Il mondo dei doppiatori - In...soliti ignoti

Segreti e bizzarrie del mondo del doppiaggio in formato quiz

ARCHIVIO: quiz 161
(28/11/2016)


QUIZ #161

Luigi ComenciniSPECIALE 8^ CONVENTION: "COMENCINI AMORE E FANTASIA"
Il grande regista Luigi Comencini va annoverato tra coloro che più e meglio si sono avvalsi del doppiaggio a fini artistici.
Già nel suo primo film, girato a Napoli in piena egemonia neorealista, il protagonista, un prete di strada, è la simbiosi tra il sosia di un divo americano e la voce serafica di un frate in odore di santità; il suo aristocratico patrocinatore, tra un vero conte e una nota voce snob partenopea; la perpetua, tra una vissuta maschera dei vicoli e una voce monitoria del Teatro italiano.
Chi sono i 6 attori dimezzati coinvolti nella caratterizzazione dei 3 personaggi?

 

Di seguito alcuni indizi a vostra disposizione:

  • Essendo il cast composto, secondo i canoni classici del neorealismo, da attori non professionisti e soli 2 "mestieranti", tuttavia allora sconosciuti al grande pubblico, Comencini decise di doppiare l'intera pellicola, selezionando le voci più adatte senza vincolo di appartenenza all'interprete delle immagini.
  • Come voce protagonista gli parve ideale quella, anch'essa protagonista, ascoltata in un film di due anni prima che raccontava la distruzione bellica di un simbolo della cristianità.
  • La voce "nobile" è quella di un noto caratterista partenopeo, che l'anno prima aveva interpretato un melodramma musicale dedicato alla sua città basato sull'incontro tra un soldato americano e una giovane del luogo.
  • La titolare della voce femminile, conosciuta per il contributo interpretativo austero nei melodrammi teatrali, nel cinema è stata una "provvidenziale" partner di Totò ciabattino.

Scorrete la pagina in basso per le risposte...

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"Proibito rubare"

L'opera prima di Luigi Comencini è "Proibito rubare" (1948). E' un film denuncia sulla condizione dei bambini di strada nella metropoli campana ancora semidistrutta dalla guerra, e sulle iniziative di tutela avviate da un prete, Don Pietro, ispirato chiaramente al modello di "La città dei ragazzi" (1938), giunto in Italia nel 1946.
Il protagonista venne scelto per la somiglianza con lo Spencer Tracy - Padre Flanagan del film americano e la scelta di Comencini cadde sul giovanissimo Adolfo Celi. Per lui il regista ritenne più adeguata la voce di Ubaldo Lay, del quale aveva apprezzato l'interpretazione di un frate che difende gli sfollati dalle angherie tedesche dopo i bombardamenti che avevano distrutto il monastero di Montecassino, nell'omonimo film del 1946.
Il nobile mecenate di Don Pietro è interpretato da un vero aristocratico, il Conte Carlo Della Posta, al quale il bravissimo caratterista napoletano Giuseppe Porelli, qui in una delle rare performance da doppiatore, conferisce al personaggio una genuina raffinatezza.
Porelli l'anno prima aveva recitato in Io t'ho incontrata a Napoli di Pietro Francisci.
La celebre Tina Pica, nei panni della perpetua di Don Pietro è doppiata da Bella Starace Sainati, esperta attrice di teatro e con molti trascorsi cinematografici, tra cui "San Giovanni Decollato" (1940), nei panni di nonna Provvidenza, consuocera di Totò.


Cosa avete risposto...

Tra le risposte ricevute, segnalo in particolare:

Hanno risposto parzialmente Carla D. e Nicola P.



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Le domande e le risposte sono curate da Lorenzo Bassi e Franco Longobardi.


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