Streghe Italia Fan Fiction

LA SORELLA PERFETTA


Riassunto: Le Halliwell devono fare i conti con una strana demone che pasticcia con corpi e spiriti, oltre che con altri simpatici demoni in circolazione. Sorpresa finale.

Data: 11-05-2001

Adatto a: tutti

Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Streghe Italia", e che tutti i personaggi di "Streghe / Charmed" utilizzati nel racconto sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.


Una mattina come tante…
"Prue, io vado al P3"
"Chi mi da uno strappo all'università, sennò faccio tardi"
"Phoebe, non ti fare venire una crisi di nervi, ti accompagno io"
"Prue, sei un angelo"
Tutte e tre le sorelle uscirono di casa. Una mattina frenetica come tante, che non avrà, però, la stessa, monotona fine.
Prue tornò a casa pochi minuti dopo essere uscita e andò in camera sua a leggere. Aveva ancora una mezz'ora buona prima di dover andare al lavoro.
Mentre leggeva, le cadde lo sguardo sullo specchio e non credette ai propri occhi. Vide Phoebe camminare, Piper usare il suo potere e si vide parlare a qualcuno. Poi vide le immagini delle tre sorelle fondersi in una e prevalse Pho-ebe.
"Ma che diavolo…"
Corse in soffitta e si mise a guardare il Libro delle Ombre. Dopo averlo sfogliato tutto due volte, non trovando nien-te di utile, si mise a chiamare Leo.
"Ciao Prue" disse l'Angelo apparendole davanti "Che ti è successo?"
"Stavo leggendo un libro ed ho avuto una strana visione nello specchio" gli raccontò cosa aveva visto. "Che signifi-ca? Un nuovo demone?"
"Semplicemente penso che tu sia un po' stanca" disse l'Angelo sorridendo.
"Non mi convince…. "
"Quand'è l'ultima volta che hai avuto una vacanza? Mettiti il cuore in pace Prue, forse sei troppo sospettosa."
"Tu, invece, che hai fatto? Mi sembra che questo fenomeno non ti preoccupi neanche un po'"
"Lascia perdere, Prue, e vai al lavoro, sei in ritardo" disse duramente l'Angelo sparendo. 

Intanto Phoebe, arrivata all'università, aveva visto la stessa cosa sulla lavagna e si ripromise di guardare nel libro appena arrivata a casa.

Stessa cosa accadde a Piper, che fece spaventare non poco Dan, vedendola sbiancare. Provò per dieci minuti a con-vincerlo che stava bene, ma invano, così tornò a casa e si mise a guardare il libro.
"Uffa, in questo libro non c'è scritto niente di strane apparizioni."
"Beh, ultimamente non è che vi risolva poi così tanti problemi, vero, Piper?" disse una voce alle sue spalle. Piper, sorpresa, si girò e vide Leo.
"Penso che fareste meglio a buttarlo quel libro" continuò l'Angelo con uno strano sorrisetto sulle labbra.
"Leo, ma che cavolo stai dicendo? Questo libro è la nostra salvezza!" protestò la ragazza "Ma cos'hai? Sei strano."
"Io? Io mi sento benissimo" disse avvicinandosi minacciosamente a Piper. La ragazza si allontanò.
"Non crearmi problemi e non ti farò del male, Piper"
"Mi dispiace!" disse Piper bloccando il ragazzo e si allontanò da lui. Improvvisamente, però, il tempo si sbloccò da solo, Leo la guardò trucemente e sparì nella sua luce azzurra. Piper stava riflettendo sul comportamento di Leo quando apparve la nonna.
"Nonna" disse felice Piper
"Come sono contenta di vederti, piccola mia" la salutò Penny "Ma purtroppo vengo per darti una cattiva notizia. Siete in pericolo"
"Ma guarda, non mi ero accorta" pensò Piper
"Voi sorelle dovrete stare in contatto il meno possibile, per i giorni a venire."
"Ma come possiamo stare lontane? Viviamo assieme e poi saremmo più deboli di fronte ad una minaccia" protestò Piper. Poi, dopo una pausa, "Nonna, c'entra Leo con tutto questo?"
"Una parte di Leo è in pericolo ma vi aiuterà, una parte, invece è il vostro pericolo. Ascoltami bene, Piper, il mio tempo è quasi scaduto. Il nuovo demone…"
La risata di Leo risuonò per la stanza ed impedì a Piper di ascoltare i consigli della nonna. Poi, Penny sparì.
"No, nonna, non andare!"
"State in guardia, sorelline!" disse Leo, prima di scoppiare a ridere di nuovo.
Qualche ora dopo Phoebe e Prue tornano a casa per il pranzo.
"Pipeeeeeeeer, siamo tornate" gridò Prue.
"Ma non c'è nessuno?" chiese la minore.
In quel momento squillò il telefono, cogliendo di sorpresa le Halliwell. Prue andò a rispondere.
"Pronto?"
"Prue, sono Piper"
"Ah, ciao sorellina, dove ti sei cacciata?"
"Ascoltami, non dobbiamo vederci per qualche giorno e soprattutto state lontane da Leo. C'è un nuovo demone in giro. La nonna ha provato ad avvertirmi ma non sono riuscita a capire i suoi consigli. Avete capito? Cercate di stare insieme il meno possibile"
"Va bene, ma tu dove sei finita?"
"Io? Beh, ecco… sono a casa di Dan"
"Ok, Piper, ora mando via Phoebe, ci sentiamo."
"Mi raccomando, prudenza"
"Sì, ciao"
"Allora, che ti ha detto?" chiese Phoebe, incuriosita "e perché me ne dovrei andare?"
"Dunque…c'è un nuovo demone e non dobbiamo stare insieme. Tu te ne devi andare perché puoi andare da Nicola, mentre io non ho il ragazzo!"
"Simpatica, sorellina! Veramente simpatica" salì le scale continuando a borbottare.
"E mi ha detto Piper che dobbiamo stare lontane da Leo" le gridò dietro Prue
"Va bè, tanto il mio Angelo Bianco ce l'ho ugualmente"
"Guarda che non è veramente un Angelo e Leo se ci si mette è più potente!"
Phoebe fece capolino da camera sua e, rivolta alla sorella, disse "Sempre pignola, vero?"
"È il mio mestiere di sorella maggiore" rispose sorridendo. Phoebe le fece un sorrisetto cinico e rientrò in camera.
Qualche minuto dopo Phoebe scese le scale con un paio di valige. 
"Hey, buon viaggio sorellina. Hai portato la macchina fotografica?" la prese in giro Prue, vedendola con tutte quelle valige.
"Oddio, mi sono dimenticata il biglietto dell'aereo!!!" scherzò Phoebe
"Guarda che non ti devi trasferire da lui, se tutto va bene, fra un paio di giorni puoi tornare a casa" 
"Giusto, se tutto va bene, ma dato che ultimamente abbiamo a che fare con situazioni sempre più complicate, ho pre-ferito essere prudente"
"Tu non hai fiducia in te stessa. Noi siamo molto potenti" affermò Prue "e possiamo battere qualunque demone"
"Io non ne sono poi molto certa. Se c'è di mezzo anche Leo è veramente una cosa preoccupante" rispose seria Phoe-be. Per qualche attimo, il silenzio avvolse le due sorelle, poi un colpo di clacson.
"Il mio taxi, devo andare. Ciao Prue." Disse Phoebe andando alla porta e mentre la chiudeva disse: "Ti voglio bene".
"Anch'io ti voglio bene" rispose Prue alla sorella. Poi la porta si chiuse e lei rimase sola nella grande casa della nonna. 
"Bene bene e ora che facciamo?" disse a se stessa per farsi compagnia, poi accese la radio.

Phoebe intanto era arrivata a casa di Nicola che era stranamente silenziosa.
"Chissà dove si è cacciato, anche lui" pensò la minore delle sorelle frugando in un vasetto. Dal vaso tirò fuori una chiave ed entrò in casa.
"Se si comporta come Leo posso capire perché non lo trovo mai!" disse divertita la ragazza entrando e chiudendo la porta. Venne assalita per un attimo da un brandello di preoccupazione, ritrovarsi sola in una casa che non conosceva, in una casa isolata… ma poi pensò alle sue tecniche di autodifesa, ai suoi poteri e al fatto che stranamente questo demone le voleva insieme e, teoricamente, da sola non doveva correre alcun pericolo.
Riprese le valigie e salì nella camera degli ospiti.

Tre giorni dopo, in casa delle Halliwell. Prue era sul divano intenta a leggere un libro quando il telefono cominciò a squillare e lei corse a rispondere.
"Pronto?"
"Ciao Prue, sono Piper. Senti… posso chiederti un favore?"
"Si vede che i tempi sono cambiati. Una volta si chiedeva "come stai?" e cose del genere"
"Hai ragione, scusa, comunque ti volevo chiedere se domattina puoi passare tu al P3"
"Certo, nessun problema. Ma… perché?" chiese maliziosamente la sorella.
"Beh, vedi… Dan stasera mi porta a cena fuori, al cinema e… credo di intuire cosa faremo dopo. Allora, che mi dici, mi aiuti?"
"D'accordo, per una volta sarò io il tuo Angelo"
"No, non mi nominare gli angeli. Ancora non ho dimenticato quello che mi ha combinato Leo. Ciao e grazie di nuo-vo"
"Ciao sorellina" disse Prue riappendendo "Che cosa non si fa per le sorelle minori!" continuò mezza esasperata, tor-nando al suo libro.
La mattina dopo, verso le nove, Prue andò al P3. Mentre apriva la porta del locale si sentì chiamare. Si voltò e vide Piper che le veniva incontro.
"Ma che ci fai qui? E la tua serata romantica?" scherzò la maggiore.
"Non me ne parlare. Dan ieri è sparito misteriosamente per tutto il giorno. Mi dispiace di averti fatto venire qui inu-tilmente"
"Non ti preoccupare, non importa"
"Ciao sorelline!!!" entrambe si voltarono e videro Phoebe fare jogging. 
"Ciao Phoebe" rispose Piper.
"Phoebe, attenta! Stai andando addosso ad una donna!" le gridò Prue. Purtroppo non fece in tempo ad avvertire la ragazza che urtò una giovane donna. Caddero insieme per terra. Mentre le sorelle si avvicinavano, la donna si rialzò. Era affascinante. Aveva grandi occhi neri e lunghi capelli neri a contrasto con la sua carnagione chiara. Tese la ma-no a Phoebe per aiutarla ad alzarsi.
"Tutto a posto?" chiese Prue, che nel frattempo era arrivata, precedendo Piper.
"Non si preoccupi, non è successo niente".
Appena la donna prese la mano di Phoebe, lei ebbe una visione. Le sorelle se ne accorsero.
"Phoebe, tu come stai?" chiese Piper.
"Tutto a posto anche se adesso dovrei essere con qualcun altro!!!" rispose la minore con un sorriso forzato.
"Ops, che sbadata, mi sono ricordata che devo andare al lavoro! Ciao sorelline, arrivederci signora" mentì Prue, al-lontanandosi. Si erano ritrovate di nuovo insieme e non avrebbero dovuto.
"No, aspetta Prue, non devi andare al lavoro così presto. Non trovare una scusa per defilarti. Ormai è troppo tardi" intervenne la giovane donna con un sorriso maligno. Posizionò le mani a coppa e ci soffiò sopra, creando una polve-re dorata che avvolse le tre sorelle, facendole svenire.
"Ormai è troppo tardi" ripeté ancora, mentre le sorelle cadevano a terra.
Qualche ora dopo le sorelle si svegliarono e si ritrovarono in una grande stanza luminosa. La cosa strana era che non c'erano finestre, la luce sembrava venire dalle pareti. L'unica cosa che variava era una porta trasparente.
"Siamo morte!" affermò Piper.
"Non essere scema, siamo sopravvissute a decine di demoni per farci uccidere da una polvere?" le domandò Prue "e poi questo non mi sembra il purgatorio, men che meno il paradiso e non mi pare che ci siamo meritate l'inferno" cercò di sdrammatizzare.
"Beh, tutto può essere. In fondo polveri letali esistono e aggiungendo tutte le stranezze che può fare un demone…" cominciò Phoebe "Ma quello non è Leo?"
"Sì, è Leo, andiamo, chiediamogli di farci uscire" disse Prue
"No, un momento. Non vi ricordate di cosa vi ho detto? Leo è pericoloso"
"Ascoltami, non so cosa ti abbia detto la nonna su di lui, ma se può farci uscire di qui non esiterò un istante a chia-marlo." Spiegò Phoebe "Forza, andiamo"
Detto questo si diresse, con Prue e Piper, verso la porta. Leo vagava per i corridoi con aria preoccupata, e visto in quello stato le accuse della nonna vacillarono un po' nel cuore di tutte.
"Leo!" lo chiamò Phoebe.
"Ragazze, finalmente vi ho trovate!"
"Dove siamo?" domandò Prue.
"Vi spiegherò più tardi. Devo andare a cercare le chiavi per questa stanza. Tornerò presto". L'Angelo si allontanò di corsa per i corridoi.
"Perché non si è teletrasportato? In genere adora usare quel potere. Posso dire che lo usa a sproposito" disse Piper. Nessuna delle sorelle seppe risponderle. L'Angelo tornò pochi minuti dopo con un mazzo di chiavi in mano.
"Un momento di pazienza e sarete libere". Leo trovò quasi subito la chiave e le due sorelle appena uscite, comincia-rono a fare delle domande, mentre Piper lo guardava con aria truce.
"Leo, ma dove siamo? Chi era quella donna?" chiese Phoebe
"Già, e poi che ci ha fatto e cosa ha intenzione di …" cominciò Prue, ma venne distratta da quello che combinava il ragazzo. Aveva tirato fuori un paio di manette e gliele aveva messe a un polso.
"Leo? Che cavolo stai facendo?" chiese leggermente agitata.
"Niente di preoccupante, questione di minuti" disse legando Prue a Phoebe. Poi prese un nuovo paio di manette e legò Piper a Prue.
"Bene, ora che siete pronte, venite con me" prese per un braccio Piper e trascinò le tre sorelle per i lunghi corridoi illuminati. Le sorelle persero l'orientamento appena fatte poche svolte e si lasciarono condurre dall'Angelo. Dopo una bella camminata in questo posto misterioso, che assomigliava vagamente alle corsie d'ospedale, e tentando in-vano di far parlare Leo, le povere ragazze arrivarono ad una stanza simile a quella da dove erano partite.
"Siamo tornate al punto di partenza?" chiese titubante Phoebe.
"SILENZIO" tuonò l'Angelo "Vedrete dove siamo arrivate, non siate curiose, tanto nessuno può salvarvi dal vostro destino, quindi è inutile saperlo"
Leo strattonò malamente Piper, Prue e Phoebe nella stanza dove queste, con grande stupore videro… loro stesse. I loro corpi giacevano su dei letti simili a barelle. A quella vista, Piper si arrabbiò.
"Eh, no, mio caro, ora ci dici che cavolo sta' succedendo perché voglio capire che ci faccio io li dato che sono… cioè voglio sapere perché sono in due posti contemporaneamente" disse Piper arrabbiatissima. Leo la prese per la maglia e la tirò verso di se, con fare minaccioso.
"Non c'è niente che tu debba sapere ora come ora, quindi FAI SILENZIO. Non costringermi a farti del male, te l'ho già detto una volta." Lasciò andare la ragazza e si diresse verso i corpi. Prese Phoebe e trascinò il lettino dove era stesa verso le sorelle. Leo si frugò in tasca e prese una chiavetta per le manette. Liberò Phoebe, che si preparò im-mediatamente ad attaccarlo, ma lui fu più veloce e le soffiò di nuovo in faccia la polvere dorata che aveva anche la sconosciuta per la strada.
"Phoebe!!!" gridarono insieme le sorelle vedendo la più piccola crollare a terra, svenuta. Leo la prese in braccio e, dopo aver detto alcune parole strane, posò lo spirito di Phoebe sul suo corpo. Subito la ragazza diede segni di vita. Quando il ragazzo si voltò verso le sorelle, il suo volto non mostrava più odio o crudeltà. Era di nuovo il Leo Wyatt che le tre streghe conoscevano. Tornò da Piper e, sempre in silenzio le tolse le manette, dopodiché le prese entrambe le mani e, fissandola negli occhi le disse:
"Non ti preoccupare, andrà tutto bene"
Piper, come molto spesso, ultimamente, si perse nei suoi occhi. Il ragazzo la condusse vicino al corpo di Phoebe e addormentò anche lei. Prue cominciò a pensare che Leo era veramente dalla loro parte e che avrebbe rimesso lo spi-rito di Piper nel suo corpo, invece, quando vide Leo mettere lo spirito di Piper nel corpo di Phoebe rimase pietrifica-ta.
"Leo, ma che stai facendo?"
Il ragazzo si voltò di nuovo verso di lei, con un sorriso cinico.
"È troppo facile ingannare chi crede in te, non diverte nemmeno" disse l'Angelo poi scoppiò a ridere. Si avvicinò a Prue e la liberò dalle manette, preparandosi ad eseguire lo stesso rituale fatto anche con le sue sorelle, ma non previ-de la reazione di Prue che, appena avute le mani libere, si trovò in uno stato di concentrazione assoluto. Ebbe piena coscienza di tutto il suo potere e lo scagliò contro il loro Angelo, scaraventandolo contro la parete opposta. Il ragaz-zo sbatté violentemente contro il muro e rimase a terra. La giovane strega si avvicinò cautamente, si chinò su di lui e gli tastò il polso. Niente. Sconvolta per quello che aveva fatto, Prue si alzò in piedi e cominciò a indietreggiare, guardando il corpo senza vita del ragazzo. Dopo pochi passi, però, urtò qualcosa. Si voltò e vide che era Piper.
"Piper, come hai fatto a… sei riuscita ad uscire da Phoebe?"
"Non credo proprio, bella!" disse Piper e, usando lo stesso potere della ragazza per strada e di Leo, la addormento, e fu proprio quando stava per cadere a terra che la maggiore si rese conto di quanto fosse stata stupida e di quante cose sospette c'erano nel comportamento di Leo. Non poteva essere dalla loro parte. 
Improvvisamente diventò tutto nero e Prue svenne.

Era mattina quando Phoebe si svegliò. Si guardò intorno, stupita di trovarsi in camera sua. Forse quello che le era successo era solo un sogno!
"Pruuuuuue, Pipeeeeeeeeeeer!" urlò la ragazza uscendo da camera sua.
(N.d.A. i dialoghi racchiusi fra " e " sono i dialoghi interni degli spiriti del corpo, capirete che intendo)
"Non c'è bisogno di urlare, dato che siamo qui" disse Piper piuttosto seccata
"Qui?!? Dentro di me?!???!!! Ma che cosa ci hanno fatto?" chiese Phoebe
" Forse posso spiegarlo io" disse Prue
"Parla, allora, che aspetti?" chiese Phoebe, all'orlo di una crisi di nervi.
"Immagino che ti ricordi che Leo ti ha addormentato con una polvere dorata. Dunque, dopo aver fatto ciò ti ha ri-messa dentro il tuo corpo. Poi ha fatto la stessa cosa con Piper e, quando mi ha liberato dalle manette ho visto che non era più Leo perché era troppo strano. Ho usato su di lui tutto il mio potere, scaraventandolo contro un muro, ma quando sono andata a controllare come stava… era morto. Mi dispiace Piper" 
"Lui non era Leo. Sono sicura. Gli angeli bianchi non possono essere uccisi dalle loro protette. Chiunque fosse stato non era lui" (N.d.A. lo so che non è vero ma mi sono presa una piccola "licenza poetica", perdonatemi)
"Allora sei esperta, sorellina" disse Phoebe
"Simpatica" rispose Piper
In quel momento suonarono alla porta. Phoebe andò ad aprire.
"Per una volta non lo faccio io il portiere di casa" disse Piper
"Veramente simpatica!" rispose ad alta voce la padrona del corpo, aprendo la porta. Si trovò di fronte Dan.
"Phoebe, mandalo via non può stare qui con questo casino che è successo" disse Prue
"Mi dispiace Dan, ma Piper non c'è e penso che per un po' non si farà viva. Vedi, lei è…"
"Non c'è bisogno che ti inventi qualche scusa. Sono venuto sì per lei ma anche per te e Prue. Io non sono Dan. Ve-di… è un po' complicato ma io sono Leo"
"Che? Cosa?" disse la ragazza visibilmente colpita
"Grazie della considerazione Leo, veramente ci sono anch'io"
"E tu chi saresti?" chiese Prue
"Sono Nicola"
"Ecco perché non ti trovavo!" esclamò Phoebe
"Però c'è un problema" disse Piper tramite Phoebe "Se voi avete il corpo di Dan, il suo spirito dov'è?"
In quel momento passò la macchina di Dan
"Parli del diavolo…" disse Leo. Phoebe gli mandò un'occhiataccia.
"Dan, cioè Leo e Nicola entrate dentro. Phoebe, vai a chiamare, cioè, andiamo a chiamare chiunque sia in quella macchina" disse la determinata Prue
"Ok" risposero all'unisono tutti.
Phoebe si avviò per il vialetto del vicino, mentre chiunque avesse la macchina del ragazzo di Piper scese.
"Ciao Dan" lo chiamò Phoebe. L'uomo si voltò e Phoebe vide che era Nicola.
"Ciao Phoebe, come va'?"
"Insomma… senti… che ne dici di venire a prendere un tè da noi? C'è anche Piper"
"Va bene, anche perché mi devo scusare con lei, purtroppo ieri… strano, non mi ricordo cos'è successo"
"Non importa, dai vieni" disse Piper.
Appena il ragazzo entrò in casa, si vide seduto sul divano.
"Che razza di scherzo è questo?"
"Ciao Dan, ti trovi bene nel mio corpo?" chiese Nicola
"Ma cosa…?" intanto Phoebe gli aveva portato uno specchio e Dan dovette costatare che non era la sua faccia quella riflessa nello specchio.
"Mi dispiace, non avrei mai voluto che ti accadesse qualcosa di male. È per questo che non ti ho mai detto niente, speravo di fartene restare fuori, ma purtroppo vedo che non è così" disse Piper
"Che intendi dire, Phoebe?"
"Veramente in questo corpo, in questo momento non ci sono solo io, Phoebe, ma c'è anche Prue e Piper, come nel tuo corpo ci sono Nicola e Leo."
"E chi avrebbe combinato questo?"
"Un demone" disse Prue
"Ho sempre cercato di tenertelo nascosto, ma ora sono costretta a dirtelo, anche perché abbiamo bisogno anche del tuo aiuto per risolvere questo guaio. Io e le mie sorelle siamo streghe mentre Nicola e Leo sono angeli bianchi, pro-tettori delle streghe. Abbiamo tutti dei poteri" disse Piper. Dato che Dan la guardava come si guarderebbe una svita-ta Phoebe disse:
"Leo, Nicola, potete…"
I due angeli si teletrasportano dietro a Dan, che si ricredette.
"Piper, non ti avrei mai creduto così meschina da nascondere un segreto talmente importante, per poi fare cosa? Po-ter avere una parvenza di vita normale? Allora tutte le volte che scappavi era perché avevi dei problemi con queste creature, i…"
"Demoni" gli suggerì Nicola
"Grazie tante anche a te. Se create tanti problemi avevano ragione quelli che le sterminavano"
"Ascolta, tu non sai cosa abbiamo fatto. Per te, per Jenny, per questa città, per molte persone innocenti" lo aggredì Prue
"E tu chi sei fra le tre? Perché ora bisogna anche chiedere"
"Sono Prue e francamente ti credevo una persona più matura"
"Molte persone hanno accettato il fatto che noi siamo streghe" aggiunse Phoebe
"Anche persone amate" disse Prue pensando a Andy
"E chi mi dice che non siete voi demoni? Chi mi dice che quelli che uccidete non siano creature benigne? Non mi posso più fidare di voi"
"Senti Dan, potremmo aver bisogno del tuo aiuto per…" disse Piper avvicinandosi a lui, ma venne fermata.
"No, stammi… statemi lontani tutti. Avete combinato abbastanza danni" Il vicino uscì da casa Halliwell sbattendo la porta.
"Certo che l'ha presa male parecchio" disse Nicola
"Povera Piper, in fondo l'ha fatto per proteggerlo. Non merita di essere trattata così. Non è colpa sua."
"Tu non puoi essere chiamato in causa, non saresti imparziale."
"Allora, invece di restare con le mani in mano, che ne dite di cercare qualcosa sulla nostra amica?" disse Nicola
"Hai ragione, andiamo in soffitta" rispose Prue
"Leo, che ne dici di andare a sentire i tuoi capi?" chiese Piper
"D'accordo" rispose l'Angelo.
La solita luce azzurra invase la stanza mentre le tre sorelle, riunite nella sorella perfetta, salivano le scale per salire al piano di sopra. Però successe una cosa strana. Pochi secondi dopo che Leo e Nicola erano spariti, ritornarono nel-la stanza.
"Che succede? Cosa c'è che non va?" chiese agitata Phoebe
"Non riesco ad andare dai miei capi" rispose Leo.
Phoebe andò in cucina e tornò con un bicchiere con un po' d'acqua.
"Prova a riempire il bicchiere. Mi ricordo che ne eri capace"
Il ragazzo provò ma con scarsi risultati.
"Prue, prova a spostare il bicchiere" continuò Phoebe
Anche la maggiore delle sorelle non riuscì a fare niente.
"Piper?"
La ragazza bloccò il tempo e lo sbloccò perfettamente.
"Probabilmente quella demone ha scelto i poteri che ogni corpo avrebbe mantenuto. Scommetto che i poteri di Nico-la ci sono sempre" continuò la minore "Prova!"
Nicola provò a muovere il bicchiere con la telecinesi e lo mosse.
"Che brava, ci ha dato i suoi poteri che sono meno potenti dei miei, gesto lodevole, veramente" sbottò Leo.
"Quindi dobbiamo arrangiarci con i mezzi che abbiamo a disposizione. Spero che almeno stavolta il libro ci aiuti, o siamo finiti tutti" disse Piper.
Le tre streghe e i due Angeli salirono in soffitta e si misero a controllare il libro.
"Piper, ti dispiacerebbe degnarci un attimo della tua attenzione o ti costerebbe troppa fatica?" chiese Prue
"Mi dispiace, ragazze, ma non riesco a concentrarmi. Continuo a pensare a Dan e più ci penso più mi sembra che abbia ragione. Non faccio altro che del male alle persone care."
"Questo non è vero. Tu hai salvato Leo e noi siamo ancora vive perché ci aiutiamo a vicenda. Dan ha torto e di que-sto ne siamo assolutamente sicure, non è vero Phoebe?"
"Sì, non lo devi ascoltare e soprattutto non preoccuparti per lui. Se non cambierà idea troveremo una soluzione an-che perché credo rivoglia il suo corpo."
"Perché sei… siete così silenziose? Che complottate?" chiese Nicola.
"Noi? Niente. Che dovremmo complottare? Siamo brave ragazze!" rispose Phoebe in un tono così strano che si sen-tiva da lontano che mentiva.
Dan scosse la testa. "Torniamo al lavoro che è meglio.!"
"Guardate qui" disse Prue indicando una pagina del libro delle ombre "Questo demone è una donna con poteri su corpi e spiriti"
"Ma è impossibile che sia lei. Questa pagina è datata duecento anni fa!" protestò Piper
"Tutto potrebbe essere. Che dice?" chiese Leo
"Dunque: Makuba era la figlia di due mortali un generale inglese e una donna greca. Era una donna bellissima ma racchiudeva in sé molte personalità che la resero pazza. Gli uomini, cercando di salvare la loro società la uccisero ma addirittura la Sorgente, la suprema autorità del male, le diede il potere sugli spiriti e sui corpi per poter far preva-lere in lei una sola identità: quella maligna. Una volta imparato ad usare il suo nuovo potere Makuba si vendicò di tutti quelli che l'avevano uccisa. Dato che la Sorgente l'ha già aiutata una volta questa demone potrebbe dare pro-blemi anche alle generazioni future, se le venisse concessa l'immortalità"
"Come probabilmente è successo" si intromise Phoebe
L'espressione di Leo fece preoccupare tutti
"Leo, che ti succede?" chiese Piper?
"Non… non dice altro?"
"Sì" continuò Prue "Questa demone mischia corpi e spiriti, soprattutto di persone con potere per poterle distruggere con più facilità. Anche le persone comuni, però non sono esenti dalla sua influenza. Chi viene attaccato da lei non ha possibilità di scampo, a meno che non abbia a disposizione un potere autorevole. Nota: non se ne hanno notizie certe ma pare che se più persone rimangono troppo a lungo nello stesso corpo, le "modifiche" operate da Makuba possono diventare permanenti. Se, invece si possiede il potere sufficiente, bisogna far rinascere la personalità multipla di Makuba e cercare di personificare ogni suo carattere. Questi si dovrebbero annientare da soli l'uno con l'altro. Come "dovrebbero" e che significa "potere autorevole", Leo?"
"Significa che siamo in guai seri, dato che potere autorevole significa qualcuno che sia al di sopra anche dei miei capi e noi non conosciamo nessuno"
Phoebe e Dan si scambiarono un'occhiata angosciata e disperata insieme.
"Va bè, però anche se Leo ha ragione non possiamo stare qui con le mani in mano. E poi non credo che non ci sia soluzione" disse Prue 
"Non capisci, Prue. Se non troviamo qualche entità benigna molto potente, non ci sono speranze di salvarsi" insistet-te l'Angelo.
"Leo, non ti avevo mai visto senza speranza. Ricordati che noi siamo il Trio e il Trio è potente" disse Piper
"Sarà anche potente, ma non imbattibile, questo lo devo dire" intervenne Nicola.
Phoebe, per interrompere la conversazione, che stava assumendo toni un po' forti, intervenne.
"Uffa, per domani devo fare una tesina!"
"Eh no mia cara" disse Prue
"Come no! Che significa?" domandò la sorellina.
"Significa semplicemente che, dato che noi dobbiamo rinunciare al nostro lavoro, tu rinunci al tuo!" disse Piper, completamente d'accordo con la maggiore.
"Leo, Nicola, ditegli qualcosa!" disse Phoebe, scocciata, ai due giovani, che risposero insieme
"Hanno ragione"
"Quanto siete insopportabili, non contate più su di me quando avete bisogno di favori" continuò la ragazza indispet-tita.
"Phoebe, se tu devi fare una tesina, io domani sera ho un concerto dei Roxette, anzi, avevo. Spero solo che riesca a convincerli a cambiare la data, senza che facciano troppe storie." Mentre diceva questo, Phoebe si avvicinò al tele-fono e chiamò il gruppo.
"Che ti… vi hanno risposto?" chiese Nicola, curioso come sempre.
"Per fortuna hanno accettato di rimandare alla settimana prossima" disse Prue
"E tu che c'entri?" chiese Piper
"Volevo parlare!"
Dan (specifico, il corpo) si batté una mano sulla fronte. In risposta al suo gesto gli arrivò un libro addosso.
"Scemi!" gli dissero le sorelle in coro.
"E ora tocca a me telefonare al capo. Dubito che mi vada bene come a Piper!"
Infatti Phoebe rimase al telefono a parlare col capo di Prue una ventina di minuti. Poi finalmente riattaccò.
"Uff! E' stata dura ma ce l'ho fatta! Il mio capo è peggio di un demone" disse Prue "Ora siamo libere di occuparci di questa faccenda"
"Però penso sia meglio per tutti se io e Leo rimaniamo qui" intervenne Nicola
"Sì, hai ragione. Così saremo più pronti se dovesse succedere qualcosa" puntualizzò l'Angelo
"Giusto, buona idea. Tanto abbiamo molte stanze libere" disse sarcastica Prue.
Improvvisamente suonò il campanello e le tre sorelle scesero ad aprire.
"Nicola, cioè… DAN" esclamò Piper, sorpresa
"Ciao Phoebe, Prue e Piper" disse Dan.
"Ma che è successo? Pensavo non volesti avere più niente a che fare con noi" disse Prue con diffidenza.
"Sì, è così, ma… ho riflettuto e ho capito che avete bisogno di me e io di voi per rimettere a posto la situazione e ri-prenderci i nostri corpi" rispose il ragazzo.
"Ben detto Dan! Benvenuto nel gruppo" disse Phoebe dandogli una pacca sulla spalla.
"Vorrei poter ridere" rispose tristemente Dan.
In quel momento, Leo e Nicola scesero le scale. Dan si rivolse a loro.
"Nicola, sai, il tuo corpo è veramente scomodo. Non riesco a trovarmi a mio agio qui. E poi non sei in forma" 
"Che intendi dire? Che sono grasso? Guarda che nemmeno io mi trovo bene. E poi con questa faccia!" rispose Nico-la.
"COSA?" chiese Dan, arrabbiato.
"Ragazzi, vi sembra il momento di battibeccare? La finite o no?" disse esasperata Piper
"Allora, che avete scoperto su quello che ci è successo?" chiese il vicino, cercando di cambiare discorso.
"Dunque, tutto è opera di una demone potente che usa corpi e spiriti come vuole, soprattutto per creare confusione nelle persone con dei poteri e avere la possibilità di distruggerli facilmente" spiegò Prue.
"E secondo me non c'è possibilità di salvarci da quello che ci ha fatto, nelle condizioni in cui siamo" aggiunse Leo.
"Sempre ottimista vero, Nicola?" chiese Dan con una punta di sarcasmo.
"Sono Leo, non Nicola" rispose adirato l'Angelo.
"Ah, meglio!". I due si fissarono con occhi di fuoco e Piper fu costretta, per la seconda volta in due minuti, a cercare di far calmare quei ragazzi. Sembrava che Dan non stesse simpatico a nessuno!
"Ok, che ne dite di aiutarci ad elaborare un piano?" disse la ragazza andando in mezzo a loro.
"Forse un incantesimo potrebbe funzionare. Il libro suggeriva di far rinascere i suoi molteplici caratteri e si sarebbe distrutta da sé" propose Phoebe.
"Potete provare ma state attente. Dubito che funzioni, sarebbe troppo facile. Dovrete essere pronte a tutto" disse Leo
"Guarda che un po' di ottimismo non fa male a nessuno, Leo" disse Dan.
"Nicola, ti prego, non lo sopporto più. Andiamocene o lo uccido." Disse l'Angelo esasperato.
"Sono d'accordo. Mi chiedo come lo sopporti Piper. È veramente odioso." Rispose Nicola e detto questo sparì nella solita luce azzurra.
"Hey, dove andate" urlò Phoebe.
"Che fannulloni" sbottò Piper mentre Dan sorrideva.
"Forza, al lavoro!" disse Prue esortando le sorelle.
Più tardi, verso sera, le tre sorelle avevano completato la formula.
"Finito!" disse Phoebe "Certo che ce n'è voluto di tempo!"
"Siamo in tre a litigare l'una contro l'altra, ci credo che abbiamo perso tempo" disse Prue.
"Posso leggere?" chiese Dan. Phoebe alzò le spalle e gli porse la formula.
"Se vuoi…" rispose Phoebe. Mentre il ragazzo leggeva la formula Piper chiamò Leo.
"NICOLA, LEO !!!!!! Vi dispiacerebbe tornare qui SUBITO?" urlò la ragazza.
Una luce azzurra rischiarò la stanza e il corpo di Dan arrivò nella sala.
"Abbiamo finito, che ve ne pare?" disse Prue porgendo la formula ai due angeli.
Dopo averla letta, Nicola disse:
"Se siete abbastanza potenti può funzionare"
"Sei proprio negato ad avere un po' di speranza, Leo?" chiese Dan, con tono provocatorio.
"Guarda che io non c'entro niente ora. Ma ce l'hai con me?" disse di rimando l'Angelo.
"Oh, scusa!" rispose Dan.
"Ma non sapete fare altro che litigare?" disse Phoebe.
"Ok, noi andiamo a cercarla" disse Prue.
"Sì, ma un secondo, dove la vuoi cercare?" chiese Phoebe.
"Hem…" rispose Prue, presa in contropiede.
"Io avrei una mezza idea" disse Piper correndo in soffitta. 
"Giusto, hai ragione Piper" disse Prue quando vide cosa pensava la secondogenita. Il cristallo degli spiriti.
"Funzionerà?" chiese Phoebe.
"Tu credici" le rispose di rimando Piper.
Infatti, appena le sorelle presero la cordicella del cristallo, esso si diresse verso la stazione di polizia.
"Andiamo a cercarla, allora" disse battagliera Phoebe e le tre sorelle, dopo aver fatto la predica ai due angeli che, come al solito, le volevano seguire uscirono di casa.
Passarono la notte a girare per la città cercando la demone che aveva combinato tutto quel casino, invano.
"L'avranno avvertita?" chiese Piper, che cominciava a perdere la speranza.
"Speriamo di no!" rispose Prue che cominciava anche lei a sentire i segni della stanchezza.
"BASTA non ne posso più. Sono le tre, sorelline, torniamo a casa, io non mi reggo in piedi!" protestò la minore.
"Sì, Phoebe, andiamo a casa. Siamo stanche tutte e tre" acconsentì Prue.
Appena arrivate a casa, Phoebe si mise a letto e tutte e tre le sorelle si addormentarono immediatamente.
Purtroppo, però non tutti nella casa dormivano. Appena le tre Halliwell si addormentarono qualcuno, insieme ad una luce rossa, apparve in soffitta. Si avvicinò al Libro delle Ombre e aprì le mani. Immediatamente, da esse sprigionò una fiamma, che avvicinò al libro con l'intenzione di bruciarlo e un sorriso maligno increspò le sue labbra, pensando all'espressione che avrebbero fatto le tre streghe nel vedere il loro libro ridotto in cenere. Avvicinò le mani al leggio che prese subito fuoco. Il suo sorriso si allargò, ma in quel momento apparve una luce azzurra alle sue spalle. Erano Leo e Nicola. Non sapeva come lo avevano scoperto, ma era obbligato alla fuga e scomparve nella sua luce rossa.
"Ci è scappato, maledizione!" disse Nicola
"Preoccupiamoci del libro, ora!" rispose Leo. I due Angeli presero il libro e spensero il fuoco del leggio. Fortunata-mente la bravata del demone non aveva provocato danni gravi ma ora le tre povere sorelle, e tutti loro dovevano pre-stare ancora più attenzione a ciò che avevano intorno.
"Hai idea di chi potrebbe essere stato?" chiese Nicola 
"No, purtroppo, ci sono molti demoni che si possono teletrasportare e che possono utilizzare il potere del fuoco, non saprei proprio che pensare"
"Lo ritroveremo. Non ha ancora avuto quello che voleva e tornerà, sono sicuro" rispose determinato Nicola. Detto questo si teletrasportò di nuovo in camera.
"Ricordati di ringraziare i tuoi capi per l'avvertimento, quando potrai, Leo"
"Non temere, me ne ricorderò!"
La mattina dopo, molto tardi, dopo le peripezie della notte, tutti si ritrovano in cucina a fare colazione.
"Vacci piano con la torta, non voglio ingrassare" disse Dan verso i due Angeli.
"Uffa, ma sei noioso!" rispose Nicola
Phoebe si mise le mani nei capelli.
"Ragazzi b-a-s-t-a. Non vi sopporto più. Finitela di litigare"
"Riprovate a cercare la demone oggi?" chiese Dan.
"Penso di sì, più tardi la cerchiamo di nuovo col cristallo e speriamo di trovarla oggi" spiegò Prue.
"Altrimenti dobbiamo elaborare un altro piano" finì Piper.
"Bene, se non avete altro da fare, io proporrei di cominciare le ricerche" disse Phoebe e, dato che nessuno la con-traddisse si diresse verso la soffitta.
Arrivata alle scale, però, vide una luce azzurra dietro di sé e si fermò, stupita.
"I miei capi" disse Leo "Stanno cercando di contattarci"
Appena l'Angelo pronunciò queste parole, la televisione si accese e il telegiornale parlò di strani omicidi avvenuti nelle ultime ore a San Francisco.
"Perfetto. Ho la strana impressione che si tratti di demoni o mi sbaglio?" disse Piper, leggermente adirata.
"Cambio di programma, ragazzi, tutti da Morris" ordinò la minore.
Phoebe, Dan e Nicola, così, presero l'auto e si diressero alla stazione di polizia. Appena arrivati notarono che nell'ufficio regnava il caos completo. Appena Morris vide la ragazza la chiamò.
"Phoebe!" esclamò il poliziotto e si avvicinò a lei e ai suoi accompagnatori. "Non mi dire che c'entrano di nuovo… chi so io" le sussurrò.
"Francamente non lo so. Siamo venute qui per questo e speravamo che tu potessi aiutarci" disse la ragazza.
"E le tue sorelle?"
"Siamo qui" disse Prue alzando la mano di Phoebe.
"Ti sembra questo il momento di scherzare? La città è nel caos completo, non riesco a capire niente in questo caso e nemmeno tu mi vuoi…"
Mentre il poliziotto diceva questo Piper bloccò il tempo. Tutta la stazione di polizia e la strada sottostante si blocca-rono.
"Cavolo, sorellina, certo che il tuo potere è aumentato!" esclamò Prue.
"Almeno tutta questa situazione ha un lato positivo" sbuffò la media, sbloccando l'ispettore.
"…aiutare?" finì Morris. Poi si accorse che qualcosa non andava e si guardò intorno, stupito.
"Ma questo non è il potere di… Piper!"
Piper sbloccò il tempo e gli disse:
"Siamo tutte e tre qui dentro"
"Questo non è il luogo adatto per parlare, venite" disse l'uomo e portò i tre nel suo ufficio. "Così per curiosità, tu chi saresti" chiese rivolto al corpo di Dan.
"Beh, qui ci sono io, Nicola, e Leo"
"E io, Dan, sono qui" disse Dan alzando la mano.
Morris cadde sulla sedia.
"Incredibile"
"Lascia perdere, Morris, questo è un problema nostro, non ti riguarda. Piuttosto, qui che cosa sta succedendo?" chie-se Prue, molto vicina al perdere la pazienza.
Morris si accigliò.
"Tre ragazze. Tre… ragazzine uccise. Volete i dettagli?" chiese il poliziotto sperando in una risposta negativa.
"Ho paura che dobbiamo ascoltarli" disse Piper.
"Allora cercherò di renderli meno scabrosi di come sono. Una è stata trovata annegata, un'altra uccisa con arma da taglio e una… bruciata. Se volete potete leggere il dossier" disse il poliziotto porgendo dei fogli con le descrizioni delle ragazze e il rapporto alle tre sorelle sconvolte, come del resto tutti gli altri. Improvvisamente bussarono alla porta e entrò un giovane poliziotto.
"Ispettore, ne è stata trovata un'altra. Fra Palmer Street e Twin Boulevar"
"Grazie agente" disse Morris facendogli segno di andarsene. L'agente chiuse la porta e Morris ricadde sulla sedia, mettendosi le mani tra i capelli. Phoebe si avvicinò alla cartina della città fissata al muro e prese una matita.
"Posso?" chiese a Morris, facendo segno di disegnare qualcosa. Dato che l'ispettore non la degnò di uno sguardo lei continuò.
"Chi tace acconsente, no?" chiese divertita
"Sì, teoricamente si " rispose Prue.
Phoebe segnò sulla cartina tutti i punti dove erano state trovate le bambine e 
unì i punti.
"Ma non ha senso!" disse contrariata.
"Aspetta" disse Piper e unì i punti in un altro modo.
"Mio Dio" disse Leo. "Il simbolo della Triade"
"Morris, controlla questa zona" disse autoritaria Prue, indicando il punto 
rosso "Noi andiamo li appena abbiamo capito qualcosa di più su questo demone"
Dopo aver detto questo corse fuori seguita da Nicola e Dan. Appena a casa, le tre sorelle si misero a controllare il libro, mentre Leo cercava aiuto dai suoi capi e Dan osservava stupito quello che combinavano quelle ragazze appa-rentemente così normali.
"Ecco, è questo" esclamò Piper dopo aver letto il Libro delle Ombre per un po' "Cryssa. Essa ha i poteri dei demoni dai quali è protetta. Va sconfitta con la pozione e la formula seguenti. Non dice niente della possibile causa degli omicidi."
"Proviamo a guardare a "Pentacolo"" suggerì Prue "Ecco. Pentacolo: Una stella verticale a cinque punte è conside-rata un pentacolo. Indossata come simbolo del credo di una strega, viene usata nelle cerimonie magiche. Ogni punta della stella ha un significato specifico: terra, aria, fuoco, acqua e spirito. Un pentacolo con un cerchio attorno simbo-lizza un contenimento spirituale passivo in tono con la tradizionale segretezza della stregoneria. Un pentacolo senza cerchio attorno ad esso simbolizza una pronta consapevolezza. Un pentacolo invertito spesso denota una forza oscu-ra e può essere considerato un segno negativo. Può essere usato come accesso del male nel mondo."
"Perfetto, quello che sta disegnando quella disgraziata non è un pentacolo al contrario?" disse Nicola.
"Ok, credo che sia meglio distruggere questa demone al più presto possibile. Andiamo a preparare la pozione." disse Phoebe.
"Ti consiglio di prepararne abbastanza. Potreste non avere fortuna al primo tentativo" consigliò Nicola. Per una vol-ta Dan fece loro il favore di tacere.
"Hai ragione" disse Phoebe e scese al piano di sotto per preparare la pozione. Poco dopo le tre sorelle erano pronte per la lotta. 
"Non ci facciamo sentire altrimenti poi ci vogliono seguire" propose Phoebe
"No, non sono d'accordo. Sanno dove stiamo andando e quindi penso sia più ragionevole metterli al corrente che non li vogliamo fra i piedi" disse Piper
"Prue, tu che proponi?"
"Sono d'accordo con Piper"
"Uff, certo che siete noiose! Ragazzi, noi usciamo e non vi vogliamo intorno. Abbiamo già abbastanza problemi per conto nostro, non abbiamo intenzione di badare anche a voi, CAPITO?" disse Phoebe arrabbiata. Il suo comporta-mento bloccò i ragazzi abbastanza a lungo per permetterle di uscire.
"Grande Phoebe, li hai gelati" si complimentò Prue.
"Grazie, puro metodo, dovreste prendere lezioni, ogni tanto"
"Mi sa che hai ragione" disse Piper.
Le tre ragazze si diressero al luogo indicato a Morris ma non videro nessuno.
"Voi che dite, è possibile che si siano appostati?" chiese Piper
"Tutto può essere. Chi li capisce questi poliziotti? Noi gli avevamo detto chiaramente dove avrebbe colpito quell'essere" disse Phoebe.
"Portiamo pazienza!" esclamò Prue.
Le tre streghe rimasero per più di due ore intorno ai vicoletti che potevano essere il luogo del prossimo omicidio, senza vedere anima viva. Ormai si erano rassegnate quando si allontanarono, ma furono bloccate da grida d'aiuto.
"Phoebe" disse Prue.
"Si, ho capito" rispose la sorella correndo indietro mentre Piper bloccava il tempo. Phoebe entrò nel vicolo e vide una bambina sui dieci anni bloccata e terrorizzata.
"Che cosa l'avrà mai spaventata tanto?" chiese Piper. Purtroppo per loro, la risposta sbucò da dietro l'angolo. Ap-parve una donna, che si guardò intorno, cercando la bambina, presumibilmente. Appena la vide fece uno strano ge-sto con la mano e si materializzò una pistola.
"No!" gridò Piper sbloccando precipitosamente il tempo. La bambina, appena il tempo riprese a scorrere, continuò la sua corsa, ma purtroppo per lei era troppo tardi. L'intervento di Piper aveva dato grande vantaggio alla demone. Cryssa puntò la pistola contro la bambina e fece fuoco, non lasciando alle sorelle il tempo di reagire. Appena la pic-cola cadde a terra senza vita, la demone si avvicinò a Phoebe.
Aveva un'espressione dolcissima: grandi occhi castani e capelli biondi. Anche la sua voce dava un senso di tranquil-lità.
"Grazie! Senza di te non sarei riuscita a raggiungerla. Quel diavoletto correva veloce. A proposito, io mi chiamo Cryssa e tu chi sei?"
Le tre sorelle erano già abbastanza sconvolte per non aver potuto salvare un'innocente, il comportamento della de-mone le fece esplodere.
"Il mio nome non è importante" disse Prue lanciandole la boccetta con la pozione. Appena la demone la vide in aria, però, la colpì con la pistola. Fece un sorriso crudele che poco si addiceva a quel volto e poi, rivolta alle tre streghe, disse:
"Sì, centro perfetto! Potevano essere cento punti. Mi dispiace di doverti uccidere, ragazza, mi eri simpatica". Puntò la pistola contro Phoebe. "Ma penso di farlo un'altra volta. Voglio lasciarti un po' soffrire. Da quanto mi sembra di capire sei una lottatrice per le forze benigne e fra qualche giorno o proprio ora vedrai quanto sono deboli le vostre forze. Ci vediamo al tuo funerale." E detto questo si dileguò nel vicolo.

"Ma praticamente cosa fanno gli Angeli Bianchi?" chiese Dan a Leo e Nicola.
I tre ragazzi erano in soggiorno a consultare il libro, non molto utile nella situazione in cui si trovavano.
"Beh, aiutano le streghe buone. Diciamo…una sorta di angeli custodi" spiegò Leo.
"E chi decide chi dovete aiutare?"
"Nessuno, insomma, è un po' complicato. Diciamo che siamo liberi di aiutare chi possiamo ma se facciamo qualco-sa di sbagliato…"
"Ne sai qualcosa Leo?" chiese divertito Nicola.
"Vai avanti e finisci la frase, piuttosto!" rispose Leo seccato
"… c'è un gruppo di grandi capi che ci richiama al dovere"
"Quindi questi Capi hanno parlato con te, Leo, giusto?" chiese Dan, ricevendo come risposta un sorrisetto di Leo.
"E che poteri avete?" chiese Dan.
"Beh, ne abbiamo molti, e variano da Angelo a Angelo. Io per esempio…". Il discorso di Nicola fu interrotto perché i tre ragazzi sentirono la porta d'ingresso aprirsi. Entrambi si alzarono in piedi e videro Phoebe in lacrime.
"Phoebe, che ti è successo?" chiese Nicola visibilmente preoccupato.
"A me niente" disse la minore fra le lacrime "È Piper che sta' piangendo".
Nonostante la situazione tutti sorrisero a quell'affermazione. Dan si avvicinò a Phoebe e l'abbracciò per farle corag-gio.
"Che è successo, Piper?" chiese
"Ho contribuito all'uccisione di una ragazzina e anche all'apertura della strada per il male in questo mondo" disse disperata la secondogenita.
"No, non è vero. Ha bisogno di chiudere il cerchio intorno alla stella per considerare il portale aperto" affermò Leo.
"Ma nulla toglie il fatto che avendo bloccato quella ragazzina l'abbia fatta raggiungere dalla demone che l'ha ucci-sa" spiegò Piper, in procinto di calmarsi.
"Scusatemi, non vorrei sembrare scortese ma… Dan potresti lasciarmi?" chiese Phoebe.
"Ok, scusate" disse il ragazzo allontanandosi.
"Comunque Piper ha ragione" disse Prue "se non abbiamo altri aiuti non ce la potremmo fare. Abbiamo trovato l'unico demone che non si blocca quando il nostro potere è solo quello di bloccare" disse Prue
"Lo so che sono stata molte volte scortese con Voi, ma ora Vi imploro: abbiamo bisogno di un aiuto potente. Voi sapete la nostra situazione. Vi prego, aiutateci" disse Piper, rivolta ai misteriosi capi degli Angeli Bianchi. Per il momento non successe niente ma proprio quando tutti cominciavano a disperare in un aiuto, il libro si sfogliò da so-lo e si fermò nella pagina dedicata a…
"Samourzakam?" disse Phoebe dubbiosa "Ma non era stato ucciso da quel simpaticone del suo fratellastro Kaos?" (vedi la trilogia di "Another Way")
"Evidentemente no, dato che ci hanno indicato Loro un aiuto" disse Prue "Ok, Piper, sei pronta?"
"Si" disse la media, appena calmata dalle lacrime. Phoebe si mise davanti al libro e recitò l'incantesimo:

"Noi, streghe buone, in pericolo siamo
A te Samourzakam ci rivolgiamo
Ti preghiamo nel nostro mondo di tornare
Affinché la nostra missione possiamo terminare"

Stranamente, quando le sorelle lessero la formula non accadde niente.
"Ma l'ultima volta non apparve subito?" chiese Phoebe, stupita.
"Evidentemente non possiamo fare incantesimi, in questa condizione" disse Prue
"No, non è possibile. Non avremmo scampo se così fosse!" disse disperata Piper. "Vi avevamo chiesto un aiuto pos-sibile" mormorò fra i denti la ragazza.
"Beh, e ora?" chiese Dan e nessuno seppe rispondergli.
Passò un po' di tempo mentre le sorelle e i tre ragazzi discutevano sul da farsi, ma senza fare niente veramente.
"Però i miei poteri e il cristallo avevano funzionato!" esclamò Piper "E non penso che i capi di Leo siano stati tanto cinici da farci questo"
"Sì, Piper, hai ragione ma nulla toglie il fatto che Samourzakam non sia apparso" esclamò Prue.
"Io, però sono d'accordo con Piper, non sarebbe giusto da parte Loro beffarsi…". Phoebe fu interrotta da un rumore proveniente dalla soffitta. Tutti salirono cautamente le scale e aprirono la porta.
"Hey, che è successo al leggio del libro?" chiese Phoebe
"Te lo spiego dopo" disse Leo guardandosi intorno
Poi, tutti videro. Un uomo sui 26 anni muoversi fra le ombre della soffitta. Sperando di coglierlo di sorpresa, i tre si divisero. L'uomo venne avanti, ignaro della trappola preparatagli dai tre. Piper bloccò il tempo ma lui non si bloccò.
"Che succede? In genere quasi tutti i demoni si bloccano"
"Che sia successo non lo so, ma so che ora succederà qualcosa a lui" rispose Phoebe
"No, Phoebe, che hai in mente? Fermati! Non cominciare a fare casino" disse Prue preoccupata.
"Non ti preoccupare sorellina e abbi un po' di fiducia in me" rispose la minore e detto questo saltò fuori dal suo na-scondiglio e con un perfetto calcio volante atterrò il misterioso individuo. In posa ancora combattiva, Phoebe sorri-se, ma sotto i suoi occhi l'uomo scomparve e le riapparve alle spalle. A quel punto si fece avanti Dan che lo immobilizzò e Nicola gli apparve davanti.
"Ragazzi, scusate il ritardo ma c'era bisogno di reagire in questo modo?" si arrese l'uomo
"Chi sei?" gli chiese Dan.
"Sono Samourzakam"
"Samou?" disse Prue avvicinandosi "Sei proprio tu? Ci dispiace, scusaci per come abbiamo reagito ma…"
"Sono stato trattenuto da altre streghe buone, non sono potuto venire subito" rispose lo stregone buono. "Tu sei Pho-ebe, giusto?" chiese il ragazzo
"Giusto, ciao Samourzakam." Disse Phoebe
"Dove sono le tue sorelle? Se non mi sbaglio Prue e Piper"
"Siamo qui" disse Piper scocciata alzando la mano di Phoebe.
"Ora capisco perché mi avete richiamato"
"Si, certo, i nostri incontri non sono mai tranquilli. Una volta per uccidere il fratellastro, ora per… questo" disse Pi-per.
"A proposito, come ti sei salvato?" chiese Prue "Ci è sembrava che Kaos ti avesse ucciso"
"Beh, sono riuscito a rientrare nella mia dimensione prima che il potere del mio adorato fratellino finisse la sua ope-ra" rispose Samou.
"Capisco i tuoi impegni Samourzakam ma ti pare il caso apparire in soffitta e fare un baccano incredibile?" disse Dan
"Penso di non aver avuto il piacere di conoscerti" rispose Samourzakam.
"Piacere? Si ricrederà!"
"Leo, ti prego, ora non ti ci mettere anche tu" rispose Nicola.
"Io sono Dan, il fidanzato di Piper" rispose lui.
"Ok, dato che ora ci conosciamo, potete mettermi al corrente della situazione? Quanto è disperata?" chiese l'uomo.
I sei lo misero al corrente di Makuba, dello scambio di corpi, di Cryssa, del portale del male e dei poteri, mentre il giovane stregone ascoltava attentamente. Alla fine del racconto disse:
"Bene, dobbiamo allenare i vostri poteri. È l'unico modo per potervi far tornare abbastanza potenti"
"E io?" chiese Dan.
"Tu, fortunatamente non sei obbligato a fare niente. Riavrai il tuo corpo come tutti gli altri, quando Makuba sarà sconfitta."
"Ok" rispose il vicino.
"Bene. Dunque, Prue, qual è la chiave del tuo potere?" chiese Samourzakam.
"La prima volta che l'ho usato ero molto nervosa" rispose la ragazza
"Bene, può essere utile saperlo. E tu, Piper?"
"La chiave per il mio potere è stata la paura"
"Ok, Phoebe?"
"Beh, non lo so. Le premonizioni non chiedono il permesso di venire." Rispose la minore.
"Qualcosa ci inventeremo per te. Leo?"
"I miei poteri si attivano con l'amore" rispose l'Angelo.
"Leo, poi non ci hai detto del leggio" disse Piper
"È entrato un demone in casa ed ha provato a bruciarlo. Siamo riusciti a salvarlo grazie all'aiuto dei Capi di Leo" disse Nicola.
"Che poteri aveva?" chiese Samourzakam.
"L'abbiamo teletrasportarsi e sprigionare fuoco dalle mani e ci sono molti demoni che possono farlo, senza contare i demoni protetti da altri con altri poteri. Certo che le inventano di tutte per renderci la vita difficile" protestò Leo
"Purtroppo per noi, questo è il loro lavoro, Leo." Rispose il ragazzo mentre sfogliava il Libro delle Ombre. 
"Bene, dunque, che hai intenzione di fare?" gli chiese Piper
"Per prima cosa andiamo a fare una bella corsetta" rispose lo stregone. Phoebe e le sorelle faticarono non poco a non ridere.
"Come scusa?" chiese Prue
"Avete sentito benissimo tutti, quello che voglio fare è farvi acquisire un po' di conoscenza del vostro corpo, prima di tutto, quindi… forza!" Samourzakam indicò Dan
"Hem… non mi ricordo come ti chiami"
"Dan" rispose il ragazzo
"Dan" continuo lo stregone "non penso che ti meriti venire, oggi. Li farò un po' faticare" Dan sorrise. 
"Bene, se non avete nient'altro da dire…"
"Veramente di cose da dire ce ne sono eccome" sbottò Piper.
"Voi non siete chiamate in causa, polemiche! Andiamo, forza" disse Samourzakam facendo uscire tutti. Dopo una mezz'ora di corsa per i boschi…
"Samou, per favore, una pausa, non ce la faccio più!" supplicò Phoebe
"Neanch'io sono in ottima forma" disse Nicola.
"Perché non vi date il cambio?" 
"EH?" chiesero insieme la minore delle streghe e l'Angelo.
"Con gli altri" rispose il nuovo arrivato, come se fosse la cosa più logica del mondo "ascoltate" disse fermandosi "Phoebe e Nicola immobili, ci siete?"
"Sì" risposero i due
"Chi viene delle sorelle?"
"Io" rispose Piper
"Bene, allora, Piper e Leo concentratevi. Immaginate di essere nel vostro corpo e ora… provate a muovervi."
Leo si mosse con successo ma Piper non riuscì a fare niente.
"Non ci riesco proprio!" sbottò la media.
"Prova di nuovo, ok? In fondo che hai da perdere?" chiese Samourzakam. Piper respirò a fondo, chiuse gli occhi e riuscì a muoversi.
"Ce l'ho fatta!!!"
"Bene, dato che ora avete imparato a darvi il cambio, possiamo continuare." Rispose Samou e tutti ripresero a corre-re. Intanto, in una caverna splendente di luce rossa un uomo, nascosto nelle ombre parlò con una donna seduta su un trono. Vicino a lei sgorgava una sorgente d'acqua.
"Mi rivolgo a te, suprema Sorgente, ho bisogno d'aiuto per uccidere le tre streghe. Chiedo di avere un altro potere" chiese il demone nascosto.
"E dimmi, che potere vorresti?" chiese la Sorgente con cinismo "No, aspetta, fammi indovinare. Creare le cose dal nulla?" 
"E a chi può servire quel potere contro il Trio? No, io vorrei l'invisibilità" chiese il demone.
"Credi di poter risolvere qualcosa?" chiese la donna
"Sicuramente senza posso fare molto meno. Non posso rovinarmi in questo modo."
"Ti accontenterò" rispose la suprema potenza del male "Tieni, attingi dalla fonte" disse porgendo al demone una coppa e indicando la sorgente "e ti sarà donato ciò che chiedi"
La creatura attinse alla fonte e diventò veramente invisibile.
"E ora vai, portami le tre streghe. Questa volta devono essere eliminate una volte per tutte"
Intanto, a San Francisco, le tre sorelle, i due angeli e lo stregone buono erano tornati a casa. Appena entrati in casa, Nicola e Leo si buttarono sul divano.
"Non ne posso più, Samou, se ti riazzardi a farci fare una corsa come questa non so cosa ti potrebbe capitare" disse Nicola. Samourzakam sorrise mentre Phoebe annunciò
"Io vado a farmi una doccia" detto questo sparì su per le scale. Più tardi, dopo la doccia, mentre Phoebe si stava a-sciugando i capelli la porta del bagno si socchiuse lentamente e, lentamente si richiuse. Dal nulla apparve un coltello che si avvicinò lentamente alle tre sorelle, che ignare di tutto parlavano tranquillamente. Intanto, al piano di sotto, anche i tre ragazzi parlavano.
"Allora sei una specie di Angelo Bianco anche tu?" chiese Nicola
"Diciamo di sì, l'unica differenza è che nessuno mi controlla, non ho capi come voi"
"Però qualche volta sono utili, guardate il Libro delle Ombre" disse Leo. Tutti videro il libro sfogliarsi e fermarsi sulla pagina introduttiva "Demoni".
"PHOEBE!" disse Nicola preoccupato e corse di sopra. Samourzakam scomparve e riapparve in bagno, abbracciò Phoebe e sparì di nuovo con lei, trasportandosi di nuovo in salotto. Quando Nicola aprì la porta vide cadere il phon.
"Non capisco che pericolo ci potesse essere qui!" si chiese stupito
"Ti basta quello o non lo consideri abbastanza pericoloso?" disse Leo indicando il cavo del phon. I due angeli videro che ce n'era una parte scoperta a contatto con l'acqua.
"Wow, penso che sia un pericolo sufficiente." Rispose l'Angelo. Staccarono il cavo del phon e scesero di sotto dove sentirono Phoebe urlare
"NON MI IMPORTA SE HAI LE SCUSE PIÙ BELLE DEL MONDO, CHI TI AUTORIZZA A PRELEVARMI DAL BAGNO? LA PRIVACY NON ESISTE PIÙ? SE E' COSI' BASTA DIRLO CHE UNO SI ORGANIZZA!"
"Phoebe, calmati, avrà avuto i suoi motivi, non credi?" disse Prue nel tentativo di calmare la sorella, poi guardò Sa-mou, in attesa di una risposta.
"Ci hanno contattato i capi degli Angeli Bianchi. Hanno aperto il libro sulla pagina "demoni" e abbiamo pensato che eravate in pericolo"
"Invece avevano torto, stavamo tranquillamente facendo i cavoli nostri" disse Phoebe, sempre scocciata.
"Ora basta, Phoebe" intervenne Piper
"Già, anche perché i nostri capi avevano ragione. Qualcuno vi ha intaccato il cavo elettrico del phon facendolo cade-re in acqua. Se non fosse stato per lui a quest'ora sareste morte" disse Leo
"Phoebe, penso che tu gli debba delle scuse" disse Prue
"Devo proprio?" rispose la minore scocciata
"Penso di sì, l'hai trattato veramente male, anche se penso che Prue si sia affezionata troppo a lui" disse Piper
"Non è vero!"
"Ragazze, ci siete?" chiese Nicola
"Sì, volevo chiederti scusa, Samou. Non sapevo che l'avevi fatto per noi e mi sono leggermente arrabbiata" disse Phoebe con un sorriso smagliante.
"Non ti preoccupare, capita, non è che uno venga "rapito" dal bagno tutti i giorni, quindi non ci pensare, ok?"
"Contente?" chiese la minore
"Sì, decisamente" risposero in coro le maggiori.
"Ora che ci penso dov'è finito Dan? Quando siamo rientrati non c'era" disse Leo
"Hai ragione" rispose Samourzakam "Qualcuno ha idea di dove si sia cacciato?"
"No, però possiamo scoprirlo subito" disse Prue "Piper, il numero del suo telefonino" ordinò
"È scritto nell'agenda" 
"Perfetto, chiamiamolo" disse Phoebe
Le tre sorelle si diressero verso il telefono e Piper compose il numero del cellulare del suo ragazzo. Stettero un mi-nuto buono al telefono e proprio quando Phoebe stava decidendo di riattaccare, Dan rispose.
"Pronto?"
"DAN, dove sei finito?" chiese Piper
"Sono andato a fare un giro, mi stavo annoiando solo a casa, perché?"
Phoebe tappò la cornetta e disse agli altri:
"È uscito"
"Cosa?" disse Samourzakam stupito. Si diresse immediatamente al telefono e prese la cornetta.
"Ascolta Dan, che cavolo ti è preso? Vedi di tornare subito a casa, potresti avere qualche inconveniente con le sem-bianze di Nicola. Pensa se ti riconoscesse qualcuno"
"Va bene, ora arrivo" detto questo, Dan riattaccò.
"Quel ragazzo è un incosciente"
"Ma guarda cosa mi tocca sentire. Non sopporto che mi si offenda il ragazzo" pensò Piper, seccata
"Mi dispiace ammetterlo, ma Samourzakam ha ragione. Pensa se Dan incontrasse la raga… una ex ragazza di Nico-la, che storia verrebbe fuori" intervenne Prue
"No, un momento, chi dovrebbe incontrare? Non so se ti è sfuggito un particolare sorellina, Nicola sta con me"
"Scusa" rispose la maggiore
I tre aspettarono Dan per una decina di minuti, poi finalmente sentirono la sua auto parcheggiare.
"Era ora che arrivasse. Mi stavo preoccupando" disse Piper
Il ragazzo scese dall'auto, abbastanza adirato e si diresse verso la casa delle Halliwell.
"Perfetto, sono sicuro che di là mi sta aspettando il comitato dei "Buoni Comportamenti" al completo: demoni buo-ni, Angeli, streghe… e chi più ne ha più ne metta e tutto questo perché… non ci voglio nemmeno pensare" rifletteva il ragazzo. Appena entrò in casa, infatti, trovò più o meno quello che aveva previsto.
"Dan, ci terrei a ricordarti che sei leggermente in pericolo e dovresti uscire il meno possibile" disse Samou
"Beh, e voi? Non siete usciti anche voi oggi?"
"Sì, questo è vero, ma non siamo certamente andati in città. Prova a pensare se ti avesse riconosciuto la demone?" continuò lo stregone.
"Sì, come decidi tu, finché va bene a te…"
"Non fare il menefreghista, Dan, quello che stiamo facendo lo stiamo facendo anche per te, non lo dimenticare, cer-ca di non ci complicare le cose, almeno" disse Nicola.
"La volete piantare, tutti quanti?" intervenne Piper "Va bene, ha sbagliato, non c'è bisogno di trattarlo in questo modo. Sta bene riprenderlo, ma così si esagera" continuò la ragazza avvicinandosi a Dan e abbracciandolo.
"Grazie Piper" sussurrò il ragazzo
"Prego Dan" rispose Phoebe
"Phoebe? Che stai facendo?" chiese Piper
"Niente, è divertente poter essere scambiata per due persone oltre che te!"
"Vedi di piantarla, non c'è poi troppo da ridere" disse Prue
"Va bene, cercavo solo di ravvivare la situazione"
"Bene, che ne dite se vado a cucinare?" chiese Piper
"Mi sembra un'ottima idea" rispose Nicola
"Goloso!" disse sorridendo Phoebe.
Dopo la splendida cena di Piper, tutti si vanno a riposare, tranne le tre sorelle che rimangono a guardare la televisio-ne. Intanto poco lontano, Cryssa, Makuba, una strana creatura simile ad un lupo chiamata Necris e il nostro Demone nell'Ombra si erano dati appuntamento.
"Ci hai chiamato per fare cosa? Non doveva essere tutto sotto controllo? Stai perdendo le tue capacità di uccidere streghe anche con poteri nuovi e con l'aiuto della Sorgente?" disse il lupo verso il Demone.
"Piantala di scherzare, è arrivato un imprevisto. Hanno trovato il modo di annientarti, Makuba. Sono arrivati alla po-tente entità positiva, Samourzakam. Ho chiesto appunto questa riunione, perché mi dovete aiutare ad uccidere le tre sorelle prima che ritrovino i poteri"
"Quando?" chiese Makuba
"Il più presto possibile, stasera! A che punto sei con il tuo pentacolo contrario, Cryssa?" 
"A buon punto. Devo completare solo mezzo cerchio ed è fatta. Poi c'è una strana coincidenza. Sai dov'è posiziona-ta la casa delle streghe?" chiese la demone
"Dimmelo tu!" rispose l'Ombra, con il sorriso sulle labbra, pensando di aver intuito la risposta
"Proprio lun
go il mio cerchio" rispose Cryssa scoppiando in una risata crudele alla quale si unirono piano piano tutti gli altri.
Le tre sorelle stavano beatamente dormendo sul divano quando improvvisamente si ruppero due finestre e si spalan-cò la porta. Phoebe si svegliò di soprassalto e si vide intorno un lupo, Cryssa e Makuba.
"Buongiorno sorellina, come hai passato la giornata? Spero bene perché è stata l'ultima" disse Makuba.
"Sapete, siete proprio fortunate. Avete presente il mio pentacolo contrario? Bene, la casa è nel cerchio e indovinate che sono venuta a fare?". Dette queste parole, nella sua mano prese forma una palla di fuoco che, raggiunte dimen-sioni considerevoli, scagliò contro le sorelle. Fortunatamente, Phoebe risolse la situazione con i suoi proverbiali ri-flessi. Quando la demone gli scagliò contro la sfera di fuoco, si lanciò oltre lo schienale del divano e il colpo andò a vuoto. Intanto il rumore aveva svegliato i ragazzi e Nicola, Leo e Samourzakam scesero le scale, cercando di capire cosa stava succedendo. Appena i demoni si accorsero di loro Necris disse:
"Io penso a loro, voi sistemate le sorelle, finché sono deboli" e detto questo spiccò un balzo verso Samourzakam, buttandolo a terra.
"Oh mio Dio" disse Piper "Dobbiamo aiutarlo"
"Ok, ora mi inventerò qualcosa" rispose Phoebe e si diresse verso le scale, cercando di evitare gli attacchi delle demoni, ma non si accorse che un bastone si era improvvisamente sollevato e venne colpita alla nuca. La povera strega cadde a terra, stordita, mentre dalle scale fece la sua comparsa anche Dan.

"Phoebe, Phoebe, ti prego rispondimi! Svegliati!!!" disse Prue, abbastanza spaventata.
"Sta bene non ti preoccupare. La nostra sorellina è dura da stendere. Adesso dobbiamo occuparci di Samou, altrimenti le nostre possibilità di vita si esauriranno. Forza, sorellina, entra in gioco" disse Piper
Prue prese il possesso del corpo e, usando lo stesso meccanismo che aveva usato il giorno per correre, usò il suo potere sul lupo, che alla fine stava per avere la meglio sul povero stregone. Intanto Dan e Nicola stavano cercando di distrarre gli altri due demoni.
Prue si concentrò e, date le circostanze, il suo potere era talmente aumentato che Necris venne scaraventato via talmente violentemente che venne ucciso dall'impatto col muro. Prue si avvicinò a lui e lo aiutò a rialzarsi.
"Tutto bene?"
"Sì, grazie" rispose lui
"Piper, attenta!" disse Leo.
Prue si girò e vide Makuba che, spostandosi fulmineamente per la stanza, aveva evitato i ragazzi e, armata di coltello stava per attaccare le tre sorelle.
"Ora basta, voglio una pausa" disse Piper scocciata, bloccando il tempo "Detesto non avere il tempo per organizzare la situazione"
"Penso che ti convenga sbloccare i ragazzi" disse Prue
"Ops, è vero!" disse la media, sbloccandoli. "Phoebe penso che sia ora di svegliarsi!"
"Ahi, ma che è successo?" chiese la più piccola
"Un bastone ti ha colpito" disse Nicola
"Probabilmente una nuova visitina del nostro amico di oggi pomeriggio" continuò Leo.
"Phoebe, come va?" chiese Nicola
"Non ti preoccupare, sto bene"
"Qualcuno è così gentile da spiegarmi cos'è successo?" chiese Dan spazientito
"Siamo stati semplicemente attaccati da tre o quattro demoni, niente di grave, ordinaria amministrazione" gli rispose la sua ragazza.
"Ok, ragazze, che ne dite di eliminare un po' di demoni?" propose Samou
"Penso che sia una buona idea" disse Prue "Phoebe, dov'è la formula che avevamo scritto ieri?" 
"È la" rispose la minore ma dopo averlo preso continuò "Ma non è quello che avevamo scritto noi!"
"A questo punto o la va …" le rispose la maggiore. 
Le tre sorelle andarono davanti a Makuba e cominciano a leggere l'incantesimo.

"L'aiuto di potenti spiriti noi invochiamo
Poiché siamo state ingannate
Per causa sua più non abbiamo
I poteri con i quali siamo nate
Makuba, non puoi scappare
I poteri della Sorgente siano annullati da me
Che finalmente possano tornare
Le persone che sono nascoste in te ".

Il tempo si sbloccò e la demone si accasciò a terra. Tutti seguivano la scena, interessati, sperando che l'incantesimo avesse funzionato ma Makuba si rialzò. Nel suo volto c'era dolore e rabbia mentre guardava le sorelle, quindi si girò e scappò dalla finestra infranta.
"Per fortuna! Meno due" disse Dan
"A proposito, dov'è Cryssa?" chiese Prue
"Mi cercate?" chiese una voce dalle scale. Tutti si voltarono e la demone fece apparire una decina di lupi che si precipitarono ringhiando minacciosamente contro i quattro.
"Accettate un suggerimento?" chiese Samou
"Sì, quale sarebbe?" chiese Prue mezza terrorizzata
"Scappiamo!!!" rispose lo stregone mentre i lupi si stavano avventando su di loro. I quattro si ritrovarono a correre per strada, ma i lupi erano molto più veloci di loro e Phoebe propose un metodo di fuga veloce.
"Ragazze, tenetevi forte" disse mentre volava via
"Phoebe ma si sicura che sia una buona ideaaaaaaa" urlò Prue.
"Penso che le sorelle abbiano ragione, che ne dite di tagliare la corda?" disse Nicola sparendo
"Hey, un momento, non sparire anche tu, Samou. E io che fine faccio?" chiese Dan
"Non ti preoccupare, vieni" rispose lo stregone buono, lo abbracciò e scomparvero anche loro. I lupi per la strada svanirono mentre Cryssa usciva da casa Halliwell leggermente amareggiata dalla sconfitta, ma speranzosa di potersi rifare in futuro.
Intanto Phoebe era volata al parco.
"Ahi, dovrei trovare un metodo migliore per atterrare, che ne dite?"
"Approvo!" disse Prue
"Ma dove sono Dan e gli altri? Li abbiamo persi!" esclamò Piper
"Non ti preoccupare, ci ritroveranno" disse Prue.
I ragazzi si erano ritrovati in una stradina fuorimano, fortunatamente tutti insieme.
"Dove sono le ragazze?" chiese Dan
"Hem… " rispose Samourzakam.
"Non lo sapete?!?!?"
"Calmati, non ti far prendere attacchi isterici, le posso ritrovare io" gli disse Leo. Detto questo usò uno dei suoi poteri e cercò di captare la presenza delle ragazze. Dopo un paio di minuti le trovò.
"Sono al parco" affermò l'Angelo.
"Bene, andiamo" disse Nicola.
Le tre sorelle camminavano cautamente nel parco, quando i due Angeli, lo Stregone buono e Dan gli apparvero davanti.
"Imbecilli, mi avete fatto prendere un colpo!" disse Piper
"Bene, e ora che facciamo?" chiese Dan
"Io torno a casa, a vedere cosa è successo" rispose Samou e, senza aspettare risposta, sparì.
"Che incosciente, potrebbe essere in pericolo" disse Prue
"Che faccio, intervengo?" chiese Phoebe
"Sì, vai, andiamo a dargli una mano" disse Piper
"Beh, se siamo tutte d'accordo, possiamo andare" rispose Prue
"Preparatevi al decollo!". Detto questo Phoebe si preparò a spiccare il volo, ma appena si era sollevata, Dan l'acchiappò.
"Dove credete di andare voi tre?"
"Samou potrebbe essere in pericolo, il lupo l'aveva ferito" disse Phoebe
"Se fossero ancora tutti li, potrebbe non farcela da solo" continuò Piper
"Ragazze, Samourzakam è molto potente, se lo seguissimo, potremmo metterci in pericolo noi stessi e magari far rischiare anche lui, non credete?" domandò Leo
"Prue, li abbiamo tutti contro, è impossibile andare a dargli una mano" disse Phoebe
"Non è detto!" rispose la maggiore.
Samourzakam era rientrato in casa e controllava con cautela, cercando eventuali tracce di demoni, quando improvvisamente Cryssa fece la sua comparsa dietro di lui.
"Mi cercavi, povero sprovveduto?" chiese mentre il ragazzo si girava. Lo stregone provò a teletrasportarsi ma Cryssa fu più veloce. Usando uno dei suoi innumerevoli poteri gli si portò alle spalle e toccandolo gli trasmise una specie di scossa elettrica e il povero ragazzo fu scaraventato contro il muro di fronte. La demone, si avvicino tranquillamente a lui brandendo un pugnale.
"Penso che tu lo riconosca, vero? In caso contrario te lo ricordo io. Era del tuo povero fratellino, che tu hai ucciso così senza rimorsi. Beh, penso che dovreste fare una chiacchieratina. Non ti preoccupare, di tempo ne avrete, avrete tutta l'eternità. Basta, ho parlato anche troppo. Addio Samourzakam" disse mentre si preparava a pugnalare il ragazzo, che ancora era a terra. Improvvisamente il pugnale le volò via di mano. I due si voltarono e videro Prue.
"E tu come diavolo ti sei liberata?" 
"Indovina" rispose la ragazza, riserbandole la sorte del pugnale, ma lei, agilmente, riuscì a darsi una spinta contro il muro e ritornò alla posizione di partenza.
"Niente male per una novellina"
"Novellina dillo a qualcun'altra, lei è più in gamba di te, Cryssa" disse Samourzakam, sbucandole dal dietro e ferendola alla spalla col coltello. Con un grido di rabbia, la demone scomparve. Samourzakam guardò Prue.
"Ma che è successo? Makuba ha annullato l'incantesimo?"
"Purtroppo no, ma stiamo riacquistando i nostri poteri" disse scomparendo. Samou rimase un attimino interdetto e poi tornò al parco dove trovò di nuovo le stesse persone che aveva lasciato
"No, mi sono perso qualche puntata? Questa cosa non mi torna!" disse perplesso lo stregone
"Ho il potere di proiettarmi astralmente e stranamente questa volta la mia immagine ha avuto il mio potere"
"Questo vuol dire che le sorelle possono passare da una a due, dato che Phoebe e Piper si possono muovere senza Prue" disse Nicola
"Abbiamo speranze di tornare ai nostri corpi originali e di sconfiggere Makuba" disse Dan.
"È inutile rimanere qui a non fare niente. Io suggerirei di tornare a casa" disse Piper
"Ok, proposta accettata, anche perché siamo tutti stanchi" rispose Phoebe e detto questo, con lo stesso sistema che avevano usato per scappare da Cryssa la prima volta, i quattro tornarono a casa.
(Ok, avanti, chi è l'ingenuo che crede che i quattro passino una notte tranquilla? Spero nessuno perché non sarà così, infatti…)
Durante la notte, il Demone nell'Ombra tornò di nuovo in scena.
"No, non va bene, non devono uccidere Makuba, sono le sorelle che devono morire" detto questo cominciò a cantilenare un incantesimo in una strana lingua, poi sorrise e scomparve dalla soffitta.
La mattina dopo, appena dopo colazione, Phoebe era in cucina ed aveva lasciato a Piper i "comandi" quando Samourzakam chiamò Prue.
"Prue, potresti gentilmente venire qui un momento?"
"Arrivo" rispose la ragazza e provò ad astrarsi, ma non ci riuscì.
"Che succede?" chiese Phoebe
"Fatemi riprovare, forse niente di grave" riprova senza successo.
"Phoebe, prova a levitare" suggerì Piper. Anche la minore fallì nell'impresa.
Samou fece capolino dal salotto. "Che succede?"
"Non riusciamo più a usare i nostri poteri" disse Prue
"Nemmeno tu, Piper?" chiese lui
Piper provò, anche lei non riuscì ad usare i suoi poteri.
"Che sta succedendo, Samou?" chiese Phoebe
Per tutta risposta, lui si mise a riflettere, voltando loro le spalle.
"Samou?" chiese Prue scocciata
"Sapete mica se Leo e Nicola ci sono" chiese il ragazzo.
"No, non ci sono" rispose Phoebe "sono usciti dieci minuti fa"
"Ah, ok" disse lo stregone, tornando ai suoi pensieri
"Samourzakam, ti dispiacerebbe dirci qualcosa?" chiese sempre più irritata Prue
"Oh, basta, la vuoi piantare, anche tu. Fai silenzio un attimo. Vi fate rubare i poteri e poi vi venite a lamentare con me. Siete veramente il massimo. Ma nessuno vi ha mai detto di crescere?" rispose il ragazzo, adirato
A quelle parole, Prue guardò il ragazzo con occhi di fuoco e fece involontariamente un gesto brusco con la mano. Le tre sorelle videro, non senza meraviglia, che il povero stregone fu scaraventato dall'altra parte del salotto.
"Ops!" disse Prue, ora pentita
"Bene, vedo che il mio stratagemma ha funzionato, anche se speravo fosse un po' meno rischioso" rispose Samou
"E' non poco suscettibile la nostra sorellina" disse Piper.
"Guarda che mi astro e ti scaravento al muro" disse Prue irritata.
"Hey vacci piano, io che c'entro!" disse Phoebe.
Scusami, Samou, non intendevo… usare il mio potere su di te" disse Prue visibilmente in imbarazzo
"Non ti preoccupare, niente di grave"
"Hem… mi dispiace interrompere la situazione ma siamo a corto di cibo, dato che siamo in quattro ma mangiamo per sette" intervenne Piper.
"Sì, usciamo non ne posso più di rimanere in casa" disse Phoebe tutta euforica di poter rompere la solita routine.
"Vi lascio andare però un attimo mi servite. Seguitemi" disse Samou. Le tre sorelle alzarono le spalle e seguirono lo stregone a casa di Dan.
"E voi che ci fate qui?" Chiese sorpreso il ragazzo
"Non lo chiedere a noi, è lui che ci ha trascinato qui" disse Piper
"Allora?" chiese Prue
"È tuo quel gatto, Dan?" disse Samourzakam, cambiando discorso. Tutti si voltarono e videro un micetto che spaesato camminava per casa. Appena vide Dan si avvicinò a lui.
"Che carino, vuoi un po' di coccole?" chiese il ragazzo, inginocchiandosi per accarezzarlo, ma il micio soffiò e fece un salto indietro. Venne avvolto da una nuvola di vapore e, quando questo si diradò del micetto non c'era che il ricordo, dato che si era trasformato in una specie di alligatore, che però aveva lunghe zampe che gli permettevano di muoversi velocemente. Questo si diresse immediatamente verso Dan e Piper, istintivamente provò a bloccare il tempo e, con suo grande stupore, ci riuscì. Appena il tempo si bloccò la creatura scomparve.
"Ed ecco il tuo potere, Piper" disse Samourzakam, con l'aria di uno che la sa lunga, appoggiato al muro.
"CHE COSA?!? È opera tua?" disse furiosa la ragazza
"Illusioni" rispose semplicemente lui
Piper preferì rimanere zitta, e sbloccò il tempo.
"Dov'è finito…" cominciò Dan stupito.
"Lascia perdere, opere del nostro grande amico" disse Piper
"I vostri poteri sono stati bloccati, per riattivarli serve un'emozione più forte delle altre, niente di preoccupante, tornerà tutto a posto"
"Sì, certo, siamo molto contente, ora possiamo andare?" chiese Phoebe
"Per me non ci sono problemi" disse Samou
"Ciao!" salutarono le sorelle uscendo. Lo stregone scosse la testa e sparì come al solito.
Circa quindici minuti dopo, a casa Halliwell, suonò il campanello. Dan andò ad aprire e trovò Morris.
"Ciao Nicola, posso entrare?" chiese il poliziotto. Dan, per tutta risposta, lo guardò malissimo.
"Oh, scusami Dan. Posso entrare?"
"Vieni pure dentro" rispose il ragazzo, facendolo accomodare
"Volevo sapere dove fossero le sorelle" chiese Morris
"Sono uscite a fare spese" gli rispose Samourzakam apparendogli improvvisamente vicino. Darryl, preso quasi alla sprovvista, estrasse la pistola dalla fondina e gliela puntò contro.
"No, fermo!" disse Dan, ma Samou non ebbe bisogno del suo aiuto. Con uno dei suoi innumerevoli poteri, rallentò il corso del tempo, prendendo la pistola dalle mani di Morris.
"Certo che non sono benvoluto da nessuno" si disse. Il tempo riprese il suo corso naturale.
"No, Morris, lui è un nostro amico non devi… dov'è finita la tua pistola" Dan guardò Samourzakam, che l'aveva in mano.
"Ma come diavolo hai fatto a…" chiese il poliziotto
"No, ora basta, mi hai stufato, è tutto il giorno che mi freghi con i tuoi poteri" disse scocciato il ragazzo di Piper "A parte le bravate del nostro stregone, che sei venuto a fare Morris? Problemi?"
"Quelli sempre. Ho controllato il cerchio di vittime che vuole fare quella svitata del pentacolo e la casa è nel cerchio. C'è pericolo che vi attacchi. Ha bisogno di una vittima qui" disse il poliziotto
"E ho anche un'ampia scelta. Ben tre persone" disse la demone apparsa dietro di loro. I tre si voltarono, in tempo per vederla fare un sorriso maligno e sparire.
"Che cosa ha fatto?" chiese Morris ma non ebbe bisogno di risposta. La casa venne improvvisamente riempita da scarafaggi neri simili a scarabei (avete presente gli insetti de "La mummia"? Esatto, quelli) che si avventarono sui tre malcapitati. Samourzakam provò a rallentare il corso del tempo per salvare i due, ma gli scarafaggi non si fermarono. Dan fu abbastanza rapido da scappare, ma mentre Samou cercava di aiutare Morris, quest'ultimo venne attaccato e alcuni di essi riuscirono ad entrargli nelle mani e da li raggiunsero la testa dell'uomo, uccidendolo. Lo stregone fece appena in tempo a scomparire, prima di essere attaccato a sua volta. Appena Morris cadde a terra senza vita, la casa tornò in perfetto ordine.
Samourzakam ridiscese le scale e vedendo il corpo di Morris, distolse lo sguardo, in un gesto di dolore e rimorso. Dan lo raggiunse.
"Tutto bene?"
"Io sì, ma a lui non è andata altrettanto bene. Lo avrei potuto salvare"
"Non ti devi colpevolizzare. Non è…"
"Colpa mia? Sbagliato. È principalmente colpa mia. Lo avrei dovuto proteggere e non l'ho fatto" disse Samourzakam, allontanandosi da Dan.

Quando Phoebe tornò a casa, la trovò circondata dalla polizia.
"Che è successo?" chiese al primo agente che le capitò a tiro. Si stupì di non vedere in giro Morris.
"Niente, prego, faccia spazio"
"Niente lo dica a qualcun altro. Questa è casa nos… mia e vorrei sapere perché è circondata dalla polizia" disse Prue
"Lei è la signorina…"
"Phoebe Halliwell" disse Phoebe
"Prego, allora, venga. C'è stato un omicidio" le disse l'agente mentre le faceva largo fra la folla e la accompagnava a casa. Le tre sorelle rimasero di sasso all'affermazione dell'agente e si chiesero, ansiose, chi potesse essere stato ucciso a casa loro. Appena entrate in casa videro Dan, Nicola e Leo parlare con alcuni agenti. Non c'era traccia di Samourzakam.
"Pensate che sia stato Samou ad essere…" chiese Prue.
"No, non penso. Lui è molto potente" le rispose Phoebe
"Forza, dobbiamo sapere cos'è successo qui" disse Piper e si avvicinò al gruppetto. Le tre sorelle videro che i due ragazzi erano evidentemente scossi e evitavano il loro sguardo.
"Signorina Halliwell, mi dispiace, so che Morris era un suo caro amico"
"Morris? Morris è… morto?" chiese stupita Prue
"Com'è successo?" chiese a sua volta Piper
"Non lo sappiamo. Era venuto ad avvertire lei e le sue sorelle che potevate essere in pericolo e presumibilmente è stato ucciso dal serial killer che è in città. Comunque le porgo le mie condoglianze"
"Grazie" rispose Phoebe
"McFarland, abbiamo finito, andiamo" disse un altro agente rivolto al primo e nel giro di 10 minuti casa Halliwell tornò quella di sempre.
"Ma che è successo in realtà?" chiese Prue ai due, che erano titubanti a parlare
"E dov'è finito Samourzakam?" chiese Phoebe
"Io sono qui" rispose lui apparendo
"Allora?" chiese Piper
"È arrivata Cryssa e ci ha mandato contro una specie di scarabei carnivori. Gli sono entrati nelle mani e …" disse Dan, poi si indicò la testa, facendo capire alle sorelle qual era stato il triste destino di Darryl.
"E io non ho potuto fare niente per salvarlo" rispose Samou
"Mio Dio, povero Morris" disse Piper sull'orlo delle lacrime. Dan l'abbracciò e appena toccò Phoebe, lei ebbe una premonizione, ma nessuno se ne accorse.
"E ora che cosa significa?" chiese la minore
"Cosa?" domandò Prue
"Ve lo dico dopo, non mi pare il momento adatto" rispose enigmatica la piccola di casa Halliwell.
I quattro passarono il resto della giornata senza fare quasi niente, praticamente svuotati di ogni speranza di riuscire a sconfiggere la demone e le tre sorelle, soprattutto Prue erano dispiaciute per Morris, che era il migliore amico di Andy, così tutte e tre si dimenticarono della premonizione di Phoebe, almeno fino alla sera.
Quando le tre erano sole in camera di Phoebe, Prue chiese:
"Phoebe, cos'era successo oggi?"
"Una cosa stranissima, però credo di aver recuperato i miei poteri"
"Davvero? Splendido" esclamò Piper
"Aspetta a dirlo. Quello che ho visto potrebbe implicare sia me che te. Ho visto… Dan leggere un incantesimo seduto dentro un pentacolo formato da candele. Solo che non so se è una visione del passato o futuro, cioè potrebbe essere Dan, se è una visione del futuro, o Nicola o addirittura Leo"
"Quindi dobbiamo fare attenzione, anche se con la fortuna che mi ritrovo, sicuramente è Dan"
"Piper, non devi dire così" la rimproverò Prue
"No? Pensaci bene, come ragazzi ho avuto: un demone, un fantasma e un Angelo Bianco. È logico che Dan sia demone."
"Non per fare la polemica ma Nicola è già stato posseduto da un demone, comunque, quello che volevo farvi sapere è che dobbiamo stare molto attenta ai due, ok?" disse Phoebe
Le altre due sorelle assentirono.
Il giorno dopo, appena alzati, Leo disse:
"Ragazzi, forse sono arrivato ad una soluzione"
"Riguardo a cosa, scusa?" chiese perplessa Phoebe
"Al perché la vostra formula non ha funzionato. Ci ho pensato tutta la notte"
"Vi garantisco che è vero" rispose Nicola facendo sorridere le sorelle
"E dai, un minuto, lasciami parlare" 
"Scusa!"
"Comunque, voi avete letto la formula da sole, mentre il libro delle Ombre diceva esplicitamente che avevate bisogno di un'entità positiva potente, cioè Samou."
"Hai ragione" disse Piper
"Certo che ho ragione!" disse Leo scherzosamente
"Modesto!" lo accusò Prue
"Quindi dobbiamo andare a cercare Makuba e rileggere la formula? Io e le tre sorelle?" chiese lo stregone buono.
"Esatto, e dato che il potere in più non fa mai male, veniamo anche noi" disse Nicola
"E ora?" chiese Phoebe
"Lasciamoli venire, sperando che tutto vada per il meglio" disse la determinata Prue.
E così i tre si misero in caccia per la città, dopo aver seguito le indicazioni del cristallo. Trovarono Makuba, un paio d'ore dopo l'inizio della ricerca, in una fabbrica abbandonata. Appena la demone si accorse di loro, gli lanciò contro la polvere dorata, ma i tre la evitarono abbastanza agilmente. La demone dava segni di affaticamento, forse la formula non era andata del tutto a vuoto e le molteplici personalità forse si erano risvegliate, almeno in parte.
"Quando Samou?" chiese Prue
"Ora!" ordinò il ragazzo e i tre cominciarono a recitare l'incantesimo:

"L'aiuto di potenti spiriti noi invochiamo
Poiché siamo state ingannate
Per causa sua più non abbiamo
I poteri con i quali siamo nate
Makuba, non puoi scappare
I poteri della Sorgente siano annullati da me
Che finalmente possano tornare
Le persone che sono nascoste in te ".

Ancora una volta, la demone si accasciò a terra, ma si rialzò quasi immediatamente, e muovendo la mano per aria, formando vagamente una Z, formò un fulmine. Leo, Nicola, le tre sorelle e Samou si guardarono atterriti. Che l'incantesimo ripetuto avesse annullato il precedente?
"Che dite, potere carino, vero? Mi sembra di essere Zeus!" esclamò Makuba ridendo e preparandosi a scagliare il fulmine. Portò la mano dietro la testa ma lì si bloccò.
"Che succede?" chiese a sé stessa.
"Basta, Makuba, devi smetterla di fare del male alla gente. Te l'avrò ripetuto almeno sei milioni di volte, senza esagerare" disse sempre Makuba
"Le sue personalità" disse Nicola
"Sì, le abbiamo risvegliate" aggiunse Leo raggiante
"Oh, ma tornatene nel tuo angolino dove ti avevano relegato. Stavo così bene senza di te!"
"Sei scortese come al solito"
"Benissimo, se è così scortese ci penso io" rispose una terza personalità "Per farti prevalere hanno annientato anche me senza contare altre due o tre parti di te. Non siamo oggetti, non puoi trattarci come vuoi, capito?" disse mentre scrutava le persone che aveva davanti. Guardò Phoebe e sorrise.
"Sai, Makuba, noi eravamo presenti a tutto quello che hai fatto e io personalmente so tutto, compreso quello che sai fare tu, Prue" disse lanciando il fulmine contro la ragazza. Prue usò il suo potere, creando una barriera e rispedendo il fulmine al mittente. Makuba cadde a terra, morta, finalmente. Phoebe si portò una mano alla testa e barcollò all'indietro ma Samourzakam la riprese al volo.
"Tutto a posto, Phoebe?" chiese Samourzakam
"Sì. Le mie sorelle se ne sono andate, sono finalmente sola!"
"Quindi tu sei Dan, giusto?" chiese Samourzakam
"Sì, sono io" rispose il ragazzo sorridendo. "Finalmente è tutto a posto"
"Io non ne sarei tanto sicura. Dove sono le mie sorelle? E Leo e Nicola?" chiese Phoebe
"Non ti preoccupare per me, io sono presente all'appello" disse Nicola apparendo
"E tu da dove sbuchi?" chiese Samou
"Da casa Halliwell, dove era il mio corpo. Presumibilmente anche le tue sorelle e Leo sono dove avevano lasciato il loro corpo"
"Cioè in quella specie di prigione dove ci avevano portato" concluse Phoebe
"Io direi di aspettarle a casa, non ha senso rimanere qui" disse Dan
"A casa?!?" disse Phoebe furente "Potrebbero non avere modo di tornare e tu dici di tornare a casa?"
"Calma Phoebe, almeno a casa potremo cercare informazioni" cercò di placarla Nicola "Andiamo" disse abbracciandola e sparendo con lei.
"Possibile che finisca sempre con lui?" si chiese Samou.
"Avete la macchina?" chiese Dan.
"Sì, ma io non so guidare".
"Non c'è problema, ci penso io" rispose il ragazzo.

Intanto Prue, Piper e Leo si erano risvegliati proprio nella stanza dove erano stati "trasferiti".
"Oh, meraviglioso!" esclamò Prue "Quella disgraziata di Makuba ci ha fatto girare in tondo 10 minuti prima di venire qui. E ora come usciamo?"
"Io un'ideuzza ce l'avrei" disse Piper guardando Leo.
"È normale che c'entri sempre io, in un modo o nell'altro" disse il ragazzo sospirando.
"Avanti, non ti lamentare sempre e porta via mia sorella" ordinò Piper
"No, Piper rimango io" 
"Nemmeno per sogno, tu te ne vai subito, ok?" disse la ragazza "Non devi sempre rischiare per noi, capito?"
"Grazie" rispose la maggiore avvicinandosi a Leo
"Ok, si parte" disse lui e teletrasportò Prue a casa, come poi fece con Piper.
"Sorelline, non vi dico come sono contenta di vedervi; soprattutto fuori di me" disse Phoebe andando ad abbracciare le sorelle appena le vide .
"Sempre gentile, vero Phoebe?" disse Prue.
"Indipendentemente dal comportamento della nostra cara sorellina, che ne dite di eliminare anche la nostra cara amica Cryssa?" chiese Piper
"Giusto, ragazze in soffitta" ordinò Prue
"E noi?" chiese Nicola
"Fate un po' come volete, vi chiamiamo più tardi, quando avremmo combinato qualcosa" continuò la maggiore, sparendo con le sorelle su per le scale. Le tre ragazze si misero a controllare il libro per un'oretta e finalmente trovarono qualcosa di interessante. Dopo aver faticosamente riunito tutti i membri del gruppo…
"Per questo incantesimo vale sempre la condizione dell'entità positiva, altrimenti, sai quante volte l'avremmo usato?" disse Phoebe
"Veramente c'è scritto che va usato solo per casi di emergenza, comunque continua a spiegargli" disse Piper
"Ok, dunque, questo incantesimo eliminerà tutti i demoni che saranno in città al momento in cui verrà letto l'incantesimo. Dobbiamo solo leggerlo ed è fatta" finì di spiegare Phoebe
"Vi serve una mano?" chiese Dan
"No, a meno che tu non abbia dei poteri" rispose Prue. Piper la guardò malissimo. Dan le sorrise.
"Certo, il demone che non siete riusciti ad identificare ero io" nella stanza ci furono attimi di pesante silenzio poi Piper esclamò, ridendo:
"Bella battuta, complimenti Dan"
"Sì, dai dacci una dimostrazione dei tuoi poteri" ribatté ridendo Samou.
"Magari un'altra volta" rispose Dan uscendo
"Leo, i nostri cari amici" disse indicando il soffitto all'amico Angelo
"Veramente carini!" rispose Leo e sparirono insieme
"Samou, vedi di non sparire anche tu, capito?" disse Prue
"Non ne avevo intenzione"
"Bene, l'importante è chiarirsi" disse sorridendo Phoebe
"Ok, l'incantesimo è questo, non dobbiamo fare altro che leggerlo" disse Piper. I quattro lessero tre volte la formula.

"Con le parole che la strega dirà
La città da tutti i demoni si libererà"

"Avrà funzionato?" chiese Prue
"Beh, lo sapremo subito. LEO!" disse Piper. L'Angelo apparve.
"Chiamavi?" 
"Sì, volevamo sapere se la formula che abbiamo letto ha funzionato e se Cryssa è morta" chiese Phoebe
"Avevate qualche dubbio? State diventando veramente brave e non dovreste avere dubbi come questo" rispose il ragazzo cominciando a sparire.
"Hey, dove vai?" chiese Piper
"Dove c'è bisogno di me" rispose il ragazzo e questa volta scomparve veramente
"Allora dovresti rimanere qui" disse sottovoce la ragazza, ma non tanto piano da non farsi sentire da Samourzakam
"Dicevi Piper?" chiese lo stregone.
"Niente, io esco. Ci vediamo sorelline" disse la media sparendo oltre la soglia della soffitta.
"Beh, è stata dura ma finalmente Cryssa è stata eliminata ed è tornato tutto a posto" disse Phoebe "E ora cosa farai Samou?"
"Che farò? Penso di tornare a casa. Basta che rilegga l'incantesimo ed è fatta"
"Quando?" chiese Prue
"Penso stasera. Questa storia ci ha stressato tutti. Penso che sia ora di goderci un po' di meritato riposo"
"Ok, io esco un po'. Voglio avere un po' di tempo per me, dopotutto. Ci vediamo" e anche la seconda sorella uscì. 
"Un paio di minuti poi esco anch'io. Tu che fai? Sparisci come al solito vero?" chiese la minore.
"Tu che dici?" le chiese di rimando lo stregone sorridendo mentre scompariva.
"Ma perché faccio queste domande?" si chiese Phoebe, poi prese le scale e si diresse verso camera sua. Pochi minuti dopo casa Halliwell venne abbandonata. Ognuna delle tre sorelle stava recuperando il tempo nel quale era rimasta intrappolata nella Sorella Perfetta e fortunatamente la giornata passò tranquillamente. La sera, la soffitta era gremita di gente. Dan, con un braccio intorno alla vita di Piper e Phoebe mano nella mano con Nicola assistevano alla partenza di Samou. Improvvisamente apparve una luce azzurra.
"Sono in ritardo?" chiese Leo
"Sei puntualissimo" gli rispose Nicola
"In compenso c'è qualcun'altra in ritardo" disse Phoebe guardando l'orologio.
"Sei proprio deciso?" chiese Piper ricevendo un sorriso come risposta
"Beh, ci sei stato veramente d'aiuto" disse Leo
"Sì, a tutti noi. Grazie per avermi ridato Piper" disse Dan e poi baciando la sua ragazza.
"Io invece ti devo chiedere scusa per come ti ho trattato alcune volte" gli disse Phoebe
"Davvero? Sai, non ci ho fatto caso!" lo stregone si guardò intorno "Ma dov'è Prue?"
"È vero, dov'è andata? È da oggi che non la vedo" disse Nicola. Per tutta risposta Samourzakam scomparve sotto gli occhi di tutti.
Mentre le sorelle a casa si chiedevano dove fosse finita, Prue camminava lungo la spiaggia, soprappensiero. improvvisamente si girò e si accorse dov'era finita, vedendo le luci della città lontane.
"Ops, forse mi sono allontanata troppo, e non posso nemmeno contattare Piper e Phoebe. Forse sono preoccupate" si fermò un attimo, pronta a tornare indietro ma poi ci ripensò "Va bè non importa, sai quante volte hanno fatto preoccupare me" si girò di nuovo e riprese a camminare per circa cinque minuti fino a quando non sentì un rumore dietro di lei. Rallentò il passo aspettando che chiunque avesse dietro la sorpassasse ma così non fu. Anzi, il misterioso inseguitore la raggiunse e le mise una mano sulla spalla. Immediatamente la ragazza si voltò e usa il suo potere su di lui, buttandolo a terra tre o quattro metri lontani da lei. Prue eseguì una perfetta capriola volante e lo raggiunse, riconoscendolo.
"Adesso basta, però, non deve diventare un vizio. Smetti di usare il tuo potere contro di me, altrimenti sono costretto a prendere provvedimenti" disse Samou, toccandosi delicatamente la testa con una mano.
"E allora tu smettila di farmi paura, e poi… non dovevi già essertene andato?" rispose la maggiore aiutandolo a rialzarsi.
"Ci tieni particolarmente al fatto che io me ne vada?"
Prue gli voltò le spalle e sussurrò "No" poi ad alta voce continuò "Non importa quello che voglio io. La vita è tua"
"Quello che dici non è vero"
"Come fai a dirlo?" chiese Prue voltandosi di nuovo, verso di lui
"Lo vedo. Anche perché non avresti avuto motivo di non tornare a casa oltre a quello di non volermi vedere andar via."
"Tanto te ne andrai comunque. Ci sono molte persone che hanno bisogno di te"
"Certo che è buffo. Siamo sempre attenti ai bisogni degli altri ma nessuno pensa a quello di cui abbiamo bisogno noi" lui le si avvicina e le appoggia una mano dietro al collo e la fissa negli occhi "Io non voglio lasciarti" disse. Poi la avvicinò a se e si baciarono.

"Certo che i nostri amici hanno un vizio in comune: sparire. Se ne sono andati tutti" borbottò Phoebe
"Se n'è andato anche Dan, perché domattina ha da fare" rispose Piper
"Che facciamo, chiamiamo Leo?" 
"Tanto non ci aiuterà comunque, proviamo."
"Leo, LEO, LEOOOOO" urlarono le due sorelle in coro, ma come aveva previsto la media, il ragazzo non si presentò.
"E ora?" chiese Piper
"Aspettiamo. Che dovremmo fare?"
La mattina dopo, Prue rientrò in casa circa alle sette e trovò le sorelle addormentate per casa. La maggiore vide Phoebe addormentata sul divano e Piper seduta, con la testa appoggiata al tavolo di cucina. Prue cercò di andare in camera sua silenziosamente ma urtò casualmente un mobile e Piper si svegliò.
"Scusa, non ti volevo svegliare" disse Prue
"Dove sei stata finora?" chiese la media
"Fuori" rispose la maggiore, sorridendo
"Fin lì c'ero anch'io ma…" chiese Piper stropicciandosi gli occhi ma improvvisamente si bloccò e disse "No, aspetta, non mi dire che hai ritrovato Samou". Prue le sorrise.
"E scusa, dove siete stati finora?"
"In giro, abbiamo camminato"
"Allora da ieri sera di chilometri ne avete fatti. Avete visitato tutta San Francisco a piedi?" chiese cinicamente Phoebe.
"Beh, più o meno…" rispose la maggiore
"Ah. E si può sapere di che avete parlato, in tutto questo tempo?" chiese Piper
"Della mia vita, della sua e… del futuro"
"Cioè, cioè? Che avete deciso, dai, spiegati!" chiese Phoebe, curiosa.
"Dunque…" cominciò Prue ma suonò il campanello. Lei si girò verso la porta e andò ad aprire.
"Uffa, proprio nel più bello" disse scocciata Phoebe "Sembra un libro giallo"
Piper sorrise all'affermazione della sorella.
"Vieni, entra" disse Prue a qualcuno. Le due sorelle dalla cucina sentirono chiudersi la porta e poi videro sbucare dall'ingresso Prue e…
"Sorelline, vi presento Sean Russel" disse Prue
"Russel?" chiese Phoebe stupita "Dì un po', è opera tua, vero Prue? Samou, ma tu non le dici niente?"
"Ho lasciato decidere lei" rispose lui sorridendo
"No, non va assolutamente bene, insomma ti devi portare dietro un cognome per tutta la vita e lo fai scegliere a lei?" disse la minore
"Phoebe sei sempre la solita" le disse scherzosamente Prue
"Va bè, se proprio vuoi che lo cambi, allora sarò Sean Vryzas. Era il cognome di mia madre, prima che fosse costretta a sposarsi con il demone… ma conoscete la storia"
"Sono contenta per te sorellina!" disse Piper abbracciando la maggiore insieme a Phoebe.
"Ok, io vado di sopra un po', ci vediamo" disse la minore
"Cerca di non ti riposare troppo" le urlarono dietro le sorelle
"Simpatiche!"
La minore entrò in camera sua, si mise le cuffie e cominciò ad ascoltare la musica e a cantare. Per questo motivo non si accorse che dietro di lei era apparso Nicola, che la guardava divertito. Quando lei si girò e lo vide diventò tutta rossa e si affrettò a spegnere lo stereo.
"Nicola, ma ti sembra questo il modo di entrare nella stanza di una ragazza?" chiese abbracciandolo
"Siamo stati lontani per almeno una settimana, che ne dici di uscire un po'?" chiese lui di rimando
"Per me va bene, però per una volta facciamo i fidanzati normali e aspettami davanti a casa, ok?" 
"Perfetto, ti aspetto fuori" rispose Nicola sfiorandole le labbra con un bacio e poi sparendo.
Phoebe entrò letteralmente dentro l'armadio per cercare qualcosa di decente da mettersi. Aveva deciso per una minigonna e una maglietta. Era uscita dall'armadio con l'intenzione di indossare una collana e si era diretta verso il suo portagioie. Aprì un cassetto e casualmente ci trovò dentro il pugnale di Belthazor. Fece un sorriso triste pensando a Cole, al quale nonostante tutto voleva bene e per caso sfiorò il pugnale ed ebbe immediatamente una visione, nella quale vide una casa mezza diroccata ai margini di una radura. Nella visione si vide entrare e dentro la casa vide Cole dormire. Riaprì gli occhi e ancora non aveva fatto in tempo a riprendersi che ne arrivò subito un'altra, questa volta più angosciante. Il contesto era sempre lo stesso: lei e Cole nella casa isolata, solo che questa volta c'era anche Samou che appariva vicino al semidemone e gli diceva qualcosa, facendolo cadere a terra. Terrorizzata e sconvolta cercò di organizzare la situazione, anche se di solito questo compito spettava a Prue. Dato che le sorelle pensavano entrambe fosse morto, non si poteva confidare con loro. Avrebbe dovuto fare tutto da sola. Scese in fretta le scale accennando alle sorelle che sarebbe stata un po' via. Appena uscita trovò Nicola e, cercò di sfruttare gli insegnamenti ricevuti da Piper.
"Buonasera signorina, dove la porto oggi?" le chiese Nicola sorridendo
"Penso da nessuna parte" rispose Phoebe con una faccia triste e di fronte allo sguardo interrogativo del ragazzo continuò. "Vedi… Piper deve organizzare il locale per dopodomani. Ha il concerto posticipato dei Roxette e dato che è un po' in difficoltà abbiamo deciso di aiutarla. Domani sera?"
"Va bene, basta che non succeda qualcos'altro" rispose l'angelo. La baciò e scomparve.
"Uff, grazie Piper" mormorò la minore. Filò in garage e prese la jeep, guidando verso il posto dove supponeva fosse la casa. Circa due ore dopo (per merito soprattutto della strada dissestata) la piccola di casa Halliwell arrivò a destinazione. Si trovò in una grande radura e, dove ricominciava la foresta si trovava una vecchia casa colonica di pietre, dove si vedevano chiaramente i segni del tempo e dell'incuria. La ragazza attraversò il prato e si diresse, con fare circospetto all'ingresso. Come al solito, la visione corrispondeva alla realtà. Appena Phoebe aprì la porta vide Cole dormire in una specie di letto. Varcò la porta e si avvicinò a lui.

Intanto le due sorelle erano uscite a fare spese.
"Chissà dov'è andata a finire Phoebe" chiese Prue
"E te lo domandi anche? È con Nicola, logico no?"
"Mica tanto anche perché Nicola è in quell'erboristeria da solo"
"Andiamo a chiedere informazioni, allora" disse Piper
"Nicola!" lo chiamò Prue
"Prue, Piper" disse il ragazzo sorpreso "Ma non dovevate essere al P3 per organizzare il concerto?
"Veramente il concerto è fra tre giorni e non mi pare di dover partire con questo anticipo a fare le cose" disse Piper
"Allora Phoebe dov'è andata?" si chiese il ragazzo "Mi aveva detto di essere al P3 per aiutarvi"
"E a noi ha detto di dover uscire" rispose Prue
"Ok, dobbiamo trovarla, chiamate Leo" ordinò il ragazzo e tutti e tre di corsa si diressero verso casa Halliwell.

Phoebe si era avvicinata a Cole e si era chinata vicino a lui quando improvvisamente lui le prese una mano mentre nell'altra stava crescendo una sfera di fuoco.
"Cole, aspetta, sono io!" disse la ragazza spaventata
La palla di fuoco nella mano di lui scomparve.
"Phoebe" disse mentre si avvicinava ancor di più a lei.
"Sono contenta di rivederti" disse lei
"Come hai fatto a trovarmi? Doveva essere una sorpresa"
"Ho avuto una visione preoccupante e ho dovuto avvertirti. Vedi…" raccontò la ragazza ma venne bloccata da un suo bacio. Anche se un po' malvolentieri la ragazza lo allontanò.
"No, Cole, che stai facendo? Io non posso… tu sei un demone e io sono… sono fidanzata. Ero venuta anche a dirti questo"
"Non mi importa niente di lui. So solo che ti amo e per questo io posso anche rifiutare la mia natura. Per te posso tornare mortale per sempre" le rispose lui
"No, non posso tornare a soffrire per te. Non sai cosa ho passato quando avevo finto di averti ucciso. Sola, con il rimorso di aver mentito alle mie sorelle… volevo solo dirti di stare attento. Addio Cole" gli disse la ragazza alzandosi
"No, tu non te ne puoi andare" gli disse lui imprigionandogli una mano
"Cole lasciami" 
Cole inspirò a fondo e chiuse gli occhi. Phoebe cadde a terra privata dei tutte le sue forze.
"Cosa mi hai fatto?" chiese la ragazza
"Ho trovato il modo di farti stare ferma. Non ti posso rincorrere per tutto il bosco tentando di ucciderti, devo avere il tempo di fare con calma, altrimenti i poteri tuoi e delle tue sorelle non mi apparterranno" rispose l'uomo prendendo un coltello e avvicinandosi a lei. Nello stesso istante la porta si spalancò e apparve il resto del gruppo: le due sorelle, i due angeli e Samourzakam.
" Belthazor?" chiesero in coro le due sorelle guardando Phoebe
"A dopo le spiegazioni, ok?" chiese lei
"Bene bene, la mia trappola ha funzionato. Grazie Phoebe, sei una buona esca. Ma guarda chi c'è: Samourzakam. Bene, i tuoi poteri mi faranno comodo"
"Vedi di uccidermi, prima" rispose determinato lo stregone scomparendo e apparendogli alle spalle. Cole usò una delle sue sfere infuocate e la lanciò dove era lo stregone. Questo sparì di nuovo e la sfera era diretta verso Phoebe. Un attimo prima che la minore venisse colpita e uccisa, Nicola le apparve vicino e sparì con lei. Il demone rispose con un urlo di rabbia e si trasformò in Belthazor che si girò, prese il letto e lo scagliò contro i quattro.
"Hey!" disse Piper bloccando il tempo "Certo che il caro Cole non ci va per niente leggero. Possibile che si sia arrabbiato con noi tutto insieme?"
"Piper, ti sembra il momento di fare la spiritosa?" disse Prue
"Qual era il modo per sconfiggerlo" chiese Leo
"Mi sembra che era quello di gettargli addosso la pozione fatta da noi circa due anni fa" disse Piper
"Bello" ammise Samou
"No, un momento. Dato che io sono previdente ne ho tenuta un po' di scorta"
Tutti si girarono e videro Phoebe che camminava a stento sorretta dal suo angelo.
"Dì, più che altro, per paura che tornasse e che ci facesse del male dato che l'hai lasciato vivo" la accusò Piper
"Dite quello che volete. Cercate di resistere un po', ok? Andiamo Nicola" disse Phoebe dopodiché sparì con Nicola.
"Beh, ha detto niente" disse Samou 
Belthazor continuò ad usare il suo potere del fuoco incendiando mezza casa, mentre le sorelle, Leo e Samou cercavano di colpirlo e nello stesso tempo di non essere colpiti
"Ma è possibile che non si stanchi mai?" disse Leo col fiatone.
"Questi demoni hanno sempre qualche risorsa per metterci in difficoltà, ci hai mai fatto caso?" gli chiese ironico Samourzakam.
"Anche troppo" gli rispose Prue
"Attenti!!!" disse Piper bloccando una palla di fuoco diretta ai tre che si erano avvicinati troppo. "Prue, è tutta tua!"
La ragazza la rispedì indietro ma non produsse effetti su Belthazor bloccato, tranne quello di sbloccare di nuovo il tempo.
"Ma quanto ci mette Phoebe?" chiese lo stregone
"Ma poverina, non la dovete accusare in questo modo. Era innamorata. Perché, tu uccideresti Dan se sapesti che è un demone?" disse Leo
"Sì, lo ucciderei, anche se a malincuore. No, non mi dire che lo sapevi e non ci avevi detto… " gli rispose Piper. Mettendosi a litigare, i due non si erano accorti che il demone gli aveva lanciato una nuova sfera. Fortunatamente Leo se ne accorse in tempo e sparì insieme a Piper
"Non potreste aspettare il momento opportuno per litigare?" urlò Prue guardando torvamente in alto.
"Scusami Prue, ma lui mi provoca" le rispose Piper dietro di lei.
"ECCOMI! Ce l'abbiamo fatta" disse raggiante Phoebe apparendo all'improvviso con Nicola e una pozione viola in una provetta in mano.
"Era ora, l'avevi nascosta bene, vero?" chiese Piper maliziosamente.
"Molto simpatica" rispose la minore "Vedi piuttosto di darti da fare e bloccare Cole". La sorella di mezzo usò il suo potere e il demone si bloccò. Phoebe, con un sospiro, gli gettò la pozione addosso, aspettandosi una fiammata, che però non si verificò.
"Ma che succede?" chiese Prue
"Non è Cole. È qualche altro demone!" rispose sicuro lo stregone "Piper, sblocca"
La ragazza sbloccò il tempo e Samou sparì.
"Questo ragazzo sta cominciando a darmi sui nervi con le sue apparizioni" disse Phoebe
Quasi immediatamente lo stregone ricomparve vicino a Belthazor e gli disse qualcosa di incomprensibile. Appena finito di parlare, il demone cadde a terra, secondo la visione di Phoebe. 
"Cole" esclamò la ragazza. Si stava per avvicinare a lui quando questo si trasformò e mostrò il suo vero aspetto. Era praticamente un demone rosso, con il fuoco al posto dei capelli, due occhi completamente verdi d'ira e una bocca piena di denti aguzzi.
"Ops, questo non è decisamente Cole" disse Phoebe
"E quest'affare come si sconfigge?" chiese Nicola
Prue si guardò un po' intorno e poi rispose "Quest'affare? Facile, si sconfigge così". Con il suo potere mandò il demone a scaraventarsi contro un trave appuntito del soffitto.
"Detesto uccidere in questo modo" disse la maggiore mentre veniva abbracciata da Samou
"Sei riuscita a salvarci tutti" le disse.
"Bene, finalmente abbiamo risolto tutto e io vado da Dan!" disse Piper visibilmente raggiante.
Tutti uscirono dalla casetta bruciacchiata e Phoebe rimase leggermente indietro.
Per cercare di salvare la situazione con le sorelle, esclamò:
"Comunque io avevo ucciso Cole, siete voi che non mi credete mai" disse la sorella colpevolizzando quando, fra lei e Prue e Samou davanti a lei apparve Cole.
"E facciamo bene, non credi sorellina" disse Piper verso Prue
"Ciao Phoebe" disse lui sorridendo. La povera ragazza rimase senza parole a guardarlo. "Beh, hai perso la voce?" chiese poi si girò e vide il resto del gruppo. "Hem… penso di aver sbagliato momento. Ci vediamo dopo, ok?". Stava quasi per sparire di nuovo quando Nicola disse:
"Mi spiace Cole, ma se hai qualcosa da dire alla mia ragazza, fallo subito per favore"
"Cole, ti devo aggiornare di un paio di cosette, se hai un attimo di pazienza" disse la ragazza e gli raccontò di lei e Nicola e della loro ultima avventura.
"Bene, e ora, se non sono indiscreto, potrei sapere che sei venuto a fare?" chiese Leo
"Sempre che tu sia il vero Cole" disse Prue
"Lo potrà verificare Phoebe, guarda" le disse mostrandole la mano "Questa è la cicatrice che mi ha lasciato il tuo taglio. Lei lo toccò ed ebbe la visione della sera in cui lo tagliò nella cripta. 
"È veramente lui" disse agli altri
"Sì, ma non ci hai ancora detto che sei tornato a fare" gli disse Piper
"Beh, veramente ero venuto per lei, ma dato che hai già Nicola… vorrà dire che ci sarò solo come amico, ok"
"Non avrei potuto chiedere di meglio" gli rispose abbracciandolo sotto gli occhi truci di Nicola.
"Se avete bisogno di me chiamate d'accordo?" disse Cole
"Va bene" rispose Phoebe.
"Ciao" dissero tutte e tre le sorelle.
"Però è stato gentile, dai" disse Phoebe.
"Phoebe?" la chiamò Prue
"Sì?" chiese la minore
"Con te i conti li facciamo dopo, ok?" dissero in coro le sorelle
"Ma per così poco… certo che siete pignole" rispose imbronciata Phoebe

Due giorni dopo Phoebe e Leo (accusato come complice) riuscirono a chiarirsi con tutti e finalmente anche Piper poté fare quello che voleva cioè riuscì a dare il suo concerto al locale.
"Sorelline, vado ad invitare Dan al concerto di stasera!" urlò la media.
"Va bene" le urlò di rimando la minore. Da qualche giorno (chissà perché) Prue era pressoché introvabile. Piper attraversò i due prati che la dividevano dalla casa del suo Dan, ma arrivata alla sua porta, la trovò chiusa.
"Strano, l'auto è nella rimessa" considerò ad altra voce. Prese la chiave di riserva sotto lo zerbino ed entrò
"Dan, ci sei?" chiese nella casa silenziosa "Sono io, Piper" continuò. Salì al piano di sopra e controllò un paio di stanze. Si era quasi convinta che lui non era in casa quando passò davanti alla ex stanza di Jenny e notò una cosa leggermente strana. Al posto della cameretta era apparsa una caverna (voi ke dite, dà nell'occhio o no? ^_^). Silenziosamente Piper si mise a spiare. Vide un uomo nell'ombra e una donna seduta su un trono.
"E come vedi hai fallito anche tu. Tu che ti credevi tanto forte. Perfino Makuba è stata sconfitta. Ti rendi conto? Una mia protetta!" disse la donna adirata
"Perdonami ma la mia partita non è ancora finita. Piper è innamorata di me e le sorelle si fidano. L'unica cosa che vorrei fare molto presto è eliminare quegli impiccioni di Angeli e Samou. Solo loro possono collegare che sono un demone" rispose l'uomo nell'ombra
"Stai attento Dan, non pensare che sia così semplice sconfiggerle. Loro vedono tutto" disse di nuovo la Fonte. Dan la guardò con sguardo interrogativo e lei gli indicò la porta col capo.
"Ok, me ne occupo subito" rispose il ragazzo congedandosi "Grazie degli aiuti". Appena detto questo la camera ritornò quella di sempre e Dan si teletrasportò in fondo alle scale, vedendo Piper appostata dietro alla porta.
"Piper, che ci fai li?"
"Oh, ciao Dan, ero passata per invitarti al P3 stasera sai…"
"Non mi raccontare balle, lo so che hai ascoltato tutto e sai anche le mie intenzioni, immagino"
Piper lo guardò con le lacrime agli occhi. Lo vide così determinato e si ricordò delle parole di Leo "Tu uccideresti Dan se sapesti che è un demone?". Non sapendo cosa fare, Piper rimase ferma in cima alle scale, guardando Dan che si avvicinava con aria truce. Lui si avvicinò e alzò le mani, che erano diventate incandescenti, e fece per toccarle il collo. Improvvisamente Piper si riprese dallo stato di choc in cui era e bloccò il tempo. Chiuse gli occhi e respirò a fondo ma Dan si sbloccò.
"Scusami tesoro ma non mi posso far uccidere così quando vi ho in pugno" rispose cinicamente Dan
Piper, di nuovo disorientata, si guardò intorno, poi si girò e corse nella stanza più vicina, buttandosi dalla finestra. Fortunatamente non si fece niente e non era nemmeno stata inseguita dal suo spasimante demone. Corse in casa e appena entrata urlò alla minore:
"Spero che tu e Prue ci siate perché abbiamo un piccolissimo problema con Dan, sapete è un demone"
"COSA!?!?!" dissero in coro le sorelle scendendo le scale.
"No, tutte di sopra. È diventato leggermente pericoloso ora che il mio potere non lo può più bloccare"
"Oh, altre belle notizie?" chiese Phoebe mentre entravano in soffitta.
"Si può teletrasportare, è leggermente incavolato per il fatto che l'ho scoperto e può utilizzare il fuoco" disse Piper cominciando a sfogliare il libro.
"Anche lui? Uffa, mi sono appena ripresa dalle scottature di ieri. Ma fidanzati migliori non riesci a trovarli?" chiese Prue meritandosi un'occhiataccia da parte di Phoebe
"Ti sembra il momento?" le chiese sottovoce
"Penso sia questo: Avian, demone dall'aspetto umano. Riesce a sedurre le streghe col suo fascino (N.d.A. quale fascino, scusate? J) e una volta ricevuta la loro fiducia le uccide rubandole i poteri. La formula per ucciderlo è…" 
Improvvisamente il libro si chiuse e venne scaraventato in un angolo della stanza.
"Ciao Dan, che ne diresti di apparire e di farci vedere la tua bella faccia?" chiese Prue ironica
"Non sono mica così scemo, che credete?" rispose lui. La voce proveniva dal nulla vicino a Piper così Phoebe si lanciò sul libro e si mise alla ricerca della pagina letta dalla sorella.
"Circa in fondo, Phoebe, proprio vicino a…" disse Piper ma non fece in tempo a finire la frase che venne scaraventata fuori dalla soffitta, per le scale
"PIPER!" gridò Prue e si precipitò a vedere se stava bene, ma la porta le si chiuse in faccia. Phoebe sentì qualcosa avvicinarsi e così si alzò in volo con il libro e andò alla porta, aprendola
"Piper!! Tutto bene?"
"Vicino a Vinceres" rispose Piper con un filo di voce
"Attenta Phoebe!" disse Prue, mentre una sedia stava volando verso la sorella. Quest'ultima fece appena in tempo ad abbassarsi, prima di venire colpita. Prue si astrò e riuscì ad intravedere una sagoma, presumibilmente Dan.
Intanto Phoebe aveva trovato la formula.
"Prue l'ho…"disse ma si interruppe vedendo la copia astrale della sorella lottare contro il nulla "Prue, vieni, l'ho trovata!"
"Vai a rimettere in piedi Piper, prima. Ci serve il potere del Trio sicuramente" la copia sparì e la vera Prue rispedì indietro una fiammata lanciata da Avian invisibile.
Phoebe scese di corsa le scale e non trovò più Piper.
"Nicola, Leo, SAMOU!" chiamò la ragazza. Dei tre solo Nicola rispose alla richiesta di aiuto
"Dov'è sparita mia sorella?" chiese Phoebe. Per tutta risposta Nicola l'abbracciò.
"No!" esclamò la ragazza "Dimmi che non è vero. Non può essere"
"Mi dispiace Phoebe". La ragazza si mise a piangere, abbracciata al ragazzo, lasciando cadere a terra il libro delle Ombre che aveva ancora in mano. "Ci abbiamo provato, non c'è stato niente da fare"
In quel mentre apparve lo spirito della secondogenita.
"Phoebe, forza, dobbiamo eliminare Avian. Ti sei per caso dimenticata di Prue?"
"Piper…" cominciò la minore
"Forza, andiamo" rispose lei raccogliendo il libro
Salirono al piano di sopra e trovarono Prue in seria difficoltà.
"Prue, vieni forza! Dobbiamo leggere l'incantesimo" disse Piper. Phoebe era ancora sconvolta per quello che era successo per poter parlare.
"Arrivo" disse la maggiore raggiungendo le altre due. Insieme lessero l'incantesimo

"Ancora una volta il trio è stato sfidato
Ma così ha scritto il fato
Chi ha amato deve andare
Così come chi ha ingannato dovrà fare
Ordiniamo ai cancelli infernali di aprirsi
E di questo demone impadronirsi"

Immediatamente, in mezzo alla soffitta apparve Dan avvolto dalle fiamme che in pochi secondi sparì. Phoebe guardò le sorelle e si rimise a piangere.
"Ma che è successo?" chiese Prue
Piper le sorrise dolcemente, abbracciandola e le disse:
"Mi dispiace, ma è scritto anche nella formula "Chi ha amato deve andare". Dan è riuscito a svolgere il suo compito per quanto mi riguarda"
Prue la guardò senza parole, senza voler credere a quello che stava sentendo. La secondogenita abbracciò le due sorelle per l'ultima volta e si voltò.
"Aspetta. Non te ne devi andare. Se è per l'incantesimo ne possiamo sempre scrivere un altro" disse Prue disperata
"Mai magie a scopo personale" rispose sorridendo tristemente la media.
Prue e Phoebe, si abbracciarono, piangendo poi guardarono la sorella. La stanza venne rischiarata da una luce azzurra e apparve Leo.
"Non puoi fare niente nemmeno tu, vero?" chiese Prue
"Lo sapete che non posso resuscitare…. Piper, se vuoi possiamo andare"
"Ci vediamo sorelline" disse Piper e, preso per mano Leo sparirono nella luce azzurra, lasciando le due sorelle a consolarsi l'una con l'altra nella soffitta vuota. 
Dal diario di Phoebe.
12 maggio
oggi è un anno da quando Avian si è portato via nostra sorella. Da quel momento io e Prue ci siamo accorte di aver ereditato il potere di Piper. Questo è il suo dono per non far indebolire il potere del Trio. Ogni tanto la nostra sorellina viene a farci visita e ci racconta cosa le sta' capitando. I famosi "Loro" che sono stati tanto spietati, per una volta si sono dimostrati magnanimi ed hanno acconsentito al matrimonio fra Leo e Piper, che è diventata Angelo Bianco pure lei. Wow, siamo contornate da Angeli e Stregoni buoni che ci proteggono. Che altro posso dire le cose fra me e Nicola vanno bene e fra qualche mese ci sposiamo (era ora che si decidesse). Tutto ok anche fra Prue e Samou, cioè Sean, anche se ci sono sempre un po' troppi demoni da sconfiggere per poter dire di avere una vita normale. Ora devo andare, caro Diario. Ricordami di dire a Piper che ci manca da matti, la prossima volta che la vedo.

Cosa dite, troppo triste come finale? Ok, se volete il lieto fine continuate a leggere sotto
Ricordatevi che con me niente è certo J

Dunque, torniamo a quando Phoebe scende le scale col libro in mano, diretta ad aiutare Piper.
Phoebe scese di corsa le scale e non trovò più Piper.
"Nicola, Leo, SAMOU!" chiamò la ragazza. Dei tre solo Samou rispose alla chiamata.
"Samou, dov'è Piper?" chiese la ragazza.
"Mi spieghi dove sono tutti i vostri angeli quando servono? Per fortuna ero nei paraggi io" disse lo stregone, dirigendosi verso il divano, dove c'era stesa Piper.
"Piper, ti dispiace se ti chiedo un favore?" disse la sorella
"Si, lo so, andiamo ad uccidere il mio ragazzo" disse la media tentando di alzarsi "Auch, dammi una mano, Phoebe"
Le due sorelle salirono le scale e trovarono Prue in condizioni leggermente critiche.
"Prue, vieni, la formula" disse Phoebe
"Arrivo" rispose la maggiore correndo verso le sorelle. Tutte e tre le sorelle lessero la formula:

"Ancora una volta il trio è stato sfidato
Ma così ha scritto il fato
Chi ha amato deve andare
Così come chi ha ingannato dovrà fare
Ordiniamo ai cancelli infernali di aprirsi
E di questo demone impadronirsi"

Immediatamente, in mezzo alla soffitta apparve Dan avvolto dalle fiamme che in pochi secondi sparì.
"Uffa possibile che non possa avere un fidanzato normale?" si chiese sconsolata Piper
"Non ti lamentare, finché c'è vita c'è speranza" disse Prue
"Si, ma se continuo così la vita la perdo. Basta, vado al P3. GRAZIE SAMOU" gridò la media uscendo
"Prego" rispose lui apparendo per un attimo e poi scomparendo di nuovo

La sera la P3 passò meravigliosamente per Phoebe e Prue, che, con i loro "lovers" si stavano divertendo da matte. Un po' peggio se la cavava Piper, che, al contrario era veramente triste (N.d.A. sfido io a trovare una persona contenta dopo aver ucciso la persona amata, anke se era un demone). 
"Piper, ti dispiacerebbe andare a prendere una bottiglia di vino di la?" chiese Abbey
"Nessun problema" disse la ragazza "Tanto non ho proprio niente da fare" finì borbottando.
La ragazza entrò nel magazzino mentre i Roxette cantavano "Vulnerable". Si mise a cercare la bottiglia ma involontariamente fece cadere una rivista dalla quale scivolò fuori un biglietto. Incuriosita si chinò e lo raccolse. Riconobbe immediatamente la calligrafia di Leo e, lesse il biglietto col cuore in gola.

"La vita mi ha riservato brutte sorprese
piene di pericoli e di dolori
finché non sei arrivata tu.
Hanno cercato di dividerci
dai più alti dei cieli ci hanno provato.
La vita è lunga, i giorni sono tanti
ma l'amore che provo per te
è molto più grande.
I miei sogni sono immensi,
ma tutti si racchiudono in una
sola parola.
Te la scrivo in queste quattro righe
che vengono direttamente dal mio cuore:
quella parola è il tuo nome
e tu sei il sogno più grande
che questo Angelo Bianco possa avere
Ti Amo
Leo" (by Melinda)


Frastornata, rilesse la poesia almeno dieci volte. Leo l'amava ancora? Dopo tutto quello che gli aveva fatto passare? Senza pensare ad altro che a trovarlo e a dirgli tutto, Piper uscì dal locale senza dire niente a nessuno. Prese l'auto ed andò a casa loro, chiamandolo ma lui non rispose.
"Leo, dove sei finito?" si chiese ad alta voce guidando senza meta per la città quando all'improvviso ebbe un illuminazione: l'appartamento dove abitava Leo quando era mortale. Fece un'inversione a U e tornò indietro fino ad arrivare ad un palazzo in periferia. Salì al terzo piano e bussò. Non rispose nessuno.
"Beh, era quasi logico" si disse. Prese dalla tasca un mazzo di chiavi e fra tante ne scelse una. Quella chiave l'aveva persa Leo mentre lavorava e lei si era sempre dimenticata di restituirgliela. Entrò nell'appartamento, che era molto semplice: un letto, un bagno, una specie di cucina, una poltroncina e una TV. La ragazza si guardò intorno e non si accorse di segni di presenza recenti, ma poi vide un foglietto simile a quello che aveva trovato al locale sopra il letto. Si inginocchiò vicino a questo e si mise a leggere.

" Tutti mi dicevano che sarei riuscito a dimenticarti prima o poi
Però io non ci riesco
Passo ore e ore a guardare gli ultimi attimi in cui tu eri qui con me
E a chiedermi dove ho sbagliato
Spesso ripenso al nostro incontro
Mi bastò uno sguardo per volerti mia
E ora, ora mi chiedo perché ti ami ancora
Anche se c'è un altro accanto a te.
Da quel giorno tu non mi hai cercato più.
Molte volte ho provato a dimenticare, a scappare
Ma ci sei sempre tu nei miei pensieri.
Ti vorrei, tu lo sai
Come sai quanto immenso è il mio amore per te.
Ma tu hai già fatto la tua scelta
Spero che tu possa avere una vita felice
Per la mia dolce Piper
Addio Leo" (by Laura, Melinda, Kika)

Appena lesse queste righe, Piper lasciò cadere il foglio a terra e si mise a piangere appoggiando la testa sul letto. Non bastava che il suo ragazzo fosse un demone, ora una persona che le aveva detto di amarla l'abbandonava così, sempre per colpa di quel demone. Piper rimase nell'appartamento di Leo tanto da addormentarsi. La mattina Leo capitò (forse per caso, forse no) nel suo vecchio appartamento. Piper, sentendo un rumore familiare si svegliò e si ritrovò l'Angelo vicino.
"Leo" lo chiamò
"Che ci fai tu qui?" chiese lui incuriosito dalla situazione
"Ti cercavo" rispose la ragazza facendogli vedere i due fogli
"Non ti preoccupare, ho veramente intenzione di andarmene" rispose Leo.
"Aspetta!" lo fermò la ragazza "Non so se hai saputo cosa ho dovuto fare con Dan. Era un demone e ha tentato di ucciderci. Ieri, dopo averlo ucciso ho trovato questo al P3 e sono venuta a cercarti per dirti che ti amo ma poi ho trovato questa" gli mostra la seconda poesia "E quindi lo chiedo a te. Che devo fare? Se te ne vuoi andare non ti trattengo ma tu sappi che ti amo comunque" 
L'Angelo ci pensò un po' su poi le disse.
"Vuoi una risposta? Che ne dici di questa?" le disse baciandola "Se tu mi ami non me ne andrò. Piper TI AMO". 
Lei lo abbracciò e insieme si teletrasportarono a villa Halliwell.

 
Scritto da Kika
con la collaborazione di Melinda, Laura e Roby


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