Streghe Italia Fan Fiction

MORTE... DI FAME


Breve riassunto: In vista dell'estate, le te sorelle decidono di seguire la moda e liberarsi degli stravizi, iscrivendosi in una palestra nuova ma ben fornita, ignorando i retroscena e le insidie che nasconde il non affidarsi agli specialisti.

Data di composizione: 5/7/2001 ore 11:34 - 12/8/2001 ore 19:50

Valutazione del contenuto: Adatto a tutti

Disclaimer: Si ricorda che tutti i diritti dei racconti inclusi sono di proprietà del sito Streghe Italia e che tutti i personaggi della serie Streghe/Charmed sono di proprietà della Warner Bros. Television/Spelling Enterteinment e sono utilizzati senza il consenso degli autori e senza fini di lucro.


Ora come ora, uno dei peggiori incubi per le adolescenti dei paesi industrializzati è quello della famigerata prova bikini. Secondo tutte vera bestia nera di quest'estate. A parte che secondo me il problema non sussiste e non sussisterà mai, ma comunque andiamo avanti con la storia.
In un angolo del bagno di casa Halliwell c'è una bilancia pesapersone, la quale per 364 giorni circa all'anno è un grazioso mobile, ma che diventa, come per magia (e in casa di magia ce n'è tanta…), un boia implacabile non appena si avvicina l'inizio del grande caldo (anche se la California non scende mai sotto i 25 gradi neanche in inverno).
Per una serie di coincidenze, quali un viaggio in Italia, vari matrimoni, compleanni e banchetti tutte e tre accusano gli stravizi perpetrati per nove mesi. Quella volta c'era l'ennesimo matrimonio (cugina di secondo grado, residente a Sacramento, California)
- Piper ? Sei pronta ? Sbrigati, o faremo tardi ? -
- Arrivo subito. Un'ultima sistemata ai capelli e sono da voi. -
Piper uscì da camera sua con uno dei suoi consueti tailleur delle grandi occasioni: praticamente da zitella quarantenne che non ha più il fisico per certi abiti.
- Oh, no. Piper… Ancora il tailleur della vergogna… - commentò Phoebe, nel vederla scendere le scale
- Trovami qualcosa che mi vada ancora bene, nel mio armadio. Anche i vestiti eleganti dell'anno scorso li posso dar via. -
- La nostra Piper ha problemi di linea, a quanto sembra. -
- Non scherzare, Prue… -
- Ma come mai te ne preoccupi ? Non mi pare che tu vi abbia mai dato importanza. -
- Eh, lo so, ma adesso sto passando i limiti. Penso che andrò a fare un abbonamento in palestra. -
- Mah. Sai che ti dico ? E se ci andassimo insieme ? -
- Come mai tutto questo attaccamento ? -
- Perché ne ho bisogno anch'io, semplicemente. -
- Niente in contrario se mi unisco a voi ? - chiese Prue, chiudendo la porta con due mandate - Ultimamente anch'io ho qualche problemino… -
- Ma dai… E' un virus, allora. Oggi pomeriggio andiamo insieme. Ho sentito che ne hanno aperta una nuova qui vicino. -
Andarono dove dovevano, poi nel primo pomeriggio presero un po' di tempo libero per andare a fissare un abbonamento.
Entrarono nella sala con l'odore di disinfettante e sudore, dove già alcuni frequentatori si stavano allenando. Giovani, alcun ragazzi e anche persone più mature. Il titolare, un uomo di circa quarant'anni con la testa rasata, fisico palesemente palestrato anche da chissà quale sostanza ma faccia amichevole
- Buon pomeriggio, signorine. In cosa posso aiutarvi ? -
- Vorremmo fare un abbonamento. -
- Hmm… Seconda la mia opinione per voi tre non c ne sarebbe bisogno, ma se volete… -
< Falso come Giuda > pensò Piper, notando il suo sguardo, accanito su di lei
- Annuale o per quanti mesi ? -
- Annuale, grazie. -
- Chiamate un medico! Un medico! -
- Accidenti. Scusatemi. -
Il titolare lasciò le tre sorelle e andò a soccorrere una ragazza giovane che si era sentita male in quel mentre
Una volta che l'ambulanza ebbe portato via la giovane, il titolare tornò dalle tre - Mi spiace per l'inconveniente. Purtroppo sono sempre di più le giovani che esagerano con l'allenarsi per dimagrire, e finiscono col venir portate in ospedale. -
< Non mi piace per niente… >

Inizio della sessione: Lunedì 12 aprile, ore 12: 30. L'inizio della fine.
Ogni ritaglio di tempo libero le tre sorelle erano lì a macinare, senza fermarsi, anche per due ore di fila. Nelle prime due settimane. Dalla terza iniziò il vero e proprio tour de force, nel quale le ore passate salirono a tre, poi anche a quattro.
Un tour de force con i suoi risultati, visto che Piper ora aveva di nuovo a disposizione un guardaroba molto più fornito di prima.
Un giorno (caso strano) mentre era sola con Leo in casa (occhio alla penna) lui glielo fece notare. - Scusami, Piper, ma sei dimagrita, per caso ? -
- Lo hai notato ? - gli occhi di lei si accesero, come se fosse una cosa straordinaria
- Ho notato, ho notato… - aveva un accento strano, nella voce

Nella quinta settimana, iniziarono i primi cambiamenti. Piper stava eseguendo un esercizio di pesistica. Aveva in mano due manubri da cinque chili l'uno e stava conversando allegramente con una ragazza molto simpatico conosciuta lì. Ad un certo punto cominciò a perdere la presa della mano destra. Il suo respiro si faceva affannoso, il battito cardiaco stava rallentando e la vista si faceva debole
- Piper, stai bene ? -
- Tutto bene, Sabrina. Sto bene. Sono solo stanca. - Piper lasciò completamente la presa, e i bilancieri caddero a terra scheggiando le piastrelle ocra, e il rumore attirò l'attenzione di tutti. Piper cadde a terra, come se fosse morta. Il suo battito era debole, appena percepibile, e la pressione stava lentamente calando.

- Piper ?… Piper… -
La voce sconosciuta echeggiò nelle orecchie della donna, per poi spegnersi senza più suoni nel buio degli occhi chiusi.
- Piper… Svegliati… Come stai ?…-
Sentiva i suoni, ma i suoi occhi non le permettevano di vedere nulla. Pian piano poté di nuovo vedere chi gli stava davanti. Il volto preoccupato di Phoebe le apparve sulla sua sinistra - Come stai, sorellina ? Che ti è successo ? -
- Uh… Phoebe… Ma dove sono ?… - notò una flebo che scendeva dall'alto e le entrava nel braccio. Conteneva sangue del gruppo 0 positivo, come era descritto a caratteri neri sulla grande etichetta bianca - Che mi è successo ?… - Piper era debolissima. Non riusciva ad alzarsi
Prue entrò nella stanza con un mazzo di fiori in un lungo vaso trasparente
- Oh, Piper. Finalmente ti sei svegliata. Stai un po' meglio ? -
- Sono in ospedale ? Mi sono sentita male ? -
- Hai rischiato molto di più. Il tuo organismo E' andato incontro ad una grave anemia, dovuta allo sforzo eccessivo. -
- Ogni settimana si sentiva male qualcuno. Inizio a pensare che non sia una coincidenza. Per ora andate e disdite il mio abbonamento. Mi spiace, ma mi accorgo di aver passato i limiti. -
- Fra poco ci andremo. Ora basta parlare. Riposati e non fare sforzi eccessivi. -
- Sono sicura non sia un fenomeno casuale. Persino io che non ho mai pensato a questi problemi, tutt'ad tratto mi ha preso la smania. Deve esserci un qualche collegamento. Deve! -
- Pensaci con calma mentre sei a letto. Ti si è abbassata la pressione come un falco in picchiata. Se facessi un solo sforzo, sverresti. -
- Va bene… - Piper si coricò. Le sue sorelle la salutarono e tornarono al lavoro.
- Hmm… Ho una fame boia. Peccato essere in ospedale. -
Leo comparve nella sua nuvoletta azzurra - Come stai, Piper ? -
- Quasi morta. Ho idea che la palestra non mi faccia per nulla bene. -
- Non fa bene alla coppia. Non per essere egoista, ma ti preferivo prima. -
- Grazie della comprensione. Grazie della visita, più che altro. -
- E' sia una visita di cortesia che una visita di lavoro. Ti avverto. - disse Leo in tono serio. - Prue e Phoebe sono appena andate via ? -
- Sì. Le raggiungerai dopo. Credo non siano lontane. Dì pure a me. -
- Va bene. Ti sei mai chiesta il perché di tutte quei malori nella palestra che frequentavi ? -
- Non lo so. Il gestore ci ha detto che era perché i giovani non seguono i conigli. Ma perché allora anch'io sono diventata così ? -
- Il fatto è che il gestore non è del tutto umano. Esistono stregoni che per vivere hanno bisogno di trigliceridi e lipidi. In sostanza: fanno un favore ai peggio messi, ma non fanno in tempo a goderselo. Quando arriva a zero con i lipidi, inizia a succhiare i trigliceridi o zuccheri. E' allora che arrivano gli svenimenti, i giramenti e quant'altro. -
- E la dipendenza, come si spiega ? -
- Forti poteri psichici. Questo fa in modo che le vittime continuino a dargli nutrimento. Bene. Quello che c'era da dire è detto. Vado a cercare Prue e Phoebe. Ciao, Piper. Rimettiti presto. -
- Non preoccuparti. Sono dura a morire, io. -
- Non mi pare. Ci sei andata molto vicino un paio di volte, se mi ricordo bene. -
- Oh. Non farmelo ricordare. Grazie della visita. -
- Di niente. - Sparì con quella sua nuvoletta azzurra
Piper si coricò sul letto, con un sorriso sulle labbra. Afferrò saldamente il telecomando di chiamata. Una bella infermiera mora entrò e le chiese cosa volesse. Piper chiese quale fosse il menu del giorno.
- Pollo e verdure lesse. -
- Grazie. -
- Di nulla. -
Piper storse la bocca, poi commentò, rimettendosi a posto il cuscino - Pazienza. Sarà per un'altra volta. Accese il televisore, stando bene attenta a disertare i programmi di televendite e quelli sulla salute, a meno che non parlassero di pressione bassa e capogiri.

- C'è qualcosa di strano. E' chiusa. - disse Phoebe, cercando di spingere la porta.
- Probabilmente hanno avuto qualche contrattempo. Aspetta. Fammi da palo. -
Prue si abbassò e cercò di scassinare la serratura, insospettita da un insolito silenzio al di là della porta. Dopo un po' di armeggiare. Prue riuscì a far cedere il tutto. 
- Perfetto. La via è sgombra. Andiamo. -
- Non sono sicura di quello che stiamo per fare. E' violazione di proprietà privata con effrazione. Sai quanto ci potrebbero dare ? -
- Non fare come me, quando non ce n'è bisogno, accidenti! - Prue prese la sorella per il braccio e la trascinò dentro, curandosi di chiudere la porta dietro le sue spalle.
- Come sospettavo. Hanno chiuso tutto dopo che Piper si è sentita male. Hanno la coda di paglia. -
- Io farei la stessa cosa. Non mi sembra anormale. -
- Tutto sgombro cinque minuti dopo il ricovero ? Non credo. Troppo veloce. -
- Ci sarà ancora qualcuno ? -
- Non lo so. Comunque restiamo nell'ombra. Userò la Proiezione Astrale per controllare la situazione. Nascondiamoci nella sala d'aerobica, presto. -
- Sono pronta. Se vedi qualcuno, saltagli addosso e fagli male. - Prue cadde in trance e la sua proiezione apparve pochi metri più avanti. - Non ti muovere. - disse a Phoebe e poi si incamminò. C'era una scala che conduceva verso il primo piano, dove stavano gli uffici privati. - Stai a vedere che c'è qualcosa di losco. -
- Ancora una serratura. Fortunatamente - con un gesto secco della mano usò il potere per far scattare la serratura senza romperla. Aprì con delicatezza la porta dopo aver ascoltato con l'orecchio i movimenti dall'altra parte. Nulla di interessante. barattoli di steroidi e anabolizzanti. Più che normale, in una palestra. Seconda porta. Prue ascoltò con l'orecchio attaccato al legno. C'era qualcuno dall'altra parte, e la porta era aperta. Non sentiva bene. Socchiuse la porta senza fare eccessivo rumore.
- Come al solito, c'è stata un'altra vittima. Per fortuna, come tutte le altre, non è in pericolo di vita. Accidenti alla tua ingordigia. Per poco non perdevamo una razione di rifornimento. Come se non sapessi di cosa ci cibiamo. -
- Lo so. Mi dispiace. Ma, come vedi, non è successo niente. -
- La fortuna non ci può essere sempre amica. Ti immagini cosa potrebbe succedere se qualcuno dei frequentatori morisse come quell'altra ? -
- Questa voce la conosco. E' il titolare. Chi è quello che parla con lui ? - si chiese Prue, fra sé e sé.
- Non preoccuparti, Giga. Non succederà più. Il vincolo mentale sulla donna che si è sentita male per ultima ? -
- Non la trovo più. Vuol dire che la paura lo ha dissolto. Quello sulle sue sorelle invece è sempre saldo. -
- Ecco come facevano a farci fare quei tour de force. Bastardi. -
- Speriamo che quelle due non vengano qui a disdire l'abbonamento. -
- Non penso che vengano. Ma forse… -
- Forse ?… - chiese l'interlocutore misterioso
- Forse ?… - chiese Prue
- Sono già qui! - lanciò un'onda di energia che sfasciò la porta, disintegrando porta e ridestando Prue - UH! -
- Che è successo ? -
- Il gestore ci ha beccate. Andiamocene, presto. Siamo nei casini! -
- Non così in fretta. -
- Sono già qui, porca miseria! Fuori dei piedi! - Prue lanciò via uno dei due, mentre l'altro lo stese Phoebe tirandogli dritto in fronte un manubrio, e rompendogli la fronte.
Cercarono di uscire, ma furono bloccate violentemente dai due che Prue stava spiando
- Bene, bene. Due mosche che ronzano troppo vicino alla lampada fulminante. Che dici, Rozan ? -
- Non lo so, Sei. Non sembrano molto appetitose. -
- E' vero. - confermò Prue - Siamo anche parecchio indigeste. - usò una seconda volta il suo potere, conficcandogli un bilanciere nella schiena. Tentò di scaraventare anche l'altro via lontano come una foglia secca, ma c'era qualcosa che glielo impediva.
- Non riesco a muovere un muscolo, nemmeno se lo voglio. -
- Non preoccuparti, Prue. Ci penso io! - anche Phoebe rimase paralizzata, senza muoversi di un millimetro.
- Ora che siamo tutti qui riuniti, cosa volete fare ? -
- Penso che ti faremo del male. -
- Non provare ad usare la tua Proiezione Astrale. L'onda che ti ho lanciato ha inibito tutti i tuoi poteri. Prima la proiezione, poi la possibilità di muovere gli oggetti. E forse poi la vita. -
- Se torci un solo capello a mia sorella ti uccido. -
- Così sarà difficile. Dato che giù all'Inferno hanno un conto in sospeso con voi due e con quell'altra Halliwell. L'andrò a prendere più tardi. E le farò quello che faccio ora a voi. -
Mise una mano sulla bocca a Prue, così immobilizzata non riuscì a sottrarsi. Anche Phoebe subì lo stesso destino. Rimasero come due statue di marmo, immobili e dritte in piedi, e quando il titolare se ne andò, caddero a terra in fin di vita.
- L'ultima è all'ospedale. Sarà meglio affrettarsi, prima che si riprenda. -

Leo apparve davanti alla palestra vuota. - Strano. A quest'ora è sempre aperta. E inoltre è passato pochissimo tempo dal ricovero di Piper. Anche se tutti i clienti avessero troncato ci avrebbero messo una buona ventina di minuti, credo. Puzza di strano. - spinse la porta, ma si accorse che era chiusa - Chiusa. Come pensavo. - Leo guardò prima a destra, poi a sinistra. Via libera. Passò oltre l'ostacolo, e si ritrovò nella penombra. - Dove sta l'interruttore ? - toccò le pareti alla ricerca di un pulsante che potesse accendere la luce. Finalmente lo trovò, ma lo spettacolo non era dei migliori. Cinque corpi riversi sul pavimento, e su un paio aveva già inciampato. - Che macello. Ma cosa è successo ? -
Leo inciampò di nuovo in un corpo che non aveva visto. Quando lo colpì, questo emise un debole mugolio di dolore. - Sei ancora vivo. -
Leo riconobbe il viso, anche se era dura riuscire a farlo. La faccia scavata, gli zigomi sporgenti, l'evidente espressione di profondo disagio. - Prue. Ma che diavolo ti è successo ? -
- Dobbiamo salvare… P… Piper… Il gestore la ucciderà… -
- E' stato lui che ti ha ridotto così ? -
- Sono creature… che s… si cibano di… -
- Non dire nulla. Venivo qui giusto per dirvelo. Ma a quanto pare quei bastardi mangiano anche le proteine, oltre che i trigliceridi. Accidenti. -
- Salva Piper… Ti prego… - era un secondo corpo, molto più conciato di Prue.
- Phoebe… Accidenti… Non c'è tempo per un'ambulanza. Venite. Vi porto io all'ospedale. - caricò i due scheletri in macchina e partì in quarta verso l'ospedale.

- Buongiorno, signorina. - chiese l'uomo in tuta blu - Vorrei la stanza della signorina Halliwell. Sono un suo parente. -
- Subito. Stanza 102. Secondo piano, a destra. -
- Grazie mille. -
Secondo piano, prima porta a destra. Aprì la porta quasi di soppiatto, senza fare rumore. Piper dormiva. Senza fare rumore si sedette sulla destra di lei, sul bordo del letto. Alzò la mano destra. Piper era indifesa. Assolutamente indifesa a qualsiasi attacco.

- Piper… - gli mise la mano sulla spalla e la scosse leggermente
- Hmm… Chi è ? -
- Come andiamo ? -
- Al. Come hai fatto a sapere che ero qui ? -
- Prevedo o no il futuro ? Come stai andando ? -
- Eh… Me la sono vista grigia. Ma ora sto recuperando. E non è certo merito del pranzo dell'ospedale. -
- Hm. Perfetto. - le batté un colpo sulla spalla - E Prue e Phoebe, non dovrebbero essere qui con te ? -
- Sono andate via poco fa. Mi hanno portato loro in ospedale, e ora sono andate a fare una cosa importante. -
- Capisco. -
La porta si aprì all'improvviso, violentemente. Entrò un uomo in tuta azzurra dello stesso tipo di Al. - Ti sembra il modo di entrare ? Chi diavolo credi di essere ? -
- Quello che ti farà fuori. Levati di mezzo. -
- Fai attenzione, Al. -
- Non preoccuparti. Se solo si avvicina gli rompo i denti. -
- Voglio vedere come farai. -
Anche Al rimase paralizzato dalla diabolica mente di Sei. - Hai un vincolo mentale. -
- Ora tu te ne stai buono lì. E tu, signorina, non fare un solo movimento, o te ne pentirai prima del tempo. -
- Devo ammettere che il grasso di una strega è molto più prelibato di quello dei mortali. Peccato solo che ti abbia risucchiata in fretta. Pazienza. Anche il muscolo in fondo è prelibato. -
Piper tentò di divincolarsi dalla presa della mano di Sei, ma già vedeva l'alone rosso del suo corpo penetrare inesorabilmente nel palmo del demone.
Al saltò addosso a Sei, prendendolo per il collo e sbattendolo da una parte.
- Ma come diavolo hai fatto ? -
- Uno stregone che usa la propria mente per effettuare la magia non si può far mettere sotto da questo attacco. -
- Maledetto. Fatti sotto. - Sei lo invitò a combattere con entrambe le mani, poi attaccò per primo. Al evitò velocemente i colpi, poi sgambettò con la gamba destra Sei. Prese il braccio destro del demone, poi si produsse in una tecnica di arti marziali di livello medio o avanzato, ma molto più brutale. Si stese in terra, senza mollare l'arto. Bloccò l'avversario sul pavimento passandogli una gamba sopra il collo e una sul busto. Contando sul suo addome come piano e il gomito di Sei come fulcro, Al ruppe il braccio di Sei.
- Non pensavi che fossi cintura marrone di judo, vero amico ? Ti è passata la voglia di fare lo sbruffone, spero. -
- No di certo. Il braccio destro è ancora OK! -
Con la forza spirituale sollevò Al, non consentendogli alcun movimento. Il demone lo attaccò col suo devastante risucchio. Cominciava già a perdere carne alle braccia, ma non dal volto. Morse il palmo di Sei. Non lo mollò nemmeno sotto la devastante scarica di calci messi a segno. Cedette solo quando riuscì a staccargli via l'interno. - Sei finito. Ora il tuo attacco mentale non funziona. Sei morto, ormai. -
Prima che Al vibrasse il colpo finale, Uno spuntone uscì dal petto di Sei, il quale si dissolse come neve al sole, esplodendo in una nebulosa di polvere. Leo aveva fatto irruzione con un puntello in mano. Al non se n'era accorto, ma fu felice che fosse finito, anche se Leo gli aveva tolto la possibilità di farlo. - E questo chi è ? -
- Mi chiamo Leo. Sono il fidanzato di Piper. -
- Ah… Complimenti, cugina. Batti sul tempo le tue sorelle. -
- A proposito di loro: sono in rianimazione. -
- Come ?! - Piper si alzò di scatto dal letto e si mise a sedere - Che gli è successo ? -
- Qualcosa di brutto. Le ho trovate quasi esanimi. Era come se qualcuno avesse succhiato loro carne, grasso e muscoli. -
- E' stato uno strano tizio che succhia muscoli dalle mani. - Al si tolse la giacca e fece vedere a Leo la differenza fra le sue braccia. Quello destro aveva cominciato a diminuire di volume per primo. Era come se gli avessero impiantato il braccio di un'anoressica.
- Nemmeno dopo la morte di quel porco è tornato normale. Come faccio ora ? Sembra che abbia tenuto il gesso da quando avevo dodici anni fino a adesso che ne ho trentadue! -
- Forse si rimetteranno. Ma è come se fossero degli scheletri con indosso la pelle. -
- Devo vederle. Fatemele vedere… - Piper svenne. La pressione era ancora bassissima. Ogni piccolo sforzo era dannoso. Al si rimise la giacca e disse a Leo di prendersi cura di lei - Stalle dietro, Leo. Io vado a fare visita a Phoebe e Prue. -

- Soggetto: donna, bianca, età apparente anni cinquanta o forse meno. Altezza 168 cm peso 37 chilogrammi. - disse nel suo registratore portatile il primario del reparto, una dottoressa molto in gamba, che era il medico curante delle sorelle fin da bambine. Tuttavia in quello stato non era in grado di riconoscerla
Al entrò nella sala senza che nessuno potesse fermarlo - E' lei la dottoressa Samantha Williams ? -
- Come si permette di entrare qui senza permesso ? Chi è lei ? -
- Dove sono state ricoverate le due donne appena arrivate qui ? Quelle in preda a denutrizione ? -
- Che le interessa ? E' un parente ? -
- Cugino di primo grado. Le ha portate qui un biondino sulla trentina, alto, faccia da tedesco. -
- Ricordo che c'era questo tipo. Ebbene ? -
- In che condizioni sono ?! Devo saperlo! -
- Si calmi. Capisco che per lei sia un trauma, ma si calmi. -
- Dannazione. -
- Ora con calma. Mi sa dire qualcosa di più su di loro ? -
- Prima le loro condizioni. -
- E va bene. Sono sotto flebo. Sembra che siano tornate da una marcia nel deserto. Pare che non abbiano assolutamente grasso sottocutaneo. Abbiamo prelevato dei campioni di sangue e li stiamo analizzando. Sa i loro nomi ? -
- Prudence e Phoebe Halliwell. Rispettivamente… -
- Come ?! Ma sono il loro medico curante… E…impossibile. Che gli è successo ? -
- Non lo so neanch'io. Come ha detto lei, sembra che abbiano solo gli organi interni. -
- Mai vista una cosa simile. Anche se le loro condizioni restano stazionarie, avrebbero bisogno di un'iniezione di Corpo Liquido per tornare come prima. -
- Ci penso io. Se mi permette, ho un'idea. -
- E sarebbe ? -
- Conosco un amico che è un ottimo erborista. Conosce decine di piante medicinali. La domanda è: è disposta a lasciarmi tentare di salvare la vita a Prue e Phoebe ? -
- Quando la scienza fallisce, il saggio torna sotto l'ala saggia di Madre Natura. E' sicuro di riuscire ? -
- Sono convinto che se una possibilità c'è, bisogna tentare. E' disposta ? Le chiedo nuovamente. -
- Se c'è una possibilità, la metta in pratica. Cerchi, ma faccia in fretta. -
- Tornerò presto. - Al se ne uscì dalla Rianimazione e prese per la sala di Piper, la 102.
- Allora ? Come sta Piper ? -
- Dorme. Quell'ultimo attacco di pressione le stava costando. E' ancora troppo denutrita. E non solo. Sembra che qualcosa la stia mangiando da dentro. Guarda la sua camicia. E' da poco più di mezz'ora che è stata ricoverata. Non riesco a guarirla. Sembra che il mio potere di rigenerazione rallenti il processo, ma per un periodo di tempo molto limitato. -
- E' vero. Sembra che non sia più lei. Ascolta, amico. Io devo andare a casa mia a consultare il mio libro sulle erbe magiche. Tu tienile in vita il più a lungo possibile. Per te, quando dovrebbero… Non voglio nemmeno dirlo… Mi fa sentire male il solo pensiero. -
- Perlomeno cinque ore. Phoebe se ne andrà per prima, Piper ha ancora i muscoli, per cui gli organi interni non stanno andando in necrosi. -
- Tornerò immediatamente. - Al si fiondò correndo per i corridoi. Leo strinse la mano di Piper e strinse la sua testa al petto. Stava quasi piangendo. < Ti prego fa in fretta! >

- Maledizione. Mancano quattro ore e un quarto. E QUELLA FORMULA DEL CAVOLO NON SI TROVA! Calmo, Alexander. Calma e sangue freddo. Pagina ventisei. Pagina Quarantasei. C'era il sei, nella pagina, cavolo! -
Guardò l'orologio. Meno tre al decesso. - Maledizione. Dov'è ?!?! Eccola! Ricetta per ricostituire un corpo in necrosi. Questa ricetta ripristina le normali condizioni corporee umane. Da usare dopo gli effetti dell'attacco di un Demone del Corpo o di un veleno potentissimo. Eccola! Mandragora, cacao e ruta sotto spirito, mischiati con argento vivo. Presto. Ho gli ingredienti. Presto!!! -

Leo cominciava a farsi impaziente. Dieci minuti. Solo dieci minuti e Phoebe sarebbe morta. - Dov'è finito quello ? -
La porta si aprì di scatto, e Al entrò con una bottiglia con tre dita di una soluzione incolore. - Eccomi!!! -
- Ce ne hai messo! Hai trovato la pozione ?! -
- E' qui. Allontanati! Ora bisogna fargliela bere. -
- Fai pure. Spero solo che tu riesca a salvarla. -
- Non preoccuparti. Che gli dèi siano con me. - recitò a voce bassa una formula rituale in lingua Maya. aprì la bocca a Piper e le fece bere il liquido, facendo in modo che non entrasse nei polmoni. Era in condizioni precarie. - Rinasci dalla morte, Piper Halliwell!!! -
Uno spirito rosso uscì dalla bocca di Piper, salendo urlando verso cielo.
- Cos'era quello spirito ? -
- La fase spirituale del demone. Nel cercare la formula ho trovato la descrizione del loro modo di riprodursi. Quando sono sazi, i demoni si riproducono mischiando il loro seme con lipidi, proteine e trigliceridi, ovvero… -
- … la base di tutte le creature viventi. Prima assorbono il grasso che serve da cemento per creare i muscoli provocando il dimagrimento veloce, poi assorbono gli zucchero causando gli svenimenti ed il disagio, infine demolisce le proteine per creare anche gli amminoacidi. Diabolico. -
- E poi dicono che i belli non capiscono nulla. -
- Ehi! - Leo si rasserenò e porse la mano ad Al - Non so come ringraziarti. Hai salvato Piper e le sue sorelle. -
- Chi non avrebbe fatto lo stesso ? Non occorre né grazie né ricompense. Che modi sono ? -

Piper, Prue e Phoebe tornarono a casa magre e stravolte.
- Che brutta situazione. Due settimane in ospedale a causa di quei maledetti demoni. Non voglio più sentir parlare di diete e palestre in vita mia. D'ora in poi come si ingrassa, ci si rimane. - disse Piper, gettandosi di peso (o Dio…) sul divano
- Concordo, sorellina. -
- Io ho una fame boia. Andiamo a prepararci una bella cenetta. Bistecche e patate fritte. Ti fermi Leo ? -
- Sicuro. Non mi danno turni da un pezzo. -
- Se voleste, allora mi fermerei anch'io. -
- Per te è il minimo. -
- Ehm… Lasciate che ci pensi io, sorelline. Almeno spilucco un po' di roba in frigo. -
- Eh, no! Va bene preparare, ma almeno lascia mangiare anche noi. -
- No… Vi ho detto che preparo io. Se preparo io, preparo io. -
- Uhm… Che hai da nascondere, Phoebe ? - chiese Prue con sguardo indagatore
- Ma… niente… Solo che voi preparate sempre… Per una volta voglio fare io. --
- Mah… Solitamente quando fai così hai qualcosa da nascondere… Tienila ferma, Prue! -
- No!… Ferma, Prue. Lasciami. Non andare di là, Piper! -
Si sentì l'enorme sospiro di sorpresa di Piper, quasi spaventata. Poi, tornò di là, chiamando Phoebe con una voce infernale, misto fra ruggito e voce normale - Phoebe!!!… - si appoggiò alla porta della cucina con un cavolo nella mano destra, un'insalata iceberg sotto braccio, nella mano sinistra un mazzo di carote e nella destra sei gambi di sedano - Cosa diavolo hai fatto stamattina quando non c'eravamo ? Dov'è la torta nuziale del matrimonio di Sara ? E il pollo arrosto ? -
- Ehm… Le ho buttate. -
- Come buttate ?!?! - sbraitò Piper. Credevo di sentire i gorgoglii del suo stomaco. Poi invece era vero. 
Dissi a Leo - Meglio telefonare ad una pizzeria di Peppino. Anzi - feci il gesto con la mano, il tipico "andiamocene" - andiamoci direttamente. Cinque margherite, che poi le condiamo come ci pare. Ma leviamoci, che la vedo brutta. -
- Phoebe, facciamo due conti insieme, ma stai ferma. - le tre litigarono, e svuotarono il frigo gettando carote e insalata dietro alla sorella minore.
Si avanzarono ancora di ripulire la stanza, dopo quella battaglia. Epilogo: recuperarono tutto quello che avevano perso. Con gli interessi del dieci per cento…

 
Scritto da MoonWalker


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