|
L'UNICA SPERANZA (2)
Riassunto: Seguito di "Mondo parallelo". Max e gli altri si ritrovano catapultati in una Roswell che non è la loro, e a combattere ancora una volta per la libertà. Liz scopre di essere Vaitla, la principessa di Nefasta, una delle lune di Antar, e che era lei la vera amata da Zan e non Ava. Recuperando la memoria Liz ed Elisabeth riescono far tornare la pace nell'universo. Data di composizione: 13/07/2002 - 14/10/2002 Valutazione contenuto racconto: adatto a tutti E-mail: veliva.vale@libero.it Disclaimer: tutti i diritti dei personaggi del racconto appartengono all WB, tranne Chris, Crystel, Nikki, Kathleen, Andrew, Nin, Laos, Rebecca, Klay, Lein, Leandra, Geneb. Il racconto è di proprietà del sito Roswell.it. Nota dell'Autrice: verso la fine del racconto la Liz del mondo parallelo viene chiamata Elisabeth, mentre nella prima parte del racconto viene chiamata con il suo diminutivo, cioè Liz. PERSONAGGI Liz Parker Evans: terrestre, vive a Roswell, New Messico assieme al marito Max Evans, ha un figlio Chris di 17 anni e una figlia Crystel di 18 anni. Insegna chimica alla Roswell High School. Età: 37. Maria DeLuca Guerin: terrestre, vive a Roswell, New Messico assieme al marito Michael Guerin e alle loro due figlie gemmelle Kathleen e Nikki di 17 anni. E' la proprietaria del CrashDown Cafè. Età: 37. Isabel Evans Withman: terrestre /aliena, vive a Roswell, New Messico con il marito Alex Withman e il loro figlio Andreaw di 17 anni. Età: 37. Max Evans: terrestre/alieno, vive a Roswell New Messico assieme alla moglie, Liz Parker e ai figli Chris e Crystel. Insegna biologia alla Roswell High School. Età: 37. Alex Withman: terrestre, vive a Roswell, New Messico assieme alla moglie Isabel Evans e al loro figlio Andreaw. Lavora all'osservatorio astronomico di Roswell. Età: 37. Michael Guerin: terrestre/alieno, vive a Roswell, New Messico assieme alla moglie Maria DeLuca e alle figlie Kathleen e Nikki. Lavora come investigatore privato nell'ufficio dello sceriffo. Età: 37. Kyle Valenti: terrestre, vive a Roswell, New Messico è lo sceriffo. Età: 37.
- Max, no, dimmi che non sono morti, no……- Liz scoppiò a piangere e si
rifugiò tra le braccia di Max.
- Tranquilla, non sono morti, però…-
- Però…- Liz sollevò lo sguardo sino ad incontrare quello di Max.
- Però Kivar li ha catturati mentre tentavano di prendere le pietre per
poterti risvegliare.-
- Zia Liz, mi dispiace, è stata colpa mia, dovevo capirlo che era stato tutto
troppo semplice, è solo colpa mia, gli altri sono rimasti là, al CrashDown a
combattere, ma prima mi hanno teletrasportato alla base ribelle con le
pietre, non avrei dovuto lasciarli, è tutta colpa mia……-
- Schhh! Non piangere, se non avessi portato qui le pietre io sarei di sicuro
morta, e non devi più dire che è colpa tua.- Anche se sconvolta aveva trovato
un briciolo di lucidità per tentare di rassicurare Kathleen.
Max aiutò Liz ad alzarsi, ed assieme agli altri, facendo attenzione a non
essere scoperti si diressero verso la base dei ribelli.
- O dio mio…- sussurrò Tess quando vide rientrare il gruppo di amici.
- Ce l'hanno fatta, l'hanno risvegliata…- proseguì Laos.
- La speranza non è persa, per mia madre.- sussurrò Nin e corse incontro al
gruppo di ragazzi.
Max le porse il cofanetto dove erano contenute le pietre, lo sguardo di Nin
era colmo di gioia e di ringraziamento, quel Max, aveva lo stesso animo
nobile di suo padre, e questo pensiero le fece rivivere sensazioni che oramai
non sperava più di provare. - Allora il piano è questo…- iniziò a dire Max, -
Nin, Laos, Rebecca e Tess, prendete il corpo di Liz, andate alla stanza delle
capsule. Dopo che l'avrete riportata in vita, Laos e Tess raggrupperanno i
ribelli e li prepareranno all'attacco. Rebecca e Nin, voi metterete in salvo
donne e bambini, portateli il più lontano possibile, poi sistemerete
l'infermeria, devono essere pronti ad ogni eventualità, dopo lo scontro ci
sarà molto da fare, prendetevi quanti uomini volete, sia per portare al
sicuro donne e bambini sia per "ingrandire" l'infermeria della base. Michael,
tu ed Alex andate ai laboratori tattici, fatevi spiegare velocemete la
disposizione dell'impero di Kivar a Roswell, poi preparate un piano
d'attacco. Michael, dovrai ricorrere ai ricordi di Rath, per preparare al
meglio il piano. Kathleen e Liz, tornate ai vostri alloggi, Maria, va con
loro.-
- Ma…- tentò di protestare quest'ultima.
- Maria, ti prego non discutere e fa come ti ho detto. Isabel, tu tenta di
entrare in contatto con i ragazzi e scopri dove si trovano. Kyle ed io
andremo a fare un giro di ricognizione a Roswell, ci ritroveremo qui fra due
ore. I quattro regnanti di Antar stanno per tornare……Ora andate e buona
fortuna!.- tutti si dileguarono a svolgere le mansioni che Max aveva affidato
loro.
- Dobbiamo fare presto, non abbiamo molto tempo.-
Laos prese il corpo di Liz ed insieme con le altre si diresse verso la stanza
delle capsule, in meno di dieci minuti furono arrivati, posarono a terra il
corpo di Liz e si disposero come disse loro Tess.
- Sono il generale Rath, voglio essere informato su com'è disposto l'impero
di Kivar, questo sarà l'attacco definitivo!-
- Si, signore.-
- Alex, tu intanto controlla quante armi abbiamo a disposizione e di che
tipo, infine quanti soldati ci sono, escludendo quelli che dovranno
proteggere le donne e i bambini e quelli che dovranno restare
all'infermeria.-
- Vado subito. - Alex si allontanò di qualche passo, poi si girò. - Michael…-
- Che c'è?-
- Li salveremo vero?-
- Si, li salveremo, te lo giuro.-
Alex, rassicurato andò a svolgere i compiti che Michael gli aveva affidato.
- Maria devi dirmi cosa è successo ai miei figli.-
- Non ora Liz. Adesso tidevi riposare, ed anche Kathleen, ne parleremo poi.-
- No, tu me lo devi dire ora, … Maria… Maria dimmelo.-
- Te lo dirò io zia Liz.-
- No, nessuno dirà niente, ora siamo arrivate nel nostro alloggio, tu Liz
resterai qui con Kathleen e me, e ti riposerai, poi più tardi parleremo di
ciò che è accaduto ai ragazzi.-
- Ma…-
- Niente ma, hai sentito cosa ci ha ordinato Max, quindi fila a stenderti, e
non osare alzarti.- dal tono che Maria aveva usato, Liz non osò replicare, ma
era in pensiero per i suoi figli, e anche se riluttante seguì gli ordini.
- Max!-
- Che c'è Isabel?-
- Niente è che…. Si insomma, volevo che tu mi promettessi una cosa.-
- Non ti preoccupare, ti prometto che salveremo i ragazzi.-
- No, non era questo, so che lo faremo, ma…-
- E allora cos'era?-
- Promettimi che sarai prudente, che tu e Kyle non farete qualche sciocchezza
durante questo giro di perlustrazione, promettimi che tornerai da me.-
- Oh Isabel, - Max abbracciò la sorella che intanto aveva iniziato a
piangere.- Ho già rischiato di perderti tante volte, e ho paura……-
- Non ti preoccupare, tornerò come tornerà Kyle, e i nostri figli, e ti
prometto anche un'altra cosa.-
- Cosa?-
- Ti prometto che alla fine di questa brutta avventura torneremo a casa, nel
nostro mondo, e riprenderemo le nostre vite normali.-
- Oh Max, sei…sei…Max.-
- Già, anche Liz me lo dice spesso.- Max ed Isabel incominciarono a ridere
mentre Kyle si stava avvicinando loro.
- Max, dobbiamo andare.-
- Certo Kyle, eccomi.-
- State attenti.- gridò loro Isabel mentre si allontanavano.
- Il primo gruppo usi le gallerie sotteranee est, il secondo quelle ovest. Ci
rivedremo al punto stabilito dove le gallerie si riuniscono. Poi voi soldati
porterete le donne, i bambini e gli anziani nella caverna a sud-ovest da qui,
il più lontano possibile, dovrete rimanere tutti lì, finchè io o Nin non
verremo a riprendervi. Ora andiamo.- Rebecca alla guida del primo gruppo, e
Nin al secondo, s'innoltrarono attraverso le buie gallerie.
- Attenti!- ordinò Tess agli uomini radunati nel piazzale della base.
- Tra poco ci sarà la battaglia decisiva contro Kivar. Tutti voi dovrete
eseguire gli ordini del generale Rath, braccio destro di Zan di Antar e di
Laos, figlio della principessa Vilandra e sorella di Zan. I loro ordini
saranno eseguiti perfettamente da voi.-
- Riposo! Sarete divisi in quattro gruppi. Ogni gruppo raggiungerà il centro
di Roswell dove attaccheremo Kivar. Il primo gruppo arriverà da nord, il
secondo da sud, il terzo da est e l'ultimo da ovest. Ogni gruppo farà
riferimento ad un comandante in capo. Il primo a me, il secondo a Laos, il
terzo a Zan e l'ultimo a… Tess- Ordinò Michael.
- Vi saranno forniti gli armamenti necessari, un ultima cosa, gli obiettivi
principali sono due: distruggere Kivar e salvare gli ostaggi. Voi dovrete
uccidere solo gli Skin, fate tutto il possibile per salvare gli innocenti.-
aggiunse Alex.
Ai soldati furono date le armi, mentre Mich e Alex spiegavano il piano di
attacco in dettaglio a Tess e Laos.
- Max, attento!- gridò Kyle buttandolo a terra. Gli spari cessarono, si
rialzarono in fretta e ripresero a correre.
- Corri! Corri!- gridò Max. ad un certo punto si sentì trascinare da un lato.
- Ma che….?- si ritrovò in una stanza buia, sentiva la presenza di Kyle
vicino a lui, ma non erano soli.
- Chi c'è?- chiese.
- Solo un amico. Il mio nome è Geneb.- il volto dell'uomo misterioso fu
illuminato dalla debole luce di una candela, era identico a Kyle.
- Abbiamo trovato il mio doppio.- tentò di sdrammatizzare Kyle.
- Grazie, ci hai salvato la vita. Io sono…-
- Lo so chi siete, Tess mi ha informato del vostro arrivo sullla nostra
terra, sapevo che presto sareste venuti qui, quindi vi aspettavo.-
- Bene, ora dobbiamo trovare un modo per entrare nell'impero di Kivar, e
scoprire più cose possibili.-
- Forse posso esservi di aiuto, io sono una specie di braccio destro di Kivar.-
- Ma allora…- si spaventò Kyle.
- No, non sono dalla sua parte, però fingo di esserlo, io sto con i ribelli,
infatti, il mio cuore appartiene ad una di loro. Nella speranza che voi
decideste di aiutare i ribelli, ho preparato delle mappe della città dove
sono segnati i punti di forza e di debolezza del "servizio di sicurezza" di
Kivar. Seguitemi.-
Max e Kyle seguirono Geneb attraverso una serie di strette gallerie. Giunti
in un ampia grotta, Geneb fece vedere loro le mappe e gli mostrò anche una
mappa dell'interno del palazzo di Kivar. Ora Max e Kyle avevano abbastanza
informazzioni per sconfiggere Kivar.
- Zan, o scusa Max, è questo il tuo nome? Volevo assicurarti che i ragazzi
stanno bene, Kivar li ha rinchiusi in una cella nel sotterraneo, ma stanno
bene.-
- Grazie.- rispose Max alla preziosa notizia appena giunta.
- Posso chiedervi una cortesia?-
- Certo!- disse Kyle.
- Dite a Tess che sto bene e che presto sarò dinuovo con lei.-
- E così la ribelle a cui appartiener il tuo cuore è Tess.- scherzò Kyle.
- Già.- rispose Geneb.
- Grazie ancora per il tuo aiuto, ma ora dobbiamo tornare.- Max e Kyle
ripercorsero al contrario il percorso fatto all'andata, in poco tempo si
ritrovarono fuori, ma non ebbero il tempo di riabituarsi alla luce del sole o
meglio dei due soli, che furono catturati.
Isabel si stese sulla brandina, attorno a lei il silenzio era assoluto, si
concentrò. Dopo vari tentativi riuscì a collegarsi con Andreaw.
- Mamma!-
- Si, sono io, come state?-
- Se escludiamo che siamo prigionieri, che non sappiamo dove siamo e che
siamo alla mercee di Kivar, bene.-
- Almeno non vi siete fatti prendere dal panico. Siete feriti? Vi hanno fatto
qualcosa?-
- Si, siamo feriti, Crystel ha un taglio profondo sulla fronte e qualche
escoriazione, Nikki ha solo qualche ferita leggera, quello che sta peggio è
Chris, perde molto sangue, e non ha ancora ripreso i sensi, il fatto positivo
è che siamo vivi.-
- E tu?-
- Io ho solo qualche graffio, me la cavo. E…nes…..mal….pericolo….Kivar….-
- Andreaw, che succede, sto perdendo il collegamento, Andreaw!-
- Isabel!-
Qualcuno la stava chiamando, ma non capiva chi, poi vide quello che sembrava
il corpo di Max.
- Max!!!-
- Isabel, sono Kyle, speravo di riuscire a mettermi in contatto con te, ci
hanno catturati, non so come, ricordo solo che io e Max stavamo per tornare
alla base, poi il buio totale, finchè non mi sono risvegliato qui.-
- Kyle, tu e Max, state bene?-
- Io si, ho tentato di svegliare Max, ma non ci sono riuscito, il suo cuore
batte ancora, ma non si sveglia.- Isabel fu tentata di terminare il
collegamento con Kyle, per aprirne uno con Max, ma subito le venne in mente
quello che Kyle le aveva detto "il suo cuore batte ancora". Così Isabel
decise di farsi raccontare quello che avevano scoperto, prima di provare a
collegarsi con suo fratello, perché sapeva bene che era vivo, e questo era
l'importante. Si fece spiegare nel dettaglio tutto da Kyle, poi, visto anche
che era troppo debole per continuare a mantenere il contatto, lo chiuse. Dopo
qualche istante si risvegliò ed andò subito ad informare gli altri.
- Maledizione, questo cambia tutto, vabene, non perdiamoci d'animo, allora,
Max sarà sostituito da Isabel alla guida della terza squadra, il piano
rimmarrà pressochè invariato, solo che ora gli obbioettivi primari sono tre:
distruggere Kivar, salvare i ragazzi e anche Max e Kyle.- Disse Michael.
- Fatti spiegare il piano nei dettagli da Alex. Laos, Tess, voi verrete con
me ad informare le squadre sulle nuove modifice apportate al piano.- aggiunse
poi.
Dopo nemmeno mezz'ora tutto l'esercito assieme a Michael e agli altri erano
radunati nell'ampio ingresso della base dei ribelli.
- Michael, fai attenzione, e riporta tutti sani e salvi.- Maria si strinse a
lui.
- Ti riporterò tua figlia e gli altri, e io sarò con loro, te lo prometto.-
- Fai attenzione.- sussurrò Alex ad isabel stringendola a sé.
Dopo aver salutato Maria e Kathleen, Michael si diresse verso Liz che se ne
stava in disparte.
- Ti prometto che te li riporterò tutti e tre, sani e salvi, non permetterò a
Kivar di fargli del male.-
- Lo so.- riuscì a dire solo Liz prima di rifugiarsi tra le braccia di
Michael piangendo.
Di lì a pochi minuti Michael e tutto l'esercito se ne andarono, la battaglia
stava per cominciare.
Erano oramai passate alcune ore da quando la battaglia era cominciata, la
base sembrava deserta, tutti quelli che vi erano rimasti attendevano il
momento cruciale. La vittoria o la sconfitta.
Maria si aggirava per la base in cerca di Cathleen, ma della ragazza non vi
era traccia.
Entrò nei loro alloggi, e sul letto trovò un biglietto ripiegato.
"Cara mamma,
Ho deciso di prendere parte alla battaglia, è per colpa mia se Nikki e
gli altri sono prigionieri di Kivar. Come mio padre, zia Isabel e zio Max,
nutro un profondo odio verso kivar, per quello che vi ha fatto in passato. Ma
soprattutto per quello che ci ha fatto ora. So di averti delusa, ma questo è
il mio destino, se dovrò morire che sia, ma morirò al fianco di mio padre, di
mia sorella, del mio re e del mio grande amore. Già, perché come te o come
zia Liz, o zio Alex, anche io e Nikki abbiamo giurato di rimanere unite ad
Andreaw e a Chris in ogni situazione ed in ogni mondo. Sappi che ti ho sempre
voluto bene.
Tua Figlia,
Cathleen DeLuca Guerin"
Maria fissò attonita la lettera, non riusciva a crederci. Iniziò a piangere,
ora, in ballo c'era anche la vita dell'altra sua bambina. Tra le lacrime una
preghiera le sgorgò dal profondo del cuore."Fa che si salvino tutti quanti".
Quando ebbe versato anche l'ultima lacrima girovagò per la base come uno
zombie, con in mano quella lettera. Quando Liz se la trovò difronte, era in
uno stato pietoso.
- Che è successo?- chiese preoccupata. Per tutta risposta Maria le fece
leggere la lettera.
- Se ne è andata anche lei.- sussurrò Maria prima di ricominciare a piangere.
Liz la strinse forte a sé, comprendeva bene il suo dolore.
La battaglia era stata ardua, soprattutto per Michael, che senza sapere da
dove era spuntata fuori, si ritrovò a combattere a spalla a spalla con
Cathleen.
Anche se erano in numero minore rispetto all'esercito di Kivar, i ribelli
diedero ai nemici molto filo da torcere, ma alla fine Kivar ebbe la meglio. I
sopravvissuti dell'esercito dei ribelli furono carcerati, mentre Isabel,
Michael, Kathleen, Laos e Tess furono portati al cospetto di Kivar in
persona.
- Bene, bene, bene. Qui abbiamo tutti e quattro i reali, i loro discendenti e
anche quattro dei loro cari amici umani.- nella grande sala del trono, oltre
a Michael, ad Isabel, a Kathleen, a Laos, e a Tess c'erano anche Kyle, Max,
che aveva ripreso i sensi, Nikki, Crystel, Andreaw che sorreggeva Chris che
era ancora svenuto, Alex, Maria, la piccola Leandra e Geneb.
- Geneb, non mi sarei mai aspettato un tradimento da parte tua, dal mio
braccio destro.-
- Io non ti sono mai stato fedele, non potevo essere fedele ad un tiranno che
uccide la gente solo per il gusto di farlo. Io sto con i ribelli.-
- Avresti fatto meglio ad essermi fedele, così almeno ti saresti salvato la
vita. In quanto a voi reali, pensavo di avervi ucciso sette anni fa, ma non
c'è problema, all'alba del nuovo giorno sarete giustiziati nella piazza
principale, questo è quanto.- ad un cenno della mano di Kivar, i prigionieri
furono portati in una cella, nei sotterranei del palazzo.
Appena le guardie se ne furono andate, Michael tentò di aprire la porta con
il suo potere.
- E' tutto inutile, - gli disse Max, - ciò provato anche io, ma il palazzo è
costruito con uno strano materiale che resiste ai nostri poteri, quindi
risparmia le forze.-
Sulle loro facce era dipinta la sconfitta, la rinuncia a lottare.
Laos, fu il primo a reagire a quello stato, uscì dal suo angolo buio e si
diresse verso Leandra, la bambina appena lo vide lo abbracciò, anche se non
lo vedeva da tre anni, conosceva il suo volto, lo aveva visto nelle menti di
Alex e di Maria.
- Bambina mia.- disse Laos piangendo mentre la stringeva a sé.
Vedendo quella scena, la speranza tornò a scintillare nei loro sguardi.
Michael si avvicinò alle figlie e le strinse a sé, aveva promesso a Maria che
gliele avrebbe riportete a casa sane e salve, e lui non voleva mancare alla
parola data.
Max ritrovò il suo sangue freddo e prese in mano la situazione.
- Dobbiamo riuscire ad andarcene, e per farlo dobbiamo tentare di valutare i
fattori a nostro vantaggio e a svantaggio per riuscire nell'impresa. Allora,
iniziamo con quelli a svantaggio…-
- Il materiale con cui è costruito il palazzo non ci permette di usare i
nostri poteri, o se ci riusciamo è per breve tempo, approssimerei a cinque
minuti.- disse Andreaw.
- Chris è ferito in modo grave e non è cosciente.- aggiunse Isabel.
- Quattro umani ed una bambina.- aggiunse ancora Michael.
- Altro?- chiese Max.
- Si, siamo chiusi in una cella.- disse Crystel.
- Ok, allora veniamo ai fattori a nostro vantaggio…-
- Siamo nove contro uno.- disse Isabel.
- Tredici.- la corresse Geneb.
- Abbiamo ancora le pistole.- aggiunse Laos - non ci hanno disarmato prima di
rinchiuderci qui.-
- Ok, ora dobbiamo aspettare solo il momento propizio per scappare, e
preparare un piano adatto.-
In quel momento la porta si spalancò ed un grupetto di guardie entrarono
nella cella.
- Kivar vuole vedere la principessa Vilandra.- disse fredda una guardia.
- Ma io non voglio vedere lui.- rispose in tutta fretta Isabel.
- Non era un invito, era un ordine, muoviti.- La guardia si avvicinò a lei e
la strattonò per un braccio, Andreaw tentò di fermare la guardia, ma fu
trattenuto da Kyle.
- Lasciami, lasciami!- urlò Andreaw mentre sua madre veniva portata via.
Quano la porta della cella si fu richiusa, Kyle lasciò libero il ragazzo.
- Perché mi hai trattenuto, e voi, perché non avete fatto niente? Eh?- Urlò
contro Max e Michael.
- Zio Max, è tua sorella, tu hai mandato a morte tua sorella con questo
gesto, lo hai capito?- continuò ad urlare Andreaw.
- Calmati, - gli disse sempilicemente Max, - Isabel sa difendersi molto bene,
non è in pericolo, e poi in questo modo c'è stata offerta una possibilità di
fuga su di un piatto d'argento.-
- E come?- chiese Alex.
- State a sentire, quando……-
- Liz, sono oramai passate quasi dieci ore, da quando sono partiti, perché
non sappiamo niente, cosa gli è successo?-
- Sta tranquilla Maria, vedrai che presto avremo loro notizie, non ti
preoccupare.- Ma nemmeno lei era tanto sicura delle sue parole. Di lì a pochi
istanti Rebecca venne loro a portare delle notizie.
- Poco fa, è rientrato un piccolo gruppo di soldati. Hanno detto che li
stavano aspettando, è stato un massacro, Michael e gli altri sono stati
sconfitti. Chi non è deceduto sul campo è stato imprigionato nei sotterranei
del castello di Kivar. Sappiamo che Max e gli altri sono tutti vivi, ma
veranno giustiziati all'alba di oggi, cioè tra meno di due ore e mezza.-
- No!!!- urlò Maria con tutto il fiato che aveva in corpo, non poteva finire
così, non poteva.
Liz dal canto suo era rimasta impassibile, si alzò e si diresse all'esterno
della base. Voleva vedere le stelle che pian piano sparivano nella notte che
andava estinguendosi per lasciare spazio al nuovo giorno, voleva potersi
svegliare tra le braccia di Max per scoprire che quello che stava accadendo
era solo un brutto sogno, che Chris dormiva nella sua stanza in fondo al
corridoio, mentre Crystel stava nella stanza di fronte alla loro, voleva
credere in questo, voleva aggrapparsi a questa speranza con tutte le sue foze
da renderla reale. Già, lo voleva, ma non poteva. Nella solitudine del
deserto iniziò a piangere.
E così la trovò la Liz di quel mondo, le ginocchia al petto, la testa china.
L'unico rumore che si percepiva era quello delle lacrime che si infrangevano
al suolo.
- Liz.- la chiamò dolcemente, lei sollevò la testa, gli occhi rossi e gonfi
per il pianto.- Liz, non ti devi disperare così, c'è ancora una soluzione,
una via di salvezza, e lo sai tu come lo so io.-
- Io non so proprio a cosa tu ti riferisca……-
- Ricorda Liz, ricorda…- le posò le mani sulle tempie, Uno strano calore
avvolse Liz, stava cominciando a ricordare qualcosa, ma certo, quella era la
sua vita passata, lei era Vaitla, la principessa di Nefasta, la luna della
speranza, ora ricordava tutto, proprio tutto.
- Ora ricordo, e so che cosa volevi dire, accetto.-
- Maria, come và?- chiese Alex.
- Va un po' meglio per modo di dire, io non li voglio perdere, non voglio.-
- Nemmeno io voglio perdere Isabel o Andreaw o nerssuno degli altri, vedrai
che troveremo il modo per salvarli.-
Maria annuì.- Dov'è Liz?-
- Non lo so, deve essersi rintanata in qualche angolo buio della base per
stare un po' da sola.-
In quel momento bussarono alla porta.
- Un soldato entrò e consegnò a Maria e ad Alex una lettera.
" Cari Maria ed Alex,
Grazie alla Liz di questo mondo ho recuperato la memoria sulla mia vita
passata, ora ricordo chi ero, io ero Vaitla, la principessa di Nefasta.
Grazie ai miei ricordi, ho anche riacquistato i miei poteri. Ora so perché il
destino mi ha fatto incontrare Max.
Vi voglio bene,
Liz Parker Evans."
- Non anche lei, non anche lei.- riuscì a dire solo Maria.
Nel frattempo dall'altra parte della base anche Nin e Rebecca avevano
ricevuto una lettera.
" Figlia mia,
Sette anni fa non ho potuto salvare tuo padre e gli altri, ma ora mi è
data la possibilità di rimediare. Forse non ci rivedremo più, ma sappi che ti
ho sempre voluto bene. Ora sulle tue spalle vi è tutto il regno di Antar e di
Nefasta, so che sarai un'ottima regina, e Rebecca saprà consigliarti nel modo
giusto.
Vi voglio bene,
Elisabeth Parker Evans."
Né Nin né Rebecca proferirono parola, sapevano che quello che Elisabethe e
Liz stavano facendo era giusto, che era l'unica speranza per Max e per gli
altri, ma lo stesso il loro gesto le scioccava.
Liz ed Elisabeth arrivarono nella piazza principale mentre alcuni soldati
stavano preparando il patibolo. Attesero con pazienza, avevano preparato un
piano, ma non era quello il momento di metterlo in atto.
- Tenetevi pronti, sta arrivando qualcuno.- annunciò Maria, tutti si
disposero ai loro posti, la guardi aprì la porta della cella, e scaraventò
dentro Isabel, Michael tentò di colpirlo con un pugno, ma la sua mano fu
bloccata da un campo di forrza.
- Avevo previsto che avreste tentato la fuga, così mi sono preparato, la
cella è protetta da uno scudo, che si può disattivare solo dall'esterno della
cella, ah, ah, ah!.-
Kivar era comparso dietro la guardia, e ora se ne andava divertito, intanto
Max si era avvicinato ad Isabel, che era a terra svenuta, il suo corpo era
pieno di lividi, Kivar l'aveva picchiata.
- Ora è davvero finita per noi.- commentò Nikki accarezzando i capelli di
Chris, che era ancora privo di sensi.
Il tempo che li separava dall'esecuzuione passò in fretta, nessuno parlò,
tutti erano assorti nei loro pesieri, nelle loro paure.
- Alzatevi presto, è ora, il patibolo vi attende.- Uno ad uno sfilarono
demoralizzati davanti alla guardia. Furono condotti all'aperto, e fatti
salire sul patibolo.
- E' giunto il momento per voi di morire per sempre, ma prima vi spiegherò
come morirete.
Ci ho pensato a lungo, e alla fine ho trovato un modo che mi soddisfa a
pieno. Su uno dei pianeti da me conquistati fabbricano questi giocattolini,
sono dei fucili a prima vista innoqui, ma invece sono delle armi micidiali.
Quando il raggio vi colpirà, non sentirete niente, ma pian piano inizierete a
sentire un forte dolore, che diventerà via via insopportabile. Le vostre
cellule si disintegreranno ad una ad una, finchè di voi non rimarrà che un
mucchietto di cenere. Ed ora, dopo questa breve spiegazione. Pronti,
puntare…-
- Fermi.- gridò una voce dal mezzo della folla.
- Chi è che osa interrompere un'esecuzione?- chiese Kivar alterato.
- Io!- rispose una voce femminile. Una ragazza si fece largo tra la folla
sino ad arrivare al cospetto di Kivar.
- E tu chi saresti?- domandò quest' ultimo.
- Come, non mi riconosci?- Liz sollevò il viso.
- Non è possibile, Elisabeth, tu sei morta, la reincarnazione di Vaitla è
morta.- Kivar era stupito, scioccato, e pieno di stizza.
- Lei non è Elisabeth, ma io sì.- urlò una voce poco lontano dai due.
- No, non è possibile.- continuava a ripetere Kivar.
Ora Liz ed Elisabeth erano di fronte a lui, era in trappola.
- Uomini a me!- gridò, ma nessuno accorse in suo aiuto.
- Se per caso ti riferisci alle tue guardie, si stanno facendo un riposino.-
disse ridendo Liz.
- E ora a noi Kivar, è venuto il momento di riscuotere.- aggiunse tornando
seria.
Lei ed Elisabeth iniziarono a colpirlo.
- Questo è per Max.-
- Questo per Michael ed Isabel.-
- Questo è per i mie figli.-
- Quest'altro è per noi.-
- Qusto è per tutti quelli che tui hai barbaramente ucciso.-
- Questo è per i ribelli e per la gente che hai sottomesso.- Ad ogni colpo
Kivar diventava sempre più debole, oramai era più di là che di qua.
- Ed in fine questo è per mio fratello, te lo ricordi?, era il re di Nefasta.
Gli chiedesti la mia mano, ma lui sapeva che ero innamorata di Zan, per cui
non te la concesse, e allora tu lo uccidesti, e ora noi uccideremo te,
muori!!!!!.- In quest'ultimo colpo Liz ed Elisabeth misero tutto il loro
odio, il loro dolore, la loro paura. Oramai di Kivar non rimaneva che un
piccolo mucchietto di polvere che si disperse nel vento del primo mattino.
Liz corse a liberare Max, mentre Elisabeth liberava gli altri.
- Oh Max, temevo di averti perso per sempre.-
- Ti prometto che non ti lascierò mai.- e la baciò, un bacio appassionante,
che come ogni volta fu un vero e proprio scambio di anime.
Maria era seduta a fissare l'orizzonte fuori dalla grotta, aveva una strana
sensazione, sentiva che qualcosa stava per accadere.
Poi, qualcosa catturò il suo sguardo, all'inizio non capì che cosa era, ma
poi li riconobbe, erano loro, erano vivi.
- Alex! Nin! Rebecca!- urlò, i quattro ragazzi si precipitarono fuori e li
videro.
- Sono vivi! Sono vivi!- gridò Alex prima di correre incontro assieme alle
tre donne, ai loro amici.
Michael strinse forte a sé Maria, aveva rischiato ancora di perderla, ma ora
era lì con lui, e c’erano anche le loro figlie.
Tenendo per mano Michael, Maria si rivolse alle figlie.
- Potete ritenervi in punizione per due settimane.-
- Ma mamma!- protestarono – stavamo salvando l’universo.-
- Non ci sono ma che tengano. Oh, bambine mie, ho avuto così tanta paura di
perdervi.- e le strinse a sé.
- Isabel, stai bene?- Alex le sollevò lievemente il viso pieno di lividi,
Andreaw la sorreggeva.
- Si, tutto sommato si. Soprattutto adesso.- e lo baciò come mai aveva fatto
sino a quel giorno.
Andreaw si scostò da Isabel e Alex e raggiunse Max.
- Zio Max, la mamma starà dinuovo bene?-
- Si, appena i due piccioncini si staccheranno, le curerò le ferite, e
tornerà come nuova.-
- Grazie.-
- E di che, è mia sorella e….-
- No, non per quello, anche, ma soprattutto per aver salvato zia Liz quando
fu ferita nella sparatoria al Crash Down tanti anni fa.-
Andreaw raggiunse i suoi genitori, mente Max tornava a guardare Liz, Chris e
Crystel. Dopo che erano stati liberati da Liz, Max aveva guarito Chris, e ora
lui e la sorella erano seduti in disparte accanto alla madre. Li raggiunse.
La gioia più grande la ebbe però Rebecca. Perché insieme a Laos c’erano
Maria, sua madre, Alex e la sua bambina. Rebecca non sapeva che dire, strinse
a se la made e la figlioletta, a parlare per lei furono le sue lacrime di
gioia.
- Ora il titolo di regina spetta di nuovo a te, e così sarà per molto tempo
ancora.-
- Oh Nin, un giorno però quel titolo spetterà a te, e so che saprai
ricoprirlo egregiamente.- Elisabeth abbracciò la figlia, mentre un mare di
ricordi le attraversava la mente.
La giornata che era appena cominciata continuò sempre meglio.
Max, Chris e Crystel, grazie al loro potere della guarigiome, si resero utili
in infermeria, Michael e gli altri smantellarono pian piano l’impero di Kivar.
Nin, Rebecca, Maria, Liz, Elisabeth e Maria,dopo aver fatto tornare le donne
ed i bambini alla base, organizzarono una grandissima festa nel deserto per
festeggiare la vittoria sull’oppressione.
Arrivò la sera, gran parte del lavoro per riportare Roswell al suo aspetto
originario era stato fatto, e ora, tutti si godevano a pieno la festa nel
deserto.
Molti furono i brindisi e le acclamazioni verso la famiglia reale, ma ce ne
fu uno in particolare che Max e gli altri si ricorderanno per molto tempo.
- Quando oramai avevamo perso la speranza, siete giunti voi ad aiutarci. Ci
avete aiutato senza chiederci nulla in cambio, avete rischiato le vostre vite
per gente che nemmeno conoscete. Michael in punto di morte disse che i
ribelli avrebbero sconfitto Kivar, e così è stato grazie alla vostra guida.
Io, Nin di Antar, figlia di Zan, re di Antar, a nome della famiglia reale,
del popolo di Antar, di quello della terra e di tutti i popoli dell’universo
vi ringrazio. Nulla mai potrà ricambiare quello che avete fatto per tutti
noi.-
Leandra dopo che Nin ebbe finito il discorso, si alzò in piedi e si diresse
verso Max e gli altri, poi indicò con il dito il cielo.
- Grazie- disse. In cielo un meraviglioso numero pirotecnico stupì tutti i
presenti, quello era il modo di ringraziare Leandra.
A notte innoltrata la festa finì, e ognuno si ritirò nel proprio alloggio a
riposare. Il mattino seguente Max e gli altri avrebbero cercato un modo per
tornare nel loro mondo.
Liz si rigirò tra le braccia di Max, si accoccolò contro di lui, voleva
assaporare tutto il suo calore. Tentò di sprofondare di nuovo in un sonno
profondo, quando una strana sensazione si impossessò di lei. Aprì gli occhi e
si trovò nella sua stanza da letto. Nella sua Roswell.
- Max, svegliati, su svegliati!-
- Mmhh, Che c’è Liz, è ancora presto, e………- Max si guardò attorno- e siamo
tornati a casa!- Abbracciò Liz, e la baciò, voleva fare l’amore con lei lì,
in quell’istante, ma l’incessante squillare del telefono li interruppe.
- Max, lasciami devo andare a rispondere…- ma lui continuava a trattenerla e
a baciarla.
- Vedrai che tra un po’, chiunque sia si stuferà di chiamare e la smetterà.-
Il telefono smise di squillare.
-Visto?- Fu la volta del cellulare di Max.
- Max, lasciami dai, …. Max Evans, lasciami subito. Poi mi avrai tutta per
te, te lo prometto.- Con questa promessa Max la lasciò andare, Liz rispose al
cellulare.
- Pronto?-
- Sono Maria,Liz, hai visto siamo tornati a casa, non è fantastico?-
- Si, lo è.-
- Senti, prima mi ha chiamati Isabel, ha detto di trovarci tutti al vecchio
lago tra un'ora.-
- Perché?-
- Perché è giunto il momento di raccontare tutta la verita.-
- Ok, a dopo.-
Liz chiuse la comunicazione.
- Chi era?- le chiese Max.
- Era Maria, ha detto di trovarci tra un ora al vecchio lago per raccontare
tutta la verità ai nostri figli.-
- E’ ora che entrino davvero a far parte del mondo di Antar, soprattutto dopo
questi ultimi giorni.-
- Si, è ora che capiscano che cosa significa il loro dono.-
- Comunque l’incontro è tra un oua, e io avrei un ideuccia, su come
passarla.-
- A si? E come?- chiese Liz divertita.
-Così. – E la baciò.
Al vecchio lago Max e gli altri raccontarono ai loro figli tutto quello che
riguardava il loro passato. Ora i ragazzi sapevano tutta la verità, anche se
una parte di quella verità l’avevano scopeta con la loro stessa esperienza,
quando aiutarono Nin e gli altri a sconfiggere Kivar.
Roswell, 12 giugno 2020
Caro diario,
In queste ultime tre settimane sono successe molte cose nuove che hanno
cambiato profondamente la vita dei miei figli e degli altri ragazzi, ma anche
la mia vita è stata cambiata. Ancora una volta ho rischiato di perdere Max a
causa di Antar, solo che savolta ho rischiato di perdere anche i miei figli.
Scoprire poi di essere stata in una vita passata una principessa aliena, e
soprattutto l’amata di Zan mi fa capire ancora di più l’unione speciale che
c’è tra me e Max. Nemmeno la morte, ha fatto si che il nostro amore fosse
distrutto. Io credo che in ogni epoca, passata o futura ci saranno sempre un
Max ed una Liz, che contro ogni cosa ed ogni persona coroneranno il loro
sogno d’amore.
Liz
FINE Scritta da Valentina |