IL QUADERNO DELLE FILASTROCCHE
Data: 1° agosto 2002
Contenuto: Adatto agli appassionati
DISCLAIMER
Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito
"Streghe Italia", e che tutti i
personaggi di "Streghe / Charmed"
utilizzati
sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment, e sono
utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.
SAN FRANCISCO, 10.30 a.m.
Piper è al locale, Paige in ufficio e Phoebe a casa, oggi non è andata a lavoro.
Phoebe era nella sua stanza da letto. Era ormai da giorni che non la rimetteva a
posto. Il comò era scomposto, i trucchi e il pettine erano fuori posto, le
riviste erano sopra il letto, lo specchio era pieno di ditate e macchie,
probabilmente erano quelle del grasso delle dita.
Il tappeto vicino al letto era ricoperto di polvere, ma la povera Phoebe non
badava a questo. Pensava continuamente a Cole, il suo grande amore. Riconosceva
gli errori commessi e la scelta giusta nell’aver preferito le sue sorelle e di
conseguenza la via del bene ad una vita sregolata da azioni malvagie, ma voleva
sapere dove era finito Cole. L’incantesimo dell’amore l’aveva già tentato, ora
doveva escogitare qualcosa lei ; così si alzò molto lentamente dal letto, con
spossatezza, per indirizzarsi verso la cucina. Scese le scale reggendosi appena
la schiena, a forza di stare a letto non riusciva quasi a reggersi in piedi.
Passando attraverso il salotto notò come le sorelle avessero ordinato e pulito
la stanza e solo in quel momento si rese conto che stava trascurando la sua, ma
non le importava più di tanto. Arrivata in cucina aprì lo sportellino del
pensile che volge verso destra, prese un biscotto e lo assaggiò, era proprio
buono. Dopodiché aprì i due sportelli della base e guardò attentamente quali
erbe e materiali per incantesimi avessero le ragazze. Piper aveva rifornito
abbondantemente ogni cosa, ma sicuramente si era scordata di acquistare un po’
di roba. Phoebe allungò la mano prendendo gli ingredienti che credeva le
servissero per il suo incantesimo. I barattoli erano cinque. Ognuno di essi
aveva un’etichetta bianca con una scritta nera che indicava il nome dell’erba.
Solo l’etichetta dell’alloro era stata scritta con il colore blu. Phoebe prese
cinque fogli di carta assorbente, scrisse in ognuno di essi il nome dell’erba
che stava per mettervi e travasò un po’ delle erbe. Inserì i fogli nella tasca,
prese un pezzo di carta e una penna, andò su nella soffitta.
Anche qua era tutto molto ordinato, Piper e Paige dovevano aver sistemato tutto
dopo l’ultimo attacco. Phoebe si dirigeva al Libro delle Ombre, per trovare
qualche frase già pronta. Passò qualche minuto, in seguito la ragazza si era
seduta a terra, con le gambe incrociate, iniziò a scrivere qualche bozza e, dopo
poco tempo aveva preparato l’incantesimo, adesso doveva preparare la stanza.
Phoebe sistemò le foglie di alloro spezzate in piccole parti in due corsie
parallele, sembravano due binari per il treno. Le altre quattro erbe erano degli
elementi, cioè a ciascuna erba apparteneva il suo elemento, terra, aria, fuoco e
acqua, di conseguenza le distribuì in modo omogeneo, ognuna proiettata verso il
proprio angolo (Nord, Est, Sud, Ovest), formando un cerchio quasi perfetto, poi
accese una decina di candele; quattro le sistemò per gli elementi, le rimanenti
all’esterno dei “binari” di alloro.
Lei si posò di fonte al cerchio e pronunciò:
PHOEBE:
Amore lontano
Mi hai fatto soffrire
Vieni dal profano
Non farmi intristire
Phoebe aveva finito di pronunciare le parole, quando un grande vento invase i
“binari” di alloro, avvicinandosi al cerchio, uno spettacolo meritevole della
presenza del Trio! Cole era arrivato in presenza di Phoebe e non era stupito di
vederla. Fece per avvicinarsi al cerchio, ma Phoebe si mosse di scatto e disse
di non farlo.
PHOEBE: No, fermo! Se esci dal cerchio ti ferirai!
COLE: Cosa? Perché mi hai chiamato? (Non lo disse in modo arrabbiato)
PHOEBE: Quelle erbe sono protettive, ne tu ne io posso toccarti, l’ho fatto per
precauzione.
COLE: Così non ti fidi più di me?!
PHOEBE: Dovrei forse?! (Lo disse un po’ arrabbiata, iniziava ad alterarsi).
COLE: Per cosa mi hai chiamato allora?
PHOEBE: Volevo sapere dove eri e cosa stavi facendo. Cosa ti è successo?
COLE: Bhé, diciamo che ho acquisito qualche potere.
PHOEBE: E come hai deciso di sfruttarlo?
COLE: Ancora non lo so…
Phoebe girò addolorata la faccia dall’altra parte.
COLE: Phoebe io ti amo ancora! È per questo che sono sopravissuto!
PHOEBE: A si, è per questo che sei divento la nuova Sorgente, perché mi amavi!
COLE: Ormai non sono più la Sorgente!
PHOEBE: Grazie alle mie sorelle… oh, e se non fosse per loro chissà dove sarei
adesso!
Cole sapeva che Phoebe aveva ragione, per cui rimase zitto.
PHOEBE: Mi farò viva io, se vorrò.
Aveva una voce minuta, abbandonata al destino.
PHOEBE:
Amore dissipato
Ti lascio andar via
Prosegui il tuo cammino
Così sia.
Dopo queste parole, così come era venuto il vento se ne andò, sempre passando
per i “binari” di alloro.
Phoebe rimase qualche minuto in silenzio, pensando alla sua vita. Aveva deciso
di dire di quella mattina alle sorelle, loro la avrebbero saputa aiutare. Si
alzò senza smettere di pensare a Cole, al loro amore e sistemò la stanza, vale a
dire: spazzò il pavimento dalle erbe e ritirò le candele (dopo averle spente).
Era quasi l’ora di pranzo. Piper doveva andare a prendere al lavoro Paige, la
stava aspettando sotto l’edifico dove lavorava, la vide arrivare.
PIPER: Ciao Paige, come va?
PAIGE: Benissimo! Forse sarò promossa! (Era carica di energia)
PIPER: Ma è fantastico! Bravissima.
Paige distolse lo sguardo, accorgendosi che stava accadendo qualcosa in strada.
Due uomini di media età stavano litigando. Il più grosso, indirizzato verso la
via dell’obesità, sfoderò dalla tasca un coltello, lo stava per piantonare nel
petto dell’altra persona.
PAIGE: Presto Piper, guarda la!
Piper vide gli uomini
PIPER: O cielo!
Piper frenò l’auto e le due ragazze scesero. Piper non si dimenticò di levare le
chiavi dalla macchina, non si può mai sapere!
PIPER: Ehi, che sta succedendo?!
UOMO: Che vuoi tu?
PAIGE: Stai attento, lei è MIA sorella!
UOMO: Ah, si? E che mi fai?
PAIGE: Mi stai sfidando?
L’uomo stava per dare un cazzotone in faccia a Paige quando Piper, senza alcuna
ombra di nervosismo lo bloccò. Paige prese il coltello dalle mani dell’uomo e si
spostò. Piper sbloccò l’uomo, il quale rimase molto stupito, primo perché aveva
mancato il pugno, secondo perché non aveva più il coltello in mano.
UOMO: Ehi, ma come accidenti avete fato?
ALTRO UOMO: Sei un lurido bastardo!
PIPER: Insomma!!!
PAIGE: Dovremmo farne saporire uno!
UOMO: Ehi, ma che vai farneticando?
PIPER:
Spirito portalo al più presto in un luogo remoto
Lo chiedo adesso, che di lui resti il vuoto.
L’uomo grasso sparì, chissà dove era finito!
Piper in realtà non si ricordava bene la formula usata tempo addietro della
nonna, per cui la modificò un po’, secondo l’esigenza.
PAIGE:
La tua mente non ricorderà più niente
Dell’accaduto
E tutto ti sembrerà un sogno dolente
Dopo qualche istante l’uomo chiese alle ragazze chi fossero. Piper sorrise e
disse alla sorella che dovevano sbrigarsi, Phoebe le stava aspettando per il
pranzo.
Paige rientrò in macchina e si accorse dello strano odore, un misto tra rosa e
viola, non era un cattivo odore, diverso, questo si.
PAIGE: Piper, che è successo alla macchina?
PIPER: Che vuoi dire?
PAIGE: L’odore.
PIPER: Ah, bello vero?! È un nuovo prodotto per deodorare, ti piace?
PAIGE: Si… più o meno.
Piper continuava a guidare. Non gettava via lo sguardo dalla strada neanche per
un attimo, non si distraeva mai. Il sole era ben alto e splendente a San
Francisco. Piper chiuse tutti i finestrini e accese il climatizzatore, faceva
proprio un caldo bestiale.
Le due sorelle arrivarono in casa.
PAIGE: Phoebe, ci sei?
PIPER: Cara, scusa il ritardo…
Phoebe rispose dopo un po’…
PHOEBE: Ciao. Ragazze, devo parlarvi…
PIPER: È successa qualcosa? Phoebe che hai?
PHOEBE: Niente Piper, non ti preoccupare.
Le ragazze andarono verso il salotto, avevano deciso di rimandare il pranzo,
Paige e Piper volevano sentire quello che aveva da dire Phoebe, specialmente
Piper, era molto preoccupata, aveva avvertito che qualcosa non andava. Piper e
Paige erano sedute nel divano fucsia, di fronte a Phoebe. Un tavolino in legno
massello le separava. Quest’ultimo era piano zeppo di riviste e giornali vari,
mancavano solo i quotidiani. Phoebe diede uno sguardo intorno alla stanza prima
di iniziare il discorso.
PHOEBE: Ecco… ho visto Cole questa mattina. Ho fatto un incantesimo, volevo
sapere che fine aveva fatto e…///
Passò qualche secondo.
PIPER: E..?
PHOEBE: E… ha dei nuovi poteri, si trova nella nostra dimensione, insomma, è
vivo e vegeto.
PAIGE: Bene… cioè, voglio dire, insomma…
PIPER: E insomma?
PHOEBE: Non lo so! Ho tanti pensieri per la testa, non ce la faccio più!
Phoebe si era quasi messa a piangere, così la maggiore andò a consolarla. Paige
era sconvolta, dentro se sperava fortemente che Phoebe non si volesse
riavvicinare a Cole, ad ogni modo anche lei andò ad abbracciare la sorella. Le
tre ragazze parlarono al lungo, la povera Phoebe pianse e si sfogò.
Era ormai passata da un pezzo l’ora di pranzo che le ragazze iniziarono a
spizzicare qualcosa nella cucina. Erano finalmente giunte ad una conclusione
temporanea o, come avrebbe deciso il destino, definitiva. Phoebe si sarebbe
legalmente divorziata da Cole e, non appena lui si sarebbe fatto vivo
l’avrebbero dovuto distruggere per sempre. Paige stava mangiando delle olive
verdi farcite, molto gustose, Phoebe era alle prese con un panino stratosferico
ben ripieno, dalle formi abbondanti e prosperose mentre Piper si era
accontentata di una tazza di the mentre guardava le sorelle abbuffandosi. Era
piena di malinconia, e adesso le era venuto in mente anche il pensiero di Prue…
Prue!
PIPER: Phoebe, mi è venuta un’idea!
PHOEBE: Che genere di idea?
PIPER: Potremmo chiedere suggerimento a Prue, per farci consigliare su come
agire con Cole!
PHOEBE: Non ce la farebbero vedere.
PIPER: Adesso può darsi, insomma, è passato un anno!
PHOEBE: Paige tu hai niente in contrario?
PAIGE: No, no.
PHOPEBE: Possiamo provare.
PIPER: Già, provare non costa nulla!
La malinconia di Piper si tramutò per pochi istanti in gioia. Il solo pensiero
di poter risentire la sorella maggiore le riempiva il cuore di un’emozione
indescrivibile e, anche se quella sensazione durò solo pochi istanti, Piper
aveva la speranza che le facessero rivedere Prue. Le tre salirono le scale,
Piper e Phoebe avevano una velocità maggiore, per ovvi motivi. Piper appena
entrò nella soffitta rimase sconcertata per il cattivo odore, era come se
avessero bruciato alloro, cicuta e rosmarino assieme, allora Phoebe disse a
Piper quali ingredienti aveva usato per l’incantesimo.
Paige recuperò erbe, candele ed elementi vari per la “cerimonia”, Phoebe e Piper
cercarono l’incantesimo.
Paige aveva posizionato il calice con il pugnale di fronte al Libro delle Ombre,
le candele erano accese e le erbe a portata di mano.
La cerimonia iniziò. Per prima Piper fece gocciolare il suo sangue nel calice,
dopo Phoebe e Paige, tutte e tre pungendosi con la punte del pugnale l’indice
della mano destra. Il sangue più scuro era quello di Phoebe, mentre quello più
chiaro di Paige.
IL POTERE DEL TRIO:
In questa giorno chiedo di vedere,
io sto evocando l'antico potere,
riporta qui mia sorella,
riporta qui il potere del trio
Immediatamente Paige fu scaraventata da un enorme vento intorno al Libro delle
Ombre, comparve Prue poco dopo.
PHOEBE: Ehi, che succede? (Si copriva il viso).
PAIGE: Ahhahahah!
Prue usò il suo potere facendo uscire Paige dall’enorme vento. La situazione si
diversificò, rimanendo più tranquilla. Piper e Phoebe piansero tantissimo e
anche Paige era un po’ commossa.
PHOEBE: Prue!
PIPER: Ti voglio tanto bene. Perché sei andata via?!!
Prue come al solito si sforzò di mantenere sangue freddo e prese sotto gamba la
situazione.
PRUE: Ehi, calma. Era destino che andasse così. Anche io vi voglio un gran bene,
oh, sapeste!
PHOEBE: Come stai tu? (Fece un sorrisino con le lacrime) ….oh, che stupida!
PRUE: Ma voi, voi come state?
PIPER: Bene, lei è Paige. (Indicò Paige).
PRUE: Ciao Paige, ti ringrazio per aver accudito le mie sorelline, senza di te
non…/
PAIGE: Oh, niente! Sono loro a prendersi cura di me.
PRUE: Non ho molto tempo, per cosa mi avete chiamato?
PIPER: Ehi, ma questa è la prima volta dopo la tua morte…
PRUE: Lo so, anche me dispiace di non poter rimanere con voi, ma ditemi…
PHOEBE: Ti ho chiamata per avere un consiglio su Cole..
PRUE: Cole! Complimenti, avete sconfitto la Sorgente di ogni male… ormai è morto
lui.
PHOEBE: Direi proprio di no. È ancora vivo e ha dei poteri, volevo sapere se per
te dovrei farlo scomparire per sempre o…
PRUE: Certo! Dovete ucciderlo subito, prima che diventi troppo forte e//////
(viene interrotta, Prue era stata chiamata dall’alto)
PRUE: Ragazze, ora devo andare, ricordatevi che vi voglio tanto, tanto bene.
Ciao Paige, prenditi cura di Phoebe.
Prue si era appena dissolta, le ragazze erano ancora commosse. Paige riusciva a
capire il dolore che provavano le sue sorelle, per cui decise di stare zitta.
La soffitta puzzava. L’odore dell’alloro si era mischiato a un non so che di
lercio, odore di cadavere. Piper aveva tutti i capelli scompigliati e Phoebe
aveva perso il trucco per il pianto. Poco dopo si ricomposero tutte.
PHOEBE: Dobbiamo uccidere Cole.
PIPER: Sei convinta?
PHOEBE: Ora più che mai.
PIPER: Dobbiamo organizzarci. Paige, perché sei zitta?
PAIGE: …… Bhé, mi sono sentita un po’ a disagio, comunque ora è tutto a posto.
PHOEBE: O cara, come mi dispiace.
PAIGE: No, veramente, ora sto bene.
PIPER: Ok. Io scendo immediatamente giù a preparare varie pozioni, dopo vi
spiegherò come funzionano.
PHOEBE: Allora (disse con un sorrisino) io e la mia sorellina prepariamo
candele, cristalli e incantesimi vari…
PAIGE: Vi voglio tanto bene.
Paige scoppiò a piangere. Non aveva mai provato una sensazione simile,
l’emozione di avere delle sorelle era molto grande e non c’era abituata. Paige
si gettò al collo di Phoebe e poi su Piper, entrambe la accarezzarono. Anche se
era l’ultima arrivata Piper e Phoebe le volevano un gran bene, come se fosse
sempre stata una loro sorella (e la cosa buffa è che in effetti lo era)!
PHOEBE: Su, su! Dobbiamo sbrigarci!
Piper scese in cucina, aprì la base con tutte le erbe, spostò tutti i
barattolini nel tavolo e posò vari oli vicino alle erbe, iniziò il lavoro. Prese
un foglietto di carta e una matita scrivendo tutte le dosi, iniziò a far bollire
vari pentoloni con acqua, olio ed erbe e, una volta completati tutti i passaggi
sistemo le pozioni in piccole boccette, indicando con ogni etichetta la
rispettiva funzione.
In soffitta tutto era tranquillo. Paige stava riordinando la stanza, spostando
tutti gli oggetti da un lato, lasciando una parte libera per l’attacco. Aveva
messo un separé in un angolo, la si sarebbe nascosto Leo, che ancora non avevano
avvisato. Phoebe era incatenata al foglio con quell’accidenti di incantesimo,
non le veniva proprio niente in mente, così decise di scrivere qualcosa di più
semplice, usando più formule. Che strega fantastica!
PAIGE: Dobbiamo bloccarlo in un punto?
PHOEBE: Si, sarebbe meglio.
PAIGE: Potremmo usare i cristalli.
PHOEBE: No, preferisco essere molto più sicura. Potrebbe dissolversi con i
cristalli, è meglio bloccargli anche i suoi poteri.
PAIGE: E come facciamo?
PHOEBE: Ci penserò io.
PAIGE: ???
PHOEBE: Rinchiuderemo i suoi poteri in una pietra. Il vano vicino alla finestra
è pieno di pietre!
Paige era molto curiosa, così si avvicinò alla finestra per vedere questo
fantastico cofanetto. Con grande sorpresa lo vide subito e, chissà perché,
sapeva che era proprio quello. Nella parte superiore era ricoperto da qualche
millimetro di polvere e anche i lati non erano da meno. Paige prese da tasca i
fazzoletti e iniziò a pulirlo. Era un cofanetto bellissimo. Aveva dei colori
stupendi. La parte superiore era in marmo rosa lucente, le guarniture in argento
e il bottoncino che serviva per l’apertura era in oro. Aveva due gambe sempre in
argento tondeggianti, fini e lunghe. Paige spinse il bottoncino in oro e aprì il
cofanetto. Era veramente pieno di pietre, tutte di medie dimensioni e quasi
tutte diverse. Il suo occhio riconobbe subito la pietra ametista e lo zaffiro,
le sue preferite. Vi erano molte altre pietre che conosceva ma in quel momento
non le venivano in mente.
PAIGE: Ma sono stupende! Di chi sono?
PHOEBE: Erano della nonna, se ne serviva quasi sempre, dopo le lasciava
purificare sotto l’acqua e al sole. Me lo ricordo come fosse ieri.
PAIGE: Quale vuoi che ti porti?
PHOEBE: Portami un minerale.
Paige iniziò a cercare, c’erano veramente tante pietre e una più bella
dell’altra. Trovato il minerale rinchiuse il vano e lo pose esattamente dove
l’aveva trovato.
PHOEBE: Ricordami che dopo dobbiamo attivare la pietra per il nostro
incantesimo.
PAIGE: In che senso?
PHOEBE: Vedrai. Ho quasi finito con gli incantesimi.
PAIGE: Oh, allora è meglio che mi sbrighi.
Paige sistemò meglio il separé dopo aver appoggiato la pietra per terra, vicino
a Phoebe, sistemò il Libro delle Ombre al centro della stanza. Il leggio per il
Libro era proprio pesante, infatti dopo averlo spostato si mise una mano dietro
la schiena, che iniziava a farle male. Sistemò opportunamente i cristalli
intorno a tutta la stanza, chiamò Leo e gli spiegò cosa dovevano fare. Lui si
sarebbe nascosto dietro il separé, per qualsiasi evenienza. Paige sistemò ancora
un poco la stanza, sempre per favorire i loro comodi.
PAIGE: Piper!!!
PIPER: Eccomi.
Piper aprì la porta della soffitta spingendola con il gomito. In mano aveva un
cestinetto pieno di erbe, pozioni e candele.
PAIGE: Ma cos’è tutta quella roba?
PIPER: Oh, tutte precauzioni. Phoebe, tu sei a posto?
PHOEBE: Certo.
Passò ancora qualche minuto, Piper stava sistemando le erbe e le pozioni. Phoebe
le aveva chiesto di fare un cerchio dalle dimensioni non troppo grandi. La
avrebbero intrappolato Cole e gli avrebbero tolto i poteri. Piper ovviamente
chiese che fine avrebbero fatto i suoi poteri e Phoebe le disse della pietra.
PHOEBE: Paige, vieni!
PAIGE: Subito.
Phoebe sistemò la pietra per terra, cercò fra tutti i foglietti quello con
l’incantesimo giusto e disse alle sorelle di prepararsi alla “lettura”. Piper,
non sapeva perché, aveva paura. Tutto era studiato nel minimo dettaglio, avevano
impiegato delle ore a preparare la soffitta ma ancora qualcosa non andava,
sapeva che sarebbe arrivato presto qualche guaio e, quando Piper avverte queste
cose sono veramente guai!
PHOEBE: Leggiamo.
POTERE DEL TRIO:
Il minerale deve eliminare
Tutta la magia acquisita
Questo minerale si deve svuotare
E tenersi pronto al nuovo potere
Il minerale iniziò ad emanare fumo nero e si sentiva cattivo odore. Piper aveva
sempre più paura, sentiva la sventura avvicinarsi sempre più e anche
l’esperienza di Phoebe le suggeriva questa intuizione. Paige stava solamente a
guardare lo “spettacolo”.
PIPER: Phoebe, che succede?
PHOEBE: Ehmm… non so!
Un demone uscì dalla pietra. In suo aspetto era terribile. Il suo volto era
tutto bruciato, le braccia erano incandescenti, come se si fosse scottato con un
ferro ardente, dalla bocca gli usciva uno strano liquido verde e aveva un
aspetto infernale, addolorato. Era come se stesse provando dolore fino a quel
momento.
Il demone si accorse delle streghe e sparì, alle ragazze era sfuggito qualche
particolare….
PIPER: O mio Dio!
PHOEBE: Penseremo dopo a lui!
PIPER: Che cosa? Phoebe ma sei diventata pazza? Come ti è saltato in mente di
liberare un demone, insomma!
PHOEBE: Come potevo sapere che c’era un demone???
PIPER: Bhé…. Non lo so!
PHOEBE: Presto, dobbiamo muoverci. Prima finiremo con Cole e prima ci potremo
occupare del demone.
Phoebe mostrò i foglietti con gli incantesimi, poi li mise nell’ordine secondo
cui li dovevano usare. Piper recuperò qualche pozione e sentì Leo starnutire.
PIPER: Chi c’è la dietro?
LEO: Sono io.
PIPER: Cosa ci fa qui lui?
PAIGE: L’ho chiamato io.
PHOEBE: Ehi!!!
PIPER: Oh, scusa!
POTERE DEL TRIO:
Questo luogo sia
Luogo benedetto
Luogo di magia
Cole vieni presto qua da noi
Raggiungici adesso, se puoi.
Piper lanciò a terra una pozione protettiva per la loro casa e subito dopo una
protettiva pero loro. Difatti delle luci bianche avvolsero le tre sorelle e la
casa prese una luce giallognola. Apparì Cole.
COLE: Perché mi avete chiamato?
PHOEBE: Paige, prendi la pietra.
Paige raccolse da terra la pietra, Phoebe gettò a terra il foglietto con scritto
l’incantesimo per chiamare Cole. Piper prese da li vicino delle erbe e poi tornò
vicino a Paige. Cole stava per dissolversi…
POTERE DEL TRIO:
Si apra un varco spaziale
Che i tuoi poteri ti vengano a mancare
Per andare dritti in questo minerale
E qui saranno custoditi, fino al nostro desiderare
Delle luci grigie si allontanarono da Cole, proprio mentre era quasi scomparso
del tutto e si trasferirono in quel minerale bianco, un po’ stropicciato dal
tempo. Cole venne sbattuto a terra, probabilmente era la perdita dei suoi
poteri, comunque provò a lanciare una sfera di energia verso Paige, ma non
accadde nulla e non sarebbe accaduto niente ugualmente perché era dentro il
cerchio di protezione.
PHOEBE: Così ora non hai più alcun potere.
Paige guardò odiosamente Cole e anche lui le fece una smorfia.
COLE: Perché fai questo, io ti amo ancora.
PHOEBE: È per questo che hai appena cercato di uccidere Paige!
PIPER: Accendo le candele?
PHOEBE: Si, grazie Piper. Una nera, una grigia e una bianca.
Phoebe gettò a terra anche l’altro foglietto. Ne aveva un altro per struggere
Cole. Appena ebbero finito di preparasi iniziarono a leggere l’incantesimo.
POTERE DEL TRIO:
L’amore ti ha donato la vita
L’amore ti ha salvato
Lo stesso male che hai fatto adesso di condannerà
Da adesso e per sempre la tua anima soffrirà
CONTEMPORANEAMENTE: COLE: Phoebe non farlo!
Continua il Potere le Trio:
POTERE DEL TRIO:
Il Potere del Trio coincide col mio!!
Il Potere del Trio coincide col mio!!
Il Potere del Trio coincide col mio!!
Cole iniziò a bruciare, si sentiva il calore del fuoco che il suo corpo poteva
emanare, uno spettacolo terribile per Phoebe e, anche se Paige non sopportava
Cole, aveva pietà per l’amore della sorella.
PIPER: Non abbiamo tempo adesso, dobbiamo riprenderci, dobbiamo pensare a quel
maledetto demone. Paige, tu cerca nel Libro delle Ombre. Io e Phoebe
riordineremo.
E così fu! Paige cercava nel Libro delle Ombre il demone che aveva visto, Piper
era scesa giù per recuperare la scopa e ora spazzava e Phoebe, per quel poco che
poteva, riordinava. Cole era finalmente sparito dalla sua vita, lasciando però
un vuoto incolmabile. Casa Halliwell era impregnata da un’orribile tristezza.
Phoebe si domandava come sarebbe andata la sua vite se non fosse stata una
strega. Pensava che probabilmente avrebbe vissuto una vita tranquilla, con amori
e litigi normali, non avrebbe perso Prue ma non avrebbe neppure incontrato
l’altra sua sorella, Paige. Ogni tanto le veniva in mente il pensiero di
abbandonare per sempre il suo ruolo di strega, ma le spariva subito dalla mente
vedendo Paige e Piper assolte nel loro lavoro e così s’indeboliva maggiormente
poiché lei non stava contribuendo al lavoro.
Passarono 30 minuti circa, Paige aveva appena finito di vedere il Libro delle
Ombre. Nello sfogliare le ultime pagine aveva preso un po’ di lentezza e le si
erano stancati gli occhi, così decise di riposarsi. Disse a Piper di cercare lei
nel libro, perché era stanca.
Abbandonato il leggio si diresse verso quella poltrona dondolabile che stava
attaccata all’antico armadio. La sedia era un po’ sgangherata, qualche chiodo
era fuori posto e arrugginito e il legno si era flesso così tanto che c’era il
rischio che si spezzasse, ma questo non importava a Paige, era troppo stanca per
pensarci. Appoggiò la testa alla sedia dondolo e, tenendo chiusi gli occhi,
riposò anche la sua testa, così prese subito sonno.
Piper iniziò nuovamente la ricerca di quel maledetto demone e, mentre girava le
pagine pensava alla nonna, chissà per quale motivo non aveva messo nessuna
avvertenza, e pensare che da piccole lei e Prue ci giocavano sempre con quelle
pietre.
Piper si bloccò un minuto. Nella sua mente si rivedeva con Prue giocando con le
bambole e, entrando più a fondo nella sua psiche, si ricordava di una volta in
cui Prue le aveva levato la pietra con cui stava giocando. Piper pensò che
probabilmente Prue avesse usato i suoi poteri e si chiese il motivo per cui,
anche se la nonna le aveva bloccato i poteri, loro non si erano mai ricordate
che li avevano da piccoline.
Dopo questo breve flash-back riprese a cercare informazioni nel Libro delle
Ombre. Aveva appena finito di dare uno sguardo ad una pagina (sarà stata la
ventesima) che socchiuse gli occhi e tornò indietro, rimase a guardare meglio
l’immagine del demone e notò una certa somiglianza, anzi, era proprio quello.
Probabilmente ne lei ne Paige lo avevano visto subito perché aveva altri vestiti
nell’immagine ma Piper non aveva dubbi adesso, il demone era proprio quello.
Alzò la testa e guardò Phoebe che raccoglieva i fogli da terra, il viso era meno
intristito, probabilmente si era ripresa.
PIPER: Ehi, Phoebe. L’ho trovato! Paige?!
PHOEBE: Vengo a vedere.
PIPER: Paige, vieni, l’ho trovato.
PIPER: Paige?
PHOEBE: È dietro di te.
PIPER: Eh?! Paige!
PAIGE: Eh.. si, che c’è?
PIPER: Ti eri addormentata?
PAIGE: No.. no, ….. si. Sono molto stanca.
PIPER: Ho paura che dovrai alzarti. Prima lo sconfiggeremo e prima potremo
riposarci!!
PAIGE: Si, ok, vengo!
PIPER: Brava sorellina!
Iniziò Phoebe a leggere nel Libro, nel frattempo Paige arrivò dalle sorelle.
PHOEBE: “Padre”.
PIPER: Già. È stato rinchiuso in una pietra magica da una strega molto potente.
PHOEBE: La nonna! Ehi, parla della nonna!
PIPER: Un momento, com’è possibile, il Libro era della nonna, chi può averlo
scritto?
PHOEBE: Oh, allora può darsi che non era della nonna.
PIPER: Già, ma allora perché la pietra era in quel bauletto? Voglio dire, perché
la custodiva la nonna e non era in un luogo sacro, ecc. ecc.
PHOEBE: Questo non lo so. Paige, tu che ne pensi?
PAIGE: Io direi di continuare a leggere.
PIPER: OH!
PAIGE: Padre, per vivere necessita di sangue umano. Non può essere sconfitto,
per questo bisogna intrappolarlo in un minerale.
PIPER: Bene, allora basterà pronunciare l’incantesimo e..
PAIGE: Un momento. Lui è invulnerabile ai nostri poteri, e alle nostre pozioni e
c’è solo un incantesimo che può funzionare.
PIPER: Ti pareva. Comunque l’incantesimo è scritto qua… AHH! Chi ha strappato la
pagina?
PAIGE: Io no! Phoebe!!
PHOEBE: Ehi, per chi mi avete preso!!!
Piper voltò la pagina del Libro, in quella c’era un incantesimo dell’amore.
PHOEBE: O mio Dio!
PIPER: Phoebe! Avevi strappato questa pagina per fare uno stupido incantesimo
dell’amore?!
PHOEBE: Ehi, non era affatto stupido (disse ironicamente)!
PIPER: PHOEBE! (Piper era davvero imbestialita)
PAIGE: Adesso come faremo?
PIPER: Facciamo trovare la soluzione alla pasticciona di famiglia!!
PHOEBE: Ops!
In quel preciso istante apparve il demone Padre. Era terribilmente più brutto di
prima e sporco di sangue, aveva già fatto delle vittime!!
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Era ormai quasi notte a San Francisco.
Fuori le lucciole sguazzavano nei bellissimi prati all’inglese, e un piacevole
fresco estivo animava la città. Stando in silenzio si potevano udire le voci dei
ragazzi che si divertivano, le grida di gioia dei bambini alle giostre e, vicino
alla casa delle Halliwell si poteva vedere la luce accesa nella soffitta e un
gran bello spettacolo!
Piper fu presa dal panico, era terribilmente agitata, le gambe le tremavano e
pizzicava Phoebe in continuazione, dicendole – In che guaio ci hai cacciate – .
L’unica ad aver mantenuto la calma era Paige. Così diede un colpo con la mano a
Piper, facendole capire di stare al gioco e fece uno sguardo strano a Phoebe,
anche lei capì immediatamente. Paige fece un passo in avanti rispetto alle
sorelle, si pose faccia a faccia col demone (anche se c’era una bella distanza)
e poi parlò a voce alta.
PAIGE: Presto distruggiamolo!
Piper chiese sottovoce a Paige come facevano a distruggerlo se non avevano
l’incantesimo a portata di mano e lei le rispose di fidarsi e leggere
l’incantesimo (fino al punto non strappato).
PAIGE: Minerale! (Il minerale apparve nelle mani di Paige)
POTERE DEL TRIO:
In questo minerale io ti rinchiudo
A questa prima frase il demone cercò di sfuggire, ma venne intrappolato dalla
magia delle parole del Potere del trio, così, per salvarsi, Paige fece finta di
avere un colpo di tosse e non continuò l’incantesimo, il demone scomparì e le
ragazze erano ancora salve! A Piper venne subito un sorriso ammaliante, l’idea
di Paige era stata grandiosa e anche Phoebe era super soddisfatta della sorella.
PIPER: Bravissima Paige!
PHOEBE: Già, sei stata grande!
PAIGE: Oh, figuratevi, ho imparato dalle mie sorelline!
PIPER: Per fortuna non è stato necessario l’aiuto di../
PHOBE: Di Leo!
PIPER: O mio Dio! Leo!
Paige fece qualche passo accelerato verso il separé e le sorelle la seguirono in
coppia. Leo non c’era più e non le aveva detto nulla, cosa gli era successo?
Paige toccò più volte la tendina del separé. Era bianca, con disegni azzurri di
piccole caramelle, un po’ sgualcita del tempo e consumata. Paige la toccò, come
per sapere se Leo fosse nascosto dentro la tendina!
Piper era troppo preoccupata, iniziava smaniare e si era dimenticata del demone.
Camminava su e giù per la soffitta, con passo celere, agitando le mani, altro
che argento vivo! Benché fosse nervosissima analizzò il problema e, dopo aver
provato a chiamare il marito, le venne in mente che Paige era per metà angelo
bianco, quindi se avesse fatto uno sforzo magari avrebbe potuto rintracciarlo.
PIPER: Paige, certo!
PAIGE: Che?
PIPER: Certo, Paige! Tu puoi trovarlo, insomma, per metà sei angelo bianco.
PAIGE: Non ho mai fatto una cosa simile.
PIPER: Prova allora! Dovrai pur abituarti ai tuoi poteri!
PAIGE: Ok, io ci provo, ma non posso assicurarvi nulla.
PIPER: Su, su!
Piper chiuse gli occhi, mutò l’espressione del viso e provò a collegarsi con la
sua mente ma nulla… non sentiva nulla, così provò a cercare le vibrazioni di Leo
e, d’improvviso, sentì Leo, avvertì la sua aura, la sua presenza e ciò che stava
facendo. Per Paige fu come una rivelazione. Era come se qualcuno le avesse
suggerito le coordinate di Leo, era stata proprio brava. Piper e Phoebe la
videro tutta assolta in se stessa e poi, solo dopo ½ minuto la videro
sorridente. Piper chiese a Paige cosa sapeva, ma la ragazza non rispondeva, era
come in trance.
PAIGE: Ehi! So dov’è Leo!
PIPER: Cosa, ce l’hai fatta?
PAIGE: Si!!! (era felicissima)
PIPER: Dov’è?
PAIGE: Ecco… credo che stia aiutando un suo protetto.
PHOEBE: Ma come hai fatto?
PAIGE: Bhé, non lo so!
PHOEBE: Uffa, io sono l’unica a non avere poteri interessanti!
PIPER: Phoebe!
PHOEBE: Che c’è?! È vero! Io non ho mai avuto un potere, come dire, eccitante.
PIPER: Questo è vero, ma quante volte le tue premonizioni ci hanno salvato la
vita?!
PHOEBE: UFF!
PIPER: Avanti, non te la prendere, vedrai, anche tu avrai un nuovo potere prima
o poi.
PAIGE: Ci stiamo dimenticando del demone…
PIPER: O no! Nessuno si dimentica dei danni di Phoebe! (Disse ironicamente)
PHOEBE: Ops! Su Piper…
PIPER: Ecco perché non hai poteri, sei un incosciente!!
PHOEBE: Sei cattiva adesso.
PIPER: Lo so.
Piper fece una smorfia, avvicinando le labbra al naso, stringendo quest’ultimo.
Phoebe le diede un colpetto con la mano sulla spalla. Ovviamente stavano
scherzando.
PAIGE: Insomma, cosa possiamo fare?
PIPER: Dobbiamo recuperare quella pagina.
PAIGE: Ma come?
PIPER: Potremmo fare un incantesimo per tornare nel passato e bloccare questa
pasticciona.
PHOEBE: E così cambiare il passato? Non si può fare!
PIPER: GIÁ!
PAIGE: Dunque?
PHOEBE: Potremmo invocare la persona che ha scritto l’incantesimo.
PAIGE: E se se lo fosse scordato?
PIPER: Siamo fregate!
PHOEBE: Non direi. Paige, per cortesia, potresti passarmi il Libro?
Phoebe richiamò alla mente un regalo che le aveva fatto la nonna, un quaderno di
filastrocche. Era la prima volta dopo tutti quegli anni che le tornava in mente,
una coincidenza molto strana, fin troppo!
Phoebe andò verso il comodino color noce con due cassetti. Aprì il primo
cassetto, quello in alto, dal pomellino a forma circolare in ottone, prese un
piccolo quaderno.
Il quaderno era di quelli piccoli, per la seconda elementare circa. Davanti
c’era raffigurato un topolino che mangiava un pezzo di formaggio, mentre
nell’ultima pagina un gatto. Quel quaderno era di Phoebe da bambina, era un
regalo della nonna. Lei diceva sempre alla piccola Phoebe che se da grande
avesse avuto qualche tipo di problema “strano” avrebbe potuto leggere con le sue
sorelle quelle filastrocche, le sarebbero tornate molto utili. Phoebe non aveva
mai pensato di ricorrere a quelle “filastrocche”, questa era la prima volta.
Quando Piper vide Phoebe con quel quaderno disse
– Ehi, ricordo quel quaderno, era delle filastrocche della nonna! –
Anche Piper ricordava. Era straordinario, nella memoria di Phoebe era sempre
presente quel quaderno, ma non aveva mai pensato che quelle filastrocche
potessero essere incantesimi, così, con questa speranza si mise a leggere con le
sorelle.
Paige aveva percepito le parole di Piper, aveva poggiato il Libro per terra,
vicino a Piper, proprio al centro.
Nel quadernino c’erano tante “filastrocche”, alcune per risolvere i brutti
problemi, altre per quando si è tristi, altri per certi “uomini cattivi” (era
ovvio che si trattava di demoni) e, un colpo di fortuna, per completare qualcosa
che manca!!
PHOEBE: Ehi, guardate qua!
PIPER: “Questa filastrocca serve per completare qualcosa che manca”. Certo che
la nonna era proprio grande!
PAIGE: Chissà come vi voleva bene!
PIPER: Oh, Paige, come mi dispiace che tu non l’abbia conosciuta.
Phoebe non aveva prestato attenzione alle altre parole di Piper, aveva tenuto il
segno nella pagina con l’incantesimo che le serviva e poi andò alla fine del
quaderno. C’era scritto: - Cara Phoebe spero che questo quaderno vi torni utile.
Quando lo leggerete sarete le Streghe più potenti. Ricordatevi che la chiave dei
vostri poteri è l’amore, vogliatevi bene. Mi raccomando non rimanere pasticciona
come lo sei adesso, vi voglio bene piccole. Nonna Halliwell –
Phoebe versò qualche lacrima per la nonna, Piper se ne accorse senza indugio e
troncò bruscamente la discussione che nel frattempo aveva avviato con Paige.
Anche Piper lesse ciò che la nonna aveva scritto.
PIPER: Su, Phoebe. Non vorrai tornare indietro.
PHOEBE: No (disse asciugandosi le lacrime), è solo che…
PIPER: Anche allora eri una grande pasticciona.
Entrambe le sorelle fecero un sorrisino.
PAIGE: È meglio sbrigarsi!
PIPER: Ha ragione Paige.
Paige aprì il Libro delle Ombre, nella pagina strappata, quella con
l’incantesimo per distruggere il demone.
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Saranno state le 2 di notte. Le zanzare
svolazzavano per la stanza a tutto spiano, quasi tutta san Francisco dormiva, ma
non le tre sorelle. Dovevano prima risolvere questo problema, era diventato
ormai quasi un loro codice.
Quella era stata una giornata ricca di emozioni per le ragazze, tutte e tre
avevano pianto per vecchi ricordi, Paige era la più assente ovviamente alle
vicende familiari e ne soffriva ancora di più. L’incubo giornaliero stava per
finire.
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La pagina con l’incantesimo per
distruggere il demone era aperta. Le tre sorelle la guardarono, era proprio
stata strappata male dalla fretta, che pasticciona questa Phoebe! Piper fu la
prima a guardare il quaderno lasciato come eredità dalla nonna (insieme a molte
altre cose )!
PIPER: Sbrighiamoci.
La ragazze misero la loro mano sinistra nella pagina strappata del Libro delle
Ombre.
POTERE DEL TRIO:
Ciò che è venuto a mancare sarà completato
Realizzeremo il destino che c’è stato assegnato
Delle luci blu e bianche materializzarono la pagina con l’incantesimo. Le tre
sorelle sapevano che avrebbe funzionato, ma fu comunque una bella emozione per
tutte.
Adesso Phoebe era veramente sicura che quelle non erano semplici filastrocche
eppure, chissà per qualche motivo, non le era mai tornato in mente il ricordo di
quel quaderno, fino a quel momento ovviamente. La ragazza pensò che
probabilmente quello era un segno della nonna e della madre, non solo per
risolverle l’impiccio, ma anche per ricordarle il vero potere del Potere del
Trio, l’amore.
Piper e Paige pensarono più o meno la stessa cosa, anche se Phoebe si era
avvicinata moltissimo, anzi, ci aveva proprio azzeccato.
Paige stava per dire di chiamare il demone, quando lui stesso si presentò a
sorpresa. Era andato dietro Piper per succhiarle il sangue e, proprio mentre
stava per avventarsi Phoebe avvertì la sua presenza, così diede uno spintone
alla sorella, facendola cadere addosso a Paige, levitò in aria e sfilò un
calcione al demone. Paige non perse tempo, si girò verso il minerale e lo fece
materializzare nelle sue mani.
PIPER: L’incantesimo!
Phoebe tornò a terra, andò verso le sorelle, che erano già di fronte alla
pagina, con le parole dell’incantesimo già sulla lingua.
POTERE DEL TRIO:
In questo minerale io ti rinchiudo
Per sempre ti punisco
Del tuo dolore gioisco
Il demone gettò un urlo, diventò sempre più piccolo, materializzandosi in aria
ed entrò nel minerale ma, poco dopo, riuscì componendosi, la pietra era già
carica con i poteri di Cole!
PHOEBE: O caspita!
PIPER: Qualcuno inventi qualcosa!
PAIGE: E.. e…
PAIGE:
Poteri nel minerale
Trasferite la vostra essenza
Nel corpo potenziale
di mia sorella……..Phoebe!
La rima non era di certo azzeccata, però l’incantesimo funzionò. I poteri si
trasferirono su Phoebe. La minore rimase immobile, quasi spaventata. Il demone
si buttò sopra Phoebe e lei, non essendo pronta a sferrare un pugno o un
calcione, pose le sue mani di fronte al viso, come atto istintivo di difesa.
Dalle mani di Phoebe uscì un’enorme sfera di energia azzurra. Il demone era
invulnerabile ai poteri delle streghe, ma il colpo era così potente che lo
respinse, almeno! Cole non aveva un potere così grande, ma probabilmente le doti
magiche di Phoebe erano così sviluppate che il Potere era cresciuto quasi
spropositatamente dentro lei e in così pochi istanti! L’importante per ora era
l’essere ancora vive! Meravigliata di quello che era riuscita a fare si guardò
le mai e realizzò la potenza del colpo che aveva sferrato. Paige diede un
colpetto alla spalla di Phoebe, di modo che riprendesse coscienza del loro
dovere, senza meravigliarsi del potere.
PAIGE: Pronunciamo la formula.
PHOEBE: Subito!
POTERE DEL TRIO:
In questo minerale io ti rinchiudo
Per sempre ti punisco
Del tuo dolore gioisco
Il demone entrò per sempre nel minerale. Le tre sorelle si abbracciarono e
dicendo solo poche parole complimentose andarono a dormire, era tardissimo.
La mattina, una delle tante mattine di San Francisco, si prepararono per andare
al lavoro (ovviamente dopo essersi svegliate dal pesante sonno), all’ora di
pranzo tornarono a casa.
Durante la consumazione del pasto ci furono molti complimenti tra le ragazze,
ognuna si ossequiava con l’altra.
PAIGE: Ho bisogno di sapere una cosa.
PHOEBE: Di pure.
PAIGE: Vorrei che mi parlaste della nonna…
PIPER: Sarà un discorso lungo, ti avverto.
PAIGE: Sono pronta.
PIPER: Bene…
PHOEBE: Dunque, nonna Halliwell si chiamava………….
Le tre sorelle parlarono per ore, conversarono armoniosamente, parlarono della
nonna, della mamma, di Prue e, molto genericamente della loro dinastia, per
quanto potevano saperne.
Casa Halliwell aveva ritrovato finalmente un altro elemento importante: l’amore
tra sorelle. È probabile che questa nuova intesa armoniosa tra loro era dovuta
alle parole che la nonna aveva lasciato in quel quaderno, oppure all’avventura
della sera prima, non si sa, l’importante è che adesso ci sia nuovamente un
nuovo vero Potere del Trio, unito e compatto.
Scritto da
Ivan (FAN #0021)