Segreti e bizzarrie del mondo del doppiaggio in formato quiz
ARCHIVIO: quiz 82
(13/01/2014)
Ecco il quiz n°82
L'intellettuale
Alberto Bevilacqua, nella personale lettura del doppiaggio, seguì lo
stesso tortuoso percorso di Michelangelo Antonioni.
Da critici cinematografici, lo reputarono un tecnicismo che
corrompeva la purezza delle versioni originali. Divenuti registi, se
ne giovarono copiosamente, ben oltre i doveri della traduzione
linguistica.
E l'autore di "Gialloparma" s'inerpicò imperterrito fino ad avallare
il doppiaggio del Presidente della Società che stava doppiando quel
suo stesso film. Chi erano il Comandante umiliato e l'importuno?
Ad esasperare il paradosso, la voce del Capo venne riabilitata in
una successiva pellicola di Bevilacqua, per un attore italiano. Chi?
Alcuni
indizi utili...Scorrete la pagina in basso per le risposte...
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Fin dagli anni '60, Alberto Bevilacqua, l'intellettuale deceduto lo
scorso anno, ha scritto su vari quotidiani e periodici, dedicandosi
prevalentemente a temi di cultura letteraria, senza disdegnare sconfinamenti
in quelli cinematografici.
In un articolo apparso nel 1968 su Paese Sera, partendo dalla bocciatura
delle edizioni italiane di alcuni film della Nouvelle Vague, la cui
traduzione dei dialoghi aveva smarrito parte del genuino spirito ribelle
(affermazione nella quale, se ci riferisce a casi specifici ed evitando
generalizzazioni, non ci si può che riconoscere), Bevilacqua giunge alla
radicale (e per noi illogica) considerazione finale che i film stranieri non
andrebbero mai doppiati. Lasciando intendere, per deduzione, che il
doppiaggio di film italiani, ed ancor di più di attori italiani, sia un
"abominio" che non meriti nemmeno un accenno.
Ciononostante, già nella sua prima esperienza dietro la macchina da presa,
"La califfa" (1970), molti sono gli attori italiani doppiati, sino
all'abominio (questo si !) del doppiaggio nientemeno che del Presidente
della Cooperativa (la CID), che eseguiva la sincronizzazione della
pellicola.
Giorgio Piazza, titolare della massima
carica della CID da alcuni anni, ne "La califfa" interpreta un industriale
ed è inaccettabilmente doppiato da Dario
Penne, allora promessa, poi ampiamente mantenuta, del doppiaggio
italiano, voce, fra gli altri, di Christopher Lloyd, nei panni dello
scienziato Doc in "Ritorno al futuro" Parti II e III.
La voce di Piazza venne riabilitata nel 1975 nel successivo film di
Bevilacqua "Attenti al buffone" (nel frattempo il doppiatore era passato
alla CD), per dare voce all'attore italiano Franco Scandurra che interpreta
il cameriere di Eli Wallach, indimenticato "brutto" nel celeberrimo
capolavoro di Sergio Leone del 1966.
Cosa avete risposto...
Tra le risposte quasi totalmente corrette ricevute, segnalo...
1. Il “Comandante
umiliato” dovrebbe essere Giorgio Piazza. Piazza, che è stato uno degli
interpreti del film “La califfa”, diretto da Bevilacqua, era a quei
tempi presidente della compagnia C.I.D. che si è occupata del doppiaggio
della pellicola.
2. Il doppiatore “importuno” dovrebbe essere Dario Penne, il quale ha
dato la voce all’attore Christopher Lloyd nei film “Ritorno al futuro
parte II e parte III”;
3. L’attore italiano successivamente doppiato da Giorgio Piazza dovrebbe
essere Gigi Reder il quale nel film “La califfa” ha il ruolo del
cameriere di Ugo Tognazzi, uno degli interpreti del film “I mostri”.
- Daniele Do.
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Le
domande e le risposte sono curate da Angelo Quagliotti, Lorenzo Bassi e Franco Longobardi.