RIVEDENDO LA VITA
Scritto a giugno 2000
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"Charmed"
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1
La Buckland nell' ultimo mese era
diventato un posto addirittura insopportabile. La confusione regnava sovrana. Le
scrivanie erano ricolme di cartellette da revisionare, ed il lavoro era
fortemente in aumento. Il personale non riusciva proprio più a stare alla pari
con la mole di lavoro. Prue era da due giorni che neppure faceva rientro a casa.
La ragazza si faceva portare il cambio da Phoebe, prima che questa andasse in
università; mangiava qualcosa di sfuggita e poi trascorreva il resto della
giornata attaccata al suo portatile. In quei giorni era quasi intoccabile.
Suscettibile, irritabile, non sopportava le continue sciocchezze di Jack. Le
pesava la sua presenza, l' irritava la sua voce. Tutto questo era una cosa
strana per Prue, sempre così attenta a non ferire i sentimenti altrui, così
educata e posata. Probabilmente il troppo lavoro l' aveva cambiata, o chissà
quale strana ragione si celava dietro a quel comportamento.
Occhiali profilati di nero abbassati sul naso, capelli raccolti in un
accidentale chignon, matite ben temperate davanti al blocco degli appunti : questo
era il mondo di Prue in quei giorni. La luce al neon era accesa ventiquattro ore
su ventiquattro, le piante che aveva sempre curato con amore erano rinsecchite.
Tutto il mondo che le stava intorno si stava sfasciando davanti agli occhi
incapaci di intendere della ragazza.
Piper e Phoebe erano molto preoccupate per la sorella; certamente tutta quella
tensione non le avrebbe giovato . Prue sembrava forte e determinata, ma stava
perdendo di vista la sua vita, che da qualche tempo a questa parte non ruotava
attorno che al lavoro.
Qualcuno o qualcosa doveva far capire a Prue il vero senso della vita, farle
riscoprire la gioia delle piccole cose, della quotidianità, delle sciocchezze .
Era ora che anche lei si lasciasse andare al flusso vitale di una ragazza della
sua età. Troppi schemi, troppe responsabilità la stavano e l' avevano
soffocata, non permettendole di godere della sua spensieratezza. Tra mostri,
demoni, lavoro Prue aveva perso di vista la sua vita, soprattutto dopo la morte
di Andy.
Piper e Phoebe non sapevano bene cosa fare, ne cosa dire per convincere Prue a
prendersi un momento di riposo; la ragazza rispondeva loro la solita frase, ogni
qualvolta si cominciava il discorso :
- Questa è la mia vita! Il mio lavoro alla Buckland è tutto per me. Amo ciò
che faccio e credo di farlo bene. Cosa potrei desiderare di più ? E poi
sorelline non preoccupatevi a distrarmi c' è sempre qualche baldo demone che mi
toglie per qualche ora da dietro la scrivania - .
Prue cercava sempre di interrompere così il discorso, un sorriso e cambiava
argomento, ma questa volta Phoebe era decisa a non permetterglielo. Phoebe era
tenace tanto quanto Prue e quando si metteva in testa qualcosa, allora si che c'
era d' avere paura.
La mattina, prima di recarsi da Prue per portarle il
vestiario, la giovane sorella si precipitò in camera di Piper, nel tentativo di
cercare un aiuto. Piper da canto suo, non era una vera e propria fonte di
ispirazione, come era solita dire Phoebe - non amava usare la sua fantasia -;
anche lei era molto razionale e schematizzata , benché la sua storia d' amore
con un angelo bianco non sembrava esserlo ! Guardando per un attimo la sorella
che portava in volto ancora i segni di una notte movimentata, Phoebe capì che
ancora una volta avrebbe dovuto risolvere la situazione da sola.
-Phoebe, perché sei piombata in camera così presto ?! ma sai almeno che ore
sono! E poi la prossima volta bussa prima di entrare !- disse Piper
arrotolandosi i lunghi capelli in uno chignon e con gli occhi che continuavano a
guardare verso la porta del bagno, quasi con fare preoccupato mentre
rimproverava la sorella.
Ma Phoebe aveva l' occhio lungo, e non impiegò molto per capire che Piper
probabilmente non era sola. Furbescamente e maliziosamente allora la ragazza si
rivolse a Piper :
-Scusa... ma la doccia del piano inferiore non funziona, e sai che devo andare
da Prue! Quindi se non ti dispiace usufruirei della tua, dato che sei l'unica
che ha il bagno comunicante con la camera!-
Piper sobbalzò. E Phoebe si convinse che allora c'era qualcuno in quella stanza
che la sorella non voleva che lei vedesse. Allora senza che Piper potesse
risponderle, la ragazza aprì la porte della toilette, ma dentro non vi trovò
anima viva. Sorpresa e delusa, rivoltasi alla sorella :
-Questa volta me l' hai fatta ! ma non credere io ho capito tutto. Io capisco
sempre tutto. Tutto … - continuò a ripeter più volte girando per tutta la
camera.
-Ma Phoebe... hai finito? Smettila di girare per la camera. Fai quello che devi
e esci.- rispose scocciata Piper, ma sollevata, agitando animosamente le mani.
Phoebe allora le si avvicinò e cambiando espressione del volto
-Seriamente, non sono qui per la doccia, ne tanto meno per salutare Leo .- e
Piper di suo alzò lo sguardo verso l' alto incrociando le mani al petto- la
ragione per cui ti ho svegliato è che sono preoccupata per Prue. È da due
giorni che vado alla Buckland e sono altrettanti giorni che lei non mette fuori
la testa da quel maledetto ufficio. Piper inizio a preoccuparmi, Prue passa
troppo tempo in quel posto.-
-Hai ragione Phoebe. Purtroppo devo ammettere che non hai torto, ma del resto
sai com' è fatta Prue, se il lavoro non è finito come vuole lei, non si stacca
da quel computer fino a che non ha raggiunto il risultato migliore.-
-Eppure ci sarà un modo per farle capire quello che sta' perdendo,
rinchiudendosi in quel mondo assurdo. E' giusto amare il proprio lavoro, ma a
questo c' è un limite e lei è da un po' che l' ha superato. Quindi se lo
capisce da sola bene, altrimenti ci penseremo noi…-
-Noi? In che sensoo? Cosa diavolo hai in mente di mattina così presto! Ma la
notte tu cosa fai dormi, o pensi ai guai che dovrai fare il giorno dopo!?-
Questa volta Piper se l' era andata proprio a cercare, e Phoebe non perse l'
occasione per dirle:
-Vedi cara, io non ho nessuno che allieta le mie fredde notti - diceva facendo
finta di abbracciarsi teneramente - quindi penso, rifletto e il giorno dopo Voilà
sono pronta per affrontare nuove e splendide avventure-
-Peccato che in queste ci debba essere anch' io !- sbuffò Piper.- comunque hai
già pensato a qualcosa in particolare per distrarre Prue ?! una festa, un
appuntamento al buio, una vacanza…
-Certo che il tuo spirito di iniziativa è ben ristretto ai soliti quattro o
cinque luoghi comuni! Non capisci che a Prue serve uno stimolo più forte, un
qualcosa di intenso che le faccia accendere il desiderio della vita…-
-Sentiamo cosa riuscirebbe a far accendere questo fuoco. Sono proprio curiosa,
parla pendo dalle tue labbra. Illuminami o saggia Phoebe.
-Non ho ancora un piano ben preciso ma…
-Ma niente, pretendi che io ti aiuti e poi mi bocci le proposte, e in più
neanche tu hai un piano vero e proprio da attuare! Certo che come stratega lasci
molto a desiderare!
-Ehi Piper, non è questo il momento di offendermi. Ma ti dirò di più, fai
finta di non avermi mai incontrato stamattina ne tanto meno di avermi sentito,
mi arrangerò da sola. Vedrai, ti farò rimangiare le tue calunnie.
-Con vero piacere mia cara, considererò la giornata come un dono piovuto dal
cielo. Finalmente un po' di sana tranquillità
-Ah davvero, allora ti saluto sorellina - e uscì dalla camera sbattendo la
porta.
Era la prima volta che le due ragazze litigavano in tal modo e appena Phoebe uscì
dalla camera vi comparve Leo :
-Piper non ti sembra di aver esagerato questa volta con Phoebe? Lo sai che lei
vuole solo aiutare Prue. Lei è uno spirito libero e creativo, forse tu a volte
sei troppo severa con lei.
-Davvero ! tu pensi che io sia una sorella rigida e bacchettona. Bene allora se
cerchi compagnia stanotte ti consiglio di non passare di qua , ma di andare
direttamente dalla cara, dolce Phoebe.
-Ma Piper, non era quello che volevo dire..
Non finì il discorso che un grosso cuscino gli venne scaraventato in faccia.
Leo , visto la mal parata se ne andò e Piper :
-Vai , vai tanto….. tanto ormai la giornata è rovinata- e si mise la testa
sotto il cuscino del letto.
2
Phoebe era veramente arrabbiata con Piper. Ora
il suo scopo era quello di dimostrare alla sorella che anche lei sapeva
organizzare e realizzare progetti, non le mancava che una buona idea! Pensò
allora di sfogliare il ben amato libro delle ombre, per avere un' ispirazione.
Sfogliò il libro tante di quelle volte che neanche si accorse del tempo che era
trascorso inesorabile. Era il momento di recarsi da Prue per portarle il cambio.
Phoebe allora si preparò velocemente e percorse la strada correndo fino al
primo autobus che l' avrebbe portata alla Buckland.
Accanto alla ragazza sul pullman era seduto un barbone, grosso e sorridente che
teneva fra le mani un piccolo libro, tutto sporco e consumato. Di tanto in tanto
il vecchio ne sfogliava le pagine, e lo sguardo della ragazza era fortemente
attratto dalle immagine smunte di quel libercolo. Phoebe cercava inutilmente di
distogliere lo sguardo fin quando il vagabondo le si rivolse :
-Signorina, lei osserva il mio libro con vivo
interesse. Le piacerebbe averlo? Se vuole glielo regalo, vede io ne ho tanti
altri- disse aprendo la busta di plastica che aveva ai piedi.
La ragazza era imbarazzata e indecisa; ben sapeva che non avrebbe dovuto
accettare un regalo da uno sconosciuto, ma l' attrazione verso il libro era così
forte che alla fine :
-La ringrazio, lei è molto cortese, ma non posso accettarlo come dono, mi dica
almeno quanto può valere.
-Valere questo libercolo ! Non credo, sa, che questo abbia un valore, almeno non
monetario. Lo prenda senza problemi e poi se glielo dico io di prenderlo…
Phoebe non se lo fece ripetere , ringraziò e prese in mano il libro. Il vecchio
scese ad una fermata prima della Buckland.
La giovane sfogliava avidamente le pagine di quel libretto. Cercava l' indice, e
la copertina con il titolo; nella ricerca a momenti si stava dimenticando della
fermata. Scesa dal tram si diresse verso l' edificio tenendo un dito nel libro
come segnaposto.
Arrivata nell' ufficio di Prue si accomodò sulla poltrona di pelle che si
trovava proprio davanti alla scrivania. Phoebe era stranamente silenziosa
immersa nella lettura di quelle pagine, appoggiò sulla scrivania piena di
scartoffie il ricambio della sorella senza quasi guardarla negli occhi. Prue da
canto suo sembrava la stesse ignorando, indaffarata com' era nel suo lavoro.
Passarono pochi minuti prima che Phoebe terminasse la lettura del libercolo, che
tutto sommato era sottile di spessore. Una formidabile idea l' era venuta in
mente : doveva far rivivere la sua vita a Prue attraverso un viaggio nel tempo,
proprio come quello del libro. Questo era l' unico modo perché la ragazza si
rendesse finalmente conto di come stava trascurando se stessa, il modo per
superare gli iceberg dimenticati.
-Prue non avresti un foglio e una matita da prestarmi?
La ragazza non distolse lo sguardo dalla cartelletta che stava esaminando, alzò
semplicemente una mano in direzione del contenitore di matite spuntate e la
porse verso la sorella. Prue fece il tutto senza vedere quello che stava
facendo, tale era l' abitudine di quelle mosse.
-Decisamente devo fare qualcosa. Non può andare avanti così. Adesso non alza
proprio più lo sguardo, se prosegue di questo passo diventa un ' automa.
Passarono pochi minuti prima che la ragazza preparò un incantesimo ad hoc per
la situazione, pensando tra se - quel vecchio mi ha dato un' ottima ispirazione,
fortuna l' ho incontrato!-
Ma quello per la ragazza non fu un incontro fortunato, anzi solo la prefazione
di una lunga disavventura, ma questo Phoebe ancora non lo sapeva. Abbozzato l'
incantesimo su un pezzetto di carta bianca, Phoebe lo lesse :
"Ieri , oggi , domani
che la rosa dimensionale
ci accompagni nel nostro cammino astrale,
che noi possiamo veder ciò che è stato
ritornando nel nostro passato,
che noi possiamo vedere ciò che accadrà
saltando dal passato un passo in là.
E quando ogni cosa risolta sarà
la rosa nel presente ritornar ci farà."
Prue non fece in tempo a fermare
l' incantesimo in atto della sorella , che le due si ritrovarono nel passato. La
ragazza guardava la sorella con sguardo minaccioso imprecando verso questa
dicendo:
-Phoebe, revoca subito l'incantesimo, non ho
tempo per i tuoi scherzi.
-Ma quali scherzi! Tu da qui non ti muovi finchè non è il momento, e questo lo
deciderò io- Phoebe ancora non sapeva che quelle parole sarebbero state
pronunciate più avanti nel loro cammino da un demone.
Nonostante le continue ammonizioni della sorella, Phoebe continuò a camminare
per una lunga strada di mattoni colorati. Il paesaggio era quello di San
Francisco, non c'erano dubbi, l' unica particolarità era appunto quella strada,
che altro non serviva che a riportare nel presente le due giovani.
-Prue non ti sembra di essere Dorothy nel regno di Oz. Anche lei se non mi
sbaglio doveva seguire il sentiero dalle mattonelle gialle…
-Forse quello che non ricordi è che la poverella si imbatteva in 4 perfide
streghe, prima di poter giungere dal mago. Ti vorrei ricordare che in questo
caso le streghe siamo noi!
-Ma come fai a ricordarti la storia ?! Che sciocca, era uno dei tuoi libri
preferiti, adesso che mi ricordo l' ho rivisto qualche tempo fa in soffitta.
Mentre parlavano le ragazze
proseguivano il loro cammino :
-Phoebe, dimmi almeno dove ci devono portare
queste mattonelle colorate ?! Non ho intenzione di vagare per il tempo!
-Non ti preoccupare, quando vedrai capirai da sola!
-Capire che cosa ?!-
-Questo!- fece la ragazza indicandole un albero, sotto il quale c' era la figura
di una persona. - Fossi in te io mi avvicinerei.- Phoebe sapeva che là c'era
Andy, o meglio lo spirito di Andy , che come Prue non si era dato pace per
averla lasciata in quel modo. Lo spirito infatti si era fermato nel passato,
rimpiangendo il triste futuro dell'amata.
Prue non era entusiasta al pensiero di avvicinare quell' ombra, ma Phoebe
insistette, finché non si decise ad andare. Nel vedere l' ombra che prendeva
sembianze, Prue cominciò a strofinarsi gli occhi, e solo quando ne dedusse
l'identità corse verso la quercia, gridando il nome di Andy...
Lo spirito da canto suo, non credeva a ciò
che vedeva. Avrebbe voluto abbracciarla , stringerla forte a sè, e
tranquillizzarla con i suoi baci, ma essendo solo spirito non poteva farlo. Prue
lo vedeva come se fosse una persona vivente, senza capire che in realtà ciò
che aveva davanti non era che il corpo astrale dell'amato. Phoebe era rimasta
discretamente in disparte, per lasciare i due in intimità, decise allora di
accucciarsi sotto un albero lì vicino e si addormentò.
Prue e Andy ebbero così tutto il tempo di parlare e di confidarsi i loro
sentimenti, e tutto ciò che nella vita non erano riusciti a dirsi. Prue
finalmente si dimostrava essere una persona fragile, e debole bisognosa ancora
di tanto amore. Andy lo aveva sempre saputo che dietro all' apparenza, Prue era
forse la più fragile delle tre sorelle.
-Andy, se solo tu sapessi quante cose sono successe da quel giorno terribile. Se
solo sapessi quanto mi sento in colpa per la tua morte, se solo tu sapessi
quanto ti ho amato- finalmente la ragazza era riuscita a dirglielo ciò che
provava - e come non riesco a dimenticarti.
-Prue lo stesso vale per me. Dimenticarti non è possibile, vorrei che le cose
per noi fossero andate in modo diverso, ma come direbbe Phoebe questo non è
stato deciso da noi. Ma io non rimpiango di averti amato e di amarti, credo che
questo sentimento non cambierà mai; ma tu devi cercare di ricostruirti una
vita. Sei così bella, e tenera. Non puoi aggrapparti al passato, ignorando le
possibilità di essere felice!
-Ma io Andy…
-Non esistono ma. Cosa credi che per me sia bello vederti soffrire! No,
preferirei sapere che mi hai dimenticato e che ora sei felice con qualcuno
piuttosto che vederti rimuginare il passato. Prue il passato non torna, e questo
purtroppo l' ho imparato a mie spese. Se solo non avessi sprecato tanto tempo
prima di dirti quanto ti amavo….ora avrei più ricordi di noi…
La ragazza lo fermò, non gli permise di andare avanti. Con le mani cercava di
toccarlo, accarezzarlo, ma capiva che era cosa inutile, sentiva comunque che i
loro cuori non erano mai stati così vicini come in quel momento.
3
Alla Buckland tutti erano in cerca di Prue,
che sembrava essere sparita. Jack era preoccupato per la scomparsa improvvisa e
immotivata della ragazza, pensò allora di chiamare Piper per saperne di più,
ma la ragazza non aveva alcuna notizia della sorella. Piper si ricordò allora
che la mattina Phoebe le aveva detto che si sarebbe recata all' ufficio di Prue.
-Jack, questa mattina presto dovrebbe essere venuta Phoebe per portare il
ricambio a Prue. Tu non l' hai vista?
-Sì, certamente, anche perché quando arriva non si può non sentirla, però
non l' abbiamo vista uscire di nuovo.
-Cosa vuoi dire?! Sia Prue che Phoebe non si trovano più. Ma stai scherzando,
non possono essersi volatilizzate nel nulla - poi pensando fra sé - e invece sì
che possono, sono streghe, e ho paura che quella peste di Phoebe ne abbia
combinata una delle sue anche stavolta, ma io mi domando che cosa?-
Dall' altra parte del telefono, dopo un momento di silenzio da parte della
ragazza :
-Piper, sei ancora in linea ?!
-Sì, sì Jack stava soltanto pensando dove potessero essere quelle due.
Comunque non ti preoccupare, vedrai che salteranno fuori quando meno te lo
aspetti- e chiuse la comunicazione. Adesso non le rimaneva altro che ipotizzare
dove potessero essere. Decise allora di annullare gli appuntamenti del
pomeriggio, pensando che questa volta Phoebe gliela avrebbe pagata cara.
Piper non era abituata a passare all' azione da sola, di solito accanto a lei c'
era la mente di Prue , e l' entusiasmo di Phoebe, si sentiva un po' smarrita ;
ma niente che un buon respiro profondo non potesse risolvere ..
Prima cosa da fare era recarsi sul luogo dove erano state viste l' ultima volta-
pensava tra se la ragazza, ispirandosi ad un vecchio film poliziesco che aveva
visto in tv qualche sera prima.
Prese le chiavi della macchina e si avviò verso la Buckland. Aveva proprio uno
sguardo deciso, e arrivata sul posto non si perse in tanti convenevoli con le
persone che incontrava, ne tanto meno con Jack, che disse :
-Oggi devo aver fatto qualcosa o detto qualcosa di sbagliato perché tutte le
sorelle Halliwell mi trattino così male.
Ma Piper non replicò, entrò nell' ufficio della sorella e chiuse bene la
porta, quando ancora sentiva borbottare il povero Jack.
Incominciò a rovistare sulla scrivania per vedere se ci fosse qualche
biglietto, quando l'occhio cadde su un libretto smunto e vecchio che si trovava
sulla poltrona davanti la scrivania. Non riconosceva la provenienza, era la
prima volta che lo vedeva, e con fare schizzinoso con un fazzolettino lo prese
tra le mani.
-Strano che Prue abbia preso questo libro !- poi nell' aprirlo vi trovò il
foglietto di carta su cui Phoebe aveva scritto la formula che le aveva portate
nel viaggio dimensionale , allora Piper - ecco spiegato questo schifosissimo
libretto e la scomparsa di quelle due . Alla fine Phoebe probabilmente è
riuscita nel suo intento, anche se non capisco il suo piano.-
La ragazza prese con sé il libro, avvolgendolo in un giornale, e l'incantesimo,
poi fece ritorno a casa pensando di ritrovare le ragazze.
Quando rientrò però nessuno era lì ad attenderla, ma Piper
non si preoccupava, pensava fosse solo una questione di tempo prima che le due
sorelle facessero ritorno. Le ore passavano e la tranquillità di Piper si
tramutò in agitazione. Era furiosa con Phoebe, ed incredula che Prue non
l'avesse avvertita conoscendo il suo carattere ansioso . Da sola Piper non
sapeva proprio che fare, quando all' improvviso una luce azzurrognola le si
presentò davanti :
-Ah buon giorno. Ma chi si vede!! Quando servi non ci sei mai!-
-Piper, ho appena saputo.
-Saputo cosa ?! perché fai quella faccia. Mi vuoi far preoccupare. Guarda che
ci sei riuscito
-Allora non lo sai ancora!
-Non so cosa? Leo, non è il momento per gli indovinelli!
-Le tue sorelle sono in un grande pasticcio.
-Ecco, lo sapevo, non si può stare in pace un giorno in questa casa. Ma dove
sono ? che cosa hanno combinato, o meglio cosa a combinato Phoebe!
In effetti le cose si stavano mettendo male per Prue e
Phoebe, che avevano dovuto lasciare Andy all' improvviso, senza che i due si
potessero dire addio. Ancora una volta il destino si era messo contro di loro,
ma in realtà quello non era il destino bensì qualcosa di peggiore : un demone.
Phoebe non si spiegava l'improvviso cambiamento di scenario, nel suo incantesimo
non era prevista la durata, qualcosa stava andando per il verso sbagliato, ma
cercava di non dare l' impressione di essere preoccupata, anche se in realtà lo
era. Prue le chiese allora di ritornare sotto la quercia, perché non aveva
ancora finito di parlare con Andy, non poteva succedere una seconda volta,
lasciarlo così. Phoebe non aveva proprio idea di come fare per accontentare la
sorella, decise allora di proseguire il cammino lungo il sentiero colorato,
quando all' improvviso questo s' interruppe, al che Prue:
-E questo cosa significa Phoebe? Perché la strada si è interrotta qui ? siamo
davanti alla Buckland non c' è dubbio , ma quel vecchio vagabondo non l' ho mai
visto…- disse indicando la figura del vecchio che Phoebe aveva incontrato la
mattina sul tram.
-Tu forse non l' hai mai visto, ma io sì. È un vagabondo simpatico che
stamattina mi ha dato questo libro…- disse cercando il libro nella sua borsa,
dimenticandosi di averlo lasciato sulla poltrona in ufficio - oh no, non lo
trovo più, devo averlo dimenticato nel tuo ufficio, ma non importa tanto non ci
serve.
-Spiegati meglio. Mi vuoi per caso dire che hai accettato un libro da quello
sconosciuto?!
-Certo, ha insistito perché lo prendessi. E bada di cambiare il tono della
voce, perché è grazie a quel libro che mi è venuta in mente questa bella idea
del viaggio dimensionale, oltretutto mi ha ispirato l' incantesimo.
Una voce forte e grossa, da chissà quale parte, scoppiò in una risata e disse
:
-Povera Phoebe! Come sei ingenua!
Phoebe non capiva e guardava con sguardo perplesso Prue, che cercava di
individuare la provenienza della voce
-Chi mi sta parlando? Fatti avanti! Come osi burlarti di me ?!
E la voce nuovamente sghignazzò:
-Attenta signorina, qui chi comanda sono io! Cerca di non dimenticarlo!
-Ah davvero, allora ti lasciamo solo, noi leviamo il disturbo - e cercò di
pronunciare l'incantesimo per ritornare nella realtà; ma fallì.
-Oh Phoebe, Phoebe ! da quanto che non mi divertivo così ! ma adesso
smettiamola di scherzare. Non hai ancora capito che siete mie prigioniere-
insistette la voce baritonale.
Phoebe voltandosi verso la sorella :
-Ma come mai l' incantesimo non ha funzionato? Sono sicura sia giusto, non
capisco il perché!
E il demone :
-Cara la mia streghetta è inutile bisbigliare, io sento, vedo e capisco tutto,
questo è il mio regno e voi da ora in poi non ne conoscerete altri.- continuò
ridendo - ma forse non avete ancora capito. Mi vedo costretto a spiegarvelo, ma
prima devo fare una cosa importante - il demone pronunciò allora un incantesimo
:
"Un'altra donna il libro a me ha portato
quindi lascio te che finora ho amato
ritornar nel tuo passato…"
L'unica cosa che cambiò nello scenario che le ragazze
avevano davanti agli occhi era il vecchio vagabondo, accanto si materializzò
una figura di giovane donna, che si strinse forte a lui. Poi il demone ricominciò
ad interloquire con le sorelle:
-Forse ora avete capito. E' proprio quello che stai pensando, mia giovane
strega. Quel vecchio che tu stamani hai incontrato era il padre della donna che
ho amato fino a ieri, prima che mi accorgessi della tua bella sorella. Così ho
promesso al vecchio che avrei liberato la figlia se lui fosse riuscito a farti
cadere nel mia trappola. Sinceramente non pensavo che la cosa sarebbe stata così
semplice, tu infatti ti sei fatta convincere velocemente a prendere il libro,
per questo ti devo ringraziare.
Phoebe si sentiva stupida per quello che aveva combinato. Era solo colpa sua se
lei e Prue si ritrovavano in quel disastro e fra se pensava - Piper stamane non
aveva tutti i torti, sono troppo impulsiva.- con occhi pieni di dolore e
rammarico si voltò verso Prue cercando di spiegare il perché delle sue azioni,
ma Prue prima che lei cominciasse:
-Non ti preoccupare Phoebe! Capisco le tue ragioni e ti ringrazio per quello che
hai fatto. Tu volevi aiutarmi, chissà quante volte hai cercato di farmi
ragionare ma io… ora non pensiamoci la cosa importante è che adesso dobbiamo
escogitare qualcosa che ci faccia uscire di qui.
-Prue…
E il demone :
-Come sei sempre risoluta mia cara Prue. Avere te al mio fianco sarà veramente
piacevole.
-Non cantare vittoria troppo in fretta, nostra sorella ci tirerà fuori in
fretta- disse Phoebe rivolgendo lo sguardo verso la sorella.
-Certo Phoebe, Piper troverà un modo per farci uscire da qui.
-Sì, sì, intanto mettetevi comode, credo che dovrete aspettare a lungo,
guardate se non mi credete. - disse il demone aprendo uno squarcio nel cielo
dove si vedeva Piper; poi il demone se ne andò, o almeno così sembrò alle
ragazze...
4
Piper era salita in soffitta con Leo per
cercare qualche indizio sul libro delle ombre, quando finalmente trovò qualcosa
su di un demone dal nome SCINTUR. Questi era un demone che viaggiava per le tre
dimensioni temporali, di cui era il signore, in cui imprigionava donne terrestri
di cui si era invaghito. Non era il solito demone, Scintur, aveva la magna
conoscenza di tutto quello che accadeva . Il problema era raggiungere le
sorelle.
Il potere del trio si era spezzato perché Piper era sola nella dimensione
presente della realtà, e Phoebe e Prue erano sole nella dimensione del
trapassato prossimo, dove Piper non c' era. Il potere del trio questa volta non
avrebbe risolto i loro problemi. Piper era disperata non sapeva cosa fare, con
gli occhi cercava l' aiuto di Leo, anche se sapeva che lui non poteva fare
niente non essendo più il loro angelo bianco, ma il ragazzo risoluto :
-Non c' è tempo da perdere. Piper
avvicinati.- la ragazza obbedì stranamente senza reclamare - e stringendola a
se' disse:
"CHE IL PLURALE DIVENTI
SINGOLARE
CHE NOI SIA IO
CHE IL SUO CORPO COINCIDA COL MIO."
Piper e Leo divennero un' unica
persona per grande stupore da parte di Phoebe e Prue. Leo aveva fatto una cosa
che sicuramente gli avrebbe procurato guai, ma non ci pensò e si portò in un
lampo nella dimensione di Scintur.
Phoebe si domandò allora incuriosita - chissà cosa starà provando Piper! Prue
non credi sia una sensazione strana coincidere con il corpo di un' altra persona
!-
-Credo proprio di sì. Piper capirà veramente
cosa vuol dire il detto due cuori un'anima!-
Poi lo squarcio nel cielo che permetteva loro di seguire le mosse di Piper si
coprì, e arrivò Scintur:
-Bene , bene vedo che vostra sorella è risoluta, e niente da dire di
quell'angelo bianco. Chissà quale dura punizione l' attenderà per quel suo
gesto, ma del resto solo Dio lo sa.- e scoppiò in una fragorosa risata,
compiaciuto della ironica battuta e poi serio:
-Non preoccupatevi, tanto non riuscirà a salvarvi ugualmente. Io lo impedirò.-
e scomparve. Prue:
-Maledetto Scintur. Ora si burla anche di noi.
Scintur si era portato nella dimensione passata per dare il " benvenuto
" a Piper e a Leo, che ancora ben non sapevano a cosa avrebbero dovuto
andare incontro. Per prima cosa Leo annullò l' incantesimo per scindere i loro
corpi, e Piper nel rinvenire in se stessa, guardò il ragazzo con occhi
scioccati, ma non ebbero tempo per parlarsi che videro Andy.
Piper accorse verso il ragazzo, incredula, non si aspettava di incontrarlo ma
tra sé si capacitò per quello che Phoebe aveva fatto. Finalmente aveva capito
il piano della sorella e dopo aver parlato con il ragazzo si rese conto che la
mattina era stata troppo dura con la sorella. Lei in realtà aveva capito tutto,
aveva capito cosa provava Prue.
Piper e Andy ebbero solo il tempo per salutarsi e pochi minuti per discorrere
tra loro prima che Scintur facesse il suo ingresso. Piper era felice di vedere
il ragazzo :
-Andy non puoi capire l' immensa gioia che provo nel rivederti. E' passato così
tanto tempo da quando…-
-Sì Piper. Prima ho incontrato le tue sorelle e poi non so il perché
all'improvviso sono scomparse. Tu non puoi fare qualcosa, io devo rivedere Prue,
non abbiamo potuto finire di spiegarci, io la devo rivedere, Piper aiutami.
A Piper si stringeva il cuore, nulla poteva fare per aiutare il ragazzo, ma
forse Leo, sì Leo lo avrebbe potuto aiutare.
-Leo, forse lui ti può aiutare!
-Ma lui cosa ci fa qua ?! non mi vorrai dire che è anche lui uno stregone ?!
-Andy è un discorso molto lungo da spiegare. E noi abbiamo tutto fuorché tempo
da perdere.- e la ragazza le spiegò la situazione e il motivo per il quale le
due sorelle erano scomparse all' improvviso.
Il ragazzo non riusciva a capacitarsi che ancora una volta un demone lo aveva
separata dall' amata. E guardando Piper e Leo cercò di strappare loro una
promessa :
-Promettetemi che la potrò rivedere almeno
una volta. Vi prego, non potrei vivere in pace.
-Andy, io non saprei, non credo ti poter fare molto …
Ma Leo l'interruppe:
-Va bene Andy, faremo l' impossibile per esaudire la tua richiesta. Ma tu ora
cerca di raggiungere un posto sicuro, in una dimensione nella quale Scintur non
possa raggiungerti, di sicuro tra non molto si presenterà, ed è meglio non dar
lui la possibilità di distruggerti.
-E perché mai vorrebbe distruggere Andy? Oh , forse mi vuoi dire che Scintur
vuole Prue...
-Non permetteteglielo ve ne prego
-Certo Andy, faremo di tutto perché ciò non succeda
Andy riuscì a liberarsi dalla dimensione passata, e Scintur arrivò :
-Bene, vedo che siete riusciti ad allontanare Andy. Non importa, vorrà dire che
distruggervi sarà un piacere maggiore!
-Leo, questa voce ce l' ha con noi?!
-Temo proprio di sì Piper. Ma non temere andrà tutto per il meglio
-Se lo dici tu. Comunque io sarei dell'idea di escogitare un piano e subito
prima che questo baritono faccia qualcosa che non mi piaccia...
-Non so se il tuo potere di fermare il tempo qui possa funzionare. Anche perché
lui né è il padrone, però ..
-Leo non credo abbiamo tempo di congetture, o alzo le mani adesso o non le alzerò
più per tutta la vita.
Ma Piper anziché spalancare le
mani nell'atto di bloccare il tempo, le incrociò al petto e la sua persona e
quella di Leo si ritrovarono catapultati in una nicchia dimensionale , dove
Scintur non poteva raggiungerli.
Piper era stupefatta, aveva sviluppato un nuovo potere, spostarsi nello spazio-
tempo.
-Vedo con piacere che hai acquisito un nuovo potere. Fortunatamente!
-Ma io non so come ho fatto, so solo che ho
pensato dentro me di volermi trovare in una dimensione dove Scintur non mi
potesse trovare, ed eccoci qua!
-Piper però non so per quanto potremo rimanere nascosti da Scintur, solitamente
i tuoi poteri almeno all' inizio non hanno una lunga durata, e poi quel demone
farà di tutto per scovarci.
-E di sicuro sarà furibondo ancor più di prima. Ma se io ho usato i miei
poteri perché non l' hanno fatto le mie sorelle?
-Forse perché tu in questa dimensione passata non esistevi, mentre loro era
rimaste vive nella mente di Andy.
Fine prima parte...
Scritto da Kiara