Streghe Italia Fan Fiction

TROPPI GEMELLI!!!


TRAMA: Seguito di "Everworld": le sorelle devono tenere dei corsi in una scuola di magia, e Prue e Pharra ricevono dei nuovo Angeli Bianchi ancora senza ali…

DATA: dal 12 al 15 agosto 2001

ADATTO A tutti

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I personaggi di Harry Potter sono utilizzati non a fini di lucro.


La situazione è cambiata molto dall'ultimo demone che noi tre abbiamo sconfitto, il presunto morto Belthazor, infatti non siamo più tre, o meglio, a casa siamo due, ma la famiglia si è notevolmente allargata: ora viviamo sole solette io e Pharra, la gemella di Piper, perché quest'ultima si è sposata con Leo ed hanno avuto una bellissima figlia, Emily, chiamata così in nome della zia che ha adottato Pharra, uccisa da non so quale creatura, e si sono trasferiti alla fine della strada, a due isolati di distanza. Visto che Loro sono in vena di generosità hanno acconsentito alla storia tra Phoebe e Cole, che hanno preso un appartamento vicino al P3, così ormai siamo Pharra ed io le zitelle di casa, ma in fondo ci divertiamo, perché entrambe guadagniamo bene, così viviamo un po' più dispendiosamente e ci siamo permesse un abbonamento a teatro, in cui ogni venerdì sera danno un'opera di Shakespeare, roba che neanche ce lo saremmo sognate se non se ne fossero andate le coppiette. E poi è un periodo insolitamente tranquillo per quello che riguarda demoni e stregoni, forse Cole li ha messi in guardia che si sarebbe schierato dalla nostra parte. Non lo so, forse è troppo presto per parlare, ma senza la triade in giro mi sento davvero molto più rilassata. Anche se ogni tanto è davvero impossibile essere rilassati con Emily che corre per casa e ti perseguita con domande e affermazioni assurde: "Com'è la luna, zia?" "La luna è molto grande, anche se tu la vedi piccina, ed è gialla, molto bella" "Zia Prue, sai che io sono andata sulla luna?" "Ah, si? E com'era?" "Molto grande, gialla e molto bella!". Meglio Emily che un demone, direte voi. Beh, non ne sono convinta, visto che prima o poi il demone te lo levi di torno, fatta eccezione per quelli che si fidanzano con mia sorella Phoebe. Oh, stanno arrivando i nuovi vicini nella casa che un tempo era di Dan. Vado a vedere, sono curiosa, chissà che non capiti un demone da sconfiggere come passatempo…

Devo proprio dire che con i nuovi c'è andata male: Prue ed io ci aspettavamo chissà che bei ragazzi e ci siamo ritrovate a prendere un tè da una coppia sulla cinquantina, Vernon e Petunia Dursley lei piuttosto simile ad un cavallo, lui con una pelata spaventosa e due baffi che avrebbero fatto invidia a Salvador Dalì, più il figlio dei due, una specie di maiale vestito a festa, Dudley, e suo cugino Harry, un ragazzo sui tredici anni con una brutta cicatrice sulla fronte a forma di saetta. Non mi sembra molto felice di vivere lì, ma dovrò chiedere a Phoebe, la psicologa di famiglia. La cosa strana è che quando Prue gli ha chiesto che scuola frequentassero, il sig. Dursley ha lanciato ad Harry uno sguardo di fuoco, e lui ha detto non so cosa riguardo ad un istituto a Londra o lì vicino. Boh, le sorelline Halliwell devono indagare! No, devono nascondersi, stanno arrivando Piper ed Emily, si salvi chi può dalle grinfie della bambina: ieri voleva fare l'astronauta per andare sulla luna, oggi invece ha deciso che farà il pompiere: devo preoccuparmi? Il mio elemento è il Fuoco, e non vorrei che la piccola avesse già da adesso manie omicide! 

"Pharra, vieni subito qui!!!!!" gridarono Prue e Piper dal salotto, con voci talmente alte che tremarono i vetri. "Arrivo, arrivo, che succede? Che bella civetta, che ve l'ha regalata? È un regalo insolito da parte di Leo e… Prue, ti sei fidanzata con un ornitologo e non mi hai detto niente?" rispose di contrattacco Pharra, che vedendo le due facce leggermente adirate delle sorelle intuì che qualcosa non andava. "Spiritosa, Prue non è fidanzata con nessuno, e Leo non si sognerebbe mai di regalarmi una civetta, mi auguro, ma sulla sua adorata e delicata zampina con delle unghie che per limarle ci vuole un trapano, c'è un biglietto destinato alla signorina Halliwell e non siamo io e Prue le signorine Halliwell amiche di Durrell, il naturalista, e ciò presuppone che la cornacchia sia destinata a te." Disse Piper in una specie di monologo da Amleto. "Come fa Gerry a mandare una civetta qui tipo piccione viaggiatore se non è mai venuto, non è che le civette, e non cornacchie, imparano la strada da sole. E poi lui abita in Inghilterra, quindi apriamo la busta e vediamo per chi è." 

Hogwarts, 20 agosto 2000

Gentili signorine Halliwell, e gentile sig.ra Wyatt,
preghiamo la Vostra cortese attenzione di fare quanto la lettera suggerisce. ("Forse dovremmo chiamare Phoebe". Piper ovviamente) Recatevi il giorno 1° settembre c.a. al binario 9 ¾ della stazione di Pawell and Hyde a San Francisco, e imbarcatevi sull'Espresso di Hogwarts, a cui giungerete accompagnate da un membro non insegnante della scuola, il guardiacaccia Hagrid. Come voi sapete ci sarà uno scambio culturale con altre scuole, e serve personale. Mi auguro perciò di vedervi presto a Hogwarts, e non indugiate ad andare a chiedere ad Harry di accompagnavi a Diagon Alley per le spese prima del viaggio. Lì troverete Hagrid, che vi dirà dove andare per i libri, le divise e gli animali, a vostra scelta gatti, topi o gufi.
SINCERAMENTE VOSTRO,
ALBUS SILENTE 
P. S. sono ben accetti anche i signori Turner e Wyatt, i cui ruoli verranno definiti in seguito

"Bene mi sembra tutto chiaro. Domande?" chiese Prue prendendo il solito ruolo da comandante in capo. "Chi è Harry Potter? Chi è Albus Silente? Cos'è Hogwarts?" dissero in coro Piper e Phoebe. "Presumo che Potter dev'essere il nipote dei vicini, ma poi… non saprei" disse Pharra, continuando a spremere le meningi. "Hogwarts è una scuola di Magia e Stregoneria, Albus Silente è il preside, un tipo un po' strano ma il miglior direttore che Hogwarts abbia mai avuto fin' ora" disse Leo, comparso con la solita scenetta da luce azzurrina e vari rumori incorporati. "Altre domande?" "Papà, posso fare il pompiere? " Emily, naturalmente. "Si, io avrei una domanda. Dove lasciamo Emily? È troppo piccola per frequentare una scuola di magia, ha solo cinque anni…" "Non ti preoccupare tesoro, sistemerò le cose per fare in modo che un Angelo prenda le mie sembianze e un altro le tue, e lei rimarrà con loro, se per te va bene, amore". "ti prego, Leo, non è carino fare questo genere di effusioni amorose davanti ad un pubblico di quattro persone su cui due rimarranno zitelle a vita". "Hai ragione, Prue, perdonami. Ora fate le valigie e andiamo". In un attimo la casa rimase vuota di ospiti, e Pharra era nella classica fase di pensare, riconoscibile dal fatto che si legava i capelli in una crocchia, perché una cosa così subdola come i capelli non potesse distrarla. Erano quei momenti in cui il mondo le scorreva accanto parallelo, ma Prue ci aveva fatto l'abitudine, e la lasciava in pace fino a crocchia sciolta. E non era insolito che Pharra pensasse ad alta voce: "Ma se lui venisse qui sarebbe più felice… noi siamo in pericolo senza…" Ma la sorella grande non dava mai retta ai ragionamenti sconquassati della piccola, anche se a ragionamento compiuto si rivelavano veri colpi di genio. "Prue, vieni, dobbiamo parlare: stavo pensando che, se ad Hogwarts va tutto bene, potremmo chiedere la custodia di Harry Potter, credo che se lo portassimo via agli zii, sia loro che il ragazzo non sarebbero che felici. Non c'è molta distanza in effetti tra noi e loro, però… che ne pensi?" "Io penso che non ci farebbe che bene, e poi ha l'aria di essere un ragazzo sveglio, intelligente e simpatico. E poi si troverebbe meglio con delle streghe che non con degli umani." "Un'altra cosa, Prue. Piper ha Leo, Phoebe ha Cole, ed io e te siamo le uniche senza Angeli o Demoni buoni a proteggerci. È pur vero che fino ad ora ci siamo rivelate auto- sufficienti, però…". "Stavo per dirti la stessa cosa, Pharra, o ne parliamo con Leo, o aspettiamo che Loro facciano qualcosa. Nel primo caso facciamo la parte delle vittime, nel secondo invece ci riscattiamo come brave streghe." "Ed in ogni occasione ci rischiamo la pelle. Mi piace di più la seconda" "A volte credo che tu sia la gemella di Phoebe, e non quella di Piper!" "Che ci vuoi fare, fare la terrorista mi ha insegnato qualcosa!". E andarono entrambe a fare le valigie, ridendo come matte, anche se erano preoccupate veramente per la storia dell'angelo bianco, ma non lo diedero a vedere quando, con le sorelle ed i rispettivi mariti, andarono a casa Dursley ad affrontare i vicini per parlare con Harry. 
"Allora, Piper, Phoebe, Cole e Leo, voi entrate e li distraete chiedendo un po' di legna per il camino…"
"Prue, siamo ad agosto" ribatté Piper, provvidenzialmente in tempo mentre la sorella stava aprendo la porta, che si richiuse con uno scatto. "Diciamo che ci serve qualcosa che stia in cucina, così loro vanno, voi prendete il bambino e mentre loro tornano voi sgattaiolate dal retro."
"Oppure lanciamo una bomba al plastico, funziona sempre, ma causa danni… no, credo che le manie terroriste dovranno morire con me prima che io le trasmetta a Emily, vero sig. Wyatt?" Disse con rancore Pharra, che quel giorno era particolarmente violenta.
"Temo proprio di sì, avvocato Halliwell" rispose Leo per ricordarle che sarebbe stato suo il compito di difendere Emily in tribunale se ci fosse stato qualche problema. "Andiamo, voi due restate sulla porta fino a che i due vanno in cucina, poi andate su, e se in cucina ci va solo Petunia, noi teniamo occupato Vernon, e gli chiediamo di fare quattro chiacchiere con il maia… bambino".
I quattro entrarono e il piano funzionò perfettamente, dopo poco infatti Prue si proiettò al piano di sopra per vedere che aria tirava, e vide Harry con una civetta bianca molto bella. "Andiamo" sussurrò, e dopo pochi minuti si ritrovarono in tre a casa, aspettando gli altri quattro, che tornarono come dopo la scappatella a Everworld, ossia stanchi morti, ma vincitori. Fecero ad Harry il punto della situazione, e lui disse che li avrebbe volentieri aiutati, anche perché gli stavano tutti particolarmente simpatici. Gli proposero di dire agli zii se poteva andare qualche volta al locale di Piper per aiutarla. Gli zii pur di levarselo di torno non avrebbero fatto una piega, così tutti sarebbero andati insieme a Diagon Alley e avrebbero comprato tutto il necessario per Hogwarts. Funzionò tutto perfettamente, e in un battibaleno si trovarono tutti pieni di bauli e gabbie per animali in tre taxi che procedendo in fila andavano alla stazione designata dal prof. Silente, in quella placida mattina di inizio settembre. Ben presto si trovarono davanti ad un muro che attraversarono con aria vaga, come se niente fosse, e furono al cospetto di un Mezzogigante, il guardiacaccia Hagrid, che dopo aver salutato affettuosamente il ragazzo, che correva a salutare una famiglia di capelli rossi e una ragazzina con dei denti piuttosto grandi, si presentò educatamente e condusse la comitiva in uno scomparto del treno riservato agli insegnanti, dove le streghe Cole e Leo conobbero i professori di cui presto sarebbero diventati colleghi. Naturalmente avevano già un'idea dei compiti che avrebbero dovuto assumere, visto che si erano procurati il materiale, e gli unici "punti interrogativi" erano Cole e Leo. Il viaggio in treno fu piuttosto piacevole, ed una volta arrivati ad Hogwarts, ebbero modo di assistere alla cerimonia dello Smistamento nei vari dormitori (Grifondoro, Serpeverde, Corvonero e Tassorosso), smistamento che avveniva grazie ad un Cappello Parlante che gli studenti indossavano e che pronunciava il nome della casa di cui lo studente avrebbe fatto parte. Quindi presero parte al banchetto, prima di cui furono presentate, dal prof. Silente, appunto, un mago piuttosto anziano, ma tuttavia vivace e pieno di autorità, rispettato da tutti. Quando l'anziano mago si alzò per parlare tutti, ragazzi e insegnanti, si zittirono, e fecero un caloroso applauso al preside: "Benvenuti ad Hogwarts. Come molti di voi sanno io sono il preside, Albus Silente, e accanto a me sono seduti i professori che avrete modo di conoscere nelle lezioni. Quest'anno sono state fatte delle modifiche nel corpo insegnante e non solo, infatti faremo una sorta di scambio per i ragazzi del quinto anno in poi, che verranno divisi nella scuola di magia bulgara di Durmstrang e in quella francese di Beaubaxton, che invieranno qui loro studenti accompagnati da due insegnanti. Ora, so che state aspettando con ansia che io finisca questo barboso discorso per abboffarvi, ma datemi solo sue minuti per presentare i nuovi membri del corpo insegnante: i nuovi allenatori di Quidditch, Cole Turner e Leo Wyatt (sospiri da parte delle ragazze), e le nuove insegnanti di Divinazione, Phoebe Halliwell, di Storia Babbana, Prudence Halliwell, di Demonologia, Piper Wyatt, e di Cura delle Creature Magiche, Pharra Halliwell (Vedendo le sorelle tutti i ragazzi andarono più o meno in estasi). Abboffatevi". Non uno studente non eseguì l'ordine, e in capo a un paio d'ore le sorelle furono sistemate nelle camere: Piper e Leo e Phoebe e Cole in due stanze della Torre sud, Prue e Pharra nella Torre Est, con tutti gli animali che Virginia aveva acquistato al Serraglio Stregato di Diagon Alley. 'Hogwarts è un posto fantastico' pensarono le sorelle, e avrebbero desiderato andarci quando erano piccole! Ma era passata la mezzanotte, e così tutti e sei i nuovi insegnanti si ritirano per affrontare una giornata in una scuola di Magia che presto sarebbe stata piena di Bulgari e Francesi. Ah, il Quidditch è lo sport dei Maghi, si gioca volando su manici di scopa e con quattro palle: è un po' difficile spiegare le regole. 
La mattina seguente Prue e Pharra furono svegliate di buon ora dalle voci di due ragazze che discutevano animatamente per stabilire chi 'dovevano prendere': " Smettila, Mary, Prue è mia, l'hai sentito anche tu" diceva una, "L'ho sentito, Liz, ma qual è Prue? No, perché io devo prendere Pharra, ma non so neanch'io se è la roscia o la moretta" "Andiamo a chiederlo a Loro?" "Non credo, Liz, si stanno svegliando." "Per forza, urli come una cornacchia!" "Ah si? Io urlo come una cornacchia? Beh, sai che ti dico? che la tua voce sembra più quella di quel coso là (indica la civetta di Pharra) che quella di un angelo." Tutto questo sotto gli occhi appena svegli delle sorelle Halliwell abbandonate a sé stesse, sole solette e senza angeli. "Scusate, non per dire niente, ma forse potremmo darvi una mano. Che ci fate qui?" disse Prue in tono da ambasciatrice in pompa magna. "Si, Prue ha ragione, e poi quella non è un coso là, è la mia civetta Zitta, comunque voi sareste…?" disse la più piccola delle due, mentre Zitta le volava accanto beccandole amorevolmente il braccio. "Noi siamo i vostri nuovi Angeli Bianchi. Siamo alle prime armi, e ci hanno mandato qui perché voi potreste cavarvela anche senza di noi, quindi un angelo non è indispensabile", disse logorroica la tizia che rispondeva al nome di Liz. "Si, insomma siamo Elizabeth e Mary Cambury. Io sono Mary, e dovrei avere la tutela di Pharra, la mia sorella gemella invece deve custodire Prue". "Ok, ma Leo sa di tutto questo? Perché se è così io non gli ho detto niente e neanche Prue, quindi come siete arrivate qui?", in effetti l'avvocato non aveva tutti i torti, anche perché le gemella avranno avuto si e no 18 anni e erano alle prime armi… Pharra rimpianse di aver pensato di voler un Angelo, in fondo era auto- sufficiente. Proprio mentre una degli Angeli stava per rispondere suonò la sveglia che segnava l'ora di scendere a colazione in Sala Grande: era iniziata la loro prima giornata da insegnanti con tanto di angeli! Non esattamente il massimo dell ' affidabilità come Angeli, ma perlomeno erano simpatiche, qualcuno di nuovo con cui chiacchierare. L'unico problema si poneva al momento di distinguerle, dato che a differenza di Pharra e Piper sono esattamente UGUALI. Scoprirono che Mary aveva tre buchi all'orecchio sinistro, mentre Liz ne aveva solo uno per orecchio. 

'Ok, adesso entro e faccio una lezione su Jeremy. Non sarà mica tanto difficile, in fondo ho studiato il libro quasi a memoria. Su, Piper, pensa a come ti sentivi il primo giorno di scuola: è quello che provano i ragazzi: tu gli fai paura, quindi tranquillizzati e tranquillizza anche loro.' Ecco i pensieri di Piper che si stava accingendo a entrare in classe per la prima lezione, accompagnata dal fedelissimo Libro delle Ombre. Era nervosissima, ma per fortuna andò tutto bene:
"Salve a tutti, come va?" chiese una volta entrata, fingendosi il più rilassata possibile. "E' la prima lezione, perciò la facciamo un po' più leggerina, spero che per voi vada bene. Prima di iniziare, c'è qualcosa in particolare di cui vorreste che io parlassi?". 
"Potrebbe spiegarci cos'è quel libro che ha sotto il braccio?" chiese Hermione Granger. 
'Bene', pensò Piper, 'questo lo so'.
"E' il Libro delle Ombre della famiglia Warren, la mia famiglia, è il libro che riporta la storia di moltissimi Demoni, e spiega come ucciderli, e poi ci sono anche, ehm, maledizioni, pozioni, incantesimi. È grazie a questo che ho sconfitto Jeremy, il demone di cui ho intenzione di parlare oggi…". La lezione procedette a gonfie vele, e così la giornata, faticosa ma redditizia. Piper capì di aver fatto un buon lavoro dai sorrisi che le rivolgevano gli studenti quando passava, cosa che iniziò a far ingelosire Leo un bel po'. 

'Bene, Phoebe, stai pronta a ricevere tutti gli scherzi che hai fatto alla maestra e ai prof. perché sarai ricambiata'. Ma inaspettatamente, non ricevette alcuno scherzo, ma solo lodi sul coraggio dimostrato nell'affrontare le premonizioni, un'esperienza che lasciava senza fiato:
"Salve gente, come va? Il prof. Silente mi ha detto il metodo della prof. Cooman, e ci tengo a dirvi che io non sono come lei. Il potere che ho ereditato dalla mia famiglia è quello delle premonizioni. Prima di cominciare: domande?" disse quasi senza respirare dal nervosismo, ma poi le cose migliorarono
"Mi scusi prof." Disse Fred Weasley, della famiglia dei capelli rossi "Mi hanno detto che le premonizioni sono un ' esperienza scioccante, e da quella che ci diceva la Cooman prevedono sempre e solo morte. È vero?"
"Assolutamente no. Più di una volta ho visto Demoni uccidere, ma mi è anche capitato di vedere che sarebbe successo la sera di un concerto al locale di mia sorella, e magari vedevo la cameriera inciampare con un vassoio in mano…"
Anche lei, come le altre, veniva salutata dagli studenti con rispettosi saluti, e ogni volta che aveva una premonizioni le si avvicinavano frotte di persone che volevano vedere l'effetto che la visione le avrebbe fatto.

'Sta a vedere che devo comprare una nuova striglia per l ' Ippogrifo. Oh, stanno arrivando i ragazzi magari ne hanno in dotazione una da prestarmi finché non vado a Diagon Alley a ricomprarla. E sta un po' fermo Fierobecco!' ecco quello che pensava l'avvocatessa di casa Halliwell, del tutto tranquilla all'idea di dover insegnare ad un branco di ragazzini come cavalcare un Ippogrifo.
"Salve a tutti. Prima di cominciare, nessuno ha una striglia per Ippogrifo? Non importa, tanto per oggi non monteremo a meno che Fierobecco dica di si e mi sembra poco probabile 
visto che tra noi c'è gente al massimo dello snobismo. Gli Ippogrifo, come gli Unicorno, non amano la gente irrispettosa" disse rivolgendosi ad un ragazzino che guardava gli altri dall'alto in basso. "Ora, uno per volta, avvicinatevi tranquillamente all'animale, e a pochi passi di distanza da lui fate un inchino. Solo se lui ripete a sua volta la mossa, potete avvicinarvi e accarezzarlo. Chi si offre?" anche lei, come le sorelle, riceveva sorrisi ovunque andasse, tranne nella traiettoria di Draco Malfoy, il ragazzino snob della mattina, di fronte a cui l'Ippogrifo non si era inchinato. 

'Dai Prue, è difficile trovare un ragazzino a cui non interessi la storia greca il che vuol dire che la lezione sarà magnifica, non ci vuole una premonizione per capirlo' pensò la maggiore delle sorelle, e il suo pensiero si rivelò esatto.
"Salve ragazzi. Vi interessa la mitologia greca' mi auguro di si, se no oggi rischierete di annoiarvi parecchio, perché parliamo di Piramo e Tisbe, una storia d'amore finita tragicamente. Prima, ci sono domande?" disse Prue, ricordandosi di scrivere un appunto con la nota di fare la descrizione del vaso greco con la leggenda che avrebbe narrato quella mattina. 
"Scusi prof., ma è vero che nella mitologia greca c'è un po' di verità? Perché se è così, e Zeus e Era fossero esistiti, non capisco perché non dovrebbero essere esistiti anche Loki, Thor e gli altri dei…" disse una ragazzo irlandese di nome Dean Thomas.
"Allora, se ti interessi a Loki, ti racconto una storia che mi è successa non più di tre settimane fa…"
Anche la leggenda di Loki riscosse ammiratori da tutti i dormitori che elargivano a Prue sorrisi ogni qual volta la incontravano. 

"Piper, Leo, Phoebe, Cole, a rapporto" disse all'ora di pranzo la fotografa di casa Halliwell chiamando vicino a sé, alla sorella e a altre due tizie bionde gli altri quattro. "Soprattutto tu Leo, vieni immediatamente. C'è qualcosa di cui dobbiamo parlare" "ah si? E cosa?" rispose l'angelo con aria molto vaga, la solita aria con cui si rivolgeva a Piper quando era chiamato da Loro nel bel mezzo della notte. "Loro, angioletto vago" rispose acida Pharra, in continua competizione con Leo perché non riusciva a capire perché la gemella avesse trovato un ragazzo e lei no, indicando Mary e Liz "Prue ed io siamo liete di annunciare che abbiamo anche noi due nuovi Angeli Bianchi, nuovi nel vero senso della parola, visto che non hanno ancora le ali, vero Leo, tu lo sapevi e non ce l'hai detto perché?!" continuò con sarcasmo la nuova Halliwell. "beh, non era una cosa certa, quindi non volevo illudervi, ma… vi trovate bene, vero? Le gemelle Cambury sono simpatiche, eh?" rispose l'accusato con l'aria di un mercante che cercasse di convincere il cliente a comprare la mercanzia. "Ci troviamo benissimo, caro Angelo, e credo che sia lo stesso per Mary e Liz, ma questo non cambia il fatto che avresti dovuto dircelo!!!" esplose Prue, appoggiata dagli sguardi d'approvazione delle più piccole di casa. "Beh, io devo fare lezione al quinto anno tra un quarto d'ora, e… Cole, verrai anche tu quando parlerò di te? Ammesso che Silente dica di si, è ovvio, non vorrei che i ragazzi si spaventassero" disse Piper, lanciando al marito occhiate fulminanti. In quel preciso istante le gemelle scomparvero, mentre un gruppetto di ragazzi, Harry Hermione e Ron Weasley, si avvicinava a loro. "Scusate, ma dovremmo parlarvi" si fece avanti la ragazza "o meglio, io dovrei parlare con la prof. Prue, Harry con il prof. Wyatt e Ron con Phoebe, con la prof. Phoebe" continuò "Tesoro, chiamami pure Phoebe, e chiamaci per nome, è difficile con quattro sorelle distinguerci per cognome…" disse Phoebe, tranquillizzando Hermione rossa di vergogna. "Bene, allora possiamo parlare?" continuò Ron, mentre al tavolo rimanevano solo Cole e Pharra. Dopo un po' arrivò Draco Malfoy, che chiese un colloquio a entrambi i professori. Parlò prima con Turner, per discutere la tattica della prossima partita di Serpeverde di Quidditch, che sarebbe stata contro Tassorosso, e poi si avvicinò a Pharra nel corridoio per dirle che non avrebbe sporto denuncia contro Fierobecco che non si era inchinato di fronte a lui. L'insegnante lo guardò stupita e gli rispose a tono, dicendo, con tono sarcastico, ovviamente, che da parte sua era un bel gesto, nobile, anche. Lui le scoccò uno sguardo di sfida e girò sui tacchi, mentre gli si avvicinavano i due compagni di classe Tiger e Goyle. Pharra non aveva lezione quel pomeriggio, e decise così di andare da Hagrid a fare quattro chiacchiere, e fu allora che lei si rese conto che era un bel po' che Mary non si faceva vedere. 
Quando uscì dalla casa del guardiacaccia, dopo aver adeguatamente coccolato il cagnone Thor, decise che era arrivato il momento di accertarsi che la ragazza stesse bene, così la chiamò più di una volta, fino a che non sentì la voce della ragazza dire che era sotto la doccia. Pharra si rese contò di essersi preoccupata per l'angelo un po' troppo, e si chiese se anche Prue aveva fatto la stessa cosa….
Prue aveva fatto la stessa cosa, ma con la sostanziale differenza che Liz non rispose ne venne fuori da dietro l'angolo, bensì da dietro l'angolo arrivò Leo, sconvolto, perché neanche Loro sapevano dove si trovasse l ' A. S. A. (Angelo Senza Ali). C'era una sola spiegazione, ossia che fosse in una delle stanza dei prof., luogo però inaccessibile a tutti coloro che non fossero docenti. "Insomma, Prue, abbiamo fatto tante cose scorrette nella nostra vita, dobbiamo ritrovare il tuo Angelo, dobbiamo entrare negli uffici." Disse Piper quasi implorando la sorella, restia ad infiltrarsi negli uffici altrui. "Ma scusate, sorelline e cognatini vari, come facciamo, questo posto pullula di magia, e poi come faremo a trovare ogni ufficio, non abbiamo neanche una mappa. Liz uscirà da sola, vedrete". Ma non era convinta neanche lei. "Se come hai detto, giustamente, questo posto pullula di magia, è proprio la magia che dobbiamo usare. Non so come, ma so che è così, e poi in effetti ci serve una mappa." Esclamò Pharra, intenta a passare fazzoletti a Mary che non la smetteva di piangere. "Scusate di nuovo se siamo indiscreti, ma non volendo abbiamo sentito la conversazione, così…" erano di nuovo Ron, Harry ed Hermione "Noi abbiamo una mappa di Hogwarts, e anche un Mantello dell ' Invisibilità, e se volete…" gli occhi di Piper, che aveva capito che per Prue non c'erano più scuse per dire di no, brillarono. Così, la sera, decisero di entrare in azione. Si erano dimenticati che proprio quel giorno arrivavano i Francesi e i Bulgari, e che ci sarebbe stato un banchetto per festeggiarli. 
Calarono le prime ombre della sera, e il gruppetto, piuttosto numeroso, si accinse a partire: Piper e Leo portarono con sé Harry, Phoebe e Cole portarono Hermione e Prue, Pharra e Mary andarono con Ron, che aveva sabotato la dispensa dei fratelli, prendendo scherzi e giochi di ogni tipo da usare come diversivo. Il Mantello era stato dato a Prue e Ron, della Mappa del malandrino erano state fatte tre copie, tutte fedeli, nel senso che in tutte era possibile vedere la presenza di altri nei paraggi: Piper era pronta a bloccare chiunque li avesse visti, e Leo teneva per mano lei e Harry nel caso avessero dovuto scomparire, Phoebe avrebbe fatto finta di inseguire Belthazor, e Pharra si sarebbe trasformata in gatto, di modo che non avrebbe dato nell'occhio più di tanto. Tutto sarebbe andato bene se gli insegnanti di Beaubaxton e Durmstrang non si fossero aggirati nei corridoi della scuola per trovare le stanze. Si trattava di due tipi sui 28 anni, piuttosto carini, di nome David e Matt. Mentre Harry, Piper e Leo stavano cercando la stanza del prof. Vituos, quello di Incantesimi, si scontrarono con Phoebe, Cole e Hermione arrivò il tizio David, che pregò il gruppo di fargli visitare Hogwarts: i 'nostri' tentarono di dirgli di no, ma quello non capiva una parola, per cui dovettero dargli retta, augurandosi che agli altri andasse meglio, augurio del tutto sprecato, visto che Matt girovagava con aria sperduta nel castello chiedendosi dove fosse la torre Ovest. Ad un certo punto vide un gattino che gli passava accanto, e che si guardava dietro miagolando. Credendo che al gatto servisse qualcosa, Matt lo prese in braccio, e nonostante i tentativi di Pharra di liberarsi dalla stretta, lui la portò in Sala Grande, cosicché lei, Prue, Ron e Mary dovettero riattaccare le ricerche, fino a che non si trovarono faccia a faccia con Liz, che era stata a fare un giro nella Foresta Proibita, il confine di Hogwarts. Per fortuna era andato tutto liscio, ma erano in ritardo per la cena, e già pregustavano l'ira di Piton, il prof. di Pozioni, per cui ogni occasione era adatta a rimproverare le Halliwell e i vari Angeli, visto che la faccenda di Liz e Mary era di dominio pubblico. Matt e David si rivelarono anche simpatici, se non fosse stato, come tendevano a sottolineare Cole e Leo, che annuivano con aria da deficienti ogni volta che qualcuno se ne usciva con una parola o un'espressione troppo difficile, sebbene fossero inglesi infatti si erano trasferiti sin da piccoli in Francia, e parlavano meglio francese che inglese. Anche gli studenti delle scuole estere erano in gamba, ma non mancavano l'occasione di attaccare briga con chiunque gli capitasse a tiro. Una volta le sorelle arrivarono giusto in tempo per impedire a Draco Malfoy di rimanere schiacciato sotto la mole colossale di Simon de la Couvre. Pharra avrebbe colto volentieri l'occasione per prendere da parte Malfoy e tenergli un discorso a quattr'occhi, ma proprio mentre si stava avvicinando al ragazzo arrivò Leo, convinto che lei volesse dire qualcosa come "Tritolo. Funziona sempre, e l'esplosione te la ricordi finchè campi", la portò via, con la scusa di parlarle di Mary e Liz, che stavano iniziando a flirtare con due ragazzi di Beaubaxton. Nel frattempo a Hogwarts si era sparsa la notizia della finale della Coppa del Mondo di Quidditch, Bulgaria contro Irlanda. Leo e Cole, essendo allenatori di questo sport, ricevettero due biglietti ciascuno per la partita, così l'unica delusa era rimasta Pharra, visto che Prue, Liz e Mary non erano amanti di questo sport, e Piper e Phoebe sarebbero andate con i mariti, fidanzati vari. Così la nostra Animagas si aggirava per la scuola sempre più depressa, perché mancava poco alla partita, e la possibilità di trovare i biglietti si era estinta all'orizzonte. Un giorno lei e Prue erano in cortile quando si avvicinarono a loro Matt e David, che le colsero alle spalle e fecero quasi cadere Prue nel laghetto:
"Ciao Prue, ciao Pharra, come state?" . Urlo di Prue sull'orlo del laghetto, ripresa per i piedi dalla sorella.
"Bene, benissimo, grazie se non fosse che ormai non ho più la microscopica… piccola possibilità di andare alla finale di Quidditch, io sono irlandese e avrei voluto andare a quella partita per vedere la faccia di Krum, il giocatore bulgaro, vedendo la coppa nelle mani dell'Irlanda…." Disse Pharra accarezzando il tentacolo della Piovra del laghetto che affiorava sulla superficie. 
"A proposito di questo, noi abbiamo preso due biglietti in più per la partita perché io preso anche per lui e lui per me" continuava David, "Perché non venite con noi, tifiamo anche noi per l'Irlanda, in fondo siamo inglesi, anche se con la… nationalitè francese" 
"Per me va bene, dev'essere la mia giornata fortunata oggi…ma Prue" saltò su Pharra
"Io sono d'accordissimo, non vedo l'ora che ci sia la partita, il campionato è stato veramente bello, il Chittich è uno sport fantastico" disse Prue lanciando occhiate fulminanti alla sorella. La fortuna volle che proprio in quel momento arrivò Piper bloccando il tempo e ridendo come un pazza "Prue, deve esserti piaciuto davvero tanto il campionato, anche perché lo sport si chiama QUIDDITCH!" disse Leo con aria da superiorità, sostenendo a fatica lo sguardo vanaglorioso di Pharra, a cui il giorno prima aveva detto testuali parole: "Sarà dura che tu trovi qualcuno che ti porti alla partita, ma se ci riesci giuro che non ti prendo più in giro per le tue apparizioni mezza donna - mezza gatta." 
"Voi due smettetela di comportarvi come bambini, e tu, Piper, sblocca il tempo, che io sistemo le cose. Quidditch, vero?" disse Prue in tono risoluto, mentre Piper trascinava via il marito e sbloccava il tempo. 
"Dicevamo?" disse Pharra con aria da santerella acchiappando David per il braccio per non essere trascinata sott'acqua dalla piovra, che l'aveva presa in simpatia.
"Un'irlandese e un inglese che vanno a braccetto per il cortile… voi due dovreste sfilare per le strade di Belfast, altro che i suoi attentati terroristici, sig.na Halliwell, farebbero molto più effetto." Draco Malfoy, ovviamente, il cui paparino aveva fatto delle indagine per ordine del figlio cercando dati compromettenti che avrebbero fatto radiare Pharra dalla scuola. La ragazza rimase senza parole, stava evidentemente pensando a come uccidere Malfoy nella maniera più lenta e dolorosa. Per fortuna arrivò la Mc. Granitt, la prof. di trasfigurazione a risolvere la faccenda portando Malfoy in classe e Pharra, ancora ammutolita dalla rabbia, in cucina a prendere un tè. Calmatasi un poco la strega decise di ignorare il ragazzino e prepararsi per la cena anche perché presto ci sarebbero state le vacanze per permettere ai ragazzi e agli insegnanti di assistere alla partita di Quidditch, che finì a favore dell'Irlanda sebbene Krum avesse preso il Boccino.
La partita fu un successo, anche perché cosa più importante a dispetto di quello che ne dica Pharra, Liz e Mary ricevettero le ali, diventando a tutti gli effetti Angeli Bianchi, ma Harry ritornò a Londra, e Matt e David tornarono in Francia. Non si può dire che non VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI, e nella normalità.

 
Scritto da Mary Newbury


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