RIASSUNTO:
Roswell sembra essere piombata in uno stato di torpore stranamente normale. Max
e Michael stanno parlando dei loro rispettivi legami affettivi e manifestano
opinioni contrastanti al riguardo, uno sembra essere decisamente innamorato,
mentre l’altro sembrerebbe essere superiore a coinvolgimenti. Arrivano Liz e
Maria e ….
Nella classe arriva un nuovo ragazzo, che desta
l’attenzione dei due amici, anzi quasi li turba.
DATA:
21-22/12/2000
CONTENUTO:
adatto
a tutti
DISCLAIMER:
tutti i diritti dei personaggi che compaiono in questo breve racconto sono di
proprietà della WB,
salvo per il personaggio del “nuovo compagno di classe” che è nato
dalla penna e dalla fantasia dell’ autore, il racconto è di proprietà del sito Roswell.it.
E-MAIL:
doria77@hotmail.com
CAPITOLO PRIMO
Quella
sembrava essere una normale giornata qualsiasi per Roswell e i suoi abitanti,
ma normale e qualsiasi non sono per nulla due aggettivi che si addicono ad un
posto dove, tutto e tutti, sono un gradino al di sopra della normalità, anzi,
forse neppure sanno che cosa sia. Per il momento nulla stava turbando quella
quiete irreale e beffarda, e tutto stava filando liscio.
L’orologio segnava già le dieci passate. Max e Michael stavano seduti
l’uno accanto all’altro su una panchina del cortile della Roswell High, era
il periodo della pausa e stavano parlando a bassa voce tra loro, seza curarsi
minimamente del pulsare di vita giovanile che li circondava.
“Non eri tu quello che mi diceva sempre di non lasciarmi coinvolgere troppo
con Liz, e ora mi vieni a dire che hai dormito assieme a Maria….allora
qualcosa sta cambiando….”
Michael lo guardò per un momento, il suo sguardo per un secondo tradì un
certo imbarazzo, ma anche una certa dolcezza dovuta al ricordo di quella notte,
ma subito si riprese e tornò ad essere ribelle e sfrontato al suo solito “
Prima di tutto abbiamo solo dormito e poi mi serviva un posto al caldo dove
stare, fuori stava piovendo, mi trovavo a passare di lì, e perciò, già che
si è presentata l’occasione, ne ho approfittato….”
“Guarda che non devi giustificarti, non c’è nulla di male, e poi ho capito
che soffocare i sentimenti è una cosa impossibile, ho cercato in tutti i modi
di far finta che Liz sia solo un’amica, ci provo anche adesso, ma è tutto
inutile. Tutte le volte che la vedo è come se una forza misteriosa mi attiri a
lei e se cerco di starle lontano il più possibile, la volta dopo questa forza
ha triplicato la sua potenza e io faccio ancora più fatica ha mantenermi
distante, e la volta dopo è ancora peggio, e così sempre….e allora sento
che non ho più le energie per continuare a combattere questa assurda
battaglia.”
“Questo è il tuo problema, quando sei con lei perdi qualsiasi capacità
intellettiva, non riesci ad essere padrone di te stesso, sei in suo completo
potere, e ti dimentichi che noi non siamo esseri normali, ti sembra di essere
uno di loro, ma non è così, non potrà mai essere così, devi sempre
rammentarti che noi siamo diversi….”
Max stava per ribattere, ma alla fine decise che era meglio lasciarlo
continuare, tanto qualsiasi cosa gli avesse detto non lo avrebbe smosso da quel
castello di diffidenza nel quale si era trincerato.
“….e non possiamo legarci ad una ragazza terrestre, noi non apparteniamo al
loro mondo, siamo entità estranee al loro contesto….hai già visto quanti
guai ci ha portato il tuo amore per Liz …vedi la differenza tra noi due è
che io non mi sono lasciato ammagliare da Maria, se voglio riesco a renderla
totalmente estranea al mio essere…riesco a vivere benissimo anche senza di
lei.”
Questa volta stava per rispondergli, ma le parole gli morirono in bocca, e
solamente con un filo di voce riuscì a dire: “ Ciao, Liz…”
La ragazza era apparsa da dietro di loro “ Ciao ragazzi, cosa fate qua
….”
Non era sola, infatti, anche Maria era insieme con lei e salutò a sua volta
“ Guarda un po’ che facce pensierose, non è che vi fa male a voi due stare
troppo insieme?”
“Mai come a voi due” rispose un po’ seccato Michael.
Max e Liz si erano lanciati un’intensa occhiata, carica di tante cose, un
turbinio d’emozioni, sensazioni, attese, preoccupazioni, un insieme di
vissuto e di non vissuto, di detto e non detto, di gioie, e di paure, che si
agitavano in loro come un marasma instabile e sempre pronto ad esplodere da un
momento all’altro. Senza dir niente, di comune accordo, sentirono il bisogno
di stare soli, forse non tanto
per parlare, ma per ascoltare la voce dei loro occhi, che, come specchio, che
riflette la luce del sole, riflettevano la fiaccola d’amore che ardeva nei
loro cuori. Se n’andarono in silenzio.
La vita fluiva attorno a loro, vociante, chiassosa, ma non li toccava, quasi
timorosa di rompere la loro dimensione trascendente in cui si cullavano.
Rimasero Maria e Michael soli, in un silenzio irreale, forse
quasi
d’attesa. Nessuno dei due sembrava voler rompere la cortina che li stava
separando, ma alla fine si decise: “Volevo ringraziarti…sai ero
veramente a pezzi, non sapevo dove andare, cosa fare, ero spaventato e
tu….”
Fu
allora che i due si baciarono. Fu un tenero bacio, che racchiudeva in se mille
sensazioni, mille emozioni, mille parole, ma in se valse più di tutte queste
cose, perché fu la sintesi perfetta di tutto ciò.
Durò lo spazio di un attimo e subito Michael si pentì di quello che aveva
fatto, non perché gli fosse dispiaciuto, ma perché non era stato capace di
evitarlo, anzi, in un certo senso, lo aveva voluto.
Senza dir niente si alzò e se n’andò, ancora furioso con se stesso.
Maria lo guardava
pensierosa.Non capiva proprio quel ragazzo, perché si comportava così, di
cosa aveva paura, perché doveva sempre lasciarla così, perché si era
innamorata di uno come lui…
La classe era un brulicare di voci e rumori, ma non appena entrò il
professore, un silenzio calò, repentino, non tanto per la sua presenza, quanto
perché era insieme al preside e ad un ragazzo mai visto prima. Fu loro
spiegato che era un nuovo studente che si era da poco trasferito a Roswell, di
accoglierlo bene, di aiutarlo nell’ambientarsi in fretta e le solite cose che
si dicono in queste circostanze. Le ragazze lo trovarono abbastanza carino, i
ragazzi abbastanza sconosciuto, e Max e Michael ……
Quando
era stato presentato loro due non si erano neppure degnati di alzare lo
sguardo, tanto erano presi nei loro pensieri, ma quando il nuovo fu messo nel
posto vuoto accanto a Max lo osservarono per forza, e un brivido li percorse
entrambi. Il ragazzo li stava osservando a sua volta e passava lo sguardo ora
sull’uno ora sull’altro, il suo volto, sembrò, per un istante, contrarsi
in una maschera di terrore, ma fu
solo un attimo, poi riprese il suo atteggiamento scrutatore. Sembrava proprio
che i due lo interessassero molto. Anche Max e Michael avevano un’espressione
a dir poco stupita, in quanto avevano subito notato lo strano medaglione che
portava al collo, ma erano anche scossi da quello sguardo che li stava
penetrando a fondo, e senza sapere bene il perché una certa inquietudine
s’impossessò di loro.
Scritta
da Doria Segue
in "Luca, un amico?" |