Il mondo dei doppiatori - Gli speciali

SPECIALE AGAVE DI CRISTALLO 2004
Premio ai dialoghi cinematografici della stagione 2003/04


Parte da Pisa la direzione artistica di uno dei più interessanti e originali premi cinematografici italiani, quello ai dialoghi dei film usciti durante la stagione 2003/04. È stato infatti affidato all’Agenzia-Alfa di Pisa, il compito di decidere tipologie di dialoghi candidati, modalità di assegnazione del Premio, scelta della Giuria e gestione della serata del 4 dicembre 2004, data in cui sono stati consegnati i premi a sceneggiatori, scrittori, adattatori e attori che hanno dato vita a tali dialoghi.
La serata ha avuto luogo presso il Castello di Riomaggiore alle Cinque Terre, dove si terrà la 1^ edizione dell’Agave di Cristallo, premio ai dialoghi cinematografici che gode del patrocinio dell’AIDAC (Associazione Italiana Doppiatori e Adattatori Cinematografici), del Parco delle Cinque Terre e della Provincia di La Spezia.
L'idea nasce dal patron ligure Stefano De Martino, già ideatore del "Premio Lunezia" al valore letterario delle canzoni. Tre sono le tipologie di dialogo che quest’anno si è deciso di premiare: miglior dialogo da sceneggiatura originale, miglior dialogo da romanzo, miglior adattamento da film straniero.

La Giuria, di altissimo valore tecnico, sarà presieduta da Mario Paolinelli, vicepresidente dell'AIDAC, e vedrà come ospite d’onore la presenza di un grande regista (per il momento trapelano i nomi di Abel Ferrara e Mario Monicelli). Inoltre il direttore artistico ha voluto affiancare a Paolinelli un'adattatrice (Eleonora di Fortunato), uno sceneggiatore (Giorgio Basile), una casting manager (Rita Forzano), un giornalista e scrittore (Romano Giuffrida) e uno dei più famosi doppiatori del Cinema italiano: Loris Loddi. Questo eccellente doppiatore ha infatti esordito nel cinema all’età di soli sei anni, interpretando il figlio di Cesare nella Cleopatra con Elizabeth Taylor, e ha poi continuato diventando maestro in arte del doppiaggio dando la voce ai più importanti successi cinematografici stranieri, dal Mowgli del "Libro della giungla" di Walt Disney (1967) a Brad Pitt nel suo ultimo "Troy". Una Giuria composita dunque, che a lungo dovrà dibattere per esaminare e valutare i nove dialoghi candidati.

Inoltre il Parco letterario E. Montale ha deciso di associarsi agli organizzatori della manifestazione assegnando un ulteriore premio intitolato “Un dialogo per l’amore”. Quest’anno il premio è stato assegnato a Maria Pia Di Meo e Marco Mete, in quanto rispettivamente doppiatrice di Barbra Streisand e adattatore di un monologo sul concetto d’amore del film "L’amore ha due facce", della stessa Streisand.


Maria Pia Di Meo e Marco Mete

Collegata al Premio per questa edizione, ma con la speranza di ripetere l’esperimento nei prossimi anni, un’opportunità che gli organizzatori hanno deciso di offrire agli studenti e studentesse dell’Università di Pisa. Per otto di loro è infatti prevista la partecipazione a quelle che sono state definite “residenze creative”, una settimana a Riomaggiore e Manarola (le prime delle Cinque Terre) con la possibilità di partecipare ad un’esperienza irripetibile. Alcuni studenti potranno infatti affiancare il regista newyorchese Ken Kobland nella realizzazione di uno di quei Diari di Viaggio per cui è diventato famoso, mentre altri potranno girare le scene di un cortometraggio di fiction grazie all’ausilio del Parco delle Cinque Terre e dei due Comuni coinvolti, che forniranno il necessario appoggio logistico oltre che l’ospitalità.

Per informazioni:
Tel. 050/580580
E-mail: info@agenzia-alfa.it


LE NOMINATION

Questi i nove dialoghi candidati:

MIGLIOR DIALOGO DA SCENEGGIATURA ORIGINALE

Candidati: Pupi Avati (sceneggiatura), Carlo delle Piane (interpretazione)
Regia: Pupi Avati
Soggetto e sceneggiatura: Pupi Avati

Dialogo tra Carlo delle Piane (avvocato Antonio Santelia) e l’agente immobiliare

Minuto 28,40 circa
Agente immobiliare: - Le piace?
Avvocato Santelia - Che cosa?
- La villa.
- Avevo capito male…
- A lei piace giocare, vero?
- Non si è offesa?
- No, no.
- È che malgrado la mia età e il corso che ho frequentato anni fa, con le donne non so mai come comportarmi.
- Cioè?
- Se far capire o no l’attrazione che provo. Secondo me sono solo due le professioni che rendono particolarmente eccitante la donna.
- Quali?
- La maestra di ballo e l’agente immobiliare. Se fossi sposato sono professioni che eviterei a mia moglie. Perché? Eh beh… Il suo caso.
- Il mio?
- Da quando lei ha fatto girare la chiave nella serratura di quella porta e siamo entrati, tutto è diventato allusivo. Un allusivo che mi ingombra la testa. Diciamo entrambi cose, ma… ne pensiamo altre.
- Sta scherzando, vero?
- Non è così anche per lei?
- Temo proprio di no.
- E allora, se non sono indiscreto, cosa stava pensando dal momento che siamo qui soli, isolati dal mondo.
- Vuole la verità?
- La verità, certo.
- Pensavo che questa villa è magnifica. Di sicuro la più bella di troppa. Ma molto molto cara.
- Me l’ha anticipato Merendo
- Cercavo di capire se fosse un cliente alla portata di una cosa del genere.
- Mi ero illuso che questa nostra situazione le avesse suggerito altro. Comunque per rassicurarla, si sta prospettando l’ipotesi di un grosso affare. Sto valutando eventualmente come investimento.
- Allora debbo farle i miei auguri.
- Beh, sì. Sembra che si tratti di una grossa vincita.
Minuto 30,33 circa

Candidati: Silvio Soldini, Doriana Leondeff, Francesco Piccolo (sceneggiatura), Licia Maglietta e Giuseppe Battiston (interpretazione)
Regia: Silvio Soldini
Soggetto e sceneggiatura: Silvio Soldini, Doriana Leondeff, Francesco Piccolo

Dialogo tra Licia Maglietta (Agata) e Giuseppe Battiston (Romeo)

Minuto 63,50 circa
Romeo (R) – Ha parlato più stasera che in un mese che è qui.
Agata (A) – Fino a quattro anni praticamente non ha detto una sola parola.
R – Ma c’è altro che devo sapere di mio fratello? Altre mogli, figli…
A – Una moglie. Psicologa.
R – Interessante. Dicono un sacco di cose che fanno pensare, gli psicologhi.
A – Le scarpe.
R – E te che lavoro fai?
A – Ho una libreria.
R – Ah.
A – Ti ho deluso?
R – No anzi, solo che magari mi immaginavo qualcosa di più… come dire… È faticosa una libreria?
A – Abbastanza faticosa. Però è quello che ho sempre desiderato. Il mio vivaio.
R – Un vivaio dei libri. E ce l’hai da tanto?
A – Cinque anni.
R – Cinque anni? Chissà quanti libri hai letto! Scommetto che a quattro anni lui ancora non parlava e te già leggevi i libri. Ma te li ricordi tutti i libri che hai letto?
A – No, no. Alla fine ti rimangono solo i momenti che ti hanno colpito di più. A volte le immagini, a volte i personaggi. E poi le emozioni. E certe volte fai fatica a distinguere quello che hai letto da quello che ti è accaduto veramente, come se diventasse un unico libro.
R – Anch’io una volta ho letto un libro, sai? Ivanoe!
A – Certo.
R – Bello.
A – Ti è piaciuto?
R – Ah, molto, molto. Fondamentalmente però non mi ricordo niente. Immagini, personaggi, emozioni. Mi ricordo lui. E poi che cavalcavo il maiale di mio nonno per imitarlo.
A – E non hai letto nient’altro?
R – Non c’è stata l’occasione.
Minuto 65,50

Candidati: Paolo Virzì e Francesco Bruni (sceneggiatura), Sergio Castellitto, Alice Teghil e Carolina Iaquaniello (interpretazione)
Regia: Paolo Virzì
Soggetto e sceneggiatura: Paolo Virzì e Francesco Bruni

Dialogo tra Sergio Castellitto (Giancarlo Iacovoni), Alice Teghil (Caterina) e Carolina Iaquaniello (Margherita)

Minuto 30,30 circa
Giancarlo Iacovoni (G): - Ecco qua. Polpettone e purè.
Margherita (M): - Bello, fantastico.
Caterina (C): - Grazie.
G – Buon appetito
M – Grazie
G – Io la capisco, sai, questa vostra esigenza di… autonomia… è una cosa sana… una cosa bella. Anche a me, alla vostra età, guarda, certe regole, certe regole, bisogna stare a tavola con i genitori, mamma mia. Mi facevano impazzire.
M – In effetti…
G – La cosa vi farà anche sorridere, però io dentro di me sento ancora delle… non lo so… quel ragazzo un po’ solitario, un po’ ribelle… Solitario e ribelle.
Chi è? Ah, Nick Cave.
M – Nick Cheiv. Australiano.
G – Questo?
M – Vitezslav Nezval. È un surrealista portoghese
G – “Il retrogusto acre della vendemmia”. Carino. Un po’ ridondante. Però certe volte è colpa della traduzione, sai, i traduttori tendono sempre un po’ ad appiattire tutto.
M – L’ha tradotto mia madre dal ceco.
G – Non è male, sai? Non è male, guarda che riconsegnare le immagini di un poeta sono… sono cavoli, eh.
M – Infatti.
C – Dai papà…
G – Che c’è tesoro? Che è?
C – E no, cioè…
G – Io… sono un fautore più della narrativa in prosa. Va beh, il discorso sarebbe molto lungo. Però…
Un attimo solo… Torno subito, un attimo solo.
M – Prego.
C – Mi dispiace…
M – Figurati, è un sacco espansivo.
C – Non l’ho mai visto così.
M – Questo polpettone comunque è proprio un tajo.
G – Caterina, cortesemente, dici a mamma se mi prepara un coffee?
C – Un coffee?
Minuto 32,40 circa

MIGLIOR DIALOGO DA ROMANZO

Candidati: Massimo Carlotto (romanzo), Andrea Manni (sceneggiatura) e Daniele Liotti (interpretazione)
Regia: Andrea Manni
Dal romanzo omonimo di Massimo Carlotto
Sceneggiatura: Andrea Manni

Dialogo tra Daniele Liotti (Massimo Carlotto) e il dentista.

Minuto 25,00 circa
Dentista: - E così lei è cileno?
Massimo Carlotto: - Sì.
Den - E questa otturazione l’ha fatta in Cile?
MC - Certo.
Den - Da quanto tempo si trova in Francia?
MC - Dunque.... sono 3 anni.
Den - Ma allora prima ha risieduto in qualche altro paese?
MC - No.... Mi scusi, perché mi fa tutte queste domande invece di curarmi il dente?
Den - Perché lei, caro signore, non è cileno. La sua tessera sanitaria è falsa o è in prestito.
Ormai li conosciamo tutti i vostri trucchi.
MC - Mi scusi, ma come si permette?! Io vengo dal dentista per farmi curare un dente e lei mi dice che non sono cileno? È roba da matti!!
Den - Queste otturazioni sono state fatte in Europa, non in Cile. È spagnolo?
MC - Ma no!
Den - Italiano?
MC - Ma no!! Quante volte glielo devo dire, sono cileno!
Den - Non mi prenda in giro. E allora mi dica, come chiamano tartaro in Cile?
MC - Le sembrerà strano dottore, ma io adesso non me lo ricordo.
Den - Le sembrerà strano ma io adesso chiamo la polizia.
MC - Dottore non lo faccia, per favore non lo faccia. Ha ragione lei non sono cileno, sono italiano. Ma non sono un immigrato. In questo momento rischio di finire in carcere per 15 anni, ne ho già fatti 3 ingiustamente. Se adesso lei chiama la polizia, rischia di mandare in galera un innocente. Mi creda. Questa volta mi creda.
Den - Si metta giù. Quale è che le fa male?
MC - Grazie.... Mi scusi dottore....
Den - Cosa c’è ancora?
MC - Mi toglie una curiosità? Qualunque dentista se ne sarebbe accorto?
Den - No. È che io ho lavorato un paio d’anni in Cile.
MC - Grazie. Addio.
Den - Arrivederci e buona fortuna. Piedra.
MC - Come, scusi?
Den - Piedra. Il tartaro in Cile lo chiamano così. Non si sa mai.

Minuto 28,00 circa

Candidati: Anna Laura Braghetti (romanzo), Marco Belloccio (sceneggiatura), Luigi Lo Cascio e Roberto Herlitzka (interpretazione)
Regia: Marco Bellocchio
Dal libro “Il prigioniero” di Anna Laura Braghetti
Sceneggiatura: Marco Belloccio

Dialogo tra Luigi Lo Cascio (Mariano) e Roberto Herlitzka (Aldo Moro)

Minuto 47,00 circa
Brigatista: - Hai paura di morire?
Aldo Moro: - Perché me lo chiedi?
BR: - Eppure tu credi nell’Aldilà.
AM: - Anche Cristo nell’orto del Getzemen ha avuto paura.
BR: - Mi ricordo che quand’ero bambino ero talmente infervorato dalla religione che… Speravo di morire per andare in Paradiso il più presto possibile. Che assurdità.
AM: - Lei non ha paura di morire?
BR: - Ogni uomo un giorno deve morire, ma non tutte le morti hanno lo stesso significato. Io credo che la nostra superiorità consista in questo: noi siamo disposti a morire per le nostre idee. I comunisti sono così.
AM: - Anche per i martiri cristiani. In fondo la sua è una religione. Come la mia. Anzi, è molto più severa. Per esempio disprezza il corpo, più di quanto non facciamo noi cattolici. Un tempo il cristianesimo era così. Ora non più. L’ultima crociata è del 1270. L’ultima strega è stata bruciata in Svizzera, pensi, alla fine del Settecento.
BR: - Comunque leggerò i tuoi scritti. Li discuterò anche con i compagni dell’esecutivo.
AM: - Ma le lettere le avete recapitate?
BR: - Sì.
AM: - Le risposte?
BR: - I tuoi amici non ti riconoscono più.
AM: - Non mi riconoscono più. Neanch’io li riconosco più. Credono che io sia diventato un altro. Sì, effettivamente sono un altro, ma non come credono loro. Io sono sempre me stesso.
Minuto 49,01 circa

Candidati: Diego De Silva (romanzo), Andrea e Antonio Frazzi, Marcello Fois, Ferdinando Vicentini Orgnani (sceneggiatura)
Regia: Andrea e Antonio Frazzi
Dal romanzo omonimo di Diego De Silva
Sceneggiatura: Andrea e Antonio Frazzi, Marcello Fois, Ferdinando Vicentini Orgnani, Diego De Silva

Minuto 43.30 circa
(uomo)- Cose 'e pazz'! Ma chi li ha fatti salire?!
(uomo2)- Ma guarda a questi! Ma dove lo state portando, eh?
(ragazzo1)- Ohhhhh, ma chiste pensa che lo stiamo a rubà!
(ragazzo2)- Noi siamo gente perbene! E' stu strunzo che s'ha fatto sfottere 'e chiavi!
(ragozzo1)- Ma chillo si fa fottere tutte ‘e cose! E’cchiavi, i soldi, la MAMMA!
(ragazzo2)- Ce lo voi diccere a’ssta ggente che lo motorino è o tujo! Sennò s'incazzano, dicono che l'abbiamo rubbato!
(ragazzo4)- Il motorino è mio! Lo giuro in coppa a quella zoccola di tua sorella!!!
(Rosario)- Ohhhhhhhhhhhh, e che cazzo!!
(ragazzo2)- E tu che cazzo vuoi?!!!!
(ragazzo4)- Guagliò, hai fatto male al piccirillo. Dalle uno vasino in bocca!
(ragazzo2)- Invece a me mi è venuto un altro sfizio. Chillo di romperti ‘a capa! E 'o sai pecché? PERCHE’ TU A ME MI STAI IN COPPA 'O CAZZO!!!
( flash su Damiano, il killer della mala che ha iniziato Rosario)- Quando uno ti minaccia, ti spiega pure perchè ti minaccia. Non ti mettere paura. Chille è uno strunzo. Chi te vò fa male veramente non te lo viene a spiegare. Te lo fa e basta.
(ragazzo2)- Ti stai cagando sotto, eh? E cerca di non farne troppa, sennò poi mamma ti batte!
(donna passegera)- E basta!! Ma la volite finì! Ma non vi vergognate? Chille è 'na creatura! Lasciatelo stare.
(ragazzo2)- Oèèèèèèèèèèèèèèè, ma che è? Statte zitta
(donna passeggera)- Ma statte zitto tu, fetente!!!
(ragazzo4)- La gallina sta difendendo 'o pulcino! Statte zitta, coccodè!!
(ragazzo1)- Oh guagliò, simmo arrivate, jamme a scendè!
(ragazzo2)- Io le facce 'e merda comme a te, nun me le scordo. E non finisce cà, STRUNZ'!!!
(uomo)- Tu sei suonato!!
(ragazzo1)- Coccodè, coccodè, coccodè!!
Minuto 46.00 circa

MIGLIOR ADATTAMENTO DA FILM STRANIERO

Regia: Peter Weir
Dialoghi: Mauro TRENTINI


I VINCITORI

Pierpaolo Corradini

"Comincio sempre dal dialogo. E non capisco come si possa scrivere l’azione prima del dialogo. È una concezione molto strana. So che in teoria la parola è secondaria nel cinema, ma il segreto del mio lavoro è che tutto è fondato sulla parola. Non faccio del cinema muto. Devo cominciare da quello che dicono i personaggi. Devo sapere quel che dicono prima di vederli fare quel che fanno". Con questo pensiero di Orson Welles, Pierpaolo Corradini, direttore artistico del Premio ai Dialoghi Cinematografici “Agave di Cristallo, ha concluso la serata di sabato 4 dicembre 2004 presso il Castello di Riomaggiore (La Spezia).

Ecco i vincitori di questo evento, alla sua prima edizione:

MIGLIOR DIALOGO DA SCENEGGIATURA ORIGINALE

MIGLIOR DIALOGO DA ROMANZO

MIGLIOR ADATTAMENTO DA FILM STRANIERO

La serata si è aperta con attori di teatro che recitavano il dialogo finale tra Ingrid Bergman e Humphrey Bogart in "Casablanca", interrotti da un attore che interpretava la colonna visiva di tale dialogo, e mentre sullo schermo scorrevano immagini tratte dal film e un pianista e una cantante interpretavano “As times goes by”.

Maria Pia Di Meo, doppiatrice di Barbra Streisand, e Marco Mete, adattatore dei dialoghi, sono state le prime persone a salire sul palco per ritirare il "premio al miglior dialogo per l’amore" assegnato dal Parco letterario Eugenio Montale al film della Streisand "L'amore ha due facce". Dopo aver ringraziato per il riconoscimento, sia la Di Meo che Mete hanno lamentato la scarsissima visibilità del loro lavoro, oscuro e sommerso per il grande pubblico, ma che dà a loro enorme soddisfazione. "Fare il dialoghista, l’adattatore e il doppiatore", ha detto Marco Mete, "è forse uno dei più bei lavori al mondo".Carolina Iaquaniello

Andrea ManniLa prima sezione in concorso, quella dedicata al “Miglior dialogo da sceneggiatura originale” ha visto la premiazione di "Caterina va in città", per un dialogo scritto da Francesco Bruni e Paolo Virzì e interpretato da Sergio Castellitto, Carolina Iaquaniello e Alice Teghil. Bruni si è detto felice di ricevere questo riconoscimento per il lavoro svolto sulle parole, mentre Virzì ha scherzato sul ricevere un premio, lui livornese, da un direttore artistico pisano. La Iaquaniello, totalmente disinvolta nonostante la giovanissima età (15 anni non ancora compiuti) ha ringraziato il regista per averle fatto superare ogni possibile timidezza e per averla fatta lavorare in un clima costantemente disteso.

Prima della seconda sezione in concorso, quella per il “miglior dialogo da romanzo”, una telefonata di Gabriele Salvatores e una di Dacia Maraini hanno contribuito a fare un bel "in bocca al lupo" a questa prima edizione del Premio ideato da Stefano De Martino, che come vuole la tradizione, è stato "bagnato" dalla forte pioggia riversatasi su Riomaggiore.

Il dialogo vincitore è stato quello tratto da "Il fuggiasco" e il regista e sceneggiatore Andrea Manni, ormai al suo sedicesimo premio per questo film, ha lamentato la cattiva distribuzione dello stesso, ma ha comunque ringraziato critica e giornalisti per gli ottimi apprezzamenti. “Sono particolarmente contento dell’istituzione di questo premio”, ha poi aggiunto, “perché il cinema per me è ‘parola e faccia’, non saprei come altro definirlo, ‘parola e faccia’, e dunque per me i dialoghi rivestono un valore essenziale”.Mauro Trentini

Infine è stata la volta di Mauro Trentini, adattatore di "Master & Commander", che è risultato il vincitore della sezione "miglior dialogo da film straniero". Anche Trentini si è detto piacevolmente sorpreso che il suo lavoro venisse riconosciuto anche da un pubblico non specializzato, e ha ringraziato il consulente tecnico navale professor Pier Maria Giusteschi Conti per l’apporto fornitogli nell’adattamento di dialoghi così specifici come possono essere quelli tra marinai dei primi '800.

Tra gli ospiti presenti in sala, oltre ai membri della giuria, composta da Mario Paolinelli (vicepresidente AIDAC), Rita Forzano (casting manager, assente), Loris Loddi (attore e doppiatore), Eleonora Di Fortunato (adattatrice) e Romano Giuffrida (giornalista e scrittore), ricordiamo Bruno Astori (direttore del festival "Voci nell’ombra") e Alessandro Bertolucci (nuovo protagonista della soap opera "Un posto al sole").

L’appuntamento è rinnovato al 2005, per un’edizione che si sposterà nel periodo estivo, come ha ricordato Milo Campagni, assessore alla cultura della Provincia di La Spezia, per godere appieno delle bellezze del Parco Nazionale delle Cinque Terre.

Mario Paolinelli
Mario Paolinelli


© 2004/06 Antonio Genna - IL MONDO DEI DOPPIATORI
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Per le immagini e il materiale presente in questa sezione ringrazio Pierpaolo Corradini.


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