michael
-Non dev’essere un problema per te, vero Michael? Uno in più, uno in meno!- In
quel momento lo sguardo di Michael era qualcosa di indescrivibile. Tutto ciò
che riusciva a sentire dentro di se era l’odio per Tess e il bisogno di
proteggere Maria. Di colpo dalle sue mani scaturì un fascio di luce rosso
scarlatto che colpì Tess in pieno petto. Lei cadde a terra, e poco dopo si
rialzò dicendo:
-Oh, ma come sei innamorato! Scommetto che non te lo perdoneresti mai se
dovesse succedere qualcosa a Maria, vero? Soprattutto se a causarle del male
fossi tu, giusto?- e in quel preciso istante il corpo di Michael si girò in
direzione di Maria, un altro fascio di luce si preparava a uscire dalle sue
mani, e Tess disse:
-Adesso è sotto il mio controllo, se non fate tutto ciò che vi dico lui la
colpirà fino a scioglierla completamente, e poi colpirà tutti voi.-
-Perché te la stai prendendo con una donna incinta e per giunta incapace di
difendersi?- Le urlò Liz.
-Va bene, lascerò stare Maria. Me la prenderò con te, dato che tu sei così
forte!- e la mano di Michael si girò verso di Liz.
-Ok. Uccidimi pure, però giura che dopo te ne andrai e li lascerai per sempre
in pace. Giuralo! GIURALO!!-
Le lacrime di Liz scendevano copiose sul suo viso fino a cadere a terra.
-Va bene, lo giuro. Ucciderò solo te e poi me ne andrò.-
E questa volta dalla mano di Michael stava veramente uscendo la luce rossa che
poco prima aveva colpito Tess, e mentre questa raggiungeva Liz, Tess urlò:
-OH, SCUSA LIZ, NON MI ERO RESA CONTO DI AVERE LE DITA INCROCIATE!- tutti erano
come pietrificati, Max e Maria invece urlavano come dei forsennati ma nessuno
riusciva a muovere un passo.
-E’ inutile che scalciate, vi ho bloccato tutti. Non potete fare nulla.- e si
mise a ridere, di nuovo la risata che tormentò Liz per notti e notti, quella
che le faceva raggelare il sangue.
Il fascio di luce scorreva lento e quando era a un palmo dal viso di Liz
accadde qualcosa.
Le lacrime che stavano per terra e quelle che ancora scendevano dal suo viso
iniziarono a raccogliersi a mezz’aria formando uno scudo che diventava sempre
più grande, era uno scudo con i colori di una bolla di sapone, e quando la luce
lo colpì non successe nulla.
Il fascio continuava a sbatterci contro, ma nulla, in quel momento Liz capì che
poteva fare qualcosa, ma non sapeva cosa. Così in preda alla disperazione più
totale si posò una mano sull’impronta che Max le aveva lasciato, come per
cercare sicurezza, e iniziò ad urlare, le urlava di andarsene, di sparire per
sempre, e allora lo scudo che la proteggeva si chiuse proprio come una bolla e
incastrò al suo interno il fascio di luce, poi proseguì attraversando Michael,
poi Max, poi Isabel, poi Alex e infine Maria, senza fare alcun male a nessuno,
la bolla stava prendendo tutto l’odio e la rabbia dei ragazzi e si avvicinava a
Tess, che era convinta che anche a lei sarebbe successo lo stesso, che quindi
disse:
-Tutto qui il tuo grande potere Liz Parker?- ma appena finì di dire questo la
bolla la incastrò al suo interno e scaricò su di lei prima il fascio di luce,
poi tutta la rabbia e l’odio dei presenti sotto forma di fulmini. Tess nel giro
di pochi secondi scomparve e al posto suo rimase solo cenere, per essere sicura
che non fosse solo un'altra illusione Isabel toccò la cenere e si rese conto
che era veramente lì. Liz aveva sconfitto del tutto Tess!
-Liz, Liz, come stai? Ti senti bene? Dalian sta bene?- le chiese Max
-Io sto bene, ma Dalian non lo so, ho paura per lei. Max ti prego controlla se
sta bene. Ti prego, ti prego!-
-Liz, io non posso fare nulla, non ho alcun potere per questo!-
-Lo farò io. Entrerò nella mente di Dalian per vedere se sta bene. Ma non potrò
dirvi nient’altro al di fuori del se è viva o… morta.- Isabel era sul punto di
piangere, ma si concentrò comunque e sentì Dalian, la sentiva come se fosse
dentro di lei, la sentiva respirare, sentiva il suo cuoricino battere, era
tutto a posto.
-Nessun problema, Dalian sta benone.- e in quel momento, come per darne
conferma, la bambina scalciò.
-O mio Dio! Max, Max! Ha scalciato! Sta bene!!- urlò Liz in preda alla gioia.
Ora potevano finalmente festeggiare sul serio. Tess era stata sconfitta e tutti
stavano bene. Quello che non si sentiva proprio a posto era Michael, infatti
prese Liz da una parte e le disse:
-Scusami Liz. Io non avrei mai voluto farti del male, anche se ora stai bene ,
non voglio nemmeno immaginare ciò che ti avrei potuto fare.-
-Michael? Ma cosa stai dicendo?!? Sai bene che non eri tu a controllare la tua
mente, ma bensì Tess, perciò adesso smettila e calmati.- infatti Michael senza
accorgersene si era messo a piangere, cosa molto strana da parte sua.
-Oh, Liz. Ti voglio bene!- le disse lui
-Anch’io Michael- e l’abbracciò, lui smetté di piangere e insieme tornarono dal
resto del gruppo. Liz fu letteralmente sommersa di baci e abbracci da tutti, ma
ben presto erano così stanchi da voler andare a dormire, per cui i
festeggiamenti si chiusero lì.
La “notte” passava velocemente e intanto i sogni di tutti, dopo l’incontro con
Tess, a differenza dell’altra volta, erano pacifici e allegri. Maria sognava
lei e Michael coricati su un letto con in mezzo una bambina(o un bambino) che
li guardava con due occhioni dolci verde acqua. Michael sognava un castello
solo per Maria e la loro bambina con all’interno tutto ciò che desideravano.
Max sognava Liz vestita da regina con in braccio una bimba bellissima, mentre
Liz invece, sognava lei, Maria e Isabel che davano da mangiare ai propri bimbi
con i rispettivi partner che le guardavano estasiati e con gli occhi pieni
d’amore. Isabel sognava il giorno del suo matrimonio, e Alex sognava un parco
immenso con tanti fiori e alberi in cui giocava la sua Isabel con un bambino
bellissimo, come la madre, del resto.
Come avrete notato tutti avevano sognato i bambini che sarebbero nati. E questa
non era una coincidenza…
Dopo altri quattro giorni di viaggio finalmente arrivarono su Antar. Al loro
arrivo non c’era nessuno ad attenderli, ma non appena gli abitanti di Antaria
li videro si prostrarono come se avessero visto degli dei. Di corsa arrivò un
alieno che disse: -Vostra maestà! Principessa Vilandra! Principe Rath!
Bentornati a casa, Reali!- poi si girò verso gli altri e continuò: - Vedo che
ci sono anche tutti i vostri attuali compagni! Benvenuti nella vostra nuova
casa!-
-Grazie mille. Ma mi scusi, lei chi è?- chiese visibilmente imbarazzato Max
-Oh, dimenticavo che voi non avete più ricordi di Antar! Comunque io sono Oren,
vostro fedele maggiordomo.-
-Ah. La ringrazio ancora per l’accoglienza, ma se ora ci volesse accompagnare
nei nostri alloggi le sarei ancora più grato. Le tre Reali hanno bisogno di
riposo.- Maria appena si sentì chiamare reale fu scossa da un brivido. Lei una
reale? Eh, gia, questa nuova vita su Antar sarebbe veramente stata stupenda.
Il maggiordomo gli fece strada e poco dopo arrivarono davanti a un immenso
castello tutto ricoperto d’oro e pietre preziose. Ma non era solo il castello
ad essere così “prezioso”, infatti tutte le case erano costruite in oro, che
meraviglia quel paesaggio! Senza nessun preavviso il portone si spalancò
lasciando i nuovi arrivati senza fiato, davanti a loro si presentava un atrio
meraviglioso, decine di scale che portavano dovunque, pareti con dei colori a
dir poco meravigliosi, niente che sulla terra si fosse mai visto.
-Laten! Chiama tutto il consiglio, raduna i servitori perché si prostrino, i
Reali sono arrivati!- disse con tono concitato Oren. In quel momento arrivò
un’aliena bellissima, portava lunghi capelli neri e i suoi occhi erano neri e
profondi ma con riflessi verde “metallizzato", la sua veste azzurra esaltava il
corpo esile e la figura graziosa, tutti(ragazze comprese) erano affascinati da
quella “ragazza”.
-Va bene papà! Oh, vostra maestà, ben tornato! E bentornati anche a voi! Il
popolo di Antar vi aspetta da sempre!- e scappò via a fare ciò che Oren le
aveva detto.
-Bene, lei è mia figlia Laten. Farà da ancella alle reali. Siete d’accordo?-
-Certo. Liz a te va bene? Maria?- rispose Isabel
-Per me va benissimo- disse Liz
-Anche per me- confermò Maria
-Allora quando tornerà qui l’avviserò.-
In quel momento arrivarono un centinaio di persone tra servitù e membri del
consiglio. Tutti sapevano ciò che era successo, del tradimento di Tess e Nasedo
e della sua definitiva sconfitta da parte di Liz. Poi giunse la notizia che
Kivar era stato ucciso del tutto e in punto di morte aveva rivelato che la
futura regina(Liz) aveva sconfitto Tess. Tutti le fecero i complimenti e Liz
non sapeva come rispondere, si limitò a dire grazie e a cercare con lo sguardo
quello di Max, finché lui non disse:
-Forse è meglio se lasciamo che le tre reali vadano a riposare, rimandiamo i
festeggiamenti a domani. Va bene?-
-Certo sua maestà. Laten mostra alle reali dove si trovano le loro stanze.-
-Certo, mi volete seguire?-
-Va bene, però non è necessario che ci chiami reali, ci puoi chiamare con il
nostro nome, io mi chiamo Maria-
-Io Liz-
-E io Isabel-
-Va bene re…-
-ragazze- continuò Isabel
-va bene ragazze.- e tutte e quattro si misero a ridere.
Le loro stanze erano molto grandi, a quel punto non era uno scherzo dire che ci
poteva perdere in quelle camere!
Laten andò via lasciando ciascuna nella propria camera da sola. Tutte poco dopo
si addormentarono, era come se quei letti fossero letti “a sonnifero”. Qualche
ora dopo arrivarono anche i rispettivi fidanzati che stanchi da morire si
addormentarono accanto alle loro “regine”. L’unico che stava da solo ancora
seduto su un divano dell’atrio(poverino) era Kyle. L’unico pensiero che aveva
in testa era Laten. Non riusciva a pensare ad altro. E nemmeno a farlo apposta
lei comparve, gli si avvicinò e gli disse:
- Come mai siete qui da solo?-
- Mah, così. Non ho ancora voglia di dormire.- la sua vicinanza gli faceva uno
strano effetto, e viceversa.
-Voi non siete un reale, come mai avete scelto di venire con i vostri amici?-
-Nel paese dove stavamo prima la vita non era un granché, quindi ho deciso di
venire qui con loro.-
-Quindi non per seguire un amore?- la domanda le sorse spontanea ma poco dopo
se ne pentì - scusatemi, non volevo essere indiscreta-
-Non ti preoccupare, comunque no. Ma piuttosto, dammi del tu. Il mio nome è
Kyle-
-Piacere, Laten-
I due non riuscivano a staccarsi gli occhi di dosso. Kyle non faceva altro che
immaginarla mentre le parlava, e lei faceva lo stesso. Sulla terra ormai erano
le quattro del mattino e anche lì comunque era molto tardi. Ad un certo punto i
due si dovettero congedare e lei gli disse:
-Vieni, ti mostro dov’è la tua stanza-
-Va bene- Salirono su per le scale e alla fine di un corridoio c’era la stanza
di Kyle
-Ora vado- disse Laten
-No, aspetta un attimo-
-C’è qualcosa che non va?-
-No, assolutamente niente- e allora Kyle si avvicinò e la baciò. Non si
staccarono per un bel pezzo fino a che Laten non disse:
-Forse ora è veramente meglio che vada. Buona notte-
- Ti rivedrò domani?-
-Certo. Verrò io personalmente a svegliarti-
-Va bene. Buona notte.-
La notte passava tranquilla, e il mattino seguente tutti erano di ottimo umore,
e al momento della colazione Max, Michael, Isabel, Liz, Maria e Alex rimasero
allibiti nel vedere Kyle e Laten che scendevano le scale presi per mano.
-Stanotte è successo qualcosa che dovremmo sapere?-
-Quello che succede nella mia camera da letto è solo affar mio, e comunque,
tanto per dirvelo, ho solo dormito.-
-Va bene. Faremo finta di crederci, ma la prossima volta non ci scappi-
-No, Maria,è come dice lui. Non è successo nulla.-
-Ci siamo solo…-e Michael finì la frase al posto suo: -baciati-
-Come diamine fai a saperlo?!-
-Stavo cercando il bagno e allora sono passato davanti a voi senza che nemmeno
ve ne accorgeste.- e mostrò un sorriso smagliante che la diceva lunga…
-WOW!!! Bene, benissimo! Sono proprio felice!- disse Liz
-Bhè anche noi a dire la verità avremo qualcosa da dirvi…- disse Michael
-Anche noi.- aggiunse Max
-Cosa? Anche noi! Non è che stiamo per dire tutti e tre la stessa cosa? Parla
per primo tu, Michael-
-Bene. Io e Maria abbiamo deciso di sposarci.-
-Cosa?! Anche io e Liz!-
-Anche io e Alex!-
-Ma com’è possibile? Io e Liz è da quando eravamo sulla terra che ci pensiamo!-
-Io e Alex da appena siamo arrivati qui!-
-Ehmm… Io e Maria da ieri notte…-
-Ma è bellissimo! Ci sposeremo tutti lo stesso giorno!- urlò Maria
-No. Non è bellissimo, è meraviglioso!!- dissero in coro Isabel e Liz
-Ragazzi, come si fa?- disse Michael
-Come si fa, cosa?!- disse Alex
-Io avevo intenzione di chiedere a Max di farmi da testimone, e Maria lo voleva
chiedere a Liz, e adesso?- rispose Michael
-Non c’è alcun problema, anch’io lo volevo chiedere a te e Liz a Maria-
continuò Max
-Anch’io Max lo volevo chiedere a te!- piagnucolò Isabel
-E io invece ero indeciso se chiederlo a Liz o a Maria- disse Alex
-Ve lo gia detto. Non c’è problema potremo comunque fare da testimoni, non c’è
alcun problema! E per te Alex, puoi anche avere tutte e due come testimoni.-
-Allora è tutto risolto!-
Intanto Kyle e Laten si sentivano “leggermente” esclusi, ma “leggermente”, non
molto, no….
In seguito venne comunicato al popolo che il 24 Dicembre tutti i reali si
sarebbero sposati, e da lì iniziarono i preparativi, mancavano solo due mesi, e
mentre tutti erano eccitatissimi all’idea del matrimonio, i due “esclusi”
discutevano…
-Laten, anche se è da poco che ti conosco so gia di volerti molto bene, anzi
posso sinceramente dire che ti amo.-
-Oh, Kyle, anch’io. Ti amo tantissimo, sei l’unico di cui mi sia mai innamorata
veramente… Mio padre è felicissimo che noi due stiamo insieme, quando gli ho
confessato che stavo insieme a te ha fatto i salti di gioia, ha iniziato a dire
“la mia bambina è diventata grande… la mia bambina si è fidanzata…” quasi quasi
era più felice lui di me!- e si mise a ridere e mentre rideva Kyle la baciò
appassionatamente, - e io sarei ancor più felice se tu decidessi di sposarmi.-
disse tutto d’un fiato. Lo sguardo di Laten esprimeva chiaramente il suo stato
d’animo –Siiiiiii!!!!! Anche subito!- E lo abbracciò. –Bhè, forse è meglio
aspettare quando si sposeranno anche gli altri, non credi?-
-Si, si, quando vuoi, l’importante è che ci sposiamo. Ti amo Kyle!-
-Anch’io Laten-
Subito dopo scesero nel salone dove si trovavano tutti gli altri e comunicarono
la notizia, tutti erano felicissimi, poi Laten scelse come testimone Isabel, e
Kyle scelse Alex. E via a iniziare con i preparativi anche per loro!!!
Liz aveva scelto un vestito bianco semplice con diverse applicazioni di pietre
preziose molto strane, erano un po’ come le bolle di sapone, però avevano la
forma di una lacrima, e poi il vestito aveva le spalline ricoperte di piccoli
fiori fatti sempre con quelle pietre. Nella sua semplicità era meravigliosa.
Maria scelse un abito che la faceva assomigliare a una ninfa, aveva un vestito
fatto di un tessuto simile all’organza lungo fino ai piedi e poi con dei pezzi
di organza sulle spalle che le coprivano. Poi aveva in testa una ghirlanda di
fiori simili a quelli dell’abito di Liz, e anche lei era bellissima.
Isabel optò per qualcosa di più chic, un vestito senza spalline con la
scollatura dritta e poi la gonna molto ampia con un bellissimo strascico, anche
il suo vestito era di un bianco candido.
Laten aveva un vestito simile a quello di Liz, solo che tutte le pietre
preziose del suo abito erano celesti e il suo abito arrivava poco sotto il
ginocchio. Anche lei era bellissima.
Mentre i ragazzi erano tutti in abito.
Circa un mese prima del matrimonio tutti i genitori vennero avvisati e gli
venne detto che due settimane prima sarebbero andati Max, Michael e Oren a
pretenderli. Tutti erano al settimo cielo. E appena Max, Michael e Oren furono
partiti le ragazze si misero a parlare.
-Meno male che siamo quasi tutte circa al terzo mese, altrimenti col pancione
non avremmo potuto scegliere degli abiti così!- disse Maria
-Eh, già. Ma tanto, tu e Liz non vi dovete preoccupare, sono sicura che quando
si vedrà il pancione sembrerete ancora delle ragazzine- rispose Isabel
-Si, delle ragazzine di 25 anni! Poi anche tu Isabel, sono sicura che rimarrai
bellissima.- sentenziò Liz
-Grazie.-
-Anch’io sono certa che tutte voi resterete meravigliose.- si “intromise” Laten
-Oh, Laten, anche tu sarai stupenda, non ti preoccupare.- disse Maria
-Spero!-
-Certo che lo sarai, sarai ancora più bella, tutte saremo ancora più belle!-
Urlò felice Liz, e le quattro si abbracciarono.
Dopo cinque giorni i genitori di tutti arrivarono, tutti erano felicissimi di
rivederli, ormai mancava molto poco al matrimonio…
-Oh, Liz!-
-Mamma! Papà! Mi siete mancati tantissimo!-
-Anche tu, bambina mia- le disse suo padre abbracciandola
-Ciao ragazzi! Quanto tempo!- era la voce di Valenti
-Sceriffo!- urlarono in coro Max, Isabel e Liz
-Papà!- urlò Kyle
-Kyle!- ormai era tutto un groviglio di abbracci, la madre di Maria a momenti
strozzava sia Michael che sua figlia, i genitori di Alex abbracciavano tutti
senza nemmeno guardare chi fossero, infatti il padre di Alex si trovò
abbracciato a Oren, che era visibilmente imbarazzato: -Ehmm…. Signore, anch’io
sono molto felice di vederla anche se non la conosco minimamente…-
-Oh, mi scusi, mi sono lasciato prendere dall’euforia generale…-
Ma non era il solo ad essere in imbarazzo. Anche Maria lo era, ora sua madre e
lo sceriffo stavano ufficialmente insieme e presto si sarebbero sposati, ma lei
non sapeva come chiamare lo Sceriffo. Papà? Quasi a farlo apposta Valenti andò
da lei, e le disse:- Maria, io voglio bene a tutti voi, ma a te soprattutto, ti
considero come una figlia, e spero che sarai d’accordo se io dovessi chiedere a
tua madre di sposarmi. Ho il tuo consenso?-
-Certo. Sceriffo, lei ci ha aiutati un sacco di volte, mi sarebbe
difficilissimo non volerle bene. Però ora che entrerà a far parte della mia
famiglia ho un dubbio. Come la dovrò chiamare?-
-Innanzitutto è ora che cominci a darmi del tu, e poi se vuoi puoi chiamarmi…
bhè, si… Papà.-
-Certo che voglio!- i dubbi erano risolti e ora a Valenti non rimaneva che fare
la conoscenza della futura moglie di Kyle. Laten.
-Papà, ti devo far conoscere una persona-
-Figliolo, questa persona è Laten?-
-Si-
-Benissimo, sarò ben felice di conoscerla- Kyle tirò un sospiro di sollievo.
-Laten!! Dove sei?-
-Sono qui!-
-Vieni un attimo, ti devo far conoscere una persona!-
-Arrivo!-
-Bene, Laten, questo è mio padre. Papà, Laten. Laten, Papà.-
-Piacere, Jim Valenti-
-Piacere mio, il mio nome è Laten-
-Figlioli, sono molto felice che voi due stiate così bene insieme e che presto
vi sposerete, sono veramente felice per voi.-
-Grazie papà.-
Ormai le giornate passavano nella più totale agitazione, sembrava che tutti
fossero in ansia, persino i muri. Era partito il più organizzato conto alla
rovescia della storia. Izzy si stava rivelando nuovamente una nazista, ma
stavolta la nazista dei matrimoni. Tutto doveva essere perfetto, non una cosa
fuori posto.
Meno 4 giorni: si inizia con le prove per le pettinature… Meno 3 giorni:
un’ultima capatina dalla sarta per gli ultimi accorgimenti ai vestiti… Meno 2
giorni: tutta la servitù al lavoro per la preparazione del buffet… Meno 1
giorno: via alle decorazioni…
Adesso i ragazzi non avevano più nulla da contare, se non le ore che li
separavano dal grande passo.
Il più agitato, manco a dirlo, era Michael, che continuava a dire:- Tra un po’
la sposo. Tra un po’ la sposo. Max ti rendi conto? Tra un po’ sposerò Maria! Oh
come sono felice, oh come sono felice!-
-SI MICHAEL! Me ne rendo conto! Sono felice anch’io! Ma cerca di calmarti!
Finirai per farti venire una crisi! Sembri un pazzoide!- gli urlò Max, che
ormai aveva la testa acqua.
-Va bè, scusa.-
-Scuse accettate.-
Ma il povero Michael non era il solo ad essere in quelle condizioni. Infatti
Maria era messa peggio di lui. La sarta le aggiustava il vestito e lei saltava,
e ad un certo punto Isabel le dovette lanciare un urlo per farla stare ferma.
Finalmente!
Liz e Laten erano stranamente calme, mentre Isabel non lo era. Era quasi
isterica. Anzi, era isterica al 100%. Parlava da sola, e cosa ancor più grave,
URLAVA da sola. Così, semplicemente. Senza alcun motivo. Ma quasi per magia
un’ora prima del matrimonio tutti si calmarono, persino la nazista isterica, il
pazzoide e la “salterina” si erano calmati. Eh, già, era proprio una magia…
Dentro la piccola cappella allestita per l’occasione tutti i ragazzi
aspettavano in fila. Ad un certo punto un alieno fece partire la marcia nuziale
semplicemente con un gesto della mano, e in quel momento all’interno della
cappella entrarono le ragazze. Per prima c’era Liz, poi Isabel, poi Maria ed
infine Laten.
I ragazzi che non avevano la minima idea di come fossero i vestiti delle
proprie fidanzate, rimasero estasiati alla loro vista, erano tutti a bocca
aperta! Ciascuna coppia si ricongiunse e la messa iniziò. I primi furono Max e
Liz, poi Alex e Isabel, Michael e Maria ed infine Kyle e Laten.
Dopo che la messa fu terminata ci fu il rinfresco. Dalla terra i genitori di
tutti i ragazzi avevano portato delle bottiglie di vino, o di champagne, e i
nostri cari “cecoslovacchi” (a cui come ben sappiamo basta poco per ubriacarsi)
bevvero un po’ troppo, e si ritrovarono a ballare sui tavoli, persino Max che
di natura è tanto calmo. Tutto iniziò più o meno così:
-Facciamo un brindisi ai nostri cari ragazzi!-disse Valenti
-Si! Un brindisi per tutti! Auguri!- urlò il padre di Max e Isabel
E cin-cin di qua, cin-cin di là, Max dopo aver bevuto a malapena un bicchiere
di vino si mise ad urlare:
-Oren! Fai alzare la musica! Non la sento! Ho voglia di ballare!-
Mentre Liz parlava Max era salito sul tavolo, e cercava di far salire anche
lei…
- Max, calmati! Ma cosa stai facendo?! No, No, ti prego scendi dal tavolo! No!
Non voglio!-
- Perché? Scommetto che si sta bene sul tavolo! Ci vado anch’io!- disse Michael
- Vieni Isabel!- continuò Max – venite tutti! Wow!!-
- Max! Isabel! Michael! Non state certamente facendo una bella impressione…-
disse la madre di Max
-Mamma! Ma che te ne importa? Per oggi ci possiamo anche divertire un po’, non
credi?-
-E va bene! Ma cercate di non farvi male!-
-Mamma!?! Abbiamo venticinque anni!- le rispose Isabel
Tra le risa generali, Maria si voltò prima verso Liz, poi verso Alex e poi
verso Laten.
-Che si fa? Andiamo?-
-Ma… Non so…- rispose Liz
-E dai!- la incitò Alex
-Tu Laten? Che fai?-
-Io vado!-
-Ok. Allora vengo anch’io!-
Ormai tutti stavano sui tavoli a ballare, e non si stancarono molto presto.
Circa alle 4 di notte(ora loro, non nostra)tutti, finalmente, erano esausti e
decisero di andare a dormire. Non sarebbe stata una prima notte di matrimonio
molto movimentata, anche perché tutti non appena poggiarono la testa sul
cuscino si addormentarono…
Il giorno seguente i genitori dei ragazzi tornarono a casa.
Passarono quattro mesi bellissimi, sino a che qualcuno non iniziò ad avere
qualche problema…
-Ahi! Uh,uh, che dolore, che dolore, che dolore!!!!!!!- urlò Maria
- Cos’é successo? Cos’hai? Rispondi porca miseria!-
-Mich…ael… Ho le prime… contrazioni!-
-Cosa?!?! C’è la fai ad alzarti?-
-Si, penso. Spero!-
-Ok. Allora aspetta un attimo, io vado a chiamare Liz. Vuoi che ci sia lei con
te vero?-
-Si! Anzi chiama tutti quanti!-
-Ma Maria! Tutti quanti?-
-Michael, sono una donna in cinta che sta per partorire e soprattutto sono
molto irascibile, quindi non farmi arrabbiare!!!!!!-
-Va bene, vado.-
-Bravo-
In un momento tutti si precipitarono da Maria e grazie a Max furono
all’ospedale in un secondo. Lì venne detto a Maria che di li a poco avrebbe
potuto partorire. La sua risposta fu: -Ma và! Doveva arrivare lei per dirmelo?!
Sono in cinta, non sono rimbambita!-
Il pomeriggio passò tra urla(di tutti e per tutto) e falsi allarmi. Ma alle
18.15 ci fu un allarme, e quello non era falso…
-Principe, forse è il caso che veniate in sala operatoria, vostra moglie sta
per partorire.-
-Oh. No, non c’è la faccio. Ho paura.-
-Michael, finiscila! Sei il principe, mostra un po’ di coraggio. E poi cosa
credi che penserà Maria se non ti vede arrivare? Di certo non ci rimarrà molto
bene, no?- gli disse Liz
-Ok, vado. Respira, inspira, respira, inspira…-
-Michael cosa stai facendo? Guarda che è Maria a dover partorire, non tu.-
-Ah, gia.-
Tutti si misero a ridere e Michael entrò nella sala. La stanza era stata
allestita come una sala operatoria terrestre, quindi a Michael venne stato
fatto indossare il tipico camice verde e la mascherina, e non appena fatto
questo Michael si precipitò da Maria e le prese la mano. Il suo volto esprimeva
una grande tenerezza, tanto che lui avrebbe voluto abbracciarla, ma il dottore
le disse che doveva iniziare a spingere, e così fece.
All’esterno tutti aspettavano notizie di Maria e dopo un po’ si sentì un urlo,
era la voce di Michael. Ma il suo non era un urlo di spavento ma bensì di
felicità.
Finalmente Maria aveva avuto il bambino…
-Fatemelo vedere! Dov’è il mio bambino? O è una bambina? Oh, mamma! E come lo
chiamiamo? Michael!-
-Calmati-le disse, accarezzandole la fronte madida di sudore, -non ti devi
affaticare- e la baciò. Maria si sciolse tra le braccia di Michael e qualcosa
le passò per la testa. Era il ricordo del sogno che aveva fatto dopo
l’uccisione di Tess sulla navicella. Si sentirono dei passi e una voce:- Ecco
la sua bambina-
Michael si staccò dalla sua amata, e l’infermiera le porse la bambina. Era
precisamente come l’aveva immaginata, un angelo.
-E’ bellissima. Vedi ha i tuoi stessi occhi.-
-Oh, Michael. Non immaginavo di poter essere così felice. Guardala. E’
meravigliosa.-
-Lo so- e i tre si abbracciarono, ma a rovinare il quadretto arrivarono subito
tutti gli altri che corsero ad abbracciare Maria e a urlare, fino a che non
arrivò l’infermiera:-La vogliamo smettere di urlare?! Con tutto il rispetto
reali, ma potreste causare dei seri problemi alla bambina, e alla madre…- e
Maria sorrise.
-Gia. Ha ragione. Ci scusi. Scusa Maria. Ci vediamo domani. Ciao!- disse Max
-Ciao ciao!- disse Alex mandandole un bacio, mentre Liz si avvicinava ad
abbracciarla, mentre il saluto di Isabel fu un freddo “Ciao”.
Michael rimase lì con Maria a pensare ad un nome da dare alla piccolina…
-Che nome le diamo?-
-Cara, ti devo dire una cosa. Non ne ho la più pallida idea.-
-Mah… Io stavo pensando a Pure*- *(nota dell’autrice: Pure è in inglese e
significa pura)
-Pure? Si mi piace. Ecco piccolina, tu ti chiamerai Pure.-
Dopo un’ora Maria era crollata dal sonno e Michael tornò a palazzo. Qualche
giorno dopo data la sua perfetta forma Maria e Pure vennero dimesse. Fuori ad
aspettarle c’erano tutti, e dopo essere tornati a palazzo e aver presentato la
bimba a palazzo andarono a pranzo, ma prima di iniziare Max prese Isabel in
disparte e le disse:
-Cos’hai? L’altro giorno ti ho visto molto fredda nei confronti di Maria, c’è
qualcosa che non va?-
-No, assolutamente! Anzi, sono molto felice per lei.-
-Ma, sarà così. Se lo dici tu.-
-Max, non mi credi? Dico sul serio, sono molto felice per lei. In passato non
andavamo molto d’accordo, ma ora le voglio bene.-
-Ok. Ti aspetto a tavola-
-Si- e appena Max se ne andò via Isabel disse a bassa voce:
-Oh, si fratellino. Le voglio mooolto bene. Le voglio bene da morire. Si da
morire lei però!-
A tavola tutte le attenzioni erano per Maria e Pure, persino quelle di Isabel,
che teneva in braccio la bambina come se fosse sua. Tutti andarono a letto
molto presto e verso mezzanotte Isabel uscì silenziosamente dalla sua stanza e
si appoggiò al muro davanti al bagno. Pochi minuti dopo Michael uscì dalla sua
stanza per andare in bagno e si trovò davanti Isabel.
-Ciao Rath. Come stai?-
-Rath? Da quando in qua mi chiami così? E poi perché mi chiedi come sto se ci
siamo visti qualche ora fa?-
-Eh si, scusa. Sai devo dirti delle cose. Io Kivar non l’ho mai amato, sono
andata con lui perché controllava la mia mente, ma in fondo ho sempre amato te.
Qui nel palazzo c’è una stanza vuota, ti prego vieni con me, non vedo l’ora di
baciarti e poi…-
-Isabel!! Ma sei impazzita?!? Pensa se ti sentisse qualcuno! Potrebbero pensare
che tu stia dicendo sul serio! So che sei molto brava a fare la parte di
Vilandra, ma per favore smettila con questa commedia.-
-Isabel? Commedia? Cosa stai dicendo tu!-
-Basta così. Il gioco è bello quando dura poco. Ora vado da Maria. Ciao-
-Maria? Ah, gia, quella sgualdrina che ha cercato di prendere il mio posto
nella tua vita. Ma Rath, ricordalo, tu sei mio e io ti avrò, e se lei è l’unico
ostacolo tra me e te la toglierò di mezzo molto facilmente.-
-Sgualdrina a chi?! Qui l’unica sgualdrina mi sembri tu! Ti sei sposata con
Alex poco tempo fa e adesso vieni a farmi queste proposte? Minacci di toglierla
di mezzo! Ma cosa ti è successo?-
-E chi è questo Alex? Rath, io conosco solo te, e poi cerca di non offendermi,
potrei arrabbiarmi.-
-No, no, basta così, tu devi aver bevuto un po’ troppo, me ne vado- e se ne
tornò in camera
Il mattino seguente Alex scese a far colazione con un bellissimo livido viola
in fronte, che nessuno sapeva spiegarsi,(nemmeno lui) e Isabel era di nuovo
come prima, simpatica, amorevole e così decisa. E soprattutto attaccata ad Alex
come una cozza. Ma cosa le stava succedendo? Michael decise di dire tutto a
Max, andando incontro al rischio che lui non gli credesse.
-Max, ti devo parlare di una cosa molto importante.-
-A proposito di che cosa?-
-A proposito di Isabel.-
-Isabel? Se ti riferisci al fatto che il giorno del parto sia stata un po’
fredda con Maria, ho gia risolto tutto io.-
-No. Quello che devo dirti è più grave.- E si mise a raccontargli tutto quanto,
mentre Max ascoltava a bocca aperta.
-Ma sei sicuro di quello che dici?-
-Si, sicurissimo. Parlava in un modo assurdo, sembrava che fosse Vilandra a
parlare e non lei.-
-Vilandra? Vilandra, Vilandra, Vilandra… Forse… Ma no, non credo…-
-Che cosa?-
-No, è troppo assurdo per essere vero.-
-Più assurdo di tutto quello che abbiamo gia passato e di quello che ti ho
appena raccontato? Non credo.-
-Ok, te lo dico. E se Vilandra fosse entrata nella sua mente e agisse al posto
suo?-
-Un po’ come faceva Tess?-
-Si, qualcosa di simile.-
-Potrebbe essere. Non c’è da escludere niente.-
-Si ma come facciamo per esserne sicuri?-
-Allora… Ah, si! Ci sono! Laten che poteri ha?-
-Se non mi sbaglio gli stessi di Isabel.-
-Quindi stanotte potremmo far entrare Laten nella mente di Isabel per sapere se
tutto ciò è vero.-
-Si, si potrebbe fare, però bisogna vedere se Laten è d’accordo. Loro sono
diventate molto amiche-
-Si, ma, è per il bene di Izzy, quindi lo farà di certo.-
E infatti fu così, quella sera Michael rimase nella stanza da solo con Max e
mandò Maria in camera da Liz. Poi arrivò Laten che iniziò a “connettersi” con
la mente di Isabel.-
Laten vedeva i ricordi non di Isabel, ma di Vilandra, vedeva le notti di
passione passate con Kivar e cose simili. Ma un ricordo lo vide in particolare,
c’era un’aliena che posava un dito sulla fronte di Isabel e questa diventava
come morta, poi si scuoteva un po’ e riprendeva a fare le cose di sempre, ma
ogni tanto si trasformava in Vilandra e compiva azioni che la vera Isabel non
farebbe mai.
Laten si svegliò di colpo e disse tutto ai due. Entrambi erano sconcertati,
bisognava avvertire Isabel ed avere il suo consenso per eliminare Vilandra.
La mattina dopo, a colazione, Max prese Isabel in disparte e le raccontò tutto
quello che avevano scoperto.
-No, non può essere, io non sono Vilandra, io non sono Vilandra, io non sono
Vilandra!-
-Isabel questo lo so! Ed è per questo che abbiamo bisogno del tuo aiuto per
eliminare Vilandra dalla tua mente. Verso le sei e mezza vieni in camera mia,
ma ti avverto, per eliminare Vilandra dovremo legarti.-
-Dovrete fare quello che è giusto fare- disse, andando a tavola. E non appena
il suo sguardo incrociò quello di Michael, diventò tutta rossa e abbassò lo
sguardo, ripensando a tutto ciò che Vilandra le aveva fatto dire senza che
nemmeno se ne accorgesse.
Verso le 18.30 Isabel andò in camera di Max e lì venne legata con delle specie
di corde e poi ulteriormente bloccata da Michael. Intorno alle 22.00 Vilandra
si impossessò di Isabel…
-Oh, caro Rath! Zan! Fratellone! Come stai? Ma perché sono legata e dov’è la
mia cara amica Ava?-
-Ava è stata uccisa-
-Uccisa?! E da chi?-
-Da mia moglie, da Rath, da sua moglie, dal marito di Isabel e da te-
-Da me? Ma cosa dici? Se Kivar sentisse una cosa del genere mi ucciderebbe. E
poi come avrebbe fatto Ava ad uccidersi da sola?-
-Ma Ava non è mia moglie, come tu non sei la moglie di Rath.-
-Zan, tu stai impazzendo. Sei stato tu a presentarmi Rath, come puoi dire che
lui non è mio marito?-
-Si, e sei stata tu a tradirci per stare con Kivar. Cosa vuoi ancora?- Max
sentiva crescere in se il vero spirito di Zan, sentiva dentro di se il re che
era esistito tanti secoli fa e sentiva crescere anche il suo potere.
-Bene, vedo che un pochino ti sei svegliato! Ma non puoi nulla contro di me! Io
ho Kivar al mio fianco!-
-E no cara! Mi sa che sei tornata un po’ in ritardo, perché casomai non lo
sapessi lui è stato ucciso.- s’intromise Michael
-Ucciso? Si, come no! E chi mai sarebbe stato in grado di uccidere Kivar?-
-Il mio esercito. Ah, dimenticavo, un’altra cosa. Dopo che tu sei morta Kivar
si è cercato un’altra compagna. Indovina chi?-
-Chi?-
-Ava-
-Ava?? Ava?? Come ha potuto?- Ora Vilandra era visibilmente demoralizzata e
ferita, quasi quasi a Max faceva compassione, ma a Michael no, che disse
subito:
-Max, o adesso o mai più.-
-Gia, hai ragione- allora si avvicinò alla sorella e le posò una mano sulla
fronte, un’intensa luce verde si sprigionò e poco dopo Isabel era di nuovo se
stessa, la liberarono e andarono tutti a dormire, il mattino seguente, a
colazione, rivelarono a tutti ciò che era accaduto in questi giorni…
-Bene, Isabel, Michael e io vi dobbiamo raccontare una cosa. Isabel vuoi
iniziare tu?-
-Si. Allora, Maria, ricordi che il giorno in cui hai avuto Pure io ero molto
fredda?-
-Si, me lo ricordo- rispose Maria con una nota di risentimento
-Bene, innanzitutto scusa comunque, ma dovete sapere che quella non ero io.-
-Era Vilandra- continuò Alex
-Come fai a saperlo?-
-Lo so perché la mia Izzy non si sarebbe mai comportata così, non mi avrebbe
mai chiamato amore e poi mi avrebbe lanciato un vaso in testa-
-Davvero ho fatto questo? Scusa!-
-Ecco da dove veniva quel livido!- disse Liz
-Va bè, Isabel continua il racconto, ci sono altre cose che i ragazzi devono
sapere-
-Ok. Il giorno che tu e Pure siete state dimesse, verso mezza notte io, cioè
Vilandra, mi ha fatto andare vicino al bagno ad aspettare Michael e mi ha fatto
dire un sacco di cose di cui ora mi vergogno a morte.-
-Ma non sei stata mica tu a dirmele!- la tranquillizzò Michael
-Ma cosa ti ha detto? Eh, Eh? Dai diccelo! Per favore!- disse Kyle, molto
divertito.
-Gli ho detto che non vedevo l’ora di baciarlo, che non vedevo l’ora, bhè, si,
di andare a letto con lui… e che per riaverlo avrei ucciso Maria.- il suo volto
era rosso come un peperone.
-Uccidere me? E che c’entro io?-
-Maria, Vilandra era la sposa di Rath, e lei lo rivoleva!- le disse Max
-Appunto! Era la sposa di Rath, non di Michael!- Maria iniziava a scaldarsi,
non poteva sopportare che qualcuno le toccasse il suo Michael.
-E calmati! Sono qui, mi vedi? Mi vedi?-
-Certo che ti vedo-
-Sono Michael, non Rath, sono tuo marito, e Isabel non è Vilandra e non è la
mia sposa. Lo capisci?!-
-Ok. Scusa Isabel.-
-Non fa nulla.-
-E tu, ragazzo dello spazio, abbracciami!-
-Subito ragazza dello spazio!- e quando l’ebbe abbracciata le sussurrò
all’orecchio:-quanto tempo era che non mi chiamavi più così?-
-Da tanto-
-Bhè, da oggi fallo più spesso.-
-E perché?-
-Perché mi fa sentire come quando eravamo all’inizio di tutta questa storia…
Quando ancora non c’era nessuna Vilandra, nessun Rath e nessuno Zan.-
-Va bene, ragazzo dello spazio!- e Michael la baciò.
Per tre settimane la tranquillità regnò sovrana, Vilandra non era tornata, Tess
nemmeno… Ma secondo voi i nostri “cecoslovacchi” possono avere un periodo più
lungo di cinque mesi di tranquillità? Assolutamente no. Infatti…
-Alex?-
-Cosa c’è? Stai male? Ti vedo così strana! Ehi! Ma cos’è quella faccia?-
-Alex, mi si sono rotte le acque!-
-Cosa? Cosa devo fare? Oh, oh, oh… Chiamo… Chiamo… Chiamo… Chiamo Max!-
-Bravo! Vai a chiamare Max, così mi porta all’ospedale!-
Max si precipitò dalla sorella in un batter d’occhio, prese la mano sia di
Isabel che di Alex e in due secondi si ritrovarono all’ospedale.
Dopo quasi mezz’ora Isabel cominciò a sentirsi strana, il dottore arrivò e si
mise a gridare:
-La principessa sta per partorire!-
Dopo mezz’ora Isabel aveva avuto la sua bambina, ma c’era un piccolo
imprevisto…
-E’ nata!-
-Ehi! Calmi, calmi, Principessa, credo che dovrà ri-iniziare a spingere.-
-Cosa?-
-Vedo un’altra testolina!-
-O mio Dio!- urlò Alex, prima di svenire.
E in poco tempo nacque un bellissimo bambino. Nessuno, e dico, nessuno si
aspettava che Isabel avesse due gemelli, invece così fu. Erano due bambini
bellissimi, tutti e due paciocconi e svegli, con due bellissimi occhi azzurri.
Gli occhi di Alex.
Mentre le infermiere portavano a Isabel i suoi bambini Alex si stava
riprendendo.
-Oh, Isabel! Ma tu lo sapevi?-
-No. Non me ne ero mai accorta.-
-Sono meravigliosi.-
-Gia.-
-Allora, hai gia in mente dei nomi?-
-Bhè, a dire la verità si. Però solo per la femmina, per il maschietto non mi
viene in mente niente!-
-Lo potremmo chiamare Tom!-
-Ma no! Mi sa di gatto!-
-Ok. Che ne dici di Denny?-
-Ma si! Denny mi piace. E la femmina come la chiamiamo?-
-Stavo pensando ad Andrea.-
-Bellissimo!-
Dopo che Isabel si fu riposata ai ragazzi venne concesso di entrare a farle
visita. Tutti erano stupiti, perché nessuno poteva immaginare che avesse avuto
due gemelli.
-Cosa? Ci vedo doppio o sono davvero due?- disse Maria
-No, Maria, ci vedi bene, sono due.-
-Isabel, ma perché non mi hai detto niente?-
-Max, non lo sapevo nemmeno io!-
-Ah. Meno male!-
-E come avete deciso di chiamarli?- chiese Michael
-Allora, il maschio Denny e la femmina Andrea-
-Sono dei nomi bellissimi- disse Liz abbracciando Alex
-Grazie-
Tutte, meno Liz, avevano partorito, ma proprio quest’ultima sembrava avere
qualche problema.
-Max, ormai sono alla soglia dei nove mesi, perché Dalian non si fa sentire?
Potrebbe esserle successo qualcosa?-
-Liz, calmati. Sono sicuro che Dalian sta bene.-
-Se lo dici tu.-
-Su, Liz. Dammi retta. Dalian sta benissimo. E vedrai che ben presto anche lei
si darà da fare per venire al mondo.-
-Mi fido.-
E Max non aveva tutti i torti perché pochi giorni dopo anche Dalian fece “il
suo ingresso in società.”
-Oh, che bella !- disse Liz quando vide l’infermiera che le porgeva Dalian
-Spesso ho cercato di immaginarla da appena nata, ma non l’avevo mai immaginata
così bella.-
-Possiamo?- disse una voce
-Certo, Maria, entrate pure.-
-Wow! Ma è davvero meravigliosa!- disse Alex
-Grazie, Alex.-
Eh, si. La vita di questo gruppo di amici “speciali” era veramente completa e
perfetta.
Gli anni passarono, e tutti crebbero, i “bambini” non erano più bambini, ma
adolescenti, che impararono presto a conoscere la terra come loro seconda casa,
dato che i nostri amici ci tornavano molto spesso.
Ormai nulla poteva più turbarli, e i nostri amici, affrontavano ogni avversità
tutti insieme. Come ai vecchi tempi. Gia, proprio come ai vecchi tempi…
Scritta
da Claudia |