IL RITORNO DI SPAWN
Date di composizione:
I) 2-20/10/2000
II)
15/12/2000 - 6/1/2001
III)
10/1 - 20/2/2001
IV)
22/2 - 7/3/2001
IV)
10/3 - 15/4/2001
Adatto a tutti
Disclaimer
Si ricorda che tutti i diritti della storia
del racconto sono di proprietà del sito "Streghe Italia", alcuni
personaggi di "Streghe/Charmed" utilizzati sono di proprietà
Warner Bros Television e sono utilizzati non a scopo di lucro.
Spawn è un personaggio della Cult Comics ed è
stato creato da Todd Mc Farlane, ed anche questo viene usato non per
lucro.
Prima parte
“Neve
al sole?” “Si, Prue. E’ il potere con cui ha sciolto davanti ai nostri
occhi un ragazzo che stava facendo footing nel parco. Ha detto che vuole i
nostri due poteri altrimenti Phoebe farà la stessa fine” “Ma non possiamo
più perdere i nostri poteri, abbiamo bruciato l’incantesimo dal libro!”
“Maja ha detto che ha un potere simile a quello di Matthew, toccandoci ce li
toglierà per sempre. Cosa possiamo fare?” “Ha preso Phoebe, c’è ben poco
da decidere. Dobbiamo fare ciò che vuole” “Ma potrebbe ucciderci!”
“Anche Phoebe è in pericolo, non possiamo rischiare. Dov’è
l’appuntamento?” “Nel parco a mezzanotte”:
Giunte
nel parco trovarono la sorella imbavagliata e legata ad un albero. “Phoebe!”
Prue cercò di avvicinarsi con l’intento di liberarla, ma fu scaraventata a
terra da una corrente magica molto potente. “Non potete liberarla!” esclamò
Maja avvicinandosi a loro usando il batter d’occhio “Solo io posso farlo.
Allora? Volete che la uccida davanti hai vostri occhi oppure mi consegnate il
vostro potere? Ve lo dico subito, ho un anello che mi rende immune a qualsiasi
incantesimo, quindi tutte le formule del libro ed i vostri poteri sono inutili
su di me, ma per ottenerli ho bisogno che mi vengano consegnati volontariamente.
Chi vuole essere la prima a darmi il proprio potere?” “Piper vado io per
prima, se vedi che tenterà da uccidermi, bloccalo” Prue stava per allungare
la mano per farsi toccare, quando Phoebe esclamò “Fermati Prue! Non
toccarlo!” dopo di che andò vicino a Piper. Anche Prue tornò indietro e, una
volta abbracciata la sorellina, si voltò pronta a combattere. “Come hai fatto
a liberarti? Solo i demoni possono toccare quelle catene, invece tu – disse
guardando ciò che ne restava – le hai addirittura spezzate! Ma come accidenti
hai fatto a…” ma non riuscì a finire la frase che già sentiva la risposta,
molto più potente di lui, alitargli furiosamente sul collo. Voltandosi lo vide,
anche se non avrebbe vai voluto “Spawn!” i suoi occhi luccicavano dalla
rabbia, ogni centimetro del suo corpo ribolliva. Maja capì che aveva solo
un’unica via di salvezza, usare il batter d’occhi per allontanarsi il più
in fretta possibile “Non mi avrai mai!” esclamò spostandosi ad una decina
di metri di distanza. Le tre sorelle seguirono la scena in ogni istante. Maja,
una volta riapparso, si voltò nella direzione di Spawn, ma anche lui era
scomparso. Ad un tratto si sentì afferrare le braccia e una catena gli passò
intorno al collo e lo alzò da terra. “Maja – tuonò Spawn – fai sapere a
tutto il mondo infernale che io sono tornato – così
dicendo strappò il braccio destro al suo avversario il quale emise un
urlo di dolore che causò dei brividi alle Halliwell – parla a tutti della mia
nuova forza e dei miei nuovi poteri – detto questo gli strappò anche
l’altro e, quando Maja stava per emettere un secondo urlo, gli tappò la bocca
e disse:”Avverti Satana e Malebolgia che presto toccherà a loro”.
Contemporaneamente una catena gli trafisse il cuore e l’altra,che lo teneva
per il collo, lo decapitò. Le sorelle non sapevano come sentirsi da un lato
erano contente perché Maja era stato sconfitto e Spawn era tornato, ma
dall’altra parte cominciarono ad avere paura di lui. Lo vedevano molto
cambiato, crudele e feroce. Iniziarono a temere che non fosse più sotto il
controllo dell’indole umana di Francesco; così quando si avvicinò a loro
Prue disse:- “Non ti avvicinare!” “Prue sono io – disse trasformandosi
in Francesco – non mi riconosci? Ti ricordi di me?” “Francesco non avrebbe
mai fatto una cosa del genere, lui era meno cattivo” “Va bene che sono
passati quasi due mesi dall’ultima volta che mi avete visto, ma per quanto
cattivo io possa sembrare – disse sorridendo – ho sempre una promessa da
mantenere. Ragazze, non ci crederete mai, ho il batter d’occhio! Ho trovato il
mio libro, solo che non si chiama delle ombre, ma del ghiaccio. È molto piccolo
rispetto al vostro. Forse perché è stato usato poco e ci sono tutti
incantesimi molto cattivi. Sono riuscito comunque a svegliare i miei poteri,
solo che per il momento posso solo spostarmi con il pensiero” “Perché lo
hai ucciso in quel modo?” chiese Phoebe ancora un po’ spaventata “Per far
capire a tutti che sono tornato e che difenderò ciò in cui credo con tutte le
mie forze” solo ora lo riconobbero come loro vecchio amico. Lo abbracciarono
e, anche se Phoebe ebbe una premonizione, preferì tenerla nascosta anche alle
sorelle, almeno per il momento. “Ragazze, c’è un problema: riesco ad
utilizzare bene i poteri di stregone solo quando sono Spawn, quando sono io a spostarmi con il batter d’occhio,mi faccio sempre
male….e c’è un’altra cosa:Spawn è diventato molto più cattivo e più
forte ed è molto difficile per me controllarlo. In alcune battaglie mi
trasmette una tale rabbia e malvagità che convince anche me ad essere crudele.
Potete aiutarmi a cercare una soluzione?” “Immaginavamo che sarebbe accaduto
– disse Prue parlando anche a nome delle sorelle – torniamo a casa, lì
potremo parlare meglio”. Giunti in villa Halliwell e accomodati in salotto
sembrava che nessuno si fosse accorto che era quasi l’una. Francesco raccontò
di come aveva trovato per caso il suo libro “Non indovinerete mai dove lo ho
trovato, visto che si chiama libro del ghiaccio, era tra i ricettari di
famiglia, mio nonno era convinto che fosse un libro per fare i gelati” disse
sorridendo. Spiegò poi dei suoi allenamenti e di quante volte si era trovato
sul soffitto per poi cadere rovinosamente a terra. Le sorelle lo ascoltarono
attentamente notando che la sua voce era molto più serena di come la
ricordassero. Non potevano sapere che Francesco era ormai pronte a difenderle da
ogni pericolo, visto che era ormai il demone più potente sulla terra.
“Purtroppo però da quando sono uno stregone ho dovuto affrontare anche un
po’ di angeli” “Quanti un po’? Due o tre?” chiese Piper pensando a Leo
“Veramente una decina” “Cosa?” “Ma solo perché mi hanno attaccato
prima loro, ho una maledizione: non posso mai iniziare per primo il
combattimento” “Contro chi altro hai combattuto?” chiese Phoebe un ancora
un po’ turbata per la premonizione. Dopo che Francesco rispose
“Beh….contro una trentina di demoni e un centinaio di streghe e stregoni
cattivi, in pratica in Italia non ce ne sono più” ne ebbe un’altra che la
sconvolse completamente. Riuscì comunque a mascherare il suo stato d’animo e
decise di parlare con le sorelle solo dopo che Francesco se ne fosse andato.
“C’è una cosa che mi ha incuriosito” “Sarebbe?” chiese Prue “La
frase che è scritta all’inizio del libro: da un grande male non può che
nascere il più grande degli amori,
da un piccolo amore nascerà il più grande dei mali. Voi sapete cosa può
significare?” “No, ma tornando al discorso di prima – disse Piper che era
rimasta shockata dal numero dei combattimenti che Francesco diceva di aver
affrontato in soli due mesi – in che senso non puoi attaccare per primo?”
“E’ una vecchia storia di famiglia. Si narra che prima della discendenza dei
demoni, quando nella mia famiglia erano tutte streghe cattive, una mia antenata
ebbe una maledizione. Essendo troppo potente gli fu vietato di attaccare per
prima il nemico. Questa maledizione familiare era stata interrotta con i demoni,
ma quando ho svegliato i poteri è ricaduta su di me. Sei stata fortunata perché
Maja non era interessato al tuo potere” disse poi sorridendo a Phoebe. Non
poteva ancora dirle quanto gli era mancata, ma sicuramente un giorno gli avrebbe
detto quanto ebbe sofferto per la sua risposta “Di certo non è grazie a te
che ho ancora i poteri!” “Phoebe! Che stai dicendo?! Se non fosse stato per
lui probabilmente Maja ci avrebbe ucciso” rispose Piper “Basta sono stanca
vado a letto” tutti e tre la seguirono, con lo sguardo, andare di sopra “Ma
che gli è preso?” chiese Piper “Non ne ho la minima idea, vado su a
parlarle” “Io intanto vado via, si è fatto tardi” in queste parole
Francesco aveva perso tutta la gioia e la serenità che aveva avuto fino a quel
momento. “Aspetta, ti accompagno alla porta”.
“Phoebe!
Perché ti sei comportata così?” “Non si usa più bussare?” “Perché
sei tanto arrabbiata con Francesco? Non ti ho mai vista così. Cosa ti ha
fatto?” “Ho avuto due premonizioni” “Cosa hai visto?” “Ho visto
Francesco che mi diceva di amarmi” “E questo te lo fa odiare così tanto?”
“Questa no, ma nell’altra ci uccideva!” “Aspetta…nella prima
c’eravamo anche io e Piper?” “Si” “Gli eravamo davanti e lui
piangeva?” “Si, ma come fai a saperlo?” “Nella seconda era lui o Spawn
ad ucciderci?” “Spawn” “Oh meno male! Per un’ attimo mi hai fatto
preoccupare” “Che vuoi dire?” “Ciò che hai visto è l’incubo che
Francesco fa tutte le notti, anche se non so se lo fa ancora” “Ma voi me lo
avete raccontato , non era quello dove Francesco veniva scaraventato
all’inferno e urlava quando veniva gettato su alcune lance roventi?” “Si
ma non è tutto. Francesco non voleva che te lo dicessimo” “Cosa?”
“Arrivati a questo punto…Francesco ci chiedeva di amarlo, solo che per me e
per Piper aveva trovato dei motivi per cui non ce lo poteva chiedere. Poi lo
chiedeva a te….e veniva scaraventato all’inferno. Qui lui veniva condannato
mentre Spawn tornava cattivo e aveva il compito di eliminare tutte le streghe e
gli angeli della terra e poi..” “Tu hai visto tutto il sogno, cosa
rispondevo io a Francesco? Perché è tornato all’inferno?” “Appena lui ti
disse che ti amava…” “Si?” “Tu lo hai ucciso” “Cosa?” “Lo hai
decapitato con un’ascia condannandolo all’inferno” ”Quindi è colpa mia
se ci sarà l’apocalisse. È fantastico! C’è altro che dovrei sapere e che
ancora non mi avete detto?” “Veramente si”.
“Mi
dispiace per il comportamento di Phoebe” “Non ti preoccupare, tu non
centri…e poi deve aver avuto le sue ragioni per essersi comportata così”
disse fingendo di sorridere e guardando nel vuoto. Piper lo fermò prendendolo
per il braccio e voltandosi si videro negli occhi. Erano ormai fuori del portone
nella notte, ma le luci dell’ingresso permisero a Piper leggere quanta
tristezza c’era nei suoi occhi. “Tutto si sistemerà” a questo punto si
abbracciarono “Grazie Piper. Mi fai da sorella maggiore sostitutiva aiutandomi
a non stare male per la mia vera sorellina lasciata in Italia” “Hai una
sorella? Non ce lo avevi mai detto” “Perché non me lo avete mai chiesto”
disse questa volta sorridendo veramente “Anche lei ha…” “N, solo i
maschi ormai si trasmettono Spawn. Ah quasi mi dimenticavo: forse mi inscrivo
all’università” “E’ magnifico! Ma perché forse?” “Dipende da
Phoebe!” ci fu qualche istante di silenzio, dopo di che fu Piper a riprendere
a parlare “Riguardo a ciò che mi hai detto per telefono….è tutto vero?”
“Già, forse avrei dovuto darvi retta. Voi avevate capito quali erano i rischi
che avrei corso” “Ma anche tu ne eri a conoscenza; allora perché lo hai
fatto ugualmente?” “Per proteggerla! Sai benissimo che tutto ciò che è
successo e forse anche ciò che accadrà è solo per lei. Ora è meglio che
vada” “Ma dove andrai?hai un posto dove stare?” “Veramente no, ma mi
arrangerò come l’altra volta” “perché non rimani qui con noi?”
“Stavolta è meglio di no . Ciao Piper salutami le tue sorelle”.
Seconda parte
“E’ da un po’ che non ti fai vedere” affermò Piper mentre portava una coca a Francesco “Ho avuto da fare. Sai com’è: cercare un posto dove dormire, salvare la terra dai demoni ecc.” “Hai combattuto spesso?” “No. Quando sono tornato ho sentito molti demoni, ma dopo lo scontro con Maja sono scomparsi tutti, forse sono scappati avvertendo la mia presenza. Meglio, così avrò un po’ di tempo per mettere in ordine nella mia vita” “Hai già iniziato l’università?” “Si ma ho scelto tutti corsi dove sapevo che Phoebe non c’era” “Non le hai ancora parlato?” “No. Non la vedo dalla sera del mio ritorno e francamente non saprei cosa dirle” “Sai perché si è comportata così?” “Si me lo ha raccontato Prue. Però non ha avuto tempo per dirmi cosa è successo dopo che le avete detto….che la amo” “Non ha detto niente per un po’, poi ha detto che era stanca e voleva dormire, così ce ne siamo andate sperando di riprendere il discorso la mattina seguente, invece è uscita di casa senza dire una parola” “E’ stato un bel colpo, per lei è una di quelle cose che rivoluzionano la vita più o meno come il mio arrivo. Ti prego dimmi cosa devo fare!” “Purtroppo non so come potervi aiutare, l’unico consiglio che vi posso darvi è di parlarne” “Purtroppo anche questa mi sembra un’impresa non poco ardua – disse finendo la coca cola - ora vado, a quest’ora Phoebe ha già finito la lezione e tra un po’ verrà qui, fino a quando non saprò cosa dirle è meglio che non la veda” “C’è un’altra cosa – disse Piper mentre Francesco si stava alzando – prima che Maja ci attaccasse, Phoebe era uscita con un suo amico d’università e da quello che mi disse era molto interessata a lui, è per questo che ora è confusa” “Tutto ciò mi ricorda qualcosa” “Un film?” “No la tua storia con Dan e Leo e sappiamo tutti come è andata” disse mentre se ne stava andando da un P3 ancora vuoto.
“Phoebe merita una vita normale,nessuna è in pericolo più di lei. Siamo molto simili, ci troviamo tra due fuochi, lei ha un potere che non è né di attacco e né di difesa, io ancora non so se essere un demone o no. Nel libro dei ghiacci c’è la formula che mio nonno recitò per trasmettermi Spawn, la conosceva a memoria e non ebbe mai bisogno del libro e, almeno lui, non ha venduto la sua anima. Se provassi con il libro a darle qualche potere? Non lo accetterebbe, il mio potere deriva dal male e lei ha iniziato a temermi ormai. È peggio di quando mi vide per la prima volta”. Questi pensieri lo accompagnarono fino all’università. Aveva fatto una strada diversa da quella che faceva solitamente Phoebe, sperando di non incontrarla. Fu tutto inutile. La vide davanti al cancello d’ingresso a chiacchierare con un ragazzo, a malincuore Francesco vide che si piacevano. Non la vedeva così serena da…. Lui non l’aveva mai vista così, forse le sorelle ma non lui.per quanto poco sapeva dei rapporti umani non aveva bisogno di nessuno per capire che quei due si trovavano bene insieme. Francesco rimase lì a guardarli. Sapeva che non doveva restare lì ma le gambe decisero per lui di non muoversi. Per spostarsi fece addirittura appello a Spawn che fingeva di dormire, producendo nella mente di Francesco una profonda russata.
Quando il ragazzo se ne andò e Phoebe si voltò per recarsi al P3, vide Francesco che la stava fissando. Sembrava una statua: pallido e immobile. Il destino volle che tutte le amiche di Phoebe se ne fossero già andate. Dovevano incontrarsi e capirono che se nessuno dei due avesse parlato la situazione sarebbe peggiorata. La prima a muoversi fu Phoebe, andò incontro a Francesco sostenendo il suo sguardo. Il primo ad abbassare lo sguardo invece fu lui e non poté vedere che Phoebe con grande tristezza e serietà non lo fissava più, ma lo intuì. Quando gli passò affianco, un gesto quasi istintivo gli fece muovere la mano afferrando il polso di lei costringendola a fermarsi immediatamente. Non si guardarono negli occhi i capelli impedirono a Phoebe di vedere le lacrime che ormai coprivano gli occhi di lui, ma capì ugualmente che stava piangendo dalla sua voce tremante:” mi dispiace, so che più voglio bene e più faccio del male. Non posso…” qui si bloccò. Non sapeva cosa dire, sapeva che aveva fatto qualcosa di sbagliato ma non riusciva a capire cosa.” Sto chiedendo scusa per cosa? Perché la amo? Perché voglio aiutarla?” questi erano i suoi pensieri. Le lasciò la mano e finalmente le gambe decisero di riprendere le loro funzioni conducendolo verso l’università. Non si voltò mai e rialzò la testa solo quando stava già svoltando a sinistra, in nessun modo preparato a sopportare una nuova lezione di chimica. Phoebe dal canto suo non aprì bocca, neanche lei sapeva cosa dire. Quando Francesco sparì dietro il cancello dell’università, Phoebe riprese a camminare per la sua strada, ma dopo pochi metri incontrò Prue. “Dove vai così di fretta?” “ Devo dire una cosa importante a te e a Francesco,. Sono venuta a prendervi con la macchina. Lui dove è? “ E’ appena entrato, però ….” Ma già Prue non l’ascoltava più. “Tu entra in macchina, io vado a chiamarlo “. Prue conosceva perfettamente la situazione tra i due ma non si preoccupò affatto di come si sarebbero comportati in macchina. “ Francesco è un’emergenza, abbiamo bisogno di te!” “ Dove sono le altre?” “ Piper sta tornando dal locale e Phoebe …” Qui Francesco alzò i suoi occhi azzurri che fino a quel momento erano rimasti bassi, su quelli di Prue, mostrandole così il rossore per il pianto. “…. Ci sta aspettando in macchina” “ Cosa è accaduto di così terribile?” “ Sono solo ipotesi, ma stando al giornale di stamattina stanno accadendo cose molto strane”. Francesco la seguì senza parlare. Se l’ultimo dei sui problemi era perdere un giorno di lezione, il penultimo era ciò che preoccupava Prue. Per la prima volta da quando aveva Spawn, avvertì quella terribile e insopportabile sensazione di sconfitta. Trovarono Phoebe che si era seduta dietro. Francesco doveva fare una scelta che, per quanto sciocca potesse sembrare, era molto importante: sedersi dietro accanto a Phoebe o davanti accanto a Prue. Scelse di stare davanti. Nessuno apriva bocca. Prue si pentì di non aver calcolato bene la situazione. Dallo specchietto poteva vedere Phoebe che guardava fuori dal finestrino e lo stesso faceva Francesco affianco a lei.” Di che si tratta?” chiese Phoebe senza distogliere lo sguardo dal mondo che le correva affianco. “ Il giornale è pieno di misteriose scomparse e strane morti “ “ Hai qualche idea?” Intervenne Francesco girandosi a guardarla “ No, ma di sicuro ha a che fare con la magia.” “ Lo credo bene! Sto sentendo tanti odori strani” “ Che intendi per strani? Di demoni?” “Non proprio, ma comunque… strani”. Quando uno dei tre parlava, l’aria era abbastanza normale. Ma quando nessuno apriva bocca, come ad esempio dall’ultimo incrocio fino al vialetto di casa, potete immaginare. Appena usciti dalla macchina, si aprì la porta d’ingresso e Piper ne uscì andando incontro a loro. Prue ringraziò il cielo vedendo che era già arrivata e che ora non era più sola con quei due. “ Che succede Prue? Dal telefono mi sembravi molto preoccupata” “ E lo sono infatti ! In soggiorno c’è il giornale che stavo leggendo. Presto andiamo di là!” Giunti in soggiorno il giornale li aspettava sdraiato sul tavolino pieno delle sue silenziose parole. “ Leggete!” disse Prue dando il giornale a Piper ed ella incominciò: “ cane rabbioso libero nel parco uccide sei persone. E allora?” “ Continua a leggere tutta la prima pagina!” “ Maniaco omicida uccide sei persone in una gioielleria. Facile l’identikit. Sul braccio aveva tatuato Billy the kid. Pirata della strada con auto d’epoca travolge e uccide sei pedoni. Ancora nessuna traccia dei sei bambini scomparsi. I rapitori….” “ O mio Dio!!” esclamò Phoebe. Anche Francesco avrebbe voluto esclamare una cosa simile, ma, mentre Phoebe era inorridita per le coincidenze, Francesco per la conclusione a cui era giunto. Spawn odiava non sapere, era sempre lui che informava e dava consigli se il libro delle ombre non era in grado di aiutarle. Ma questa volta Francesco avvertì in Spawn una voglia esasperata di non intromettersi. Francesco non capiva perché, ma quando Spawn gli spiegò cosa stava accadendo, anche lui incominciò a tremare. “ Non può essere!” urlò e quando le altre tre si voltarono a guardarlo Francesco abbassò gli occhi e disse “Hai ragione”. Le tre sorelle capirono che stava parlando con Spawn e così Piper chiese” Cosa ti ha detto?” “ Ciò che sta accadendo. Devo andare, torno subito. Così spiegherò anche a voi. Intanto chiudetevi in casa io torno fra cinque minuti.” Disse aprendo e alzando all’altezza della spalla la mano, ad indicare i minuti che avrebbero dovuto aspettare. Prue notò che stava tremando, ma non poté chiedergli niente perché appena aprì bocca Piper l’anticipò “Dobbiamo cercare qualcosa nel libro?” “ No, è la prima volta che succede ma in soffitta sarete di certo al sicuro. Ora vado, non aprite a nessuno per nessun motivo al mondo”. Corse più velocemente che poteva, quando era sicuro che nessuno lo stesse osservando si tramutava in Spawn e usava il batter d’occhio. Giunse davanti al locale abbandonato che utilizzava come abitazione e vi trovò un poliziotto enorme con in mano uno strano oggetto nero. “ Lei è in arresto” “So benissimo chi sei e non mi fai affatto paura”. Fece uscire una catena che decapitò il poliziotto a cui cadde, oltre che la testa, anche la statuetta. Francesco sapeva che quel pezzo di legno aveva la forma di un lupo,così come sapeva che l’aereo che stava volando sopra di lui in quel preciso momento, era uno Sky Master nero. “Forse di me non hai paura – disse la testa mozzata sogghignando – ma di lui si”. Dopo di che scomparve. Spawn seppellì l’oggetto nero, entrò nella casa, prese ciò di cui aveva bisogno e corse in direzione di villa Halliwell. Andò così veloce che non si accorse che un cane randagio stava scavando dove era stata sepolta la statuetta.
“Chi è?” chiese Phoebe dopo aver sentito il campanello suonare. “Aiuto!” urlò una voce infantile piangente. “La mia mamma è morta qui davanti investita da una macchina. Vi prego aiutatemi!” Phoebe non ci pensò due volte, aprì la porta pronta a farlo entrare . “Vieni piccolo entra” ma appena si voltò il bambino alzò il coltello che fino ad allora aveva nascosto dietro la schiena. Phoebe si girò per chiedergli come si chiamava e vide la lama che ormai non poteva fermare con le arti marziali, ma non fece in tempo ad emettere un grido che già una catena si era attorcigliata attorno al braccio e impediva alla lama di giungere a destinazione. Phoebe vide un’altra catena uscire dal petto del bambino che scomparve dopo un urlo straziante. Accorsero all’ingresso anche Prue e Piper. “Vi avevo detto di non far entrare nessuno!” “Lo hai ucciso?” “No Phoebe, non si può uccidere chi è già morto” “ Che cosa è successo qui?Chi era alla porta? E chi ha emesso quel grido?” “Almeno questo è fatto, coraggio andiamo di là, vi spiegherò tutto – poi girandosi verso Phoebe – stai bene?” “Credo di sì”. Invece di posarli quasi lasciò cadere tutti i libri sul tavolino. I primi due della pila, che Francesco aveva pel le mani, caddero a terra e le tre lessero l’autore di tutti quei libri “Perché hai portato tutti questi libri di STEPHEN KING ?” “Cujo è la storia di un San Bernardo che prende la rabbia e uccide la gente. Christine è una vecchia macchina posseduta e con una vita propria. Nel Miglio Verde c’è un assassino con tatuato sul braccio Billy the Kid. Capite ciò che vi voglio dire?” “Ho paura di si – disse Prue – ma cosa è un demone ad avergli dato vita?” “Non percepisco demoni nelle vicinanze e lo strano odore che sento è …di libri” “Libri?” “Già,ma non c’è da meravigliarsi. Sono usciti dai libri con una formula magica” “Ma se non è stato un demone chi può essere stato?” “Per il momento occupiamoci di loro. Cosa sia?” “Almeno per ora, Piper, sono tutte creature di King. Ne ho sconfitti due: il bambino di Pet Semetary - disse indicando l’ingresso – e il poliziotto di Desperation. In giro ce ne sono molti, ho visto lo Sky Master del vampiro di Night flyer oltre a quelli del giornale. Ma il poliziotto ha detto che io ne temo uno, e non capisco chi sia. Andiamo a vedere se c’è qualcosa che ci può essere utile nel libro” “Ma hai detto che…” “ Attente!! Non è il vero Spawn!” disse Francesco entrando di corsa. Anche lui aveva in mano i libri di S. King. “Quello è …” lo Spawn che salvò Phoebe si trasformò in un clown e con un e con un gioco di prestigio fece apparire ciò con cui un pagliaccio solitamente incanta ed eccita tutti gli increduli bambini che li stanno a guardare “Lo vuoi un palloncino?” “No!!” Francesco si trasformò in Spawn gridando e con un gesto disperato coprì con il suo mantello le Halliwell. Chiuse gli occhi. Pensava: “Ora il palloncino scoppia ed il mantello si sporcherà di sangue”. Non fu così. Dopo non molto tempo Spawn ritirò il mantello e così i quattro videro che il pagliaccio era scomparso. Ora aveva riacquistato le sembianze di Francesco, sudava freddo e tremava. Per la prima volta si era trovato davanti alla sua più grande paura. “Chi era quello?” Chiese Piper rivolgendosi agli altri ma soprattutto a Francesco. “Que…quello è…è IT”. Prue si volto a guardarlo e vide i suoi occhi stravolti dal terrore “Ma tu stai tremando!” “Non è niente, ho avuto un brivido di freddo” ma il sudore gelido che gli imperlava la fronte mostrava che era una menzogna. “Lui ha preso i sei bambini scomparsi. Andiamo di sopra, non ci dovrebbe essere niente nel libro, ma se vostra nonna, o chiunque altro nell’aldilà, vi vuole dare una mano, questo è il momento giusto per farlo”.Salirono le scale, Phoebe apriva e Spawn chiudeva la breve carovana. Prue, che era dietro la sorella minore si girò a guardare gli altri due. Piper vedendo la sorella che guardava preoccupata Francesco fece lo stesso e così vide anche lei che Francesco era veramente terrorizzato. “Ti senti bene?” chiese Piper quando stavano per entrare in soffitta “Credo di si, ma non lo so con certezza”. Tutti e quattro erano in soffitta ad osservare un libro che da solo non accennava ad aprirsi. “Guardate là!” esclamò Phoebe indicando il quadrante degli spiriti. L’indicatore aveva iniziato a muoversi soffermandosi prima sulla lettera H, poi sulla E, sulla R e così via fino a formare la frase… “Qui galleggiano tutti” Che cosa vuol dire?” lesse e chiese Phoebe che fino a quel giorno non sapeva che un essere umano potesse creare, con la propria immaginazione, simili mostri. “E’ IT, è una frase che nel film ripete spesso. Credo che si stia impossessando dell’aldilà” “Quindi non siamo in pericolo solo noi, ma anche la nonna e gli altri” disse Prue “Ho paura che sia cosi” “Ma come può un demone…” “Non è un demone, Phoebe, altrimenti ne avrei sentito l’odore, deve essere uno stregone o qualcosa di simile, comunque è molto potente, deve aver pronunciato una formula per dar vita ad alcuni mostri di fantasia. I mostri sono abbastanza facili da sconfiggere, ma per far finire la magia dobbiamo spezzare l’incantesimo altrimenti quello stregone può sempre evocarne altri” “Come facciamo? Non sappiamo nulla di questo stregone e il libro non c’è di alcun’aiuto” “Il vostro no, ma nel mio ci potrebbe essere qualcosa” “Vuoi usare il libro dei ghiacci?” “Vedi altre soluzioni Prue? Dobbiamo andare a prenderlo. Se possiamo sapere qualcosa l’unico che può aiutarci è proprio il mio libro”. Uscirono di casa a piedi. “Se ne troviamo qualcuno per strada potremo sconfiggerlo” aveva detto e così non aveva preso la macchina. Le strade erano deserte, era il primo pomeriggio “Dobbiamo sbrigarci, o anche il volatore notturno e chissà quanti altri colpiranno” “Hai detto che si uccidono facilmente” “E’ così Prue, basta trafiggerli al cuore e loro…” “Allora perché non hai ucciso IT?” bisbigliò Prue in modo da non farsi sentire dalle altre due che camminavano davanti a loro “Io… io ho… avuto paura” Prue sgranò gli occhi stupita. Non aveva mai immaginato che Francesco potesse aver paura di qualcosa. Aveva sempre combattuto senza scomporsi più di tanto. Erano entrambi a conoscenza del suo immenso potere,eppure aveva paura di un semplice mostro. I loro occhi si incrociarono ma, mentre quelli di Prue chiedevano chiarimenti, Francesco erano semplicemente tristi. Abbassò lo sguardo e disse “Vidi il film quando avevo solo cinque anni, non riuscii a dormire per molte notti, da allora mi è nata come una fobia per i clown – poi disse sorridendo – figurati che mi turba anche il pagliaccio del Mc Donald’s”. ad un tratto Francesco smise di sorridere, annusò l’aria, si tramutò in Spawn e avvolse tutte e tre nel mantello creando una specie di bozzolo durissimo in mezzo la strada e proprio mentre Phoebe chiese cosa stesse accadendo si sentì una forte esplosione. “Che cosa è stato?” chiese Piper terrorizzata. Delle tre era Phoebe la più claustrofobica, ma quella sensazione di essere avvolta così all’improvviso non era gradita da nessuna delle tre, specialmente non due volte nello stesso giorno. “Anche Christine è sistemata, almeno per il momento” “Che vuoi dire con Per il momento?” “Ha il potere di autoripararsi, le ci vorrà del tempo prima di rimettersi in sesto” dopo poco più di mezzo minuto dall’esplosione Spawn ritirò il mantello e le tre poterono vedere che sparsi per la strada c’erano migliaia di pezzi bruciati di una tappezzeria che una volta era rossa. “Dobbiamo muoverci, sanno dove ci troviamo e dove siamo diretti”. Anche se, una volta voltato l’angolo, non poterono vedere che i pezzi ancora in fiamme si stavano riavvicinando, Francesco lo immaginava. Adesso nessuno aveva più niente da dire, né Phoebe a Piper sul suo nuovo amico, né Francesco sulle sue paure a Prue. Giunsero nell’edificio abbandonato dove Francesco si era stabilito in quegli ultimi giorni e, come aveva immaginato, la zona era deserta. Nell’aria risuonavano i tacchi di Prue, Spawn superò le tre, spalancò la porta e trovarono il libro fluttuare nell’aria, “Vieni qui!”ordinò Spawn ed il libro non se lo fece ripetere due volte lasciandosi cadere sulle braccia del suo padrone. Iniziò a sfogliarlo, le tre intanto si guardavano intorno. Quella che una volta era stata una segheria ora lasciava come suo ricordo per i posteri un forte odore di segatura. “Qui c’è scritto che per spezzare l’incantesimo bisogna uccidere lo stregone oppure il capo dei mostri. Phoebe sentiva senza ascoltare, era rapita dal quadro della “Gioconda” che Francesco aveva vicino ad una finestra. “Sento che sono molto vicini. Dove è Phoebe?” “L’ho vista andare laggiù verso il quadro della….” “Piper, io non possiedo nessun quadro”. Tutti e tre saltarono per andare da Phoebe, ma IT l’aveva già catturata e ipnotizzata con la sua luce.
Prima che Phoebe si risvegliasse sentì un forte vento graffiarle il volto, solo dopo si rese conto che non era un semplice sensazione ma che stava accadendo davvero. Solo che non era il vento ad andare incontro a lei, era lei che andava incontro al vento. Stava precipitando! Si aggrappò istintivamente a Spawn che la stava abbracciando e appena sentì che lei reagiva alla sua terapia “d’urto” allargò il mantello che li fece atterrare incolumi. Tornarono tutti e quattro alla villa e qui Prue e Piper le spiegarono tutto ciò che era accaduto; di come Spawn aveva sconfitto IT,” Non puoi sconfiggermi, tu hai paura di me! Ha detto quel mostro” disse Piper “Sono pieno di risorse ha risposto Francesco” proseguì per lei Prue. Mentre le due parlavano Francesco aveva gli occhi bassi, ogni tanto si guardava le mani e se le sfregava. Phoebe lo guardava senza dire niente. “Appena ucciso IT, tutti gli altri mostri sono scomparsi…” “Piper, ma cosa ci facevo nel vuoto?” “ Avevi bisogno di un forte shock per uscire dall’ipnosi di IT” “E se non mi fossi svegliata?” “Non avrei aperto il mantello e saremmo morti “. Tutte e tre lo fissarono stupite e, né Piper né Prue sapevano questa parte del piano. “Ora devo andare” “Ma il tuo edificio è stato distrutto da Christine e dagli altri, non ti è rimasto più niente, resta con noi” disse Prue. Francesco guardò negli occhi Phoebe poi rispose “Appunto devo andare, devo cercare un altro edificio”. Appena uscì Phoebe lo seguì. “Francesco io so cosa provi per me” “ E io so cosa provi per quel ragazzo” “Si può sapere perché sei così triste?” “Questa sera io ho perso” “Perché? Non hai sconfitto IT?” “Si, ma non sono stato io, è stato Spawn” “Che vuoi dire?” “ho dato a Spawn il permesso di usare il mio corpo e ora…guarda!” disse mostrandole le mani. Phoebe vide che aveva i palmi neri, ma senza che potesse chieder niente “Tempo fa la mia vita è stata distrutta, poi la mia anima è stata venduta ed ora anche il mio corpo non mi appartiene più. Spawn lo sta conquistando lentamente ed io gli ho dato il permesso. Presto non sarò più io ad avere poteri di Spawn, ma sarà lui ad avere il mio corpo”. Così dicendo se ne andò confondendosi nelle tenebre della notte. Phoebe non disse niente. Restò lì per qualche minuto a contemplare l’oscurità, poi rincasò e non poté immaginare che una creatura malvagia li avesse osservati per tutto il tempo.Terza parte
“Phoebe se Francesco ritiene giusto non
parlarci dei suoi problemi, noi non possiamo farci nulla” “E un’altra
cosa: non ci dice mai dove va a vivere” “ Perché, sapevamo come
rintracciare Leo? Sono loro che si fanno vivi quando ne abbiamo bisogno”
“Che succede qui?” chiese Piper mentre entrava in cucina per fare colazione
con le sorelle “Phoebe si sta preoccupando per Francesco”
“ Non è vero!” dibatté prontamente Phoebe “Come può interessarsi
a due ragazzi?” fece Piper “Mmh?” “Non lo sai?Phoebe sta insieme ad un
suo compagno di università, come si chiama? Daniel ?” “No, si chiama
Gabriel ed è solo un amico” “Già! Bel modo di salutare gli amici dopo il
cinema” affermò Piper ridacchiando “Ce lo farai conoscere?” “Andremo al
P3 stasera prima dell’apertura perché poi avremo da fare” “ Oh!” “ No
Prue, non è come pensi” “Ah no?” “Basta vado via!” “Non ti
divertire troppo!” ma Phoebe era già uscita. “Io vado al locale” ma Prue
invece di salutare Piper come suo solito disse “Puoi uscire se ne è andata”
Piper si voltò verso di lei e con grande spavento scoprì a chi si riferiva.
Vide la colonna dietro Prue muoversi, la forma cambiò aspetto e colore, divenne
rossa dopo di che scomparve come risucchiata lasciandolo visibile “era ora!
Non ce la facevo più a stare là dietro!” “ Francesco! Che cosa ci fai tu
qui?” “Ciao Piper ero venuto a dirvi che non sono riuscito a trovare lo
stregone che ha liberato i personaggi del libro, poi è scesa Phoebe e Prue ha
detto che sarebbe stato meglio se mi fossi nascosto” “Hai sentito di
Gabriel?” “tutto quanto sono due mesi che non mi faccio vedere da Phoebe
proprio per aiutarla ad avere una vita normale. Però sono curioso di conoscere
questo Gabriel, all’università è molto popolare, è il ragazzo con la media
più alta” “sai per caso cosa studia?” “mi hanno detto che studia
Teologia, ma non ne sono sicuro” intanto anche Prue se ne era andata
“Francesco se ti fai veder oggi quando Phoebe ci presenterà quel ragazzo….
Potresti metterla in crisi” “ stai tranquilla – disse tristemente – ha
la mia benedizione. E poi avevo promesso a Leo che sarei passato perché doveva
parlarmi. Ora vado ciao Piper” “mi raccomando!” “si mamma!” disse
sorridendo prima di chiudere la porta dietro di sé.
“Che ci fai qui?” “sono venuto per parlare con te” “credevo che il
nostro appuntamento fosse al P3 più tardi” “lo so ma è urgente” “cosa
c’è di così importante da scomodare un angioletto come te e farlo venire in
una modesta università per umili mortali?” “perché ogni tanto mi rispondi
così?” “non lo so, Leo, credo sia un istinto di Spawn” “è proprio di
questo che ti volevo parlare. Phoebe mi ha raccontato delle tue mani….”
“se è per questo che sei venuto hai perso solo il tuo tempo. Sono tornato me
stesso” “ e come hai fatto?” “semplice! Ho bruciato il libro dei
ghiacci” “cosa hai fatto?” “lì c’era l’incantesimo che mi aveva
fatto diventare uno stregone, bruciando il libro sono tornato un semplice –
disse sogghignando – uomo diavolo” “Quando
lo hai fatto?” “Circa un mese fa” “Perché non lo hai raccontato a
Phoebe?” “Perché, secondo te, lei non lo ha detto alle sue sorelle ma a
te?” “Credo – rispose Leo dopo pochi istanti di meditazione – per non
spaventarle” “Esatto! È ciò che vorrei Phoebe provasse per me” “Perché
vuoi essere tanto temuto da lei? Vuoi che ti odi?” “Se non posso essere
amato…” “Non ti seguo” “Più lei mi odierà più potrà amare qualcun
altro e avere finalmente uno straccio di vita normale. Vita che io non posso
prometterle” “Ma sulla pergamena c’era scritto…” “Anche sul libro
c’erano scritte tante cose e la fine migliore che poteva fare era quella di
bruciare” ora Leo era confuso, sapeva di parlare con un demone con la mente di
un ragazzo ma tutta l’immaturità legata all’età era scomparsa. Prima
dell’incontro credeva che avrebbe dovuto sfidarlo, anche se ancora non aveva
riacquistato i suoi poteri, ma finì per sentirsi legato a lui in uno strano
vincolo di somiglianza. Anche lui aveva provato tante volte a dire addio a Piper
ma non c’era mai riuscito. Si rendeva perfettamente conto che Francesco stava
facendo tutto per esasperare a tal punto i rapporti con Phoebe che anche se un
giorno avesse avuto dei ripensamenti, sarebbe stato troppo tardi. “Perché
stai…” “Perché! Perché! Perché! Anche io ho delle domande da farti. Che
intenzione hai con Piper?” “Che vuoi dire?” “Hai riottenuto i tuoi
poteri?” “No purtroppo” “Purtroppo!? Dovresti essere felice!” “Non
posso aiutarle” “Puoi fare ben altro” “Non capisco” “Cosa farai
quando ridiventerai un angelo bianco? Come ti comporterai con Piper?”
“Continuerò ad amarla” “Ah si? E quando lei invecchierà e tu sarai
ancora giovane, cosa farai? E quando morirà? Tu sei immortale e sai benissimo
che anche se avrete una figlia non ti lasceranno mai accudirla, quando moriranno
le Halliwell ti manderanno da un’altra strega. Dici sempre che avviene tutto
per loro volontà, come mai ti hanno tolto i poteri?” “Lo sai benissimo, te
lo ho già raccontato – rispose Leo un po’ arrabbiato e ferito. Non era più
abituato ad avere una persona con cui parlare che gli sbattesse in faccia i suoi
problemi – ho infranto le regole perché ha riportato in vita Piper e mi hanno
punito” “Punito o premiato? Ora ci sono io non ti devi preoccupare con me
saranno sempre al sicuro. Hai l’opportunità di avere una vita normale con
Piper, perché vuoi sprecare tutto? Hai l’occasione che mi è stata sempre
negata. Capisci ora? Se sprecherai tutto perché non ti fidi di me o per
qualsiasi altro stupido motivo, sappi che dovrai gettare al vento il tuo amore.
Soffrirete entrambi inutilmente. Pensaci” disse appoggiando una mano sulla
spalla del suo interlocutore. Leo trasalì sentendo un brivido passargli dalla
spalla su tutta la schiena. Se avessero avuto entrambi i poteri, probabilmente
sarebbero stati scaraventati lontani come due calamite messe a contatto dallo
stesso polo. Leo sentì invece solo dolore. Ma non suo! Poteva sentire Spawn che
urlava sotto la pelle del suo corpo ospite e capì che Francesco stava veramente
male per ciò che gli era successo. “Se avessero voluto punirti, non solo ti
avrebbero tolto i poteri, ma ti avrebbero ridato anche l’aspetto di quando
moristi. Avresti mostrato cinquanta anni se non addirittura di più. Ciao
angioletto! Pensa a ciò che ti ho detto”. Dopo che Leo vide Francesco entrare
nell’università decise che ormai era inutile andare prima al P3. Non seppe
che questa decisione gli salvò la vita. Durante la loro chiacchierata nessuno
dei due si accorse di una forza molto potente e cattiva che non si era perso
neanche una sola parola del loro discorso. Era colui che aveva liberato i
personaggi dei libri e se Spawn poteva vantare centinaia di anni di vita, lui ne
aveva milioni. Il suo piano era formidabile e maledettamente lento. Quando due
mani si chiusero sui suoi occhi sorrise. Solitamente avrebbe, con un solo gesto,
tranciato di netto le braccia con un semplice movimento delle ali. Ma ora le ali
erano ben nascoste sotto la pelle, piegate intorno la colonna vertebrale e, per
il bene del piano per la distruzione di Spawn, era meglio che restassero lì e
così si limitò a dire: “Phoebe?!” “Indovinato! Ciao Gabriel!”
Purtroppo per lui né Francesco né Leo erano presenti al P3 quando conobbe
Piper e Prue. La prima cosa che gli passò per la testa fu di ucciderle tutte e
tre, in questo modo Spawn lo avrebbe cercato, ma preferì scegliere un’altra
strada: far star male Francesco il più possibile e far innamorare a tal punto
Phoebe che sarebbe stata lei ad uccidere la sua preda. Decise perciò di
continuare a fare la parte del bravo ragazzo architettando però un piano che
avrebbe messo Spawn e Phoebe l’uno contro l’altra.
Il pomeriggio seguente Phoebe era rimasta sola in
casa perché doveva studiare. L’estate si avvicinava placidamente anche se
giornate molto calde erano eventi ancora rari. Mentre stava studiando fu
distratta da una voce che la chiamava: “Phoebe!” nel sentirla Phoebe scattò
in piedi “Chi sei?” “Aiuto! Sono un angelo!” rispose la voce che
proveniva contemporaneamente da tutte e da nessuna direzione. “Fatti
vedere!” urlò lei e un attimo dopo gli apparve in un’intensa e accecante
luce bianca un uomo alato vestito solo di un lenzuolo. “Aiutami! Spawn vuole
uccidermi!” “Perché Spawn vorrebbe ucciderti?” “Lui è tornato cattivo!
Tu stessa hai visto le sue mani nere come il male! Aiutami ti prego!” In quel
momento Phoebe ebbe una premonizione e fu una delle più terribili: vide se
stessa morire per mano di Spawn. “Chiama le tue sorelle ed insieme
sconfiggeremo Spawn!” “Va bene – rispose ancora un po’ scossa –
ucciderò Spawn!”.
L’angelo scomparve e Phoebe chiamò immediatamente le sorelle che nell’arco
di mezz’ora erano tutte e due pronte ad ascoltare la storia che Phoebe aveva
da raccontare. “Ma Francesco è un nostro amico” rispose Piper dopo che la
sorella minore gli raccontò ciò che era accaduto e quali erano le sue
intenzioni “Si ma se combatte contro un angelo diventa un nostro nemico”. In
quel preciso momento suonò il campanello e fu Phoebe che con una scusa mandò
via Gabriel che era passata a trovarla. Quando chiuse la porta Phoebe non vide
che Gabriel sogghignava. Appena Phoebe disse cosa aveva visto nella sua
premonizione risuonò il campanello. “Gabriel ti ho detto che ora non
posso…” “Ciao Phoebe, mi dispiace ma non sono Gabriel” “Cosa ci fai tu
qui?”. Le altre due Halliwell non poterono riconoscere la voce
dell’interlocutore, ma quando Phoebe formulò quella domanda con un tono misto
di ira e stupore non poterono non correre anche loro all’ingresso.
“Francesco!” esclamò Piper anche lei un po’ terrorizzata “Che succede?
Qui sembra che voi abbiate visto un fantasma… o un demone” “Cosa
vuoi?”chiese Phoebe sempre più adirata. Francesco perse il sorriso che lo
aveva accompagnato fino a quel momento. “Avrei bisogno del vostro aiuto”
“Per uccidere un angelo?” “Si, cioè no…. Fatemi spiegare” “Non ce
ne è bisogno!” esclamò Phoebe gli chiuse la porta in faccia e corse al piano
di sopra. Piper e Prue si interrogarono con lo sguardo e fu Prue che riaprì la
porta. “Cosa le è preso?” “Aspetta che ti raccontiamo ciò che le è
successo e capirai anche tu”.
“Sapevo che sarebbe accaduto prima o poi!” disse Francesco mentre guardava
nel vuoto dopo aver ascoltato tutta la storia “Chi era? Era veramente un
angelo?” “Non proprio, Prue. Quello era un Heaven Spawn” “Heaven Spawn?”
“Si, è uguale ad un Hell Spawn, ciò che ero anch’io,ma al servizio del
bene” “Quindi è buono?” chiese Piper che ancora non sapeva chi sarebbe
stato il bene ed il male nella battaglia che era nell’aria “No,
tutt’altro! È al servizio del cielo, è vero, ma è un assassino proprio come
un demone, è crudele e malvagio. Non uccide solo i demoni, ma anche i
potenziali stregoni, non potete immaginare quanti innocenti ha ucciso. E poi
uccide su commissione, non ha né ideali né principi e né scrupoli. Non vi
chiederei aiuto se non fosse davvero necessario. Abbiamo gli stessi poteri e la
nostra forza si eguaglia; con il vostro aiuto forse potrei sconfiggerlo”
“Forse?” “Si, Piper, anche lui non può essere attaccato dalla magia, ma
c’è questa formula – disse porgendo alle due ragazze un foglietto – che
può sconfiggerlo” “Cos’è?” fece Piper “è la formula per lanciare
una sfera di energia - poi
guardando negli occhi Prue – è simile..” “A quella che uccise Andy” finì
lei “Te la senti?” “Credo di si, ma il problema non sono io, è Phoebe”
“Ci vado a parlare io, voi, qualunque cosa accada, imparate la formula”.
Francesco salì le scale. Le ragazze lo seguirono con lo sguardo fino a che non
scomparve, poi si interrogarono a vicenda con gli occhi in quel caldo pomeriggio
ed entrambe si chiesero se quei due non parlassero del loro futuro. Ogni più
rosea speranza svanì quando sentirono Phoebe gridare “Fuori da questa casa!
ASSASSINO!” poi sentirono una porta sbattere, probabilmente quella della
stanza della loro sorellina, e dei passi che si dirigevano verso le scale molto
velocemente. Il Francesco che videro era completamente diverso, aveva l’ira
scolpita sul volto, gli occhi emettevano i lampi verdi tipici di Spawn e Piper
immaginò che stava facendo uno sforzo incredibile per trattenerlo. “Se questa
volta seguirete vostra sorella, sapevo che sarebbe accaduto prima o poi, ve la
vedrete contro di me!!”. Uscì sbattendo la porta. I vetri tremarono e con
loro anche Piper e Prue. Corsero immediatamente da Phoebe che ora si stava
allenando prendendo a calci l’aria. “Si può sapere che cosa è successo?”
chiese Piper mentre entravano nella camera di Phoebe. “Spawn è cattivo! Un
angelo mi ha mostrato la verità sul suo conto. Dobbiamo combatterlo e
sconfiggerlo una volta per tutte, e visto che la magia non funziona contro di
lui,lo sfiderò in un corpo a corpo” “Sei impazzita? Non puoi combattere
contro di lui da sola” l’ammonì Piper “Se vi ricordate il sogno che
faceva sempre sono io l’unica che può sconfiggerlo” “Aspetta, Francesco
ci ha dato una formula, magari possiamo usare quella” “Piper, io non mi fido
di lui, non mi sono mai fidata. Potrebbe essere un trucco. No, combatterò
contro di lui e ora lasciatemi sola, voglio allenarmi”.
“Cosa facciamo Prue?” disse Piper dopo che erano uscite dalla camera “Non
lo so. Chiediamo a Leo, magari può fare qualcosa o per lo meno darci un
consiglio”.
“E così è arrivato anche Heaven Spawn. Questa città sta diventando un po’
troppo affollata per i miei gusti” “Cosa possiamo fare? Phoebe vuole
combattere contro Spawn” “Francesco non farà mai del male a vostra
sorella” “Forse lui no, ma Spawn? Lei ci ha detto che è tornato cattivo”
“Non è assolutamente vero! Ha bruciato il libro per rimpossessarsi del corpo
e per spezzare la maledizione” “Perché le ha lasciato credere che era
tornato cattivo?” chiese Piper, ma a rispondere non fu Leo, a cui era stata
rivolta a domanda, ma Prue “Per allontanarla da lui, non è vero?” “Si”
rispose Leo pensando alle difficili scelte che Francesco aveva preso. A
riprendere la conversazione dopo qualche istante di meditazione fu Piper
“Francesco ci ha dato questa formula, cosa dobbiamo…” “Imparatela!”
Esclamò senza neanche leggerla “Se Francesco vi ha detto così fidatevi di
lui… e di me. Per quel poco che lo conosco non lascerebbe mai nulla al caso.
Vedrete che tutto si sistemerà, fate ciò che sentite sia la cosa migliore”.
La conversazione finì lì. Quando tornarono a casa era ormai buio. Con le luci
dell’auto videro e interruppero Phoebe e Gabriel mentre si stavano
“salutando”, ma quando svoltarono nel vialetto di casa, con i fari
illuminarono Francesco che in quella posizione non poteva essere visto dai due
che erano sull’ingresso (anche se Gabriel aveva avvertito la sua presenza e
sperava tanto che li vedesse baciarsi) “Che cosa ci fai tu qui?” chiese
Piper uscendo dalla macchina “Sssst! Parlate piano!non voglio che Phoebe mi
scopra!” “Li stavi spiando?” “No, Prue, ho seguito Heaven Spawn fin qui,
poi è scomparso” “Credi che sia..” “Gabriel? No, Piper, è andato nel
piano astrale. Io lì non posso seguirlo” “Abbiamo saputo del libro”
“Leo ve lo ha detto? – poi dopo una pausa – ho fatto una sciocchezza a
bruciarlo” “No, hai fatto la cosa migliore. Sappiamo che si stava
impossessando di te, bruciandolo sei riuscito a salvare la tua anima ed il tuo
corpo, non è così?” “Solo il corpo… ora devo andare. Fa piacere che c’è
ancora qualcuno della famiglia Halliwell che crede in me” “Cosa farai quando
te la troverai davanti?” “Se Phoebe avrà intenzione di combattermi… morirà”
e scomparve saltando nell’oscurità del cielo. Le due sorelle rimasero di
ghiaccio, non potevano credere di aver sentito Francesco che diceva di voler
uccidere Phoebe, non era possibile! Ma quasi piansero quando capirono che ciò
era più che realizzabile. Lo scontro ci fu in un caldo Sabato pomeriggio.
Heaven Spawn si era fatto seguire da Francesco fino ad un quartiere in
costruzione dove c’erano le Halliwell che li attendevano. Phoebe era
intenzionata a combattere Spawn a
tutti i costi e le altre due preferirono essere neutrali, per non trovarsi
contro la sorella. Entrando nel vicolo Francesco si tramutò e voltandosi verso
le streghe “Quali sono le vostre intenzioni?” “Preparati a vedertela con
me!” esclamò Phoebe “E tu… preparati a morire!”. La prima ad attaccare
fu proprio lei. Scagliava colpi perfetti,purtroppo però nessuno di questi colpì
mai il bersaglio. Spawn riusciva a schivarli tutti con grande maestria. Piper e
Prue erano come statue, non sapevano cosa fare, vedevano chiaramente che Spawn
si limitava ad evitare i colpi senza mai attaccare anche se aveva avuto più di
qualche occasione. “Fa qualcosa!” Esclamò Piper rivolgendosi all’Heaven
Spawn, ma quest’ultimo non accennava alcun movimento. Ad un certo punto Prue
ricordò. Ricordò quando Phoebe era sdraiata sul letto a raccontare di come
Spawn avesse ucciso il Wendigo che era una volta la sua ragazza. Questo ricordo
le gelò il sangue, le fece sgranare gli occhi ed emise un impercettibile
gemito. Quando si accorse di cosa stava per accadere…. Accadde. Spawn fece
uscire una catena che trafisse il cuore di
Phoebe “NO!” urlò Prue e già Piper piangeva. Corsero dalla sorella
che ora giaceva in braccio a Francesco “Che cosa le hai fatto?!” “Non
avvicinatevi! – urlò – addio – le due sorelle videro le lacrime che
fluivano sulle sue guance – mi prenderò cura io di lei , mi assicurerò
personalmente che sia felice in paradiso, dopo di che scenderò negli inferi a
scontare la mia eterna pena. Addio, mi dispiace molto che sia andata così!”.Il
mantello avvolse i due, prima iniziò a fluttuare nell’aria, poi scomparve
dietro un edificio. Le Halliwell superstiti piangevano in ginocchio
appoggiandosi l’una all’altra. “Mi dispiace che sia andata così disse
Heaven Spawn – ma è esattamente ciò che sarebbe dovuto accadere. Mi dispiace
molto per vostra sorella – poi sogghignando – state tranquille! – le due
si voltarono verso di lui ancora singhiozzando – presto la raggiungerete perché
io vi ucciderò!” “Francesco aveva ragione allora!” “Certo! Solo con il
vostro aiuto uno di noi due sarebbe stato sconfitto. Preparatevi a morire!”
aveva già fatto uscire una lama dal polso della mano destra alzata quando sentì
al suo fianco “Ne sei sicuro?” “Phoebe!” Esclamarono Piper e Prue colme
di gioia. All’inizio sentirono solo la sua voce perché avevano le lacrime
agli occhi e non potevano vedere, ma quando li liberarono Phoebe era già
accanto a loro pronta ad abbracciarle. “Non può essere! Io ho visto Spawn
trafiggerti con la sua catena!” esclamò Heaven Spawn terrorizzato. Chissà
perché ma non ci vuole mai molto a capire quando il piano fallisce. “Dove è
ora lui?” non sapeva neanche lui perché lo avesse chiesto visto che sentiva
la sua presenza dietro di se. Voltandosi fu colpito da un pugno potentissimo che
lo fece letteralmente volare a terra. “Presto! – ruggì Spawn – unitevi in
cerchio e recitate la formula!”. Le tre streghe non ci pensarono due volte, si
presero per mano e formularono l’incantesimo:
“Sfera di energia
invochiamo la tua magia
per cancellare l’ostacolo dalla nostra via”
Dal centro del cerchio si formarono alcune sfere azzurre che si unirono nelle mani che Prue e Phoebe avevano unite, dopo di che partì una sfera più grande alla volta del suo obbiettivo. L’impatto provocò un suono sordo simile al pugno di poco prima e l’Heaven Spawn, che si era appena rialzato, volò nuovamente a terra. “Ha funzionato?” Chiese Piper “Non è stato sufficientemente potente da ucciderlo” Rispose Spawn si unì a loro dando però le spalle al centro del cerchio. “Ora ripetete l’incantesimo tante volte!” le Halliwell ubbidirono. Le piccole sfere entravano nel corpo di Spawn ma non accennavano ad uscire. Al contatto con l’armatura cambiavano colore diventando verdi. Dopo forse 9 o 10 volte che l’incantesimo era stato pronunciato, Spawn aprì la bocca come se volesse urlare, invece di un suono uscì un enorme e intenso fascio di luce verde che decapitò il nemico che non ebbe neanche il tempo di urlare. “Anche questa disavventura è finita! State bene voi tre?” Phoebe fu l’unica a rispondere. Prue si avvicinò a Francesco (che si era trasformato poco prima) e gli diede un forte schiaffo sulla guancia. Lo schiocco echeggiò per tutto il vicolo che da poco era tornato silenzioso. “Perché ci hai fatto credere di aver ucciso Phoebe?” lo schiaffo gli aveva fatto girare la testa di quasi 45 gradi, ma non si senti nessun lamento da parte sua. Non aveva ancora riportato i suoi occhi in quelli di lei, anzi, sembrava che ora guardasse il vuoto che poteva essere più interessante che rispondere. Fu Phoebe a prendere la parola “Io e Francesco eravamo d’accordo – disse avvicinandosi a loro – visto che non credevo alle sue parole, decidemmo di inscenare il tutto per scoprire le vere intenzioni di Heaven Spawn” “E’ per questo che conoscevi la formula?” chiese Piper “Si, Francesco – disse prendendogli la mano – me l’aveva già insegnata tempo fa” “Ma voi due state…” “No – disse sorridendo Francesco. Poi girandosi e guardando negli occhi Phoebe – non ancora” “Ti chiedo scusa” disse Prue “Non preoccuparti. Ti capisco benissimo. È solo che avevo paura che lui scoprisse tutto, ecco perché non vi ho detto niente”. “Coraggio ora! Andiamo a casa!” disse Phoebe. “Tu che fai?” chiese Piper rivolgendosi al loro amico, ma in quel preciso momento Francesco cadde a terra svenuto e si tramutò in Spawn. “Francesco!” esclamarono tutte e tre, ma già era partito per un mondo fatto di oscurità e di silenzio.
Quarta parte
Quando rinvenne si
trovava in una stanza che aveva visto poche volte. “Che è successo? Perché
mi trovo nella camera di Prue?” “Sei svenuto” rispose Leo che era accanto
a lui. Quando alzò la testa sentì un urlo di dolore. Nessuno vide la sua
smorfia di dolore poiché era ancora sotto le sembianze di Spawn. Ma quando tornò
nella sua forma umana, e questo gli causò una nuova ondata di dolore, la sua
condizione stavolta si stampò sul viso. Vide che oltre a Leo nella stanza
c’era Phoebe che dormiva su una poltroncina ai piedi del letto. Quando Leo
disse “Sei rimasto svenuto per 24 ore, temevamo di doverti portare in ospedale
anche con le sembianze di Spawn” Phoebe si svegliò. “Ragazze! Francesco si
è svegliato!” Francesco continuava ad essere sempre più cosciente, ma invece
di ascoltare Phoebe che gli chiedeva come stava, riusciva a vedere la verità
nella sua mente affiorare sempre più; come un galleggiante che era stato
portato sott’acqua da un pesce che riesce però a liberarsi. Solo quando, a
malincuore, seppe tutta la verità, grazie a Spawn, rispose “Ora sto
bene”era chiaro come il sole che stava mentendo, Phoebe non se ne accorse
prendendo quel tono come un chiaro segno di disorientamento. Leo invece stava
capendo sempre più. Entrarono di corsa nella stanza anche Prue e Piper. “Cosa
ti è successo?” chiese Leo “Ho sentito le forze abbandonarmi, poi… più
niente, credevo che Spawn si fosse impossessato di me. Tu che ci fai qui? Come
ci sono arrivato io?” “Abbiamo chiesto aiuto a Leo per portarti qui e per
saper cosa dovevamo fare” “Grazie a tutte voi – disse sorridendo – e
grazie anche a te Leo – poi girandosi verso le 3 sorelle – potete lasciarsi
un momento soli” “Problemi fra uomini?” Chiese sorridendo Piper vedendo
che finalmente Leo e Francesco avevano fatto amicizia. “Si, più o meno”.
Appena chiusa la porta smise di sorridere e si ritrasformò in Spawn “Leo ho
un problema” disse alzandosi dal letto “Tu stai malissimo non è vero?”
“Credo di star per morire” “Cosa?” “La formula è stata micidiale per
Heaven, figuriamoci per me che la ho assorbita e La ho fatta passare per tutto
il mio corpo. Mi sono salvato solo perché siamo in due. Il colpo ha distrutto
molti miei organi interni salvando alcuni di Spawn che si è rigenerato in
fretta. Purtroppo i miei polmoni e il mio cuore sono fortemente danneggiati io
respiro solo per osmosi tramite la sua armatura e un pezzo del suo mantello a
sostituito le parti del cuore ma non reggerà per molto e presto…. Aiutami a
fuggire, non voglio che mi vedano morire e poi potrebbe essere pericoloso, Spawn
potrebbe tornare cattivo oppure impossessarsi di qualcuna di loro….” “Sei
impazzito? Sai benissimo che c’è una soluzione a tutto questo, basterà che
dia il mio potere a Phoebe e lei potrà guarirti” “Non è così semplice. Il
tuo potere deriva, come è logico, dal bene e su di me potrebbe peggiorare la
situazione” “Ma lei lo userebbe per te e non contro” “La sfera va oltre
il bene ed il male ed i suoi effetti non possono essere curati tanto
facilmente”. Spawn cominciò ad ansimare, stava per cadere ma una catena gli
uscì dal petto, si fissò a terra e si irrigidì sorreggendolo come un bastone.
“Mi vuoi dare una mano a fuggire oppure no?” “Aspetta! Forse il potere del
trio può qualcosa!” “Giusto! – esclamò Spawn – allora valle a
chiamare. Presto prima che sia troppo tardi!”. Appena Leo uscì, aprì la
finestra e se ne andò. “Presto salite! Francesco ha bisogno del vostro
aiuto!” le tre streghe salirono di corsa ma quando entrarono con Leo nella
stanza Phoebe disse “Dove è andato?” “Accidenti! Che idiota che sono
stato! Mi ha ingannato!” “Leo che cosa sta succedendo?” “Beh! Se se ne
è andato vuol dire che non vuole essere aiutato… peggio per lui!” “Leo
cosa dici? Che è successo a Francesco? Dove è andato?” Chiese Piper
insistentemente “E’ andato a combattere contro qualche demone?” chiese
ingenuamente Phoebe “No, Phoebe, Francesco sta per… morire” “Cosa? Lui
non può morire! Spawn lo ha reso immortale!” “Ti sbagli, lui ha concentrato
tutte le sfere di energia dentro di se per poi scagliarne una enorme per
vincere. Spawn è solo un’armatura, tutti i suoi organi sono stati
praticamente distrutti dalle sfere. Presto Spawn smetterà di aiutarlo a sarà
per sempre libero. Purtroppo non si può sapere se sarà ancora buono dopo la
scissione!” “Dobbiamo cercare di aiutarlo! Glielo dobbiamo per tutto ciò
che ha fatto per noi” disse Prue fissando negli occhi Leo e chiedendogli con
lo sguardo un modo per aiutarlo. “Per prima cosa dobbiamo scoprire dove si
trova ora e dove si sta dirigendo” disse Phoebe prendendo in mano il cuscino
che era ancora tiepido. Si concentrò al massimo e finalmente ebbe la
premonizione che tanto stava aspettando. “Si sta dirigendo verso il porto, ha
deciso di dividersi lanciandosi dal pontile” “Dobbiamo sbrigarci. Non ci
rimane molto tempo” Esclamò Leo. In macchina nessuno parlava. Ad un certo
punto Leo disse “Se Francesco gli donerà la libertà prima di morire Spawn
potrà scegliere tra il bene ed il male! Spero che almeno questo lui lo
sappia!” intanto Prue schiacciava sempre di più l’acceleratore.
“E’ uno dei tramonti più belli che abbia mai visto – già, l’alba sarà
ancora più bella – peccato che non ci sarò più e non potrò vederla –
cosa hai intenzione di fare, io non riesco più a mantenere il ritmo del tuo
cuore con il mantello – fammi vivere ancora pochi istanti, ti prego! – va
bene, ma se hai qualcosa da dirmi, fallo subito – mi è sempre piaciuto
parlarti telepaticamente anche se i primi tempi era difficile – tutto ciò è
molto bello, ma arriva al dunque – cosa farai una volta libero? - … - non lo
sai o non vuoi dirmelo? – dipende da te – da me? – si, a seconda della tua
ultima scelta – se sarò io a darti la libertà tu cosa farai? – continuerò
ciò che tu hai iniziato – continuerai o finirai? – continuerò. Saranno i
miei figli a finire – cosa mi accadrà ora? Cosa mi aspetta dopo la morte? –
sarai giudicato per le tue azioni: premi il paradiso, pena l’inferno –
tertium non datur? – no - … - a cosa pensi? – hai detto che avrai dei
figli,chi sarà la madre? – io continuerò ciò che hai iniziato – Phoebe?
– o lei o Piper o Prue. Tu le hai sempre amate tutte e tre, magari un po’ di
più Phoebe, ma sempre amore era. Credo che ci proverò con Prue però. Ormai
hai convinto anche me ad amare – sei sicuro che nessuno può sentirci? Quel
senzatetto mi guarda in modo strano – forse perché stai sulla punta di un
molo e guardi di sotto e sembra che hai tutte le intenzione di buttarti – è
ciò che devo fare – tuo il modo di vivere, tuo il modo di morire – non ti
dispiace un po’? – per cosa? – che presto non ci sarò più - … - se ci
pensi tanto, lo prendo per un no - … come è la libertà? – presto lo saprai
– come sarà vivere senza di te? – presto proverai anche questo – come
posso, allora, rispondere se mi piacerò o no la vita senza di te se non la ho
mai provata? – hai ragione - … - Spawn? - … - Spawn ci sei? - … - ti sei
addormentato? Rispondimi! – cosa c’è? – volevo dirti addio, salutami
tutti”. Dopo di che alzò una gamba e la sospese nel vuoto.
“Eccolo laggiù!”
disse Piper indicando il molo su cui stava Francesco “Se si butta è la
fine” disse Leo. Scesero di corsa dalla macchina. “Francesco fermati!”
esclamò Phoebe, ma aveva già un piede nel vuoto iniziando così ciò che
sarebbe stato il suo ultimo passo. Phoebe urlò quando Francesco si lasciò
cadere con le braccia aperte e smise solo quando Spawn si separò da colui che
per tanto tempo lo aveva ospitato. Si diresse fluttuando verso le tre piangenti
streghe. “Francesco è morto non è vero?” “Credo proprio di si” rispose
Spawn “Tu devi fare qualcosa! – gli urlò Phoebe colpendogli con i pugni il
poderoso petto – aiutalo ti prego! Io vi amo!” Spawn sorrise, raccolse da
una guancia una lacrima che le stava scivolando sul viso. Se la vide scorrere
dal dito al palmo della mano che chiuse immediatamente, si voltò e si lanciò
in direzione del molo dove Francesco si era tuffato. Salì lentamente verso il
cielo. Il mantello, che fino a quel momento lo aveva avvolto, scomparve e dalla
schiena uscì un paio di ali d’angelo. Spawn spiegò al massimo le ali, ma
subito le richiuse lanciandosi in picchiata sull’acqua. Gli unici presenti a
quello spettacolo erano le Halliwell, Leo, l’ubriaco che diede all’alcool la
colpa per quella “visione” e … anche se non era lì ma a scuola, Gabriel
poteva percepire tutto ciò che stava accadendo. Spawn non toccò mai l’acqua
perché questa si apriva al suo passaggio, ma subito dopo si chiudeva impedendo
agli spettatori di vedere ciò che accadde là sotto. Ciò che poterono vedere
fu una forte luce verde e dopo qualche istante Francesco che tornava in
superficie. VIVO!. Lo aiutarono a salire. Appena in piedi guardò tutti
sorridendo, quando il suo sguardo sprofondò negli occhi di Phoebe disse: “Ti
ringrazio, mi hai salvato la vita” Phoebe lo abbracciò non curandosi del
fatto che era tutto bagnato. Tornarono a casa. Francesco preferì volare perché
voleva avere delle spiegazioni da Spawn sapendo che una volta nella villa lo
avrebbero “interrogato”. In macchina Piper e Leo erano seduti dietro e lei
non si spiegava come mai non si fossero ancora baciati. Leo glielo spiegò in un
secondo momento dicendole che era a causa dei due poteri incompatibili e si
sarebbero potuti amare solo quando il passato di Spawn venisse cancellato.
Nessuno sapeva come questo fosse possibile.
Ma … del resto… tutto è possibile…
Arrivati a casa trovarono Francesco, asciutto, che li attendeva seduto sui gradini davanti al portone. “Devi darci un po’ di spiegazioni” disse Piper fingendo di essere serio e sorridendo Francesco rispose “Ora che so anche io come sono andate le cose, sarò ben lieto di accontentarvi”. Dopo che si accomodarono in salotto, Phoebe andò a preparare un po’ di te e Francesco iniziò senza di lei, nessuno chiese perché, ma immaginarono che Phoebe sapesse più di quanto immaginassero. “Allora cosa volete sapere?” “inizia con il dirci chi era realmente Heaven Spawn e perché Satana lo aveva nominato nel tuo sogno…” fece Piper “…e finisci con il dirci cosa è successo a Spawn prima e dopo che è entrato in acqua” finì per lei Leo “E già che ci sei dicci cosa centra Phoebe in tutto questo” “Accidenti! Questo è un vero e proprio interrogatorio! – disse sorridendo – va bene, si aprino le danze!” e dopo aver preso fiato disse “Dunque… Heaven Spawn come già vi ho detto non è altro che un Killer del paradiso. Satana lo nominò perché, secondo il paradiso e l’inferno, gli Spawn saranno i veri protagonisti dell’armaggeddon. Ora che mi sono liberato anche il male arruolerà un nuovo soldato”. In quel momento arrivò Phoebe che intanto si era cambiata i vestiti bagnati. Ognuno prese una tazza e, mentre tutti lo bevevano, Francesco lo posò sul camino per poter continuare e ne avrebbe preso un sorso solo quando era ormai freddo. Pensando a cosa stava per dire smise di essere sereno (a nessuno piace parlare dei suoi ultimi momenti di vita). La sua voce diventò bassa è iniziò a parlare lentamente. “Quando stavo per … morire mi sono lanciato ed ho liberato Spawn – poi con un lieve sorriso – mi ha detto che quello è stato il peggiore tuffo della mia vita. Io ero morto là sotto e ciò che vi sto per raccontare sono i suoi ricordi. Appena liberato sentì un’enorme vuoto dentro di sé, non capiva se era per il dispiacere o semplicemente per il fatto che non aveva più il suo corpo ospite. Quando vi vide, venne da voi. Non sa spiegarsi neanche lui cosa è accaduto , sa solo che la lacrima che raccolse dal volto di Phoebe, era dolce per lui. Nessuno aveva mai pianto per noi due, sentì in quella lacrima la paura di Phoebe; non paura di Spawn, ma paura di perderci. Quando la goccia scivolò nel palmo, sentì uno strano calore, era il calore umano. Mi aveva promesso che vi avrebbe fatto felici ad ogni costo e così… lasciò entrare per la prima volta dentro di sé l’amore per qualcuno. Non sa neanche perché il mantello si sia trasformato per breve tempo in un paio d’ali, sappiamo però che ora non ci sono più. Quando è sceso nell’acqua e si è riunito a me i miei organi sono tornati a funzionare come se non fosse successo niente. Mi ha detto che c’era qualcuno che ci amava e che noi non potevamo deluderla. Quando riaprii gli occhi ero ancora sott’acqua e mi accorsi che stringevo qualcosa nella mano destra, l’aprii e vidi un piccolo cristallo. È ciò che ci ha regalato – mi ha detto – lei ci ha donato una nuova vita – avvicinai il cristallo al cuore che aveva ripreso il suo battito, entrò in me come il ciondolo e sprigionò una forte luce verde. Poi risalii e … il resto lo sapete” “Ma voi due state insieme si o no?” chiese Piper passando lo sguardo da Francesco a Phoebe ed in fine su Leo “No ve lo abbiamo già detto, non stiamo insieme… almeno per il momento” rispose Phoebe “e Gabriel? Cosa gli dirai?” Fece Prue “Gli ho lasciato un biglietto con su scritto di venire al P3 domani nel pomeriggio perché dovevo parlargli” “Hai intenzione di lasciarlo?” “”Credo di si” “Ci sarò anch’io” disse Francesco che intanto aveva finito il suo tè “Così se succede qualcosa io potrei…” “Cosa dovrebbe accadere nel mio locale?” “Niente, Piper, ma non mi fido di qualcuno che conosce a memoria la Bibbia. Non sei d’accordo con me Leo?” Leo non aprì bocca. Piper credeva che quella domanda fosse una provocazione, ma la reazione di totale silenzio di Leo la fece preoccupare non poco… “E vorrei che ci foste anche voi due al locale quando Phoebe parlerà con Gabriel, non mi piace pensarvi divise quando in giro c’è ancora lo stregone dei libri e chi aveva assoldato l’Heaven Spawn. “Potrebbe essere la stessa persona?” “Piper, da un lato spero di si perché ciò significa che vuole me e voi tre non sareste in pericolo, dall’altra parte spero di no perché altrimenti sarebbe veramente forte, probabilmente anche più di me.
Quinta parte
“Gabriel
devo dirti una cosa molto importante. Vediamoci al P3 domani pomeriggio. Ciao
Phoebe”
“So benissimo cosa vuole dirmi quella stupida ragazzina” pensò Gabriel
mentre accartocciava il foglietto sulla quale Phoebe aveva lasciato il
messaggio. “Quell’idiota di Heaven Spawn è riuscito a farsi sconfiggere da
quel maledetto ribelle. E per di più Francesco sta per coniare il suo sogno
d’amore con Phoebe. No! Questo glielo impedirò una volta per sempre, ore dovrà
vedersela con me”. Anche se era
una tiepida giornata Gabriel si tolse la giacca mostrando per la prima volta il
suo tatuaggio. Quando aprì la mano per toglierselo del foglietto rimase
soltanto della cenere.
“Ti porto qualcosa?” “Lo hai preso sul serio il lavoro qui al P3 vero,Leo?
– disse sorridendo – si grazie. Un bicchiere d’acqua per favore” rispose
mentre si sedeva su uno sgabello mentre Leo era dall’altra parte del bancone
come un normale barman. “Loro tre sono arrivate?” “Si, sono in bagno”
rispose Leo portandogli il bicchiere. “Ciao Francesco! In perfetto orario come
sempre!” esclamò Prue “Si, però preferirei che Gabriel non sapesse che ci
conosciamo, io farò finta di essere un amico di Leo e starò qui al bancone,
voi tre sedetevi ad un tavolo, non mi va che sappia che sono io la causa di
tutto” “Come vuoi” disse Piper non capendo molto bene il perché.
Ciò che doveva accadere era una cosa normale, ma chissà perché le cose non
vanno mai come le si immagina…
Phoebe era tesa, ripeteva dentro la propria testa di pensare a sua sorella Piper
e a Dan, a come dovesse dire una cosa così ad un ragazzo tanto dolce come
Gabriel, ma il suo cuore batteva per Francesco, lei inconsciamente lo aveva
sempre saputo. Quello che non sapeva ciò che sarebbe accaduto di lì a poco.
Era seduta con le sue sorelle ad un tavolino e si erano disposte in modo da
vedere la rampa delle scale da dove sarebbe sceso il loro “ospite”. Quando
sentirono i passi Piper smise di parlare, a Phoebe incominciò a battere forte
il cuore e Leo ebbe paura. Per un istante credette di aver capito, ma subito
dopo sorrise scacciando quel pensiero troppo brutto per essere possibile. Non
sapeva di quanto si sbagliasse. Francesco guardava il suo mezzo bicchiere
d’acqua, Leo e le altre, le scale. Quando fu sicura di chi fosse, Phoebe si
alzò per andargli incontro e dicendo: “Ciao, Gabriel, devo parlarti di …
non sapevo che avessi un tatuaggio sul braccio” “Lo sai cosa rappresenta?”
disse lui con tono minaccioso. Lei si arrestò, non lo raggiunse, anzi,
indietreggiò istintivamente sentendolo così adirato. Rispose con voce
tremante: “No, non lo so” “Rappresenta un angelo ribelle che viene
ricondotto in paradiso da Dio!”. Phoebe non capiva, non sapeva che quelle
parole non erano rivolte a lei ma a ad altre due persone che erano presenti. Nel
sentire quelle parole Francesco e Leo incrociarono lo sguardo. Leo era
terrorizzato, voleva esclamare “Lo sapevo io!” ma quell’ipotesi l’aveva
da poco scartata sperando che non accettandola non si sarebbe mai avverata. Solo
ora capì di quanto si fosse sbagliato. Gli occhi di Francesco lo fissavano
cercando di tranquillizzarlo non ci volle molto per capire che era lì per lui e
così Francesco si preparò per la seconda volta a … morire. “Gabriel non
capisco io …” “Sei solo una stupida ragazzina” ruggì nuovamente lui. La
lasciò così ed andò a sedersi al bancone accanto a Francesco. Leo indietreggiò
e colpì le bottiglie dietro di sé. Alcune caddero a terra e, rompendosi,
emanarono subito il proprio forte odore di alcool. “Come è nervosetto il
nostro ex angioletto!” disse ora sogghignando. Phoebe intanto era tornata, con
le lacrime agli occhi, dalle sorelle e tutte e tre lo fissavano con rabbia, ma
presto la paura che si leggeva in Leo si trasmise anche a loro. “Chi sei?”
disse Prue con la voce più autoritaria possibile. “Zitta piccola strega! Se
non vuoi che ti uccida subito!” “Prova a toccarla e te ne pentirai” disse
Francesco che stava fissando una bottiglia che, sebbene cadendo fosse rimasta
sulla mensola, continuava a perdere il suo contenuto giallastro con un rivolo.
“E chi mi fermerebbe? Tu? Non farmi ridere, piccolo moscerino ribelle!”
Francesco abbassò lo sguardo e pensò “Senti chi parla di tradimento” poi
disse : “Cosa vuoi?” la sua voce era bassa in contrasto con quella
dell’interlocutore che con voce alta e piena di ilarità disse “Che domande!
Ucciderti!” Piper pensò per un istante: “Ora si trasforma in Spawn e uccide
quel mostro” ma la sua speranza svanì quando sentì il suo amico chiedere:
“Ora?” “In questo piccolo locale i miei poteri sono limitati. Facciamo
domani pomeriggio alle sei vicino l’albergo in costruzione” “Ci sarò”
“Lo spero per te, altrimenti dovrò fare molto male a tu sai chi” “Lascia
Leo, Phoebe e le altre fuori da questa storia” “Tutto dipende da te: se dopo
che ti avrò ucciso sarò stanco me ne andrò per sempre e li lascerò vivere,
se avrò ancora tanta energia … ti seguiranno all’inferno”. Scese dallo
sgabello, diede una pacca sulla spalla di Francesco che si tramutò
immediatamente in Spawn “Ci vediamo domani. Così hai tutto il tempo per
preparare il tuo funerale AHAHAH!” e scomparve. Francesco si ritrasformò,
prese il bicchiere e lo diresse oltre il bancone dove sapeva che c’era il
lavabo e lo svuotò. Aveva ancora sete e la gola arida, ma la voglia di bere era
completamente passata. Le tre aspettavano ansiose delucidazioni sull’accaduto,
ma nessuno dei due accennava ad accontentarle. Leo fissava Francesco ancora con
gli occhi sgranati dal terrore, l’altro invece fissava il bicchiere vuoto.ad
un certo punto alzò gli occhi e disse: “Ti conviene iniziare a pulire se non
vuoi che rimanga macchiato il pavimento”. Leo continuava a non muoversi, ma
con voce colma di paura mista ad una inspiegabile rabbia esclamò: “Ti rendi
conto di ciò che è appena successo?” “Certo che lo so. Più di quanto
immagini!” rispose sempre con quella sua voce bassa, calma e rassegnata. Si
alzò dallo sgabello, si avvicinò a Phoebe, l’abbracciò non curandosi di
rispondere alle domande che lei pronunciava: “Si può sapere cosa è
accaduto?”. Le diede un bacio sulla fronte, poi lasciò lei e abbracciò le
altre due che ricambiarono l’abbraccio. Di tutte le persone presenti solo Leo
e Phoebe capirono, Prue e Piper vedevano ancora tutto poco chiaro. Loro non
hanno il potere della premonizione…
Finito di salutarle Francesco fece per andarsene ma Phoebe lo chiamò quando
stava per salire sul primo gradino. “Francesco! Ho avuto una premonizione!”
“Lo so” “Se domani andrai all’appuntamento … morirai!” “So anche
questo” “Promettimi che non andrai!” Francesco si voltò a fissarla negli
occhi e poi disse: “Prometto … che nessuno farà mai del male a te o alle
tue sorelle” poi se ne andò. “Ma cosa sta succedendo?!” chiese
preoccupata Prue. Piper non rispose, ma girò la domanda a Leo chiedendogli:
“Chi è in realtà Gabriel?” solo ora Leo riprese a muoversi “Gabriel è
un DEMONE CELESTE” “Quindi è un demone?” “Peggio, Prue – intanto
Phoebe era tornata dalle sorelle e venne abbracciata da loro mentre lui
continuava – si pensa che i demoni celesti abbiano l’immunità regalata da
Dio” “Cosa vuol dire?” chiese Piper “Durante la rivolta degli angeli
ribelli, prima della cacciata dei demoni dal paradiso, alcuni diavoli tradirono
Lucifero permettendo la vittoria del bene.
Per premio gli fu donata l’immunità, nel senso che non seguono nessuna regola
come se fossero al di sopra del bene e del male. Credevo che fossero scomparsi
tutti però”
“Possiamo aiutare Francesco in qualche modo?” chiese Prue “No, purtroppo
non possiamo farci niente, domani probabilmente Francesco e Spawn …” “No!
– esclamò Phoebe – io li ho visti, quindi sono gli innocenti che dobbiamo
proteggere” “Phoebe, non c’è niente che possiamo fare, i demoni celesti
sono gli esseri più forti di qualsiasi creatura proveniente dall’inferno,
escludendo Satana. “C’è qualcuno del bene disposto ad aiutarci?” chiese
Piper “Purtroppo no. Spawn è sempre un demone, loro lo considerano come tutti
gli altri e probabilmente se avessi avuto ancora i miei poteri avrebbero voluto
che fossi dalla parte del Demone Celeste. È difficile da spiegare, ma anche se
Gabriel è crudele e malvagio, per loro rappresenta il bene”. “Anche se non
possiamo aiutarlo assisteremo allo scontro” affermò Phoebe con un tono di
rassegnazione “Certo sorellina – rispose Prue – faremo il possibile per
lui”.
Il
giorno seguente le Halliwell giunsero nel luogo stabilito insieme a Leo e
trovarono il Demone Celeste che aspettava il suo rivale. “Il vostro amichetto
non è ancora arrivato. Se tarderà ancora dovrò uccidere voi” “Non credere
che sia così semplice arrivare a loro!” “Francesco!” esclamò Piper
vedendolo scendere dal tetto dell’albergo che aveva ancora solo lo scheletro.
“Dovrai prima passare sul mio cadavere!” “Credi che per mi sia tanto
difficile?” “Mai dare nulla per scontato!”.
Così iniziò l’ultimo combattimento di Spawn.
Un combattimento tra due demoni è tanto raro quanto spaventoso. I colpi tuonano
nell’aria e chi assiste ha la netta sensazione di respirare il fuoco. Infatti,
anche se tira un vento gelido di tempesta, l’aria intorno ai due corpi si
riscalda a causa dell’attrito con l’odio e la rabbia che questi emettono.
Dopo pochi minuti tutta l’area intorno era completamente distrutta. In ogni
direzione Spawn era stato scaraventato e tutti i muri che incontrava nei suoi
voli venivano frantumati. Non erano ancora passati dieci minuti che Spawn era già
stremato. Nessuno dei suoi colpi era andato a segno. Si preparava a dare un
pugno? Il Demone lo schivava e ne tirava uno ben assestato sul volto di Spawn.
Gli scagliava contro le catene? Gabriel le bloccava e lo lanciava come si fa per
il lancio del martello. La cosa che più scoraggiava Francesco era che lui usava
il massimo delle energie mentre Gabriel non si era ancora trasformato e
combatteva con le sembianze umane. Le tre sorelle e Leo erano spettatori che non
avevano la minima idea di cosa potessero fare e restavano immobili e in silenzio
a guardare Spawn che falliva tutti i suoi attacchi. Quando fu scaraventato per
l’ennesima volta a terra, Phoebe corse verso di lui, ma urtò la testa contro
qualcosa di invisibile. Tutte e tre allungarono le mani e sentirono che erano
avvolte in una sfera trasparente. Solo dopo si accorsero che il muro dietro loro
era l’unico ancora intatto. Non ci volle molto per capire che Spawn aveva
rinunciato alla sua arma di difesa più potente, il mantello, per proteggerle.
Phoebe allora credette che con la sua presenza non aveva fatto altro che
ostacolare ulteriormente il loro amico. Non poteva sapere che proprio la sua
presenza avrebbe modificato l’esito della battaglia. Ad un certo punto un
pugno di Spawn andò a segno, ma ciò non fece altro chetarlo arrabbiare a tal
punto da trasformarlo. Il suo corpo da demone, robusto e con gli occhi rossi,
stonava con le sue ali angeliche e candide. “Io mi sono sempre ritenuto un
bastardo come aspetto! – urlò Spawn con le sue ultime forze e sforzandosi di
sorridere – ma tu sei proprio uno scherzo della natura!”. Un’ala lo colpì
squarciandogli il petto e un nuovo pugno lo fece volare su un cumulo di macerie.
“Sto morendo – questa volta moriremo insieme sei contento? – no, Spawn,
non sono contento. Sento che stiamo morendo senza aver saputo la verità – che
verità? – c’è qualcosa che abbiamo tralasciato, sento che esiste uno
scoglio su cui poterci aggrappare – cosa avremo dimenticato? – tu mi hai
raccontato che per un momento hai avuto le ali, non è vero? – si e allora?
– forse possiamo evolverci – e come? – credo abbracciando gli ideali del
cielo – ma che bella idea! Io sono un demone e tu eri ateo prima che ci
unissimo. Come facciamo ad appellarci a qualcosa che non conosciamo? Volpe! –
allora dimmelo tu, genio, come possiamo evolverci? – pensando alle Halliwell
– e cosa ho fatto finora? – non in quel senso … Abbiamo vissuto tanto
tempo con loro, qualcosa avremo pure imparato! – forse abbracciando la loro
causa: proteggere gli innocenti, secondo te potremmo diventare più forti? –
non lo so, basta provare”. Mentre Francesco era a terra e parlava
telepaticamente con Spawn, tutti gli altri lo guardavano non accennare nessun
movimento, sanguinante di un liquido verde e rosso. Quando la ferita sul petto
si rimarginò (non senza una fitta di dolore) Gabriel esclamò : “Credevo che
non ti saresti più rialzata. Stavo già per uccidere le tue amichette!” Spawn
non si mosse e chiuse gli occhi. Pensò a Prue che gli diceva “Il nostro
compito è proteggere gli innocenti”, a Phoebe “So che tu un giorno
distruggerai il male e non mi serve una premonizione per saperlo” a Leo che
soffriva perché non poteva aiutare le sue protette, a Piper che gli regalò il
ciondolo. Quando riaprì gli occhi la rabbia che ne fuori usciva era unita
all’amore che provava per quelle persone. “Io proteggerò gli innocenti! –
esclamò – Devo distruggerti altrimenti tu farai del male agli esseri
umani!” così dicendo sfoderò anche lui un bel paio di ali angeliche. “Ma
bravo il nostro traditore! E così ora sei un Heaven Spawn! Complimenti! Ma ciò
non cambia la situazione , sei sempre inferiore a me!” “Tu osi chiamare me
traditore? Credi di essere tanto diverso da me? Tu hai ingannato il cielo,
invece io sono nato libero. Sarai punito per ciò che hai fatto!” “Parli
come un angelo. Attaccami e ti strapperò quelle ali una volta per sempre!”.
Attaccarono entrambi in un impeto che fece tremare la terra e vibrare il cielo.
Un fulmine avvertì che stava per scoppiare un temporale, ma solo i presenti
allo scontro sapevano che non c’era niente di naturale nella tempesta.
“Questo è l’Armaggeddon?” “No, Piper – rispose Leo che intanto le
stringeva la mano – l’apocalisse è tra bene e male, il Demone Celeste è al
di fuori da tutto e se Francesco continuerà ad evolversi … presto lo sarà
anche lui. Le più rosee aspettative di Francesco furono distrutte insieme al
palo della luce su cui fu nuovamente scaraventato. “Come è possibile Spawn?
Noi ora siamo buoni, come è possibile che veniamo ugualmente sconfitti? – non
siamo ancora abbastanza forti!” Francesco si accorse che la sua voce non era
più sibilante e fredda, ma era diversa. Era calda e serena. Dal tono con cui
gli rispose capì che ormai Spawn era diventato veramente un angelo. “Cosa
possiamo fare per aumentare la nostra forza? Ora che stiamo dalla parte del
cielo, non può venire qualche amico di Leo ad aiutarci? – purtroppo no,
Satana ha scatenato la tempesta proprio per impedire agli angeli di darci una
mano, e poi sai che pochissime creature sono in grado di sconfiggere il demone
celeste. L’unica cosa che possiamo fare è concentrarsi sugli insegnamenti
delle Halliwell. Urla ciò che ognuna ti ha insegnato!”. “Prue! – esclamò
e tutti si girarono verso di lui – La giustizia!” un nuovo paio
di ali spuntò sopra all’altro ed il cielo sigillò la nuova evoluzione con un
fulmine. “Piper! La lealtà verso gli altri!” ed un nuovo paio di ali si
aggiunse a quelli precedenti. La terra proclamò la nuova ascesa con un tremito.
“Phoebe! La semplicità!” ed ancora un paio di ali si sommò agli altri
questa volta più grandi e visibilmente più forti. L’acqua di un idrante
sgorgò all’improvviso e con il suo scrosciante getto, svelava a tutti la
nascita di un semidio. Ben quattro paia di ali spuntavano ora dalla schiena di
Spawn. I suoi occhi non erano più verdi ma azzurri. “Ora che le nostre forze
sono uguali! – esclamò la nuova creatura – l’unica differenza è che tu
resti una creatura del cielo, io con il fulmine, il terremoto e l’acqua sono
stato riconosciuto come custode della terra! Questo è il mio regno e nessuna
creatura può entrarci senza il mio permesso!” “Io sono l’ultimo Demone
Celeste e tu non potrai mai essere più forte di me!” così dicendo caricò e
colpì per l’ultima volta Spawn. Quest’ultimo fece un nuovo volo a terra.
“E’ tutto inutile! – esclamò Leo – anche se ora hanno la stessa forza,
il Demone è addestrato mentre Francesco non sa neanche aprire le ali. Non si
rende conto del potere che ha acquisito!” “Non può ancora evolversi?”
chiese speranzosa Phoebe “E’ impossibile! Gli unici due al di sopra del
Demone Celeste sono Dio e Satana. Francesco non può evolversi ancora, ha
raggiunto il suo limite. Ora può solo imparare a combattere. Ma deve farlo in
fretta!”
“Francesco! – chi mi chiama? – hai perso i sensi. Svegliati! – chi sei?
– sono Spawn – ma hai una voce femminile! Come è possibile? – lascia
perdere queste cose! Devi risvegliarti o verrai sconfitto! Devi ancora evolvere!
– ma io ho sentito Leo dire …
come ha fatto a sentirlo? Mi è così lontano! – non c’è tempo per le
spiegazioni. Hai dimenticato un sentimento! Il più importante! La cosa per cui
stai combattendo! – io sto combattendo per … Phoebe! – non solo! Phoebe è
una pedina della scacchiera. Tu la hai trasformata in un mezzo, usa i sentimenti
più nascosti che provi per lei e riuscirai a trasformarti! Non devi più temere
quei sentimenti! Saranno la tua arma migliore se potrai esprimerli! Svegliati
ora e grida ciò che provi!”. Francesco si alzò. I suoi occhi erano
illuminati da una luce strana. Aveva lo sguardo di chi sa che sta per vincere.
“PHOBE! … L’AMORE!!” così urlando un quinto paio di ali enorme si uscì
dalla sua schiena. L’armatura che fino a quel momento era nera divenne tutta
d’argento. Spawn, o meglio ciò che una volta lo era, distese tutte le ali e
allargò le braccia. Quando compì un battito di ali il Demone Celeste scomparve
per sempre. “Ma come è possibile? Avevi detto che non avrebbe potuto
evolversi ancora!” chiese Piper a Leo ma a rispondere fu Francesco anche se di
lui si vedeva solo la testa dal momento che il corpo era ricoperto tutto
dall’armatura. “Io sono sempre stato un ibrido! E solo grazie alla mia
costituzione sono potuto diventare il dio del terzo sito” “Terzo sito?”
chiese Phoebe “La terra” rispose Leo . poi mentre Francesco iniziò a
lievitare Leo spiegò “Il paradiso e l’inferno non sono gli unici siti, c’è
anche la terra e il Demone Terrestre è il suo custode” “E’ un demone?”
chiese Phoebe “In realtà è un angelo ma è chiamato così perché è sceso
negli inferi e non è più salito in cielo perché si è fermato sulla terra”
“Cosa è sceso a fare nell’inferno?” “prue, lui ha bloccato Lucifero nel
ghiaccio. È il suo carceriere” “Cosa sta facendo ora?” chiese Phoebe
mentre lo guardava salire lentamente “Non lo so. I suoi poteri sono
sconosciuti ai miei capi”
“Io Demone Terrestre! Custode delle anime
che un giorno andranno in paradiso o all’inferno! Io padrone della terra e
protettore di esso dal bene e dal male intesi come poteri assoluti! Io mi auto
distruggerò! Tornerò tra tre anni, tre mesi e tre giorni. Nella mia esplosione
distruggerò tutti i demoni e gli angeli che si trovano ora sulla terra. Anche
loro torneranno con me il giorno
della mia rinascita. Fino ad allora il mio mondo sarà avvolto da una sfera
antimagia ed impedirà a tutte le creature immonde, buoni o cattive che siano,
di venire nel mio regno.tutta la magia sparirà!!” così dicendo esplose e una
luce azzurra avvolse tutta la terra. La gente normale non si accorse di nulla,
streghe e maghi nel vedere lo spettacolo persero i loro poteri, mentre angeli e
demoni venivano bruciati all’istante. Persino Leo urlò, ma poi si ricordò di
non avere più i poteri e anche se poteva vedere la luce azzurra che dilagava
per tutto il globo, non ne fu colpito. Dopo un po’ videro scendere una sfera
con Francesco dentro e privo di sensi. “E’ … morto?” chiese titubante
Phoebe ma a rispondere non fu una delle sorelle o Leo, ma la sfera stessa: “No
Phoebe, è solo svenuto. Era pronto a sacrificare tutto ciò che aveva e questo
gli ha permesso di vincere. La sua anima è salva, non appartiene più a
nessuno, è solo sua e sarà così per tutta la vita. Leo hai visto che avevo
ragione a dirti che era un bene per te non avere più i poteri? Così potrai
avere una vita normale. Tutti voi potete, anche se voi tre siete le uniche su
tutta la terra ad avere ancora i poteri” “Vuoi dire che a noi tre non hai
tolto i poteri?” chiese Piper “No. È un favore che mi ha chiesto Francesco
prima di perdere i sensi. Ditegli che quando tornerò avrò un potere anche per
lui” “Che potere?” chiese incuriosita Phoebe “Un’armatura simbiotica.
Si chiama Earth Spawn. Gli piacerà ne sono sicuro. Addio!” così dicendo la
sfera scoppiò come una bolla di sapone e Francesco riprese quasi subito i
sensi.
Come
andò a finire?
Sono passati due anni dall’esplosione.
Piper e Leo sono fidanzati e finalmente hanno una vita normale, senza essere
interrotti mai da urgenze che riguardano i demoni. Non si sono ancora sposati
aspettando che i capi di Leo gli diano il permesso. Prue e Phoebe continuano la
loro vita serena e tranquilla. Francesco è tornato in Italia promettendo a
Phoebe che si sarebbero amati dopo che il Demone terrestre fosse tornato e
sigillarono la promessa con un bacio. Attualmente si sentono per telefono, si
scambiano continue e-mail e chiacchierano in chat. Tempo fa, dopo averla
salutata ed uscì dalla chat, decise di, così per curiosità, andare in un sito
di streghe. Con un motore di ricerca ne trovò uno. Era gestito da un certo
Anneg. Nel sito c’era una parte dedicata ai visitatori dove questi potevano
scrivere storie di streghe di loro invenzione. Francesco ebbe l’idea di
scrivere ciò che gli era capitato realmente “Tanto nessuno mi crederà mai ed
il segreto delle Halliwell è al sicuro” pensava. E così iniziò a scrivere:
TITOLO: “L’arrivo di Spawn” ….
FINE
Scritto da Spoun (Francesco Cupini)
Dedicato a:
Riccardo sarai sempre con me