THE
END
Un'altra storia
interattiva di "Streghe"
Riassuntino: un misterioso bambino, Sebastian, decide di divertirsi con le Halliwell. Mai fidarsi di chi ha una faccia innocente!
Data di composizione: attorno al 24 Agosto 2000
Adatto: mi sono sbizzarrita con le morti, forse i più piccoli dovrebbero leggerlo con qualcuno
Disclaimer: Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito “Streghe Italia” e che tutti i personaggi di “Streghe – Charmed” sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment e sono utilizzati senza il permesso degli autori e senza fini di lucro.La parte più oscura di me, quella più crudele, è venuta prepotentemente a galla ed è nato questo nuovo racconto interattivo. Ormai è inutile dire come funziona vero?!? (vedi anche "Un tuffo nel passato") E' piuttosto lungo [mi sono lasciata un po’ prendere la mano:-) ] quindi armatevi di pazienza perché potrebbe servirvi!
Era notte inoltrata e un temporale imperversava su San
Francisco. La luce era saltata e tutte le case, compresa villa Halliwell, erano
al buio, ma questo non impediva ad una figura di girare comunque tra le stanze
delle quattro sorelle. La figura si muoveva sicura ma, mentre stava andando al
piano superiore, inciampò sull’ultimo gradino e non poté evitare di fare
rumore “Maledizione!” Fu la sua reazione. Prue, allarmata dal rumore, prese
la pila dal cassetto del suo comodino e uscì. Phoebe era seduta sull’ultimo
gradino della scala e si teneva un piede. “Porca la miseria! Il mio povero
piedino così mal ridotto!” “Ma cosa ci fai tu alzata?” Le chiese la
sorella maggiore. Phoebe si girò di scatto e sul suo viso comparve una sua
tipica espressione: la solita di quando cercava invano delle scuse. “Emh,…
sono scesa a prendere da bere!” Disse lei. Prue la guardò e sorrise “Non mi
dire che hai ancora paura dei temporali!” “Io no ho mai avuto paura dei
temporali – Esclamò la più giovane delle due, ma poi accorgendosi di aver
detto un’enorme cavolata, ritrattò subito – Ok, da piccola forse si, ma non
più adesso. Semplicemente i tuoni mi hanno svegliato e non sono più riuscita
ad addormentarmi!” “Si, si come no!” Le rispose sorridendo Prue. “Ma
cos’è, c’è per caso una conferenza alle tre di notte qui?” Chiese Piper,
anche lei svegliata dal rumore. “Non ti preoccupare, è solo Phoebe che ha
paura dei temporali!” Disse Prue guadagnandosi un’occhiataccia da parte
della sorella. “Ok, adesso basta! – disse risoluta Piper – Non so voi, ma
io domani mi devo alzare presto e ho veramente bisogno di dormire, quindi se
volete continuare le vostre discussioni, fatelo in silenzio!” E dopo aver
detto questo si rintanò nuovamente in camera sua. Phoebe si alzò da terra e,
dopo aver augurato buona notte a Prue, se ne andò a dormire, o perlomeno a
tentare di farlo, così Prue rimase sola. Era molto stanca, ma prima di
tornarsene anche lei a dormire, andò a controllare Chris. Aprì delicatamente
la porta. Chris dormiva beatamente, nonostante il rumore di Phoebe e dei tuoni.
Prue ebbe l’impressione che nemmeno una cannonata l’avrebbe svegliata, così
richiuse la porta e se ne tornò in camera sua. Nella casa tornò il silenzio.
Era quello che stava aspettando. Rimase ferma ancora
per qualche minuto, aspettando che le sorelle si addormentassero, poi andò in
soffitta. Sapeva benissimo di non poter prendere il Libro delle Ombre, e non ne
aveva nessuna intenzione, voleva semplicemente consultarlo. Aprì il prezioso
volume e cominciò a sfogliarlo nervosamente. La paura rendeva la sua ricerca
ancora più difficile. Fino ad ora aveva provato di tutto, ma non aveva potuto
fare niente contro quell’essere mostruoso, e il Libro era la sua ultima
speranza. Non voleva coinvolgere altre streghe in quella battaglia, ed era per
questo che si era introdotta in casa Halliwell come una ladra, anche se in realtà
non stava facendo niente di male. Il fatto era che, probabilmente, se avesse
avvertito le Halliwell, le avrebbe messe in grava pericolo, perché neanche
loro, erano pronte per affrontarlo e poi,… era una faccenda personale. “Stai
cercando qualcosa?” Chiese una dolce vocina alle sue spalle. La strega non si
girò nemmeno. “Complimenti, mi hai trovato! Non pensavo avresti fatto così
presto!” Disse lei “Dovresti saperlo che siamo uniti da un legame
indissolubile” Rispose il bambino. La strega si girò “Che intenzioni hai
figlio mio?” “Beh, prima di tutto ti ringrazio per avermi portato qui. Senza
di te non avrei mai potuto trovare le Halliwell così facilmente. Peccato solo
che debba liberarmi di te. Sai mamma, il tuo guaio è che sei sempre stata
buona, e credimi, per un demone come me, è stata una vera tortura. Purtroppo
non mi è permesso ucciderti visto che sei mia madre, ma posso comunque
toglierti dalla circolazione per un po’, in modo che tu non aiuti le mie
prossime vittime!” “Figlio mio, non farlo, te ne prego. Devi smettere questa
spirale d’odio e dolore, e solo tu puoi farlo. So che una parte di te è
ancora quella che conosco io, quella buona, falle prendere il sopravvento per
piacere!” “Si, si, che belle parole, ma adesso basta, non o tempo da
perdere. Ci vediamo!!!” Lui schioccò le dita e la strega scomparve nel nulla.
Il bambino scese dalla soffitta con fare tranquillo e
rilassato. Con un gesto della mano, aprì la porta della camera di Prue e vi
entrò. Curiosò un po’ in giro e poi passò una mano sopra il viso
addormentato della sorella maggiore e infine, uscì. Ripete le stesse azioni in
ognuna delle altre tre camere e alla fine si fermò nel piccolo corridoio che
univa le stanze con aria un po’ delusa. “Hanno talmente tanti punti deboli
che non saprei neanche quale scegliere. E così le famose Halliwell, sono tutto
qui!?! Che delusione! Potrei eliminarle muovendo semplicemente una mano, ma così
non mi divertirei per niente. Però potrei giocare un po’ con loro, tanto per
divertirmi!” “Non giocare con il fuoco!” Disse una voce imperiosa
proveniente dall’aria!” “Oh, mio signore, siete proprio voi?” Chiese
incredulo il bambino. “Se tanti prima di te hanno fallito è perché le hanno
sottovalutate. Non fare il loro stesso errore anche tu che sei il mio
prediletto!” “Non temete mio signore, prenderò le mie precauzioni e poi
donerò il loro dolore e le loro vite alla vostra grandiosa causa: la
distruzione totale!” “Per te ci sarà un grande futuro – continuò la voce
– perché la tua crudeltà è infinita e il tuo talento nel fare del male è
indiscutibile, ed è per questo che non voglio che ti accada nulla, quindi
ricorda che la loro forza non sta solo nei loro poteri!” “Non temete mio
signore, non mi accadrà niente, perché ho preso l’unica pagina del Libro che
poteva servire loro per distruggermi. Vi offrirò uno spettacolo degno della
vostra attenzione!”
Un pallido sole illuminava la mattinata della città.
La strada era ancora bagnata dopo il temporale della notte, ma almeno ora il
cielo era sereno e solo qualche piccola nuvoletta bianca viaggiava spinta dal
vento. Chris si alzò di buon umore. Scese sorridendo le scale e arrivò in
cucina dove c’erano già Piper e Prue. “Buongiorno sorelline!” Disse la più
giovane delle Halliwell. “Ciao, come mai così sorridente oggi?” Chiese Prue
“Ho dormito stupendamente!” Rispose Chris “Con tutti i tuoni che ci sono
stati?” Chiese incredula Piper “Che tuoni?!?” Rispose Chris. “Lasciamo
perdere i tuoni eh!” Disse Phoebe arrivando in cucina con una faccia tremenda.
Era evidente che non aveva chiuso occhio. Prue non riuscì ad evitare di
sorridere e Phoebe la ammonì “Tu non dire neanche una parola, intese?!?”.
Phoebe si sedette a tavola e prese il giornale. Fu allora che…
“Sorelline, guai in vista!” Le tre sorelle si
girarono verso Phoebe in attesa che si spiegasse meglio, ma lei non continuò.
“Che succede?” Chiese Prue. “Non ne ho idea!” Rispose Phoebe mentre le
sorelle continuavano a guardarla non capendo cosa stava succedendo. “Non so
cosa mi è successo. Non era una visione, ma una specie di… sensazione. Ho il
presentimento che siamo in guai grossi, ma non ho idea di che guai siano!”
Piper la guardò sempre più confusa. “Ti senti bene?” Chiese Prue vedendo
che Phoebe era improvvisamente impallidita “No, non credo!” Rispose lei, e
poi svenne.
“Phoebe! Phoebe!” La voce preoccupata di Chris la
riportò alla realtà. Phoebe aprì gli occhi e finalmente Chris si calmò un
po’. “Come stai?” Chiese Piper “Meglio, credo…” “Che ti è
successo?” Chiese Prue “Non lo so, forse è il mio potere che sta
aumentando” Rispose Phoebe alzandosi lentamente e mettendosi a sedere. “Mi
hai davvero spaventato questa volta, lo sai?!? - Disse la più piccola delle
sorelle a Phoebe – Ti ho visto tante volte sconvolta a causa del tuo potere,
ma oggi,…” “Stai tranquilla, è che questa sensazione mi ha colto un po’
di sorpresa, ma prima o poi mi ci abituerò!”. Mentre Chris si prendeva cura
di Phoebe, Prue aveva preso in disparte Piper “Dobbiamo chiamare Leo!” Disse
la maggiore delle due “Scusa, ma perché?” “Questa storia non mi convince,
Phoebe ha spaventato anche me, e voglio essere sicura che è veramente a causa
di un aumento del suo potere e non per qualcos’altro!” “Ok,
chiamiamolo!” Disse Piper “Fallo tu! Non vorrei che Phoebe si preoccupasse
per niente, e se lo chiami tu, non sarà poi così strano!” “Ok, ok, vado in
soffitta a vedere se è nei paraggi!”
Piper salì in soffitta e cominciò a chiamare
“Leo?!? Leo?!? Ehi, Leooo!?!” Ma questa volta l’angelo non si presentò.
Piper rimase sorpresa e delusa che lui non fosse accorso come al solito, ma pensò
che, probabilmente, era impegnato ad aiutare qualche altra strega e si sentì un
punta di gelosia invaderla, comunque questo stato d’animo durò poco perché,
improvvisamente e inspiegabilmente, fu assalita da un grande paura. Non riuscì
a controllarsi e corse giù in cucina mentre nella soffitta, ormai abbandonata,
risuonava una risatina felice.
“Piper che c’è?” Chiese preoccupata Prue
vedendo la sorella con una faccia stravolta. “Non lo so,… Ero in soffitta e
ho avuto paura!” “Paura di cosa?” “Non lo so! Non c’era niente, ma ti
assicuro che ero spaventata come mai prima d’ora nella mia vita!” Prue non
sapeva cosa pensare, era tutto troppo strano, ma era certa che per loro non ci
fossero buone notizie. “E Leo?” Chiese Prue “Non ha risposto!”
“Torniamo lassù!” Disse dopo un po’ la maggiore delle due “Cosa?!?
Neanche per scherzo!” Prue la guardò incredula. Non aveva mai visto Piper così
spaventata “Piper cerca di controllarti, non c’è niente di cui avere
paura!” “Ne sei sicura?” Prue non rispose, ma prese per mano la sorella e
assieme andarono in soffitta.
Prue entrò per prima mentre Piper continuava a
guardarsi attorno. La paura le stava passando, ed ora era curiosa di sapere cosa
l’aveva terrorizzata a quel modo. “Prova a richiamarlo!” Disse Prue e
Piper, sebbene poco convinta, cominciò a chiamare l'angelo bianco che, però,
anche questa volta non arrivò. Piper cominciava a preoccuparsi. Improvvisamente
in un punto della soffitta, l’aria si illuminò e comparve Penny. Piper e Prue
erano estremamente felici di rivederla, ma lei sembrava preoccupata “Bambine
mie! – cominciò – questa volta sarà molto dura!” Quelle erano le parole
che Prue temeva di sentire. Si sentì scoraggiata e spaventata, ma si impose di
rimanere calma. “Lui è molto potente, è il prediletto del signore del male,
e ha deciso di divertirsi con voi! Vi darò tutto l’aiuto che potrò, ma voi
dovete stare attente: guardatevi sempre alle spalle e siate pronte a qualsiasi
cosa. Lui è…” Poi, improvvisamente, scomparve senza finire la frase e un
bambino spuntò da dietro un mobile della soffitta. “Scusate se l’ho fatta
sparire così all’improvviso, ma le presentazioni preferisco farle da me!
Piper, Prue, io sono il demone che vi distruggerà o, se voliamo essere più
precisi, che vi annienterà tra tremende torture!” Le due Halliwell erano
senza parole paralizzate dalla paura, la stessa tremenda e inspiegabile paura
che Piper aveva già provato. “Beh, dovevo aspettarmelo che non avreste fatto
i salti di gioia, ma pensavo che almeno avreste abbozzato una reazione,…
comunque non importa” Alzò una mano e schioccò le dita. La terra cominciò a
tremare. “Il gioco è cominciato. Vedete di non morire tanto presto, o non mi
divertirò!” E poi scompare nel nulla.
Appena il bambino sparì, Prue riprese il controllo di
se. Afferrò Piper per un braccio e la trascinò via dalla soffitta che stava
crollando. Chris e Phoebe erano già fuori di casa. La strada si riempì
rapidamente di gente mentre la terra non accennava a smettere di tremare. La
paura era dipinta sui volti di tutti. Gli istanti sembravano
interminabili mentre le Halliwell vedevano la casa crollare sotto i loro occhi.
Finalmente il terremoto finì. Phoebe rimase impietrita a guardare i resti della
loro casa mentre Prue si lasciò cadere a terra disperata. La gente li attorno
stava ricominciando a muoversi, in cerca dei parenti o degli amici con cui era
prima della scossa. Qualcuno cercava di entrare in casa a recuperare le cose più
care, e fu vedendo questa scena che Phoebe si ricordò del Libro.
Senza neanche pensarci corse verso la casa e vi entrò
ignorando le grida delle sorelle che le chiedevano di fermarsi. Salì le scale
velocemente ed entrò in soffitta, o meglio, quella che una volta era la
soffitta. Il soffitto era crollato quasi completamente e, trovandosi di fronte a
quello spettacolo desolante, Phoebe disperò di trovare il Libro, poi vide un
angolo del prezioso volume che sbucava tra le macerie. Si avvicinò e lo prese,
poi corse giù cercando di uscire il più velocemente possibile. Ci fu
un’altra scossa e una trave del soffitto cadde addosso alla ragazza. Phoebe
cadde a terra sbattendo la testa.
Piper che aveva visto correre la sorella verso la casa
aveva tentato inutilmente di fermarla. Guardò Prue e assieme corsero verso la
casa seguite da Chris. “No, aspetta qui!” Intimò la sorella maggiore a
Chris e Piper fece un cenno di assenso “Ma io…” “Niente storie, aspetta
qui” E Chris, suo malgrado, si fermò al lato della strada mentre le sorelle
andavano a cercare Phoebe.
Entrarono e cominciarono a chiamarla ma lei non
rispose, poi la videro scendere dalle scale con il Libro. Pensarono di poterne
uscire tutte e tre senza grossi problemi, ma proprio in quel momento la terra
ricominciò a tremare. Non era una scossa di grande intensità, ma dopo il
terremoto precedente la casa non poteva reggere nemmeno a una scossina di quel
genere, e infatti Prue e Piper videro una trave che crollava addosso a Phoebe.
Rimasero ferme finché la scossa non cessò e poi corsero dalla sorella.
“Phoebe, mio Dio, Phoebe! - Gridò Piper
avvicinandosi alla sorella con le lacrime agli occhi – Rispondimi!” Ma
Phoebe non accennava a riprendere i sensi “Non sarà mica…” Disse con un
filo di voce “No, respira ancora” Disse con sollievo Prue. Appurato che la
sorella era ancora tra loro, le due cercarono di liberarla da sotto la trave ma
questa era troppo pesante. “E’ troppo pesante!” Sbottò
Piper mentre la disperazione si prendeva possesso di lei “Ok, spostati,
ci provo io” Le disse Prue. Usò il suo potere e con un po’ di sforzo riuscì
a sollevare la trave a sufficienza in modo che Piper tirasse fuori la sorella.
Dopo di che Prue andò ad aiutarla e assieme cercarono di uscire vive da li.
Purtoppo la casa nell’ultima scossa aveva subito notevoli danni e il soffitto
non resse più. Prima che le tre Halliwell riuscissero ad uscire, anche il resto
del soffitto cominciò a crollare su di loro.
Chris da fuori, sentì i rumori della casa che
crollava e non vide uscire nessuno. Era preoccupatissima e cominciò a pregare
che le sue sorelle fossero ancora vive. Erano l’unica famiglia che aveva e non
voleva certo vederle sepolte sotto la loro casa! Dopo alcuni istanti lunghissimi
la casa finì di crollare e Chris si sentì come se il mondo stesse crollando
assieme alla casa. Non erano uscite, le lacrime le salirono agli occhi
quando improvvisamente, tre figure uscirono dal polverone e Chris tornò a
sorridere. Piper e Prue sorreggevano tra loro Phoebe.
Appena vide i primi pezzi cadere, Piper alzò la testa
impaurita, quel poco che era rimasto ancora in piedi, ora stava crollando.
Istintivamente alzò le mani e bloccò il tempo. Non ci fu mossa più azzeccata
di quella, perché solo così riuscirono tutte e tre ad uscire sane e salve, più
o meno. Lei e Prue sorressero Phoebe fin fuori e poi la adagiarono a terra
mentre Chris correva verso di loro. Cercarono di farle riprendere i sensi
invano. Finalmente due infermieri si avvicinarono a loro e cominciarono a
prendersi cura di Phoebe.
Se credi che Phoebe sia messa male (in fondo è
stata schiacciata da una trave) vai al capitolo 3, se invece
credi che la ragazza abbia la testa troppo dura persino per la trave, allora vai
al capitolo 2.
La visitarono velocemente e, dopo aver controllato che
non fosse in pericolo di vita, la misero sopra una barella e due volontari la
portarono nel campo di emergenza li vicino mentre Chris, Prue e Piper la
seguivano con apprensione. Presto Phoebe riprese i sensi. Aveva preso una bella
botta in testa ma, considerata la situazione, se l’era cavata piuttosto bene.
Appena sveglia sorrise alle sorelle per rassicurarle e riuscì nel suo intento.
“Sei stata una grande incosciente lo sai?!?” Le disse Piper mentre piangeva
ancora dalle felicità che Phoebe fosse viva “Dov’è il Libro?” Domandò
Phoebe “Ma non sai pensare ad altro?” Le disse Chris e Phoebe non rispose.
“L’ho preso io – Disse Prue avvicinandosi alla sorella e abbracciandola
–E’ nel mio zaino!” Phoebe, rassicurata da quelle parole si rilassò e si
riaddormentò quasi subito mentre le tre sorelle le vegliavano accanto.
Dopo un paio d’ore, e tutti gli accertamenti del
caso, i medici dissero che Phoebe poteva anche andare con le sorelle a patto che
non si sforzasse troppo e la ragazza, che non sopportava l’idea di doversene
stare buona sdraiata su una brandina, colse al volo l’occasione e alzò i
tacchi. “Sei sicura che non sia meglio se Phoebe riamane ancora un po’ sotto
la cura dei medici?” Chiese Piper alla sorella maggiore ma prima che lei
avesse il tempo di rispondere, Phoebe si intromise nella loro conversazione
“Cosa state confabulando voi due? Non avrete mica intenzione di lasciarmi
ancora qui? Sia ben chiaro che non ci rimarrò un secondo di più. Io sto bene,
e poi comunque, non lascerei mai le mie sorelline mentre un demone attenta alla
loro vita, perché questa è opera di un demone vero?” Piper e Prue la
guardarono stupite. Come faceva a sapere del bambino? “ “Ma tu,
come…?!?” Domandò incredula Piper e la sorella le rispose. “Sono una
strega da più di un anno ormai, e certe cose le riconosco a intuito!” le
altre le sorrisero e poi, capendo che non c’era modo per tenerla lontano dal
rischio, si incamminarono tutte e quattro, in cerca di qualche posto tranquillo
dove pensare a come sconfiggere quel bambino demoniaco
Erano tutte e quattro sedute per terra, erano riuscite
a trovare un angolino tranquillo in una zona semidisabitata della città e dove
orami, non c’era praticamente nessuno. Stava cominciando a calare la sera, si
faceva freschetto e sempre più buio. “Non vorrei dire sorelline, ma i posti
particolarmente bui non mi sono mai piaciuti” Disse Chris a cui quella
stradina disabitata metteva i brividi. “Credo sia meglio rimanere qui. Se il
demone dovesse attaccarci, meglio che non ci sia altra gente attorno a noi!”
Disse Prue “Ok, forse hai ragione, ma questo non toglie che questo posto
continui a non piacermi!” Le rispose Chris. Avvicinandosi ancora un po’ alle
sorelle. “Cosa faremo se quel demone si farà vivo?” Domandò Phoebe
“Ancora non lo so, proviamo a consultare il Libro!” Disse Prue. La maggiore
delle quattro tirò fuori dallo zaino il volume e cominciò a sfogliarlo sotto
la supervisione di Phoebe. Ad un tratto si udì una voce.
Le Halliwell si girarono enormemente sollevate.
“Nonna!” Esclamò Phoebe che a stento si trattenne dal saltarle al collo per
abbracciarla. “Bambine mie! – disse con un tono quasi di scusa – Mi
dispiace per tutto quello che è successo, ma non potevo fare niente, almeno fin
ora! Il demone che dovete affrontare si chiama Sebastian, non fatevi incantare
dal suo aspetto innocente, perché è uno dei più crudeli inviati del male che
io abbia mai incontrato. La sua essenza maligna era stata intrappolata da alcune
nostre antenate molto tempo fa ma, in qualche modo che non conosco, è riuscito
a liberarsi. Esiste un solo modo per distruggerlo, una formula che si trovava
nel Libro delle Ombre, ma purtroppo lui l’ha strappata via e l’ha messa al
sicuro nel suo regno!” Le quattro Halliwell rimasero spiazzate da questa
notizia poi Phoebe domandò “Esiste un modo per recuperare la formula?”
“Si, esiste ma è molto pericoloso, potreste non tornare più!” Rispose
Penny Le quattro sorelle si guardarono e poi Prue rispose per tutte “Non penso
che abbiamo molta scelta!” “Sapevo che avreste risposto così – Disse
Penny porgendo alle nipoti un foglio con una formula – Questa vi porterà nel
suo regno e una volta li… Non so se avrete ancora i vostri poteri e non so
nemmeno cosa possa succedervi, l’unica cosa che è certa è che quel posto è
un’estensione del demone stesso e lui la controlla perfettamente ed è in
grado di fare ciò che vuole. Per favore, state attente ragazze mie!” E dopo
aver dato le ultime istruzioni, Penny scomparve.
Prue aveva in mano il foglio e lo guardava con
diffidenza. Di fronte alla nonna non aveva avuto dubbi su cosa fare, ma ora che
si trovava al dunque era assalita dalla paura, non era pronta per morire. Alzò
lo sguardo e vide che nella mente delle sorelle passavano gli stessi inquietanti
pensieri. Stava per ripensarci quando Chris le prese il foglio e poi,
guardandola negli occhi disse “L’hai detto tu, non abbiamo scelta. Non
possiamo stare qui ad aspettare che arrivi, andremo li e troveremo
quell’incantesimo, lo leggeremo e ci libereremo per sempre di quel coso! Siamo
le Halliwell, non può pensare veramente di sconfiggerci così facilmente, e non
possiamo pensarlo neanche noi!” Prue guardò la sorella stupita, non si
aspettava di essere incoraggiata proprio dalla più piccola di loro. A rigor di
logica avrebbero dovuto essere lei, Piper e Phoebe a occuparsi di Chris, ma in
realtà era successo il contrario. Finalmente pronte alla prova che le
aspettava, le quattro sorelle si disposero in cerchio e cominciarono a leggere
la formula.
Siamo
consapevoli del rischio che corriamo
Ma tirarci indietro non possiamo
Perché Sebastian sconfiggere dobbiamo
Per questo aiuto chiediamo
Affinché nel suo regno arriviamo
Un istante dopo si trovarono in una valle verde. Si
guardarono intorno stupite, non sembrava proprio la dimora di un demone tanto
crudele. Poi una risata rieccheggiò nell’aria terrorizzando a morte le
ragazze. “Non pensavo foste così stupide da venirmi a trovare qui nel mio
regno, ma ancora una volta vi avevo sopravvalutato” Poi la realtà attorno a
loro scomparve.
Prue si trovò improvvisamente e inspiegabilmente in
una casa ben illuminata e ben arredata. Rimase stupita da ciò che si trovò di
fronte e si girò per chiedere consiglio alle sorelle, e fu solo allora che si
accorse di essere sola. La cosa la insospettì e la terrorizzò. Era opera di
Sebastian, ma cosa aveva in mente quel bambino? Si guardò intorno e vide la
porta. Tentò di aprirla per uscire, ma prese una forte scossa e dovette
rinunciare. Cercò intorno se ci fossero altre
vie d’uscita, ma anche quando tentò di uscire dall’unica finestra,
l’unico risultato, fu la scossa. Ormai rassegnata, si sedette sul piccolo
divano con le mani tra i capelli cercando di pensare ad una soluzione, ma con
scarsi risultati
Phoebe si ritrovò in un boschetto dove la vita
ferveva. Alcuni uccellini colorati rallegravano l’aria con i loro canti e due
scoiattoli si rincorrevano sugli alberi. Phoebe sgranò gli occhi, ma dov’era
finita? Si guardò intorno in cerca delle sorelle e poi, non trovandole, cominciò
ad incamminarsi per cercarle. Avanzò per un po’ finché vide una casa. Senza
neanche sapere perché, si avvicinò ed entrò. La cosa che si trovò di fronte
la stupì moltissimo.
Prue era assorta nei suoi pensieri quando la porta si
aprì inaspettatamente. Prue si alzò di scatto pronta a qualsiasi cosa, ma non
riuscì ad evitare un’espressione stupita davanti alla persona che entrò.
“Ancora tu?” Domandò mentre sentiva l’odio crescere dentro di lei.
“Toh, chi si rivede, la cara Prudence Halliwell, spero che ti vada tutto
male!” Disse ****** il demone che aveva ucciso Andy. “Ti avevamo
sconfitto!” Disse Prue con un filo di voce mentre l’immagine di Andy le
tornava prepotentemente tra i pensieri. “Beh, diciamo che sto molto simpatico
al mostro comune amico Sebastian e così,… eccomi ancora qui!” Prue si sentì
invadere da una rabbia accecante e si scagliò contro il demone che però reagì
con prontezza e schivò il colpo. Per un po’ continuarono così sferrandosi
colpi a vicenda finchè il demone non si trovò in mano una specie di paletto.
Davanti a Phoebe c’era ancora lui, il demone che
l’aveva terrorizzata prendendosi possesso di lei, l’uomo nero. Quella massa
informe le stava davanti sogghignando. “Ancora tu Phoebe, che piacere
rivederti, sei pronta? Mi serve ancora una schiavetta ubbidiente e docile come
te, soprattutto adesso che le tue sorelle non ti possono ricordare che sei
buona!” Poi la massa nera cominciò ad avvicinarsi e tentò di colpirla. Lei
schivò agilmente il colpo e provò a sua volta a colpirlo. Non si rendeva conto
che un demone non si può certo sconfiggere con una zuffa, e continuava a
battersi furiosamente perché non voleva per nessun motivo tornare tra le
grinfie di quell’essere. Improvvisamente tra le sue mani si materializzò il
paletto. Senza pensare colpì il demone che si accasciò a terra. I contorni
della casa e di tutto ciò che la circondava cominciarono a farsi meno nitidi
finché scomparve tutto, anche il demone e Phoebe si trovò in una specie di
enorme caverna, poco illuminata e davanti a lei, c’era il corpo di Prue con un
paletto conficcato all’altezza del cuore. Il silenzio che regnava fu rotto
dalle grida di dolore di Phoebe e da una risatina felice che si propagava
nell’aria.
Quando Chris si rese conto di cosa era successo, era
circondata dal buio. Chiamò a gran voce le sorelle, ma nessuno le rispose.
Cominciò ad avanzare cercando di farsi coraggio mentre si chiedeva che fine
avessero fatto Phoebe, Piper e Prue.
Piper si ritrovò nel buio. Rimase ferma per qualche
istante chiamando le sorelle, poi quando i suoi occhi si abituarono alla poca
luce che c’era, si accorse di essere in un cimitero. Si guardò spaventata
attorno e l’occhio le cadde sulla lapide accanto a lei. Lesse il nome. Piper
Halliwell. Indietreggiò di qualche passo impaurita e andò a sbattere contro
qualcosa. Si girò di scatto. Lo riconobbe immediatamente, era il demone che
aveva ucciso Patty. Arretrò impaurita mentre lui si avvicinava sempre di più.
“Allora cara Piper che ne dici di morire come tua madre, come vedi la lapide
c’è già, non manca che il tuo corpo esanime, ma a questo posso rimediare
io!” Il demone l’attaccò per primo ma lei si girò e cominciò a correre
distanziandolo del tanto che le bastava per poi riprendere fiato e attaccarlo a
sua volta.
Senza sapere come, Chris si ritrovò in un cimitero
camminò impaurita tra le lapidi finchè una non catturò la sua attenzione, la
scritta la gettò nello sconforto. ‘Qui giace Victor Halliwell morto nel vano
tentativo di salvare la figlia’ Poi sentì una voce dietro lei “Che ne dici,
ti piace la scritta? E’ stata una mia idea e ne sono orgoglioso!” Chris si
girò con gli occhi pieni d’odio “Arkas!” “Si, sono sempre io, allora ti
sono mancato? Tu si, moltissimo, soprattutto considerando che mi devo ancora
appropiare dei tuoi poteri che mi spettano di diritto!” Chris gli si scagliò
contro ma, inaspettatamente, il demone cominciò a scappare velocemente
riuscendo a distanziarla. Si fermò un attimo e poi la attaccò.
Phoebe assisteva impotente allo spettacolo davanti a
lei. Piper e Chris stavano combattendo tra loro e non sapevano di farlo. Phoebe
aveva urlato a squarciagola per avvertirle, ma loro sembravano non sentirla.
Aveva provato ad andare a fermarle di persona, ma Sebastian l’aveva bloccata
con i suoi poteri e ora non
riusciva nemmeno ad alzarsi da terra.
Piper si ritrovò in mano un coltello e, sentendosi
incomprensibilmente invincibile con in mano quell’arma, attaccò il demone
colpendolo a morte. Il cimitero si dissolse nel nulla. Piper sentì un urlo, si
girò e vide Phoebe accanto al corpo di Prue. Poi guardò di fronte a se e vide
Chris morta. Si avvicinò e tentò inutilmente di svegliarla. L’aveva uccisa
lei.
“Ma bene! – Disse il demone facendo finalmente la
sua comparsa – Sinceramente è stato ancora più facile di quanto mi
aspettassi, ma devo dire che, nonostante tutto è stato divertente. Chi
l’avrebbe mai detto, le Halliwell che si uccidono tra loro. Non era nemmeno
tra le mie più rosee previsioni!” Phoebe, finalmente libera di muoversi,
corse da Piper che fissava ancora il corpo di Chris. “Oh mio Dio, l’ho
uccisa!” Sussurrò appena la sorella la raggiunse. “Non è stata colpa tua,
è… - Phoebe si bloccò non riuscendo a continuare, poi finì la frase –
E’ successo anche a me con Prue” Piper alzò la testa e vide gli occhi pieni
di disperazione della sorella, poi guardò il corpo di Prue. Si abbracciarono,
entrambe distrutte dal senso di colpa, mentre Sebastian le guardava impietoso.
“Se avete finito, vorrei continuare, mi sono stufato
di giocare con voi, è arrivato il momento di mandarvi all’altro mondo!”
Risvegliate da quelle parole che le riportavano alla realtà, Phoebe e Piper si
alzarono ma non avevano idea di cosa fare, non sapevano neppure se preferivano
uccidere il demone per avere vendetta, o essere uccise da lui per raggiungere le
sorelle. “Chi delle due vuole essere la prima?” Domandò il bambino mentre
le due superstiti non accennavano a reagire, finché non sentirono le voci.
“Non mollate!” Le voci di Prue e Chris
riecheggiavano nelle meni di Piper e Phoebe che, grazie a quelle parole
ripresero coraggio. “La formula!” Esclamò improvvisamente Phoebe “Non
riusciremo mai a trovarla!” le rispose rassegnata Piper. “Stavate cercando
questa?!?” Chiese il demone intromettendosi nella loro conversazione e
mostrando un foglio scritto. Le due Halliwell guardarono la loro ultima speranza
di salvezza che veniva sventolata a mezz’aria da quel bambino demoniaco. “La
volete? Venite a prenderla!” E poi Sebastian appoggiò il foglio a terra
dietro di se. Phoebe e Piper si guardarono non sapendo cosa fare. “Beh, non la
volete più?” Phoebe si avvicinò cautamente fino ad arrivare a pochi passi
dal demone e lui con il gesto di un dito, la scaraventò parecchi metri
indietro. “Beh, non vi aspetterete mica che vi stia a guardare mentre mi
distruggete, vero!?!” Disse Sebastian mentre Piper accorreva dalla sorella.
Phoebe si rialzò quasi subito. “Ok, io lo distraggo
e tu glie lo freghi ok?” Disse non togliendo gli occhi da Sebastian. “Non
credi sarebbe meglio se restassimo unite?” “Così con un colpo solo ci
ucciderebbe tutte e due?!? No, non credo sia meglio!” “Si, ma così…”
Piper non finì la frase ma Phoebe intuì dove voleva arrivare “Non mi
succederà niente, io sono la sorella furba non ricordi? Non ti preoccupare, lo
distrarrò per bene e per te sarà come rubare un lecca lecca ad un bambino”
Dopo di che, si mosse senza dare il tempo a Piper di controbattere. “Facile
fermarmi così, utilizzando i tuoi poteri, il fatto è che senza di loro, di
batterei anche con grande facilità!” Disse Phoebe allontanandosi da Piper
“Il tuo tentativo di innervosirmi è veramente
patetico, ma posso anche concederti di non usare i miei poteri, tanto per quello
che sai fare tu…” Phoebe non sapeva se stava facendo la mossa giusta
comunque si scagliò con tutta la sua rabbia verso il bambino il quale schivava
i colpi facilmente. Dopo pochi minuti Phoebe era esausta mentre Sebastian era
ancora fresco come una rosa e Piper non era riuscita nemmeno ad avvicinarsi.
Phoebe guardò la sorella con aria di rimprovero perché ancora non si era mossa
e lei tentò di scusarsi indicando il terreno e solo allora Phoebe si accorse
che il foglio si trovava ancora dietro al demone. Guardò i segni a terra e si
accorse che Sebastian si era preso gioco di lei costringendola a muoversi in
cerchio, così il demone non si era mai allontanato abbastanza da poter
permettere a Piper di prendere il foglio. Phoebe, ancora più furiosa dopo
quella scoperta, attaccò nuovamente il bambino che fu colto di sorpresa.
Phoebe riuscì ad allontanarlo di qualche metro e
Piper con uno scatto, corse a prendere il foglio. Appena Sebastian si rese conto
di essere indietreggiato troppo, utilizzò i suoi poteri e scagliò su un muro
Phoebe che si accasciò a terra morta mentre Piper cominciava a leggere la
formula. Sebastian si girò furioso verso l’ultima superstite.
Potenti
forze del bene
Imprigionate questo demone crudele
Come monito per chiunque sia fedele
Alle oscure forze del male.
Sebastian si fermò e fece una smorfia di dolore, come
se fosse stato colpito, ma si riprese presto e avanzò verso Piper ancora più
furioso di prima. Piper continuò a leggere la formula.
Rinchiudetelo
in una realtà da cui non possa scappare
Così che salva io mi possa considerare!
Il bambino cadde in ginocchio e lentamente si dissolse
nell’aria, senza smettere mai di guardare con tutto il suo odio l’unica
Halliwell superstite che era riuscita a sconfiggerlo. Piper era rimasta sola tra
i corpi delle sorelle. Cadde a terra esausta per la lotta e distrutta dal
dolore. Chiuse gli occhi e cominciò a piangere e quando li riaprì si trovò di
fronte alla casa distrutta.
Lui si avvicinò da dietro e quando fu abbastanza
vicino la chiamò “Piper” Lei si girò di scatto ancora impaurita dopo tutto
quello che era successo, ma quando lo vide si rilassò un po’. Leo si avvicinò
e la abbracciò teneramente, mentre attorno a loro molte persone si muovevano
veloci e sicure per cercare di rimediare ai danni del terremoto. Nessuno fece
particolare caso a quella scena, c’erano molte persone che piangevano per la
perdita di qualcuno e vederne una in più non destava particolari sospetti, solo
una figura condivideva perfettamente il dolore di Piper. Penny da poco lontano
osservava quella che ormai era la sua unica nipote. Rimase li a guardarla per un
po’ finchè una voce non la chiamò “Nonna!” Penny si girò e le vide.
Phoebe le saltò al collo. Ora era anche lei uno spirito e la abbracciò a lungo
mentre Chris e Prue si tenevano un po’ a distanza. “Bambine mie! Io… avrei
voluto…” Balbettò Penny, ma Prue la bloccò. “Si vede che doveva essere
così! - Poi guardò Piper – Ora, sorellina, hai tre angeli in più a
proteggerti!” E poi, tutte e quattro sparirono esattamente come erano venute.
Questo è un altro finale, ce ne sono altri che
potrebbero piacerti di più, quindi, se vuoi leggerli, torna indietro e cambia
le tue scelte
Dal daffare che si davano i due infermieri, Prue e
Piper capirono immediatamente che Phoebe era grave. Le cacciarono un tubo in
gola e poi uno cominciò a farla respirare tramite un palloncino. Parlavano con
termini tecnici che nessuna delle altre tre sorelle conosceva. I due infermieri
la portarono di corsa al campo allestito nelle vicinanze e subito la ragazza fu
presa in consegna da un gruppetto di medici. “Dobbiamo operarla subito” fu
il laconico commento del medico dopo il resoconto dei due infermieri e la
barella con su la ragazza sparì in una zona inaccessibile alle sorelle.
Passarono due lunghe ore angoscianti in cui nessuno
sapeva niente su Phoebe, poi finalmente, un medico si avvicinò a Prue.
“C’eravate voi con la ragazza sepolta sotto la casa vero?” Domandò il
giovane medico “Si, è mia sorella - Gli rispose Prue – Come sta?” “Era
molto grave, abbiamo dovuto operarla con urgenza e…” Ogni parola era come
una lama conficcata nel cuore e il dottore sembrava capirlo bene, ma continuava
a parlare “… è entrata in coma!” Prue rimase senza fiato “Come,… in
coma?!?” Domandò Chris con un filo di voce. Il medico guardò dispiaciuto la
più piccola delle sorelle, poi continuò. “Se non si risveglierà entro poche
ore,… temo non lo farà mai più!” A quelle parole Piper cominciò a
piangere
Rimasero vicino a Phoebe tutta la notte ma lei non
accennò a riprendersi. Furono ore terribili per Chris, Piper e Prue che
speravano di vedere la sorella riaprire gli occhi, ma purtroppo questo non
accadde. All’alba il medico che aveva dato loro la notizia, si avvicinò di
novo con un’espressione triste. Sapevano cosa sarebbe venuto a dire. “Mi
dispiace, ma ormai… vostra sorella è clinicamente morta!” Piper si sentì
svenire e rimase in piedi solo grazie a Prue che la sostenne. Cominciarono a
piangere mentre il dottore continuava a parlare “Lo so che è un momento
difficile, però… a causa di questo terremoto c’è molta gente che sta male,
che ha bisogno di organi,… mi dispiace, però è necessario che decidiate ora,
Phoebe vi aveva mai detto qualcosa al riguardo?”
Chris era sicura che fosse tutto un incubo. Non poteva
essere vero. Non c’era mai stato il terremoto e Phoebe non era mai morta.
Purtoppo questa era solo una fantasia. Il corpo di sua sorella si trovava steso
a pochi metri da lei, e respirava solo grazie ad una macchina. Poi una parola
colpì Chris: organi “Non potete farlo! – Esclamò Chris con gli occhi
ancora lucidi di lacrime – Lei si sveglierà, non potete farle questo!” Prue
si avvicinò e la abbracciò mentre il dottore si allontanava lasciandole sole.
Per qualche istante rimasero tutte e tre abbracciate,
piangendo come fontane. Poi Prue si staccò dalle sorelle e si avvicinò al
corpo di Phoebe. “L’incantesimo del risveglio!” Urlò Piper tutto d’un
tratto ma a smorzare la sua felicità ci pensò una voce. “Non fatelo
sorelline!”
“Phoebe?!?” Domandò incredula Chris “Si, sono
io, o meglio il mio spirito! Sapete, di qua non si sta poi tanto male! – Disse
cercando di mascherare il tono di tristezza nella voce – Non tornerò
indietro, non posso farlo e voi non dovete assolutamente forzare le cose!”
“Se credi che ti lasceremo morire così, ti sbagli di grosso!” Disse Piper
con determinazione “Anche se voleste, non potreste fare niente, ricordate, il
destino fa il suo corso comunque” “Ma qui il destino non c’entra, è stato
il terremoto,… il bambino…” “Non importa quello che è stato, ormai è
successo – Fece una pausa e poi continuò – Chris, sai, ho conosciuto i
famosi Loro, non sono tanto male, in fondo, comunque mi hanno dato una specie di
dispensa speciale. E’ importante che il potere del quartetto rimanga tale,
anche se da ora in poi sarete in tre, mi hanno detto che potevo trasferire il
mio potere ad una di voi: fanne buon uso, non è esattamente il potere più
utile, ma credimi, la possibilità di aiutare la gente è molto più importante
e gratificante di quanto possa sembrare!” “Phoebe io…” Chris provò ad
accennare una risposta ma era troppo emozionata, troppo arrabbiata, troppo
triste, troppo rabbiosa! Phoebe si rivolse poi a Prue “Sorellina, per quella
storia degli organi… so che è difficile, quindi ti sollevo dalla decisione e
la prendo io. Io non ne avrò più bisogno, e c’è gente, invece, che ne ha
veramente bisogno, diciamo che è il mio ultimo atto da strega buona!”
Ricominciarono a piangere non riuscendo a controllarsi
“Il mio tempo è finito, è l’ora dei saluti.
Piper, sei una sorella fantastica, e ti assicuro che sei la migliore cuoca che
abbia mai conosciuto, non cambiare mai! Prue, non ti ho mai detto quanto sia
stato importante per una pazzerella come me, avere una sorella posata su cui
contare. Ho sempre saputo che tu ci saresti sempre stata per qualsiasi cosa, mi
dispiace soltanto di non aver potuto contraccambiare nel modo giusto. – Fece
una pausa e poi rivolse i saluti all’ultima rimasta - Chris, non siamo state
molto assieme, ma quel poco tempo è stato fantastico. Ora la più pazzerella di
casa sei tu, tenere su di morale quelle due non sarà facile, lo so per
esperienza, ma so che hai la stoffa per farcela. Addio sorelline, vi voglio
bene!” Poi la voce scomparve e con lei scomparve per sempre anche Phoebe.
Quando il dottore tornò, qualche minuto più tardi,
Prue fece un cenno di assenso e il corpo di Phoebe fu portato via per
l’operazione. Chris Piper e Prue si allontanarono con gli occhi ancora lucidi.
L’immagine di Phoebe tornava nelle loro menti
assilandole. La rivedevano mentre rideva, mentre navigava su internet, mentre
scappava dall’ira di Prue o Piper, mentre scherzava, mentre era viva! Non
riuscivano a capacitarsi che se ne fosse veramente andata, ma a distorgliele da
quei pensieri, ci pensò il bambino.
“Mi dispiace per Phoebe, soprattutto perché non è
stata opera mia! - Prue alzò la testa e lo squadrò con odio. – Brava
ragazza, è quello che voglio, il vostro odio, la vostra rabbia, e la vostra
vita ovviamente” La maggiore delle tre si scagliò contro il bambino che la
evitò facilmente. “Andiamo, puoi fare di meglio!” Ma Prue, questa volta non
reagì alla provocazione. “Come preferisci, per me aspettare un po’ non fa
alcuna differenza” Disse e poi sparì nel nulla.
“Cosa facciamo con quel demone?” Domandò Piper
appena il bambino fu scomparso “Proviamo a cercare sul Libro!” Suggerì Prue
tirando fuori il volume dal suo zaino. Si ricordò che quel volume le era
costato una sorella. Provò l’impulso di gettarlo via, ma si rese conto che la
dentro, probabilmente, c’era l’unico modo per non perdere anche Chris e
Piper. Lo sfogliarono attentamente senza trovare niente. Caddero nello sconforto
più totale e il bambino, gioendo di questa situazione tornò ad apparire all
tre Halliwell.
“Già scoraggiate? Solo perché non trovate un modo
per distruggermi? Ve lo avevo detto che sarei stato io ad uccidervi, ma non mi
avete creduto. A proposito di uccidere, sono le cinque del pomeriggio, è
l’ora della mia vittima pomeridiana” disse il bambino e poi si mise a
scrutare le tre sorelle. Alla fine additò Piper. “Si, oggi mi ispiri tu!”
Il bambino fischiò e accanto a lui comparve Leo.
“Comincia pure a preoccuparti Piper perché ho ordinato al vostro angelo
bianco di ucciderti dolorosamente!” Piper non riusciva ad avere paura di Leo,
sebbene vedesse che nei suoi occhi brillava una stana luce. Intuendo i pensieri
della ragazza, il bambino si affrettò a specificare “Fai male a non avere
paura, perché lui non è più il Leo che conoscevi tu, diciamo che ha subito un
lavaggio del cervello, e ora è il mio più fedele servitore!” Leo era ormai a
pochi passi da Piper quando nei suoi occhi la ragazza vide balenare un lampo
rosso e capì che il demone aveva ragione. Si girò di scatto per scappare ma
lui la scaraventò a terra e, prima che potesse rialzarsi, Leo era già su di
lei. Le immobilizzò le mani perché non usasse il suo potere, e poi passò
l’altra mano libera sopra il corpo della ragazza che subito cominciò ad
urlare di dolore.
Chris e Prue avevano cercato di andare ad aiutare
Piper ma il bambino con i suoi poteri le aveva bloccate e ora assistevano
impotenti alla scena. “Per le gentili telespettatrici che stanno assistendo
alla scena, spiegherò cosa sta succedendo alla prescelta, Piper Halliwell –
Cominciò il bambino – Come potete ben immaginare dalle urla che sentite, e
una cosa parecchio dolorosa, come avevo già annunciato, infatti gli organi di
vostra sorella stanno bruciando. Si tratta di un’autocombustione interna, ma
non vi preoccupate troppo, ormai siamo alla fine – Rivolse uno sguardo a Piper
–E infatti, ora vostra sorella se ne andata!” Poi il demone chiamò a se
Leo. Gli passò una mano sul viso e il ragazzo tornò l’angelo bianco che le
Halliwell avevano sempre conosciuto. “Guarda cosa hai fatto
bell’angioletto” Disse il demone indicando il corpo di Piper. Le due
Halliwell superstiti e Leo correvano verso quel corpo esanime.
“Non posso averlo fatto io, non posso! - Esclamò
Leo prendendo tra le braccia il corpo dell’amata – Vi prego, ditemi che non
sono stato io!” Ma Prue e Chris non riuscirono a guardarlo in faccia e Leo
scoppiò di nuovo a piangere.
“Che scena commovente. Se non mi ricordassi di
essere un demone, potrei piangere persino io!” Disse il bambino che subito
dopo cominciò a ridere allegramente. “Sapete qual è il mio proverbio
preferito? Una vittima al giorno toglie la tristezza di torno! Carino vero?!?
Ieri Phoebe, oggi Piper e domani?!? Non voglio rovinarvi la sorpresa. Vi lascio
24 ore per piangere vostra sorella, e poi una di voi la raggiungerà!” E dopo
aver detto questo, scomparve di
nuovo.
“Dobbiamo fare qualcosa. Non possiamo permettergli
di ucciderci così!” Disse Chris rivolta alla sorella che annuì, ma con poca
convinzione. “Ve lo dico io cosa fare!” Disse Leo, riprendendosi
improvvisamente. Chris e Prue lo guardarono incuriosite.
Prue sentì vicino a lei Chris rigirarsi per
l’ennesima volta. Nessuna delle due riusciva a dormire. Non era solo per Piper
e Phoebe che era così agitata, ma anche per il loro piano. L’idea di Leo era
rischiosa e non le piaceva, ma era la loro ultima speranza. Si alzò e cominciò
a camminare nervosamente su e giù per la piccola stradina dove si erano
sistemati per la notte, e presa dalla rabbia, alzò di scatto le mani. Fu allora
che si accorse del potere. Aveva bloccato tutto. Si ricordò delle parole di
Phoebe, “il potere del quartetto deve rimanere tale, comunque anche se non
sarete più in quattro”. E così era stato. Ricominciò a piangere, era il
potere di Piper!
Il giorno sembrava non arrivare mai, ogni istante era
interminabile. Chris ripassò più e più volte il piano di Leo, cercandone uno
migliore, provando ad immaginare ogni possibile reazione di quel bambino, ma era
troppo stanca e depressa per poter considerare le cose nel modo giusto. Passò
tutta la notte sveglia, sentendo Prue e Leo rigirasi continuamente come lei,
poi, finalmente, un debole raggio di sole le toccò il viso e Chris si alzò di
scatto. Tutta la rabbia e la sete di vendetta che provava, la rendevano pronta
ad ogni cosa. L’unica cosa che voleva, era vedere quel bambino soffrire come
aveva sofferto Piper e poi vederlo morire sotto i suoi occhi, esattamente come
era successo per Phoebe. Per un attimo si spaventò lei stessa dei tremendi
desideri che provava, ma pio ricacciò via questa sensazione.
Si alzarono tutti e tre, consapevoli di quello che
sarebbe successo quel giorno. Prue si avvicinò a Leo e lo abbracciò
“Grazie!” gli disse e il ragazzo rispose “Non lo faccio solo per voi. Non
vale la pena vivere se non c’è lei. Almeno così la raggiungerò!” Dopo di
che, tutto ebbe inizio secondo il piano.
Lo chiamarono e il bambino non si fece attendere
troppo. “Mi cercavate?” Domandò comparendo improvvisamente alle spalle di
Chris. “Si, ti cercavo io – Gli rispose Leo – Abbiamo un conto in
sospeso!” “Davvero?!? Ah, ti riferisci a Piper, ma guarda che non sono stato
io, hai fatto tutto tu!” Leo gli si avvicinò e si fermò a pochi passi.
“Smettila di giocare, e facciamo sul serio!” “Uh, che paura!!!” Esclamò
il bambino sorridendo e Leo si avvicinò ancora.
L’angelo alzò una mano e, con gli occhi chiusi,
cominciò a pronunciare strane formule. Il demone ne rimase sorpreso e fu colto
impreparato, esattamente come speravano. Lentamente ma inesorabilmente, il
bambino cominciò a essere trascinato verso Leo “Ma che succede?!?” Domandò,
poi riuscendo a sentire alcune delle parole pronunciate dall’angelo capì.
“Stai richiamando la mia essenza dentro di te? Ma perché, vuoi forse
diventare un genio del male come il sottoscritto?” Ma Leo era troppo
concentrato e non rispose.
Prue e Chris erano pronte. Appena l’essenza del
demone fosse entrata in Leo, lui sarebbe diventato cattivo e avrebbero dovuto
ucciderlo o il bambino sarebbe stato ancora più forte. Esisteva una formula per
distruggere gli angeli che si convertivano al male e Leo l’aveva insegnata
alle due streghe. L’angelo sarebbe morto, ma con lui se ne sarebbe andato
anche il demone. Finalmente l’essenza del demone penetrò in Leo.
Prue alzò le mani ma, un po’ perché non era ancora
esperta di quel potere, e un po’ perché il demone era troppo forte, non riuscì
a bloccare Leo, ma solo a rallentarlo, questo fu comunque sufficiente. Lei e
Chris cominciarono a leggere la formula.
Angelo
che tradisci le forze del bene
Noi facciamo si che tu soffra indicibili pene
Così che i tuoi poteri
Non siano preda dei maligni desideri
Noi, tue streghe protette, ti annientiamo
E la tua essenza maligna disperdiamo!
Un leggero fumo uscì dal corpo di Leo che subito dopo
si accasciò a terra. Prue e Chris si avvicinarono piangendo e sentirono le sue
ultime parole “Piper, arrivo” Poi i suoi occhi si chiusero mentre le due
streghe vegliavano sul corpo.
Passò molto tempo prima che le ferite causate in quei
giorni cominciassero a rimarginarsi. Per Chris e per Prue le cose non sarebbero
più state le stesse. Ogni tanto Chris si svegliava in piena notte in preda agli
incubi. Rivedeva quel bambino demoniaco che causava la morte di Phoebe e Piper e
poi lo vedeva uccidere anche Prue e lei stessa. Si svegliava in preda la panico
e cercava di calmarsi ricordandosi che, con il sacrificio di Leo, avevano
sconfitto quel demone. La verità era però, che Chris non era ancora abbastanza
pratica del potere lasciatole da Phoebe per capire che quell’incubo altro non
era che una visione del passato e del futuro.
Una piccola figura osservava villa Halliwell. Non era
ancora risistemata del tutto ma ormai era abbastanza sicura da poter permettere
a Prue e Chris di tornarvi ad abitare. Il bambino si mise a ridacchiare. “E
loro pensano che io… divertente, davvero divertente, figuriamoci se un demone
della mia statura si fa fregare da un trucchetto di terza categoria del genere!
Io sono ancora qui, la vostra fine è solo questione di tempo!” Disse il
bambino guardando casa Halliwell.
Phoebe accennò qualche passo verso la casa, ma subito
la voce di Piper la bloccò. “Dove vai?” “A prendere il Libro!” “Non
se ne parla nemmeno!” “Stai tranquilla, farò veloce e non mi succederà
niente!” “No, Phoebe!” “Ma abbiamo bisogno del Libro. Questo terremoto
non è stato naturale vero?” “Del Libro
possiamo fare a meno, di te no!” Disse Chris intromettendosi nella
discussione. Phoebe mise una mano sulla spalla della sorella per rassicurarla e
fu allora che ebbe una visione. Vide la casa che finiva di crollare e Chris che
urlava perché c’era qualcuno dentro: e quel qualcuno era lei! “Forse è
meglio se rimango!” Disse subito dopo aver avuto la visione e, pochi istanti
dopo, si sentì un gran frastuono. Phoebe si girò. Della loro casa, ormai, non
rimaneva che un cumulo di macerie.
Prue fissava ancora il vuoto quando davanti agli occhi
si ritrovò quel bambino che le sorrideva. Si alzò di scatto e, senza
staccargli gli occhi di dosso, si diresse verso di lui. Andò a sbattere contro
un’altra persona e fu costretta a girarsi. Quando il suo sguardo tornò nel
posto dove si trovava il bambino, lui era scomparso. Si fermò in mezzo alla
strada mentre le sorella la raggiungevano. “Che c’è Prue?” Chiese Chris
“Il bambino,… era qui…” Rispose indicando il punto di fronte a lei.
Phoebe la guardò non riuscendo a capire cosa la sorella stesse dicendo, ma
evidentemente Piper lo sapeva perché sul suo viso comparve un’ombra di paura.
Prue riprese improvvisamente il suo carattere deciso che, come al solito, veniva
fuori nei momenti in cui le sorelle ne avevano più bisogno. “Andiamo al parco
qua accanto! - Disse con tono autoritario – Io e Piper vi diremo tutto” Si
avviarono mentre il suono delle sirene cominciava a riecheggiare in tutta la
città.
Si sedettero su una panchina sotto uno dei pochi
alberi che non si era sradicato. La gente passava loro accanto senza curarsi
delle quattro sorelle: avevano tutti qualcos’altro a cui pensare. Prue aspettò
qualche istante prima di cominciare a parlare. Sperava che si trattasse solo di
un tremendo incubo, ma purtroppo non era così. “E’ stato un bambino a fare
questo! - Cominciò la maggiore delle sorelle – E’ un demone molto forte, ce
lo ha detto anche la nonna” “La nonna?!?” Chiese incuriosita Phoebe “Si.
E’ apparsa a me e Piper nella soffitta e ci ha detto che questo bambino è il
prediletto dal signore del male e che da lui dobbiamo aspettarci di tutto!”
“Abbiamo affrontato molti demoni forti, questo non sarà ne’ il primo ne’
l’ultimo!” Disse Phoebe cercando di incoraggiare le sorelle, ma il suo
tentativo fu vano. “Ha causato tutto questo semplicemente schioccando le
dita” Disse Piper con lo sguardo perso nel vuoto mentre nella sua mente
rivedeva la scena. Qualcuno cominciò ad urlare. Le Halliwell si girarono verso
la direzione da cui proveniva il rumore. Una donna piangeva disperata mentre
alcuni uomini estraevano un corpo dalle macerie. Piper non riuscì ad evitare di
piangere. “L’abbiamo causato noi! – Sussurrò – Il demone voleva solo
noi ma ha distrutto l’intera città!” Chris guardò la sorella. Cercava un
motivo nella sua mente per contraddirla, ma non lo trovò. Rimasero ammutolite
tutte e quattro mentre attorno a loro continuava una frenetica ricerca dei
sopravvissuti.
Come al solito la prima a riprendersi fu Prue. Respirò
profondamente e poi cominciò a parlare “Non possiamo restare qui a piangerci
addosso mentre quell’essere è libero e in grado di fare quello che vuole!”
“E cosa dovremmo fare scusa? – domandò Phoebe – Non abbiamo il Libro e
non sappiamo niente su di lui, nemmeno il suo nome…” “A questo posso
rimediare subito!” Disse una voce familiare. Le quattro sorelle si girarono.
Lui era ancora li. “Mi dispiace aver tralasciato un
particolare così importante, ma vedete,… sono stato così preso dal gioco…
ma è ora di rimediare. Io sono Sebastian!” “Phoebe lo guardò incredula.
“Si, si, lo so che non è un nome degno di un demone che si rispetti, e questa
è una delle tante cose che non ho mai perdonato a mia madre. Non sapete che
sofferenza per un tipo come me andarsene in giro con un nome del genere… ma
immagino che la mia storia personale non vi interessi più di tanto…”
“Cosa vuoi da noi?” Chiese Prue che aveva finalmente avuto il coraggio di
mettere da parte la paura che provava “Al miracolo! – Commentò il demone
– Finalmente hai trovato il coraggio di parlare, peccato solo che sia per una
domanda così stupida. Cosa voglio?!? Le vostre vite, mi sembra ovvio. E vero,
avrei anche potuto volere i vostri poteri, ma sono talmente insignificanti per
me, che ho deciso di farveli portare nell’aldilà!” “Sei molto sicuro di
te vero?!?” Domando spavalda Phoebe “Si, sono molto sicuro!” “Non sai
che abbiamo annientato tanti demoni che si professavano invincibili?!? Tu non
sei altro che uno dei tanti!” Disse Phoebe sfoggiando una sicurezza che
sorprese lei stessa “Si, si,… pensala pure come vuoi! Se preferisci
illuderti che vi salverete, fai pure, io non mi offendo. In fondo questi sono
gli ultimi momenti della tua vita e puoi passarli con lo stato d’animo che
vuoi!” Phoebe rimase senza parole e Sebastian continuò. “Vedete, avrei
potuto uccidervi la notte scorsa mentre dormivate, ma sarebbe stato troppo
facile, e poi il mio signore, tra poco darà una specie di festa, sapete, una di
quelle in cui si invitano i pezzi grossi del male. Io sono stato invitato e,
ovviamente non posso presentarmi a mani vuote, non sarebbe carino, quindi ho
deciso di portare in dono la vostra morte al mio signore” Fece un enorme
sorriso. Chris si chiese come un bambino così piccolo e dolce potesse essere
tanto crudele. “Ho ancora quasi quattro giorni prima della festa, quindi posso
divertirmi parecchio” Disse il demone guardando Piper che istintivamente
indietreggiò di qualche passo. “Non temere, non è ancora la tua ora, ma ho
un regalino per te. Sai, c’erano alcuni angeli neri che mi dovevano un paio di
favori e,… me li hanno restituiti” Alzò la mano sinistra e schioccò le
dita. Le sorelle temettero di sentire nuovamente la terra muoversi sotto i loro
piedi e Phoebe e Piper chiusero istintivamente gli occhi. Fortunatamente non ci
fu un’altra scossa, ma a mezz’aria comparve un corpo. “Nooo!” Urlò
Chris e Piper aprì gli occhi incuriosita e spaventata allo stesso tempo.
Sebastian fece adagiare lentamente il corpo esanime a terra. Gli occhi di Piper
si riempirono di lacrime e corse vicino al corpo di Leo “Se ti fa piacere
saperlo, prima di esalare il suo ultimo respiro, ha sussurrato il tuo nome!”
Disse con una tranquillità sconvolgente il demone. Piper non riuscì più a
trattenersi e si scagliò contro il bambino che però scomparve nel nulla. Piper
si ritrovò nel mezzo della strada mentre un’ambulanza stava arrivando a tutta
velocità. Si udì una tremenda frenata e Chris urlò.
Solo i pronti riflessi di Phoebe avevano salvato
Piper. Phoebe si era lanciata giusto in tempo e aveva praticamente tolto la
sorella da sotto le ruote del mezzo. Ora erano entrambe distese a terra ma
fortunatamente, erano vive. Piper si rialzò come se niente fosse e tornò
accanto a Leo. Prese la sua testa tra le mani e cominciò a cullarla piangendo.
Dopo qualche istante arrivarono degli uomini che presero il cadavere
dell’angelo e andarono a sistemarlo vicino alle altre vittime del terremoto
mentre Phoebe, Prue e Chris portavano via Piper da quel triste luogo.
Camminarono per un po’ senza meta, cercando un
luogo un po’ tranquillo in cui fermarsi, ma ovunque andassero c’erano
solo urla di dolore e distruzione. La città era in ginocchio. Finalmente una
faccia amica venne incontro alle quattro sorelle.
Morris era indaffarato ad aiutare i superstiti quando
vide le sorelle Halliwell camminare con un espressione sconvolta. Si chiese cosa
facessero così lontane da casa loro e si avvicinò per vedere come stavano.
“Ragazze tutto bene?” Chiese con tono preoccupato Phoebe alzò la testa e lo
vide. Una faccia amica era quello che serviva “La nostra casa è crollata”
disse con un filo di voce Chris. “Mi dispiace veramente ragazze!” Poi vide
che Piper tremava. Chiese una coperta a un altro dei soccorritori e glie la mise
sulle spalle. Intuì che c’era qualcosa di più dello sconvolgimento a causa
del terremoto e guardò con aria interrogativa Prue. “Non c’è un posto un
po’ più tranquillo?” Domandò la maggiore delle sorelle e Morris le
accompagnò in una delle tende allestite li accanto.
“E’ stato un demone” Disse Prue appena si
trovarono soli nella tenda. Morris lo aveva intuito, ma non riuscì ad evitare
un’espressione di stupore. Aveva aiutato altre volte le quattro streghe, e
aveva visto l’opera di molti demoni, ma questo… “Vi serve aiuto per
sconfiggerlo?” Domandò l’ispettore dando per scontato che le sorelle
sapessero già come annientare quell’essere. “Questa volta non c’è molto
da fare” Disse sconsolata Prue “Come scusa?” Domandò stupito
l’ispettore “Non riusciremo a sconfiggerlo” “Non dire assurdità!” Fu
il commento di Morris. La loro discussione fu interrotta da un poliziotto che
entrò nella tenda per chiedere aiuto all’ispettore. Avevano trovato dei
superstiti e un altro paio di mani per estrarli dalle macerie erano
indispensabili. “Riprenderemo la discussione più tardi!” Disse Morris alle
sorelle uscendo dalla tenda.
“Non vorrai arrenderti così?!?” Domandò con tono
duro Piper. Prue si girò verso la sorella che continuò “Io non intendo
lasciare che quell’essere la passi liscia.” Prue poteva capire i sentimenti
di Piper: aveva perso Leo a causa di quel bambino e ora cercava vendetta, ma
sapeva benissimo che era troppo forte per loro. “Non possiamo fare niente!”
Fu il suo laconico commento. “Non mi interessa cosa possiamo fare, io non starò
qui ad aspettare che venga ad ucciderci!” Piper doveva essere la più
sconvolta di tutte, e invece era la più determinata. Sebastian certo non aveva
previsto una reazione del genere. Improvvisamente anche Phoebe si risvegliò.
“Piper ha ragione. Dobbiamo fare qualcosa, non ci siamo mai arrese prima
ancora di cominciare!” Prue non rispose. Di solito era lei che incitava le sue
sorelle, ma questa volta…. La casa era crollata sotto i loro occhi e avevano
rischiato di rimanerci intrappolate dentro, Piper era quasi stata investita e
Leo era morto; era troppo. Non avevano un posto dove andare e non avevano idea
di come sconfiggere quel demone. Era decisamente più facile lasciarsi uccidere
da quel bambino che tentare di combatterlo e fallire miseramente. Le sorelle
rimasero in attesa di una reazione di Prue che non arrivò. Morris rientrò
nella tenda.
L’aria era pesante. “Avete un posto dove
andare?” Domandò l’ispettore e Phoebe fece cenno di no con la testa.
“Beh, casa mia è ancora in piedi e gli ispettori mi hanno detto che è
sicura. Potete restare fin che volete.” Uscirono dalla tenda e si diressero
verso la casa dell’ispettore. Le strade erano occupate da auto rovesciate che
alcuni pompieri stavano cercando di spostare. Lo spettacolo era desolante.
Arrivarono alla meta circa dopo un’ora. Morris abbracciò i figli, poi prese
in disparte la moglie, la abbracciò e la avvertì che le quattro ragazze che
erano con lui si sarebbero fermate con loro per un po’ e, vista la situazione,
lei non fece obbiezioni.
Entrarono in casa. Alcuni mobili erano rovesciati e la
roba era sparsa un po’ dovunque. Piper, Phoebe e Chris aiutarono a sistemare
un po’ e a trovare in quella confusione i beni di prima necessità, mentre
Prue salì al piano superiore con Morris per recuperare alcune coperte. La casa
aveva retto bene, c’erano solo alcune piccole crepe nel muro, ma sembrava che
li ci fosse stato un terremoto di minore entità, perché i danni erano
veramente ridotti. “Mia moglie ha sempre avuto una tremenda paura dei
terremoti – cominciò Morris – e mi ha costretto a far costruire una casa a
prova di scosse. Devo ringraziarla!” Disse sorridendo. Prue non rispose e
prese un’altra coperta. Si avviarono verso la stanza dei bambini. Morris
afferrò due peluche. “Il mio piccolino non riesce a dormire senza!” Si girò
verso Prue ma il suo sguardo era perso nel vuoto. “Hai visto quell’asino che
volava fuori dalla finestra?” Domandò improvvisamente, ma Prue non accennò
alla minima reazione. “Ok, adesso basta!” Esclamò l’ispettore. Prese la
ragazza per una spalla e la costrinse a girarsi. Per lei fu come svegliarsi
improvvisamente. “Lo so benissimo che non stai vivendo l’esperienza migliore
delle tua vita, ma non puoi non fare niente. Non sei sola, ci sono le tue
sorelle! Non possono fare tutto da sole, esattamente come tu non puoi fare da
sola. Se siete in quattro un motivo ci sarà, o no?” Prue si rese conto che
aveva ragione. Lei era la sorella maggiore, doveva pensare anche alle altre.
Forse per lei sarebbe stato molto più facile aspettare che Sebastian venisse ad
ucciderla, ma non poteva permettere che le sue sorelle facessero la stessa fine.
Nella sua mente vide l’immagine dei corpi esanimi di Chris, Piper e Phoebe.
“Non permetterò che accada!” Disse mentre nei suoi occhi compariva una
determinazione che mancava da quando era stata costretta a scappare da casa.
Chris era seduta in un angolino. Si rese
improvvisamente conto di quello che era successo: la loro casa, Leo,
l’ambulanza, e ora la casa di Morris. Era passato così poco tempo, ma erano
successe tante cose, tutto a causa di quel bambino. Sentì le lacrime salirle
agli occhi ma si trattenne. L’ultima cosa che le serviva era di mettersi a
piangere. Cercò di farsi coraggio. Pensò a tutti i demoni che avevano già
affrontato e distrutto, pensando che ognuna di quelle volte avrebbe potuto
morire, e invece era ancora li. In fondo quella non era la prima volta che si
trovavano in una brutta situazione e ne erano sempre uscite bene. L’avrebbero
fatto anche questa volta. Alzò lo sguardo e vide Prue scendere dalle scale.
Scese al primo piano. Finalmente sapeva cosa fare. Si
avvicinò a Phoebe che stava controllando i figli di Morris. “Dobbiamo
chiedere aiuto!” Disse con la decisione di un tempo. Phoebe la guardò in
attesa che si spiegasse meglio. “Dobbiamo fare un incantesimo simile a quello
con cui abbiamo richiamato Melinda Warren!” “Ma per richiamare chi?” “La
nonna!” “La nonna?!?” Chiese Piper arrivando vicino alle sorelle “In
soffitta ci ha detto che ci avrebbe dato tutto l’aiuto possibile, e in questo
momento abbiamo bisogno di tanto, tanto aiuto!” Disse Prue. Chris vedendo la
sorella tornata in piena forma, riprese un po’ di speranza. Forse, dopo tutto,
non era la fine. “C’è solo un piccolo problema: chi si ricorda
l’incantesimo?” domandò Phoebe. Prue e Piper si guardarono con aria
colpevole. “Come immaginavo – disse Phoebe – mi metto all’opera!”
Prese una matita e un pezzo di carta e si mise in disparte a lavorare. “Sono
felice che sei tornata la solita di sempre!” Disse Piper e poi abbracciò
Prue.
Avvisarono Morris che dovevano fare un incantesimo e
lui si preoccupò di allontanare momentaneamente la moglie e i figli. Appena la
casa fu vuota si sedettero in cerchio e cominciarono a pronunciare la formula.
In
questo momento di difficoltà
chiediamo che dall’aldilà
Penny possa tornare
Affinché ci aiuti ad annientare
Questo demone che non possiamo fermare.
L’aria si illuminò e gli occhi delle tre sorelle si
riempirono di speranza.
Comparve lui. Le guardò e poi rise. “Che belle
parole, davvero belle parole, peccato che per resuscitare un morto ci voglia
qualcosa di più!” Phoebe fu presa dallo sconforto, non aveva mai fallito
prima d’ora. “Mi avete deluso, addirittura andare a cercare aiuto nel regno
dei morti. No, no, non si fa così, ragazze mie, mi dispiace, ma sarò costretto
a punirvi. Volevate fare tutto questo alle mie spalle. Non è carino! Comunque
non sarete voi a pagarne le conseguenze, non ancora. Sapete dov’è andato
Morris con la sua famiglia?!? Nella casa qua vicino a vedere se avevano bisogno
di aiuto.” Alzò la mano e schioccò le dita. La semplice paura negli occhi
delle Halliwell si tramutò in autentico terrore. Si udì un’esplosione.
“Gli ispettori che erano andati a controllare se la casa era abitabile non si
sono accorti che un tubo del gas perdeva. Che peccato! – Le squadrò con odio
- Un intera famigliola morta per colpa vostra! Stateci più attente la prossima
volta che tentate di fregarmi ragazze!” E scomparve.
Chris si alzò di scatto e andò alla finestra. La
casa accanto a loro stava bruciando mentre alcune persone accorrevano nella vana
speranza di salvare qualcuno. Phoebe cominciò a piangere e Piper si avvicinò a
la abbracciò. Prue si alzò e piena di rabbia e cominciò a urlare
“Sebastian! Dove sei maledetto, vieni fuori immediatamente!” Ma il bambino
non comparve. “Cosa vuoi fare?” Domandò Chris alla sorella maggiore. “Lo
affronto subito!” Rispose lei “Non dire sciocchezze, non ho nessuna
intenzione di vederti morire!” “Che differenza fa se muoio ora o tra quattro
giorni! –disse mentre la rabbia la accecava – Sebastian, vieni fuori se ne
hai il coraggio!” Finalmente lui comparve. “Posso fare qualcosa per voi?”
Domandò con il suo solito tono innocente. “Si, puoi morire!” Esclamò la
maggiore delle Halliwell, e poi gli si gettò contro. Il demone evitò senza
troppo sforzo la strega ripresentandosi poi alle sue spalle. “Andiamo, non
sapete fare proprio niente di meglio?” Prue si girò di scatto e indietreggiò
di qualche passo ma nei suoi occhi rimaneva la sete di vendetta. Presto fu
circondata dalle sorelle. Non l’avrebbero mai lasciata affrontare quel demone
da sola sebbene non si sentissero pronte per farlo. “E’ così volete
anticipare la battaglia finale. A dire la verità io avrei preferito divertirmi
ancora un po’, ma se voi volete proprio, vi farò questo favore.” Prue usò
il suo potere. Sebastian scoppiò in una fragorosa risata “No, no, per favore,
il solletico no, non resisto!” Prue rimase impietrita e il demone si riprese
“Davvero… ‘simpatico’ il tuo potere!” Alzò la mano per schioccare le
dita, ma poi si fermò “No, così sarebbe troppo facile!” Con le mani mimò
una pistola. Puntò Chris e poi disse “Bam!” Chris si accasciò a terra.
“E delle quattro sorelle
ne rimaser solo tre,
una nel far west se ne andò
e da li mai più tornò”
Canticchiò il bambino mentre Phoebe piangeva sul
corpo della sorella morta. “Devo ammettere però, di avere un problema –
cominciò il demone impietoso del dolore che le tre sorelle provavano – non è
per niente facile trovare un modo originale per uccidervi, ma sono sicuro che
con un po’ di impegno ce la farò!” Poi con un gesto della mano allontanò
le tre dal corpo della sorella. “Ehi, abbiamo una battaglia in corso, mica
vorrete restare tutto il tempo li a piangere!” Disse il bambino. Piper si
piazzò davanti alle sorelle e provò a bloccare il tempo. Sebastian si
pietrificò. Piper incredula gli si avvicinò per controllare, ma questo errore
gli costò caro. “Non avrai creduto di avermi bloccato davvero!” Disse
sorridendo il bambino mentre afferrava per la gola la ragazza. Prue e Phoebe si
mossero per andare in soccorso della sorella ma con un gesto della mano il
demone le costrinse a fermarsi e a guardare impotenti mentre la vita si spegneva
lentamente in Piper.
“E delle quattro sorelle
anche la seconda se ne andò,
troppo ingenua si dimostrò
e la vita l’abbandonò”
“Sono un gran cantautore vero ragazze? Sapete, è la
mia passione, se non mi divertissi così tanto a veder morire la gente, potrei
persino fare il musicista di professione!” Il dolore impediva alle uniche due
superstiti di pensare. Provavano una rabbia accecante ma contemporaneamente un
grande senso di impotenza. Chris e Piper erano morte sotto i loro occhi e ora i
due corpi giacevano esanimi di fronte a loro. “Chi delle due vuole essere la
prossima? - Domandò con la sua voce innocente il bambino – Come, nessuna
volontaria? Va be’, allora decido io, and the winner is… Phoebe!”
“Lasciala stare!” Urlò Prue sentendo il nome della sorella. “Ah, ma
allora un volontario c’è! Un bell’applauso gentili signori per Prudence
Halliwell, la mia prossima vittima. Mi dica signorina Halliwell, ha qualche
preferenza su come lasciare questa valle di lacrime?” “Quelle parole fecero
infuriare Prue, ormai non aveva niente da perdere. Afferrò tutti gli oggetti
che aveva a portata di mano e cominciò a scagliarli contro il bambino che li
evitava senza alcun problema “Patetico, veramente
patetico!” Fu il suo commento alle azioni della maggiore delle sorelle
Halliwell. Aprì la mano, alzò da terra Prue e la spostò oltre la finestra
rotta dal terremoto. Erano al secondo piano della casa e ora, sotto Prue
c’erano alcuni metri di vuoto. Sebastian le sorrise, poi… “Oh cavoli, che
brutte unghie che ho!” Disse chiudendo improvvisamente la mano. Si sentì un
urlo mentre Prue cadeva. “Ops, che sbadato, l’ho fatta cadere!”
“E delle quattro sorelle
ne rimase una sol
la maggiore un tuffo tentò
ma il mare sotto di lei non trovò”
Canticchiò il demone, poi quasi accorgendosi del
dolore di Phoebe disse “Mi dispiace tanto Phoebe, ti faccio le mie più
profonde condoglianze per le tue sorelle, è stata veramente una tragedia!” La
ragazza si lasciò cadere a terra con lo sguardo perso nel vuoto. Sebastian
rimase li ad aspettare poi, dopo qualche istante, con tono scocciato disse
“Beh, e allora?!? Forza reagisci, ti ho ucciso tre sorelle, mica vorrai stare
li a guardarmi!” Ma Phoebe sembrava non sentirlo “Mamma mia, odio quando
arrivano questi momenti, la gente non reagisce più e mi toglie tutto il
divertimento!” Il demone si sedette a terra pensando a cosa fare. Phoebe si
alzò. “Ah, fnalmente. Ti sei ripresa? Tutto bene? Posso continuare?” Ma
Phoebe non rispose. Alzò la testa e guardò fisso negli occhi il bambino.
Cominciò a correre nella direzione del demone, lui si spostò ma la ragazza non
accennò a fermarsi “Nooo, non farlo devo essere io ad …” Un tonfo. “…
ucciderti!” Si avvicinò al bordo della finestra rotta. Il corpo di Phoebe si
trovava esanime qualche metro sotto di lui, accanto a quello di Prue.
“E delle quattro sorelle
nessuna ne restò
peccato che la quarta mi fregò
e la morte da se trovò!”
Canticchiò Sebastian senza entusiasmo.
Dopo circa due mesi in città l’unico segno del
terremoto erano i molti cantieri aperti. Migliaia di persone erano morte,
vecchi, bambini, soccorritori e… streghe. Al posto di casa Halliwell venne
costruito un piccolo orfanotrofio per i bambini che in quel tremendo terremoto
avevano perso la famiglia, e purtroppo erano molti. Tra quei bambini ce n’era
uno in particolare, il preferito di suor Teresa, che era la responsabile
dell’orfanotrofio, era molto dolce e aveva un visetto innocente, si chiamava
Sebastian. L’era del male era cominciata.
Questa è una fine, decisamente non è nello stile
‘e vissero tutti felici e contenti’ quindi se sei arrivato qui e non ti
piace, torna indietro e vai in cerca di finali un po’ più allegri, se credi
ce ne siano!
Penny comparve. Per le quattro sorelle fu come se un
enorme peso si fosse improvvisamente tolto dal loro cuore. La abbracciarono
piangendo. Ora avevano qualcuno su cui contare. “Non ho molto tempo da
trascorrere su questa terra – cominciò – ma intendo usarlo bene. Ci
sbarazzeremo di quel bambino, intese?” Disse la nonna per dare coraggio alle
nipoti. Annuirono. Le Halliwell erano pronte a dar battaglia. “Dobbiamo
recuperare il Libro, dovrebbe esserci una formula che ci potrebbe aiutare”
“E’ rimasto sotto le macerie!” Disse sconfortata Phoebe “Nessun
problema, siamo streghe, lo recupereremo comunque. Si avviarono verso casa.
Chris avrebbe potuto benissimo arrivarci con il suo potere, ma non aveva
nessunissima intenzione di lasciare le sue sorelle nemmeno per un istante dopo
tutto quello che era successo quel giorno e così, sebbene fosse molto stanca,
si preparò ad affrontare una lunga camminata.
Ci impiegarono un po’ meno tempo del previsto perché
le strade erano ormai quasi sgombre, i volontari avevano fatto un buon lavoro, e
poi era notte e in città c’era il coprifuoco per evitare atti di vandalismo.
Fortunatamente per loro, però, nessuno notò le cinque figure che si muovevano
velocemente per le strade. Arrivati a destinazione Penny rimase un attimo a
guardare la casa. Il luogo dove aveva trascorso tutta la sua vita, dove aveva
cresciuto la sua bambina e le sue tre nipotine, non esisteva più. Rivide nella
sua mente ogni angolo della casa, quell’edificio non aveva mai avuto segreti
per lei. Fu sul punto di piangere ma poi si fece coraggio e pensò che in fondo
era solo una casa e che presto le sue care nipotine ne avrebbero ricostruita una
uguale o forse, addirittura migliore.
Mentre Phoebe, Piper e Chris toglievano i massi più
leggeri, Prue con il suo potere spostava quelli più pesanti. Erano tutte
stanche morte quando, finalmente, tra le macerie notarono la copertina del
prezioso volume. Phoebe lo prese in mano e tolse delicatamente la polvere, poi
lo posò a terra e le Halliwell al completo cominciarono a cercare quella che
era la loro unica speranza di salvezza.
“Ero sicura che ci fosse!” Esclamò Penny dopo un
po’ “Forse non abbiamo cercato bene!” disse Piper “Ma se è la terza
volta che rivoltiamo il Libro in tutti i modi!” Esclamò Phoebe “C’è
un’unica possibilità: il demone deve aver preso la pagina!” Continuò la
nonna “Che balla notizia! - Esclamò Chris - E adesso?” Penny si sedette e
cominciò a riflettere. Era cosciente dell’enorme potere di quel bambino
dall’aspetto innocuo e sapeva che le sue nipotine non erano ancora in grado di
affrontarlo. “Dobbiamo coglierlo di sorpresa!” Disse pensando ad alta voce
Penny “Come scusa nonna?!?” Senza rispondere Penny prese il Libro e cominciò
a sfogliarlo. “Eccola! - Esclamò ad un certo punto – E’ una formula
provvisoria, ma servirà ad aumentare i vostri poteri e spero che diventino
forti a sufficienza da sconfiggere Sebastian!” “E se non lo fossero?”
Domandò Phoebe con un ombra di paura negli occhi. Penny non rispose, ordinò
semplicemente alle nipoti di leggere la formula e loro obbedirono.
Chiediamo
aiuto a tutte le forze del bene
Affinché l’umanità non soffra indicibili pene
Aumentate i nostri poteri
Ve lo chiediamo con cuori sinceri
Per un tempo limitato
Che il nostro potere sia amplificato!
Una luce avvolse le quattro ragazze mentre Penny
sorrideva soddisfatta. Le Halliwell si sentivano piuttosto strane, qualcosa era
cambiato. "Vediamo cosa possiamo fare adesso!” Disse eccitata Phoebe che
per un momento si era dimenticata i guai in cui si trovavano. Penny annuì. La
prima a provare fu Prue. Riuscì ad alzare un auto li vicino con irrisoria
facilità, poi toccò a Piper: bloccò tutto, persino ad una cinquantina di
metri tutto era immobile. Fu il turno di Chris. Sebbene fosse molto restia a
lasciare le sorelle, anche se per pochi attimi, era troppo curiosa di vedere
come era aumentato il suo potere. Si concentrò e chiuse gli occhi. Un attimo
dopo si trovava a Los Angeles . Si guardò meravigliata attorno. Il suo potere
era aumentato molto nell’ultimo periodo, ma al massimo era riuscita a
spostarsi si qualche centinaio di metri, non avrebbe mai pensato di poter
andarsene così lontano. Quasi a malincuore richiuse gli occhi e tornò accanto
alle sorelle a San Francisco.
“Non crederete mai fin dove sono arrivata!” Disse
entusiasta la più giovane delle Halliwell. Le altre la guardarono con aria
interrogativa “Los Angeles!” Penny sorrise. “Davvero un giorno avrò un
potere così grande?” Domandò la ragazza a Penny. “Si, lo avrai e prima di
quanto tu creda. E’ un pericolo un potere del genere nelle mani di una ragazza
così giovane! Darai parecchio da fare alle tue sorelle!” Disse guardando
Prue. “Ora tocca a me!” Disse Phoebe impaziente di provare il suo potere.
“Ho finalmente un potere attivo?” Domandò la ragazza alla nonna. “No!”
Fu la sua laconica risposta “Ma allora…?” “Puoi vedere anche il presente
ora!” Phoebe si sentì quasi delusa ma provò ugualmente. Prue si allontanò
lontano dallo sguardo della sorella e andò a raccogliere uno specchio rotto che
si trovava accanto ai resti di una casa. Quando ritornò accanto alle sorelle
Phoebe le descrisse per filo e per segno tutto ciò che aveva fatto e che aveva
visto nella sua visione. “Ora che i vostri singoli poteri sono aumentati, è
cresciuto anche il Potere del Quartetto. - Disse Penny rivolta alle nipoti. –
Ora potete farcela!” Rincuorate da quelle parole le quattro Halliwell si
prepararono ad affrontare quel tremendo bambino. “Ma non sappiamo ancora come
sconfiggerlo!” Disse Piper interpretando anche il pensiero delle sorelle.
“Non vi preoccupate, a questo ci ho pensato io!” Penny aprì la mano e un
foglio comparve a mezz’aria. “Questa è la formula!” disse consegnando il
foglio a Prue. Buona fortuna ragazze mie!” E poi scomparve.
“Sebastian
vieni fuori! Siamo pronte per affrontarti!” Disse con una sicurezza che in
realtà non provava Prue. Dopo qualche istante il bambino comparve sulla strada
accanto a loro. “Già pronte a morire? Avete fatto presto! Di solito le mie
vittime ci impiegano dai due ai tre giorni a capire che la loro morte è
inevitabile, beh, chiaramente quando lascio loro tre o quattro giorni di vita!
Comunque, bando alle ciance, chi vuole essere la prima?” Domandò il bambino
squadrando ad una ad una le Halliwell. “Non avrei tanta fretta se fossi in
te!” Disse Prue “Avanti, tirate fuori il vostro asso nella manica!” Disse
il bambino per niente preoccupato dalle intenzioni delle sorelle. “Piper
bloccalo!” Ordinò Prue e la sorella le obbedì. “Ma come?!? Da quando il
tuo potere è così aumentato?” Domandò stupito il bambino. “Non si
ferma!” Disse quasi disperata Piper “Beh, però si è rallentato abbastanza,
non può farci niente in queste condizioni!” disse Prue cercando di non
perdere la calma. “La formula!” Disse poi la maggiore delle quattro e tutte
assieme cominciarono a leggere.
Che
il potere ci assista
Affinché Sebastian non resista
All’incantesimo che pronunciamo
E tra i tormenti, noi lo rimandiamo
Al luogo da dove è venuto
Così che da noi non sia più temuto!
Sebastian rimase impassibile davanti a loro. “Perché
non funziona?” Domandò spaventata Piper “Proviamo a ripeterla!” Suggerì
Phoebe, ma neanche dopo la seconda volta il demone non accennò a scomparire.
Mentre le sorelle si stavano facendo prendere dallo sconforto, Phoebe ebbe una
visione. Vide sua nonna che si rammaricava perché il loro potere non era
sufficiente per sconfiggere il demone, poi quasi accorgendosi che la nipote la
stava osservando, disse che anche se non potevano sconfiggerlo, potevano sempre
rilegarlo da qualche parte per un po’ di tempo modificando la formula. Phoebe
come al solito impiegò un attimo per riprendersi dagli effetti della visione,
ma appena riaprì gli occhi, si rese conto che Sebastian si era completamente
sbloccato.
Avanzava sorridendo verso le quattro quando una voce
lo invitò a girarsi. Penny era dietro a lui. “Non ho avuto il piacere di
presentarmi – disse Penny al bambino – sono la nonna delle quattro streghe
che vuoi uccidere e ci tengo a farti sapere che non c’è niente che mi faccia
arrabbiare di più di quando qualcuno cerca di uccidere le mie nipotine!”
“Il piacere e tutto mio, dolce signora, il mio nome è Sebastian e mi dispiace
di non starle simpatico ma non posso pretendere tutto dalla vita!” Disse il
bambino girandosi verso la figura alle sue spalle “Penny vero?!? Dovevo
immaginarlo che quelle quattro sarebbero venute in cerca d’aiuto, ma non
pensavo riuscissero a resuscitare i morti! Immagino che c’entri tu con loro
improvviso aumento di potere” Disse il demone trascurando completamente le
quattro sorelle che nel frattempo si erano messe all’opera.
Phoebe aveva avvertito le altre delle parole della
nonna e ora lavoravano tutte assieme per modificare la formula mentre Penny
teneva impegnato il demone. Dopo poco avevano finito.
“Ci sono tante cose che non hai valutato quando hai
deciso di attaccare le mie nipotine. Sei stato decisamente sprovveduto!” Disse
Penny “Ma non dire stupidate! – Esclamò Sebastian con un tono scocciato.
Non sopportava di sentirsi dire che aveva sbagliato – Neanche se il loro
potere raddoppiasse ancora, sarebbero in grado di sconfiggermi e tu lo sai
bene!” “Non è detto che debbano sconfiggerti!” “Ah no, e cosa vogliono
farmi, offrirmi un te?” Ma mentre il bambino pronunciava quelle parole, le
quattro sorelle cominciarono a leggere la nuova formula.
Che
il potere ci assista
Affinché Sebastian non resista
All’incantesimo che noi pronunciamo
Nell’aldilà mandarlo non possiamo
Ma per lungo tempo in una lontana realtà lo rileghiamo
Cosi che il bene regni sovrano!
Sebastian rimase impietrito da quelle parole mentre
sentiva il suo corpo sgretolarsi lentamente. Con uno sforzo si girò verso le
Halliwell “Non potete sconfiggermi, e non potrete mai farlo. Io tornerò e
allora…” Ma non finì mai la frase. Un vento improvviso portò via le ceneri
in cui si era sgretolato il bambino. Un’altra battaglia era vinta.
Le quattro sorelle si avvicinarono a Penny. “E’
ora che vada!” Disse tranquillamente la
nonna delle ragazze “Devi proprio?” Domandò Piper “Ho svolto il mio
compito e non c’è più nessun motivo per cui io debba rimanere! Sono stata
felice di rivedervi, anche se per poco” Poi diede un bacio sulla fronte a
tutte e salutò “Ricordate che veglierò sempre su di voi!” Disse mentre il
suo corpo si dissolveva nell’aria.
Rimasero qualche istante a fissare l’aria, poi
cominciarono a sentirsi come se qualcuno le stesse svuotando. Si sedettero tutte
a terra mentre le forze cominciavano a mancargli. “Che sta succedendo?”
Domandò Chris impaurita “Penso siano i nostri maggiori poteri che se ne
vanno!” Disse Prue e in effetti, pochi secondi dopo quella brutta sensazione
scomparve. “Immagino che ora sia davvero finita!” Disse Phoebe sconfortata
dall’aver perso quel potere che infondo poteva anche piacerle “E invece deve
ancora iniziare!” Disse Prue guardando dritta davanti a se. Le sorelle si
girarono a guardare nella stessa direzione e capirono. Avevano una casa da
ricostruire.
Scritto da Flond