Streghe Italia Fan Fiction

IL PALCOSCENICO SI CHIUDE (1)


Riassuntino : è l’entrata in scena di Azatoth, il demone bambino, che in pochissimo tempo toglie di mezzo due delle Halliwell…

DATA composizione: 19 giugno 2000

Fascia d’età : adatto a tutti, penso. Due morti

Disclaimer : Si ricorda che tutti i diritti sono di proprietà del sito “Streghe Italia” e che tutti i personaggi di “Streghe – Charmed” sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment e sono utilizzati senza il permesso degli autori e senza fini di lucro.


Erano ormai parecchie settimane che le sorelle Halliwell non erano perseguitate dalle forze oscure e quasi se n’erano dimenticate. Una bella mattina di primavera si svegliarono tutte e tre di buon umore e con tanta voglia di fare qualcosa di utile o di divertente : Phoebe aveva la solita lezione all’università, Piper doveva far tirare avanti il locale mentre Prue si sarebbe messa di buona lena a cercare un lavoro che la valorizzasse appieno…non sapevano che tutti i loro progetti sarebbero stati guastati…mentre Piper era impegnata con la colazione qualcuno suonò alla porta.
“Phoebe, vai tu, io sto cucinando”.
Dal piano di sopra si sentì una voce urlare : “Non posso, mi sto truccando x fare bella figura con quel ragazzo carino che mi piace tanto…vai tu una volta tanto, mi sono stufata di fare la portiera”.
“D’accordo, vado io, ma non lamentatevi se la colazione brucia sul fuoco”.
Quando la porta si aprì, davanti alla media delle sorelle Halliwell si presentò un bambino di circa sei anni, coi capelli biondi ed uno sguardo da adulto, sicuro di sé e quasi prepotente.
Senza dare tempo a Piper di spiccicare parola, il piccolo cominciò a parlare dicendo : “Salve, sono Azatoth, il demone che vi ucciderà tutte”.
La ragazza esplose in una grassa risata e disse : “Ahahahahahah, che bambino spiritoso. Cosa c’è, hai perso la strada di casa?”.
Il bimbo assunse un’espressione delusa e bisbigliò quasi sottovoce : “Non mi credi ? Guarda la macchina che sta passando in questo momento…”. Quando Piper portò lo sguardo sulla strada rimase di ghiaccio : vide una Ford saltare x aria come se fosse passata su una mina anticarro, ma notoriamente a San Francisco non si combatte una guerra civile. Decisamente più preoccupata di prima, rivolse nuovamente la parola al bambino : “Sei stato tu ? E chi sei veramente ?”
“Sì, sono stato io e ti ho già detto chi sono, Azatoth il demone della corruzione”.

Piper, con il sangue fermo dalla paura e la mente annebbiata, ebbe come reazione inconsulta quella di chiudere violentemente la porta e correre a parlare con le sorelle. “Ragazze !”, urlò sconvolta dal panico, “Venite presto, è urgente !”. Sentendo la sorella gridare a squarciagola, Phoebe e Prue si precipitarono in salotto x controllare cosa fosse successo e trovarono Piper in uno stato pietoso : era appoggiata sul divano e singhiozzava convulsamente, sudava freddo e le gambe le tremavano.
“Cosa ti è successo? Che hai da piangere così?” le chiesero le altre due quasi contemporaneamente.
“Il bambino…il bambino” fu tutto quello che riuscì a dire e poi scattò verso l’uscio per controllare se fosse ancora lì, ma quando appurò che era sparito così com’era arrivato tornò a sedersi vicino alle sorelle. “Adesso rilassati e raccontaci ciò che hai visto, aspetta che ti porto un bicchiere d’acqua” esclamò Prue.
“Sì grazie, ne ho proprio bisogno” rispose Piper ancora sconvolta.
Calmatasi un attimo, raccontò alle sorelle l’accaduto e ovviamente neppure loro la presero bene ma riuscirono con una buona dose di razionalità a mantenere il controllo.
“E tutto senza fare un minimo gesto, ne sono sicura” puntualizzò Piper.
“Azatoth hai detto? Mi pare di aver letto qualcosa su di lui nel Libro, ora vado a darci un’occhiata” disse Phoebe, e salì in soffitta x recuperare il prezioso tomo mentre Prue rimase a far compagnia a Piper.
“Sei sicura che non ti ha detto nient’altro ?” chiese Prue.
“Sicurissima, si è limitato ad annunciarmi che ci ucciderà tutte e tre senza nemmeno specificare il motivo” rispose quasi scocciata Piper.
“Probabilmente vorrà rubarci i poteri, come tutti gli altri demoni del resto”.
“No, questo era diverso. Non so dire in che cosa, ma non assomigliava a nessuno dei nemici che abbiamo affrontato finora. Forse è semplicemente molto più forte…”.
“Come sei disfattista ! Abbiamo sconfitto decine di quei mostri o sbaglio ? Ce la faremo anche stavolta, vedrai” e così dicendo prese la testa della sorella e la appoggiò sulle gambe per rassicurarla benché neanche lei fosse così ottimista come voleva far trasparire. Intanto Phoebe era tornata dal piano di sopra portando con sé il libro e fece x cominciare a sfogliarlo, ma Piper, ormai completamente ripresasi, glielo strappò di mano e lo lesse al posto suo.
“Ehi, sei cattiva ! Lo sai che sono io l’addetta al Libro delle Ombre !” piagnucolò Phoebe ma Piper non sentì ragioni e quando arrivò alla pagina su cui si parlava di Azatoth esclamò solo “Oh oh” e sollevò lo sguardo preoccupato verso le sorelle.
“Che hai trovato ?” chiese Prue in un misto d’eccitazione e paura.
“Sentite qua : Azatoth, demone primievo, creatore e capo dei quattro demoni superiori rappresentanti la corruzione (lui stesso), l’ira (Diablo), la solitudine (Doomtrain) e il senso di colpa (Bahamut). Ha l’aspetto di un bambino di sei anni ma è immortale, il suo potere è incommensurabile e può essere contrastato solo dal Grande Demone”.
“Bel soggettino…dice altro ?” aggiunse Phoebe visibilmente tesa
“Purtroppo no, almeno non da questa parte, lasciami finire la ricerca”
I successivi quindici minuti passarono in un silenzio carico d’angoscia, poiché tutte e tre sapevano benissimo che forse questa volta non se la sarebbero cavata, poi Piper lanciò un piccolo grido, sbiancò in volto e porse il libro a Prue dicendole : “Leggi tu, io non ce la faccio”
La sorella più grande lo appoggiò sul tavolo ed in tono solenne disse : “ATTENZIONE – Azatoth si diverte ad uccidere le streghe x passatempo e non può essere sconfitto IN NESSUN MODO !!! Se dovesse prendervi di mira raccomandatevi ai vostri santi, se n’avete, e date disposizioni per il funerale”.
“Simpatico il Libro !” scherzò Phoebe, benché questa battuta di humour nero non fece ridere nessuno e tantomeno lei.
“Ragazze, questa volta siamo in guai veramente seri. Se non troviamo una soluzione nessuna di noi uscirà viva…” sentenziò Prue, e raccolse lo sguardo affermativo delle sorelle.

Più tardi, mentre le Halliwell erano impegnate a scartabellare vecchi testi alla ricerca disperata di qualcosa che le potesse aiutare, si udì una voce molto bassa in cucina ; subito tutte e tre scesero e vi trovarono Azatoth seduto su una sedia che toglieva i petali ad una margherita, come quando si fa il gioco “m’ama, non m’ama”.
“Prue”, e staccò un petalo, “Piper”, e ne tolse un altro, “Phoebe”, ed un ennesimo petalo cadde a terra, “ho solo l’imbarazzo della
scelta sull’ordine in cui devo ammazzarvi”.
“Perché ci fai questo ?” chiese Piper sul punto di piangere.
“Perché ? Ma care signorine, l’avete letto o no il vostro stupido libro ? Mi diverto a vedere le streghe contorcersi dal dolore dopo che le ho colpite a morte, mi eccita la vista del sangue ecc. ecc., le solite cose…lo so, il sadismo è un difetto prettamente umano, ma è l’unica caratteristica dei mortali che mi piace”
“Se proprio devi ucciderci fallo adesso” disse Prue, con una spavalderia assolutamente fuori luogo.
“Non ci penso nemmeno, il divertimento sta anche nel vedere come vi affannate a cercare qualcosa che possa salvarvi da me ; e io, sapendo perfettamente che non troverete niente, provo un senso di soddisfazione che neanche potete immaginarvi”
Phoebe, ormai sull’orlo della follia, corse incontro al demone nel tentativo di strozzarlo ma questi disse sottovoce “The world” e se lo ritrovò alle spalle senza riuscire a capacitarsi di come avesse fatto. Azatoth riprese il suo monologo : “Io, al contrario di Piper, so fermare lo scorrere del tempo e non mi limito a bloccare i presenti…quindi ho congelato tutto, mi sono tranquillamente alzato dalla sedia e, passando vicino a tre belle statuine, mi sono portato dietro di voi. Per essere più preciso, ho tutti i vostri poteri, oltre a milioni d’altri, in versione ‘deluxe’. Mi spiego meglio : Prue sposta gli oggetti ? Io sposto gli oggetti in un’altra dimensione ; Phoebe ha le premonizioni, che comunque hanno un notevole margine d’errore ? Io prevedo perfettamente il futuro e conosco il passato. Oh, e nel caso non l’aveste capito, i vostri patetici poteri non possono fare proprio un bel niente su di me, sono troppo superiore x essere anche solo scalfito da voi streghette da quattro soldi. Bene, è tempo che io vada e non vi dirò quando tornerò a fare quello che devo fare, voglio lasciarvi ancora un po’ a friggere nella paura più terribile che abbiate mai provato in vita vostra”. E così dicendo sparì senza effetti pirotecnici.
“E’ terrificante. Come possiamo sconfiggere un essere del genere ?????” chiese Phoebe in preda ad una crisi di panico.
“Forse ho una mezza idea” esclamò senza entusiasmo Prue. “Mi rendo perfettamente conto che quel demone ci è superiore, ma forse col potere del Trio possiamo combinare qualcosa”
“Ma sicuramente almeno una di noi…” disse Piper abbassando la testa “…una di noi morirà, e il potere funziona solo se ci siamo tutte e tre”.
“Sta proprio qui la mia idea” proseguì Prue “Dobbiamo trovare il modo di poter utilizzare il potere del Trio, anche se non siamo tutte e tre unite”.
“E come conti di farlo ?”.
“Questo è il problema…avanti sorelline, far girare le meningi e sputare una soluzione”.
Passarono ore ed ore, durante le quali si erano preparate psicologicamente all’arrivo di Azatoth, a cercare sul Libro o da qualche altra parte un suggerimento, un modo x concentrare il potere del Trio in due streghe, o nel peggiore dei casi in una sola. Finalmente la minore delle tre sorelle alzò la testa dai fogli in cui era immersa e disse : “Ragazze, forse ho trovato qualcosa”.
“E che cosa ? Avanti diccelo, siamo curiose” ridacchiò in modo stupido Piper, come se si trattasse di un gioco senza nessuna importanza.
“Leggete qua, afferma che una volta morta l’anima di una strega permane per qualche tempo nel luogo della triste dipartita ed altre streghe ancora vive possono sfruttare i poteri della deceduta per sconfiggere il male”.
“Bene, ma non spiega come ?” puntualizzò Prue, puntigliosa come sempre.
“Sembra che sia sufficiente concentrarsi sulla morta x richiamarne i poteri”.
“Ottimo, abbiamo ancora una piccola speranza. Speriamo però di non aver bisogno di quanto ci hai appena letto…”
“Beh, adesso che si fa ?” chiesero Phoebe e Piper.
“Non ci resta che aspettare l’arrivo di Azatoth e pregare…” concluse con tono grave Prue.

Il tempo trascorse molto più lento del solito, sembrava non finire mai perché le tre sorelle, rose dalla paura, aspettavano tremando che il demone venisse a trovarle e sapevano bene che, nel caso fossero riuscite a sconfiggerlo, il conto delle vittime avrebbe provocato lunghi pianti e tristi lamenti fra le sopravvissute e che se invece avessero perso sarebbero state annientate con spregevole crudeltà dal demone della corruzione…in entrambi i casi non ci sarebbe stato da ridere.
Era ormai sera e, consumate dalla stanchezza e dalla tensione, le Halliwell stavano cenando in salotto quando improvvisamente, senza che loro se n’accorgessero minimamente, Azatoth comparve alle loro spalle, alzò due dita e il tavolo su cui erano appoggiate tutte le cibarie si sciolse come neve al sole…naturalmente capirono subito che era l’ora della verità, perciò si guardarono intorno x cercarlo e lo trovarono che si allacciava una scarpa.
“Questi stupidi calzari da mortali ! Ti si slacciano sempre. Allora care, pronte a passare a miglior vita ?”
“Spiacente caro Azatoth” disse con gran sicurezza Prue “ma non siamo i tuoi buoi sacrificali, non staremo certamente qui a farci uccidere da te senza reagire”.
“Ma è proprio quello che voglio, che sosteniate una vana battaglia x la vostra sopravvivenza. Così vi voglio ! Penso che oggi mi divertirò come non mi sono mai divertito negli ultimi 2000 anni”. Appena finito di pronunciare questa frase Azatoth tracciò alcuni segni nell’aria e le sorelle, dispostesi di fronte a lui, sentirono come migliaia di piccoli aghi penetrare sotto la pelle…fu solo un antipasto, ma bastò a far cadere Piper sulle ginocchia. Gli occhi azzurri del piccolo demone si illuminarono ed esclamò : “Ah ah, ecco la prima vincitrice del concorso ‘Morite con Azatoth’ ”. Nuovo gesto delle dita e Piper si sentì trapassare da qualcosa di mooolto affilato proveniente dal terreno, per la precisione una stalagmite, e cresciuto nel bel mezzo del salotto. La sventurata fu trafitta dal lungo pezzo di roccia e poi sbattuta contro il muro. Le sue ultime parole furono : “Ragazze, pensateci voi, io non ce l’ ho fatta…” e spirò.
Le due rimaste, disperate per la morte della sorella, tentarono una reazione ma quando cercarono di muoversi sentirono i loro piedi come incollati a terra.
“Cos’è, non riuscite a muovervi ? Quanto mi dispiace…diciamo che così sarà un po’ meno divertente ma gratificante lo stesso” disse sogghignando il demone “D’altronde lo sapete, io avrei potuto fermare il tempo e squartarvi a mio piacimento, ma così non sarebbe stato x niente bello, almeno così vedrò le vostre facce contratte dal dolore e dalla disperazione proprio l’istante prima di morire…che immagine poetica”. Passarono qualche minuto in questa situazione, con Phoebe e Prue bloccate da una misteriosa forza ed Azatoth che le squadrava con lo sguardo senza pronunciare parola : ogni tanto il demone colpiva leggermente le due streghe, le cui ferite sanguinavano copiosamente, ma pareva non avesse la minima intenzione di finirle. Naturalmente questo stallo non era destinato a durare e venne rotto da colui che l’aveva provocato quando chiese a Prue : “Facciamo un gioco cara Prudence, vediamo se indovini chi di voi due ucciderò x prima” e ricevette come risposta uno sputo sui pantaloncini. A questo insulto liberò i piedi di Prue e le fece segno col dito di avvicinarsi ma al rifiuto della strega la spostò lui con la telecinesi : quando le fu vicino sussurrò : “Che peccato, sei così carina…”, le appoggiò una mano sulla spalla e lei prese fuoco. Dilaniata dalle fiamme, cercò disperatamente di rotolarsi x terra ma Azatoth cominciò a farla fluttuare e ammonendola col dito disse : “No no no, così non si fa. Se io ti brucio tu te ne devi stare buona a bruciare”. Quando di Prue non rimase che un mucchietto di cenere fumante, l’attenzione del demone si concentrò sull’ultima rimasta, ancora bloccata. Piangendo x la fine delle due sorelle, Phoebe stava concentrando tutto il potere del Trio che ancora aleggiava nel salotto nel suo pugno e poi, spezzato l’incantesimo che la teneva prigioniera del terreno grazie alla forza della disperazione, si scagliò con violenza verso Azatoth benché una patina di lacrime le coprisse gli occhi rendendole difficile distinguere le forme degli oggetti. Il demone, preso in contropiede, materializzò e lancio contro la ragazza alcuni coltelli, che s’infilarono in varie parti del suo corpo ma che non furono sufficienti a fermarla. Quando gli fu addosso urlò col poco fiato che le rimaneva : “Muoooooooooori Azatoth” e il pugno che gli diede nello stomaco lo trapassò. Il demone indietreggiò di qualche passo e poi, tenendosi la grave ferita con una mano, disse sarcastico : “Tzè, chi avrebbe mai detto che una piccola strega come te sarebbe riuscita a sconfiggermi e a porre fine alla mia millenaria vita…scherzi del destino”. Poi si dissolse in un turbinio di fumo e rumori. Solo ora Phoebe realizzò che aveva dei coltelli piantati in varie parti del corpo, così si trascino come meglio poteva e si appoggiò al dorso del divano aspettando che la fine arrivasse anche x lei…non avrebbe mai lasciato le sue sorelle. Tuttavia il suo piano fu rovinato dall’arrivo di Dan, venuto x invitare Piper fuori a cena, che appena vide lo scenario che gli si presentava pensò di aver sbagliato casa ; appurata che era quella giusta, entrò spaventatissimo e quando vide il cadavere di Piper sbattuto contro la parete non seppe trattenere un pianto dirotto, come un bambino a cui è stato rotto il giocattolo preferito. Poi si accorse che Phoebe era viva, anche se non lo sarebbe rimasta per molto, e si avvicinò per chiederle cosa fosse successo.
“Ma insomma Phoebe, chi ha ridotto Piper in quel modo ? Cos’è successo in questa casa ? E Prue dov’è ?”.
per rispondere all’ultima domanda indicò il cumulo di cenere accatastato in un angolo, poi aggiunse : “Lasciami morire Dan”.
“Non ci penso neanche, ora io chiamo l’ospedale e tu mi spieghi tutto”.
Dan finse di non sentire i lamenti di Phoebe e quando arrivò l’ambulanza salì anche lui x interrogare la ferita.
“Dunque, ora io mi aspetto che tu mi racconti tutto, chi ha ucciso Piper e Prue e ti ha conciato così !”.
“Sapevo che questo momento sarebbe arrivato alla fine, ma mai mi sarei immaginata che sarei stata io, e non Piper, a spiegartelo. Devi sapere che noi siamo, o meglio eravamo” e qui Phoebe s’interruppe per piangere “tre streghe, e quello che ci ha attaccato era Azatoth, demone della corruzione”.
Se la situazione non fosse stata tragica Dan sarebbe esploso in una grossa risata ma appena incrociò lo sguardo triste e piangente di Phoebe si rese conto che non scherzava.
“Ma…ma da quando siete streghe? E perché non me l’avete mai detto?”.
“Ricevemmo i poteri un anno fa, e nessuno dei nostri ragazzi non l’ ha mai saputo perché volevamo cercare di avere una vita il più normale possibile”.
“Capisco… com’è morta Piper?”.
“Sei sicuro di volerlo sapere Dan ? Non è una cosa bella da raccontare…”.
“Ci credo, ma voglio sentire questa storia fino in fondo”.

Quando Phoebe, ormai al limite delle forze, finì il racconto, Dan si mise le mani nei capelli maledicendo il demone che gli aveva tolto la donna amata. Appena smise di parlare la ragazza svenne e Dan, senza nemmeno sapere il perché, si disperò ulteriormente : “No Phoebe, non puoi andartene anche tu”. Forse nel cuore del ragazzo si era fatto largo una sorta di principio di compensazione : persa x sempre Piper, voleva che almeno Phoebe non facesse la stessa fine.
Tuttavia la giovane Halliwell se la cavò con poco, dimostrò di avere una gran tempra poiché supero senza problemi due gravi interventi chirurgici e dopo appena una settimana fu dimessa dall’ospedale in perfetta forma fisica. Chiaramente, sotto il profilo psicologico, la situazione non era così rosea. Partecipando ai funerali delle sorelle, ebbe una crisi di pianto e fu trascinata via mentre scalciava e urlava di voler essere seppellita vicino a loro. Quando rincasò gli parve di sentire le risate e le voci di Prue e Piper ma si rese immediatamente conto che era solo la sua mente che le giocava uno scherzo di pessimo gusto.
Dopo qualche giorno in cui perse definitivamente la voglia di vivere e passò le giornate chiusa in casa senza vedere nessuno, le apparve… ma questa è un’altra storia.

 
Scritto da Kaos

P.S. : in questo racconto sono nascoste due citazioni, una proveniente da un fumetto e un’altra da un videogioco...


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