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LA VERITA' |
[E’ buio.
Sydney, con una parrucca rossa e trucco pesante, ha la testa forzata
sotto l’acqua. Qualcuno la tira su. Due uomini armati la fanno cadere sul
pavimento. Syd tossisce, inzuppata. Gli uomini camminano verso di lei e
le urlano qualcosa in cinese. Syd risponde, ancora tossendo, parlando in
cinese. La sollevano per i capelli e la spingono su una sedia. Le parlano
nuovamente in cinese. La schiaffeggiano. Le prendono le braccia e la
ammanettano allo schienale della sedia. Syd fissa la porta che ha
davanti, sapendo che qualcuno sta per arrivare. Respira affannosamente…]
(Taglio sulla stessa porta, ma ad aprirla è un anziano professore universitario. Tra i pochi studenti c’è Sydney, vestita normalmente e con i capelli castani. Sta scrivendo rapidamente. Il professore cammina per l’aula; due studenti gli danno i loro fogli. Il prof. si dirige verso Syd, che sta ancora scrivendo.) PROFESSORE: Sydney, è ora di consegnare. SYDNEY: OK. Devo solo…ecco..ho…finito…la mia relazione. Grazie! (Ancora scrivendo, poi Syd consegna il suo compito). (Syd è con Danny, vestito da medico,e camminano nel campus universitario) SYDNEY: Sono quasi sicura che mi darà una D! DANNY: Non ti darà una D! SYDNEY: Fidati, avrò raggiunto sì e no il 64 % DANNY: Syd, tu non hai mai preso una D! SYDNEY: Sì che l’ ho presa! DANNY: E quando sarebbe successo? SYDNEY: Al liceo! Economia domestica. Non ti ricordi quando ti... DANNY: Ah sì! Che avevi fatto? Un ricamo su una maglietta… SYDNEY: Su una felpa. Era quello il compito. DANNY: Si trattava di una parolaccia, no? Riferita al professore. SYDNEY: Era un porco sessista. Mi sarei meritata una borsa di studio. DANNY: Aspetta scusa un secondo. (Danny cerca qualcosa nello zaino) SYDNEY: Questa volta mi merito una D. Non ero preparata…non ho avuto tempo… DANNY: Ne abbiamo già discusso. Lascia il part-time alla banca se non riesci… a studiare. (Danny poggia lo zaino a terra, continuando a cercare) SYDNEY: Che cosa fai? DANNY: Non lo reggo un altro doppio turno se non ti dò una cosa. (Syd si rannicchia vicino a Danny) SYDNEY: Hai i biglietti per Dave Matthews, vero? DANNY: Potresti stare in piedi? Mh? Grazie! Volevo aspettare magari il prossimo week-end ma..non ci riesco. SYDNEY: Cos’è questa storia? DANNY: Ti ricordi il nostro primo appuntamento…al bowling ricordi?C’era un tipo che urlava… SYDNEY: Ho Dio..no… DANNY: (inizia a cantare urlando) Bambolina prima mi illudi e poi mi butti via! E mi prendi in giro…ma sai quanto soffro se non chiami mai anche se l ’hai promesso!(I passanti si girano verso di loro ridendo) Per me sei tutto bambolina e tu devi dirmi che ancora e per sempre sarai la dolce bambolina che mi amerà!!!!!! (Una campana inizia a suonare) Zitte campane! (Danny le porge una scatola nera con l’anello di fidanzamento e Syd lo guarda e si commuove) DANNY: Sydney non so dirti quanto spero che tu mi voglia sposare…anche se ho appena fatto l’idiota. SYDNEY: (che si rannicchia vicino a lui) Sì! (I due si baciano e si abbracciano) SYDNEY:Sì certo! DANNY:Ti amo! (Syd è a casa con la sua amica Francie, che è commossa) SYDNEY: Oh Francie ! FRANCIE: Piango per ogni stupidaggine! Aspetta fammelo rivedere. Oh cara è meraviglioso, davvero! SYDNEY: Lo so! Mi sposerò! FRANCIE: Ti sposerai! (Si abbracciano) (In cucina, Francie prende da mangiare e le due ragazze si siedono) FRANCIE: L ’hai già detto a Will? SYDNEY: Corriamo insieme dopo la banca…se vuoi venire… FRANCIE: Oh no grazie. Devo far mangiare 300 ortopedici e non ho nessuna voglia di correre. Che ne pensa tuo padre? SYDNEY: Non gli ho ancora parlato. Non voglio che mi rovini questo momento.Non questo, capisci? FRANCIE: Beh sì hai ragione. Se lo chiami un modo per deluderti lo trova di certo. SYDNEY: Ah ah, come no! FRANCIE: Tua madre… sarebbe molto felice per te, lo sai vero? SYDNEY:(sorride) Sì lo sarebbe.Però forse dovrei chiamarlo, è sempre mio padre... FRANCIE: Sei schizofrenica completa! Se non si parla di importare ricambi per aerei quell’uomo non ha niente da dire. Lascia che lo sappia dall’invito Syd… SYDNEY: Lui esporta ricambi per aerei…e poi già lo sa. Danny lo ha chiamato per chiedergli il permesso. FRANCIE: Tuo padre? Ha chiamato tuo padre? Dai racconta! (All’ospedale Danny compone un numero ad un telefono. A rispondere è Jack, che si trova nel suo elegante ufficio) JACK: Sì?! DANNY: Oh ah signor Bristow? JACK: Sì? DANNY: Salve sono Danny Hecht...(silenzio da parte di Jack) il ragazzo di Sydney. JACK: Sydney sta bene? DANNY: Ah sì, sta…sta bene, non deve preoccuparsi. Ah, il motivo per cui la chiamo è che vorrei chiedere a Sydney di sposarmi e spero di avere la sua approvazione. JACK: Danny, posso farti una domanda? DANNY: Prego. JACK: Tu conosci bene mia figlia? DANNY: Ah, stiamo insieme da due anni. JACK: Se senti il bisogno di avere la mia approvazione, vuol dire che Sydney non la conosci affatto. DANNY: Signore io amo sua figlia e voglio sposarla. Le ho telefonato per questo. JACK: Danny la verità è che la tua è una telefonata di cortesia.Come quando si dice a un vicino “Sabato sera faremo una festa rumorosa, se a lei non dispiace”. Quel che si vuol dire è “Sabato sera faremo una festa rumorosa”. DANNY: Signor Bristow. JACK: A Sydney non interessa sapere qual è la mia opinione. Quello che mi sorprende è che interessi a te. DANNY: E’..è un’usanza chiamare il padre. Tutto qui! JACK: D’accordo, un’ultima cosa. Forse diventerò tuo suocero e va benissimo. Ma sicuramente non diventerò parte di un grazioso aneddoto che racconterai agli amici alle feste, solo perché possano sapere che tipo vecchio stampo è Danny in realtà. Ci siamo capiti? DANNY: Sì, signore. JACK: Ottimo! Benvenuto nella famiglia! (Danny riattacca un po’ stordito). (Sydney cammina per il centro della città, poi entra nella sede del Credit Dauphine, la banca in cui lavora. Prende l’ascensore. Dentro c’è un uomo) SYDNEY: Salve. AGENTE: E’ in ritardo. (Un fattorino sta per entrare in ascensore) AGENTE: Spiacente è riservato ai menager. RAGAZZO: Dai, amico. Dammi un passaggio. (L’uomo gli mostra una pistola) RAGAZZO: Come non detto! (Dentro l’ascensore) SYDNEY: Zachary sta meglio? AGENTE: Molto meglio, sì, grazie. (Syd si sfila di nascosto l’anello di fidanzamento. L’ascensore si apre e Syd esce) SYDNEY: Ci vediamo! (Syd si trova al centro di una stanza bianca. Un fascio di luce rossa illumina la stanza. Syd aspetta che torni bianca, poi una porte si apre ed entra in un ufficio pieno di uomini. Si ferma alla scrivania di Dixon, che sta parlando all’auricolare. Poi riaggancia.) DIXON: Come odio quest’affare! SYDNEY: Se almeno Ramadan Abadallah Shallah insegnasse ancora a Tampa ! DIXON: Non mi riferivo al caso. Questo auricolare mi pizzica l’orecchio. SYDNEY: Ci penso io. Notizie di Declan? (Syd ripara l’auricolare) DIXON: Non dopo Tehran. Continuo a ripetermi che sta bene, che l’ ha fatto altre volte…sparire così per giorni, ma….a te che è successo? SYDNEY: Niente, perché ? DIXON: Diciamo che sei radiosa ! SYDNEY: Non sono radiosa. DIXON: Sì, guardati! SYDNEY: Tieni! (Gli dà l’auricolare). Andiamo Sloane ci aspetta. Non sono radiosa. (Si allontana) DIXON: (ad un agente vicino) Non è radiosa? AGENTE: Eccome! DIXON: Hai sentito? Ecco va meglio, sì (riferito all’auricolare). (Nella sala riunioni Sloane, Marshall, Dixon e Sydney sono seduti ad un tavolo con dei monitor in cui è illustrato il caso. Sloane cammina per la stanza e parla). SLOANE: Oskar Müller è stato ucciso a Berlino il mese scorso. Era su un motorino ed è stato investito da un’ambulanza guarda caso. Lo tenevamo d’occhio da tempo. Si riteneva una specie di moderno alchimista. Il suo quoziente intellettivo era il più alto del pianeta. DIXON: Ah sì? Eppure girava in motorino! SLOANE: Le multinazionali hanno cercato i taccuini di Müller relativi ai suoi esperimenti ma neanche l’ombra…almeno nell’Ovest. L’edificio Affari Culturali a Taipei, Hsincheng North Road, sezione 2; è anche la copertura di una stazione dell’FTL. Due settimane fa ci hanno informati che i progetti di Müller sono riapparsi lì. SYDNEY: La talpa chi è? SLOANE: Antonio Quintero. Ecco la sua ultima trasmissione. . (Intanto sui monitor appare uno strano diagramma) Il collegamento è del giorno 15. Il contatto era per martedì. Quintero non si è visto. SYDNEY: E’ scrittura ieratica? (guardando il monitor) SLOANE: Fuochino, lo credevo anch’io. E’ demotica. Prendere appunti in lingue antiche era una delle strane abitudini di Müller. Ne aveva parecchie. DIXON: Così Quintero è bruciato. SLOANE: Non lo sappiamo. Martedì prossimo l’ambasciatore darà un ricevimento nell’edificio. Volerete a Taiwan lunedì. Lavorate per conto della Modira Plastics. (Sloane consegna loro dei documenti) DIXON: Cerchiamo un nuovo stabilimento per la produzione. SLOANE: Secondo Quintero va mappata l’ala est: stanze, serrature specialmente. Ingressi, ogni cosa. Localizzate il laboratorio in cui sono i progetti e tornate alla base. Tutto qui, niente recupero dei progetti, è troppo rischioso. Ok?! Marshall a te! MARSHALL: Sì, grazie! (Marshall si alza). Ah, d’accordo, come state tutti? Bene?Ah…la prima cosa che..vi mostro è…(prende un accendino)..sembra un accendino eh?…ci si accendono i sigari..le sigarette..quindi lo è. Ma in realtà disturba le frequenze radio, oscura ogni video nel raggio di 385 metri. Infatti se io premessi questo comando l’intero isolato andrebbe…andrebbe completamente nel panico per cui…beh al diavolo!(Marshall preme il comando e i video si oscurano). Ora video e annessi e connessi fanno i capricci. E tutti a dire “Che succede? Si è spento il computer!Ah ah il DVD non funziona. Ah ah! Rifunziona tutto! Allora, la batteria è da 20 volt. Qui, una carica dura solo 4 minuti, quindi, capite…insomma entrate, fate quello che dovete e uscite…4 minuti e 2 secondi e siete fottu…eh fritti. Chiaro? Ah, un momento…ah, l’altra cosa che ho è davvero carina, vi piacerà. E’ una cosa veramente superba. (Marshall prende un rossetto) Sembra un rossetto guardi, sa, quello che si mette sulle labbra quando vuole truccarsi le labbra. Di solito le donne lo usano nella loro toilette, cioè delle donne. L’incredibile è che, in realtà, fotografa e…misura lo spazio su tre assi dal punto in cui opera. Assembla le immagini basandosi su un GPS e crea delle mappe precise al centimetro di qualunque edificio, ma ora non è…oh, ha un obiettivo e un laser a breve frequenza più un analizzatore griglia. L’ ho portato a 42 fotogrammi ma vorrei…vorrei arrivare a 47 perché…perché è un numero primo. SLOANE: Penserete che sia solo un’operazione ricognitiva, ma finché non scopriamo che è successo a Quintero dobbiamo presumere che il nemico ci aspetti. Quindi fateci un favore: ritornate. (Sydney corre con Will. Poi i due si fermano) WILL: Hai vinto! Brava! SYDNEY: Grazie! Senti dov’eri ieri sera? Ti ho chiamato. WILL: Ah sì! Mia sorella....mi ha fissato un appuntamento al buio. SYDNEY: E’ andata bene? WILL: Ecco...per la ragazza direi di sì. SYDNEY: Non ti piaceva? WILL: Simpatia zero! E’ mia sorella che non mi piace. E’ questo il problema della convivenza tra fratelli. Si prodigano per farti conoscere persone che il destino non…non ti farebbe mai incontrare. SYDNEY: Ti è andata proprio così male? WILL: Il suo film preferito di tutti i tempi è...sei pronta? “Pretty woman”! SYDNEY: E allora? Credo che lo sia per un sacco di gente. WILL: Sì forse, è vero sì... (le dà una bottiglia d’acqua) SYDNEY: Grazie.. WILL:...ma di tutti i tempi! Significa…più di qualunque altro film…di tutti insomma. Lo sai che stasera fanno Lawrence d’Arabia all’Egyptian? SYDNEY: Sì lo so. WILL: Vuoi andarci? (si toglie la maglietta) SYDNEY: Mi piacerebbe ma… WILL: Ma Danny lavora fino a tardi! SYDNEY: Gli porto la cena in ospedale. WILL: Andiamo all’ultimo spettacolo. Lo fanno solo di giovedì! SYDNEY: Ci sposiamo! WILL: (Will si infila un’altra maglia e alle parole di Syd rimane stordito. Le guarda la mano) Hai un anello e non…non me ne ero neanche accorto. Sì è…congratulazioni. SYDNEY: Grazie. WILL: Ti fai un altro paio di giri? SYDNEY: No, sono a pezzi. WILL: Io ne faccio ancora un paio. Ciao! (Will si allontana) (Syd è a casa di Danny, sdraiata su un divano e sta leggendo un libro, mentre il ragazzo è seduto a un tavolo. Lei lo guarda, gli sorride. Danny si alza, mette il libro di Syd a terra, scavalca lo schienale del divano e si ritrova su di lei. Si baciano) DANNY: Ho chiamato Todd. Non l’ hanno ancora affittata quella casa, se vuoi ti porto a vederla. (Le bacia la pancia). Non riesco a crederci. Un giorno ci sarà un bambino qua dentro. Ai miei pazienti piacerebbe…sapere che il loro medico non crede che le donne possano restare incinte. (Syd fa una faccia strana, si alza, lo prende per mano, alza il volume della musica e va in bagno. Si spoglia) SYDNEY: Togliti tutto. (Danny si spoglia. Syd è sotto la doccia con Danny) SYDNEY: Io lavoro per la CIA! DANNY: (ride) Ma dai! SYDNEY: E’ la verità! Io sono un agente operativo della CIA. (Si vedono Syd e Danny nella doccia litigare, poi lui se ne va) (La porta della scena iniziale si apre, ma ad uscire stavolta è uno strano uomo con gli occhiali dai tratti cinesi. Ha una siringa in mano e un liquido che inietta a Syd. I suoi occhi si chiudono lentamente.) (Flashback. Syd, con i capelli lunghi, è nel campus universitario e un uomo le si avvicina porgendole un biglietto. Voce di Syd fuori campo) SYDNEY: E’ successo nell’autunno del mio primo anno. Un uomo mi ha avvicinata e mi ha detto che il governo degli Stati Uniti era interessato a me per un lavoro. (Syd è in biblioteca e guarda il biglietto). Quando ho chiesto: perché proprio io? ha detto solo che rispondevo ai requisiti. Mi sentivo fuori posto dappertutto, anche all’università e comunque avevo bisogno di soldi. (Syd parla al telefono) Così sono andata all’incontro e mi hanno offerto un lavoro. (Nel presente: Syd e Danny sono in un posto isolato) DANNY: Un lavoro alla CIA? SYDNEY: No, non esattamente. E’ una sezione segreta. DANNY: Ah, ma è pazzesco! D’accordo, d’accordo, allora, una sezione segreta, e poi? SYDNEY: Dopo un mese ho chiesto se potevo fare gli esami per accedere all’addestramento come agente. L’esame era facile, secondo loro avevo il talento naturale e forse lo avevo perché…ho fatto progressi in fretta. (Flashback. Syd riempie moduli, si allena al poligono) SYDNEY: Era molto eccitante. DANNY: Non è vero, non può essere vero. SYDNEY: Danny! Da quando mia madre è morta, io non ho fatto altro che sperare di trovare qualcuno che desse un significato alla mia vita. Quel qualcuno sei tu solo che… prima ho incontrato l’agenzia. Non posso andarmene. DANNY: Syd io ti amo. Ma questo…mi serve tempo per capire quello che voglio. SYDNEY: Non devi parlare con nessuno di questo. Non puoi dirlo a nessuno quello…quello che faccio. DANNY: Io... SYDNEY: Danny ti prego, non scherzo. DANNY: Ho capito, sì. Devo…ho bisogno di camminare. Ti chiamo stasera. SYDNEY: No, sarò in viaggio. DANNY: San Diego? SYDNEY: Quando torno ti chiamo io. DANNY: Sta’ attenta! (Danny se ne va) (Su un aereo Dixon e Syd sono seduti vicino) DIXON: A Sloane questo non piace. Che tu continui a studiare. SYDNEY: Lo so. Vorrebbe che nessuno di noi avesse una vita privata, ma io non ci rinuncio. DIXON: Tutto bene ? SYDNEY: Tu e Diane da quanto siete sposati? DIXON: 11…12 anni!Accidenti! SYDNEY: Tu la ami? DIXON: Certo che sì! SYDNEY: E non le hai detto mai niente. DIXON: A proposito di che? SYDNEY: Di quello che facciamo. DIXON: Diane è sposata con un consulente finanziario che ama il suo lavoro. La proteggo dalla verità, così. SYDNEY: E non ..non ti sembra di mentirle così? DIXON: Se c’è una regola che non si infrange è questa, non devi dimenticarlo! SYDNEY: Forse col tempo sarà più facile, chissà forse. (Stacco sulla città di Taipei. Syd e Dixon sono al ricevimento e parlano cinese con alcuni invitati. Syd si allontana. Viene inquadrato il cinese che inietterà il liquido a Syd, visto in una scena precedente). (In una bar, Danny, ubriaco, telefona a casa di Syd; risponde la segreteria telefonica) SEGRETERIA: (voce Syd) Ciao sono Sydney. (voce Danny) E io sono Danny, non abito qui. (voce Sydney) Lasciate un messaggio e vi richiamerò. (voce Danny) Grazie! Lei voleva dire grazie! (si sentono delle risate) DANNY: Non ci sei …beh lo so che non ci sei..non sei né lì, né a San Diego. (Al ricevimento Dixon simula un malore) DANNY: Potresti essere ovunque a fare qualsiasi…cosa. (Syd chiama una guardia dirigendola verso Dixon) DANNY: E questo è il punto cruciale. (Syd fa partire un cronometro per 4 minuti, poi si intrufola in una porta, mentre Dixon usa l’accendino disturba-frequenze di Marshall e i monitor della sorveglianza si oscurano.) DANNY: Posso vivere così? Senza sapere dove, perché, quando? (Syd scatta delle foto con il rossetto di Marshall, mentre Dixon finge di riprendersi dal malore. Syd ha ancora 3 minuti. Corre per dei corridoi e vede due uomini uscire da un laboratorio.) DANNY: Posso vivere nel buio totale? La risposta…l’unica risposta che sono riuscito a trovare è…è…sì! Perché non mi importa…il mondo è un incubo comunque. Ogni cosa è pericolosa, indipendentemente da quello che facciamo. Non potrei sopportare di dirti addio perché è un rischio…tutto è un rischio. Io…hai presente i bambini…ecco di quello dobbiamo parlare…perché io voglio dei figli…adoro i bambini. (Nel frattempo il messaggio è ascoltato dalla sicurezza dell’agenzia che riconosce la voce di Danny).Senti, magari c’è il modo di uscirne…insomma non si fa mica la spia per sempre. Prima o poi, uno deve poter dire “Io facevo la spia”! Mi manchi Syd. Torna a casa ti prego (Un uomo che ascolta la telefonata prende il telefono. Nel frattempo Syd penetra nel laboratorio, forza una serratura con un ferro nascosto nel tacco). (Sloane risponde al telefono) SLOANE: Sì?….Chi?…..Chi altro?….Portami l’audio immediatamente, sì. (riaggancia con l’aria preoccupata) (Syd entra nel laboratorio, dove trova scatole con la scritta “Berlino”; si intrufola e nota uno strano dispositivo. Dixon viene visitato da un medico. Restano 10 secondi. Syd sta salendo le scale, dopo essere uscita dal laboratorio. Le telecamere rientrano in funzione e Syd viene ripresa mentre esce dalla porta per cui era entrata. Viene quindi fermata dal cinese con gli occhiali) SYDNEY: Mi ero persa! Oh povera me…stavo cercando il bagno poi …le consiglio di mettere dei cartelli, però non in cinese…non so se sia lei ad occuparsene ma…(mentre si allontana l’uomo le afferra il braccio) UOMO: Qui è vietato l’accesso! SYDNEY: Mi scusi, mi serve solo il bagno non immaginavo….la prego, lei non conosce il mio capo, Ron. Se viene a sapere che ho bevuto e che sono finita nei guai…prende la palla al balzo per licenziarmi. Glielo giuro… UOMO: Il bagno è da quella parte…(la lascia andare) SYDNEY: Grazie! Che Dio la benedica! Mi piace la sua cravatta. (Sloane sta parlando con qualcuno nel suo ufficio) SLOANE: Abbiamo una falla. Sembra che Daniel Hecht sia informato dell’affiliazione di Sydney all’agenzia. Tu…tu capisci che significa… (Sloane porge un dossier a…Jack, il padre di Syd) JACK: Sì, lo capisco. Apprezzo che tu me lo abbia detto di persona. SLOANE: Mi dispiace, Jack. JACK: Tu mi conosci, non devi dispiacerti. Lo sai quanto io ti sia fedele. (All’aeroporto due uomini fermano Dixon) DIXON: Signor Gonzales! GONZALES: Signor Dixon. Dov’è Bristow? DIXON: Cercate questo? (Dixon gli porge la macchina fotografica) GONZALES: Cerchiamo Bristow. Dov’è? DIXON: (stupito) Se n’è andata, perché? GONZALES: E’ andata via? DIXON: Ha detto che prendeva un taxi, perché? Qual è il problema? (Syd è appena arrivata a casa di Danny) SYDNEY: Sono tornata! Non sono neanche passata da casa, ho preso un ta…(Syd trova la casa di Danny a soqquadro. Entra in bagno lo trova morto nella vasca da bagno. Si avvicina, poi inizia a urlare scioccata). (Syd, sporca di sangue, è in macchina e arriva in banca. Piangendo, va nell’ufficio di Sloane) SYDNEY: Che cosa ha fatto? SLOANE: Potrei rivolgerti la stessa domanda. La sorveglianza ha rilevato una falla e ha adempiuto alla sua funzione. Conosci i codici di condotta, agente Bristow. Sapevi che quei codici valevano anche per te eppure hai messo a rischio la vita di tutte le persone che lavorano per l’agenzia. SYDNEY: (Syd si siede) Danny non era un rischio, era un…era un uomo normale…era..era un semplice medico…era solo… SLOANE: (Si siede vicino a Syd) Ascoltami bene. Le informazioni su questa agenzia vanno trattate come un virus. C’è solo un rimedio per combatterlo: evitare che si diffonda. Tu ci hai messo in una situazione insostenibile e anche se io disprezzo quella contromisura abbiamo dovuto… (Syd si alza di scatto e lo afferra per la gola) SYDNEY: E la smetta di parlare al plurale. La smetta di parlare dell’agenzia, ha ucciso lei l’uomo che amo! SLOANE: No, agente Bristow, sei stata tu! (Syd lo lascia andare, tenta di uscire ma la porta è chiusa) SYDNEY: Mi faccia uscire! SLOANE: Sydney posso immaginare quanto sia difficile per te. SYDNEY: Ho detto mi faccia uscire! SLOANE: Comunque prima che esci, McCullough ti vuole vedere. Ora anche tu sei un rischio. (Syd si trova in una stanza per gli interrogatori e ha degli elettrodi in testa. C’è un montaggio di immagini) MCCULLOUGH: E’ un agente operativo dell’ SD-6? SYDNEY: Sì MCCULLOUGH: Le dispiace dirmi da quanto tempo lavora per l’ SD-6? SYDNEY: Da 7 anni. MCCULLOUGH: Qual è il suo numero di identificazione e di classificazione all’ SD-6? SYDNEY: Il mio numero di identificazione e di classificazione è… MCCULLOUGH: Ha mai provato tanta ammirazione per l’abilità di un criminale da sperare che la facesse franca? SYDNEY: No. MCCULLOUGH: Ha rivelato informazioni riguardanti l’ SD-6 a Daniel Hecht? SYDNEY: Non l’ ho fatto. MCCULLOUGH: Qual era il suo rapporto con Daniel Hecht? SYDNEY: Io sono un agente operativo….faccio parte dell’ SD-6, sezione segreta della CIA… in un coinvolgimento nel settore armi da munizioni… MCCULLOUGH: Lei pensa che se una persona viene arrestata per furto ed è stata aiutata da alcuni complici debba rivelare i loro nomi? SYDNEY: Sì. (Syd vede da un vetro McCullough parlare con Sloane, che la guarda. Syd esce dall’ SD-6 e vede un carroattrezzi portare via la sua auto). (A Taiwan, Syd, con i capelli rossi, si risveglia) SYDNEY: Oh, oh accidenti! Che cosa ci hai messo lì dentro eh? Però! UOMO: Vorrei non rendere la cosa dolorosa. SYDNEY: Ben detto, anch’io. Mi fa piacere che siamo d’accordo. Grazie! (l’uomo le si avvicina) Uh! UOMO: Rispondi! Tu per chi lavori? E’ultima volta che te lo chiedo. SYDNEY: Ok! Prendi una penna. Avanti scrivi ora. E…M…E…T…I…B (l’uomo scrive su un taccuino). Hai scritto? UOMO: Sì. SYDNEY: Bene, ora scrivi la parola al contrario UOMO: (scrive “Bite me”): “Arrangiati” (Syd ride) SYDNEY: Ho delle brutte notizie per te…sono il tuo peggior nemico..io non ho niente da perdere tesoro! (Un uomo si avvicina al cinese dandogli un astuccio) UOMO:Dici cose non esatte. Hai ancora denti. (Al cimitero c’è il funerale di Danny. Francie tiene la mano a Syd. Da lontano, Jack osserva la scena dalla macchina. A casa Syd piange. Amy, la sorella di Will la abbraccia. Will gioca con un bambino, poi saluta sua sorella. Francie abbraccia Syd.) (A casa, Syd beve e ascolta il messaggio in segreteria registrato con Danny) SEGRETERIA: (voce Syd) Ciao sono Sydney. (voce Danny) E io sono Danny, non abito qui. (voce Sydney) Lasciate un messaggio e vi richiamerò. (voce Danny) Grazie! Lei voleva dire grazie! (si sentono delle risate) (Cancella il vecchio messaggio e ne registra uno nuovo) SYDNEY: Ciao sono Sydney, lasciatemi un messaggio. Grazie. (Scoppia a piangere) (All’università) PROFESSORE: Lei amava un uomo e lo ha perso. Non è un tema nuovo nella letteratura ma sembra essere comunque uno dei preferiti. Facciamo un esempio: qual è il contributo di Alfred Tennyson in proposito? Anche se i suoi lavori sono un po’ sorpassati oggi giorno, vorrei che consideraste la sua esplorazione di questo tema. Sembra che…sembra essere…. (Syd riceve una chiamata di Sloane sul cercapersone) (Fuori nel campus, Dixon la aspetta in macchina) DIXON: Syd! (esca dalla macchina) Serve un passaggio in ufficio? SYDNEY: No grazie. Sto andando solo in biblioteca. (si abbracciano) Come stai? DIXON: Bene tu? SYDNEY: Così, meglio. Ti ringrazio tanto per i fiori. Sei stato carino. DIXON: Senti, Sloane sta perdendo la pazienza. Hai avuto un mese di aspettativa, sei fuori da tre. SYDNEY: Ho parlato con Sloane. DIXON: Evidentemente non è rimasto soddisfatto. SYDNEY: Lo so che ti hanno mandato a prendermi...mi dispiace...Ancora non posso… DIXON: L’FTL ha finito di costruire il congegno di Müller e Sloane lo vuole. SYDNEY: Non hanno bisogno di me per que… DIXON: Secondo loro sì. SYDNEY: Fagli chiamare Quintero. DIXON: Quintero è morto. Abbiamo avuto la conferma giovedì. Syd! Hanno bisogno che tu sia attiva e se non si fidano di qualcuno che c’è dentro fino al collo quanto te…risolvono il problema. (Syd gli dà un bacio) SYDNEY: Mi dispiace veramente. Ti saluto.(se ne va) DIXON: Syd! ( La sera, Syd è in un locale, seduta a un tavolo ; beve qualcosa e guarda due fidanzati. Poi entra in un garage e va in macchina. Vede il raggio di un laser che la punta e due uomini sparare. Infila le chiavi e parte in marcia indietro. Poi esce dall’auto e corre via, inseguita da uno dei due. Si nasconde e prende il cellulare). (Francie è a casa e sta cucinando) FRANCIE: Pronto? SYDNEY: Francie ciao! FRANCIE: Ciao, vuoi sentire una giornata da schifo? SYDNEY: Mi chiami sul cellulare, la suoneria fa capricci. FRANCIE: Ti sento a mala pena, Syd. SYDNEY: Anch’io. Richiamami subito.(riattacca) FRANCIE: OK. (Il telefono di Syd squilla attirando l’uomo, Syd lo sorprende da dietro le spalle e iniziano a combattere. Syd lo colpisce poi con l’antenna di un’auto e lo scaraventa contro una macchina. Poi sente un’auto arrivare e prende la pistola puntandola sul guidatore. Ma si tratta di Jack) JACK: Sali! SYDNEY: Papà?! JACK: Adesso! (Syd prende il cellulare e sale in macchina. Jack, inseguito, prende una pistola) SYDNEY: Tu hai una pistola! (Il telefono di Syd squilla: è Francie) FRANCIE: Pronto? SYDNEY: Funziona. Dopo ti richiamo io. FRANCIE: Ho dovuto provare un paio di volte. Va bene richiamami tu…ho passato una giornata… SYDNEY: Oh beh…anch’io. (riattacca) JACK: Reggiti! SYDNEY: Papà che vuoi fare? (Jack fa un testacoda e spara all’auto che li insegue, poi fugge via) JACK: Potrebbero essercene altri. Allaccia la cintura. Dovrai accettare che stasera ci saranno molte cose che non capirai. Quello che devi capire bene però è che ormai non si fidano più di te. Se non farai come ti dico ti uccideranno. Lavoro per l’ SD-6, sì come te. La Jennings Aerospace è una copertura. Partirai stasera: è un volo per la Francia con una coincidenza in Svizzera. Sarai segnalata alla dogana, perciò ecco dei documenti nuovi. SYDNEY: Credevo che vendessi ricambi per aerei. JACK: Non vendo ricambi per aerei, non è ho mai venduti in vita mia. (Jack ferma l’auto) JACK: Quell’auto ti condurrà all’aeroporto. Io devo rientrare o se ne accorgeranno. SYDNEY: Ma chi sei tu? JACK: Sali su quella macchina! Hai solo due minuti. Poi se ne vanno con o senza di te. (Syd gli tocca la faccia credendo che abbia una maschera) JACK: Non c’è più tempo per non fidarti di me. Non sai con chi hai a che fare. SYDNEY: Allora dimmelo! Con chi diavolo ho a che fare? JACK: Un gruppo di agenti si mise in proprio circa dieci anni fa. Russi, libici, cinesi, etiopi... SYDNEY: L’Alleanza dei 12! JACK: Che cosa sai di loro? SYDNEY: Che sono nemici degli Stati Uniti, sono mercenari e pericolosi. JACK: Ne faccio parte. L’ SD-6 non è una sezione segreta della Cia. L’ SD-6 è una branca dell’Alleanza. Tu stai lavorando per il nemico che credevi di combattere. SYDNEY: E’ impossibile. JACK: Dimmi perché non sei mai stata a Langley allora. Ti hanno mentito! Loro hanno mentito a tutti gli agenti di livello inferiore.Non capisci che sto cercando di aiutarti? SYDNEY: Così mi stai dicendo che lavoro per il nemico e che sei tu il nemico. JACK: Questa è la tua unica chance. Devi andare. SYDNEY: Adesso ti comporti come un padre? Con quale coraggio? Se vuoi aiutarmi, stai lontano da me! (Syd esce dall’auto e corre via) (A Taiwan, l’uomo con gli occhiali prende una è pinza e apre la bocca di Syd) UOMO: E va bene!Lo chiedo ancora una volta. Tu, per chi lavori? Non è difficile. (Syd cerca di parlare; le tolgono la pinza dalla bocca) SYDNEY: Volevo solo dire: inizia coi denti in fondo se non ti dispiace. (L’uomo cava un dente a Syd, che urla) (Ad un giornale, una ragazza cammina mentre Will parla al telefono) WILL: No, no, sì, aspetti, aspetti, lasci che le dica una cosa, il giornale le sta facendo un favore, sì e…(riattacca) (La ragazza gli consegna la posta) RAGAZZA: Faccio un giro in cucina, vuoi qualcosa? WILL: No, no grazie…la Litvak è nel suo ufficio? RAGAZZA: Secondo te? WILL: Lavora ancora qui almeno? RAGAZZA: Spero di no! (Will apre un foglio. C’è scritto “I’m on the roof – S.”) WILL: “Sono sul tetto”. (Sul tetto) WILL: Un incontro sul tetto. Divertente! Avevo un impegno ma mi ha appena sbattuto il telefono in faccia. Sono libero per un paio d’ore, pranziamo insieme? (Will vede il volto di Syd pieno di lividi) WILL: Che hai fatto al viso? SYDNEY: Devi aiutarmi! WILL: Syd, stai bene? SYDNEY: Sì ma non posso spiegarti quindi non chiedermi niente, ti fidi di me? WILL: Ma certo! SYDNEY: Mi serve una carta di credito di tua sorella con almeno 3000 $. Tu puoi procurarmela? Glieli ridarò. WILL: Che cosa succede? Devi dei soldi a qualcuno? SYDNEY: Non ho finito. Sai dove Amy tenga il passaporto? (Nel bagno di una stazione di servizio, Syd si tinge i capelli di rosso e di disegna un neo sul volto, come sulla foto della sorella di Will.Poi va all’aeroporto) IMPIEGATA: Bene allora quanti bagagli fino a Taipei? SYDNEY: Solo questo. Ehi che rossetto usa? Lo adoro. IMPIEGATA: Allex Jane Lux, Color uva spoon. SYDNEY: Mi piace. Le dona moltissimo. IMPIEGATA: Grazie! Posso avere il suo passaporto? SYDNEY: Ecco! Guardi questo, credo che sia chiaro per me, lei che dice? IMPIEGATA: E’ splendido! SYDNEY: Grazie IMPIEGATA: Corridoio o finestrino? (Syd è seduta in aereo. Arriva a Taipei. In un bagno si cambia e si veste di nero. Forza la porta di un camioncino, poi vede un uomo uscire dall’auto e la ruba. Arriva nell’edificio Affari Culturali. Si arrampica sulla parete e arriva sul terrazzo. Dai condotti dell’aria entra nel palazzo, cerca di entrare nel laboratorio ma viene stordita e catturata da alcuni soldati). (Syd si sveglia dopo l’estrazione del dente. Il cinese le si siede vicino) UOMO: La pillola che ti ho dato attenua il male. Adesso sai perché hai smesso di urlare e di sentire dolore, ma il suo effetto non dura molto, diciamo sulle due ore e ormai sono quasi passate. Adesso, io do a te una scelta. Quale mano devo usare? (In una tiene le pillole, nell’altra la pinza) Se parli avrai ancora pillole. (Syd cerca di parlare) SYDNEY: L’agenzia. UOMO: Più forte! SYDNEY: Non posso. (L’uomo si avvicina) UOMO: Tu devi solo dire per chi lavori, mia testarda ragazza. (Syd lo colpisce con la testa, poi ruota la sedia e lo blocca. Si libera e lo colpisce con la pinza) UOMO: No, no… (Syd lotta con gli uomini armati, poi fugge. Entra nel laboratorio. Vede il congegno che presenta all’interno una palla rossa di piccole dimensioni. Spegnendo il congegno vede la palla liquefarsi. Poi prende il congegno ma arrivano alcuni uomini e Syd spara contro di loro. Con un cacciavite spacca la tubatura del gas, attira gli uomini e li spinge a sparare. Esplode tutto in aria mentre Syd fugge) (All’ SD-6 Sloane risponde al telefono) SLOANE: Sì? Falla entrare. Ora. E informa subito Ravel. (Tutti guardano Syd sorpresi, compreso Dixon. Entra nell’ufficio di Sloane e poggia il congegno sulla scrivania. Sloane è stupito e soddisfatto) SYDNEY: Sono tornata. SLOANE: Molto bene. SYDNEY: Mi prendo una settimana. Devo dare un po’ di esami. (Syd cammina per la strada ed entra in un edificio) RECEPTIONIST: Posso esserle utile? SYDNEY: Ho bisogno di parlare con il direttore, il signor Devlin RECEPTIONIST: Mi dispiace il signor Devlin è impegnato. Lasci un messaggio. SYDNEY: Gli dica che c’è un ingresso. RECEPTIONIST: (parlando via auricolare)Roxanne, c’è un ingresso per il signor Devlin. Sì. Venga con me prego. (Syd la segue e sul pavimento dell’edificio è visibile il simbolo della CIA. Un agente, Vaughn, sta portando dei dolci e una bibita) AGENTE: Ha una pratica in attesa, agente. VAUGHN: Ah, lo so, lo so. Beh me ne occuperò, lo giuro. (Vaughn entra in una stanza in cui ci sono Syd che scrive ad un tavolo e un altro agente, Weiss). VAUGHN: Altro caffè e qualcosa da mangiare. Può dire al signor Weiss se le serve qualcos’altro. SYDNEY: Una penna, questa è finita. (Weiss prende una penna e la dà a Vaughn) VAUGHN: Grazie. (Vaughn la dà a Syd, che continua a scrivere. Vaughn va via) (Syd è nell’ufficio di Vaughn; è seduta ad una scrivania sulla quale vede la foto dell’uomo con una ragazza bionda. Vaughn arriva e gira la foto) VAUGHN: Può essere molto interessante. SYDNEY: Mi accettate insomma? VAUGHN: Beh non ancora, stanno controllando la sua dichiarazione. E’ molto nutrita. SYDNEY: Lo so. VAUGHN: Sembra un libro di Tolstoj. Devlin dice che per verificarla ci vuole tempo. Ma so che può servirci un altro doppiogiochista nell’ SD-6. Ci terremo in contatto, la farò uscire di nascosto. (Syd scuote la testa) VAUGHN: Perché scuote la testa? SYDNEY: Perché ha detto “un altro”. VAUGHN: Allora? SYDNEY: Allora se ne aveste un altro, probabilmente non verrebbe a dirmelo finché non fossi autenticata. VAUGHN: Forse credo nella sua onestà. SYDNEY: Scommetto che non avete un altro doppiogiochista. VAUGHN: Potremmo. SYDNEY: Volete farmelo credere così nel caso io facessi il triplo gioco riporterei che abbiamo una talpa in casa e in questo modo sbilancerei…l’equilibrio della mia agenzia. VAUGHN: Non voglio imbrogliarla. SYDNEY: Vedremo. VAUGHN: Ho un buon istinto. ( I due si guardano e si sorridono) Le serve un dentista? Ne ha uno? Posso indirizzarla io? SYDNEY: Sto bene. VAUGHN: Torno subito. (Se ne va) (Syd è al cimitero, davanti alla tomba di Danny, su cui mette dei fiori. Poi arriva Jack) JACK: Io volevo dire che mi dispiace. SYDNEY: No, non devi. Ho ricominciato a lavorare. Lo saprai già. JACK: Intendevo che sono dispiaciuto per Danny. Non ho potuto fare niente. SYDNEY: Vorrei rimanere da sola per favore. JACK: So quello che vuol dire perdere qualcuno… SYDNEY: Ma che cosa ti aspetti? Solo perché lavoriamo dalla stessa parte, solo perché adesso so la verità su di te… le cose tra di noi non cambiano. Accetto il mio lavoro perché devo farlo, non vuol dire che debba accettare te. (Jack le dà un cellulare) JACK: Ho chiesto a Devlin se potevo dirtelo io. Hanno verificato la tua dichiarazione. Sei dentro! Ho letto quello che hai scritto. Ti sono grato per non avermi nominato. Sei stata…gentile. SYDNEY: Sei della CIA?! JACK: Non sai quanto sia pericoloso, Sydney, fare quello che faccio io. Avrei preferito che tu fossi partita. JACK: Come faccio a sapere se mi stai dicendo la verità? JACK: Dovremo imparare a fidarci uno dell’altra. (Syd prende il cellulare. Jack si allontana. Il telefono squilla e Syd risponde) SYDNEY: Pronto? |
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