Streghe Italia Fan Fiction

LA VIA DELLE STELLE


Riassunto: un impassibile individuo entra nella vita delle Halliwell e ne sconvolge l’esistenza. Le sorelle non sanno che Lui è alla ricerca della fonte del potere, ma Lui non sa che questo potere soccorrerà le sorelle e…
Da notare nel racconto, c’è una parte tratta dal film “Arma letale 2”.

Valutazione del contenuto: adatto a tutti.

Data: iniziato il 27/12/2000, terminato il 13/06/2001

Disclaimer: tutti i diritti sono proprietà del sito “Streghe Italia”, tutti i personaggi sono proprietà della Warner Bros Television e della Spelling Entertainment, e sono utilizzati senza scopo di lucro e senza autorizzazione.
I personaggi chiamati Demone, Stellato, Re delle bestie e Celestiale sono proprietà: TM and (C) 1998, 1999, 2000 KISS Catalog, inc. e proprietà 1998, 1999, 2000 Todd McFarlane Productions, inc.


Era passato molto tempo dall’ultima volta che Devon Smith era stato a San Francisco.Allora era ancora un uomo sereno che amava la vita e la famiglia,ma ora tutto è diverso.La sua anima è corrotta dalle lusinghe del male,e il suo cuore è una fredda maschera di pietra.Vi chiederete come mai un cambiamento così repentino?Posso rispondervi dicendo che ogni uomo cerca sempre di arrivare più in alto di quanto lo è già,cerca il potere e il controllo,e Devon ha venduto la sua anima per questo.La demoniaca entità alla quale si è appellato gli ha detto di raggiungere San Francisco e di cercare tre streghe.Una volta trovate avrebbe dovuto perseguitarle,entrare nei loro incubi e ucciderle.Solo così sarebbe potuto entrare in possesso del loro Libro delle Ombre,e trovare il Potere Eterno alla quale aspirava.
In fondo era questo che a Devon interessava,il Potere Eterno,il controllo sugli uomini.Poco importava chi avrebbe dovuto sacrificare per il compimento del suo scopo.
Comunque il primo passo l’aveva portato a termine,era a San Francisco.
Ora non gli restava che trovare le streghe.

In casa Halliwell,intanto,Phoebe,Prue e Piper stavano discutendo per decidere chi sarebbe andata a fare compere in mattinata,e come al solito Phoebe finì per essere la sorteggiata.”Ma non è possibile!!” gridò “perché tutte le volte devo sempre essere io ad andare a fare la spesa,è una congiura!!”.Fu Prue a risponderle con la solita calma:”Chi è l’unica sorella che la mattina è in casa,mentre le altre si danno da fare?!?”.
“Vorresti dire che io non faccio mai niente???”contrattaccò Phoebe.
“No,intendo solo dire che se Piper è al locale ed io sono al lavoro,la spesa non la possiamo fare.Tu sei a casa,quindi……”
“Uff,e va bene.Ma da oggi in poi si stabiliscono dei turni,sto diventando una casalinga tuttofare”. E sbuffando uscì dalla cucina e si affrettò ad andare in camera sua a cambiarsi.Mentre saliva le scale che portano alle stanze da letto ed alla soffitta,Prue e Piper la sentirono bofonchiare:”Meglio che mi sbrighi,prima esco,prima finisco e torno a casa”.Prue e Piper si guardarono e scoppiarono a ridere,dicendo:”Nostra sorella…”.
Non sarebbero state tanto felici se avessero saputo il pericolo che ormai permeava le loro vite.
A questo proposito,Devon Smith,era ormai vicino alle sorelle.Si trovava davanti alla loro casa,al 1329 di Prescott St.,e non era armato delle migliori intenzioni.Non esitò a bussare alla porta,e quando Prue venne ad aprirgli,l’espressione del suo viso era quella di un turista smarrito.
“Mi scusi”,disse,e si meravigliò lui stesso del suo tono tranquillo e pacato,”sto cercando la signorina Prudence Halliwell.Sono stato alla casa d’aste Buckland e mi hanno indirizzato qui”.
Prue lo guardò incuriosita e rispose:”Bè,credo che l’abbia trovata,sono io.Ma la prego,mi chiami Prue”.
“Sono felice di averla trovata signorina Prud…ehm…Prue”continuò l’ingannevole Smith,”perché mi è stato detto che lei è la migliore nel suo campo,o meglio nel suo ex campo,visto che si è licenziata. Comunque,la bravura rimane tale anche se non lavora più alla casa d’aste. Quindi questo pezzo lo vorrei fare vedere prima a lei che a uno qualunque”.E così dicendo estrasse dalla tasca un pendaglio di acciaio,di forma triangolare,con quattro rilievi circolari che fuoriuscivano dalla cornice.
Ogni rilievo aveva al suo interno un simbolo diverso:il primo,alla punta del triangolo,raffigurava una maschera squadrata,separata al centro da una striscia,che formava così due parti,aventi ciascuna un occhio vuoto,parti che si riunivano poi nella zona inferiore della maschera,rifinita ai lati con delle punte che si protendevano verso l’alto,e dava la sensazione di precisione e simmetria assoluta.Il secondo rilievo,situato subito sotto il primo,mostrava una stella avente al centro un occhio aperto senza pupilla.Il terzo,posto sotto il secondo,era più spostato verso l’angolo sinistro del triangolo,e mostrava una maschera simile a quella del primo rilievo,ma,differentemente dalla prima,le punte ai lati erano sì protese verso l’alto,ma formavamo una curva,inoltre aveva altre estensioni nella parte inferiore che si prolungavano verso il basso.Anche questa possedeva due occhi senza pupille.
Il quarto rilievo,che si trovava a fianco del terzo,all’angolo destro del triangolo,aveva un’immagine molto simile a quella di un gatto stilizzato,si potevano riconoscere il naso e i baffi,mentre gli occhi erano circondati da un’area semicircolare che si chiudeva con due punte.
Quando Prue osservò meglio il pendaglio,rimase sbigottita. I simboli erano gli stessi raffigurati in una pagina del Libro delle Ombre. 
Guardò il suo interlocutore con uno sguardo sorpreso e allo stesso tempo spaventato.
“Prego,si accomodi pure”,fu tutto quello che riuscì a dire.
“Grazie”,rispose Devon,”Allora,cosa ne pensa,è autentico?”
Sedendosi sul divano Prue rispose:”Senza dubbio, dovrebbe risalire al XIII° secolo,di fattura artigianale,la lastra è in acciaio,e i rilievi in oro.Le figure sono un misto tra argento e bronzo.Non mi è mai capitato di vedere un pendaglio del genere…”.
Devon si alzò soddisfatto guardò Prue e disse:”Sono felice di aver comprato un oggetto autentico. Ehi,mi è venuta un’idea,che ne direbbe di discuterne a cena questa sera.Naturalmente offro io”.
Prue rimase un attimo sorpresa di quest’invito,poi alzò la testa e notò Piper sull’uscio della porta del salotto.”Dì di sì”,bisbigliava Piper,
“dì di sì,forza che aspetti”.In quel momento,Devon si girò e vide anche lui Piper,che sorridendo imbarazzata disse:”Salve,stavo giusto uscendo”.
“Lei è la sorella della signorina Prue?”,domando Smith.
“Già”,rispose Piper”comunque non intendevo disturbare”.
“Non preoccuparti”,intervenì Prue,”piuttosto,fammi un favore,prendi questo pendaglio e guarda se trovi qualche cosa di somigliante nei libri in SOFFITTA”,e così dicendo diede a Piper il ciondolo.Quando lo guardò anche sul suo viso si dipinse un’aria stupita:”Ok,volo!”. 
E così dicendo scomparve sulle scale…e finì nella camera di Phoebe. Entrò di corsa,e Phoebe che si stava cambiando urlò:”Ehi,d’accordo che sono lenta nel vestirmi,ma non c’è bisogno di dirmelo così!!”
“Zitta Phoebe,non sono qui per metterti fretta,ma per farti vedere questo”.E mostrò anche a lei il pendaglio.”Oddio…ma queste sono le stesse figure presenti nel Libro delle Ombre,dove l’ hai trovato?”
“L’ ha portato un tizio,proprio adesso,da mostrare a Prue per avere un suo parere sull’autenticità.Sei sicura che siano presenti nel Libro??”
“Non posso sbagliarmi,guarda”.E,uscendo dalla sua stanza,entrò in soffitta,prese il Libro delle Ombre e lo aprì alla pagina in cui si trovavano le figure raffigurate sul pendaglio.Le mostrò a Piper che disse:”Sono le stesse,ma che significa??”
“Non ne ho la più pallida idea”,rispose Phoebe preoccupata.
Piper scese in fretta le scale entrò in salotto e guardò Prue.Questo bastò alla sorella maggiore per capire la risposta al dilemma delle immagini.
“D’accordo,signor…..”
“Smith,mi chiamo Devon Smith”.
“D’accordo,signor Smith,accetto il suo invito,a stasera allora”
Smith si alzò,e prima di uscire dalla casa disse:”a stasera,passo a prenderla io alle 8,va bene?”
“Va benissimo,arrivederci”.Appena chiuse la porta,Prue chiese a Phoebe,che nel frattempo era scesa in salotto:”Sei sicura che siano le stesse??”
“Ti dico di sì,e non so che cosa voglia dire.Quelle quattro figure sono i simboli delle essenze dell’universo.In quei riquadri vengono raffigurati gli esseri che detengono il potere assoluto,i giudici delle anime.Oggi pochi li conoscono,ma loro ci sono sempre stati,sono gli Anziani,o meglio,sono i ”quattro che sono uno”: il Celestiale: l’aria; lo Stellato: l’acqua; il Demone: il fuoco; il Re delle Bestie: la terra.Ognuno ha il suo elemento naturale.”
“E’ meglio conservarlo vicino al Libro delle Ombre,potrebbe succedere qualcosa”disse Prue.
“Bene”,commentò Phoebe,”adesso è meglio che vada però,altrimenti non finisco più!”.
“Anch’io devo andare è tardi,mi aspettano al locale”,e anche Piper uscì.
Prue restò un’ attimo pensierosa di fronte al pendaglio,poi salì le scale,entrò in soffitta e lo pose accanto al Libro delle Ombre,e uscì anche lei di casa.
Nel frattempo Devon Smith,seduto nella sua auto,pregustava il Potere che sarebbe arrivato nelle sue mani.
Intanto,Phoebe, che aveva ormai quasi completato la lista della spesa, brontolava tra sé e sé per l’ingrato lavoro e non si accorse del ragazzo fermo davanti a lei,finendo per sbatterci contro e facendo ruzzolare la spesa di entrambi sul pavimento.Il giovane abbassò lo sguardo e si chinò per aiutarla.
“Mi dispiace”,cominciò Phoebe,”non l’avevo vista,ero distratta…”
Il giovane la interruppe:”Non si preoccupi,non importa.”
“No,davvero,mi dispiace,le è caduto tutto di mano.Che figura…”.
Il ragazzo la squadrò con una sola occhiata e rispose:”Vuole farsi perdonare??”.
“Mi sembra il minimo”.
“Allora,visto che quella che è caduta era la mia cena,la invito da me a mangiare,e non accetto un no come risposta.Che ne dice,ha voglia di provare le ebbrezze della cucina italiana casalinga??”.
Phoebe lo guardò sorpresa e disse:”Mi prende alla sprovvista,non so neanche il suo nome!”
“Mi chiamo Clark Anderson,piacere”,e così dicendo gli tese la mano.
“Phoebe Halliwell”.
“Allora, accetta il mio invito??”,continuò Clark.
“Ehm,mi mette in imbarazzo…”
“Su,non mi dica di no,altrimenti…”,e inaspettatamente si mise a gridare,”ehi,una pazza…molli il mio cestino…..ehi guardate questa…”,e tutta la gente attorno si mise a guardare la scena,con Phoebe rossa come un peperone,e Clark che gridava,”….ma guardate questa…..è una pazza…”e così dicendo prese Phoebe per il braccio e la trascinò fuori:”meglio che ci dileguiamo,gli inservienti non sono tanto gentili con quelli che urlano in mezzo alle corsie”.
“Tu sei tutto matto!!”,disse Phoebe ridendo di gusto. Una volta fuori s’ incamminarono insieme, quando Clark si fermò di colpo dicendo:”scusami per la figuraccia…ma è andata a buon fine??”.
Phoebe lo osservò pensando tra sé e sé che avrebbe potuto accettare l’invito,oltretutto Clark sembrava un ragazzo a posto e soprattutto simpatico. Lo guardò negli occhi,e sorridendo gli rispose:”penso di sì,diciamo che è andata a buon fine.Però sarebbe meglio che avvertissi le mie sorelle,potrebbero preoccuparsi”.
“Hai anche delle sorelle?!?E sono tutte belle come te??”
“Adulatore……………..Accompagnami fino a casa,così vedi dove abito e puoi passare a pendermi senza problemi. Sai,non sono molto brava a spiegare le strade”.
“Ok,ti seguo”.

Una volta arrivati in Prescott St., Phoebe si fermò e disse al suo compagno:”Siamo arrivati,questa è casa mia”,e così dicendo gli mostrò villa Halliwell.
“Una gran bella casa”,la osservò,e nei suoi occhi si accese una strana ed impercettibile luce,”Però non ti aspettare niente del genere quando verrai da me,abito in un appartamento,e neanche tanto grande”.
“Non ti preoccupare,non faccio caso a queste cose. A stasera…..a che ora passi?”
“Pensi che alle 19,30 sia troppo presto?”
“ Va benissimo!”
“Ok,ci vediamo stasera,ciao”.
“Ciao”.
Appena Phoebe rientrò in casa,Clark sorrise dolcemente,e nei suoi occhi la strana luce che si era accesa poco prima divenne un chiaro bagliore violaceo che gli oscurò le pupille e colmò tutto l’iride.Ma appena voltò la testa il bagliore sparì,così come era comparso. 
Phoebe era visibilmente contenta. I dubbi sul pendaglio erano svaniti dalla sua mente,girava per casa radiosa,canticchiando. Prue e Piper la osservavano sorprese,e fu proprio Prue a distoglierla dai suoi pensieri:”Phoebe,c’è forse qualcosa che devi dirci??”
“Eh?come scusa??”,farfugliò tornando alla realtà.
“Chiedevo se c’era qualcosa che dovevi dirci”.
“Ah…Effettivamente qualcosa c’è….Ho incontrato un ragazzo questa mattina,e…..bè,mi ha invitata a cena.Passa a prendermi alle 7,30”.
“E quando pensavi di dircelo!!….Come si chiama??”.
“Clark Anderson”.
“Bel nome”,disse Piper,”e che tipo è?”.
“E’ alto,moro,occhi verdi e…….”.
“E………”,chiesero in coro Prue e Piper.
“Ed è un po’ svitato!”,completò Phoebe ridendo.
“Svitato?!?”
“Non ti preoccupare Prue, è apposto”.
“Ok,ma comunque fa attenzione,è pur sempre uno sconosciuto”.
“Non ne sono sicura”.
“Come??Ma non ci hai detto di averlo incontrato questa mattina???”
“Sì,ed è vero,ma quando ho toccato la sua mano,che aveva teso per aiutarmi ad alzarmi,è stato come se il cuore si aprisse e si colmasse di gioia,era il tocco di un amico ritrovato…..”.
“Ahhh,l’amore…..”,la derise Piper.
“Non mi prendere in giro Piper,sto dicendo la verità!!”,si difese Phoebe.
“Sto scherzando sorellina,non fare la permalosa”.
“Lo so,ve l’ ho mai detto che vi voglio bene??”,e abbracciò entrambe le sorelle con grande affetto.

Nel frattempo Devon Smith si trovava nell’appartamento che aveva affittato per il suo temporaneo soggiorno a San Francisco.
Era seduto a gambe incrociate sul pavimento,a petto nudo.Si trovava all’interno di un cerchio,da lui disegnato,con altri strani simboli mistici.
Ad un tratto un fuoco viola scaturì attorno a lui e salì verso l’alto.
Devon aprì gli occhi,e si trovò davanti un essere strano,bellissimo da guardare e allo stesso tempo terrificante.Sembrava immenso,tanto era robusto.Portava i capelli lunghi,che gli ricadevano sulle spalle,ed aveva il viso interamente bianco,con una stella nera dipinta attorno all’occhio destro.Aveva una cotta d’acciaio e portava pantaloni di pelle nera con delle ginocchiere che raffiguravano due delle maschere presenti nei rilievi del pendaglio in possesso di Smith.Grandi stivali portava ai piedi,cosparsi di borchie,che portava anche sulle braccia muscolose.
Devon osservò l’entità,e il suo cuore,che ormai credeva di pietra,freddo ed insensibile,ebbe un sussulto,e sembrò sciogliersi di fronte allo sguardo impassibile del gigantesco essere cosmico.
Ma il terrore si impossessò di lui solo quando l’Anziano,perché questo è il nome che da secoli si usa per chiamare questi esseri ultraterreni,parlò.
La sua voce risuonò forte e autoritaria:”Devon Smith, perché cerchi il potere eterno?”.
Devon cercò il coraggio nel profondo dell’anima per rispondere,tuttavia la sua voce era colma di puro e atavico terrore:”Perché il potere è controllo,e il controllo è tutto!”.
Gli occhi dell’Anziano si fecero duri e guardarono con pietà il mortale che stava dinanzi a loro:”Stolto!Tu cerchi il controllo,ma il controllo non esiste,cerchi il Potere Eterno,ma Noi siamo il Potere Eterno.Stai giocando con forze che nemmeno conosci,mortale. Valuta con attenzione le tue azioni,perché sarai giudicato”.E dopo aver detto queste parole,l’anziano svanì in un turbine di fiamme viola.
Devon rimase fermo un istante,ancora incredulo e scosso per la visione.
Si rialzò a fatica,e quando fu in piedi si rese conto che in quel momento con lui c’era qualcun altro,si voltò di scatto e vide il suo demoniaco amico che lo guardava con occhi pieni di rabbiosa cattiveria.
“E così sei arrivato anche tu”,disse Devon osservando la demoniaca entità.
“Già….ti vedo scosso umano”,disse con la sua voce bassa e profonda,”che cosa è successo,l’aria è impregnata di energia cosmica!”.
“Uno dei quattro Anziani mi ha appena fatto visita,ed è stata la prima volta nella mia vita in cui ho avuto paura”.
“Dimmi con precisione quale Anziano ti ha fatto visita”.
“Era lo Stellato,il principe dei cuori,e il mio di cuore si è frantumato di fronte al suo sguardo…è questo il Potere Eterno?!?!”.
“Questo e molto di più”,rispose il demone,”questo e molto di più.
E’ l’ultima volta che ti faccio visita,umano.Quando tutto sarà compiuto tornerò a riscuotere il pattuito”.
E sparì anche lui,lasciando Devon solo.

A casa Halliwell,Phoebe e Prue si stavano cambiando per uscire a cena,mentre Piper faceva da consigliere su quale abbigliamento sarebbe andato bene.Ad un certo punto Phoebe disse:”Ehi Piper,ma tu questa sera non esci con Leo?”.
La risposta di Piper fu immediata:”No,questa sera non esco,resto a casa……con Leo”.
“Come?!?”,disse Prue.
“Questa sera io e Leo staremo insieme qui a casa,voi non ci siete,quindi ho il campo libero”.
“Ok,ma fa la brava capito??”,la rimproverò Phoebe.
“Sarò un angioletto!!”.
“Ragazze”,intervenne Prue,”questo vestito come vi sembra?”
“Bello!”,rispose Piper.
“Carino.…”,disse Phoebe storcendo il naso.
“Bè, è pur sempre una cena di lavoro non è che devo…..”,Prue fu interrotta dal suono del campanello.
“Deve essere Clark.Come sto?”,si preoccupò Phoebe
“Stai benissimo Phoebe…….Vai e buona serata”,le risposero le sorelle.
“Grazie”,disse Phoebe,e si precipitò giù dalle scale.
Aperta la porta trovò Clark sulla soglia,vestito completamente di nero,con degli anfibi ai piedi,pantaloni di pelle neri e maglietta a maniche corte,anch’essa nera ed attillata. Phoebe lo guardò incuriosita e poi abbassò gli occhi osservando il suo vestito:era interamente bianco!
Pantaloni bianchi e una maglietta senza maniche,bianca!
Clark intuì e sorrise,dicendo:”Non ti preoccupare,sei comunque bellissima,anche se in due sembriamo una mucca.Prova a fare muu??”.
“Muuu……….stupido! Comunque anche tu stai decisamente bene”,rispose Phoebe continuando:”Allora, vogliamo andare?”.
“Prego”,indicò Clark,“la mia moto è parcheggiata proprio lì”:
“Moto?!?!?”
“Sì,perché,non ti piacciono le moto?”
“Oh no,è solo che non ci sono abituata”.
“Non ti preoccupare,me la cavo a guidare”.
“Ok,andiamo centauro!”,e così dicendo si infilò il casco e salì sulla moto del ragazzo.
“Pronto?”,chiese Clark.
“Sempre!”,rispose Phoebe,e aggrappandosi alla vita di Clark,chiuse gli occhi e si lasciò andare.
Si fermarono davanti ad un piccolo condominio,Clark parcheggiò,prese Phoebe per la mano e la guidò fino ad una porta al primo piano.
“Prego…”,disse aprendola.
“Permesso…”,disse Phoebe. Guardò il piccolo appartamento,e continuò:”Per essere piccolo non è brutto”.
“Grazie . Vieni,siediti pure”,disse indicando una poltrona,”Mi sono trasferito qui da New York,il nostro circo era fermo lì qualche mese fa”.
“Il…vostro…circo?!?!?”.
“Oh già,non ti avevo accennato questo particolare.Mio padre lavorava in un circo,ed io sono cresciuto in mezzo a clown,domatori,trapezisti e indovine.Dopo la morte di mio padre,sono successe strane cose nel circo,e alcune situazioni mi hanno imposto l’allontanamento. E anche se tutti i miei compagni mi mancano,ho ancora dei compiti da svolgere”.
“E tua madre,invece, è rimasta al circo?”,chiese Phoebe.
“No…mia madre è partita per i campi elisi un giorno dopo la mia nascita,non l’ ho mai conosciuta”.
“Mi dispiace,non immaginavo”.
“Non preoccuparti…ma dimmi qualcosa di te piuttosto”.
“Bè, come hai visto io abito con le mie sorelle,Prue e Piper, mio padre è lontano da noi da ormai molto tempo e non lo vediamo spesso.Mia madre invece è morta quando ero piccola”.
“Capisco. Bè, almeno tu hai qualcuno,io ho solo un vecchio amico di mio padre a cui rivolgermi e chiedere consigli”.
“Sì,sono fortunata. Ho due sorelle splendide a cui voglio molto bene,e amici con cui parlare”.
“Stai attenta a non farteli scappare. A proposito,hai un fidanzato?Non vorrei averti allontanato da Lui. In fondo avevo bisogno di qualcuno a cui parlare,e tu sei una persona fantastica. Non chiedermi come lo so,lo so e basta”.
“Grazie,ma non penso di essere così fantastica. Per quanto riguarda il fidanzato,c’era una persona che mi interessava,ma se n’è andata”.
“Lo pensi tu…”,disse sottovoce Clark.
“Come ?!?!” 
“Niente! Dicevo:pensare a queste cosa mi ha messo fame e a te?”
“Sì. Avanti,stupiscimi!”.
Clark si alzo sorridendo e portò in tavola una spaghettata che sarebbe bastata per un esercito.
“Non sono mai stato bravo a regolarmi con la quantità,scusa”,disse.
“Tranquillo,io mangio tanto”,gli rispose Phoebe.
E seduti a tavola iniziarono a mangiare parlando del cibo italiano.

Nel frattempo Prue si trovava al ristorante in cui Devon Smith aveva prenotato e stava discutendo con lui del pendaglio.
“E’ un oggetto interessante Devon,molto interessante. Come ti ho detto è di fattura artigianale,e raffigura quattro aspetti dell’Eterno. Un’antica leggenda diceva che nel cosmo esistevano quattro esseri elementali,
che giudicavano le anime in base alle loro azioni. La leggenda si è persa,ma possiamo ancora trovare testimonianze in libri risalenti al 13° secolo. I quattro esseri erano anche legati a quattro elementi naturali,il fuoco,la terra,l’acqua e l’aria. Comunque,è un bell’oggetto, e penso che potrai guadagnare qualcosa”.
“Non so come ringraziarti, mi sei stata di grande aiuto,davvero”,e così dicendo le prese la mano,e fu in quel momento che il suo terribile potere entrò nella mente di Prue senza che lei se ne accorgesse,”è un peccato che tu non lavori più alla casa d’aste,altrimenti avrei affidato a te tutto il lavoro”.
“Vedrai che troverai gente molto brava,ne rimarrai soddisfatto”.
“Lo spero. Senti,ti andrebbe di fare un giro prima di tornare a casa?”
“Bè,perché no!”.
“Fantastico! Ordino il conto e andiamo”.
Camminarono per le strade della città,e mentre parlavano Smith si rese conto di avere il controllo della mente di Prue.
La riaccompagnò a casa e prima di lasciarla entrare le disse:”Possiamo vederci ancora domani?”.
“D’accordo,facciamo di pomeriggio? Alle quattro va bene?”.
“Benissimo. A domani, buonanotte e…..sogni d’oro”.
E mentre se ne andava Smith sorrise pensando all’augurio che le aveva appena fatto,visto che adesso era lui che controllava i sogni e gli incubi di Prue,ed aveva intenzione di non farla dormire per molto tempo.

Intanto Phoebe si trovava ancora da Clark. Terminata la cena si erano impegnati in una discussione sulla magia e l’occulto,e Clark sembrava stranamente informato e preparato sull’argomento.
Sorpresa,Phoebe,domandò:”Come sai così tante cose su magia e occulto?”.
Clark rispose:”Nel circo c’è un’indovina,si chiama Lady Morgana. E’ stata lei a farmi conoscere la magia,le forze della natura e dell’universo. E’ sempre stata enigmatica,chiusa nella sua roulotte con le sue carte e le sue sfere. Ma mi ha sempre aiutato e protetto,è stata la mia guida ed io le sono affezionato. E tu invece,come conosci magie e incantesimi?”.
“Sono cose che mi hanno sempre interessato,e perciò sono anche informata. Sai,è strano,ma mi sembra di poterti dire tutto,mi sembra di conoscerti da secoli”.
“Lo so Phoebe,io faccio questo effetto a molta gente. A proposito,prima che tu te ne vada vorrei darti una cosa”. Si alzò e andò a prendere un piccolo cofanetto rivestito di seta viola,lo aprì e ne tolse una carta che diede a Phoebe:”questa desidero che tu la tenga”,disse.
Phoebe osservò la carta e rimase di sasso quando vide che il simbolo più grande era proprio l’occhio stellato raffigurato sul pendaglio. Guardò Clark e disse:”Perché vuoi darla a me. E’ magica vero?”.
Il ragazzo le prese le mani e rispose:”Phoebe,io so il tuo segreto e quello delle tue sorelle.So che voi siete streghe. Ma stai tranquilla,non voglio certo ricattarti o cose simili. Io sono qui perché voi siete in pericolo e………… PHOEBE!”.
La giovane strega si era alzata di colpo e,visibilmente preoccupata per le rivelazioni di Clark disse:”Ma chi diavolo sei tu??”.
“Non posso ancora dirtelo,perdonami”.
“E allora perché dovrei fidarmi di te e tenermi questa carta,potrebbe essere maledetta o qualcosa del genere”.
“Ti prego Phoebe,fidati di me. Questa carta è vitale per te e le tue sorelle,tienila”.
“No,non mi incanti più. Qualunque cosa tu sia tieni questa carta e sparisci dalla mia vita!!”.
Gettò la carta addosso a Clark e uscì sbattendo violentemente la porta.
Clark la guardò allontanarsi dalla finestra e disse:”Phoebe,perché non l’ hai presa…dannazione! Lui è già arrivato e si è già avvicinato a loro. Oh,Figlio delle Stelle impedisci che faccia loro del male…te ne prego…”.
Andò al centro della stanza,si inginocchiò,congiunse le mani e chiudendo gli occhi evocò parte del Potere Eterno:”Stellato,principe dei cuori,padrone delle passioni e dei dolori,io invoco la tua forza e il tuo potere. Concedi a questo tuo servo e messaggero i tuoi occhi e la tua sapienza così che possa aiutare cuori sinceri ed innocenti. Io ti invoco Figlio delle Stelle…io ti chiamo a me signore delle anime……….ascoltami….ASCOLTA IL MIO RICHIAMO!!!!!”.
In un attimo la stanza iniziò a deformarsi e in un turbine di petali di rosa comparve in tutta la sua imponenza l’Anziano.
Guardò Clark dolcemente e disse:”Io ti ho mandato qui,il mio potere e la mia sapienza sono già con te. Vai dalle streghe,avvertile del pericolo,ma sta attento,perché c’è un altro demone che potrà ostacolarti. Ricordati che il Potere dei Quattro che sono Uno è con te”.
“Grazie Figlio delle Stelle, farò tesoro di tutto questo”.
“Così sia…”. E sparì,così come era apparso.
Ma ora Clark sapeva esattamente quello che doveva fare,e si avviò subito a casa delle Halliwell.
Il tempo sembrò interminabile,ma finalmente giunse davanti alla casa delle sorelle. Bussò alla porta e fu Piper ad aprirgli dicendo:”Mi dica…”.
Con sicurezza Clark rispose:”Scusate,Phoebe è rientrata??”.
“Tu sei Clark?”,chiese Piper.
“Sì”.
“Che cosa le hai fatto?! E’ tornata arrabbiata e delusa.Non ha voluto dirci niente, ma se le hai fatto qualcosa di male è meglio che sparisci!”.
Clark stava per rispondere quando Leo comparve alle spalle di Piper dicendo:”Lascia entrare quel ragazzo Piper. E’ qui per aiutarvi”.
Piper lo guardò incuriosita e senza dire una parola fece entrare Clark che venne fatto accomodare sul divano in salotto.
Fu Leo il primo a parlare:”Ti aspettavo. Ho temuto che non venissi,ma mi fa molto piacere rivederti amico mio”. Mentre pronunciava queste parole diede la mano a Clark,che ricambiò la stretta.
“Anche a me fa piacere rivederti Leo”,disse,”E’ stato LUI in persona a dirmi di venire qui. Mi dispiace solo che Phoebe non si sia fidata di me”.
A quel punto intervenne seccata Piper:”Ehi,fermi un momento. Qualcuno vuol spiegarmi che sta succedendo?!”.
“Lui è l’avatar dello Stellato”,disse Leo,”Clark possiede la sapienza e il potere del Figlio delle Stelle. Penso che tu conosca la leggenda dei Quattro che sono Uno”.
“Sì,la conosco,ma non pensavo fosse vera. E così tu”,continuò Piper guardando Clark,”sei l’incarnazione di un Anziano”.
“Bè,più o meno”,rispose Clark,”Io detengo parte del Potere Eterno sulla Terra,ma che non è nemmeno paragonabile a quello che possiede l’Essere che servo. Sono qui per…..”.Non riuscì a completare la frase perché Phoebe si era appena affacciata all’entrata.
“Allora è tutto vero,non mi hai mentito…”,disse.
“No,Phoebe. Non ti ho mentito.Tu e le tue sorelle siete veramente in pericolo”.
Ebbe appena il tempo di dirlo che Prue,scesa dalle scale,scatenò il suo potere sulle sorelle,dicendo:”Io vi ucciderò,e dopo prenderò posto accanto a Devon nella conquista del mondo! I nostri demoni conquisteranno la Terra e la razza umana verrà posta in schiavitù!!”.Pronunciò queste parole come fosse in trance,con gli occhi sbarrati,tentando di scaraventare tutto quello che trovava addosso alle sorelle.
Fu Clark il primo ad intervenire. Si mise davanti a Phoebe,Piper e Leo,allargò le braccia e cominciò ad emanare un’energia visibile di colore viola. I colpi di Prue non riuscivano più ad arrivare al bersaglio,deviati dall’energia di Clark,che disse:”Quel demonio è già entrato in lei. Non è più vostra sorella,è una schiava del Nulla!”.
Schivando i colpi si avvicinò a Prue e,appena riuscì posò la mano sulla sua testa. D’un tratto Prue si fermò,e in tutta la casa si formò un silenzio di tomba. Il potere del ragazzo stava entrando nel cuore della strega,ancora poco e Prue sarebbe tornata come prima…ma fu Smith stesso che intervenne questa volta. Colpì Clark di sorpresa e prese Prue in braccio dicendo:”Non l’avrete vinta così facilmente. Vostra sorella è mia ora,e nessuno me la porterà via. Fate attenzione,non intralciatemi o lei morirà!”. E sparì portando Prue con sé.
Rimasero tutti sorpresi da questa apparizione fulminea.
Clark si rialzò da terra e disse:”Mi dispiace,non sono stato in grado di percepirlo,scusate”.
“Non è colpa tua”,disse Phoebe.
“Mia sorella ha ragione,non è colpa tua. Adesso dobbiamo concentrarci per trovare Prue”.
Leo ebbe un’idea e disse:”La carta! Clark,tramite la carta dello Stellato scopriremo dove si trova Prue”.
Clark si fermò a pensare per qualche secondo e poi rispose:”Non ho mai provato a cercare qualcuno tramite la carta,ma potrebbe funzionare…Hmmm…tentiamo!”.
Prese la carta e la pose sul tavolo.
“Ora scostatevi,e non spaventatevi per quello che vedrete…”.
Mise le mani sul tavolo,ai lati della carta,chiuse gli occhi e disse:”Ancora una volta mi appello a te Principe dei Cuori. Aiutami a ritrovare ciò che è perso,aiutami a scoprire ciò che è mistero…Guidami fino allo scopo della mia ricerca,guidami fino alla strega!”.
Di nuovo la stanza si deformò all’arrivo del Potere Cosmico,l’Anziano comparve davanti ai presenti:”Sarà la voce del tuo cuore a guidarti…ascoltala. Segui l’essenza della strega ed arriva al tuo nemico. Abbi fede,Io sarò sempre al tuo fianco!”.Quando l’Anziano scomparve Clark crollò a terra,e ci vollero un paio di minuti perché si riprese del tutto:”Scusate,ma certe volte non reggo la sua energia…”.
“Ora sai ritrovare nostra sorella??”,chiese Piper.
“Sì…Datemi un minuto”.
Tirò un lungo respiro e chiese a Phoebe:”Ho bisogno del libro delle ombre”.
“Perché?!”,chiese Piper,”Non ti basta un oggetto che appartiene a Prue?”.
“Guarda che non sono un cane. Io ho bisogno della sua essenza,non del suo odore!”,gli rispose Clark.
“Ok,vado a prenderlo”.
Appena Clark prese in mano il libro,il simbolo presente sopra di esso,il simbolo del potere delle sorelle,si illuminò.
Il ragazzo respirava lentamente,con gli occhi chiusi,pronunciando frasi indirizzate a entità soprannaturali :”Fuoco,terra,acqua e aria. Spiriti della natura,datemi i vostri occhi e le vostre orecchie. Assorbite l’essenza da questo sacro libro e ricercatela per me. Trovate quello che è stato rubato.
Attraverso gli occhi delle vostre creature della notte mostratemi il luogo in cui si trova l’essenza che cerco…”. Fu scosso da un forte tremito e cadde sul pavimento,svenuto. Ma non aveva perso i sensi,ne aveva solo acquisiti altri. La sua mente e i suoi occhi erano ora quelli di una civetta,che ben presto lo condusse al luogo che cercava. Una volta osservato per bene,si svegliò di soprassalto,in mezzo alle facce preoccupate di Piper,Phoebe e Leo. 
“L’ ho trovata”,disse,”So dove si trova Prue”.
“Come ci sei riuscito?”,chiese Phoebe.
“Grazie a una civetta”.
“Ah”.
“Sbrighiamoci,Smith potrebbe averle già fatto del male”.
Tutti e quattro salirono sulla macchina di Prue e Clark guidò fino al luogo che aveva visto.
Si trattava di una vecchia casa isolata,di cui Smith ne aveva fatto il suo momentaneo rifugio. Clark parcheggiò in un punto che dalla casa non si poteva vedere,scese dicendo:”Voi restate qui”.
“Non ci pensare neanche,è nostra sorella,e veniamo anche noi”,protestò Phoebe.
“E va bene,ma fate attenzione”.
Si avvicinarono lentamente alla casa,e a un tratto Clark si fermò improvvisamente. 
“Che succede Clark??”,chiese preoccupata Phoebe.
“Ci ha scoperti,sento il suo sguardo intorno a noi…al mio tre correte in direzioni diverse,ognuno verso uno dei quattro punti cardinali,ok?Al tre……uno….due…..TRE!”.
Tutti corsero in una direzione e si nascosero nel fitto del bosco circostante. Il piccolo trucco di Clark aveva comunque funzionato,Smith era disorientato.
“Correte verso la casa ora!!Entrate!”,urlò il ragazzo.
Una volta entrati nella casa,trovarono Smith fermo davanti a loro,con gli occhi colmi d’odio e ferocia,ed alle sue spalle,Prue,seduta su di una poltrona che faceva girare tra le dita due occhi umani.
Si alzò lentamente,abbracciò Smith e disse:”Andatevene.Non siete stati invitati.Avete interrotto la nostra festa…”. Solo ora i quattro amici si guardarono attorno:corpi attaccati alle pareti,spellati;cuori umani chiusi in barattoli;scritte occulte fatte con il sangue,tutto intorno a loro era follemente depravato e inumano. Phoebe corse fuori a vomitare. Piper svenne e Leo la sostenne,piegato sulle ginocchia. L’unico che sembrava non risentire di tutto quell’orrore era Clark. Se ne stava immobile di fronte a Smith e lo guardava con due occhi divertiti ma terribilmente seri. Senza muoversi,e senza scostare lo sguardo dagli occhi di Smith disse:”Mi deludi abominio. E’ davvero questo il peggio di cui sei capace??”. 
Solo dopo aver pronunciato queste parole alzò lentamente le mani,con il palmo rivolto verso l’alto. D’un tratto una luce viola scaturì dalle sue mani sotto forma di pura energia cosmica. Una stella si formò intorno al suo occhio destro,come forgiata magicamente.
Smith riconobbe il simbolo dell’Anziano,ed il suo sguardo mutò,divenne lo sguardo di una persona in preda al terrore. Scostò violentemente Prue,e colpì Clark con un colpo d’energia. Il ragazzo non si scostò neppure,ma il colpo non toccò il suo corpo,l’energia di cui era formato svanì qualche centimetro prima.
Smith ora aveva paura. Clark continuava a guardarlo impassibile,e poco dopo disse:”Non sei nulla. Non sei altro che un piccolo patetico esempio di meschinità e infamia. Non puoi nemmeno immaginare che cosa sia il Potere Eterno. Sparisci piccolo essere vivente. Perché non è questo il momento della resa dei conti”.
Smith corse via e sparì oltre la strada. Phoebe si rialzò e corse da Prue,che nel frattempo era rimasta in uno stato di trance. La scosse,e le urlò di svegliarsi. Solo dopo qualche minuto riprese conoscenza e disse:”Mio Dio…Stavo vivendo un incubo. Mi dispiace,io non volevo fare del male a nessuno…”.
“Non ti preoccupare,eri succube di quel bastardo di Smith. Ma ora sei salva sorellina”. Intanto anche Piper si era ripresa,e corse ad abbracciare Prue. Finalmente le sorelle erano di nuovo unite.
Uscirono dalla casa e prima di salire in macchina, Clark e Leo diedero fuoco a quell’abominevole parto della mente malvagia di Smith.
“Le anime di quei poveretti che sono stati uccisi sono ormai perdute,ma Smith pagherà anche questo a caro prezzo”,disse Clark.
“Andiamo ora,Prue vorrà andare a casa”,chiese Piper.
Salirono in macchina e finalmente si diressero verso casa.
Una volta arrivati,Leo salì in camera e distese Prue sul letto,poi si unì agli altri in salotto. Notò che stavano discutendo e Piper stava dicendo a Clark:”Ma perché hai lasciato andare Smith,adesso tornerà alla carica!”.
Clark fu pronto a rispondergli:”E’ quello che spero. Porterà con se anche il demone a cui ha venduto l’anima,e prenderemo due piccioni con una fava. Inoltre,se i miei calcoli non sono errati di molto,quel demone è desideroso di impossessarsi del Potere,quindi se siamo fortunati finirà lui Smith. Ma se non lo siamo,voi dovrete occuparvi del demone. E’ molto forte,penso che ci vorrà il cosiddetto potere del trio. Mentre io mi occuperò di Smith. E’ tutto chiaro?”.
“Sì!”. Tutti si voltarono,e videro Prue.
“Sorellina come ti senti?”,chiese Phoebe.
“Mai stata meglio”,rispose Prue.
Clark la guardò e disse:”Leggo nei tuoi occhi una forte determinazione. Ti senti in forma strega??”.
“Mettimi alla prova avatar,ne rimarrai stupito”.
“Bene,ora non ci resta altro che aspettare,sarà lui a farci visita e temo che i suoi poteri siano aumentati di molto”.
Purtroppo non si sbagliava. Smith era corso nel suo appartamento,lontano da quella casa che Clark e Leo avevano bruciato.
Stava invocando demoni che aumentassero la sua forza,e riuscì nell’impresa. Si alzò soddisfatto,con gli occhi iniettati di sangue,e un ghigno malefico sul viso:”Ora”,disse,”Nessuno potrà fermarmi. Il male pervade il mio corpo,e il mio potere è cento volte più potente di prima. Ora prenderò quel libro ed ucciderò chiunque mi sbarrerà la strada!”.
Prese la giacca e uscì,giurando dentro di sé che l’avrebbe fatta pagare a chi aveva fatto fallire il suo piano sulla strega. Inutile dire che si trattava di Clark.

Nel frattempo a casa Halliwell si stava decidendo sul da farsi.
“Dobbiamo allontanarci dalla casa,e permettere a Smith di prendere il Libro delle Ombre”,stava dicendo Clark.
“Che cosa?!”,gli rispose preoccupata Phoebe,”Vuoi fargli mettere le mani sul Libro?! Sarebbe come porgergli la vittoria su di un piatto d’argento!!”.
“No. Ci vorranno ore prima che lui riesca a utilizzare completamente il potere del Libro e iniziare il rito che gli permetterà di uccidere gli Anziani… Povero stolto,non si rende conto che non ucciderà altro che l’involucro terreno degli Anziani”.
“Ma allora ha fallito in partenza?”,chiese Prue.
“Il punto è che se quel folle uccide gli Anziani,o meglio una parte irrilevante di loro,Questi saranno furiosi,e distruggeranno non solo Smith e il suo demone,ma anche ogni cosa corrotta e non che sì troverà in questa città di miscredenti. Ed io non potrò fermarli. Ho già visto quattro pazzi che pensavano di poter rendere schiavi i Quattro che sono Uno,e ricordo quel giorno come fosse oggi…..ricordo che l’aria sputava fuoco e fiamme,scintille ovunque,una luce accecante.La notte era piena di suoni e furia. E Loro comparvero in mezzo a quell’inferno. Creature della notte,guardiani delle terre d’ombra. Loro sono il buio e la luce, il caos e l’ordine. La terra tremava,le case crollavano,quei quattro mortali volevano il Potere degli Dei,ed hanno pagato caro l’affronto. Il giudizio degli Anziani è veloce,definitivo,e quel giorno la loro ira si abbatté inesorabile sulla città. Vi giuro,sentendo le grida dei bambini e i pianti delle madri,anche a me si era fermato il cuore. Gli uomini, invece, erano tornati bestie,e lottavano furiosamente tra di loro,facendosi a pezzi con denti e unghie. Una disperazione suicida pervadeva il cuore di tutti. Il mare si alzava,i fulmini si abbattevano…mio Dio….era il giorno del giudizio per quel piccolo pezzo di terra abbandonato dal Signore. Non voglio che si ripeta. Dobbiamo permettergli di prendere il Libro,seguirlo,e sorprenderlo con quel demone. Se lo attacchiamo qui rischiamo di non riuscire a sopraffarlo,nessuno potrebbe usare al meglio i propri poteri e il demone probabilmente fuggirebbe,e tornerebbe con qualcun altro. No,dobbiamo prenderli entrambi,e come ho già detto,voi vi occuperete del demone,ed io di Smith. Siamo d’accordo o qualcuno ha qualcosa da aggiungere?”.
Si guardò intorno e vide che tutti erano d’accordo.
“Bene”,continuò,”allora andiamo e teniamoci pronti a seguirlo. Leo,sarai tu a farlo,ok?”.
“Ok,non ti preoccupare”,rispose Leo.
“Appena vedi dove si ferma,contattaci. Forza,al lavoro”.
Uscirono dalla casa,e la trappola ebbe inizio. 
Leo fece un po’ fatica a trovare Smith. Il suo potere oscuro, gli faceva da scudo, ma alla fine l’angelo bianco ebbe la meglio. Lo trovò seduto ad un bar, tranquillo. E si meravigliò di quella tranquillità. Contattò telepaticamente Clark, e lo informò dei movimenti di Smith. Quando quest’ultimo si alzò e si incamminò, Leo continuò a seguirlo, e quando vide che si stava dirigendo verso casa Halliwell lo precedette. Clark lo sentì ancor prima che comparisse:”Eccolo, sta tornando”,disse.
Infatti,dopo qualche secondo, Leo comparve davanti a loro dicendo:”Arriva, si sta dirigendo qui”.
“Bene”,rispose Clark,e continuò:”Ora devo chiedere ad una di voi una cortesia un po’ rischiosa…Una di voi tre deve restare in casa, farsi sorprendere da Smith e scappare”.
“Certo, così non desteremo sospetti. Quell’uomo è fin troppo furbo”,disse Prue.
“Già. Allora, chi se la sente?”,chiese Clark.
“Resterò io”,rispose Piper.
Ma Leo fu subito contrario:”No. Non voglio che tu ti esponga così. Clark, resterò io”.
“No Leo, deve rimanere una delle sorelle. Trovando te sarebbe lui a rimanere sorpreso”.
“Capito testone”,commentò Piper,”Non mi succederà niente, stai tranquillo. A voi va bene sorelline?”.
“Ok, ma fa attenzione”,risposero.
“Bene, tutti fuori di qui ora, sta per arrivare”,disse Clark.
Tutti uscirono di casa e Piper, leggermente agitata si sedette sul divano in attesa di scontrarsi con Smith. Lo scontro non si fece attendere, Smith buttò giù la porta d’entrata, e vide Piper in piedi davanti a lui, con l’aria sorpresa. Si avvicinò e disse:”Bene bene, mi aspettavo di trovare qualcuno…addio strega”, disse questo e lanciò una palla infuocata verso Piper, che la bloccò con un colpo fortunato, per poi scappare fuori dalla casa. Devon la guardò scappare, e rise della finta vigliaccheria di Piper.
Disse:”Ora prenderò quel libro, e finalmente inizierò l’incantesimo”.
Salì le scale ed entrò in soffitta, prese il libro e, con una risata malefica, scomparì. 
“E’ andato tutto come previsto”, disse Piper quando incontrò gli altri.
“Bene”, rispose Leo,”ora seguiamolo”.
Si misero tutti all’inseguimento, grazie alla scia di negatività lasciata da Smith, ed arrivarono ad un magazzino abbandonato, fuori città.
“Smith è furbo, non si ferma mai in un posto troppo a lungo, ora è qui dentro”, disse Leo indicando il magazzino.
“Ok, è arrivato il momento. Non deve percepirci, o siamo tutti morti, perciò aspettate qualche secondo prima di entrare, dobbiamo essere sicuri che sia del tutto preso a compiere l’incantesimo”.
Le tre sorelle si diressero da una parte, mentre Clark e Leo dalla parte opposta. Entrarono da una piccola porta sulla parete destra del magazzino, e subito videro, al centro della struttura, circondato da un’aura di terribile potere, Smith, che con il libro davanti a lui, compiva strani gesti rituali. Anche le ragazze entrarono, e videro la scena.Si misero dietro di lui e lo chiamarono.
Lo stregone si voltò sorpreso, ma il suo volto tornò subito ad essere freddo e spavaldo come sempre. Osservò le streghe e disse:” Siete tenaci, lo devo ammettere, ma non servirà!”. E di colpo il demone di Smith sbucò sotto di loro e le catapultò in aria. Fortunatamente atterrarono sul morbido, e si rimisero in piedi. Nel frattempo Clark era comparso davanti a Smith. Quest’ultimo si alzò, e si preparò a fronteggiarlo.
Leo intanto stava dando man forte alle sorelle, e il solito schema andò in goal parecchie volte: Phoebe fa da esca, Piper blocca il colpo e Prue lo rispedisce al mittente. Il demone era esausto, ma con un ultimo rabbioso colpo riuscì a ferire Phoebe, prima di crollare e bruciare a terra. Prue, Piper e Leo accorsero subito a sostenere la sorella, per constatare che la ferita non era grave. Si voltarono tutti verso Clark e Smith, che erano ancora l’uno davanti all’altro, immobili. Il temibile avversario dell’Avatar fu il primo a rompere il silenzio:”Pensate davvero di potermi fermare. Il mio potere è troppo grande per voi. In quanto a te Avatar maledetto…sputerai il cuore per questo affronto!”. La paura di Smith si era trasformata in ferocia, questo Clark lo aveva capito.
Un’ istante dopo scattarono entrambi e iniziarono a colpirsi duramente, l’uno schivava i colpi portati dall’ altro. L’energia si stava accumulando, e finì per esplodere lanciando i due lontano dal Libro.
Clark si rialzò subito e Smith fece lo stesso, la battaglia vera e propria non era ancora cominciata. Sull’occhio destro di Clark si forgiò nuovamente la stella nera del Principe dei Cuori, e con un fascio di energia viola, che scaturì dall’occhio stesso, una grande spada si formò sulla mano, tesa in avanti, dell’Avatar. Guardò il suo sfidante con aria impassibile e disse:” Il guanto è stato gettato, e la sfida è iniziata. Tu sei un cancro, un male che io estirperò per l’eternità!”.
Si lanciò contro Smith, armato anch’esso di una spada forgiata magicamente, e le scintille del loro scontro volarono ovunque. Le loro spade colpivano duramente, il fragore era assordante. Andarono avanti molto, ma ad un certo punto un urlo riempì l’edificio, e la mano destra di Smith, quella che impugnava la spada, cadde a terra, tagliata di netto.
Cadde in ginocchio, e guardò Clark con rabbia e odio. La spada dell’Avatar scomparì, ma fu un errore abbassare, anche se per un solo istante, le difese, perché Smith creò dal nulla due pugnali che si conficcarono nei palmi delle mani di Clark, e lo inchiodarono al muro.
I presenti stavano a quel punto per intervenire, ma lui li bloccò dicendo:”Fermi, non avvicinatevi, è la mia battaglia. Leo porta le ragazze fuori di qui. Tra poco si scatenerà l’inferno…”.
Ma Prue ebbe da ridire:”Non ti lasciamo qui da solo a…”.
Bastò un’occhiata a zittirla.
“Leo portale via…”.
L’angelo bianco le portò fuori e nonostante le proteste riuscì a non farle rientrare. Dentro l’edificio, intanto, Smith stava deridendo beato, Clark. Inchiodato al muro, poteva fare ben poco. Ma grande fu la sua sorpresa quando quest’ultimo, facendo appello a tutta la sua volontà, staccò prima una mano e poi l’altra dal muro. Sanguinanti se le portò sul viso, e ne leccò via il sangue. “Inebriante, non trovi? Pensi di potermi sconfiggere in questo modo? Sciocco essere, devi ancora capire l’essenza del Potere Eterno. Ed io te ne darò una dimostrazione…”.
Senza aggiungere altro chiuse gli occhi, e fiamme rosse salirono tutte intorno al suo corpo, formando due grandi ali sulla sua schiena.
Smith non si lasciò intimorire, e si caricò di energia. Una sfera nera comparì tra le sue mani, e quando fu abbastanza grande la lanciò verso l’Avatar. Clark non si scansò, ma la prese tra le sue mani e l’assorbì. 
“Ti ho detto che così è inutile. Mostrami il tuo vero potere, oppure morirai senza aver fatto niente!”.
I suoi occhi divennero completamente viola, il suo viso si colorò di bianco e la stella sul suo occhio risaltò ancora di più. I capelli si allungarono in un batter d’occhio, la sua figura diventò imponente, e gli stessi occhi che avevano osservato pietosamente Smith, quel giorno nel suo appartamento, tornarono ad osservarlo dal viso di Clark. Lo stregone capì che in quel corpo ora c’era qualcosa in più, o meglio qualcuno…
Non ebbe dubbi su cosa fare, e invocò il potere nero che lo animava, tramutandosi. Rimase umano, ma non era più Devon Smith. I suoi occhi senza pupille scrutarono l’Avatar. E finalmente si lanciò all’attacco.
Colpi di energia si mischiarono a pugni e artigliate, la terra intorno a loro cominciò a squarciarsi. Fuori, Prue, Piper, Phoebe e Leo si guardarono preoccupati. “Dobbiamo aiutarlo!”, disse Prue.
“Quell’edificio sta per distruggersi, lì dentro si sta scatenando l’inferno, non lo capisci Prue?!”, le rispose Leo.
“Sì, ma sono preoccupata per lui”.
“Ti capisco”, continuò Leo,”ma dobbiamo………”,si fermò, come scosso da una scarica elettrica.
“Leo che succede?!”, domandò preoccupata Piper.
“Clark…..mi ha contattato di nuovo telepaticamente. Ha detto di entrare a prendere il Libro, e di corsa anche”.
“Andremo tutte, così almeno saremo più sicure”, disse Phoebe.
Entrarono e la scena che si trovarono davanti fu la più cruenta che avessero mai visto: Clark aveva la mano conficcata nel petto di Smith, e fuoriusciva dalla sua schiena con il cuore in mano, ancora pulsante e sanguinante; Smith a sua volta aveva la mano nello stomaco di Clark. La estrasse dal suo corpo e osservando i suoi occhi, disse:” Così è questo il Potere. Maledetto, tu mi hai strappato il cuore e l’anima, ed io non sono riuscito a fare altrettanto. Ma so perché. Perché tu non hai un’anima…..ah ah ah…tu non sei un uomo…sei……”, non fece in tempo a finire la frase, Clark tolse la sua mano dal petto di Smith, con il suo cuore nel palmo.
Leo si affrettò a prendere il Libro, mentre le ragazze corsero da Clark.
Lui le guardò e disse:”Avete fatto un buon lavoro, ma ora andate via, qui sta per distruggersi tutto. L’energia è troppa, e questo posto ne è pieno”.
“Bene, allora ti porteremo via”, disse Piper.
“No. Se mi sposto da qui crollerà tutto. Sto tenendo telecineticamente in piedi questo posto e……”,crollò su di un ginocchio, e una parte di soffitto cadde a terra,”visto, sto cedendo, non resisterò a lungo, uscite di qui e non preoccupatevi per me….ora……FUORI!”. Corsero via tutti, anche se a malincuore, e quando rimase solo, Clark invocò lo Stellato:”Mio Signore, ho fatto quello che dovevo fare, ora il mio destino è come sempre nelle tue mani…”.
Il Principe dei Cuori comparve davanti a lui e disse:”Sì, Clark Anderson, hai compiuto il tuo dovere. Ora lasciati andare…”. E come sempre scomparve.
Clark fece quanto gli era stato detto e un turbinio di fiamme viola fece scomparire il suo corpo un’ attimo prima che tutto crollò.
Fuori nessuno aveva visto niente e si temeva il peggio, quando Clark comparve avvolto da un manto di energia viola. Si avvicinò a loro, e Phoebe corse ad abbracciarlo dicendo:”Temevamo che tu fossi….”
“…Morto?”, continuò Clark,”No, non è questo il mio momento”.
“Ma tu chi sei veramente”, domandò Prue,” Scompari come Leo, sei telepatico, telecinetico, energetico, ti salvi da un edificio che ti è crollato in testa…..si può sapere che cosa sei??”.
“ Io sono colui che è stato scelto per giudicare le anime, non sono un giustiziere, ma solo un tramite tra l’Anziano e gli esseri umani. Sono nato nel 450 a.C. in Grecia, nel periodo d’oro di Atene. E da allora ho girato il mondo: ero con Giulio Cesare quando conquistò Roma, con Costantino quando fondò il suo impero, con Carlo Magno nel Sacro Romano Impero, con Gengis Khan quando unì la Mongolia;ero in Giappone a fianco di Battosai Himura, detto l’assassino, ho conosciuto Leonardo da Vinci e sono stato con Michelangelo Buonarroti quando ha affrescato la Cappella Sistina, ho partecipato alla rivoluzione francese, e alle due guerre mondiali. Si può dire che ho visto e vissuto di tutto,non trovate?”.
“Sì, penso proprio di sì. Sei immortale, in poche parole”,disse Prue.
“Tutto il mio Potere deriva dall’ Anziano, sono immortale perché Lui lo desidera”.
“Da non credere, vero Leo?”,chiese Piper.
“Conosco Clark da molto tempo, sapevo gran parte di queste cose”,rispose.
“E non ci hai detto niente?!?”.
“Era la vita personale di un amico, non è che potevo raccontarla a tutti!”,disse Leo.
E tutti risero di gusto, come da molto non facevano.
“Bene”,disse Clark sorridente,”il mio compito qui, per ora, è terminato. Ma vi lascio questa”, e così dicendo diede la carta dello Stellato a Phoebe,”Ogni qual volta che ne sentirete il bisogno chiamatemi, io accorrerò. Se penserete a me sarò io a comparire, ma se chiederete espressamente l’aiuto dell’Anziano con questa carta, forse sarà Lui stesso a rispondervi…..Arrivederci streghe, arrivederci Leo, che l’onore e il coraggio guidino sempre i vostri passi”.
“Arrivederci Clark…..”.
“A presto….”.
Annuendo col capo, si incamminò lentamente e lo videro sparire in piccoli frammenti luminosi.
“Chissà se lo rivedremo?”,chiese Piper.
“Credo di sì”, rispose Leo.
Phoebe guardò il cielo e sorrise, poi si voltò verso le sue sorelle e disse:”E così le stelle ci guardano e ci proteggono…..”.
“Sembra di sì Phoebe”, le rispose Prue,”Come streghe avremmo dovuto saperlo”.
“Bene, allora abbiamo un’altra cosa da annotare sul ritrovato Libro delle Ombre”,disse Piper. 
“Andiamo, ragazze, sono stati giorni duri, tornate a casa a riposare”, intervenne Leo, e dopo aver dato un lungo bacio a Piper scomparì.
“Così adesso abbiamo due angeli ad aiutarci, siamo proprio fortunate, vero?”, chiese Phoebe.
“Già”, risposero Prue e Piper,”siamo davvero fortunate”.
E tutte e tre se ne andarono, abbracciate, verso casa, sicure che il Male, non avrebbe mai vinto.
E a questo pensiero, qualcuno, lì vicino, sorrise, guardando il cielo e dicendo:”Forse hanno ragione, Figlio delle Stelle, mio Signore, il Male avrà vita dura…”.

 
Scritto da Manuel


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