MONDI PARALLELI
Riassunto: Secondo episodio della mia personale saga alternativa, dopo "I nuovi vicini": il trio è ora affiancato nella missione al servizio del bene dai fratelli Warren. La battaglia quotidiana contro i demoni pare dare una tregua ma tutto cambia quando alcuni strani esseri precipitano rovinosamente sui mobili del salotto di casa Halliwell... a Peter, l'illustratore, paiono avere qualcosa di fin troppo familiare...
Data di composizione: 30 gennaio-01 febbraio 2003
Adatto a tutti
Ringraziamenti:
Si ringraziano Kimby e The Fly per la loro fan fiction
"Oltre il fuoco"
(marzo 2002) che mi ha fornito lo spunto per questo racconto.
Si ringrazia "La Squadra dei Falchi", gruppo di gioco di ruolo dal vivo di
Gradara (PU) per aver fatto entrare me ed altri appassionati nel mondo Fantasy [www.squadrafalchi.it
VISITATELO!!]
Disclaimer: tutti i personaggi di "Streghe" appartengono ad A. Spelling, quelli relativi al "Signore degli Anelli" a J.R.R. Tolkien. Tutti i personaggi non sono usati a fine di lucro. I diritti del racconto appartengono al sito Streghe Italia.
Ore 10,30 del mattino.
Piper e Phoebe stavano parlando in cucina, Paige era ancora a letto, provata
dall’epica impresa di otto ore di ballo quasi ininterrotto della sera prima.
“Sai?” disse Piper “Sono proprio felice! Ora non siamo più sole a combattere il
male! Sono certa che Patrick ed i suoi fratelli saranno un aiuto grandissimo”
“Sarà” rispose la mediana “Ma per me sarà solo un problema in più…come se la mia
vita non fosse già abbastanza incasinata!”
Quando Piper le chiese il perché, sua sorella fu dapprima recalcitrante, poi
alla fine scoppiò.
Phoebe raccontò della sua premonizione (nel mio precedente racconto”i nuovi
vicini”N.d.R.), della nuova prospettiva che questo poteva comportare, della
vergogna che aveva provato, poiché si era accorta che anche Peter,il minore dei
Warren, aveva visto le stesse cose nel medesimo istante.
“Capisci sorellina?”concluse “Un bambino! Da un tizio che conosco appena!”
La maggiore la tranquillizzò “ Non sempre le tue premonizioni si sono
avverate,lo sai benissimo…e poi non è detto che avvenga in breve tempo. Potrebbe
anche essere che un domani... conoscendo meglio Peter, qualcosa possa
effettivamente nascere…non starei a pormi il problema”
Uno sbadiglio immenso e passi sulle scale avvisarono che la terza sorella si era
appena svegliata e stava scendendo.
Piper si mise a cuocere delle frittelle.
Ricoperte per bene di miele o marmellata sarebbero state sicuramente una panacea
per l’umore di Phoebe ed avrebbero ritemprato la “guerriera” dalle fatiche della
notte semi insonne.
Non fece in tempo ad spadellare la prima che sentì un urlo.
“PAIGEE!”esclamarono all’unisono le due sorelle, e corsero in direzione del
salotto.
Trovarono la sorella in una specie di bufera di vento, e riuscirono a malapena
ad avvicinarsi a lei.
Una sorta di tromba d’aria stava uscendo da quello che sembrava un buco nero sul
soffitto.
Tutto ad un tratto, le tre Halliwell videro otto strane figure cadere a
precipizio dal vortice, rovinando fragorosamente sul mobilio del salotto.
Il vento scemò e le sorelle guardarono innanzi a loro, talmente sbalordite da
restare bloccate,con le bocche aperte e gli occhi strabuzzati.
Davanti a loro giacevano esseri stranissimi ed insolitamente vestiti.
Un uomo, che dall’aspetto pareva avere duecento anni, vestito di stracci grigi e
logori, appoggiato ad un bellissimo bastone tutto inciso con strani simboli, un
altro sui trentacinque anni alto e fiero (“bellissimo!”pensò Paige) un terzo
biondo, molto bello e leggermente androgino…ma con delle strane orecchie.
Se questi parevano un po’ strani, il resto del gruppo lo era anche di più!
Degli altri cinque, infatti, uno era abbigliato alla maniera cavalleresca, con
tanto di elmo, corazza e cotta di maglia, gli altri erano tutti vestiti di
grigio, con chiome fluenti e ribelli e…grossi piedi pelosi!…a questo si aggiunge
che la loro altezza media era intorno al metro e cinquanta.
“E questi qui chi sono?”disse Piper con un tono tra lo stupito e l’allarmato.
Prima che potesse continuare,però suonò il campanello.
All’istante La maggiore delle Halliwell bloccò gli intrusi, mentre Paige disse
“Esseri! Cucina!” e sgombrò il campo con il suo potere.
Phoebe andò ad aprire e trovò Morris e Peter alla porta.
“Ragazze, tutto bene?”disse il minore dei Warren “Ho sentito dei rumori”
“Tutto ok” rispose Phoebe e, rivolta all’ispettore “Darryl, che succede?”
Morris disse che era una faccenda privata, ma Phoebe spiegò che poteva parlare,
poiché il ragazzo era un “collega”.
Si accomodarono sul divano e l’ex collega di Andy parlò.
“Si tratta di questo” iniziò “Abbiamo nove strani esseri, vestiti di nero ed
incappucciati, che girano urlando per la città, su cavalli neri anch’essi…”
“Consulteremo il libro delle ombre e ti faremo sapere se scopriamo qualcosa”
disse Piper.
Morris scappò di nuovo al lavoro, poiché aveva l’ordine tassativo di acciuffare
i cavalieri misteriosi.
Appena furono soli, Peter parlò.
“Strano…strano davvero!”
“Che cosa?”domandò Paige incuriosita
Peter continuò “Da come li ha descritti il vostro amico…sembrerebbero…no,
impossibile!”
“Cosa..COSA!” alzò la voce Piper visibilmente incollerita.
“Naz-gul!” spiegò lo stregone “Un tempo re umani, corrotti da nove anelli del
potere e diventati spiriti di puro male.”
“Il giovane parla bene!” disse una voce anziana dalla cucina.
Piper scattò “Oddio, mi ero dimenticata e si sono sbloccati!”
In quello stesso istante il vegliardo si mostrò
“Ga-Ga-Ga-n-dalf!”balbettò Peter “Non è possibile! Non puoi davvero essere
Gandalf il Grigio!”
“Grigio a chi?”Ribatté Gandalf e si liberò del mantello stracciato.
Subito una luce abbacinante invase la stanza.
“Ops, scusa! Volevo dire Gandalf il bianco!”
“Così va meglio!” Disse il vecchio.
Ad uno ad uno tutti gli altri uscirono allo scoperto e le sorelle poterono
costatare che Peter conosceva tutti i loro nomi.
Il trio Halliwell venne così a sapere che oltre a Gandalf (che Peter disse
essere un potente mago), il gruppo era composto da Aragon (il guerriero che
piaceva a Paige), Legolas (il biondo dalle strane orecchie, che seppero essere
un elfo) Gimli il nano (quello corazzato) e da quattro Hobbit di nome Frodo, Sam,
Merry e Pipino.
“Però” disse Paige con ironia “Quante cose sa il nostro vicino! Devi aver
sfogliato per bene il tuo libro magico!”
“Qui non c’entra il mio libro…” ribatté Peter “Ma un altro libro…no! E’
pazzesco! Ne ho viste tante da quando sono diventato stregone baluardo, ma
questa le batte tutte!”
Fece uno squillo ai fratelli dicendogli di venire subito a villa Halliwel
“E portatemi i disegni ed il libro che c’è sul mio tavolo da lavoro..DI CORSA!”
Paul e Patrick furono lì in due cinque secondi (cosa assai facile, visto che
dovevano solo attraversare il vialetto ;-) )
Facendo accomodare alla meglio tutto il gruppo, le streghe aspettarono la
spiegazione del loro “cugino” Peter.
Questi mostrò loro alcune delle sue meravigliose immagini, quelle con cui aveva
vinto il concorso per illustratori di Tolkien, e le sorelle notarono stupite che
aveva dipinto praticamente ognuno degli strani ospiti.
In una Gandalf era in una prateria, e stava cavalcando uno splendido purosangue
bianco (“Il mio Ombromanto! Non avresti potuto farlo più uguale di così!”
sospirò nostalgico il vecchio stregone), in altre Aragon con una bellissima elfa
bruna in un paesaggio da sogno, Gimli e Legolas, armati di tutto punto, che
combattevano contro esseri schifosissimi, gli hobbit intenti a bere e mangiare
in una locanda.
“Ma com’è possibile!” esclamò Phoebe “Va bene il dono della chiaroveggenza, ma
qui si esagera!”
“Il punto è proprio questo” rispose Peter “Non si tratta di chiaroveggenza, ma
di qualcosa di ancor più strano”.
Detto questo le porse il libro.
“Il signore degli anelli”lesse Phoebe ed aggiunse, iniziando a sfogliare “non
vedo che c’entra con…Oh mio Dio!”
“Ecco, vedi?” esclamò Peter “Loro sono tutti personaggi di quel libro!”
Gandalf si fece passare il libro e lesse anche lui.
“Come sono arrivati qui?”chiese allora il maggiore dei Warren.
“Saruman il traditore ci ha fatto un incantesimo” Disse Frodo “Ha fatto in modo
che la compagnia dell’anello, cioè noi, fossimo allontanati per sempre dalla
terra di mezzo…ha creato quel vortice…e ci ha portato qui”
Legolas aggiunse “E’ stato un viaggio strano e doloroso…mi è sembrato di
attraversare mille mondi!”
“Saruman…”rifletté Peter, parlando tra sé “E questo quando è successo
esattamente?”
“Poco dopo la battaglia di Isengard!” disse Aragon “Volevamo fargliela pagare,
ma lui ci gettò addosso un maleficio. “
Gandalf, con aria pensosa, iniziò a recitare:
“Spostatevi in terra sconosciuta,
ove la magia non sia rispettata ma temuta
ove la vostra storia pazzia sia giudicata
e come favola di bimbi sia trattata”
“Si”concluse “Mi pare suonasse all’incirca così”
“E siete capitati qui” concluse Patrick “In un posto dove, infatti, siete
personaggi di fantasia.”
“In effetti”aggiunse Paige “Se andaste in giro a dire chi siete, finireste
subito alla neuro!”
“MOLLE E MARTELLI!” esclamò Ghimli, rimasto zitto fino ad allora, “E come
diavolo facciamo a tornare a casa? Qua è tutto così strano…niente miniere,
niente orchetti..”
“Ci penseremo noi!” disse la maggiore delle sorelle “Non per niente avete
davanti a voi le streghe e gli stregoni buoni più potenti in circolazione!”
In quel momento apparve una creatura strana e spaventosa.
L’orripilante essere alto fino al soffitto, con gli occhi come due tizzoni,
sprizzava fiamme da tutto il corpo.
“AHHHH!” urlò Piper ed alzò le mani senza risultato.
“Non si blocca!”Disse costernata “Perché diavolo non riesco a congelarlo?”
“Provo io!” disse il mediano dei Warren e cercò di utilizzare il suo potere
esplosivo.
Nulla di fatto neppure per lui.
Paige e Paul cominciarono allora a scagliargli addosso oggetti con i loro
poteri, ma l’essere non accusava minimamente danni.
Di tutti gli oggetti che si proiettavano astralmente o gli orbitavano addosso,
buona parte, prima di raggiungere l’obiettivo, fu distrutta dalla frusta
fiammeggiante della creatura, molta altra s’infranse su di esso, facendogli a
malapena il solletico.
Tutto pareva perduto, quando Gandalf si erse tra gli eroi ed il mostro.
“VATTENE!” disse rivolto all’essere “ Sono un servitore del fuoco segreto, e
reggo la fiamma di Anor… a nulla ti servirà il fuoco oscuro, fiamma di Udun…questo
è un mondo che non ti appartiene! Torna nell’ombra! VATTENE! NON PUOI RESTARE!”
Mentre pronunciava quelle parole, lo stregone bianco pose tra sé e la creatura
il suo magico bastone.
Da questo si irradiò un’abbacinante luce.
Quando i nostri eroi aprirono gli occhi, trovarono un mucchietto di cenere lì
dove la creatura minacciosa era fino ad un istante prima.
“ E per fortuna che siete maghi potenti!” disse ironico Gandalf.
“Ti ricordo” intervenne Peter “Che quello era un Baldrog….quella stessa creatura
con cui hai rischiato di lasciarci le penne pure tu!”.
Mente i due battibeccavano, un paio di bagliori azzurrini annunciarono la
comparsa degli angeli bianchi posti a protezione del doppio trio.
“Ragazzi è successo…”iniziò Leo.
“Ops, siamo arrivati tardi” lo interruppe Melissa.
“Già, tempismo perfetto Myssie!”ironizzò Paul
“Spiritoso Paulie!” lo apostrofò l’angelo, ben sapendo che quel nomignolo lo
faceva imbestialire, ed aggiunse “Abbiamo un grosso problema. Uno stregone di un
universo parallelo è riuscito ad aprire un varco tra il suo mondo ed il
nostro…il guaio è che questa lacerazione non si è del tutto chiusa!”
Leo aggiunse “Così ora alla periferia della città c’è una specie di bosco d’oro
che appare e scompare, popolato da elfi come lui” disse indicando Legolas.
E la sua collega aggiunse, indicando Gimli “ e dalle grotte del parco naturale
fuoriesce un rumore continuo di picconi provocato dai nani suoi simili”
“Ragazzi, vado a prendere il nostro libro!” disse Paul.
“E noi consulteremo il nostro!”rispose Paige.
Tornato a villa Halliwell, il maggiore dei Warren si sedette accanto a Paige.
Era strano notare come i due libri delle ombre si assomigliassero.
Verde con una triscele uno, rosso con un triscelion il secondo…entrambi erano
grandi e consunti dal tempo, ed avevano la strana abitudine di sfogliarsi da
soli.
Mentre gli stregoni consultavano, suonarono i dodici rintocchi di mezzogiorno.
Piper propose di preparare un buon pranzo.
Frodo ed i suoi amici furono entusiasti.
Mentre la maggiore delle Halliwel e il barman di casa Warren si recavano in
cucina, Phoebe vide Peter sghignazzare sotto i baffi.
“Che c’è?”chiese Phoebe.
“Nulla” disse Peter, continuando a ridacchiare “Ha invitato a pranzo degli
hobbit…eh..eh…eh! ora sono cavoli suoi!”
La mediana delle Halliwell capì durante il pranzo, quando realizzò che un hobbit
mangia in media al giorno circa tre volte il suo peso…e che è pure una buona
forchetta!”
Piper, dal canto suo, pur consumando tutte le provviste di due settimane, riuscì
a fare un’ottima figura e a saziare tutti gli ospiti.
Paige intanto, dopo che aveva sfogliato per tre volte il libro, disse sconsolata
“Non c’è nulla”
“Zero assoluto pure qui” disse depresso Paul.
“Idea!” esclamò Phoebe ad un tratto “Paige, ti ricordi la formula che usasti per
richiamare in questo tempo quell’antico principe?”.
“Sì, quella della malvagia ammaliatrice”.
“Bene, l’hai già variata una volta per ottenere l’effetto contrario e portarti
da lui...forse ora puoi aggiustarla per portare noi da Saruman!”
Paige annuì, disse”Può funzionare” e si mise a buttar giù l’incantesimo.
Qualche tempo dopo la strega si presentò al gruppo trionfante, invitandolo a
riunirsi in cerchio e a prendersi per mano.
Quando tutti furono pronti, iniziò a recitare:
“I magici portali si spalanchino per me,
nella Terra di Mezzo desidero andare,
indenne le maree di tempo e spazio attraversare
e l’infame stregone ritrovare!”
Un vortice si aprì e li prese, depositandoli, più delicatamente di quanto
avessero pensato, in una tetra sala.
Guardando dinnanzi a loro, videro un vecchio, dall’aspetto molto saggio, che,
sia di abiti che di portamento, ricordava Gandalf.
Lo stregone (poiché di questo si trattava) li guardò sbigottito ed urlò “VOI? MA
COM’E’ POSSIBILE?”
“Mio amatissimo Saruman” disse Gandalf con un tono pacato e beffardo “Sai che ti
voglio bene e non posso stare senza di te!”
“Hai fatto male a tornare Gandalf!” rise il mago traditore e puntò il suo
bastone contro la compagnia.
Un vento fortissimo si alzò, facendo volare in aria tutti..
“Tutto qui?” rispose lo stregone bianco e, ponendo innanzi a sé il suo bastone
fece scemare il vento e planare dolcemente tutti i suoi amici.
“Ridi, ridi...ma sai benissimo che siamo uguali, e che tu non puoi
battermi!”disse Saruman incollerito.
“Ah, no?” intervenne Phoebe e, rivolgendosi alle sorelle, aggiunse “E’ uno
stregone malvagio, chissà se la nostra procedura funziona anche qua?”
“Ripetete con noi” disse Piper ai fratelli Warren e tutti e sei si presero per
mano.
“Il potere del trio coincide col mio!
Il potere del trio coincide col mio!
Il potere del trio coincide col mio!”
Saruman iniziò a bruciare, ma l’incantesimo non riusciva a farlo scoppiare ed
eliminarlo.
“Ci vuole più magia!” disse Piper.
“E io, Secondo voi, che ci sto a fare?” disse Gandalf e si pose dietro di loro.
Si concentrò e toccò Phoebe su una spalla.
L’incantesimo decuplicò all’istante la sua potenza e Saruman, urlando, esplose e
sparì per sempre.
“Adoro vederli patire e agonizzare, voi no?” disse Paige compiaciuta.
“Non mi stancherei mai di vederli soffrire!” rispose Piper.
A quel punto dovevano decidere il da farsi.
“Grazie di tutto” disse Gandalf “Ora dovete tornare nel vostro mondo”
”Aspetta!” lo interruppe Frodo “Forse è destino che loro siano qui...forse la
loro magia può aiutarci a sconfiggere Sauron!”
Quell’affermazione del giovane hobbit accese una discussione animata.
Da un lato i suoi amici e Aragon, sostenevano che poteva essere realmente un
segno del fato, che i loro alleati di un altro modo erano forse veramente
l’aiuto che cercavano, dall’altra Gandalf e Legolas sostenevano il l’opposto.
Gimli si era limitato a dire che i nani alla magia preferiscono l’ascia.
“Comunque, anche se avessimo l’unico Anello” disse Gandalf “Non è detto che
avremmo forza sufficiente..”
“L’unico anello?” ripeté a pappagallo Paige “ E che sarebbe?”
Peter rispose “l’anello del potere, forgiato da Sauron…ma noi ce l’abbiamo!
Frodo Baggins, sei tu il portatore o sbaglio?”
”L’ho perso nel vortice che ci ha portato da voi” replicò l’hobbit sconsolato.
“Insomma, non ci capisco più niente!” esclamò Piper alterata “Prima mi parli di
nove anelli per nove demoni, poi di un solo anello… mio Dio! Mi sta venendo mal
di testa!”
“In origine” spiegò Peter “vennero forgiati ben diciannove anelli del potere…Sauron
ne fece uno in grado di soggiogare tutti gli altri, per un totale di venti
anelli”
“Venti anelli?” disse Phoebe.
“Sì, ma tutti sono praticamente dispersi… tre erano elfici,sette nanici…oh
cavolo!”
“Che c’è?” disse Patrick
“Mi sono ricordato della prima pagina del signore degli anelli!” rispose il
mediano dei Warren, ed aggiunse “Lì c’è una specie di poesia, che è diventata
una sorta di slogan per il fans di Tolkien… da noi è solo una scritta in rima,
ma in questo mondo..”
“Potrebbe essere un vero incantesimo!”concluse Paige.
“E funzionare da calamita, riportando qui tutti gli anelli, compreso l’unico.
Canalizzando la magia dei diciannove sull’anello del potere dovremmo avere un
maglio di energia magica adatto per sconfiggere Sauron” finì eccitato Peter.
“Sì, può funzionare” disse lo stregone bianco “ma dovremmo essere tante persone
quanti sono gli anelli…e se non mi inganno siamo solo sedici…otto noi e otto
voi”.
In effetti, i due trii si accorsero che, contando anche Leo e Melissa, mancavano
ancora quattro persone.
I fratelli Warren, allora, ricorsero ad una delle formule del loro libro
“Spiriti pietosi
siate misericordiosi
che sia vicino oppur lontano
portate l’aiuto di cui abbisogniamo”
Due figure apparvero, dapprima nebulose, poi via via sempre più solide ed
assunsero la forma di due elfi.
L’uno maschio e bruno, l’altra femmina e bionda.
Paige vide Gimli, con gli occhi lucidi, andare verso quest’ultima e fare un
profondo inchino
“ Dama Galadriel!” esclamò il nano “sono felice di rivedervi”
“Elrond, mio signore”disse Legolas con rispetto.
“Bene” disse Gandalf “Due sono venuti, ma a noi ne servono almeno altrettanti!”
“Andiamo bene noi?”disse una voce femminile alle spalle dello stregone.
“Non è possibile…questa voce..” Piper e Phoebe si voltarono di scatto “PRUE!”
“Sì sorelline” disse la strega “Sono proprio io, e sono accompagnata da qualcuno
che i vostri amici conoscono..”
”Boromir!” esclamò tutta la compagnia dell’anello andando ad abbracciare il
compagno.
“Siamo qui, ancora corporei” disse il guerriero “solo per oggi e solo per
aiutarvi”.
“E voi così avete guadagnato un’altra strega e un po’ di potere in più, che non
guasta mai!”strizzò l’occhio Prue.
Con l’aiuto del potere orbitante di Leo, Melissa e Paige, tutti e venti si
trovarono al volo a Mordor, la terra oscura, proprio ai piedi della torre di
Sauron.
Paige rabbrividì alla vista di una sorta di occhio, fatto di viva fiamma,
all’apice della torre.
“Che diavolo è quello?” disse costernata.
“Quello…”disse Peter a denti stretti “..sarebbe..ehm..Sauron”
“Madonna quanto è brutto!”disse Paige.
“Bando alle ciance” li zittì Piper “Prima cominciamo e prima ritorneremo alla
nostra amata casetta..quanto mi manca sob!”.
Il gruppo si sistemò in posizione.
Peter(l’unico a conoscere l’incantesimo) si posizionò al centro, davanti a lui
Paul e Paige con le mani unite a coppetta.
Gandalf, con le altre tre Halliwell e Patrick, si dispose a formare un pentacolo
attorno al centro.
Tutti gli altri si disposero in cerchio all’esterno.
“Iniziamo” disse il minore dei Warren rivolto a suo fratello e a Paige “dopo
ogni strofa, chiamate gli anelli”. I due annuirono.
Peter pose la mano su quella degli altri due, a circa quattro dita di altezza, e
cominciò”
“Tre anelli ai re degli elfi, sotto al cielo che risplende”
“Anelli!” sussurrarono insieme Paul e Paige.
Tre bellissimi anelli di squisita fattura apparvero tra le loro mani, ed
andarono ad infilarsi al dito di Elrond, Galadriel e Legolas.
“Sette ai principi dei nani, nelle lor rocche di pietra”
Alla chiamata degli stregoni, risposero stavolta sette anelli molto belli, ma
più semplici e meno eleganti dei precedenti. Gimli,gli hobbit e i due angeli
bianchi li ebbero subito sulle loro dita.
“Nove agli uomini mortali, che la triste morte attende”
Tutti, compresi Paul e Paige, ricevettero un anello, che pareva una specie di
fede nuziale leggermente più grossa.
Tutti ricevettero l’anello. Tutti meno Peter.
“Ehi, non facciamo scherzi!”disse quest’ultimo “Non crederete che io…non sono il
tipo adatto..non posso gestire un potere così grande…Gandalf, ti prego..”guardò
lo stregone con occhi supplichevoli.
“E perché no?” disse Gandalf tranquillo.
“Se lo dici tu…”si arrese Peter, e riprese a recitare:
“Uno per l’oscuro sire, chiuso nella reggia tetra, nella terra di Mordor, dove
l’ombra cupa scende”
Un’accecante luce d’oro illuminò l’oscuro luogo, e l’unico fu all’istante al
dito di Peter.
Le braccia tese dei partecipanti furono rivolte verso il centro del pentacolo, e
i palmi delle mani puntate verso Peter.
“Un anello per domarli”
Lunghi fasci di luce si alzarono da cerchio, convergendo verso il centro.
“Un anello per trovarli”
La stessa operazione si ripeté con le punte del pentacolo.
“Un anello per ghermirli”
Tutta la potenza dei grandi anelli era ormai concentrata in una gigantesca sfera
di energia
“E nel buio incatenarli”
Peter urlò quest’ultima frase, scagliando con violenza la sfera.
Questa colpì in pieno la pupilla fiammeggiante dell’immondo occhio.
Sauron, il potente ed oscuro signore, svanì con uno scoppio fragoroso.
Tutti poterono ammirare così ciò che mai avevano osato sperare.
Un raggio di sole, il primo di cui qualsiasi essere della terra di mezzo potesse
ricordare, squarciò le nere nubi ed illuminò Mordor.
“E’ finita!” disse Gandalf “Ora non ci resta che portare gli anelli sul monte
Fato ed eliminarli definitivamente..”
“ E perché mai?” Disse Peter “Perché non sfruttarli! Ci hanno fornito un’arma
invincibile contro il male…teniamoli, e potremo..”
Un ascia si abbatté pesantemente di piatto sulla sua testa, ed egli cadde
tramortito.
“Scusa!” disse Phoebe imbarazzata.
Gimli si vergognò molto, e non riuscì a capacitarsi di come la strega avesse
potuto sottrargli l’ascia da sotto il naso, ma ammise che anche lui non avrebbe
potuto fare di meglio.
Tutti gli anelli, unico compreso finirono nel ribollente cratere del monte Fato.
Sauron e la sua malvagità sarebbero diventate solo un brutto ricordo.
Con la morte di Saruman si era cancellato l’incantesimo ed il varco era chiuso.
Tutto pareva sistemato e finalmente il doppio trio si preparò a lasciare la
terra di mezzo.
Dopo le lacrime ed i saluti a Prue e Boromir, che divennero evanescenti e
sparirono, e il commiato di Galadriel e Elrond, Piper e soci si presero per mano
e recitarono:
“I magici portali si spalanchino per me,
nel mio mondo desidero tornare,
indenne le maree di tempo e spazio attraversare
e il mio giusto posto ritrovare!”
La sera, a casa, le sorelle commentarono l’avventura.
“Siamo forti eh?” disse Paige.
“Fortissime! Delle super streghe!” rispose Piper
“E non abbiamo paura di niente!” concluse Phoebe.
“Di niente niente niente?” la punzecchiò la maggiore.
“Nella vita bisogna rischiare…”sorrise la mezzana “ed è per questo che ora
chiamerò Peter e..l’inviterò a cena! Hai ragione tu, sorellina, se sono rose…”
Scritto da
Lele