Roswell.it - Fanfiction

IL DESTINO E' L'AMORE (1)


RIASSUNTO: A Roswell arrivano due ragazzi che dedicano le loro attenzioni a Liz e Maria ma...

DATA DI STESURA: 05/03/02 – 30/03/02

VALUTAZIONE: Adatto a tutti

DIRITTI: Tutti i diritti dei personaggi appartengono alla WB e alla UPN, fatta eccezione per il personaggi di Lenny e David Bliss che sono scaturiti dalla fantasia e dalla penna dell’autrice. Il racconto è di proprietà del sito Roswell.it.

La mia e-mail è taniapan@libero.it


Era passato ormai parecchio tempo dal quel fatidico giorno in cui i ragazzi erano venuti a conoscenza di quella verità che aveva provocato tanto dolore in tutti loro.
La vita di ognuno era inevitabilmente cambiata: gli alieni sentivano che avrebbero dovuto, loro malgrado, seguire il loro destino, mentre Liz, Maria, Alex e Kyle erano terribilmente abbattuti e la convivenza con gli alieni era diventata veramente difficile soprattutto per Liz che aveva deciso di non voler più rivedere Max, il che era molto difficile frequentando la stessa scuola e il Crashdown. Maria, Alex e Kyle, nonostante quella situazione, cercavano di mantenere comunque dei rapporti, i migliori possibili, con gli alieni i quali, a loro volta, cercavano di ricambiare. Questo, però, causava in Max un’ulteriore tristezza per il comportamento di Liz che comunque capiva anche troppo bene.
Mancavano solo 2 giorni alla fine della scuola, il che avrebbe allentato un po’ la tensione non dovendo più studiare e stare negli stessi ambienti insieme agli alieni per così tanto tempo durante la giornata. Ma questa situazione nascondeva il fatto di dover rimanere ancora più tempo con i propri pensieri e per Liz era terribile.
Quegl’ultimi 2 giorni passarono abbastanza in fretta e Maria non aveva fatto altro che pensare a come riempire le giornate che sarebbero seguite. I suoi piani includevano soprattutto Liz: era fermamente intenzionata a far passare una bella estate alla sua migliore amica, naturalmente nel limite del possibile.

Era la pausa pranzo dell’ultimo giorno di scuola e Liz e Maria si andarono a sedere su di una panchina nel parco della scuola per mangiare qualcosa. “Allora sei pronta a passare l’estate con me e a divertirti il più possibile?” disse allegramente Maria ad una Liz molto pensierosa. “Non so Maria, ho molti compiti da fare per le vacanze e non mi sento dell’umore adatto per parlare di queste cose. Credo che mi terrò impegnata con lo studio e al Crashdown per cercare di non pensare a Max, anche se dovrò comunque vederlo al locale.” rispose Liz. “Dai Liz, non puoi passare tutta l’estate in quel modo, cosa pensi di risolvere così? Dobbiamo cercare di tirarci su e magari di conoscere gente nuova! Se non ne approfittiamo adesso che è estate quando pensi che avremo un’altra occasione per risollevarci?” disse Maria cercando di convincere l’amica. “Lo so Maria, tu hai pienamente ragione. Ultimamente sto pensando troppo a me stessa e a quello che sto passando senza pensare che anche tu sei nella mia stessa situazione. Ma dove trovi tutta questa forza d’animo? Come fai, spiegamelo, hai forse una pozione magica?” Liz pronunciò queste ultime parole abbozzando leggermente un sorriso e suscitando in Maria la sensazione di essere quasi riuscita a convincerla nel sentir dire quelle parole. Era tanto che non la vedeva sorridere. Maria, allora, rincarò la dose raccontandole dettagliatamente i suoi piani e facendo di tutto per interessarla e sembrava che ci stesse riuscendo. Ne ebbe però la conferma solo dopo mezz’ora che parlavano quando all’improvviso Liz disse, quasi sfinita dalla montagna di parole di Maria: “Ok Maria mi hai convinta, ma non posso assicurarti che riuscirò a divertirmi come facevamo tempo fa, ma ti prometto che tenterò!”. Nel sentire quelle parole Maria gridò un “Evviva” che fece voltare parecchie persone che si trovavano vicino a loro e le due ragazze, imbarazzate, raccolsero le loro cose e si avviarono per affrontare l’ultima parte della giornata scolastica.
La giornata, fortunatamente, passò in fretta ma non altrettanto gli ultimi 10 minuti, per Max e Liz, quando tutti i ragazzi si ritrovarono nel corridoio per prendere i libri dai loro armadietti. Alla vista di Max, il cuore di Liz sobbalzò; era una sensazione che conosceva bene e cercò di controllarla come ormai faceva di solito. Isabel fu l’ultima a raggiungere i ragazzi e quando arrivò salutò tutti aprendo l’armadietto. Le dispiaceva moltissimo che le cose andassero in quella maniera e percepiva la tensione che la circondava e senza pensarci troppo cercò di rompere un po’ il ghiaccio: “Avete già pensato cosa fare quest’estate?” disse rivolta a Maria e Liz.
Liz non sapeva cosa dire ma Maria prese in mano la situazione dicendo: “Certo, abbiamo un sacco di idee che cercheremo di mettere in atto, tutte all’insegna del divertimento. Sai com’è, in questo periodo ne abbiamo bisogno!” e in quell’istante rivolse il suo sguardo verso Michael. Max guardò Liz negli occhi e a voce un po’ bassa disse: “Certo, ne avete tutto il diritto.” Max continuava a guardare Liz negli occhi e conoscendo bene il suo sguardo, capì che lei non era molto convinta di quello che Maria aveva appena detto. Liz reagì in modo inaspettato e sostenendo lo sguardo di Max rispose con una certa rabbia: “Certo che ne abbiamo tutto il diritto e siamo intenzionate a portare a termine ciò che abbiamo progettato e guai a chi non ci permetterà di farlo!”. Finito di dire questo chiuse con violenza l’armadietto e rivolta a Maria disse: “Vieni Maria, dobbiamo andare.” lasciando i ragazzi completamente esterrefatti. La cosa aveva colpito soprattutto Max che non aveva mai visto la sua Liz comportarsi in quella maniera e non riusciva a credere a quello che aveva appena visto e sentito.
Mentre si avviavano all’uscita della scuola, Maria guardò sbalordita Liz che, dal canto suo, aveva iniziato a piangere e gentilmente le chiese: “Liz che ti è preso? Non ti avevo mai vista così.” “Non so cosa mi è preso, credimi non volevo reagire così e soprattutto non volevo dire le cose che ho detto a Max.” Le lacrime continuavano a rigarle il bel viso e Maria, per consolarla, la strinse forte e la accompagnò a casa.

Era passato qualche giorno dall’ultima volta che aveva visto Max a scuola e ripensando a quell’episodio Liz era ancora incredula: cosa l’aveva spinta a reagire in quel modo?. Si stava preparando per andare in piscina con Maria e si impose che non avrebbe pensato a Max per tutto il giorno e allora cominciò a pensare al nuovo stabilimento che, oltre alla piscina all’aperto, includeva una piscina al coperto, una palestra attrezzatissima e un centro di bellezza all’avanguardia. Mentre già si immaginava a mollo nella fresca acqua della piscina arrivò Maria, prese lo zaino e si avviarono.
Appena arrivate si soffermarono un attimo ad osservare l’intero stabilimento e poi si diressero verso la piscina. Era davvero molto bella con un prato grandissimo e tante sdraio e ombrelloni. Non c’era tanta gente e faceva un caldo pazzesco; decisero di prendere posto abbastanza vicino alla piscina, stesero i teli sulle sdraio e senza pensarci un attimo si tuffarono subito. L’acqua era freschissima; nuotarono un po’, poi andarono a prendere una bibita e finalmente si stesero al sole.
Nel frattempo erano arrivati due ragazzi che si erano seduti nelle sdraio vicino a loro e le stavano guardando. Maria contraccambiò subito i loro sorrisi mentre Liz era rimasta pressoché indifferente.

Dopo quasi un’oretta passata a lanciarsi sguardi, i ragazzi decisero di farsi avanti e avvicinandosi alle ragazze le salutarono. Maria era emozionatissima, mentre Liz, al contrario, era imbarazzatissima. I ragazzi si presentarono: “Ciao siamo Lenny e David Bliss e ci siamo appena trasferiti qui a Roswell.” Erano a dir poco bellissimi, entrambe mori con gli occhi azzurri e un corpo statuario. Maria era rimasta folgorata e Liz era arrossita istantaneamente. Maria continuava a sorridere quando finalmente si decise a presentarsi a sua volta e a chiedere da dove venissero e cosa ci facevano proprio a Roswell. “Veniamo da Dallas, l’azienda di nostro padre ha acquistato un terreno per costruirci un centro commerciale e lui è qui per dirigere i lavori; ha voluto portarci con lui per tenerci sott’occhio, sapete come sono i genitori!” “Allora verrete alla Roswell High il prossimo anno?” chiese Maria “Già e speriamo ci aiuterete ad inserirci.” disse Lenny, “Certamente!” rispose Maria. Il ghiaccio era rotto e anche Liz iniziò timidamente a prendere parte alla conversazione. Si raccontarono un po’ delle loro rispettive vite e risero a qualche avvenimento particolarmente divertente raccontato dai due nuovi arrivati. Mentre ridevano Liz si accorse che stavano entrando Max, Michael, Isabel e Tess; con uno sguardo avvisò anche Maria che innervosita si fece più vicino a David che stava seduto sulla sua sdraio. Lenny intuì che c’era qualcosa che le disturbava e rivolto a Liz che le stava accanto chiese: “Cosa c’è che non va? Chi sono quei ragazzi?” A quella domanda Liz rimase stupita perché era sicura di non essere stata notata quando aveva lanciato l’occhiata di intesa a Maria e quest’ultima rispose per tutte e due: “Sono nostri compagni di scuola che non vorremmo vedere per tutta l’estate, ma come avete potuto vedere, Roswell non è che una piccola cittadina e così…” lasciò la frase in sospeso perché la fine era scontata. “Beh però non siete obbligate a passare il vostro tempo con loro. Fate finta che non ci siano.” disse David. “Già, hai ragione. Liz, facciamo finta che non ci siano.” disse Maria rivolta all’amica che la guardò un po’ sorpresa. “D’accordo, ma che facciamo se si avvicinano? chiese Liz preoccupata; “Li salutate con educazione e chi si è visto si è visto!” rispose Lenny, “Speriamo vada tutto bene!” aggiunse quasi sotto voce Liz.

Inevitabilmente la paura di Liz divenne realtà quando vide avvicinarsi Max e Michael. Guardò Maria e subito dopo incontrò lo sguardo di Max: era scuro in volto ma le fece comunque un sorriso e la salutò. Liz ricambiò abbassando gli occhi e Maria fece lo stesso convinte che avrebbero proseguito per la loro strada, ma Max sorprendendo tutti, forse anche se stesso, salutò e si presentò ai due ragazzi che sedevano con Maria e Liz. Lenny e David ricambiarono e si presentarono a loro volta e Liz, come se si dovesse scusare di qualcosa, spiegò chi erano i due ragazzi. Liz era imbarazzatissima mentre Maria continuava a sostenere lo sguardo di Michael. Max vide che Liz era arrossita e capì di esserne la causa e così si congedò dai quattro trascinandosi dietro Michael che avrebbe voluto saperne di più su quei due.
Max e Michael raggiunsero Tess ed Isabel che avevano assistito da lontano alla scena. Isabel guardò il fratello che capì al volo cosa voleva chiedergli e avvicinatosi le sussurrò: “Non so cosa mi sia preso, ma volevo sapere chi erano quei due!”. Isabel afferrò per il braccio il fratello e sempre sottovoce disse ironicamente: “Finalmente anche tu sai cosa vuol dire la gelosia; ora sai cosa prova Liz quando ti vede con Tess.” Non lasciò a Max il tempo di replicare e trascinò con lei Tess per andare a tuffarsi in acqua lasciando soli il fratello e Michael. I due si guardarono negli occhi e Michael disse: “Non so cosa ne pensi tu, ma il solo fatto che Maria si trovi vicino ad un altro ragazzo mi innervosisce.” Max non credeva alle sue orecchie: Michael non era certo il tipo da lasciarsi sfuggire certe confessioni, soprattutto con lui. Avrebbe voluto dirgli di lasciar perdere, che era giusto che si fossero fatte nuovi amici e magari dei nuovi fidanzati ma l’unica cosa che disse fu “Non posso pensare che anche solo lo sguardo di Liz sia rivolto ad un altro ragazzo.” Anche Michael rimase sorpreso da quello che Max aveva detto e si rese conto che quella era una delle rare volte in cui era pienamente in sintonia con Max. Approfittando di quel momento disse: “Max siamo sicuri di voler seguire il nostro destino? E soprattutto, chi ci garantisce che quello sia davvero il nostro destino?” Max lo guardò negli occhi e rammaricato disse “Credimi, non so più cosa pensare; in testa ho solo tanta confusione. Mi dispiace di non avere le risposte che tutti voi mi chiedete. E poi io…, Liz…” lasciò incompleta la frase sapendo che Michael aveva capito. Michael allora azzardò: “Come dobbiamo comportarci con Maria e con Liz? Io non posso evitare Maria, lavorando al Crashdown sono costretto a vederla tutti i giorni. E tu con Liz come farai?” “Non lo so Michael, non riesco a stare lontano da Liz, e allo stesso tempo non posso starle vicino. Mi sento a pezzi. In più c’è Tess che mi sta opprimendo con la sua presenza.” Michael si sorprese che Max avesse detto quelle parole, ma lo comprese, anche lui non sopportava molto Tess, ma ormai era una di loro e dovevano rimanere uniti. Michael appoggiò una mano sulla spalla dell’amico e disse: “Ok, facciamoci forza; vediamo che succede oggi e poi discuteremo su come agire.” Max lo guardò e con un cenno del capo face capire a Michael che era d’accordo con lui, poi si stesero sulla sdraio a guardare sia Liz e Maria che Isabel e Tess ancora in acqua.

Nel frattempo Liz e Maria erano rimaste sorprese dal gesto di Max ed avevano ancora in mente lo sguardo di Michael. Il silenzio si era impadronito di loro quando Lenny disse: “Beh, è stato gentile da parte loro fermarsi a salutare. Comunque sono andati via e possiamo riprendere i nostri discorsi, non vi pare?”. Liz si risvegliò ed annuì sorridendo a Lenny che la stava osservando con aria interessata. La guardò come se volesse capire cosa le stesse passando per la testa, ma aveva ormai intuito che quelli non erano dei semplici compagni di scuola, c’era stato qualcosa fra di loro. Liz guardò Lenny e riconobbe che ormai lui aveva capito come stavano le cose. Per cercare risollevare la situazione, David propose di andare a prendere un gelato; la proposta fu accolta da tutti così si alzarono e andarono al bar.

Intanto Isabel e Tess uscirono dall’acqua e si diressero verso le sdraio vicino a Max e Michael. Isabel era un po’ dispiaciuta per quello che aveva detto poco prima a Max, anche se sapeva di avere ragione, e appena gli si avvicinò gli disse sottovoce: “Mi dispiace per prima, sono stata un po’ impulsiva.” Max la guardò e sorridendole le disse: “Non ti preoccupare, so che anche tu sei affezionata a Liz e hai reagito d’istinto. Quello che mi da più fastidio è che hai ragione!” Isabel non si aspettava quella confessione, gli accarezzò la mano e dolcemente gli disse: “Vedrai che tutto si sistemerà.” poi andò a sdraiarsi di fianco a Tess. Dal canto suo Tess non disse niente riguardo all’episodio di Max, sentiva di non essere ancora pienamente accettata dagli altri e così, per non peggiorare la sua situazione di “esclusa” decise di rimanere fuori da quella che, era sicura, sarebbe diventata presto o tardi una discussione. Quando si fu accomodata sulla sdraio, guardò Isabel e con fare gentile le disse: “Che ne dici di andare a farci un bagno turco uno di questi giorni? Sono curiosa di provarlo e sarei felice se venissi con me.” Isabel la guardò sorridendo e poi disse: “Ok, in fondo sono un po’ curiosa anch’io.” poi chiuse gli occhi e prima di concentrarsi solo al suo completo rilassamento pensò che le dispiaceva anche per Tess, in fondo lei cercava di inserirsi e loro non le facilitavano certo le cose.
Max e Michael invece non perdevano d’occhio il quartetto che si era trasferito in un tavolino vicino al bar. Michael rivolse lo sguardo a Max e, con un po’ rabbia, disse: “Non vedo l’ora che la giornata finisca. Siamo venuti qui per rilassarci e invece è un tormento continuo.” Max lo guardò a sua volta, ormai aveva ripreso il controllo di sé e con calma disse: “Ormai il tramonto è vicino, presto andremo tutti quanti a casa e il tormento sarà finito.” poi chiuse gli occhi quasi a voler far capire che voleva godersi quell’ultimo momento di tranquillità. Michael non era per niente convinto di quello che Max gli aveva appena detto ma non volle replicare e così imitò l’amico.

Intanto Liz, Maria, Lenny e David stavano chiacchierando mentre si gustavano un buon gelato. Si era creata una bella armonia e nel pensare questo Liz si stupì da sola: era strano che si fosse creata quella bella atmosfera con delle persone che conoscevano solo da poche ore. Finirono il gelato e ormai era ora di andare a casa. La piscina avrebbe chiuso tra non molto e infatti i bagnini avevano iniziato a chiudere gli ombrelloni e le sdraio lasciate libere dai clienti. Le ragazze si guardarono negli occhi consapevoli che avrebbero dovuto lasciare la piacevole compagnia di Lenny e David e si alzarono per andare a raccogliere i teli e a prendere lo zaino, subito imitate dai due ragazzi. Fecero il tragitto fino all’uscita della piscina accompagnate dai ragazzi e al loro invito di riaccompagnarle a casa rifiutarono all’unisono molto gentilmente perché non vedevano l’ora di rimanere da sole per parlare di quella giornata. I ragazzi, però, erano intenzionati a rivederle così Liz disse che le avrebbero trovate il giorno seguente al Crashdown. Si salutarono e le ragazze si diressero verso casa.

Rimasero tranquille fino a quando videro scomparire dalla loro vista l’auto di Lenny, poi si guardarono negli occhi e capirono che erano entrambe contentissime di aver passato una bella giornata. Maria iniziò a decantare la bellezza di David e non smetteva un attimo di parlare, Liz ascoltava l’amica sorridendo felice e poi anche lei disse che Lenny era davvero un bel ragazzo. Maria la guardò dolcemente e poi con gli occhi lucidi le disse: “Bentornata Liz, mi sei mancata tantissimo.” – “Mi dispiace Maria di averti lasciata sola tutto questo tempo, ma credo che insieme ce la faremo a superare anche questo.” Si abbracciarono forte poi, per scacciare le lacrime, si misero a ridere. Si scostarono dalla strada sentendo che si avvicinava una macchina e quando riconobbero l’auto di Max capirono che gli alieni avevano visto quell’ultima scena e un po’ si rattristarono, ma cercarono di consolarsi dicendosi che doveva andare così anche se non ne erano molto convinte e in più si sentivano anche un po’ in colpa per aver conosciuto quei ragazzi.

Tornando a casa, Lenny disse al fratello: “Mi piace proprio Liz. Ha un viso dolcissimo. Non vedo l’ora di rivederla.” – “Già!” disse David “E poi è stata una bella giornata. Maria è un tipo davvero simpatico, oltre ad essere anche molto carina. Domani andremo a trovarle al Crashdown. A proposito, hai idea di dove sia questo locale?” – “Si, l’ho visto il primo giorno che siamo arrivati, non è molto lontano da qui. Però sarà meglio andarci dopo l’ora di cena, prima saranno impegnate a servire e non è il caso di distrarle, non vorrei che le sgridassero per colpa nostra.” – “Hai ragione.” disse David e poi chiese al fratello: “Secondo te siamo piaciuti?” – “Credo di si, se no perché avrebbero passato tutto il pomeriggio con noi! Avrebbero potuto liquidarci in un attimo, non credi?” – “Forse, ma col fatto che c’erano in giro quei ragazzi, non vorrei……, sai insomma……, hai capito no!?!” – “No non credo, io penso che si siano trovate bene e che non abbiano finto di divertirsi. Comunque se fosse come pensi tu lo scopriremo presto.”

Il giorno dopo al Crashdown Michael era molto indaffarato come al solito in cucina, mentre Liz e Maria stavano servendo ai tavoli. Il locale era pieno di clienti e non c’era nemmeno un posto libero. L’estate ormai era arrivata e con lei orde di villeggianti venuti a Roswell attirati dalle leggende sugli alieni e naturalmente per visitare l’Ufo Center. Lavorarono per tutto il giorno come forsennati e quando finalmente il locale si svuotò i ragazzi ebbero il tempo di sedersi un attimo a riprendere fiato. Si sedettero tutti insieme ad un tavolo con qualche spuntino e soprattutto una caraffa di acqua freschissima che finirono praticamente subito mentre parlavano di quanto erano stanchi e di quanta gente avessero servito. Liz si alzò per andare nuovamente a riempire la caraffa e in quel momento Michael ne approfittò per chiedere a Maria del giorno prima: “Allora vi siete divertite ieri in piscina? Ho visto che avete fatto conquiste!” disse ironicamente. “Senti caro, non abbiamo certo scelto noi questa situazione; ora non venire a fare il geloso con me, ormai è troppo tardi!” gli rispose Maria già alterata. Michael non ebbe il tempo di replicare in quanto in quel momento tornò Liz con la caraffa piena d’acqua. Si riposarono ancora un po’ prima di cominciare a risistemare il locale e nessuno proferì parola.
Appena finirono di ripulire, la porta del Crashdown si aprì; subito Liz e Maria guardarono verso la porta terrorizzate dal pensiero di trovare altre persone affamate e rimasero invece stupite nel vedere Lenny e David; erano state talmente impegnate per tutta la giornata che si erano completamente dimenticate di aver detto loro di venire al locale. Furono felici di vederli, li salutarono, li fecero accomodare e chiesero cosa volessero ordinare. I ragazzi diedero un’occhiata veloce al menu ed ordinarono due frappè e Maria andò subito a prepararli mentre Liz si sedeva al tavolo insieme a loro di fronte a Lenny.
Michael guardò dalla cucina tutta la scena e avrebbe voluto tanto andare a quel tavolo e prendere a pugni i due ragazzi, ma rinunciò pensando a quello che sarebbe potuto accadere.
Mentre faceva quei pensieri, Michael non si accorse dell’entrata di Max ed Isabel nel locale. Max rimase paralizzato nel rivedere i ragazzi del giorno prima di nuovo insieme a Liz ed anche lui aveva avuto lo stesso identico pensiero di Michael. Le forze dei pensieri di Max e Michael in quel momento si unirono a loro insaputa e si scagliarono sui frappè che Maria stava appoggiando sul tavolo di fronte ai due ragazzi con il risultato che i due frappè si rovesciarono addosso a Lenny e a David. Maria rimase stupita e non si preoccupò di guardarsi attorno ma si offrì subito per aiutare i due ragazzi a ripulirsi. Liz, invece notò Max intento ad osservare la scena con aria molto cupa e capì che era stato lui. Non si soffermò a pensare alla dinamica dell’accaduto ma rivolse a Max uno sguardo arrabbiato e poi si affrettò ad aiutare Maria.
Max e Michael, a quel punto, si guardarono un po’ stupiti ma allo stesso tempo con un’aria d’intesa che li fece sorridere. Isabel, che fino a quel momento non era intervenuta, trascinò letteralmente Max in cucina e strinse talmente forte il braccio che Max, appena entrati in cucina, le disse: “Ma che fai? Hai intenzione di strapparmi un braccio?” ma il tono non era per niente arrabbiato, anzi il sorriso non era ancora sparito dalle sue labbra. Michael, a sua volta, rise anche lui facendo arrabbiare ancora di più Isabel che disse: “Che vi prende? Avete intenzione di farci scoprire? Cosa pensate di risolvere in questo modo? E poi vorrei sapere chi di voi ha combinato questo casino!” A quest’ultima frase i due alieni si guardarono in faccia e all’unisono risposero: “Io no!”. Isabel, ancora più arrabbiata, disse: “Qualcuno deve pur essere stato! Com’è possibile che i bicchieri si siano rovesciati se nessuno di voi è stato a farlo e Maria li aveva già appoggiati sul tavolo?” Cominciarono a fare alcune ipotesi ma Michael e Max già sapevano cosa era accaduto: i loro pensieri si erano uniti con l’unico scopo di provocare un pasticcio ai danni di Lenny e di David, ma non l’avrebbero mai ammesso davanti ad Isabel che però non voleva lasciar perdere la faccenda e così costrinse i ragazzi a trovarsi, dopo un’ora, al solito ritrovo mentre lei andava a prendere Tess. Quando Isabel fu uscita dal retro del Crashdown, Max e Michael si guardarono un secondo negli occhi e cominciarono a ridere. Quando ebbero ripreso il controllo di sé, Max guardò serio Michael e disse: “Non so cosa mi sia successo, non è da me comportarmi in questo modo. Mi sono lasciato completamente andare. Credo di non essermi mai sentito così umano come in questo momento!” – “So cosa vuoi dire, sto provando la stessa sensazione”.

Intanto nel locale Maria e Liz si stavano dando da fare per ripulire il tavolo e Maria, che nel frattempo aveva intuito cosa poteva essere successo, continuava a scusarsi dicendo di aver urtato accidentalmente i bicchieri: “Mi dispiace ragazzi, sono talmente stanca che non riesco neanche più a tenere i bicchieri in mano. Sono davvero desolata, non so come farmi perdonare.” David la stava osservando e disse: “Non ti preoccupare, non è successo niente, però se questo ti fa sentire meglio, un modo ci sarebbe per farti perdonare!” – “E quale sarebbe?” disse Maria incuriosita, “Esci con me domani sera. Potremmo andare a cena o al cinema, decidi tu.” rispose David. Maria rimase un po’ perplessa, non sapeva davvero cosa fare; un conto era incontrarsi tutti e quattro insieme e un conto era uscire da sola con David, però le sarebbe piaciuto uscire con lui ma poi pensava anche a Michael: cosa avrebbe fatto se li avesse visti insieme da soli? Vedendo la sua indecisione David disse: “Ehi, non ho mica intenzione di mangiarti, e poi ci saranno anche Lenny e Liz! Non è vero?” chiamando così in causa anche gli altri due amici che erano rimasti in silenzio. “Certamente, vero Liz?” disse subito Lenny prendendo la palla al balzo lanciata dal fratello. Liz guardò prima Lenny e David e poi Maria che, con lo sguardo, la stava letteralmente pregando di accettare. Anche lei era indecisa ma vedendo tutti quegli sguardi supplicanti non seppe dire di no e così accettò l’invito dei ragazzi.
Ormai era tardi, le ragazze erano davvero stanchissime, e poi vista la situazione dei loro abiti, Lenny e David decisero di andare a casa e così salutarono le due ragazze riconfermando l’appuntamento per la sera successiva.

I due ragazzi si avviarono in auto; quando si furono seduti rivolsero ancora uno sguardo all’entrata del locale dove videro Liz e Maria che li salutavano. Ricambiarono il saluto e poi partirono. Lenny, senza togliere lo sguardo dalla strada, si rivolse a David e chiese: “Ma secondo te, cosa è successo con quei frappè? I bicchieri si sono rovesciati ma non certo per colpa di Maria, lei li aveva già appoggiati sul tavolo! E poi c’era quel ragazzo, quel Max che abbiamo visto ieri in piscina.” – “Non penserai che c’entri qualcosa in questa storia!?!?!” chiese stupito David. “Non so…., sarà stata una coincidenza o forse mi sto immaginando tutto, però quel Max….. mi guarda con fare minaccioso e la cosa non mi piace.” – “Pensi che ci sia qualcosa fra Liz e Max? Intendo dire una storia o un’amicizia particolare?” – “Non in questo momento, ma qualcosa di forte c’è stato sicuramente tra loro, e forse non è del tutto finita. Devo andare in fondo a questa storia: Liz mi piace molto ma se fra me e lei non dovesse funzionare non vorrei che fosse per colpa di qualcuno.” Lenny era serio mentre diceva queste parole e David capì che Liz gli piaceva davvero molto, poi d’un tratto disse: “A pensarci bene c’era anche l’altro ragazzo in cucina, come si chiama… ah si, Michael. Anche lui ha visto tutta la scena e anche lui non aveva certo uno sguardo rassicurante!”, Lenny allora sbirciò il fratello e disse: “Mi dispiace dovertelo dire, ma credo che quel Michael avesse qualcosa da spartire con Maria. Ne sono quasi certo.” – “Insomma mi stai dicendo che dovremo stare attenti a quei due!” – “Già, penso che dovremmo agire con cautela.”

Rimaste al locale, Liz e Maria si avviarono infuriate verso la cucina per andare a tirare le orecchie a Max e Michael; appena entrarono però si sentirono salutare e videro i due ragazzi uscire dalla porta sul retro. Maria corse verso la porta, la aprì con forza e si mise a gridare: “Michael Guerin, torna immediatamente qui, abbiamo un conto in sospeso io e te!” e lui per tutta risposta disse ironicamente: “Mi dispiace cara ma ho già un altro appuntamento per stasera!” e tutti e due svanirono nel buio. Maria li chiamò ancora un paio volte ma fu costretta a rinunciare, Liz allora guardò Maria e le disse: “Non prendertela con Michael, questa volta non c’entra niente. E’ stato Max. Appena i bicchieri si sono rovesciati, mi sono girata d’istinto e l’ho visto lì in piedi ad osservare la scena, ma il suo sguardo era strano. E’ stato lui, ha usato i suoi poteri!” – “E’ impossibile, Liz! Max non agirebbe mai così, non è da lui. Ma di certo è un gesto alla Michael. E’ lui il colpevole, ne sono sicura: ha osservato tutta la scena in silenzio dalla cucina e da lì ha agito senza essere osservato!” Maria era ancora arrabbiatissima, in più aveva dovuto scusarsi per qualcosa che non aveva fatto per coprire Michael e questo non le andava proprio giù. Liz la guardò e con sguardo indagatore le disse: “E se fossero stati tutti e due?” – “Cosa vuoi dire Liz?” chiese Maria stupita, poi, pensandoci un attimo continuò: “Forse hai ragione. Ma come hanno fatto senza essersi messi d’accordo prima?” – “Non lo so; forse i loro pensieri si sono uniti a loro insaputa. Maria devi indagare, devi chiedere a Michael cosa è successo, io non me la sento di chiederlo a Max.” – “Non ho assolutamente intenzione di lasciar perdere; alla prima occasione farò il terzo grado a quel cecoslovacco!” disse Maria mordendosi nervosamente le labbra poi aggiunse “Speriamo che David e Lenny abbiano creduto alla mia versione, altrimenti ti immagini il caos che ne verrebbe fuori? – “Non oso immaginarlo!” rispose Liz.
Ci fu un momento di silenzio e Liz chiuse la porta sul retro e spense le luci della cucina poi guardò Maria e le chiese se voleva salire da lei. Maria fece un cenno col capo e così si decisero a chiudere il Crashdown e salirono in camera di Liz.
Si sedettero sul letto e Maria iniziò a ripensare a voce alta all’accaduto e a quello che le aveva detto David e dimenticato per un attimo quello che era successo si misero a parlare dell’appuntamento del giorno seguente. Erano entrambe contente ma si percepiva un filo di tristezza nelle loro voci. Cercarono di convincersi ancora una volta che era giusto che avessero incontrato altre persone e si concentrarono a pensare a cosa avrebbero fatto la sera successiva. Pensarono a cosa indossare chiedendosi consigli a vicenda e per un po’ di tempo non pensarono ai due alieni.
Dopo quasi un’ora Maria decise che era giunto il momento di andare a casa, così salutò Liz, si abbracciarono e Maria uscì.

Nel frattempo Max e Michael arrivarono al luogo dell’appuntamento ma trovarono solo Isabel; il fatto che Tess non ci fosse non dispiaceva a nessuno dei 2 ma chiesero comunque che fine avesse fatto. Isabel disse che era uscita con Kyle e dopo aver fatto un giro per cercarla, non l’aveva trovata e aveva deciso di andare all’appuntamento da sola. Poi, con fare inquisitorio, disse: “Adesso che siamo soli, voglio assolutamente sapere che cosa state tramando e non voglio scuse!” Max cercò di calmare la sorella che era a dir poco arrabbiata e poi le disse: “Non stiamo tramando assolutamente niente, quello che è successo è stato del tutto casuale. Ora cercherò di spiegartelo ma devi prometterci che non lo dirai a Tess”. Isabel non era d’accordo sul fatto di tenere all’oscuro Tess, soprattutto se avevano scoperto un nuovo potere ma Max riuscì, con molta fatica, a convincerla, poi iniziò a spiegare cosa, secondo loro, era avvenuto al Crashdown senza fare alcun riferimento a Liz e Maria e quando ebbe finito chiese ad Isabel cosa ne pensava e lei rispose: “Ragazzi, credo che per sprigionare questo potere voi abbiate pensato che quei ragazzi non dovevano stare con Liz e Maria e vi siate concentrati su qualcosa che in qualche modo potesse provocare loro un disagio. Ora, io non so se vi siate davvero concentrati sui frappè o su qualcos’altro, ma siete stati fortunati a colpire solo 2 bicchieri. Ma vi rendete conto di quello che poteva succedere? E se ora qualcuno vi scoprisse? Michael guardò i due fratelli poi disse: “Se veramente lo vuoi sapere, io stavo pensando di andare a dare un pugno a quei due!” Max, sbalordito, si girò verso Michael e disse: “Anch’io ho fatto lo stesso pensiero!” – “Ma bene!” disse Isabel “oltre che gelosi ora siete diventati anche virtualmente maneschi!” Max provò a replicare, non molto convinto, dicendo che non si trattava di quello ma Isabel non gli credette e ancora arrabbiata disse: “Ma perché vi ostinate, anche Liz e Maria stanno male come voi! E poi, cosa credete che io sia contenta di tutta questa situazione? Ora Alex è molto più freddo con me e questo mi rattrista tantissimo. E poi voglio bene a Liz e Maria e non voglio che loro soffrano ancora, lasciatele in pace. Hanno incontrato due bei ragazzi, fatele divertire senza che abbiano un peso sulla coscienza!” Detto questo Isabel iniziò a piangere, cercò le chiavi dell’auto e se ne andò. Max e Michael erano rimasti sorpresi. Anche Isabel era crollata sotto il peso di quella situazione. Max guardò Michael e gli disse: “Non ti preoccupare, le parlerò non appena arriverò a casa.” Ci fu un momento di silenzio poi Max continuò: “Credo che la nostra parte umana si sia risvegliata più forte di prima e anche Isabel ne è vittima. Dai torniamo a casa.” Michael era rimasto senza parole, quella ragazza che sembrava fredda e distaccata gli aveva praticamente aperto il cuore e lui capiva bene come si sentisse. Anche lui, come Isabel, non era solito aprirsi con loro ed era successo ieri e quella sera stessa sempre con Max che a sua volta anche lui aveva detto cose che non avrebbe mai espresso in sua presenza. Ma cosa stava succedendo? Michael ripensava a quell’ultima frase detta da Max, gli rimbombava in testa e più ci pensava più capiva che era vera: stavano forse diventando umani? Ad un tratto si sentì scuotere, era Max ed erano arrivati davanti all’appartamento di Michael; non se ne era neanche accorto, era troppo preso da quei pensieri. Guardò Max e gli disse: “Salutami Isabel, cerca di tranquillizzarla e dille che la capisco” poi scese dalla jeep. Max annuì con un cenno del capo, lo salutò e ripartì. Michael entrò in casa, si fece una lunga doccia poi, sfinito, cadde in un sonno profondo ma tormentato.
Max arrivò a casa. Non vide l’auto di Isabel e pensò subito che era andata nel suo solito posto per riflettere e così, per ingannare l’attesa, si spogliò e fece una doccia rilassante. Uscì dal bagno e si diresse in camera sua; entrò e prima che accendesse la luce una voce gli disse: “Mi dispiace, mi sono lasciata andare.” Max riconobbe la voce, andò a sedersi sul letto, prese la sorella fra le braccia e disse: “Non ti preoccupare Isabel, dovevi sfogarti e io sono qui per ascoltarti. Voglio solo che tu sappia che anch’io e Michael ci sentiamo esattamente come te.” Isabel piangeva e continuò a farlo stretta nell’abbraccio di Max. Parlarono quasi tutta la notte quando, sfiniti, si addormentarono sul letto di Max.

Il giorno seguente Michael, Liz e Maria lavorarono tanto quanto il giorno precedente: i clienti non smettevano di entrare fin dall’orario di apertura. Fortunatamente per Michael la mattinata era passata velocemente e Maria non era riuscita a fermarsi un solo momento per fare domande sull’accaduto della sera precedente, ma era sicuro che prima di sera ci sarebbe riuscita e a guardarla in faccia non prevedeva niente di buono. Aveva notato che anche Liz era arrabbiata e le sue occhiate non erano certo meglio di quelle di Maria, si augurava che Max non venisse al Crashdown e continuava a ripetersi che appena avrebbe avuto un minuto libero gli avrebbe telefonato per avvertirlo.
Nel pomeriggio si ristabilì un po’ la calma e per Michael cominciò la tortura. Infatti, d’accordo con Liz, Maria si precipitò subito in cucina mentre Liz serviva lo sceriffo Valenti.
“Bene, bene Michael Guerin, finalmente soli!” disse ironicamente Maria cercando di mantenere forzatamente la calma. “Ora abbiamo tutto il tempo necessario per la tua spiegazione su cosa è REALMENTE successo ieri sera!” – “Perché cos’è successo ieri sera?” rispose Michael ostentando indifferenza. “Lo sai benissimo cosa è successo perché tu ne sei la causa!” – “Ah, bene. Non so di cosa stai parlando e oltretutto sono anche il colpevole! Sai Maria, dovresti chiedere allo sceriffo Valenti di essere assunta come vice sceriffo. Anzi no, dovresti prendere il suo posto!”. Maria si fece seria e disse: “Michael piantala, hai usato i tuoi poteri con degli estranei, ma ti rendi conto di quello che poteva succedere?” – “Ah, e così adesso sono degli estranei, sembravate molto affiatati… E poi adesso ti preoccupi per me, ma come sei gentile!” disse sempre più ironicamente, ma dentro di se era contento che lei si preoccupasse di quello che poteva accadergli, voleva dire che Maria era ancora interessata a lui. “Michael, ma cosa ti prende? Non sei stato tu a dirmi di dimenticarti e di rifarmi una vita senza di te? E’ quello che vorrei provare di fare, se non ti dispiace. – “Hai ragione, ti ho detto io di dimenticarmi e mi sembra di non esserti stato di intralcio fino adesso” – “Fino a ieri sera, vorrai dire!” – “Ancora con questa storia!?!?! Te lo dico in altre parole: non ho usato i miei poteri e, te lo ripeto, non so a cosa ti stai riferendo!”. Michael disse queste parole seriamente, ma non riusciva a guardare Maria negli occhi e questo confermò alla ragazza che lui le stava mentendo. “D’accordo Michael, visto che non vuoi dirmi niente ti lascio perdere, in fondo non me ne importa più niente; ma di una cosa sono più che sicura: sei geloso!” detto questo Maria uscì dalla cucina e Michael le gridò: “Non sono geloso!” e a bassa voce aggiunse: “Sono pazzo di gelosia e sono pazzo di te!”

Nel frattempo Liz stava scambiando 2 chiacchiere con Valenti. “Finalmente sono riuscito ad entrare per mangiare qualcosa. Questa mattina ho dovuto rinunciare perché c’era troppa gente; sembra di vivere in un’altra città da quando è arrivata l’estate, non ti pare Liz?” – “Non me ne parli sceriffo, stiamo lavorando come dei matti, ma a fine giornata, quando chiudiamo la cassa, si vedono i risultati.” – “Beh, almeno c’è un lato positivo in tutto questo!”. Continuarono a parlare allegramente fino a quando sentirono l’urlo di Michael e videro Maria schizzare fuori dalla cucina. “Ma cosa succede tra quei due?” chiese Valenti, “Niente, cosa vuole che sia, routine!” rispose Liz sforzando un sorriso, “Già! le solite liti tra innamorati!” disse Valenti sorridendo ignaro della situazione che si era creata, “Fosse solo quello…” disse Liz tra sé e sé.
Approfittando del fatto che era solo, Michael chiamò Max e gli riferì tutto e poi lo avvisò di non venire al Crashdown perchè anche per lui non tirava una buona aria. Si diedero appuntamento per la sera e si salutarono.

Il resto del pomeriggio passò tranquillamente e verso sera, visto l’appuntamento di Liz e Maria, le ragazze avevano chiesto di uscire prima e così erano andate a casa per prepararsi. Liz si era concessa una doccia super rilassante e mentre stava in camera a decidere cosa indossare per la sera sentì bussare alla porta. Andò ad aprire e rimase sorpresa di trovare Isabel, era l’ultima persona che avrebbe pensato di trovare, lei che sembrava sempre così fredda era lì, davanti alla porta di camera sua ed aveva una espressione triste sul viso e Liz si preoccupò. La fece entrare e la fece accomodare sul letto e subito chiese: “Cos’è successo Isabel, qualcosa di grave?” – “Mi dispiace disturbarti, tua madre mi ha detto che ti stai preparando per uscire e ti prometto che non ti ruberò molto tempo.” – “Non ti preoccupare, quello non è un problema, Maria può aspettare un minuto in più. Piuttosto dimmi cosa è successo, ti vedo triste” – “Ci ho pensato molto prima di venire qui, ma poi ho pensato che tu eri l’unica con cui potevo parlare. Volevo parlarti di ieri sera.” – “Già, ieri sera. I ragazzi si sono esposti parecchio, e senza alcun motivo. Maria ha cercato di farsi dire qualcosa da Michael ma è stato tutto inutile. Isabel, io non me la sento di parlare con Max ma sono preoccupata, non è da lui comportarsi così, ma cosa gli succede?” – “Credo che sia geloso” – “Geloso?!?” Liz rimase stupefatta, non aveva neanche minimamente pensato a quella possibilità e ora si chiedeva perché non aveva valutato quell’ipotesi. Da un lato era contenta, Max pensava ancora a lei, ma dall’altro lato era ancora più preoccupata, visto come aveva reagito non sapeva cosa sarebbe potuto succedere ancora. “E’ proprio così Liz. Lui tiene tantissimo a te e so che anche tu provi gli stessi sentimenti per lui.” – “Isabel, tu pensi che stia agendo male?” – “No assolutamente, non sono venuta qui per rimproverarti di niente. Volevo solo parlarti di questo perché Max, come del resto Michael, non ammetteranno mai la loro gelosia, ma mi preoccupa il loro comportamento soprattutto quello di Max, non è mai stato così impulsivo. E’ giusto che usciate con altre persone, sono la prima a dirlo anche se mi dispiace, i nostri rapporti sono diventati tesi e anch’io ne sto risentendo.” Liz non riusciva a credere che Isabel si stesse confidando con lei, ma questo le confermò ancora una volta che era una ragazza dolce e nonostante le apparenze anche lei era fragile e soffriva di quella situazione. Parlarono ancora per circa una mezz’ora ed Isabel le raccontò la dinamica dell’incidente della sera precedente. Quando si rese conto di essersi trattenuta troppo salutò Liz, ma prima di uscire l’abbracciò e le disse che le voleva bene. Liz era ancora incredula, ma ricambiò con affetto l’abbraccio, poi si salutarono ed Isabel uscì.

Erano già le 20.30, l’ora dell’appuntamento, e Liz era in ritardo. Maria suonò al campanello e la madre di Liz andò ad aprire e le disse che Liz era in camera sua. Stava per salire le scale quando Liz chiuse la porta di camera e scese i primi gradini: “Finalmente! Dai Liz siamo già in ritardo!” – “Scusa Maria ho avuto un imprevisto.” – “Che tipo di imprevisto?” – “Mi sono dilungata nella doccia, poi mi si è rotto un tacco della scarpa e non sapevo come fare, poi ho rimediato con le scarpe che vedi.” Liz non sapeva ancora se dire a Maria della visita di Isabel e così raccontò la prima cosa che le venne in mente, poi affrettandosi le disse: “Dai Maria, i ragazzi ci staranno già aspettando!” – “E’ proprio quello che stavo per dirti.” Maria non badò troppo alla misera scusa di Liz, era talmente eccitata per quell’incontro che non aveva altro per la testa. Arrivarono in ritardo di 15 minuti, si scusarono con Lenny e David e si diressero verso il ristorante dove i due ragazzi avevano prenotato. Il locale era davvero carino, ma ancora più carini erano i loro accompagnatori: Lenny aveva un paio di pantaloni leggeri color blu e una camicia bianca, mentre David aveva un paio di jeans ed una camicia grigio chiara, erano davvero bellissimi. Cenarono e si trattennero a chiacchierare per quasi tutta la sera. Liz e Maria stavano bene insieme a loro e si stavano finalmente divertendo dopo tanto tempo e per quella sera non pensarono agli alieni e a tutto quello che li riguardava. Purtroppo venne l’ora di tornare a casa e Lenny e David vollero accompagnarle a casa per sfruttare anche quei pochi minuti per stare insieme a loro. Maria e Liz accettarono e si avviarono tutti e quattro verso casa di Liz dove si sarebbe fermata anche Maria. Era stata una bella serata, avevano chiacchierato e si erano divertite molto, ma lungo la strada del ritorno incontrarono Max, Michael, Isabel e Tess e questo le fece tornare alla realtà dei loro problemi. Liz arrossì alla vista di Max, ma grazie alla complicità della penombra lui non se ne accorse, mentre Maria non rivolse neanche uno sguardo a Michael. Isabel salutò subito le 2 amiche e con fare gentile si presentò a Lenny e a David, imitata subito dopo da Tess. Si scambiarono solo poche parole dopodiché i due gruppi si divisero nuovamente per seguire ognuno la propria strada.
Giunte a casa, Liz e Maria salutarono Lenny e David e dopo essersi dati un altro appuntamento entrarono. Nessuna delle due però aveva sonno e parlarono quasi tutta la notte di quella bella serata. Si sentivano attratte da quei due ragazzi, ma non riuscivano a capire perché si sentivano come ipnotizzate quando li guardavano negli occhi; era una sensazione strana per entrambe e ne discussero a lungo senza però arrivare ad un conclusione. Parlarono anche dell’incontro con gli alieni e Maria si era un po’ stupita del fatto che Isabel avesse fatto la prima mossa presentandosi a Lenny e a David, da parte sua era strano quel comportamento visto che era sempre così distaccata. Fu allora che Liz decise di dire a Maria della visita di Isabel poco prima del loro incontro ed anche Maria era incredula nel sentire quello che Liz le raccontava, ma poi capì che Isabel voleva bene a tutte e due e questo la rese felice. Parlarono ancora a lungo quando, sfinite, si addormentarono quasi abbracciate.

Max si era appena messo sotto le coperte quando Isabel bussò piano alla porta ed entrò in camera. “Hai bisogno di qualcosa Isabel?” – “Volevo chiederti come stavi.” – “Come vuoi che mi senta, sono letteralmente a pezzi. Non avrei dovuto vederli insieme di nuovo. La sto perdendo.” Isabel abbracciò il fratello “Mi dispiace Max, tu sei quello che sta soffrendo di più in tutta questa storia.” – “Non faccio altro che pensare a Liz, a cosa starà facendo ora, a cosa starà pensando e a cosa sta provando. Riesco solo a pensare a lei, non ce la faccio più!” – “Io credo che anche lei non stia bene e si ponga le tue stesse domande.” – “Ne sei sicura?” chiese Max per avere conforto. Isabel fece un cenno con il capo ma non voleva dirgli che era stata da Liz perché si sarebbe arrabbiato tantissimo. Cercò di consolarlo meglio che poteva e gli rimase accanto fino a quando non si addormentò, poi piano piano raggiunse la sua stanza.

Le giornate passavano lentamente per i quattro alieni. Tutti i giorni si incontravano alla caverna per parlare e per esercitarsi sui loro poteri senza essere disturbati.
Max non era più andato al Crashdown per timore di vedere ancora Liz insieme a Lenny mentre Michael, lavorandoci, era costretto a vedere Maria che sembrava allontanarsi sempre di più da lui.
Isabel usciva di rado e le poche volte che lo faceva andava a parlare con Liz. Stranamente si erano legate più adesso che le cose andavano male di quando stavano tutti insieme ogni giorno. Lei stessa era stupita di questa situazione e sapeva che anche Liz lo era, ma quando erano insieme si facevano forza per andare avanti.
Per Tess, invece, questa situazione era abbastanza positiva: poteva avere Max tutto per sé e cercava di coinvolgerlo in qualsiasi cosa pur di stare con lui. Max accettava la sua compagnia per cercare di non pensare a Liz e Tess lo sapeva, ma sperava, prima o poi, di riuscire a fargliela dimenticare.
Liz e Maria continuavano, invece, a vedere Lenny e David. Uscivano spesso sia di pomeriggio che di sera e la loro intesa aumentava sempre di più.
Quando era sola, Liz pensava spesso a Lenny e si sentiva strana; non sapeva spiegarsi cosa provasse di preciso, ma il fatto che si sentisse attratta da un ragazzo che non fosse Max la faceva sentire diversa. Aveva provato a dirlo con Maria, ma lei non voleva più saperne di alieni, soprattutto non voleva più sapere niente di Michael. Pensava solo a David. Non era possibile che Maria pensasse solo ed esclusivamente a David. Cosa le stava succedendo? Liz si faceva spesso questa domanda, ma non riusciva a darsi una risposta. Maria era diversa, era come se fosse sotto l’effetto di un incantesimo da cui non riusciva a svegliarla. Poi pensava agli occhi di Lenny. Ma perché il suo pensiero si fissava su quegl’occhi? Si, aveva degli occhi stupendi, uno sguardo intenso, ma non era niente di tutto questo. Liz si perdeva nell’azzurro di quegl’occhi ma non sapeva spiegarsi il motivo. Sentiva che c’era qualcosa che le sfuggiva, ma non sapeva cosa.

Quella sera Liz aveva appuntamento con Lenny. Era la prima volta che uscivano da soli senza Maria e David e la cosa la spaventava ma allo stesso tempo la eccitava. Era una serata meravigliosa, il cielo non aveva mai mostrato tutte quelle stelle e la luna era luminosissima.
Si incontrarono alle 21.00 e Lenny era passato a prenderla puntualissimo. Decisero di fare quattro passi a piedi e parlando arrivano fino al parco. Si misero a sedere su di una panchina e parlarono ancora. Liz non riusciva a distogliere lo sguardo da quegl’occhi di un azzurro stupendo e si sentiva come rapita quando lui ricambiava guardandola intensamente. D’un tratto Lenny venne distratto da una stella cadente e così si misero a fissare il cielo sperando di vederne altre. Restarono qualche minuto in silenzio con lo sguardo rivolto al cielo quando Lenny chiese: “Chissà se davvero esistono altri esseri viventi nell’universo. Liz, tu ci credi agli extraterrestri?” Per un attimo Liz pensò a Max poi rispose sorridendo: “Beh, vivo a Roswell, lavoro in un locale a tema con gli alieni dove servo le persone con una divisa da marziana e non dovrei credere agli E.T.?” – “Dico seriamente, cosa ne pensi?” – “Credo che sia un po’ egoistico pensare che noi terrestri siamo gli unici esseri viventi nell’universo, quindi… si ci credo, e tu? – “Mi piace il tuo pensiero ed è in sintonia perfetta con il mio. Anch’io ci credo.” Rimasero lì ancora un po’ fino a quando Liz guardò l’orologio e al pensiero di quello che l’aspettava il giorno dopo al Crashdown, decise che era meglio che fosse tornata a casa. Lenny era dispiaciuto, ma sapeva che Liz avrebbe dovuto affrontare una giornata pesante, così senza obiettare prese la mano di Liz e si avviarono verso casa.
Quando furono davanti alla porta si fermarono un attimo per scambiarsi i saluti, ignari di essere spiati. Lenny, infatti, aveva lasciato l’auto davanti la casa di Liz e Max, passando di lì, l’aveva notata e si era soffermato un attimo a pensare a Liz e a Lenny insieme quando aveva sentito le loro voci avvicinarsi e, per non farsi vedere, si era nascosto dietro ad un cespuglio e stava osservando la scena.
Liz diede la buonanotte a Lenny dandogli un bacio sulla guancia, poi si girò per dirigersi all’entrata di casa. Lenny le afferrò delicatamente, ma in modo deciso, una mano costringendola a voltarsi verso di lui, se l’avvicinò e le diede un bacio sulle labbra. In un primo momento Liz cercò di divincolarsi, ma poi cedette e contraccambiò il bacio. Lenny le passo un braccio attorno alla vita, mentre l’altro lo portò sul collo di Liz accarezzandoglielo e lei si abbandonò totalmente tra le sue braccia e assaporando quel bacio. Si guardarono poi un attimo negli occhi e subito Liz scomparve dietro la porta di casa lasciando Lenny solo. Il ragazzo si avviò verso la sua auto, l’accese e sparì nel buio della notte.

Max era rimasto impietrito. Non riusciva a credere a quello che aveva appena visto. L’aveva pensato, ma vederlo era stato come una pugnalata alle spalle. Non riusciva a pensare a nient’altro che a quella immagine che gli era rimasta impressa nella mente. Dopo lo smarrimento iniziale, iniziò a farsi sentire la rabbia. Cresceva dentro di lui come una forza distruttrice e avrebbe voluto urlare. Si sentiva tradito e, mentre pensava questo, si alzò in piedi e si diresse verso la scala che portava al terrazzo di Liz. Iniziò a salire i gradini e senza rendersene conto, se ne stava già in piedi davanti alla finestra della camera di Liz.
La ragazza si spaventò nel vedere una figura alla finestra e quando lo riconobbe l’assalì l’angoscia. Max aveva una sguardo truce e capì che l’aveva vista baciarsi con Lenny. Rimase immobile qualche istante, poi si avvicinò tremante alla finestra, l’aprì e uscì sul terrazzo. Tremava come una foglia scossa dal vento e guardava Max intimorita. “Come hai potuto farmi questo?” disse Max con un tono rabbioso che la fece tremare ancora di più. Liz non riusciva a rispondere, era paralizzata e la voce non le usciva. “Come hai potuto?” ripeté Max. “Mi dispiace Max, io…” la voce era bassissima e tremante, ma Max capì ugualmente. “Ti dispiace?!” disse Max trattenendo a stento tutta la rabbia che provava, mentre il viso di Liz era rigato da copiose lacrime. “Quella non ero io!” disse Liz fra i singhiozzi “Non eri tu? E chi pensi che fosse?” – “Ti giuro Max, non ero io quella che ha baciato!” – “E chi era?” disse Max alzando un po’ la voce “Era la mia parte fisica, ma non la mia anima!” – “Ma cosa ti stai inventando, vuoi negare l’evidenza?” – “Ti prego Max calmati e ascoltami. Tu devi credermi. Lui mi ha come ipnotizzata. Ero paralizzata ed era come se lui mi guidasse con il suo pensiero. Ti prego Max, credimi!” disse Liz mentre le lacrime aumentavano sempre di più. “Cosa vuol dire che ti guidava col pensiero?” la voce di Max era meno rabbiosa di prima e Liz si fece coraggio e spiegò: “Quando mi ha presa e mi ha baciata io ho cercato di divincolarmi, ma una forza strana e potente è entrata nel mio cervello e mi ha costretta a rilassarmi, poi quando mi ha messo la mano sul collo ha fatto pressione in un certo punto e io ho come perso i sensi, era lui che mi sorreggeva. Max devi credermi, non ti sto mentendo, non l’ho mai fatto e sai che non ne sono capace. Credimi!” Liz continuava a piangere e quella sua disperazione fece cambiare espressione a Max. Non era mai stato così diffidente nei suoi confronti e lei lo aveva intuito. Liz si asciugò le lacrime, lo guardò decisa negli occhi e gli disse: “Metti le tue mani sulle mie tempie e vedi tu stesso quello che mi ha fatto. Entra nei miei ricordi e scopri tu stesso cosa è successo!” – “Liz, io riesco a vedere i tuoi ricordi solo baciandoti e non…..” Liz non gli fece terminare la frase, gli andò incontro e lo baciò. Le visioni di Liz insieme a Lenny invasero la mente di Max fino al momento del bacio; riusciva a sentire tutte le sensazioni di Liz e vide quello che era successo. Liz gli aveva detto la verità, come sempre. Max l’abbracciò forte e mentre una lacrima gli rigava il viso le disse: “Scusami Liz, ero talmente accecato dalla gelosia che non riuscivo a crederti. Mi dispiace.” – “Max, ti prego, stammi vicino. Resta qui solo un po’ con me, ho paura.” – “Non ti preoccupare, aspetterò che ti sia addormentata.” Entrarono in camera, Liz tremava ancora e Max l’aiutò a coricarsi nel letto, poi si stese di fianco a lei. Le asciugò le lacrime con un tocco lieve della mano e Liz, guardandolo con gli occhi ancora lucidi, disse: “Mi dispiace Max di averti fatto soffrire. Io volevo allontanarti per permetterti di seguire il tuo destino.” – “Sono io che mi devo scusare, ti ho provocato tanto dolore in tutto questo tempo ma voglio che tu sappia che ho sempre pensato a te in ogni attimo…, ogni giorno. Sei sempre rimasta nel mio cuore e ci rimarrai per sempre, qualsiasi cosa accada.” – “Oh Max, mi sei mancato così tanto.” disse Liz abbracciandolo. “Ti amo Liz, e qualsiasi cosa abbia riservato per me il mio destino, non potrà mai cambiare questa realtà.” – “Ti amo anch’io… da morire.” e si baciarono appassionatamente. “Ora dormi, amore mio, io rimarrò al tuo fianco finchè non ti sarai addormentata.”
Max aspettò che Liz si fosse addormentata, poi le diede un bacio sulla fronte ed uscì dalla camera, richiudendo dietro di sé la finestra. Avrebbe voluto rimanere con lei, ma doveva andare subito ad avvertire Michael, a questo punto anche Maria era in pericolo.

Arrivato davanti alla casa di Michael, Max cominciò a bussare freneticamente alla porta. Michael venne svegliato bruscamente e con un’aria assonnata andò ad aprire la porta. “Max, che ci fai qui? E’ tardissimo!” Mentre diceva quelle parole guardò Max in volto e vide che era preoccupato e allo stesso tempo sconvolto. “Max cos’è successo? Hai una faccia che non mi piace!” Entrando in casa Max disse: “Liz e Maria sono in pericolo!” – “Cosa intendi dire?” A quel punto Max spiegò tutto quello che era successo da quando lui e Michael si erano lasciati poche ore prima e quando ebbe finito disse: “Dobbiamo fare qualcosa!” – “Lo sapevo che quei due nascondevano qualcosa, non mi sono piaciuti fin dall’inizio!” – “Non è il momento di stare a discutere di questo, bisogna pensare a come agire!” – “Hai già qualche idea in mente?” chiese Michael ansioso “Di preciso non ancora, ma prima dobbiamo scoprire chi sono, da dove vengono e cosa ci fanno qui.” – “Da quello che mi hai raccontato, mi sembra chiaro che non sono umani, credi che vengano da Antar?” – “E’ possibile, può averli mandati Kivar. Ma non capisco perché abbiano agito così: perché hanno aggirato Liz e Maria quando potevano arrivare direttamente a noi?” – “Forse per disorientarci e indebolirci” – “Può essere, ma dobbiamo andare in fondo a questa cosa.” – “Come devo fare con Maria? Mica posso dirgli che il suo spasimante è un alieno nemico!” – “Da quello che mi hai detto di Maria, e sapendo cosa è successo a Liz, credo che David le abbia già fatto il lavaggio del cervello. Hai detto che ormai non ti considera più e sarebbe inutile parlarle. L’unica cosa che puoi fare è di tenerla sotto controllo quando non siete al Crashdown.” – “Cioè dovrei spiarla quando si vede con David. Non mi piace molto l’idea, ma comunque…. mi sacrificherò!”. Rimasero un attimo in silenzio a pensare a cosa fare poi Michael disse: “Senti, al Crashdown ho la situazione sotto controllo. Posso controllare sia Maria che Liz. Ma tu cosa farai nel frattempo, come pensi di agire?” – “Credo che li seguirò. Ho già visto dove abitano, ma devo scoprire cosa hanno in mente di fare. Chiederò ad Isabel e a Tess di aiutarmi.” – “Credi che possiamo fidarci di Tess? Voglio dire che lei è l’unica a cui vada bene questa situazione, finalmente è riuscita ad avvicinarsi a te e forse di Liz e Maria ne le importa niente!” – “Credo che dovremmo correre questo rischio. Però, se ci pensiamo bene, lei ci tiene a noi e se glielo chiederò io forse ci darà una mano!” – “D’accordo, allora facciamo così: ci vediamo qui da me domani quando finisco il turno al Crashdown, e prima che vada a seguire Maria, mi racconti quello che sei riuscito a scoprire.” – “OK, ci vediamo domani” e Max uscì dall’appartamento, lasciando Michael seduto sul divano con la testa tra le mani e con un aria molto preoccupata.

Arrivato a casa, Max andò a svegliare la sorella e le raccontò tutto. Isabel era sconvolta e stentava a credere a quello che il fratello che stava raccontando. Poi si fece pensierosa e disse: “Forse ho capito perché Maria si comporta in quel modo!” – “Cosa intendi dire?” – “Liz mi ha detto che Lenny e David hanno regalato a lei e a Maria delle mollette per capelli. Quando me l’ha detto ho solo pensato che fosse un regalo stupido e inusuale, ma forse ho capito il perché di quel “dono”!” – “Come? Hai parlato con Liz!? E quando?” – “Adesso non ha importanza. Il fatto è che Maria indossa sempre quelle mollette, non se le leva mai, mentre Liz le ha messe solo una volta. E questo spiegherebbe i comportamenti differenti di Liz e Maria.” – “Isabel, quello che dici non ha senso! Cosa c’entrano adesso delle mollette per capelli?” disse Max spazientito. “Ma non hai capito?!?! Sono le mollette a causare quel comportamento. Forse nelle mollette c’è un dispositivo per controllare la mente e, mentre Liz non le porta e riesce ad essere normale quando non c’è Lenny, Maria, portandole sempre, è continuamente esposta alla manipolazione della sua mente da parte di David.” – “Devo dirlo subito a Michael! Se quello che pensi è vero, lui deve riuscire a fargliele togliere in modo che Maria torni in sé.” – “Si, avvertilo subito. Io intanto chiamo Tess!” – “Forse è meglio che parli io con Tess. Facciamo così: chiama tu Michael e spiegagli la tua teoria, io telefono a Tess.” I due fratelli presero in mano i telefoni cellulari e telefonarono a Michael e a Tess. Isabel tornò poi a letto senza riuscire più a riprendere sonno; Max, invece, si trattenne di più al telefono con Tess: doveva spiegarle tutto da capo e doveva convincerla a dargli una mano. Tess accettò di aiutarlo e così si accordarono per il giorno seguente.
Quando riuscì a stendersi nel letto, Max si rese finalmente conto che poteva fidarsi di Tess e questo lo rincuorò.
Intanto Tess, dopo che aveva salutato Max, aveva iniziato a piangere. Le costava parecchio aiutarlo perché si era resa conto dell’amore che lui provava ancora per Liz, ma lo avrebbe aiutato a tutti i costi. Dovevano rimanere tutti uniti contro il nemico e si arrese all’idea di dover perdere Max.

Il giorno dopo al Crashdown Michael prese delicatamente Liz da parte e le disse che Max era andato da lui la sera precedente e gli aveva raccontato quello che era successo. Proseguì dicendo che stavano facendo delle ricerche su quei due ragazzi e di non preoccuparsi perché tutto si sarebbe risolto. Liz, presa dalla gioia, inaspettatamente lo abbracciò e lo ringraziò; Michael rimase tanto sconvolto da quel gesto che gli ci volle un po’ per riprendersi e continuare il suo discorso. Gli raccontò la teoria di Isabel e in quel momento Liz ringraziò il cielo per averle parlato delle mollette; ora però dovevano trovare il modo di levarle dalla testa di Maria e la cosa non sembrava facile in quanto Maria non se le sarebbe mai tolte di sua spontanea volontà, soprattutto alla presenza di Michael, quindi si faceva largo l’idea che avrebbero dovuto toglierle con le maniere “cattive”.
Con un pretesto Liz chiamò in cucina Maria, mentre Michael rimaneva nascosto. Liz cercò di spiegarle quello che le mollette le stavano provocando, ma come aveva immaginato Michael, Maria non ne voleva assolutamente sapere niente, non ci credeva e non ascoltava l’amica che la implorava di darle ascolto. Maria stava per uscire dalla cucina, innervosita da quel discorso, quando Michael, uscito allo scoperto dal suo nascondiglio, afferrò Maria per un braccio e poi le prese anche l’altro mettendoglieli dietro la schiena e lasciandola davanti a lui inerme, poi gridò a Liz di levarle le mollette. Maria lottava come poteva per liberarsi dalla presa e per tenere lontana Liz, ma fu tutto inutile e finalmente Liz riuscì a levarle quelle maledette mollette. Successe tutto in un attimo e Maria si lasciò cadere a terra priva di sensi. Liz e Michael erano preoccupatissimi; si misero in ginocchio di fianco a lei e cercavano di farla rinvenire. Finalmente Maria riuscì ad aprire gli occhi: tutto appariva annebbiato e faticava a mettere a fuoco le figure che si trovavano vicino a lei. Quando le figure si fecero più chiare, riconobbe Liz e Michael e con voce roca e bassissima disse: “Liz, Michael, che ci fate qui?” Poi guardandosi attorno con un movimento lento degli occhi riconobbe la cucina del Crashdown, cercò di mettersi a sedere aiutata da Michael e disse: “Ma cosa ci faccio qui? Mi ricordo di essere andata a dormire ieri sera ma non ricordo di essermi alzata e di essere venuta fino qui!” la voce era ancora roca e guardava con aria interrogativa i due ragazzi che erano ancora in ginocchio vicino a lei. “Oh, Maria! Ho avuto tanta paura ed eravamo così preoccupati per te!” disse Liz abbracciandola forte. “Perché preoccupati? Cos’è successo? Non riesco a ricordare niente e in più ho anche un gran mal di testa!” e intanto si prese la testa fra le mani facendo una smorfia di dolore. “Più tardi, con calma, ti racconteremo tutto; prima però devi cercare di riposarti e di riprenderti dallo shock che hai appena subito.” disse Michael prendendola amorevolmente in braccio. Michael si avviò per le scale che portavano all’appartamento di Liz con in braccio Maria preceduto da Liz che gli aveva aperto la porta della sua stanza per farlo entrare. Stese delicatamente Maria sul letto di Liz e si sedette accanto alla ragazza accarezzandogli dolcemente il viso. Maria guardò Michael; era ancora stordita e non riusciva proprio a capire cosa fosse successo poi, rivolta al ragazzo, disse abbozzando uno dei suoi soliti sorrisini: “Beh! Non so ancora cosa mi sia capitato, ma sono contenta che sia successo altrimenti tu non saresti qui ad accarezzarmi.” Michael arrossì a quelle parole e Liz, guardando quel bel quadretto, disse: “Bentornata Maria! Ora vi lascio un po’ soli così Michael potrà dirti quello che è successo. A dopo” – “A dopo Liz, e…. grazie.” sussurrò Michael.
Rimasti soli si guardarono a lungo negli occhi senza dire una parola quando Michael, finalmente, decise di rompere il silenzio: “Credevo di averti persa.” Maria non si aspettava da lui una frase del genere, non era mai stato gentile con lei. Michael si rese conto che quello che aveva detto gli era venuto direttamente dal cuore, ma ora aveva il coraggio di dire a Maria quello che davvero provava per lei. Non poteva permettersi di rischiare di nuovo di perderla. Maria fece per parlare ma Michael la fermò mettendole un dito sulle labbra e le disse: “Per una volta lascia che sia io a parlare. Temo che altrimenti non avrò mai più il coraggio di dire quello che voglio dirti!” Maria continuava a fissarlo negli occhi sempre più stupita, non riusciva a credere a quello che stava capitando. “Maria tu sei molto importante per me. Non me ne ero mai reso conto fino a quando non ho avuto la sensazione di averti persa. Purtroppo ci troviamo a vivere delle situazioni più grandi di noi che non riusciamo a gestire, soprattutto se qualcuno ha già deciso per te.” Ci fu un attimo di silenzio poi Michael continuò: “Lo so che sei stupita nel sentirmi parlare così, ma finalmente ho capito che non posso allontanarti, non ci riesco. Ho provato a non pensarti ma…. Maria io ti voglio bene.” Maria si alzò di scatto e abbracciò Michael fortissimo, avrebbe voluto dire tantissime cose ma si limitò a dirgli: “Anch’io ti voglio bene.” Rimasero abbracciati per un tempo che a Maria sembrò lunghissimo e avrebbe voluto che quel momento non finisse mai. Michael, però, si sciolse dolcemente dall’abbraccio di Maria e le disse che per il momento dovevano concentrare le loro forze per smascherare quei due impostori e poi le raccontò tutto dall’inizio.

Nel frattempo Max, Isabel e Tess erano a casa Evans per decidere il da farsi. Non sapevano ancora come muoversi ma sapevano, anche, che dovevano agire in fretta. Dopo una mezz’ora di discussione, decisero che la cosa migliore da fare era quella di rimanere uniti, senza dividersi i compiti. Era rischioso, infatti, separarsi perché non sapevano con chi avevano a che fare e l’unione era la loro forza. “Ragazze, credo che dovremmo iniziare le nostre ricerche da casa loro” disse Max con risolutezza. “Credo che tu abbia ragione. Forse abbiamo più probabilità di trovare qualcosa di interessante.” disse allora Isabel rivolgendo lo sguardo verso Tess per cercare una conferma anche da parte sua. “D’accordo, ma dobbiamo stare attenti a non farci scoprire.” disse Tess in tono preoccupato. “Visto che siamo tutti d’accordo, andiamo; ogni momento potrebbe essere prezioso.” Detto questo Max prese le chiavi della jeep e si avviarono tutti e tre in auto verso l’appartamento di Lenny e David.
Parcheggiarono lontano dall’abitazione per non destare l’interesse di qualche curioso e prima di scendere Max si rivolse alle ragazze: “Siete pronte?”. Le ragazze annuirono con un cenno del capo: erano entrambe tese, ma non volevano che Max se ne accorgesse. Si avvicinarono alla casa ed iniziarono a sbirciare dalle finestre, guardandosi intorno di tanto in tanto per essere sicuri che nessuno li stesse guardando. Quando furono sicuri che in casa non c’era nessuno, decisero di entrare dalla porta sul retro così Max mise una mano davanti alla serratura e la porta si aprì. La casa non era molto grande e questo era un vantaggio: avrebbero impiegato meno tempo ad esaminarla. Dopo una breve occhiata alla cucina, si sparpagliarono per le stanze. Isabel andò nella camera da letto di Lenny e David: era tutto sottosopra, sembrava fosse passato un uragano. C’erano abiti sparsi ovunque e con un’espressione disgustata, Isabel cominciò a cercare tra i cassetti. Tess era in soggiorno e stava rovistando nello scrittoio vicino all’entrata principale. Max, invece, andò in quello che credeva fosse uno studio. Non era molto arredato, c’era una libreria, una scrivania e una sedia. Accanto alla scrivania c’era un oggetto che aveva attirato subito la sua attenzione: era un oggetto a forma di sfera con all’interno una piramide lumiscente e fluttuava a mezz’aria senza essere sostenuto da fili o altro. Max chiamò immediatamente Isabel e Tess che appena entrate rimasero senza parole nel vedere quell’oggetto.
Si avvicinarono tutti e tre molto lentamente e poterono notare che sulla piramide c’erano incisi dei simboli simili a quelli che si trovavano nella caverna. Max, senza togliere lo sguardo dall’oggetto, chiese: ”Tess, hai per caso una vaga idea di quello che abbiamo davanti?”. Tess era ancora stupita: “Non lo so Max, non l’ho mai visto, ma corrisponde alla descrizione che Nasedo mi aveva fatto.” – “E cosa sarebbe secondo te?” continuò Max ansioso di sapere. “Credo che sia un comunicatore.” – “Ma quelli che abbiamo trovato noi sono diversi da questo, come mai?” chiese Isabel sempre più incuriosita. “Si, è diverso da quelli che avete voi perché questo permette di mettersi in comunicazione in tempo reale con Antar.” – “Vuoi dire che…” Isabel non riuscì a terminare la frase, aveva timore di completarla. “Si Isabel, questo permette di parlare e vedere gli abitanti di Antar proprio in tempo reale. I vostri comunicatori vi hanno permesso di vedere vostra madre, ma il messaggio era, come dire….., registrato.” Max guardò Tess, poi Isabel e tornò a guardare ancora la sfera; era, a dir poco, incredulo. “Ma come si mette in funzione?” chiese Max con un filo di voce. “Questo non lo so; non riesco ancora a decifrare le incisioni e Nasedo non mi ha spiegato il funzionamento. Mi dispiace deludervi, ma non ne ho la minima idea.” – “Tu non ci hai deluso, anzi…” disse Isabel mettendo una mano sulla spalla di Tess che le rivolse uno sguardo meravigliato. “Dobbiamo assolutamente scoprire con chi comunicano Lenny e David!” disse Max risoluto poi continuò: “Ora sarà meglio andare, non vorrei che ci scoprisse qualcuno.” e si avviarono verso la jeep.
Si allontanarono dall’appartamento e la tensione che prima li attanagliava, li stava abbandonando, lasciando spazio a mille domande. Restarono in silenzio per tutto il viaggio di ritorno, ognuno di loro era immerso nei propri pensieri. Entrarono a casa Evans e Max prese in mano il telefono ed iniziò a comporre il numero del Crashdown. “Chi stai chiamando?” chiese Isabel “Sto telefonando a Michael per sentire come vanno le cose.” – “Già, Maria! Me ne ero completamente dimenticata!” disse Isabel con voce colpevole. “E’ comprensibile.” disse Tess, “con quello che abbiamo scoperto…” – “Perfetto Michael, siete stati grandi! Ci vediamo più tardi allora, abbiamo grosse novità e abbiamo bisogno anche di te.” disse Max chiudendo la telefonata. “Allora, come è andata?” chiese Isabel ansiosa, “Tutto bene, Maria è tornata in sé. Avevi ragione Isabel, erano le mollette a farla sragionare.” – “L’importante è che adesso stia bene.” disse Tess guardando i due fratelli. Max si avvicinò a Tess e le disse: “Grazie, Tess. Senza di te avremmo brancolato nel buio cercando di scoprire cosa fosse quell’oggetto.” – “Beh! Siamo o non siamo una famiglia? Era mio dovere darvi una mano!” disse Tess guardando Max e poi Isabel. Quest’ultima le si avvicinò e l’abbracciò come se fosse una sorella e a Tess scese una lacrima di gioia: finalmente si sentiva parte del loro gruppo.

La sera arrivò presto, così Max, Isabel e Tess andarono a casa di Michael come concordato. Si misero a sedere attorno al tavolo e, prima di raccontare quello che avevano scoperto, chiesero di Liz e Maria. “Stanno bene? chiesero Max e Isabel all’unisono, ansiosi di avere una risposta positiva. “Si, è tutto ok. Sono tutte e due a casa di Liz. Maria resterà a dormire da lei, almeno si faranno compagnia. Hanno chiesto di fare avere nostre notizie al più presto.” – “E Lenny e David si sono fatti vivi oggi?” chiese Max che aveva assunto di nuovo un’aria molto seria. “Si. Avrei voluto prenderli a pugni quei due. Comunque le ragazze sono state bravissime. Hanno rifiutato l’invito per stasera e così sono riuscito a sapere che Lenny e David saranno a casa stasera, se vogliamo intervenire….” disse rivolto a Max con l’aria di chi voleva menar le mani. “Calma Michael. Andremo là stasera, ma non certo per fare a pugni.” disse Max rivolto all’amico con fare molto deciso. “Dimmi cosa avete scoperto. Sono rimasto sulle spine tutto il pomeriggio dopo che mi hai detto che avete delle novità da raccontarmi!”. Max raccontò a Michael della sfera che avevano visto a casa di Lenny e David, e mise in evidenza il fatto che se non fosse stato per Tess non avrebbero mai capito di cosa di trattasse. Michael, allora, guardò Tess che sedeva di fianco a lui, le mise una mano sulla spalla e la ringraziò, Tess ricambiò lo sguardo e il cuore le si riempì di gioia: anche Michael, il più ostico nei suoi confronti, l’aveva accettata. Poi rivolto a tutti e tre, Michael disse: “Allora, partiamo! Sono proprio curioso di vedere con chi si mettono in contatto.” – “Speriamo di essere fortunati!” concluse Isabel.

Si avviarono verso l’abitazione di Lenny e David, e Max parcheggiò la jeep nello stesso posto dove l’aveva lasciata la mattina; scesero, e silenziosamente si avvicinarono alla finestra che dava nel soggiorno, controllando sempre di non essere notati. Non vedendo nessuno, si spostarono avvicinandosi alla finestra dello studio. Era tutto buio e Michael sbirciò all’interno per cercare di vedere qualcosa. La tenda ostruiva un po’ la vista ma Michael riuscì a vederla: la sfera era ancora là, fluttuava nell’aria e la piramide all’interno di essa emetteva una leggera luce rossa. Era proprio come l’aveva descritta Max e riuscì a scorgere anche le incisioni. Si ritrasse dalla finestra e, rivolto a Max, disse incredulo: “Non avevo mai visto una cosa simile!” – “E’ la stessa cosa che abbiamo pensato tutti quando l’abbiamo vista!” disse Max. Improvvisamente si accese una luce fioca e i quattro ragazzi, d’istinto, si abbassarono ancora di più per non essere notati. Udirono dei suoni molto lievi, come se qualcuno stesse usando un cellulare, allora Max, che si trovava nell’angolo della finestra, si alzò lentamente e sbirciò all’interno per vedere cosa stava accadendo.
Lenny stava attivando la sfera con un dispositivo a distanza, simile ad un piccolo telecomando della tv; attese un momento finchè, nella stanza, apparve una figura intera, a grandezza naturale, che fluttuava proprio accanto alla sfera che nel frattempo emanava una luce verdognola. Max non riusciva a credere ai propri occhi, era sbalordito e allo stesso tempo turbato. “Max, che succede?” chiese Michael preoccupato e incuriosito. Max non sentì nemmeno l’amico e si rivolse direttamente alla sorella: “Isabel, guarda anche tu e dimmi che quello che vedo non è vero!”. Isabel, che si trovava nell’altro angolo della finestra, si alzò lentamente e con un’aria preoccupata sbirciò all’interno della stanza. “Mio Dio Max, ma quella è…. nostra madre!!!” – “Cosa??” dissero Tess e Michael allibiti e subito guardarono anche loro quello che succedeva attraverso la tenda. Nessuno di loro aveva il coraggio di fiatare, e rimasero immobili a guardare la scena che si svolgeva sotto i loro occhi. Non riuscivano a sentire quello che Lenny e la madre di Max ed Isabel si dicevano, i due muovevano le labbra, ma dalla loro bocca non usciva nessun suono. Dopo pochi minuti la madre di Max ed Isabel scomparve nello stesso modo in cui era apparsa e la luce verdognola della sfera divenne di nuovo rossa. Lenny uscì dalla stanza spegnendo la luce, chiuse la porta e si avviò in cucina, ignaro di essere stato visto insieme alla sua ospite.
I quattro alieni rimasero immobili ancora qualche secondo; erano terribilmente turbati e increduli; nessuno di loro riusciva a credere a quello che avevano appena visto e il silenzio si era impadronito di loro. Michael si scosse un attimo e riuscì solo a dire: “Avanti, andiamocene di qui. Questa storia non mi piace affatto!”. I ragazzi si avviarono silenziosamente e velocemente in direzione dell’automobile e quando arrivarono in strada si misero a correre, come se fossero inseguiti da qualcuno. Salirono a bordo della jeep e si avviarono subito verso l’appartamento di Michael. Il viaggio di ritorno si era svolto nel silenzio più completo, ma appena entrarono in casa Isabel e Tess iniziarono a parlare tutte e due insieme: erano sconvolte e le loro frasi erano confuse. “Adesso calmatevi!” disse bruscamente Michael, che fra tutti era quello più lucido. Anche Max, infatti, era molto confuso e Michael lo aveva intuito, poi continuò: “Forza, sediamoci e parliamone con calma.” Si misero a sedere attorno al tavolo mentre Michael stava prendendo dei bicchieri e qualcosa da bere.
“Non riesco ancora a crederci. Cosa c’entra nostra madre in tutta questa storia?” disse Isabel ancora incredula. “Non lo so proprio, ma dobbiamo scoprirlo” disse Max con voce quasi stizzita. “Ragazzi, avete guardato dove Lenny ha riposto il dispositivo a distanza?” chiese Tess, “Nella tasca del giacchetta che indossava, perché?” rispose Michael che aveva notato quel particolare. “Mi dispiace dirlo, ma temo che per saperne di più dovremo mettere in funzione il comunicatore, e l’unico modo è di riuscire ad avere quel dispositivo!” disse Tess. “E come credi che possiamo riuscirci? Non frequentandoli è un po’ difficile rovistare nelle loro tasche!” disse Isabel in tono sarcastico. “Noi no, ma Liz e Maria si!” disse ancora Tess. “Non pensarci nemmeno! Non permetterò che Liz e Maria rischino ancora per causa nostra!” disse Max con risolutezza. “Max ha ragione, anch’io non voglio che le ragazze si caccino nei guai, scordatelo!” disse Michael appoggiando l’idea dell’amico. “Anche a me l’idea non piace molto. Cerchiamo un’altra soluzione.” disse Isabel rivolta a Tess che accettò di lasciar perdere l’idea.
In quel momento il telefono di casa squillò e Michael andò a rispondere: “Ciao Maria, tutto bene?” – “Si tutto ok e voi?” – “Non troppo, ci sono novità a dir poco allucinanti!” – “Vi raggiungiamo subito.” – “No Maria, non voglio che veniate da sole. Passo io, ci vediamo tra dieci minuti.” – “Ok, ciao”. Riagganciò la cornetta e si avvicinò a Max chiedendogli in prestito la jeep per andare a casa di Liz; Max gli allungò le chiavi e Michael, uscendo, disse: “Ci vediamo tra poco”.
I tre rimasero lì a sedere pensierosi e mentre aspettavano il ritorno di Michael fecero diverse ipotesi per potersi appropriare del dispositivo.
Michael tornò dopo circa venti minuti insieme alle due ragazze. Appena entrarono, Max andò incontro a Liz e l’abbracciò forte ricambiato dalla ragazza. Michael andò a prendere altre sedie e si misero di nuovo tutti a sedere attorno al tavolo. Senza perdere troppo tempo, i quattro alieni misero al corrente le nuove arrivate di tutto quello che avevano scoperto. “Cooosaaa?” disse Maria “Ma cosa c’entra vostra madre con quei due bellimbusti?” Liz e Maria avevano avuto la stessa reazione dei lori amici e non riuscivano a capire. “E’ quello che ci siamo chiesti anche noi e non riusciamo a trovare una risposta!” disse Max con lo sguardo rivolto verso il tavolo. “Cosa pensate di fare?” chiese Liz ai quattro ragazzi “Avete già un’idea?” – “Per il momento abbiamo deciso di impossessarci del dispositivo, ma qui nascono i problemi, non sappiamo come fare e ne stavamo discutendo prima del vostro arrivo.” rispose Isabel. “Io ce l’ho un’idea!” disse Liz guardando Maria che capì al volo cosa l’amica aveva in mente di fare. “E quale sarebbe?” chiesero tutti e quattro gli alieni stupiti dalla sicurezza con cui Liz aveva parlato. Maria guardò Liz e poi disse: “Beh, io e Liz abbiamo un conto in sospeso con quei due, senza contare il fatto che possiamo avvicinarli quando vogliamo!” – “Non lo dite neanche per scherzo!” disse Michael seguito da Max: “Toglietevelo dalla testa!”. Liz allora con calma disse: “Sentite ragazzi, sappiamo che l’idea non vi va a genio, ma siamo le uniche a potervi aiutare e non abbiamo intenzione di stare a guardare!” – “Liz scordatelo!” disse Max che si stava alterando. – “Isabel, Tess, voi cosa ne pensate?” chiese Maria rivolta alle ragazze. Tess guardò Isabel e quest’ultima prese la parola vedendo l’incertezza dell’altra: “Max e Michael hanno ragione. E’ troppo rischioso e noi…” – “Ma allora cosa volete fare, restare qui a rimuginare quando la soluzione al problema è qui a portata di mano? Sapete una cosa, io non vi capisco proprio!” disse Maria spazientita. I ragazzi si misero a discutere quando Liz disse: “Adesso basta. Io e Maria abbiamo già deciso!” Nessuno l’aveva mai vista così decisa come in quel momento, poi calmandosi aggiunse: “Vogliamo solo che rimaniate nei paraggi per qualsiasi evenienza, al resto penseremo noi!” Max era sconvolto dal comportamento di Liz: era veramente decisa e il suo rifiuto non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione; guardò Michael il quale, stupito anche lui dalla decisione delle due ragazze, fece un cenno di assenso col capo. Max guardò Liz, le prese una mano e disse: “D’accordo, ma dobbiamo valutare tutti i rischi e cercare di prevedere ogni mossa.” Maria guardò Liz soddisfatta mentre Michael le passava un braccio sulle spalle. Parlarono per parecchio tempo e decisero tutto per filo e per segno quello che avrebbe fatto ognuno di loro, poi distrutti dalla stanchezza, lasciarono la casa di Michael. Max accompagnò a casa Liz e Maria, poi Tess ed infine lui ed Isabel giunsero a casa. Erano tutti quanti agitati al pensiero di quello che avrebbero dovuto fare: avrebbero agito il giorno successivo e nessuno di loro riuscì a passare una nottata tranquilla.

Il giorno dopo al Crashdown Liz e Maria telefonarono a Lenny e David dandogli appuntamento per la sera al locale, poi chiamarono Max per dirgli che l’esca era stata lanciata. Per tutto il giorno Michael non fece altro che pensare a quello che sarebbe potuto accadere la sera stessa e la cosa lo faceva agitare; pensò che le uniche che sembravano tranquille erano proprio Liz e Maria e la cosa lo stupì di nuovo: erano davvero convinte e nessuna delle due aveva dato segni di cedimento o di ripensamento.
Era quasi l’ora dell’appuntamento; fortunatamente il locale era vuoto e Liz e Maria stavano finendo di pulire i tavoli. Come d’accordo, entrarono Max, Isabel e Tess che presero posto nel loro solito tavolo da dove potevano tenere sotto controllo tutta la situazione, mentre Michael doveva rimanere in cucina cercando di non farsi vedere da Lenny e David, anche se comunque avrebbero saputo della sua presenza. Liz e Maria andarono a salutare i ragazzi e Max abbracciò Liz per farle coraggio ma presto si accorse che non era necessario: a parte un po’ di agitazione, era sempre più decisa ad andare avanti. Michael e Max si scambiarono delle occhiate di intesa mentre Tess ed Isabel si assicuravano, ancora una volta, che dal tavolo in cui erano seduti riuscissero a scorgere Michael in cucina.
L’ora dell’appuntamento era arrivata, tutti rimasero nelle loro posizioni mentre Liz e Maria andarono a mettersi dietro al bancone. La tensione era altissima, ma le ragazze riuscivano a controllare bene la loro agitazione.
Lenny e David entrarono nel locale in perfetto orario; salutarono le ragazze al bancone ricambiati con un saluto e un largo sorriso, e quando videro Max, Isabel e Tess seduti al tavolo salutarono anche loro poi, seguiti da Liz e Maria, si avviarono verso uno dei tanti tavoli liberi. Liz gli porse i menù poi sia lei che Maria si misero a sedere di fronte ai due ragazzi iniziando a chiacchierare del più e del meno e cercando di non guardarli mai fissi negli occhi. Michael notò che Lenny aveva lo stesso giacchetto della sera precedente, con un gesto attirò l’attenzione di Max e gli fece segno di non perderlo d’occhio. Michael sperava che il dispositivo che volevano fosse ancora nella tasca altrimenti sarebbe stata tutta fatica sprecata.
Lenny e David ordinarono e le due ragazze si avviarono verso la cucina così Michael ebbe modo di dire loro che la giacca era la stessa della sera precedente e che quindi era lì che dovevano cercare.
Liz e Maria tornarono poco dopo con l’ordinazione e notarono che nel frattempo Lenny si era levato la giacca e questo, per i loro piani, facilitava le cose.
Mentre Lenny e David mangiavano i loro hamburger Liz e Maria non smettevano un attimo di parlare, si erano preparate durante la pausa pranzo su cosa dire per non destare alcun sospetto, così stavano dicendo ai 2 ragazzi che avevano alcune idee su come trascorrere qualche giorno fuori città e le stavano elencando dilungandosi su alcuni particolari, cosa che a Maria riusciva benissimo. Lenny e David sembravano entusiasti e contribuivano con le loro idee. Ad un tratto, mentre i quattro ragazzi erano intenti a progettare alcune escursioni, l’allarme dell’auto di Lenny cominciò a suonare. I due ragazzi si guardarono negli occhi per una frazione di secondo e poi schizzarono letteralmente fuori dal locale seguiti da Maria. Non appena i due furono usciti dal locale Liz si precipitò sulla giacca di Lenny ed iniziò a frugare in tutte le tasche e finalmente trovò quello che stavano cercando. Si avvicinò di corsa al tavolo degli alieni e mentre porgeva il dispositivo a Max guardò Tess e le disse: “Sei stata grande e proprio al momento giusto.” e Tess, sorridendole, ricambiò “Anche tu non sei stata da meno!”. Detto questo Liz si affacciò alla porta del locale e fingendo un’aria preoccupata gridò per farsi sentire da Lenny, David e Maria che si trovavano dall’altra parte della strada: “Cos’è successo? Va tutto bene lì?”. In quel momento si trovò di fronte lo sceriffo Valenti, che sentendo il suono dell’allarme si era avvicinato per vedere cosa succedeva: “Cosa c’è Liz, qualcosa di grave?” – “Non so sceriffo, eravamo nel locale quando abbiamo sentito l’allarme suonare!” – “Vado a dare un’occhiata!” – “Grazie sceriffo!”.
Lo sceriffo si avvicinò ai tre ragazzi che stavano guardando inorriditi la fiancata dell’auto: c’era uno sfregio enorme che copriva praticamente tutta la fiancata dell’auto. Lenny era visibilmente arrabbiato, mentre David cercava di tenerlo calmo. Valenti disse: “Maria rientra pure, ci penso io” – “Grazie sceriffo.” Maria, sollevata, tornò quasi di corsa al Crashdown ed entrò insieme a Liz che era rimasta a guardare cosa succedeva. Le due ragazze si avvicinarono al tavolo dove ancora erano seduti Max, Isabel e Tess e Maria raccontò quello che aveva visto sulla fiancata dell’auto. “Allora sono stato proprio bravo!” disse Michael dalla cucina in tono più che soddisfatto attirando su di se tutti gli sguardi dei presenti. “Intendi dire che sei stato tu?” chiese Maria stupita e lui per tutta risposta disse: “Beh, anch’io avevo un conto in sospeso con quei due e non potendo soddisfarlo in altro modo….” I ragazzi si guardarono in faccia divertiti e si misero tutti a ridere. Si ricomposero quasi immediatamente, però, vedendo che Lenny e David stavano salutando lo sceriffo e si stavano avvicinando per rientrare nel locale. Una volta entrati, Lenny si diresse verso il tavolo che occupava poco prima senza guardare in faccia nessuno, prese la giacca e senza salutare uscì dal Crashdown. Tutti avevano notato che era molto arrabbiato per l’accaduto e David, prima di seguirlo, salutò le due ragazze: “Mi dispiace per il comportamento di Lenny e temo che dovremo interrompere qui la nostra serata. Ci sentiamo!” salutò tutti ed uscì raggiungendo il fratello che si trovava già in auto.
Rimasti soli Michael si unì al gruppo; Liz e Maria chiusero il Crashdown e raggiunsero gli alieni al tavolo. Max guardò i volti di tutti i suoi amici, erano tutti ansiosi di poter vedere e toccare quel dispositivo e senza alcuna esitazione lo estrasse dalla tasca dei jeans. Era poco più piccolo di un telefono cellulare, nero, di forma quadrata, di un materiale particolare e con alcuni tasti con dei simboli strani che nessuno di loro aveva mai visto. Ma due pulsanti in particolare attirarono l’attenzione di Max e di Michael: uno era verde e l’altro era rosso. Con molta probabilità erano proprio quelli che mettevano in funzione il comunicatore perché subito i ragazzi collegarono i colori dei pulsanti con i colori che avevano visto emanare dalla piramide all’interno della sfera. “Se quello che pensiamo è giusto, non ci resta altro da fare che tentare.” disse Max rivolto ai presenti. “Sono d’accordo! Quando pensi sia meglio agire?” chiese Michael. “Credo sia opportuno appostarci davanti a casa loro e appena escono dobbiamo entrare in azione. Non possiamo aspettare troppo, appena si accorgeranno di non avere più il dispositivo saremo i primi ad essere sospettati e allora saranno guai!” rispose Max “E che facciamo se quei due decidono di rinchiudersi in casa?” chiese Isabel preoccupata “A quello ci pensiamo noi, a costo di farli uscire con la forza!” disse Maria con decisione ma abbozzando un sorrisetto per tagliare la tensione del momento “Brava Maria, è proprio quello che stavo per dire io!” disse Liz sorridendo e appoggiandole una mano sulla spalla. I quattro alieni sorrisero poi Max disse: “D’accordo, prima dell’alba ci ritroveremo tutti qui e andremo a casa di quei due. E’ arrivato il momento di scoprire cosa c’è sotto!”.
Uscirono tutti dalla porta sul retro tranne Max, che si fermò un attimo con Liz in cucina. La guardò intensamente negli occhi e poi le disse: “Grazie Liz!”. Lei sorrise e lui si avvicinò, le prese dolcemente il viso tra le sue mani e la baciò. “Buona notte Max” – “Ci vediamo tra qualche ora. Cerca di riposare.” detto questo Max uscì e raggiunse gli altri che lo stavano aspettando.

Le poche ore che li separavano dall’appuntamento passavano lentamente e l’ansia che li attanagliava non permetteva a nessuno di dormire molto. Max era steso sul letto immerso nei suoi pensieri quando guardò l’orologio per l’ennesima volta e si accorse, con un po’ di sollievo, che era giunta l’ora di andare a chiamare Isabel e di dirigersi al Crashdown.
Si ritrovarono tutti quanti puntuali nel retro del locale e decisero di partire subito verso la casa di Lenny e David. Max, Liz ed Isabel salirono sulla jeep di Max, mentre Maria, Michael e Tess salirono sull’auto di Maria.
Dopo pochi minuti si ritrovarono davanti all’appartamento di Lenny e David, cercarono un posto sicuro dove lasciare le auto e che gli permettesse di tenere sotto controllo l’abitazione ed iniziò l’attesa. Aspettarono circa un paio d’ore quando, finalmente, videro uscire i due ragazzi che presero l’auto e si avviarono dalla parte opposta alla loro. Attesero che l’auto sparisse dalla loro vista poi, con fare furtivo, si avviarono verso la casa. Entrarono dalla porta sul retro e si diressero direttamente nella stanza dove si trovava la sfera. Nel vederla di nuovo, i quattro alieni rimasero ancora stupiti, ma ancora più stupite erano Liz e Maria che non avevano mai visto una cosa del genere. “Forza Max, mettila in funzione!” disse Michael sempre più ansioso e facendosi portavoce del pensiero di tutti i presenti.
Max prese in mano il dispositivo; rimase a fissarlo per qualche istante: voleva sapere ma allo stesso tempo era titubante. Finalmente si decise e con lo sguardo rivolto alla sfera, spinse il pulsante verde. I ragazzi rimasero tutti quanti a bocca aperta in attesa che la figura della madre di Max ed Isabel apparisse ma non fu così. Non appariva nessun ologramma. Attesero ancora qualche minuto sempre nel più completo silenzio, ma ancora niente. “Hai spinto il pulsante giusto? chiese Isabel “Credo di si, ho spinto quello verde. Ora proverò con quello rosso!” rispose Max. “Non ti servirà a niente spingere uno di quei tasti!” disse una voce alle loro spalle. Liz riconobbe subito la voce e si fece pallida in viso, mentre gli altri ragazzi si giravano per guardare la persona che aveva parlato. Era Lenny e dietro di lui c’era David, nessuno di loro li aveva sentiti tornare, ma come era potuto succedere? L’attenzione che stavano prestando a quella sfera li aveva distolti da tutto il resto e nessuno di loro si era accorto di niente. “Non riuscirai mai a mettere in funzione il comunicatore senza questo!” continuò Lenny con faccia cupa e mostrando ai ragazzi un altro dispositivo identico a quello che aveva Max. Nessuno di loro osava dire qualcosa, erano rimasti tutti impietriti. Lenny, allora, si avvicinò a Max e disse: “Credo che ormai sappiate con chi ci mettiamo in comunicazione, non è vero?” – “Abbiamo visto tutto e ora vogliamo una spiegazione. Chi siete? Cosa volete da noi? E soprattutto, cosa c’entra mia madre in questa storia?” rispose deciso Max. “Credo sia meglio che vi spieghi tutto lei!” e dicendo questo Lenny allungò la mano per farsi riconsegnare il dispositivo che Max stringeva in mano. Max lo guardò sospettoso, ma stranamente il volto di Lenny non era più cupo, anzi, sembrava quasi rassegnato; Max diede un’occhiata veloce ai ragazzi che gli si erano stretti attorno, poi tornò a guardare negli occhi Lenny e lentamente gli consegnò il dispositivo. Lenny si fece strada tra i sei ragazzi seguito da David che era rimasto in disparte fino a quel momento: Lenny consegnò un dispositivo a David ed insieme li azionarono. Attesero qualche secondo ed ecco che apparve la figura della madre di Max ed Isabel che fluttuava nell’aria proprio accanto alla sfera. Alla vista di tutti i ragazzi la donna rimase stupefatta, rivolse uno sguardo cupo a Lenny e a David poi disse: “Max, Isabel non dovreste essere qui!”. I due ragazzi non sapevano come comportarsi, non avevano mai parlato con la madre e non sapevano neanche se chiamarla mamma, madre o cosa. Il viso della madre esprimeva tristezza ed Isabel ebbe l’impulso di correrle incontro per abbracciarla, ma si frenò rendendosi conto che non era reale, mentre una lacrima le scendeva lungo la guancia. Max strinse i pugni e tutto d’un fiato chiese: “Cosa sta succedendo? Chi sono questi due? E poi tu… devi spiegarci cosa succede!” La madre sembrava restia a rispondere alle domande del figlio, non riusciva a guardarlo negli occhi e nel tentativo di prendere tempo si rivolse a Lenny e a David in modo duro: “Come avete fatto a farvi scoprire?” Lenny abbassò lo sguardo, si inginocchiò subito imitato dal fratello, e disse: “Devono averci spiati e poi sono riusciti a prendere uno dei dispositivi e ad introdursi qui! Mi dispiace abbiamo fallito la nostra missione!” – “Siete stati degli stupidi, ma come avete potuto fallire?” chiese la donna stizzita. Liz si fece coraggio, si fece avanti e guardando la donna negli occhi disse: “Sono stata io! Io li ho scoperti e sono stata io a rubare il dispositivo!”. A quelle parole Max vide il viso della madre indurirsi ancora di più, si mise davanti a Liz con fare protettivo e disse: “No, lei non c’entra niente! Sono stato io a scoprire tutto e ora tu ci devi una spiegazione! Perché volevi che io e Michael ci separassimo da Liz e Maria? Perché?” disse gridando all’indirizzo della madre. La donna non si aspettava una reazione del genere dal figlio e la sua espressione cambiò all’improvviso lasciando trasparire tutto lo stupore che provava in quell’istante. Ci fu un attimo di silenzio che sottolineava la tensione di quel momento poi la donna iniziò a spiegare: “La missione di Lenny e David era quella di farvi seguire il vostro destino. Avreste dovuto formare le coppie originali, rimanere uniti per combattere il nemico, invece tu, Michael ed Isabel vi siete innamorati di persone umane e temevo che aveste perso di vista il vostro obiettivo finale.” – “Tu non sai cosa abbiamo passato fino a questo momento, e queste due ragazze che vedi qui ci hanno sempre aiutato, oltre che a mantenere il nostro segreto!” gridò Max alla madre. “Lascia che veda i tuoi ricordi Max, così potrò capire quello che state provando.” disse la madre con voce dolce e guardando il figlio negli occhi. Senza alcuna esitazione Max fece un passo avanti avvicinandosi alla figura della madre la quale chiuse gli occhi e si concentrò sulla memoria del figlio penetrando con la sua forza del pensiero nella testa di Max. I ricordi del figlio apparvero nitidamente dal giorno in cui salvò la vita di Liz fino ad arrivare agli ultimi avvenimenti di pochi giorni prima; la donna percepiva tutte le sensazioni del figlio: dalla paura di essere scoperto ogni giorno, al batticuore che gli provocava la vista del sorriso di Liz, fino alla gelosia che aveva provato nel vedere la ragazza insieme a Lenny. Con un sussulto la donna lasciò la mente di Max; era visibilmente stanca, il collegamento era stato faticoso e anche Max ne stava risentendo, la sua fronte brillava di piccole gocce di sudore ma aprì subito gli occhi e rivolto alla madre in tono pacato le disse: “Ora capisci perché Liz è così importante per me?” Ci fu un attimo di silenzio nel quale la donna si riprese dallo sforzo appena fatto e disse: “Si figliolo, ora capisco e ti chiedo scusa.” Poi guardò Isabel e Michael e disse: “Devo scusarmi anche con voi. Solo ora ho capito che questo mio intervento non ha fatto altro che rafforzare i vostri rapporti con queste persone.” Isabel iniziò a piangere mentre Michael rivolse il suo sguardo a Maria e le passo un braccio sulle spalle stringendola a sé. La madre continuò rivolta a Liz e Maria dicendo: “Liz, Maria anche a voi devo delle scuse. Liz ho visto e ho sentito quello che Max prova per te e quello che tu provi per lui e mi dispiace di avervi fatto soffrire. Siete due brave persone!”. A quelle parole Max si avvicinò a Liz e l’abbracciò forte poi, rivolto alla madre disse: “Mi dispiace di avere urlato, ero molto arrabbiato, ma nessuno di noi ha mai dimenticato il perché della nostra esistenza. Sappiamo di essere importanti per il nostro popolo ma i nostri rapporti con gli umani sono altrettanto importanti. Noi salveremo Antar, ma il nostro pianeta ormai è la Terra. Questa è casa nostra e questa è la nostra realtà.” La madre era visibilmente rattristata dalle ultime parole del figlio, ma ormai capiva che lui aveva ragione. “Ti capisco figlio mio. Ricorda solo che tu sei il re legittimo di Antar e noi vi aspettiamo per essere salvati. La vostra realtà ormai è lì, sulla Terra e con gli umani, ma tornate a salvarci, vi prego! Solo voi siete in grado di farlo!” La voce della donna era rotta dai singhiozzi mentre le lacrime le scendevano sulle guance rosee. Sapeva di doverli lasciare andare, ma la cosa l’addolorava. “Mamma, ti prego, non piangere! Noi vi salveremo!” disse Isabel tra le lacrime, ma che finalmente aveva trovato il coraggio di parlare. “E’ una promessa!” aggiunse Michael stringendo più forte a sé Maria. Tess era rimasta in silenzio per tutto il tempo, anche lei piangeva e si era resa conto che anche per lei la Terra era diventata il suo pianeta; era casa sua e le persone per lei più importanti erano tutte in quella stanza. La madre guardò un’ultima volta tutti i ragazzi e disse: “Ragazzi miei, il vostro destino è l’Amore: quello per le persone a cui volete bene e quello che vi lega ad Antar e al vostro popolo. Spero di rivedervi presto.” Con queste ultime parole la donna scomparve nel nulla lasciando tutti i presenti stupefatti. Si guardarono tutti negli occhi ma nessuno di loro disse una parola. Lenny e David si avvicinarono ai sei ragazzi e David ruppe il silenzio: “Ci dispiace ragazzi per quello che è successo, noi stavano solo facendo quello per cui eravamo stati mandati qui. Maria scusami!” – “Ma ti rendi conto che le hai manipolato la mente?” disse Michael irritato e avvicinandosi pericolosamente a David. Maria cercò di tenerlo fermo e David si affrettò a precisare che non le avrebbe mai fatto del male. Max intervenne dicendo: “Michael calmati, sentiamo prima le loro scuse!” Lenny allora guardò Max ed annuì con un cenno del capo poi disse: “Si, anch’io vi devo delle scuse; prima di tutto a te Liz, sapevo quanto tieni a Max, era tanto che ti osservavo senza che tu lo sapessi. Non ti avrei mai fatto del male, non è nella nostra natura per quanto strana possa essere. E a te Max, il bacio è stato solo un pretesto per cercare di farti allontanare da lei. Sapevo che ci stavi guardando, era tutto calcolato. Spero che possiate dimenticare l’accaduto!” – “Non sarà facile, ma ci proveremo!” disse Max esprimendo anche il pensiero di Liz. Michael guardò Maria che era ancora abbracciata a lui e gli sorrideva, poi guardò David e disse: “D’accordo anche noi ci proveremo, ma se solo ti vedo avvicinarti di nuovo a Maria sei un alieno morto!” A quelle parole i ragazzi si misero a ridere, allentando un po’ la tensione che era rimasta nell’aria fino a quel momento, tranne David che era rimasto turbato dalle parole e dallo sguardo di Michael. Tess mise una mano sulla spalla di Isabel e le chiese: “Tutto bene? Come ti senti?” – “Adesso meglio, grazie. E tu?” – “Sono ancora un po’ frastornata, ma è tutto OK!”. Tess poi si rivolse a Lenny e a David e chiese: “E voi adesso cosa farete?” e Lenny rispose: “Ora rimarremo qui per darvi una mano. Credo sia la cosa migliore da fare. Il prossimo obiettivo è quello di salvare Antar e noi possiamo dirvi tutto quello che dovete sapere.” – “Beh ragazzi, in poche parole preparatevi all’idea di affrontare un viaggio interstellare.” aggiunse David. “Già, credo proprio che dovremo abituarci all’idea!” disse Max prendendo la mano di Liz poi aggiunse: “Ma per il momento ho solo voglia di mangiare!” e si avviò verso la porta della stanza tenendo Liz per mano. “Ehi Max! da te non me l’aspettavo una frase del genere in un momento come questo!” disse Michael seguendo l’amico con Maria sempre vicino. “Si però a pensarci bene ha ragione. Anch’io ho un certo languorino!” ribattè Isabel seguendo gli altri. “E voi che fate?” disse Tess rivolta a Lenny e a David. “Un bell’hamburger credo ci starebbe proprio bene” disse David mentre Lenny annuiva con il capo e anche loro uscirono dalla stanza. Dopo qualche minuto i ragazzi si trovavano tutti insieme attorno ad un tavolo del Crashdown: era l’inizio di una nuova alleanza e la riconferma di quelle precedenti. I lori cuori erano pieni di gioia.

Continua...

Scritta da Tania


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