RINCORSA DISPERATA
Riassuntino : Prue è ferita, e Piper e Phoebe devono raggiungerla…
Fascia d’età : adatto a tutti.
Data : cominciato il 2 gennaio 2001 alle 21.05 e finito il 17 gennaio 2001 alle 23.39
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Dove mi trovo ?
Non ricordo nulla delle ultime 48 ore…tutto ciò che so è che mi trovo in un
posto sconosciuto, con uno squarcio all’altezza della milza che mi fa un male
pazzesco e non ho la minima idea né di come ci sia finita, né il perché.
Sono appoggiata al muro di una casa di legno, forse una baita. La temperatura è
molto bassa, ed infatti i miei piedi sono praticamente congelati. Provo ad
alzarmi, ma un terribile dolore alla caviglia sinistra m’impedisce di
completare questa facile operazione, devo averla rotta in qualche modo che,
ovviamente, non conosco.
E’ che mentre ti portavo qui hai “casualmente” sbattuto…quanto mi
dispiace…
Impossibilitata a muovermi, decido di provare a chiamare aiuto, anche se dubito
fortemente che dall’ampia vallata che si estende sotto al luogo dove mi trovo
qualcuno riesca a sentire le mie urla…e puntualmente queste si disperdono nel
vento gelido.
Ma si può sapere che ho fatto di male per meritarmi tutto questo ? Non so dove
sono, non so perché ci sono finita, non so perché diavolo sono ferita e non
c’è traccia d’anima viva nell’arco di chilometri…bella fortuna.
E poi ho sempre odiato la vista del sangue, specialmente del mio…appena i miei
occhi cadono sulla ferita mi viene un urto di vomito che a fatica trattengo in
gola…come se non bastasse mi si è macchiato il top bianco, quello che ho
pagato 159 dollari (circa 350 mila lire), ma questa è senza dubbio l’ultima
delle mie preoccupazioni attuali.
“Piper, Phoebe, ci sieteeeeeeeee ?” tento un’ultima volta, pur sapendo che
non sortirà alcun effetto…ed invece sento la voce delle mie sorelle, anche se
distante e debole : “Prueeeee, dove sei ?”. Improvvisamente rincuorata, le
chiamo ancora più forte nella speranza che mi vengano a prendere, ma l’eco si
fa sempre più lontano : “Prueeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee, dicci qualcosa, ti
prego !”. Poi più nulla. Ma almeno loro ci sono, e sono sicura che prima o
poi mi troveranno…meglio prima che poi.
Siccome non ho niente di meglio da fare, decido di guardarmi un po’ intorno
per vedere di capire il luogo dove mi hanno portata : è chiaramente un
paesaggio montano, ipotesi confermata anche dal pungente freddo e dalla casa, ma
non sono in grado di dire se siano le Montagne Rocciose o le Alpi…per il resto
niente, non ci sono altri elementi che mi permettano di capirci qualcosa.
Il dolore aumenta ogni istante che passa, sembra volermi divorare, eppure la
ferita non è così grave…poi capisco che non è solo il dolore, a farmi
sentire così concorre anche la paura, la paura di sentirmi abbandonata da
tutti, la paura che nessuno mi possa trovare, la paura di dover passare lì
chissà quanto tempo.
E’ la prima volta che provo un sentimento del genere, finora avevo sempre
avuto una spalla amica su cui appoggiarmi nei momenti difficili, fosse quella
delle mie sorelle o di Andy o di Morris…invece adesso sono sola, senza nessuno
che possa aiutarmi. E’ una bruttissima sensazione.
Il tempo passa lento ma inesorabile, mentre le correnti d’aria mutano
direzione e alzano di parecchio la temperatura…questo rende il mio stato un
po’ più sopportabile, ma sono ancora lontana dai giorni migliori.
I pini e gli abeti sono smossi dal forte vento che proviene, credo, da
sud-est…adesso mi pento di aver sempre odiato la geografia e di non sapere
assolutamente niente sulla rosa dei venti, almeno quello sarebbe stato, per
quanto minimo, un punto di partenza.
Spossata ed insanguinata, decido di provare a fare un sonnellino, magari questo
mi rimetterà in forze…ma come posso dormire in una situazione del genere ?
Almeno avessi la mia borsetta con i sonniferi…sì, proprio quello di cui avrei
bisogno, una bella manciata di psicofarmaci per intorpidirmi e morire
assiderata, considerando il fatto che il Fohn…so che non è Fohn quel vento di
prima, ma siccome è l’unico caldo che conosco…è cessato da un pezzo e il
termometro si dovrebbe aggirare intorno ai 10 gradi sottozero.
O le mie sorelle, o qualcun altro, mi trovano o qui ci rimango davvero secca…
Perché siamo in mezzo alla giungla ?
E soprattutto, dov’è Prue ?
Vedo Phoebe che si riprende dallo stordimento, e neppure io sono al meglio della
condizione. Siamo circondate da alti alberi, con in sottofondo i versi tipici
delle scimmie.
Dove siamo finite, in Amazzonia ?
Intontite e spaesate, cerchiamo di raccogliere le idee…mentre siamo ancora
concentrate sentiamo indistintamente la voce di Prue, anche se terribilmente
debole : “Piper, Phoebe, ci sieteeeeeeeee ?”. Immediatamente rispondiamo,
sollevate nel sapere che perlomeno è viva : “Prueeeee, dove sei
?”…aspettiamo qualche secondo per la risposta, ma questa non arriva.
Proviamo a chiamarla ancora : “Prueeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee, dicci qualcosa, ti
prego !” ma solo il silenzio accoglie questo nostro accorato appello.
“Porc…che facciamo ?” chiede Phoebe.
Non sapendo che dire le rispondo : “Ah boh, per intanto potremmo provare ad
uscire da questa giungla”.
“Ok” risponde, anche se si capisce che non è entusiasta dell’idea.
Almeno avessimo un coltello per tagliare la fitta vegetazione…non faccio in
tempo a finire di esprimere il desiderio che quasi inciampo in qualcosa, mi
chino per vedere e da terra raccolgo un vecchio machete, abbandonato lì da
chissà quanto tempo. Proprio quello di cui avevamo bisogno.
Oh, me n’ero dimenticato completamente…beh, rimedierò subito mandando il
mio animaletto da compagnia.
Cominciamo ad avanzare veloci facendoci largo fra lunghi rami e fastidiose erbe
alte.
Dopo qualche ora, più o meno…infatti entrambe siamo senza
orologio…decidiamo di accamparci alla meglio, ormai esauste. Mentre stiamo per
accendere il fuoco si ode un ruggito, talmente forte da farci accapponare la
pelle, seguito a breve da altri altrettanto maestosi e terribili.
“Cos-cos’è ?” si chiede Phoebe.
“No-non lo so. Ma poiché siamo in una foresta tropicale, potrebbe
essere…”.
“Una tigre !!!!!!” esclamiamo insieme appena spunta fuori dalle fronde.
E adesso ? Come ce la caviamo ? L’unica che col suo potere avrebbe potuto fare
qualcosa, Prue, è attualmente dispersa…non che noi siamo in una situazione
migliore…e, a parte il machete, non abbiamo armi con cui difenderci.
La nostra missione di salvataggio rischia di finire ancora prima di essere
incominciata.
Siamo tutte e due paralizzate dalla paura, non riusciamo nemmeno a muovere i
muscoli della bocca per chiedere aiuto…e anche se urlassimo chi ci sentirebbe
nel cuore della Foresta Nera ?
Il cresciuto felino ci guarda con uno sguardo affamato, come se dicesse “Oh,
finalmente ho trovato il mio pranzo”, poi con un rapidissimo balzo si avventa
su di me…noooooooo, non voglio morire ! Non mi ha lasciato nemmeno il tempo di
alzare le mani per attivare il mio potere da quanto è stato veloce.
Per fortuna avevamo lasciato per terra il coltello…urlo a Phoebe di prenderlo
ma nel frattempo la bestiaccia mi ferisce alla spalla con i suoi affilati
artigli, inoltre è talmente grossa che mi tiene impegnato tutto il corpo e così
non riesco a bloccarla.
Addio mondo crudele, sento che la mia ora è vicina…
Chiudo gli occhi, ormai convinta di essere spacciata, ma mi accorgo di essere
ancora viva…quanto ci mette a scuoiarmi ?
Ad un tratto sento la tigre che si accascia su di me morta…Phoebe l’ha
pugnalata alle spalle.
Disgustata dall’avere un cadavere addosso lo scrollo via frettolosamente…mi
sono macchiata tutta di sangue, che schifo…mi alzo in piedi e ringrazio la mia
sorellina per l’aiuto prezioso.
Mi hanno ucciso Friedman…maledette ! Come farò…ehi, mi è appena venuta in
mente una grande idea per fargliela pagare…
Poi lei, da brava crocerossina, mi medica alla meno peggio la spalla ferita, che
mi fa davvero male ; ma devo stringere i denti e sopportare, adesso dobbiamo
raggiungere Prue. Questo è il nostro obiettivo primario e non dobbiamo farci
distrarre da nulla al mondo.
E tuttavia rimane sempre che siamo completamente perdute in quest’enorme
labirinto che sembra senza fine, senza un mezzo con cui orientarci, non una
piantina…una piantina della giungla poi…non una bussola, non il cielo
stellato, niente.
Non è la migliore delle situazioni, ma tant’è, così è e così va
affrontata.
C’è un’altra cosa che mi lascia perplessa : quella brutta sensazione che ho
avuto prima, quando pensavo di star per morire…beh, è difficile da spiegare,
ma non se n’è per niente andata, anche se il pericolo è fortunatamente
passato…perché ? Non vorrà mica dire che finirò i miei giorni a breve ?
Speriamo di no…
Riprendiamo la marcia alla cieca, non sappiamo nemmeno dove ci troviamo
esattamente, né chi ci ha portato qui e perché, neppure se dovremo
fronteggiare qualche demone ; se fosse davvero così si è scomodato non poco a
creare un nuovo mondo tutto per noi, o comunque a trasferirci così lontano da
San Francisco. Rimpiango già la mia calda casetta…oddio, non è che qui
faccia freddo, ma ci sarà almeno il 90% di umidità e questo non fa di sicuro
bene alla salute e all’umore, che infatti è pessimo come raramente mi era già
successo. Vorrei anche vedere : non più di 5 minuti fa una tigre ha cercato di
trasformarmi nel suo pasto quotidiano e prima di schiattare mi ha lasciato un
simpatico ricordino, Prue non si sa dove sia finita, il clima è a dir poco
torrido, mi è rimasta addosso la sensazione che sto per morire, siamo
completamente sperdute in mezzo alla più grande foresta tropicale che abbia mai
visto in vita mia…non ne ho viste molte, però…e ho un gran male alla testa,
ricordo della botta che presumibilmente ho ricevuto prima di essere trasportata
qui con mia sorella. Un bel quadretto, non c’è che dire.
Il tempo passa, e non c’è traccia né di una via di uscita, né di Prue.
Quanto sarà che siamo in ballo ? 2 ore ? 3 ? 4 ? Non ne ho la minima idea, e
neppure Phoebe. Eppure dobbiamo insistere, dobbiamo proseguire, dobbiamo
farcela, e non solo per Prue, ma anche per noi stesse…
Dopo altre lunghe ore finalmente siamo fuori !
Un miracolo…io mi inginocchio, in preda ad una crisi mistica, e ringrazio ogni
singolo santo del Paradiso, mentre Phoebe, notoriamente atea, si limita ad
autocomplimentarsi per l’ottima prova fornita. Quando imparerà a fare le cose
come vanno fatte ? Mai, lo so già…ma la mia sorellina mi piace così,
sregolata e casinista.
Sono ancora intenta a pregare l’Onnipotente quando lei mi si avvicina e mi
richiama alla realtà : “Ehi, non ti pare strano ?”.
“Cosa mi deve sembrare strano ?” rispondo mentre mi alzo.
“Guardati un po’ intorno invece di vagheggiare…siamo balzate tutt’ad un
tratto dalla giungla più fitta del mondo ad una specie di deserto”.
Scruto i paraggi e mi accorgo che ha perfettamente ragione : mentre alle nostre
spalle si estende la lussureggiante foresta dalla quale siamo appena uscite,
davanti a noi c’è un paesaggio brullo, con pochissime erbe che crescono
stentate…in lontananza si sentono dei versi a me sconosciuti, forse altri
animali selvatici come quello che abbiamo già incontrato. Ma non è una savana
come si vede sui libri di scuola, e come è normale che sia appena fuori da una
foresta tropicale…ha qualcosa di strano. Non riesco a capire cosa, ma sono
sicura di non sbagliarmi.
La mia attenzione viene catturata però da una fontana : sì, proprio una
fontanella, di quelle che si trovano nei parchi di qualsiasi città. Non è
possibile, un segno del passaggio umano in mezzo al nulla assoluto, sotto un
sole a dir poco cocente.
Dev’essere un miraggio. E’ assolutamente inconcepibile che ci sia una
fontana qui.
Una fontana ?
Non ci credo, mi stropiccio gli occhi per essere sicura di non aver avuto
un’allucinazione ma non se ne va, rimane lì ferma e l’acqua che scorre
sembra dire “bevimi, bevimi, lo so che vuoi”.
L’invito è troppo ghiotto per non essere accolto, d’altronde con la sete
che mi ritrovo…i miei piedi scattano da soli, senza il minimo controllo da
parte del mio cervello, e mi fiondo sull’oggetto del mio desiderio attuale.
Piper viene presa in contropiede, non si aspettava proprio questa mia azione
fulminea, ma appena si rende conto di quello che sto facendo mi corre dietro ed
afferrandomi per un braccio mi dice preoccupata : “Phoebe, si può sapere che
vuoi fare ?”.
“Ma che cavolo…sto solo andando a bere. Io ho sete, tu no ? Sono ore che
marciamo nella giungla e la mia gola vuole dei liquidi, altrimenti stramazzo qui
seduta stante”.
Non la prende bene, ma cerca comunque di farmi desistere : “Ehi, anch’io ho
una sete pazzesca, ma non possiamo cascare in una trappola così evidente. Ti
pare normale che ci sia una fontana in questa desolazione ? Rifletti un
attimo…i tubi per portare l’acqua da dove arrivano ? E chi l’ha costruita,
gli scorpioni ?”.
Non ha tutti i torti, anzi…però a me non interessa rispondere a tutti quei
quesiti, io voglio solo bere, non mi pare una richiesta eccessiva. Mi scrollo
dalla fastidiosa presa dicendo : “Piper, sei troppo apprensiva, non mi
succederà niente. Fidati, dai”.
Voltandomi verso la fontana sento che mi dice, con la voce rotta : “Phoebe,
aspetta. Devo dirti una cosa. E’ importante”. Mi sa che stavolta ho
esagerato, addirittura si sta mettendo a piangere…devo averla fatta grossa,
anche se a me questa storia pare del tutto normale.
Non mi giro e rispondo : “Cosa c’è Piper ? Perché devo fermarmi ?”. Sono
nervosa, molto nervosa.
Si capisce indistintamente che sta per scoppiare in lacrime…che le avrò mai
fatto di così terribile ?
“Phoebe…” i singhiozzi coprono buona parte del suo discorso “ascoltami,
ti prego. Non so se riuscirò a spiegarmi come vorrei…il fatto è che, mentre
prima la tigre mi era sopra, sentivo di stare per morire…”.
“So cosa vuol dire. E allora ?” cerco di tagliar corto…poi però mi
accorgo che non è proprio il caso di essere così brusca, così mi zittisco e
la lascio finire.
“Beh, mi è rimasta addosso un gran senso di malessere, come se fossi ancora lì
lì per…non vorrei mai che fosse una specie di previsione del futuro, cioè…mamma
mia com’è difficile…cioè che stia per succedere qualcosa di brutto a
qualcuna di noi due”.
Brrrr, che terribile cosa…adesso capisco, ha “semplicemente” paura che
quell’acqua sia avvelenata, o qualcosa del genere, e che bevendola mi possa
sentire male.
Che sorella premurosa che mi ritrovo…non so davvero cosa farei senza di lei,
penso che mi lancerei da un ponte se, per un malaugurato caso, la sua
insostituibile presenza venisse a mancare nella mia squilibrata vita. Un dono
dal cielo, ecco cos’è Piper per me : la sorella giudiziosa, avveduta, saggia,
che sa sempre come comportarsi al meglio e frena i miei bollenti spiriti…se
avessi sempre fatto di testa mia sarei morta da un pezzo…non ho nessun diritto
di disubbidirle, questa mezza scenata l’ha fatta solo perché ha il terrore
che mi accada qualcosa di spiacevole.
Sempre rimanendole di spalle sussurro : “Hai perfettamente ragione, non devo
essere avventata. Grazie”. Poi lascio che un’unica lacrima mi scenda lungo
la guancia…
“Oh grazie Signore, per una volta hai deciso di darmi retta. Ti voglio bene
Phoebe” e così dicendo si avventa su di me abbracciandomi con la poca forza
che le rimane in corpo.
Non reggendo più rompo gli argini e scoppio anch’io a piangere…le voglio
così tanto bene che getterei la mia stessa vita alle ortiche se questo servisse
a salvare la sua. Lascio che mi culli la testa come faceva quando ero ancora
piccola, nelle sere di tempesta…ricordo con piacere quelle occasioni, nel caso
ci fosse brutto tempo fuori e la nonna fosse assente, ecco chi veniva a
confortarmi…proprio lei, si alzava dal suo letto, veniva nel mio e mi faceva
compagnia tutta la notte, raccontandomi tante belle storie e facendomi sempre
sbellicare dalle risate, così la paura dei fulmini se ne andava via veloce ed
ero felice, felice, felice come poche volte sono riuscita ad essere.
Piper, ti adoro ! Non potrei fare a meno di te nemmeno per tutto l’oro del
mondo…
Vedremo…
Uff, qui il tempo non passa mai.
Sono senza uno straccio di passatempo, non posso alzarmi, non posso nemmeno
provare a fasciarmi la ferita perché non ho niente a disposizione con cui
farlo.
Chissà dove sono Piper e Phoebe…spero che stiano bene, non me lo perdonerei
mai se succedesse loro qualcosa mentre sono alla mia ricerca.
Maledizione, fa sempre più freddo e l’unica difesa che ho da questo tempaccio
infame è la giacchettina leggera, che non mi ripara a sufficienza nemmeno in
autunno, figurati adesso che sembra ci sia l’inverno siberiano.
Nonostante tutte queste difficoltà non sto poi così male, in fondo il taglio
si sta rimarginando, anche se con una lentezza esasperante…lavorate piastrine,
lavorate…e so per certo che le mie sorelle sono ancora tutte intere, per
adesso. Non saprei spiegarlo, ma c’è una specie di contatto telepatico fra
noi tre, cosicchè ci si possa accorgere immediatamente se succede qualcosa.
Eppure non siamo esper, non abbiamo poteri paranormali…magia esclusa,
ovviamente…
Oddio, ho detto che non sto poi così male, ma non sto nemmeno così bene : ho
fame, ho sete e ho dovuto respingere col mio potere più di un attacco da parte
di uccellacci grandi e grossi, penso falchi od aquile, i quali avevano pensato
bene di usarmi come spuntino fra un pasto e l’altro. Inoltre il freddo non mi
da un istante di tregua e la temperatura non accenna a smettere di calare. Ho
proprio paura che mi verrà, nel migliore dei casi, una bella polmonite
quadrupla.
Per evidente inattività sprofondo nei ricordi : mi sembra solo ieri che vedo
Phoebe, con tutte le sue valigie, bussare alla porta del maniero di famiglia,
fra lo stupore mio e quello di Piper. E la volta che quella peste mi ha quasi
distrutto la macchina e le ci è voluta una settimana per sputare il rospo ?
Anche se aveva cercato di farsi assumere in quella ditta solo per risarcirmi il
danno. Oppure quando Piper si era fatta tagliare dal Wendigo, diventando
intrattabile e nevrasterica…non vorrei mai che una cosa del genere si
ripetesse, vederla ridotta in quella condizione mi ha fatto un gran male. O
ancora, il viaggio nel futuro, e il vedere Phoebe bruciata sul rogo…quando ci
ripenso mi vengono i brividi, e non posso fare a meno di piangere disperata
rivedendo la scena nella mia mente, le sue urla di dolore ed io e Piper che
assistevamo impotenti. Neanche adesso faccio eccezione, ma dopo aver consumato
un po’ di lacrime recupero l’autocontrollo. Ma basta coi cattivi ricordi, i
miei due anni abbondanti da strega non sono stati solo ombre, sono presenti
anche delle fortissime luci ; per esempio, quando siamo tornate nel passato e
abbiamo rivisto la mamma e la nonna, oppure l’incantesimo per far rivivere
Melinda Warren, o l’ipoteca che io e Phoebe abbiamo fatto sulla casa per dare
a Piper i soldi con cui far cominciare il P3…giuro che finchè camperò non
dimenticherò mai e poi mai il viso pieno di gratitudine di mia sorella…è uno
dei più bei ricordi che una persona possa desiderare di avere.
Persa nelle rimembranze della mia mente mi appisolo leggermente.
Tuttavia, non passano nemmeno 10 minuti che una voce, decisamente sgarbata, mi
sveglia di soprassalto…una voce ? Vuol dire che qui c’è qualcuno,
finalmente. Gli chiederò di aiutarmi ad andarmene da questo postaccio.
Apro gli occhi speranzosa e mi ritrovo davanti un djinni…un altro ! Non
bastava quello che ci ha quasi rovinate con Dragon, no, adesso abbiamo anche i
genietti che ci perseguitano insieme a demoni e stregoni. Ma bene…
Questo sembra un po’ meno bonaccione del precedente ; alto circa 1 m e 60,
pelle bluastra, sguardo cattivo, il suo turbante ha varie chiazze di una
sostanza rossa…sangue ?…il gilet che indossa non è tenuto molto meglio e,
anche se tiene le mani dietro la schiena, con la coda dell’occhio vedo che ha
dei begli artigli…
“Prue Halliwell ?” mi chiede secco.
“Sì, sono io. E con chi ho l’onore di parlare ?”.
“Il mio nome è Irax, e sono stato mandato qui per concludere un patto con
te”.
Mandato ? Non sarà mica anche lui un altro regalino del Concilio Infernale ?
“Chi ti ha mandato qui ?”…esigo una risposta, altrimenti se le può
scordare il patto.
“Mi dispiace, ma questo non posso dirtelo. Ed ora, mi faresti il piacere di
startene zitta e di lasciarmi parlare ?”…mi fulmina con lo sguardo mentre
pronuncia queste parole.
Il manico del coltello ce l’ha lui, quindi chino la testa aspettando che
parli. Prima di attaccare discorso comincia a camminare avanti ed indietro come
il filo di un pendolo, con lo stesso identico ritmo.
“Il patto è molto semplice : tu vuoi andartene da qui, e magari vorresti
anche sapere chi ti ci ha condotto e perché. Io posso portarti via e farti
conoscere tutte le motivazioni che stanno dietro questo malefico piano,
ma…”.
“Ma cosa ?”. Ormai so bene come un genio si comporta, quindi me lo aspettavo
proprio.
“Sai, non posso rimanere a mani vuote, ho bisogno della mia contropartita. In
cambio tu mi devi lasciare una delle cose più preziose che hai”.
Eh ? Forse a causa del freddo, della fame, della sete, della ferita e di qualche
altro piccolo motivo non capisco dove vuole arrivare…”Che cosa intendi ?”.
“Devi capirlo da sola, stupida strega” grida innervosito.
Seeeeeeeeeee, per lui è tanto facile, lo sa…io invece sono deperita un sacco
da quando mi hanno trasportato qui e le mie idee sono annebbiate dalla
stanchezza.
“Beh, non ho voglia di perdere tempo, quindi te lo dirò io. Voglio la vita di
una delle tue sorelle, decidi tu quale”.
Cooooooooooooooosa ? Dovrei sacrificare una fra Piper e Phoebe solo per sapere
perché mi hanno portato qui ? Per chi mi ha preso ?
“Puoi anche sognartela la notte una cosa del genere, non mi piegherò mai a
questo sporco ricatto, piuttosto rimango qui per il resto dell’eternità, non
venderò mai le mie sorelle ad un essere come te” urlo inviperita.
Rimanendo inaspettatamente calmo puntualizza : “Oh oh oh oh, ma questo non è
un ricatto Prue, è un semplice accordo. Non vuoi sottoscriverlo ? Amici come
prima, senza problemi”.
Eh ? Che strano comportamento…pensavo mi avrebbe attaccato violentemente per
questo mio rifiuto. Boh, questo genio mi meraviglia sempre di più.
“Non ti preoccupare cara, non mi sono per niente offeso…ed ora vado, ciao
ciao” disse tranquillo, salvo per un lampo di furbizia che passa nei suoi
occhi per pochissimi istanti.
“Aspetta, dimmi una cosa” ma non faccio in tempo a fermarlo, sparisce sotto
i miei occhi.
Cosa avrà voluto dire ?
Non sono per niente tranquilla, ma nell’evidente passività in cui mi trovo
non posso fare proprio niente per loro.
Spossata, mi riaddormento ma i miei sogni sono agitati e confusi, vedo delle
strane figure, come se fossero dei diavoli alati, che sollevano Piper e Phoebe
davanti ai miei occhi dicendomi : “Così impari a non rispettare gli accordi.
Hai disubbidito ? E noi ci portiamo via le tue sorelle”.
“Aspettate, io non ho stretto il patto con Irax, mi ha detto che non c’era
problema…non portatemele via…”.
“Pensavi davvero di poter rifiutare come se niente fosse ? Sei solo una povera
illusa allora”.
“Nooooooooo, non lasciatemi da sola” imploro, mentre li vedo allontanarsi
trasportandole lontano.
Mi sveglio sudatissima, che terribile incubo…speriamo fosse solo un incubo e
non la realtà.
Purtroppo non mi sbagliavo…percepisco chiaramente nell’aria un cambiamento,
in peggio ; è successo qualcosa alle mie sorelle ! Ma che cosa ?
Non resisto all’idea, devo saperlo…provo ad urlare : “Piperrrrrrrrrrr,
Phoebeeeeeeeeeeeee, mi sentite ? Ditemi qualcosa, vi prego”. Sento in
lontananza qualcuno che mi risponde : “Prueeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee, una
tragedia. Ho dovuto…non avevo altre alternative, mi dispiace…”, poi la
voce si spegne lenta com’era arrivata.
Sembrava Phoebe…ma che cavolo è successo ? Mi sento già male…
Argh, ed ora come proseguiamo ?
Davanti a noi c’è un enorme cratere, una specie di faglia scavata in chissà
quanti miliardi di anni dal vento, che in questa zona desertica batte come una
frusta.
Dobbiamo attraversarlo, ma non c’è ombra di ponti o passaggi…decidiamo di
dividerci e cercare lungo tutto il precipizio se c’è qualcosa che possa
servire al nostro caso.
Io a sinistra e Piper a destra.
Comincio a correre nonostante la grande stanchezza, prima ci sbrighiamo e meglio
è per tutti ; la mia ricerca è infruttuosa per un bel po’, poi rinvengo per
terra un pezzo di carta vecchio di parecchie centinaia d’anni, almeno ad una
prima vaga occhiata, lo leggo e sbianco di botto. Ma perché dobbiamo essere così
sfortunate ?
Proseguo ma ormai la tristezza più cupa si è impossessata di me, se quello che
è scritto qui sopra fosse vero la mia vita è finita…
Ritorno al punto d’incontro senza aver trovato niente, spero solo che Piper
sia stata più fortunata di me altrimenti…ma anche quest’ultima mia speranza
svanisce quando dice : “Zero assoluto, neanche uno straccio di passarella”.
Non è possibile, avrei davvero dovuto fare quella cosa orrenda.
Cado per terra ma fortunatamente lei mi prende al volo e, sorreggendomi, mi
chiede che cosa mi sia successo ; per tutta risposta le mostro il foglio :
Per i viandanti
E così siete bloccati e non sapete
come attraversare il crepaccio ? Poveri voi, siete davvero capitati male.
Non ci sono ponti. Si può farne apparire uno, ma ad un'unica condizione :
chiunque trovi per primo questo foglio deve sacrificare, gettandola nel burrone,
la cosa più preziosa che abbia al mondo. Una volta che questo sarà avvenuto,
il passaggio apparirà magicamente…e non provate a barare, la paghereste cara.
“E allora ?” chiede Piper che non comprende.
“Ma come allora ?” le rispondo sconvolta “Non capisci ? Quel lurido pezzo
di carta l’ho trovato io, e devo gettare via la cosa che più mi è cara…e
questa cosa…”.
Solo in questo momento se ne rende conto, così sul suo volto si dipinge un
sorriso amarissimo e dice : “Ecco cosa voleva dire quella mia sensazione di
morte…è arrivato il mio momento, devo farlo”.
No, non posso permetterle di fare una pazzia simile, anche perché dovrei essere
io a spingerla e non troverei mai il coraggio di commettere una scelleratezza
del genere.
Mi rimetto in piedi e, bloccandola, le urlo in faccia tutte le mie
preoccupazioni, tutte le mie paure, tutte le mie insicurezze, in una parola
butto fuori tutto ciò che ho dentro di me : “Non ti lascerò andare verso
quel burrone, mi hai sentito Piper ? Noi ora troveremo un’altra via per
passare dall’altra parte ed insieme…insieme arriveremo da Prue per salvarla.
Hai capito o no ?”…mentre finisco di parlare scoppio a piangere ancora, come
se non avessi già consumato abbastanza lacrime.
Lei, che non mi sembra per niente toccata da questo mio sfogo, mi scosta
delicatamente e, senza dire una sola parola, si porta sull’orlo del
precipizio. Dandoci un’occhiata ammette “Cavolo, certo che è
profondino…le mie ossa faranno crick crack quando arriverò in fondo…”.
Ma sta scherzando ? Ho detto che non la getterò mai lì, è una prova troppo
ardua da affrontare per me, non ci riuscirei neanche fra mille anni. Come posso
condannare a morte la mia adorata sorellina ? Chi avrebbe il fegato di uccidere
la persona che più ama in un modo tanto barbaro ?
Sto per dire qualcosa quando, come se mi avesse letto nel pensiero, è lei a
parlare : “Non dire niente, non torturarti ancora. Pensi davvero che io sia
contenta di finire la mia vita in un posto del genere, sperduta in mezzo ad un
deserto senza fine ? Evidentemente è destino, era scritto nel cielo ancora
prima che l’universo fosse creato…Piper Halliwell sarebbe morta oggi”.
“Taci, ti prego” la imploro.
“Guarda quella bella stella, è la mia portafortuna che si spegne con me” ed
indica un punto in aria ; mi volto e vedo un luminosissimo astro che pian piano
perde progressivamente la sua splendente luce rendendosi invisibile alla
vista…il resto della volta celeste è sgombro. Proseguendo nel suo monologo
aggiunge : “Ma non è sola, ce n’è un’altra…la vedi ?”.
“Ehm…no, non ci riesco …dov’è ?”.
“Immaginavo che non potessi. Ho letto su alcuni testi di astrologia che,
quando si è in procinto di lasciare questo mondo, si può vedere in cielo la
stella della morte, e nessun altro può scorgerla. E’ proprio il segno che è
giunto il mio tempo”.
Basta, non riesco più a sopportare questi terribili discorsi…mia sorella mi
è davanti, i suoi piedi sono a pochi centimetri da un profondissimo cratere e
ha tutte le intenzioni di farsi spingere dentro…da me ! Non può chiedermi di
farlo, non può.
“Ti prego Piper, dammi retta, lascia perdere e vieni via con me, troveremo un
maledetto ponte”.
“E’ inutile” risponde sorridendomi, ed è un sorriso caldo e confortante,
non triste come mi aspettavo che fosse.
“Non essere testarda”.
“Avvicinati Phoebe, vieni vicino a me”.
La accontento, le vado accanto, lei mi prende una mano e ricomincia a parlare,
forse per l’ultima volta : “E’ tuo dovere, tu hai trovato il foglio e tu
devi adempiere alle sue istruzioni. So bene quanto ti costerà, ma ricordati
sempre che dobbiamo salvare Prue, e anche questo enorme sacrificio fa parte
della missione. Per portare al sicuro nostra sorella sono pronta a morire, e so
che anche tu lo saresti, ma una di noi due deve arrivare a prenderla…la ruota
del fato ha scelto così e noi non possiamo far altro che adattarci. Quindi non
perdere altro tempo, appoggia una mano sul mio petto e spingimi”.
Di nuovo grandi lacrime scendono dai miei occhi, e finalmente anche dai
suoi…tutto questo ammirevole pistolotto che ha appena pronunciato non è
servito a nascondere la sua paura ; non vuole morire, glielo si legge in faccia,
ma ormai si è rassegnata a venire pugnalata sull’altare della causa
superiore, la salvezza di Prue.
Lei è determinata…ma io ? Intendo dire, so che in fondo ha ragione, ma
sacrificarla è troppo, penso che nemmeno Prue sarebbe d’accordo se solo fosse
qui con noi.
Tuttavia devo farlo, è una prova dolorosissima ma inevitabile, se voglio
attraversare questo stupido burrone devo, devo, devo farlo.
Chiudo gli occhi, mentre non accenno a smettere di piangere…di nuovo
riaffiorano i ricordi, ma invece di riviverli con gioia, come mi era successo
prima, un velo di tristezza e malinconia li rende ora duri da affrontare…chi
verrà a farmi coraggio nelle notti di temporale ?
Chi mi correggerà quando farò delle scelte sbagliate ?
Certo, ci sarà Prue, perché confido di salvarla, ma senza Piper sarà tutto
diverso…
Oh, al diavolo, più esito e più mi faccio male : siccome so bene che è una
cosa da fare, tanto vale che mi sbrighi il prima possibile, avrò tempo dopo per
pentirmene. Sempre con gli occhi chiusi metto la mano sinistra, aperta a palmo,
all’altezza del suo cuore e le chiedo : “Sei pronta, Piper ?”.
Senza una nota di incertezza risponde : “Prontissima”.
Che io possa essere maledetta a vita per quanto sto per fare…
“Addio Phoebe, stammi bene”.
“Ti prego, non parlare, non rendermi tutto più difficile”.
“Hai ragione, scusa”.
Certo che ti scuso, ma chi potrà mai scusare me ?
E’ questione di pochi secondi, una lievissima spinta e, benchè abbia le
palpebre abbassate, la vedo con gli occhi della mente cadere a peso morto…non
me lo perdonerò mai, un simile atto è da folli.
“Trova Prue e portala via da quiiiiiiiiiiiiii”…è l’ultima frase che
sento uscire dalla bocca di Piper, poi più nulla. Altruista fino
all’ultimo…
Mioddio, che cosa ho fatto ? Solo adesso realizzo appieno la gravità di questo
mio comportamento.
Piper, la mia dolce sorellina, uno dei sostegni della mia vita, non c’è più
e, cosa ancora più grave, l’ho gettata io lì dentro. Non avrò più il
coraggio di guardarmi allo specchio perché mi faccio schifo da sola.
Il vento mi sferza senza sosta, il sole batte fortissimo e il deserto in cui mi
trovo assomiglia un po’ alla mia anima adesso, desolata e completamente arida.
Il ponte appare…ci sarebbe solo mancato che non fosse venuto fuori e giuro che
mi sarei buttata anch’io…e lo passo mentre rifletto su ciò che ho appena
commesso ; sarà un ricordo che mi porterò fino alla tomba ed oltre.
Non ci arriverai alla tomba, ti sistemerò in
un modo diverso…ihihihihihihihihihih.
Sono ormai dall’altra parte quando sento di
nuovo la voce di Prue, anche se lontana come la prima volta, o forse ancora di
più : “Piperrrrrrrrrrr, Phoebeeeeeeeeeeeee, mi sentite ? Ditemi qualcosa, vi
prego”…dev’essersi accorta del mio gesto…le rispondo più forte che
posso : “Prueeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee, una tragedia. Ho dovuto buttare
Piper nel precipizio…non avevo altre alternative, mi dispiace…perdonami se
puoi” ma non sono del tutto sicura che abbia sentito…questo significa che
glielo dovrò ridire di persona quando ci troveremo.
Non so con che faccia lo potrò fare.
Avanzo cauta in questo deserto che si è inghiottito mia sorella circa
mezz’ora fa, più o meno. Casualmente gli occhi appannati dalle lacrime mi
cadono sul machete, che tengo appeso alla cintura dei jeans : un coltello
vecchio, sporco, rovinato dal tempo ma ancora terribilmente
efficace…chiedetelo un po’ alla tigre…eppure non mi è servito a salvare
Piper, ho dovuto commettere quell’atto per il quale mai mi perdonerò, nemmeno
se dovessi ricevere l’assoluzione da Dio in persona…è la prima volta in
vita mia che penso seriamente a Dio, alla possibilità che forse esiste davvero,
ed è tutto merito suo…forse avrei fatto meglio a lasciare che fosse quel
felino gigantesco a sistemare le cose, almeno adesso non avrei questo enorme
peso sulla coscienza. Al diavolo, a cosa penso ? Se non l’avessi soccorsa
l’avrebbe sbranata facendo poi il ruttino una volta digerita, quindi ho fatto
la cosa migliore. Inoltre come avrei potuto stare ferma a vederla morire così ?
Peccato che poi mi sia macchiata di un crimine ancora maggiore…
Mi sento terribilmente in colpa, e a niente serve il continuo ricordarmi che
l’ho fatto per Prue…non serve a nulla, a nulla !
E se non dovessi riuscire a salvarla ? Se fallissi miseramente ? Come mi
sentirei ? Vedrei la mia vita cadere lentamente a pezzi, prima in piccoli
ciottoli e poi in massi sempre più grandi, per schiacciarmi sotto il suo
crudele peso. Sarei finita, completamente ed assolutamente finita. Senza Piper,
di cui mi sono furbescamente liberata io stessa, e senza Prue non so cosa mi
rimarrebbe…ecco, il gatto, sarebbe la cosa più preziosa che ancora avrei. Con
tutto il bene che posso volere a Kit non penso mi sentirei molto bene.
Altro tempo vola via, sottraendosi al conto totale…è vero, tutti dobbiamo
morire prima o poi, ma ero convinta che a noi tre sarebbero successo il più
tardi possibile, e preferibilmente per cause naturali ; ed invece Piper aveva
cessato di vivere ad appena 28 anni, e per colpa mia…però devo smetterla di
tormentarmi, dovrò conviverci per molto tempo ancora.
E qui si sbaglia di grosso…
Quando ormai sono convinta di non riuscire più nemmeno a reggermi in piedi da
quanto mi sento stanca, da uno dei rarissimi cespugli di questo immenso spazio
vuoto spunta fuori un essere che non avevo mai visto prima in vita mia : poco più
alto di 1 m e 50, orecchie a punta, pelle di un vagamente blu, aria furbetta e
cattivella…uhm, qui gatta ci cova. Mi fermo, anche perché mi sbarra la strada
e non accenna a farmi passare.
“Chi sei ?” comincio io.
Facendomi un profondissimo inchino risponde : “Il mio nome è Irax, sono un
djinni”.
Ancora geni fra le scatole ? Basta, comincio ad odiare questi spiritelli
dispettosi, e pure un po’ bastardi…
“Cosa vuoi da me ?”…mi sento tremendamente agitata.
“Quanto sei aggressiva. Volevo solo informarti che il foglio, quello del
ponte…” comincia, poi si ferma tutt’ad un tratto senza avere la minima
intenzione di proseguire.
Vuole chiaramente innervosirmi mettendomi in ansia ma ha sbagliato bersaglio,
non casco in una trappola così semplice, è una delle tante cose che mi ha
insegnato Piper.
Tuttavia, forse a causa della tragedia appena avvenuta che sento ancora così
fresca sulla mia pelle, dopo un po’ che ci guardiamo in faccia mi lascio
andare facendo il suo gioco ; lo prendo per il gilet, lo sollevo di qualche
centimetro e gli intimo, in tono perentorio : “Cosa devi dirmi su quel
maledetto foglio ?”.
Senza scomporsi minimamente, ed anzi mostrando un notevole sangue freddo nonché
un pizzico di sadismo, risponde : “Calma, calma, siamo nervosette eh ? Mi
premeva informarti che quel foglio te l’ho fatto ritrovare io, e quello che vi
era scritto sopra non era assolutamente vero…per far apparire un passaggio era
sufficiente desiderarlo ardentemente”.
Appena pronuncia questa frase sento come una stilettata al cuore ed il coltello
che si rigira nella piaga sanguinante…posso percepire la lama immaginaria che
gode nel farmi del male.
“Esatto cara Phoebe” prosegue imperterrito aggiungendo dolore al dolore
“era solo un piccolo trucco che mi sono permesso di farti trovare
appositamente per vedere se eri furba abbastanza da non cadere nel tranello…e
a quanto pare mi sbagliavo”.
Lo sbatto per terra…mi sta dicendo che si è sacrificata per nulla ?
L’ho uccisa senza motivo ?
Ommioddio, era già difficilissimo da sopportare prima, ma adesso…
Non riesco a pensare a nulla di reale, per una decina di minuti la mia
razionalità va a farsi un giro lasciandomi lì imbambolata in mezzo al deserto
a meditare su ciò che ho fatto…sono una stupida, una stupida, una stupida !
Piper aveva accettato di immolarsi per la salvezza di Prue e solo adesso scopro
che non ce n’era alcun bisogno…sono sconvolta.
Mentre lui mi osserva divertito con un ghigno malefico e strafottente, non posso
fare a meno di provare l’impulso di saltargli al collo e strozzarlo con queste
mani, le stesse mani che hanno messo la parola “fine” alla vita di
Piper…almeno avrebbe parziale giustizia…ma poi mi rendo conto che non me la
restituirebbe, e di sicuro non gli farei nulla cercando di strangolarlo, perché
se è come l’altro genio neanche un colpo di cannone in faccia lo tirerebbe giù.
Mi infilo i palmi nei capelli ripensando al momento del fattaccio : rivedo
meccanicamente la scena, io di fronte a lei con gli occhi chiusi e piangenti, i
suoi incitamenti a fare in fretta, la spinta, il volo d’angelo che la
accompagna…una sequenza di avvenimenti secca, precisa ed impietosa come poche,
che mette a nudo tutto il panico di cui ogni mio singolo muscolo era pervaso in
quegli interminabili istanti.
Ed è stato tutto inutile…
Ehi, che fa adesso ? Sta saltando…tieni lontano da me quelle unghiacce.
Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh.
E’ fatta !
Psicologicamente parlando è distrutta, ora non mi sarà per nulla difficile
portare a termine il piano che ho così intelligentemente escogitato.
La lascio ancora un po’ a tormentarsi, e mi nutro con golosità della sua
angoscia…la vedo fluttuare beata verso di me, dopo che è uscita da quel
corpicino tremante e spaventato…buona la disperazione di strega, è di una
qualità superiore rispetto a quella umana, tutta un'altra cosa.
Sarebbe già cotta a puntino, ma prima voglio divertirmi ancora un po’ : mi
avvicino con calma, spicco un piccolo balzo e con il medio e l’indice della
mano sinistra uniti la colpisco delicatamente in mezzo alla fronte, non prima di
aver ritirato le mie affilate unghie…non vorrei mai dover rovinare un così
bel faccino.
Pensate l’abbia fatto per ucciderla ? Niente di più sbagliato.
Ho semplicemente stimolato un suo particolare punto di pressione, o tsubo, per
essere esatti quello adibito all’immaginazione ; il mio intervento le farà
avere delle orrorifiche visioni, e naturalmente mi ciberò di tutte le sue
emozioni.
Dopo il mio preciso affondo rimane scossa per un po’, poi il suo sguardo
assume un espressione stranita, come se guardasse verso l’infinito, segno che
ha funzionato. Senza perdere tempo prezioso mi intrufolo nella sua mente ed
osservo, da bravo spettatore pagante, lo show che sta per cominciare.
E’ tutto buio, non c’è niente intorno a lei, non un mobile, non un albero,
nulla…io invece sono prudentemente nascosto perché non le farebbe molto
piacermi scoprirmi qui, e quando penetro nei cervelli altrui sono
pericolosamente vulnerabile.
Aspettiamo per qualche minuto, lei che urla spaventata e non capisce dove si
trova…tipica reazione da bamboccio…ed io che attendo impaziente che il mio
colpo faccia effetto ; dopo altra attesa, finalmente il mio duro lavoro da i
suoi primi frutti.
Dalla tenebra più profonda si sente una voce, tremolante e cupa :
“Maledeeeeeeeetta, maledeeeeeeeetta”.
Phoebe rimane interdetta, anche perché non riesce a captare la zona da cui
arriva ; continua così per qualche istante, poi si delinea pian piano una
figura che emerge dall’oscurità.
Che spettacolo ragazzi : vedo la piccola streghetta accasciarsi sulle ginocchia
in preda ad una crisi di rimorso come mai ne avevo viste nella mia lunga vita.
Già, perché colui, o meglio colei, che sta uscendo alla luce non è
nient’altri che sua sorella Piper, o per essere fiscali ciò che ne rimane…zombificata,
con un aspetto a dir poco repellente, pustole che ricoprono in quantità
industriale la pelle una volta luminosa, qualche ciocca di capelli qua e là a
far ricordare che tanto tempo prima c’era una lunga e curata chioma
scintillante, i vestiti sbrindellati dalla caduta…stavolta mi sono superato,
è talmente brutta che mi spaventerei anch’io se fossi al suo posto.
Lei è paralizzata dalla paura, dal terrore, dalla tristezza, non riesce nemmeno
a parlare, emette suoni gutturali senza alcun significato boccheggiando come un
pesce appena pescato al quale manca l’acqua.
Quando ormai le è vicina, l’essere si ferma e con la stessa terribile voce
rincara la dose : “Che tu sia maledetta Phoebe, mi ha ucciso, mi hai ucciso,
sono morta per colpa tua, ricordatelo questo, ricordatelo e muori con il ricordo
di quanto mi hai fatto. Ero convinta che non avresti mai avuto il coraggio, ma
mi sbagliavo…guardami, guarda come mi hai ridotto !”…almeno, questo è
quello che ho carpito dai suoi borbottii, non metterei la mano sul fuoco per
confermare.
Ma non me ne frega niente, sono contento come un bambino che a Natale ha
ricevuto il regalo tanto desiderato perchè non potevo proprio desiderare
reazione migliore al mio simpatico trucchetto semi-ipnotico…di solito, quando
lo faccio, provoco sì apparizioni spiacevoli, ma niente di paragonabile a
questo. Evidentemente il contorto stato d’animo di Phoebe, dibattuto fra il
senso di colpa per il crimine commesso e la consapevolezza che comunque andava
fatto, unito alle precarie condizioni fisiche ha amplificato a dismisura
l’effetto del mio intervento sulla sua psiche.
Dovrei farlo più spesso questo lavoretto, è complesso ma vantaggioso…
Spassoso è il termine più adatto a ciò che sto guardando : Phoebe, a dir poco
sconvolta, davanti alla carcassa ormai putrefatta e parlante della fu Piper che
la sta accusando, peraltro a ragione, del suo omicidio…una scenetta
indimenticabile, che racconterò ai miei figli e nipoti fino a quando sarò
vecchio e decrepito.
Comincio ad odorare l’energia emotiva che abbandona il suo corpo…pancia mia
fatti capanna.
“Ma Piper” balbetta la strega in lacrime…poverina, mi fa quasi pena, ma
solo quasi…”Piper, eri stata tu a dirmi di spingerti…non puoi accusarmi”
; a dir la verità l’ultima parte l’ho aggiunta io nella mia testa perché
lei non riusciva a proseguire a causa del pianto, ma penso volesse dire questo.
“Sentila, adesso vieni a dirmi che è colpa mia ! Hai un bel coraggio. Non
cercare scuse signorinella, tu mi hai spinto e tu ne pagherai le conseguenze”
tuona Piper.
“Cosa ? Le conseguenze ? Che vuoi fare ?”.
La mia soddisfazione raggiunge l’apice quando vedo quello che succede a non più
di un paio di metri da dove mi trovo : Phoebe viene presa al collo e sollevata
dal cadavere marcito della sorella, la vuole strozzare.
E’ la stessa cosa che voleva fare a me…così impara.
“Beh cara sorellina, posso dire che perlomeno non muoio sola…io ammazzo te,
così come tu hai ammazzato me”.
Un senso di gioia invade il mio corpo, insieme naturalmente a tutte le emozioni
che vengono sprigionate da un teatrino tanto commovente : terrore, rabbia, odio,
disprezzo, io non faccio distinzioni, mangio qualsiasi forte sentimento mi
capiti a tiro, basta che sia negativo e diventerà il mio pasto.
Ancora una volta devo fare i miei complimenti a Phoebe, raramente ho assaporato
una folle paura così deliziosa, a quanto pare se la sta proprio facendo
sotto…la capisco, morire soffocata dalla propria sorella che non più di 10
minuti prima avevi spinto in un burrone…se sapesse che tutta questa è una
mera illusione, creata dal sottoscritto al solo scopo di pranzare, di sicuro
proverebbe a rompermi la mascella a calci.
Inizialmente il mio pasto è piuttosto vario, un bel mix, ma da quando si sta
consumando questa pantomimia noto che pian piano la variegata gamma di
sentimenti lascia il posto ad uno solo, la rassegnazione ; a quanto pare la
piccola Phoebe si è decisa a farsi uccidere da Piper, forse vuole espiare la
terribile colpa tramite una rozza ma efficace legge del taglione.
Devo ammettere che ho avuto un lievissimo tremito davanti ad una scena così
toccante…è la prima volta che mi sento così in oltre 3000 anni, sinora mai
pietà o rimorso mi avevano sfiorato, eppure quella strega è riuscita a
smuovermi, anche se solo per un millesimo di secondo.
Ancora maggior impatto ha la breve frase che pronuncia con l’ultimo alito di
vita che le resta : “Hai ragione, è giusto così…ci rivedremo nell’aldilà”.
In questo istante mi rendo conto che, nei miei schemi mentali, alla voce
“sentimenti, emozioni & affini” esistono solo voci negative, neanche
l’ombra di qualcosa di positivo.
Improvvisamente, il mio cuore nero di djinni ha un’accelerazione nei battiti e
comincia a farsi largo una minuscola zona di luce tra l’ombra eterna che
l’ha sempre avvolto sin dalla mia nascita.
Ehi, cosa mi succede ? Sento il mio corpo avvolto da una stranissima sensazione,
che non avevo mai provato prima, e non ho idea di come si chiami. Questa mia
nuova situazione mi spinge, in uno slancio di generosità assolutamente
deplorevole per un genio, ad annullare l’illusione riportando me e Phoebe nel
deserto. Beh, ho fatto una cosa di cui non vado di certo fiero, ma almeno ho
mangiato da re.
So già che laggiù al Concilio mi daranno una bella ripassata per questo mio
atto non degno del titolo di cui mi fregio, ma non me ne frega niente, ho
consumato un lauto pranzo e mi sento stranamente bene con me stesso, un bello
stato d’animo, devo ammetterlo.
Cooooooooooooooosa ?
Un bello stato d’animo ?
Devo essermi ingoiato il cervello !
Immediatamente riprendo il pieno controllo di me stesso, e quella piccolissima
superficie luminosa sparisce via velocemente com’era venuta, senza lasciare
traccia alcuna. Oh, finalmente sono tornato il caro, vecchio, bastardo Irax…così
mi piaccio.
Pentendomi subito di quanto ho appena fatto, decido di sfogare la mia
frustrazione sull’innocente Phoebe, che in tutto questo tempo in cui io
cercavo di tirarmi insieme e darmi una regolata è stata ferma, forse perché
ancora sotto l’effetto del mio potere, anche se in modo parziale. Quando
finalmente si riancora alla realtà, tossisce come se fosse stata sul punto di
soffocare, poi si guarda intorno e intelligentemente capisce che è ancora viva.
“Ma…e il posto buio ? E Piper ? Non mi stava strangolando ? Non ci capisco
nulla…” poi, per verificare se effettivamente appartiene ancora a questo
mondo si da il più classico dei pizzicotti, ed il dolore che ne scaturisce è
prova sufficiente per convincerla.
“Sei viva, sei viva. Tranquilla. Ma ti posso assicurare che presto invocherai
la Sorella affinchè venga a prenderti” sibilo con cattiveria.
“Ancora tu” sbraita con quella sua irritante voce “Ma allora…allora
quello che ho visto prima è tutta opera tua !”.
Non ci posso credere, c’è arrivata da sola…mi stupisce sempre di più.
“Beh, sono onorato di avere un colloquio con la prima strega candidata al
Nobel per l’arguzia, ma questo non ti salverà dalla mia ira. Preparati”.
“Vuoi uccidermi ? Fatti sotto, provaci se sei convinto di riuscirci”
risponde mettendosi in posizione difensiva…mi lascia di stucco questo suo
atteggiamento, dove diavolo l’ha trovata la forza per avere una simile
reazione dopo tutte le traversie che ha passato ? Mi aspettavo un agnellino
frignante che, dopo aver visto la madre andare al macello, bela dal desiderio di
rivederla ; invece mi trovo di fronte ad un lupo, vecchio, stanco e logoro ma
ancora determinato a combattere per la propria sopravvivenza.
Complimenti Phoebe, hai tutta la mia ammirazione, ma ti assicuro che non
scamperai al destino che ti ho riservato.
“Con calma, con calma” mi limito ad affermare con il mio sorrisetto perfido
brevettato.
Mi è sufficiente un movimento della mano per stendere intorno al suo corpo una
fittissima rete di fili invisibili, non molto spessi ma estremamente
resistenti…una semplice mossa e l’ardimentosa Phoebe Halliwell è
imprigionata come un bambinetto indifeso.
“Che cosa mi hai fatto ?”…giuro che se non la smette di parlare le stacco
le corde vocali.
“Ma niente, stai tranquilla. Ed ora…”. Mi appresto ad eseguire il gran
finale, quello che avevo in mente sin da quando ho trascinato le tre sorelle in
questo posto fuori dal mondo.
Avevo proprio bisogno di un serbatoio da cui cibarmi…sapete, oggigiorno per un
mangia-emozioni come me è difficile trovare materia prima di qualità, tutti
sono presi chi dal lavoro, chi dalla famiglia, chi dall’hobby e ciò che
producono offende il mio fine palato di buongustaio, riescono ad offrirmi solo
roba di scarto ed io non mi abbasso a mangiare quello schifo, almeno non quando
esistono individui come quello che ho davanti a me, capaci di sfornare
sentimenti così reali, così puri e soprattutto così buoni. Appena ho saputo
dell’esistenza di questo Trio ho deciso di divertirmi un po’ con loro e ho
subito capito, dopo averle spiate per qualche giorno, che Phoebe era la migliore
delle tre, quella più impulsiva e pasticciona e che andava alla perfezione per
ciò che mi frullava ormai da tempo nella testa. Così mi sono messo di buona
lena e ho architettato questo gioco nei minimi particolari, cercando di
prevedere ogni possibile reazione delle mie vittime : l’unica incertezza è
stata nella scelta della dispersa, quella separata dalle altre due, ma penso
proprio di non essermi sbagliato assegnando a Prue questo ruolo, fondamentale
nell’economia del mio piano. Azzeccatissimo è stato anche il colpo di
genio…lo ammetto, quello mi è venuto in mente a metà partita…del foglio ;
ho pensato, siccome queste ragazze hanno fra di loro uno splendido ed
indistruttibile legame come reagiranno se una di loro si trovasse di fronte ad
un dilemma del tipo “condanna una sorella per salvarne un’altra” ?
Ho azzeccato tutte le possibili varianti e questo è il risultato, risultato di
cui andrò per sempre fiero, a parte quel neo…un piccolo, minuscolo,
insignificante neo che però guasta la perfezione a cui ero andato così
deliziosamente vicino.
“E’ il momento del gran finale” annuncio giubilante : chiudo gli occhi e,
benchè non veda cosa succede, lo so perfettamente, sarà la milionesima volta
che ripeto questo meccanismo.
Posso descrivere realisticamente la scena, poiché la conosco a menadito :
intorno al corpo di Phoebe, ancora bloccata, si sta pian piano formando una teca
di cristallo…già, non mi è mai passato nemmeno per l’anticamera del
cervelletto di ucciderla, dopo che ho scoperto di quali luculliani pasti mi può
rifornire per il resto dell’eternità…voglio semplicemente imprigionarla e
consumare all’infinito.
Sento chiaramente le sue urla che via via si affievoliscono mentre lo strato
dello scintillante minerale la avvolge inesorabile, e capto con sottile piacere
che la disperazione sta abbandonando il suo corpo per l’ennesima
volta…ottimo, davvero ottimo.
Quando è completamente immobilizzata mi avvicino e, appoggiando la faccia al
vetro, le chiedo : “Come si sta lì dentro ? Se non ti piace sono fatti tuoi,
ed anzi ti consiglio di abituartici perché ci passerai ancora tanto, tanto
tempo”. Tutto ciò che sento come risposta è qualche mugugno, ma non penso
che mi stia facendo i complimenti.
Finalmente è finita, ho sistemato tutte e tre le Halliwell : Piper è morta e
Phoebe è appena diventata il mio deposito personale di cibo, in quanto a Prue
credo proprio che la lascerò lì a marcire appoggiata alla parete della baita,
con la vana speranza che qualcuno possa trarla d’impaccio.
Uhm, che odorino…ancora disperazione. Phoebe ha proprio deciso di viziarmi !
Sono spacciata.
Ormai è sera, saranno passate all’incirca 12 ore e nessuna traccia di Piper e
Phoebe…non voglio nemmeno pensare che sia successo loro qualcosa, ma posso
dire con sicurezza che uno dei legami psichici che avevo con loro si è
spezzato, anche se questo non vuole necessariamente dire che ci sia una morta in
giro…
Insomma, ho un brutto presentimento e nemmeno la possibilità di confermarlo o
smentirlo, sono sempre bloccata qui e la mia caviglia è sempre rotta, la ferita
all’altezza della milza è sempre aperta e dolorante, ho un principio di
assideramento alle estremità e sono di pessimo umore.
Cosa potrebbe capitarmi d’altro ?
Poi, d’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, percepisco in modo lampante
che c’è stata un’altra vibrazione nell’aria, ma diversa da quella di
prima : mentre infatti quella era chiaramente una vibrazione di morte, o
perlomeno molto negativa, questa è più “neutrale”, voglio dire che non mi
ha fatto sentire che è successo qualcosa di male, ma solo che è successo
qualcosa, senza specificare. So che è una spiegazione che lascia il tempo che
trova, ma abbiate pietà di me e delle mie condizioni.
Arriverà mai qualcuno a salvarmi prima che mi tocchi festeggiare in questo
postaccio i 70 anni ?
Comincio a dubitarlo fortemente…
Posso dirvi, gentili lettori, quello che succederà
più avanti col tempo : Irax porterà la teca che contiene Phoebe nel suo
nascondiglio, sotto le fogne di Frisco, continuando a cibarsi della sua
disperazione infinita…ignorandolo, la posizionerà esattamente sotto villa
Halliwell, un crudele gioco di casualità. Inoltre, dopo un altro incontro con
Prue, il nostro caro genietto deciderà di lasciarla lì per sempre, e per
evitare che la morte la salvasse le toglierà la necessità di mangiare, bere e
dormire, nonché la possibilità alle ossa della caviglia di guarire, rendendola
però anche insensibile al freddo, un altro piccolissimo atto di cortesia
nell’oscura carriera del djinni. Prue rimarrà lì ancora molti e molti anni,
alcune cronache dicono 30, altre 35, altre ancora addirittura 50… fatto sta
che resterà sola ed abbandonata dalle sorelle, ma avrà sempre nel cuore la
speranza che loro due sarebbero venute a prenderla.
E Piper ? Certo, è quella su cui c’è meno da dire, ma posso comunque
completare le informazioni già in vostro possesso : dopo qualche tempo, il suo
cadavere che giace sul fondo del precipizio verrà preso da Leo, il quale non ha
mai smesso di chiedersi che fine avessero fatto le tre Halliwell e una volta
saputolo quasi impazzì dal dolore, non solo per la donna che amava, ma anche
per Prue e Phoebe condannate ad un fato ancora peggiore. Recuperato il corpo lo
riporterà in città e lì organizzerà i funerali solenni ; dopo la cerimonia,
accanto alla bara di Piper verranno scavate due fosse vuote, i posti che Prue e
Phoebe mai avrebbero occupato. L’angelo avrebbe voluto andare alla ricerca
della maggiore delle sorelle, l’unica ancora recuperabile, ma i suoi superiori
glielo impedirono perché non era destino che questo succedesse…lui maledirà
per sempre questa sua impotenza, ma gli ordini sono ordini e vanno rispettati.
Scritto dal "premiato" Kaos