Streghe Italia Fan Fiction

SVENTURE FUTURE 1


Breve riassunto: Le tre sorelle vengono per caso richiamate in un futuro dove il mondo è sull'orlo del collasso a causa di un tiranno che controlla tutto. Vengono accolti da quattro guerrieri magici, che si rivelano…

Data di composizione: 28 Maggio 2001, ore 20: 38 - 31 Maggio 2001, ore 22: 45

Valutazione del contenuto: Adatto a tutti.

Disclaimer: Si ricorda che tutti i diritti dei racconti inclusi sono di proprietà del sito Streghe Italia e che tutti i personaggi della serie Streghe/Charmed sono di proprietà della Warner Bros. Television/Spelling Entertainment e sono utilizzati senza il consenso degli autori e senza fini di lucro


Sventure Future

Mi sono sempre chiesto che cosa legasse due persone più dell'amore o dell'amicizia. E forse dopo l'esperienza che ho avuto, posso rispondere senza dubbio che è la fratellanza. Lei che unisce uomini e donne in un legame indissolubile, indissolubile perché di sangue.
Ma questo ve lo devo spiegare più nel dettaglio. E' successo tutto in una fredda giornata, che tuttavia era di primavera. Io e le mie tre sorelle viviamo, o per meglio dire, vivremo negli Stati Uniti del futuro, dove ormai tutto è distrutto. I cieli ribollono del fuoco delle bombe, e i grattacieli crollano con una velocità impressionante. Io e le altre mie sorelle abbiamo dei poteri magici, ma non bastano per finalizzare i nostri sforzi per liberare il Paese da un tiranno, insediatosi sì legalmente alla Casa Bianca, ma che poi ha degradato con la velocità di un fulmine ogni angolo di mondo, eccetto piccolissimi paesi e isole, di scarsa rilevanza strategica.
Ormai siamo in poche centinaia ad appoggiare la causa di liberazione, anche perché tantissimi sono morti. A San Francisco siamo rimasti in cinque: io, Moloc, mia sorella Lex, Le nostre cugine LeAnn e Freya, insieme con un nostro cugino anche lui mago, Xeni. Sebbene noi quattro abbiamo dei poteri straordinari, non sono abbastanza.
Allora, in una seduta straordinaria del Consiglio di Liberazione nella Sezione di San Francisco, decidemmo di richiamare dal passato le migliori streghe che ci fossero sulla piazza. Ma prima le dovevamo trovare. Un lunedì cinque Aprile, ci riunimmo in uno scantinato di una casa che una volta era un locale di grande fama nella città.
- Siamo pronti, Ra. -
- D'accordo. Formiamo il simbolo. - unimmo le nostre mani dopo esserci posizionati su di una stella a cinque punte rossa, segnata col sangue di capro nero. Espandemmo le nostre anime fino ed esprimerle visibilmente. - Tocca a te, Freya. - dissi a mia cugina.
- Va bene. Corpo, anima e spirito. Ciò che era separato adesso è unito. Nuvole di futuro e nebbie di passato, fateci riunire con ciò che il tempo ha distrutto o trasformato. Cronos condurrà per mano il fato, una volta che le più grandi streghe avremo trovato. -
Così ci ritrovammo nel retro bottega di un locale pieno zeppo di persone intente ad ascoltare musica e divertirsi. - Pare che siamo arrivati. -
- Dobbiamo trovare le streghe il prima possibile. -
- Il tempo è relativo, Lex. Quello che nel nostro tempo è già successo, qui non lo è ancora. Quindi, paradossalmente, abbiamo ancora forse diversi anni prima di esaurire il tempo a nostra disposizione. -
- Va bene, LeAnn, risparmia le spiegazioni a dopo. Adesso troviamo le streghe. -
- Le sento poco lontano da qui. Entriamo e cerchiamole. -
Entrammo nel locale e iniziammo la nostra ricerca, seguendo il sesto senso di Freya. Ogni tanto dava delle indicazioni per trovare le nostre donne. - Non sono qui, proviamo di là. Le sento vicine. Non sono lontane. No. Le sentivo più vicine lì. - girando in lungo e in largo, invece di avanzare nella ricerca, retrocedevamo con costanza. Dopo un quarto d'ora a fare così, iniziò a venire meno la fede nelle capacità di nostra cugina. - Ma sei sicura di aver rodato il tuo radar ? Ascoltate, facciamo prima a cercarle chiedendo informazioni alla gente o al banco. Io vado ad un tavolo e fingo di ordinare per chiedere alle cameriere, voi fate lo stesso, ci ritroviamo al tavolo all'angolo là in fondo fra un quarto d'ora. -
Chiesi delle informazioni alla giovane ragazza che venne a prendere le ordinazioni - Cosa le porto, signore ? -
- Un bitter, grazie, poi vorrei un informazione, se le è possibile darmela. Dove posso trovare Piper Halliwell ? E' la padrona del locale, se non sbaglio. -
- Esatto, ma non mi è dato dare questo tipo di informazioni. Sono desolata. Solo un bitter ? -
- Sì, grazie. -
< Forse non è la tattica buona. Meglio cambiarla. Chiederò se è qui. Stupido a non pensarci prima. >

- La sua ordinazione. -
- Mi perdoni, signorina. Sono un parente della signorina Halliwell. Potrebbe solo dirmi se è qui ? -
- No, oggi è rimasta a casa. Se vuole, torni domani e la troverà. -
- Grazie mille. - pagai subito con pezzi interi, lasciandole il resto. Poi trangugiai il bitter senza neanche sentirne il sapore, un po' contrariato.

Passati i quindici minuti tornammo insieme. Ognuno di noi non aveva cavato un ragno dal buco. Forse solo a LeAnn aveva avuto l'illuminazione. - E se prendessimo l'elenco telefonico di San Francisco e cercassimo sotto Halliwell ? -
- Ce ne saranno decine di Halliwell, come facciamo ad essere sicuri di beccare la casa giusta ? -
- Possiamo ricorrere a Freya. -
- Col cercapersone guasto ? Peggio che andar di notte. Ma non abbiamo altra scelta. -
- Moloc, non tirare troppo la corda, col tuo sarcasmo… -
- Allora, andiamo a cercarle. Non penso che ce ne siano migliaia. Le troveremo. -
Alla prima cabina telefonica sfogliai velocemente l'elenco telefonico degli abbonati della città. Vidi che di Halliwell ce n'erano sei, tutti in diversi posti della città. Non sapendo a chi era intestata, decidemmo di dividerci e cercare tutti un singolo posto, ritrovandoci davanti alla cabina per andare dall'ultima, in caso non l'avesse trovata nessuno.
Io presi il 121, ELISAN PARK AVENUE, SF, CA. Arrivai in una zona piena di verde. La comparai con quella che ricordavo io. < E pensare > considerai tra me e me < Che una zona così bella e verde la usano come carcere per gli oppositori politici. Hmm… Adesso l'indirizzo è quello. Numero civico 121. > Suonai il campanello. Mi rispose una voce che poco aveva di umano. Era di un uomo che di sicuro nelle vene aveva più alcool e cocaina che plasma. - Sì ? Che volete ? -
- Halliwell ? -
- Chi sei ? Uno sbirro o cosa ? -
- Abita qui Piper ? -
- Chi ? Sentimi, se sei qui per rompere i… - tolsi immediatamente il dito dal citofono e me ne andai via, desolato e allibito. - Non è lei. Quando ti troverò ? -

- Va bene, Lex. Fatti coraggio. - mi dissi - Spero di ritrovarti. -
Pigiai il pulsante del citofono e mi rispose una voce di donna, non molto giovane. Pensai che forse non poteva essere lei. - Casa Halliwell ? -
- Sì. Ma chi parla, scusi, signorina ? -
- Abita qui Piper Halliwell ? -
- Piper ? No, mi dispiace. Mai stata una Piper nella nostra famiglia. Desolata di non esserle d'aiuto. -
- No, non si preoccupi. Tutto a posto. - e me ne andai, triste per non averla trovata.

- Bene, signorina Piper. Vediamo di trovarti subito. -
Pigiai il dito sul citofono.
- Sì ? Chi è ? -
- Signora, sto cercando Piper Halliwell. Abita qui o no ? -
- No, non c'è nessuna Piper Halliwell, qui. Ma guarda che maniere. -
- Al diavolo. Avanti, Xeni. Torna indietro. -

- Sarai tu o no ? Spero che il destino ci possa far ritrovare. - non essendoci citofoni, andai a bussare alla porta. Una ragazzina di non più di tredici anni mi accolse, scorgendo timidamente la testa da dietro la porta. - Sì ? Chi sei ? Chi cerchi ? -
- Abita qualcuno qui che risponde al nome di Piper Halliwell ? -
- No, mi spiace. Qui non c'è nessuno con un nome che inizia con la P. Arrivederci. -
- Nessuno il cui nome inizi con la lettera P. Mettiamoci per strada. La ricerca si annuncia ancora lunga. Speriamo solo che Moloc e le altre abbiano avuto una sorte migliore. -

- Freya, hai atteso questo momento da anni. Non mi sembra vero che si sia avverato. Non sto più nella pelle. -
- Chi è ? - mi chiese un uomo sulla trentina, capelli biondicci, faccia da tedesco: mento squadrato, occhi azzurri, sguardo freddo e distaccato - Desidera ? -
- E' in casa Piper ? - < Forse ci siamo. E' lui l'uomo di Piper. Lo riconosco. >
- No, mi dispiace. -
Aprii gli occhi stupita. - Come non abita qui ? -
- Qui abito io, Patri Halliwell. -
Ebbi l'impressione che stesse criticando il mio modo di vestire, con quel suo sguardo.
- Ah… Mi scusi. - dissi rammaricata. - Sono desolata. Pensavo di trovare qui la donna che cercavo. Va bene. Cercherò altrove. La ringrazio lo stesso. -
- Non c'è di che, signorina. -
- Possibile che debba ancora attendere quel momento ? Comincia a vermi meno la fede. Ma su, piccola Freya, fatti coraggio. Vedrai che la ritroverai. - e me ne andai nel posto dell'appuntamento. -

E così ci ritrovammo al posto convenuto - Nessuno ha avuto fortuna, a quanto vedo. -
- Ti ho già detto di non usare il sarcasmo. Ma hai ragione. Non c'è traccia di Piper Halliwell. Ci resta soltanto l'ultimo indirizzo. Dov'è ? -
- E' al 1329, PRESCOTT STREET, SF, CA. -
- D'accordo. Andiamoci. -

- Il numero 1329… E' questa. -
- Gran bella villetta. Mi piacerebbe vivere qui. -
- Non l'hai già fatto, per caso ? -
- E chi se lo ricorda ? -
- Non sto più nella pelle. Non possiamo più sbagliarci, adesso. Quanto ho bramato di riabbracciarla. -
- Adesso lo faremo tutti. Non forziamo i tempi. Abbiamo ancora tempo. Facciamo le cose per bene, ragazze. Vado per primo io. -
- No, stavolta no. -
- Ho detto di non forzare i tempi. -
- Sì, ma perché proprio tu ? -
- Allora, mi pare di essere il capo missione, no ? -
- Troppo comodo, Moloc. Troppo. - eravamo sul punto di arrivare alle mani, quando notammo che Xeni aveva già bussato alla porta. Gli aprì una giovane con i capelli castani, grandi occhioni dello stesso colore dei suoi capelli. - Chi è ? -
- Piper Halliwell ? -
- No, non è in casa. Chi la cerca ? -
- Ho bisogno di parlare con lei. Mi chiamo Xeni, sono uno stregone. -
- Non affrettare io tempi. guarda se quel bel tipo mi dà retta, qualche volta. - mai, da quando facciamo resistenza, ha seguito gli ordini. Indipendente fino allo spasmo.
- Uno stregone ? -
- Phoebe! Chi è alla porta ? -
- Nulla, Saga. -
Un energumeno, alto forse un metro e ottanta o più, coi capelli blu apparve all'uscio. Aveva un espressione triste - Quello dev'essere Saga. Che bel quadretto. -
- Ci saranno solo loro in casa ? -
- Spero di no, Sorellina. - Presi il mio ciondolo con la foto di me e Lex insieme con nostra madre - Spero di no. -
- Uniti di nuovo. Non mi sembra vero. E' un sogno. -
- E' una cosa bellissima, LeAnn. Finalmente torneremo insieme. -
- Sì, ma non dimenticate che non potremo rivelarci fino a che saremo nella nostra epoca. -
Freya sospirò, pulendosi le lenti degli occhiali con un lembo della camicia.
- Andiamo. Sembra che Xeni non sia abbastanza convincente. -
Facemmo una breve chiacchierata e riuscimmo a convincere i due a lasciarci entrare in casa. - Quindi, abbiamo bisogno del vostro aiuto per spodestare questo tiranno. -
- Capisco. Ma come facciamo ad andare nella vostra epoca ? -
- Aspettiamo ventisette anni, oppure possiamo condurvici noi. -
- Non mi fido a lasciarti andare da sola. -
- Non preoccuparti, Saga. Anche se aspetto un bambino, non vuol dire che sia più debole di prima. -
- Hmm… D'accordo. Ma promettimi di tornare. -
- Bene, signorina Halliwell - si intromise Xeni, porgendole disgraziatamente la mano - Lasci che la aiuti a rialzarsi. -
- Che gentile. Grazie. -
- Xeni! - non feci in tempo a finire la frase per fermare quell'impiastro che una scossa improvvisa folgorò entrambi. Accorremmo chi a soccorrere Phoebe, chi a soccorrere Xeni. Prima mi presi cura di Phoebe, assicurandomi che il nascituro non avesse subito danni, poi presi per le spalle Xeni e gli diedi una ginocchiata nella schiena, curandomi di passare inosservato - Sei impazzito ? Sta aspettando un bambino. Non la sai tu una delle più elementari leggi dello spazio-tempo? Speriamo che la scossa di distorsione ti abbia messo un po' di sale in zucca. -
Due donne entrarono ridendo dalla porta. Era lei. Non c'erano dubbi. chiamai Lex e le chiesi se aveva visto. Lei mi rispose affermativamente. Avevo il cuore che mi batteva a mille dall'emozione. Trattenevo a stento le lacrime, ma dovetti purtroppo resistere. - Pi…per…- ancora quello stupido groppo in gola - Piper Halliwell ? -
- Sì. Ma… - mi sembrava ci fosse un non so che di austero nella sua voce - Phoebe, chi sono questi ? -
Phoebe spiegò la nostra storia brevemente. Tutte accettarono di buon grado di seguirci, giustificandosi dicendo che l'avrebbero fatto volentieri, se era per una buona causa. Così ci trasportammo nello scantinato dove sorgeva il locale di Piper. Noi cinque avevamo un piano predefinito, e lo spiegammo alle nuove arrivate. - Vedete - iniziò Freya, la mente del gruppo - Nel nostro tempo alla Presidenza degli Stati Uniti c'è un tiranno che ha assoggettato gran parte del globo. Resistono solo alcune zone del nord Italia, dell'Irlanda, della Siberia Occidentale e varie isole del Sud Pacifico. Questo tiranno non è un mago, ma ha al suo servizio una sfera magica, chiamata Fastball, che lo fa diventare la creatura magica più potente mai esistita. Il nostro obiettivo è di rubare Fastball e di distruggerla. In ogni viaggio che fa, se la porta dietro. LeAnn si è infiltrata nel database della Casa Bianca, riuscendo ad intercettare un e-mail che annunciava l'arrivo a San Francisco del tiranno, all'albergo Hilltop, ormai pressoché disabitato, per controllare di persona la situazione della resistenza in zona. In quel momento lascerà Fastball dentro la suite imperiale, su di un piccolo altare portafortuna, dopodiché andrà a fare un giro di perlustrazione per le vie della città, quindi abbiamo due ore di tempo per lasciare l'albergo con Fastball. Allora: Le vostre parti saranno queste: Phoebe. Tu con le tue capacità di fattucchiera, ti occuperai di fare un incantesimo che addormenti a perlomeno paralizzi le guardia, facendo in modo che non si accorgano di nulla. Prue, Piper e Moloc, voi sarete il gruppo d'azione. Moloc ha l'abilità di creare scudo difensivi, quindi per voi sarà indispensabile come assicurazione contro gli infortuni. Piper è in grado di bloccare il tempo, in caso di pericolo, mentre tu. M… - fiutata in anticipo la gaffe di Freya, le diedi un calcio non molto forte sulla tibia, per bloccarla in tempo. Lei fece finta di essersi dimenticata il nome di Prue per evitare di mandare tutto in fumo. - M… come ti chiami tu ? -
- Prue… Prue. -
- Bene, tu muovi gli oggetti. In caso di allarmi, potrai muovere Fastball a distanza. LeAnn rimarrà qui a fare da basista. Terrà sotto controllo tutte le piantine degli otto piani, grazie alla sua elevata conoscenza dei computer e della tecnologia. Xeni è un ottimo tiratore, e vi potrà fare da copertura. Io, farò la vedetta, osservandovi dall'edificio di fronte, che è disabitato. Se tutto va bene, dovreste essere fuori prima del ritorno del tiranno. Inizio dell'operazione domani mattina alle otto e trentacinque. Avete serata libera. Nel caso che l'operazione abbia successo, dovremo dirvi una cosa. Una cosa importante, forse anche più del furto della Fastball. -
- Glielo diciamo adesso ? -
- Hmm… - feci avvicinare tutti per conversare in segreto - Non lo so, ragazze. Io non penso che sia una buona idea. Freya. Tu che pensi ? -
- Hmm… Se sapessero la verità si preoccuperebbero a proposito della nostra sorte due volte in più rispetto come se non sapessero niente. -
- E' vero, ma io non resisto. Mi viene voglia di gettarmi al suo collo e di abbracciarla forte. -
- Non preoccuparti, sorellina. Quando avremo per le mani Fastball, poi trascorreremo tutto il tempo perduto con lei. - le arruffai con una mano i capelli, come soleva fare nostra madre quando eravamo piccoli. Intanto volsi lo sguardo verso quell'individuo oscuro di Xeni. Sembrava che Phoebe non esercitasse alcun tipo di influenza su di lui. Neppure la scossa temporale che aveva preso in casa loro l'aveva fatto cambiare. Secondo me ha la puzza sotto il naso.
- Che cosa state confabulando ? -
- Niente. Moloc mi stava ricordando che le vostre camere sono così dislocate. Prue è insieme a LeAnn e me, Piper starà con Lex e Moloc. Phoebe rimarrà con Xeni. Se a voi sta bene. -
- Non c'è alcun problema. Avrei un leggero languorino. -
- Spero che non sia una voglia. I viveri scarseggiano. Ci dobbiamo arrangiare con quello che troviamo nei magazzini dei soldati. Grazie al potere di Lex, però, siamo riusciti a sgraffignare qualcosa anche alla mensa ufficiali bloccando tutti. -
- Col MIO potere SONO RIUSCITA a sgraffignare qualcosa alla mensa ufficiali. - puntualizzò Lex
- Siete in gamba. Le vostre madri dovrebbero essere fiere di voi. -
- Lo sarebbero certamente state. Ora purtroppo non ci sono più. -
- Mi dispiace. Mi piacerebbe che mio figlio Kanon fosse come voi. -
- Kanon ? Vuoi chiamarlo come il fratello di Saga ? Come quel Kanon che è stato imprigionato da tuo marito sotto il Tempio ? -
- Un nome non vuol per forza indirizzare un anima su di una via piuttosto che un'altra. -
- Sono belle parole. Xeni. -
- Da lui non me le aspettavo. - < Strana luce, è passata nei suoi occhi. Mah. Mi sembra di avvertire qualcosa di strano. Sarà soltanto impressione. >
- Adesso andiamo a mangiare. Domani ci dovremo alzare presto. -

- Non ci sono comodità, qui. Spero che tu dorma bene, Piper. -
- Oh, non c'è problema. In colonia dormivo su dei sacchi di paglia. Qui almeno materassi, cuscini e coperte ci sono. -
- Credo che mi troverò bene, qui. Mi sembra di conoscerlo, questo posto. Dove siamo ? -
- Non sappiamo, ci dispiace. Lo abbiamo trovato per caso, per rifugiarci dai soldati. doveva essere un locale notturno, o qualcosa del genere. Abbiamo trovato una vecchia insegna al neon tutta distrutta. Il nome era illeggibile. -
- Mah. Non capisco da cosa mi sia data questa sensazione. -
- Stanchezza. Adesso dormiamo e domani passiamo al piano attivo. -
Tutti ci coricammo sui materassi. Era una scena quasi dimenticata. Nel buio della stanza mi avvicinai a mia sorella. - Vedi ? Non è bello ? -
- Lo sarebbe di più se sapesse. -
- Lo so, ma figurati cosa potrebbe pensare, se lo sapesse. -
- Domani, allora. -
- Domani. -
- Hmm… Cos'avete da parlare, voi due ? Dormite . L'avete detto voi che domani ci dobbiamo alzare presto. -
- Sì, scusaci. -
- Domani. -
- Domani. -

< Vedrete tutti, domani. Anche tu, cara mia. Vedrai, poi se sarai orgogliosa. > e mi misi sotto le coperte.

Ci trovammo davanti all'hotel pronti ad agire. Tutti eravamo in posizione. LeAnn ci dava informazioni per mezzo di una cuffia con microfono incorporato. Eravamo in cinque. Chiesi al gruppo se fossero pronti. Al solito, Xeni fece il misterioso. - Blocca il tempo, Piper. -
Mentre il tempo era bloccato, Phoebe fece il giro del palazzo versando una polverina bianca mista di salnitro, argento vivo e dente di squalo, che una volta acceso con una scintilla avrebbe permesso di lanciare un forte incantesimo soporifero, efficace fino a quando la fiamma fosse rimasta accesa. - Notte e sonno piombino entro questo campo. Per chi in questo momento nella fiamma rimarrà, non ci sarà scampo. Morfeo, cala su questa terra e spandi le tue spire: chi ora è sveglio immediatamente dovrà dormire. -
In un attimo una nebbia grigia circondò il palazzo e fece piombare in uno stato di sonno catatonico tutte le guardie. - E' sicura. Andiamo. LeAnn. LeAnn. Ci senti ? -
. Forte e chiaro, Moloc. Siete all'ingresso del primo piano ? -
- Siamo davanti al portone. Dove si trova Fastball ? -
- Fammi vedere. Mi sto inserendo nel circuito chiuso delle camere. Si trova nella suite imperiale, stanza numero centouno, quarto piano. -
- L'obiettivo è al quarto piano. Stanza numero centouno. Come ci si arriva ? Ci sono delle misure di sicurezza ? -
- No. Ci sono delle telecamere dislocate ad ogni angolo di corridoio. Consiglio blocco temporale da parte di Piper, in modo che non risulti nulla nei nastri. Appena entrati, troverete davanti a voi la reception. Svoltate a destra e salite le scale fino al piano dell'obiettivo. -
- Siamo sul posto. Qui sopra ci sono altri problemi ? Freya ? Ci vedi ? Qualche grana, in giro ? -
- Fammi vedere. Alt. Non avanzate. Vedo delle zone più calde di altre. Sono false mattonelle. Sicuramente collegate ad un qualche sistema d'allarme. Piper. Fa' il tuo dovere, avanti. -
Piper alzò le mani per bloccare il tempo. Nella stanza c'era una mosca che svolazzava senza pensieri nell'aria. Ciò significava soltanto che il potere della strega non era efficace. - Ma che mi succede ? Perché non funziona ? -
- Aspetta un attimo. - LeAnn cercò nel database dell'albergo e trovò il problema - Ho trovato il problema. Le pareti sono foderate di Auricalco, un metallo artificiale di fabbricazione recentissima che imbriglia i poteri delle streghe. Dobbiamo trovare un'altra via. -
- Ci penso io. Ascoltami, LeAnn: ci sono delle strade alternative per accedere alla suite ? -
- Secondo la cartina c'è solo un cornicione, ma anche le pareti della suite sono state fatte foderare con l'Auricalco. Non te lo consiglio, Xeni. E' troppo pericoloso. -
- Al diavolo. Se stessi ad ascoltare voi, saremmo già nelle mani del Tiranno. Freya. Dammi le indicazioni per superare la trappola del pavimento. -
- Xeni. Non fare idiozie! -
- Freya! -
- E va bene. - le dettagliate indicazioni di Freya permisero al gruppetto di oltrepassare l'asperità. Per entrare nella suite mancava ancora un ostacolo: una piastrina di riconoscimento.
- Lasciate fare a me. Arriva il terrore dei sette mari informatici. Ancora pochi minuti e sbloccherò comando vocale, impronte digitali e impronta dell'iride. Intanto voi prendetevela pure comoda. -
Rimase venti minuti a smanettare in modo da far scattare il sistema d'allarme. Bevve una sorsata di caffè nero da una tazza oblunga, mentre con l'altra mano continuava a lavorare con la velocità dell'esperienza. Schiacciò Invio e sorrise compiaciuta, vedendo il sistema d'allarme che veniva disattivato. - Il vestito è rotto. Ora si può ricucire. -
- Trappole o altro ? -
- Solo le pareti di Auricalco. Non potrete assolutamente usare i vostri poteri. -
- Eviteremo. In fondo c'è l'altare. E la Fastball. -
- Avvicinati con cautela. Non si sa mai che ci siano altre trappole. Ehi! Ma che succede ?!?! AAHH!!! -
- LeAnn. LeAnn! Cosa succede ?! LeAnn! Rispondi, per carità! LeAnn!!! -
- Cosa succede ? -
- Abbiamo perso il collegamento con LeAnn. Ho sentito come se la stessero aggredendo. - presi Fastball e cominciai a correre fuori dal corridoio, prestando molta attenzione a ripercorrere il tracciato di prima - Freya. Freya, rispondi. Freya! Dannazione. Cosa è successo a quelle due ? -
- E' successo qualcosa anche a Freya ? -
- Spero di no. Corriamo via. - prendemmo le scale e scendemmo fino al pian terreno, dove trovammo ad aspettarci un nutrito numero di guardie, tutte armate fino ai denti. 
- Ma cosa diavolo ? Ma non dovevano tornare tra più di un ora ?! -
I soldati spararono ad altezza d'uomo. Mi colpirono al torace. Ricordo che caddi a terra ancora con Fastball in mano. La mia vista divenne sempre più sfocata. Cercai di rimettermi in piedi per fuggire, per quanto potevo, ma caddi sul fianco e mi addormentai, senza quasi accorgermi. Divenne tutto buio, e non mi ricordo più niente.

 
Scritto da MoonWalker


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