MIRROR MIRROR
Breve riassunto: La specchiera di casa Halliwell si è rotta e, per disgrazia, Phoebe ne compra una posseduta, che inverte la personalità della persona riflessa, nel caso che vi si guardi negli occhi.
Data di composizione: 30/5/2002 – 16/6/2002
Valutazione del contenuto: Adatto a tutti.
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La lotta contro i demoni minori non era affatto facile
come speravano. Anche se le ossa le tre sorelle se le erano fatte con i demoni
più potenti in assoluto, affrontare e respingere ogni giorno cariche di demoni
desiderosi di avere la tua testa, era occupazione ugualmente stressante.
Lo specchio di Phoebe sembrava dare ragione all'affaticamento, e ogni giorno a
povera strega si rendeva conto di invecchiare sempre più rapidamente. Aveva solo
ventinove anni, e il suo volto ne dimostrava almeno quaranta. E questo la faceva
soffrire.
- Mio Dio, che schifo. La lotta ai demoni è tremendamente dannosa per la pelle.
Com'è che voi non siete cambiate e io mi ritrovo la faccia di quando avrò
superato gli "anta"? -
La strana riunione in bagno effettuata per caso dalle tre sorelle si rivelò
presto un oracolo di pareri e verità soggettive - Non sembri invecchiata,
Phoebe. Vedrai che ora che il peggio è passato ti rilasserai. -
- Secondo me - disse Paige - E' perché sei dimagrita in tre anni. Su un viso
appena grassoccio le rughe non si notano. -
- Come posso chiedere al grasso di accumularsi lì quando non riesco mai a dire
ai miei capelli di rimanere dove devono stare? - sia Paige che Piper capirono
che la sorella era in una stralunata crisi di mezza età. Che all'età di Phoebe
era una cosa del tutto assurda.
- Su, dai. Non fare così. Rilassati. E' estate, non devi lavorare, potresti
andare fuori e svagarti. -
- Magari andare in giro con Cole. - aggiunse Piper.
- Evitando accuratamente i giardini pubblici riparati. -
Piper e Phoebe guardarono stralunate la sorella, non avendo affatto capito
l'allusione. Paige disse di lasciar perdere, che era solo una battuta
inopportuna.
Continuarono a fare quello che stavano facendo, poi ritornarono in cucina. Già
sulle scale le accolse un'intensa fragranza di caffè macinato. - Servizio
efficiente. - commentò Paige. Quando però sentirono un fracasso immane,
accorsero immediatamente a vedere. Un altro piccolo demone era alle prese con
Cole. l'ex-demone pareva essere in difficoltà, ma era comunque esperto di
combattimento corpo a corpo, pur essendo solo un umano. Vistosi in difficoltà,
cercò il primo corpo contundente che gli venne per le mani. Avvertì la mani
accaldarsi, e senza perdere tempo afferrò la caffettiera, rovesciando il caffè
negli occhi del demone. Approfittando della momentanea cecità inflitta
all'avversario, Cole scattò verso il cassetto della coltelleria, e si produsse
in un'errata esecuzione di un numero da lanciatore di coltelli. La lama penetrò
dritta nel cuore del demone, disintegrandolo sul colpo. Phoebe corse ad
abbracciare il suo amato, domandandogli se fosse ferito. Lui rispose di no. Ma
aveva la mano sinistra grossa come una zampogna, scottata dal metallo bollente
della caffettiera. - Dicono tutti che il caffè fa male. - scherzò. Vide un
secondo piccolo essere malvagio apparire dietro le sorelle. Disse loro di fare
attenzione alle spalle. D'impulso, prese e scagliò un posacenere di granito in
direzione del demone, che incocciò direttamente la testa della creatura. Phoebe,
la più sveglia in quanto a riflessi, levitò e riuscì a colpire il demone con un
calcio in faccia, che nel retrocedere andò contro una specchiera, infrangendola.
Piper lo fece esplodere, e considerò - Due demoni in meno di due minuti. Credo
che abbiamo battuto un record. -
- Io non ci tengo a migliorarlo se non nei miei sogni. - commentò Paige,
dispiacendosi poi per la colazione andata in fumo - Accidenti… Avevamo appena
preso la qualità arabica e ora l'abbiamo mezza sprecata. -
- Non preoccuparti per il caffè. Quel bastardo ha mandato in frantumi la nostra
specchiera. -
- Veramente quel bastardo è stato mandato contro la specchiera. - rettificò
Piper -In settimana, dobbiamo trovare anche uno specchio. Qualcosa mi dice che
sarai tu a comprarlo, Phoebe. -
- Come? Io? E perché proprio io? -
- Se tu non avessi voluto fare la copia femminile di Keanu Reeves, la specchiera
sarebbe ancora fra noi. -
Phoebe accondiscese, dopo aver guardato la faccia di Paige, e il suo labiale che
diceva <Svago… Cole…> Intese immediatamente, e considerò l'occasione ottima per
passare del tempo col marito [simpatico gioco di parole… [^_^] Ovvio che Phoebe
passi del tempo col marito…].
Subito dopo la colazione, preparata di nuovo da Cole [adesso basta coi giochi di
parole!] lui e Phoebe andarono in giro a cercare una specchiera nuova, dopo aver
preso le misure sul modello di quella vecchia. Doveva essere alta almeno un
metro e novanta centimetri, ed essere larga almeno un metro e venti centimetri.
- Questo negozio di cristalleria vende anche specchiere che sembrano antiche.
Chissà se riusciamo a trovare uno specchio uguale al nostro. -
- E' il più grande della città. - confermò Cole. L'interno sembrava enorme, ed
aveva una varietà incredibile di cristalli, fra specchi di ogni forma e
dimensione, lampadari di cristallo luminosissimi, e tantissimi servizi di
bicchieri lucidati e quasi trasparenti, impalpabili. Sembrava che la luce
venisse amplificata da tutto quel vetro, e che bisognasse entrare in quel
negozio con gli occhiali da sole.
- Mamma mia, che bello… - Phoebe era meravigliata dalle piccole creazioni che
vedeva esposte, ma era egualmente atterrita dai prezzi esorbitanti esposti da
parte. Una piccola statuina di cristallo pregiato Swarowsky raffigurante un
violino con archetto e custodia, con tanto di corde in oro, archetto prodotto
perfettamente come la custodia, anch'essa in cristallo, una riproduzione
identica di uno Stradivari originale italiano, l'oggetto prezioso più bello che
lei avesse mai visto. Ma il cartellino riportò Phoebe a terra dal suo volo di
fantasia. Quei 20000 dollari avrebbero fatto desistere chiunque - Cavoli… 20000
dollari. E' proprio vero che più una cosa è bella e più è cara. Su, non perdiamo
tempo e troviamo quella specchiera. Dove si trova il reparto specchi? -
- Credo di aver visto qualcosa là in fondo. - indicò Cole. Infatti, il negozio
era diviso in vari reparti a seconda del tipo di cristallo desiderato. Quello
che cercavano lui e Phoebe era nel reparto specchi, in fondo alla sala.
All'interno, il reparto era grosso come l'ingresso e il salotto di casa
Halliwell, una cosa enorme, e tutto pieno di specchi di ogni foggia e
dimensione, una cosa incredibile.
- Guarda, Cole! - Phoebe adocchiò immediatamente una specchiera identica a
quella del salotto. Stessa grandezza, stessa cornice in legno di faggio
verniciato d'oro con motivi in foglie di acanto e vite - E' lei, la nostra
specchiera! Prendi le misure, dai. -
Cole estrasse il metro flessibile e controllò le dimensioni della lastra di
vetro - Sono cento ottanta per centoventi. Abbiamo trovatola sua copia identica.
E a quanto pare è un pezzo in saldo scontatissimo. Soltanto 20 dollari. -
- Ah, è fantastico… - gongolò Phoebe.
E così, con pochi soldi e nessuna fatica, la specchiera ritornò al suo posto.
Anche se non era più la solita di sempre, era come se nessuno l’avesse mai
toccata.
- Hai fatto un ottimo lavoro, Phoebe. - si complimentò Piper - E’ proprio
identica all’altra.
- Grazie mille, sorellina. - Phoebe si avvicinò alla specchiera, le alitò sopra
e le diede un’ultima lustrata con un panno pulito - Ecco fatto, così è perfetto!
-
La specchiera, lucidata e lucente, faceva la sua magnifica figura all’entrata di
casa Halliwell, accoglieva ospiti, dava l’ultimo saluto alle sorelle che
uscivano, le aiutava a rimanere perfette nell’aspetto fisico.
Phoebe aveva un appuntamento con Cole, e voleva essere più che impeccabile. Si
diede ancora una guardata alla specchiera del salotto, con riferimento
particolare ai suoi occhi, scuriti da un ombretto pesante, e colorati da un
rimmel di marco - Lo farò impazzire di sicuro. - le parve che la superficie
riflettente stesse brillando. Phoebe si sentì come afferrare da una presenza,
che sentì entrarle in circolo e prenderle il cervello - Lo farò impazzire di
certo… - aggiunse biecamente a bassa voce, e poi uscì di casa, per dirigersi al
suo appuntamento.
- Ciao, tesoro. - l’accolse Cole, vestito elegantemente per passare una delle
poche serate romantiche con sua moglie. Lei gli si avvinghiò e lo baciò
appassionatamente, come non aveva mai fatto. Cole rimase confuso. Riconosceva il
bacio di Phoebe, ma quello le sembrava diverso dal solito. E anche il
comportamento di sua moglie era strano. Sembrava più focosa del solito.
- Ciao, amore… Andiamo? -
- Va bene… - ma Phoebe non lo lasciò andare. Rimase attaccata a lui come una
cozza, continuando a baciarlo senza tregua. Quasi senza fiato, leggendo negli
sguardi dei passanti un profondo senso di smarrimento misto a divertimento, Cole
le chiese se andasse tutto bene - Sei sicura di star bene? -
- Ma certo… - sorrise, e lo baciò per l’ennesima volta. Imbarazzato, Cole
domandò se volessero andare a cena. Phoebe accettò di buon grado, ma non prima
di aver passato una mano sul petto del marito. Cole soffiò, imbarazzato. Se
quella notte avessero dovuto lasciarsi andare sul serio, ci avrebbe lasciato le
penne, pensò prima di mettere in moto.
Nei giorni a venire, anche gli altri si accorsero che Phoebe non era più la
stessa. Rispetto al solito, era molto più decisa, mentre con Cole era quasi in
calore, tremendamente focosa. Tanto da fargli quasi paura.
- Non riesco a capire cosa sia capitato a Phoebe. - confessò Cole a Piper - Ieri
notte a letto, mi ha quasi ucciso. Sicura che non si sia fatta impiantare
qualche meccanismo strano? Si spiegherebbero molte cose. - Cole si teneva una
mano sulla schiena, movendosi lentamente e scricchiolando ad ogni passo. Piper
ebbe un brivido nel sentire quei rumori di ossa - Mamma mia, Cole. Ma che avete
fatto ieri sera? Sembra che ti abbia rotto la schiena. -
- No, soltanto svitata. -
- Buongiorno, ragazze. - Phoebe apparve a loro del tutto irriconoscibile. Era
vestita con un paio di pantaloni di pelle strettissimi, corpetto legato sulla
schiena da due lacci bianchi di nylon e un trucco gotico, nero e pesante.
- Ma come ti sei conciata? E dove hai preso quei vestiti? -
- Li ho sempre avuti, sorellina. Solo che prima ero una ragazzina insicura. Ora
sono molto più decisa. -
- Troppo… - commentò Cole, sorseggiando il suo caffè, nascondendo lo sguardo da
Phoebe.
- Io vado al lavoro, ragazze. Non aspettatemi per cena. Eccetto tu, Cole. Tu…
devi aspettarmi stanotte. - sembrava una minaccia. Phoebe baciò con
irresistibile passione il suo uomo. Lui tentò di divincolarsi, in preda al
dolore alla schiena. Alla fine, Phoebe lo lasciò e se ne andò di casa. Cole era
distrutto. Non riusciva più a reggersi in piedi. Andò a distendersi sul divano,
dove riuscì a rilassarsi e anche a prendere sonno. Non avendo turno di lavoro,
poteva concedersi un po' di riposo. Finché Paige non tornò da casa. - Oh…
finalmente sono tornata. - disse. Lanciò sul divano la sua borsetta, e colpì
Cole sul volto.
- AHIO! Ma chi cavolo è? -
- Scusami, Cole! Non sapevo che ci fossi tu. -
- No, non fa niente. Io vado di sopra. -
- Ciao, sorellina. - la salutò Piper.
- Ciao. -
- Com'è andata? -
- Non male, devo dire. Sono riuscita a prendermi una mezza giornata libera. -
- Addirittura mezza giornata? Come hai fatto? - domandò Piper meravigliata. Il
lavoro al Centro era duro, e ben raramente era possibile avere una mezza
giornata libera.
- Beh, allora: - Paige assunse il tono di voce di chi elenca - Abbiamo
installato il servizio di centralino, per cui io non prendo più tutte le
telefonate. A meno che non me le passino al telefono. Poi, con un estro fisico
notevole, sono riuscita a sbrigare tutte le pratiche e ad archiviarle a tempo di
record. Vistami senza lavoro, ho deciso di staccare prima. -
Piper sorrise - Sembra quasi incredibile. -
- Magia. - disse ironicamente Paige, sapendo che il toccare il tasto della magia
avrebbe solleticato la voglia omicida di Piper.
- Che hai intenzione di fare, adesso? Ti fermi oppure vai in giro col tuo lui? -
- No, è ancora fuori città. Penso che me ne andrò in un pub a bere qualcosa. -
- No, no, no, no, piccola. Dalla concorrenza, mai. - la bloccò Piper.
Phoebe rientrò in casa proprio in quel momento - Salve a tutte. - salutò. Paige,
nel guardarla, rimase sconcertata dal vedere quella specie di motociclista - La
conosciamo? - domandò a Piper, confusa.
Piper sbuffò - E' Phoebe. -
Paige rimase inebetita dalla differenza, in appena un giorno che non si erano
viste. Balbettò qualcosa - Beh… Wow… Che differenza. -
- Vero, eh? - replicò distaccata Phoebe - Avete visto il mio uomo? -
<Uomo?… Ho un brutto presentimento.> pensò Piper.
- E' di sopra. Sta cercando di riposarsi. -
- Riposarsi? -
- Sì. Ieri sera, pare tu l'abbia mezzo distrutto. -
- Hmpf. - sbuffò Phoebe - Rammollito. Da quando non è più un demone si è ridotto
all'ombra di sé stesso. -
- Non ti sembra di stare esagerando? - replicò Piper a voce più alta. Quella
volta, Phoebe non sembrava più lei.
- E' la mia vita matrimoniale. Tu pensa al tuo caro maritino. - il tono di
Phoebe si era fatto sprezzante fastidioso. Piper non resistette, e gli diede uno
sganassone sulla guancia destra, mandandola K.O. con un solo colpo. Paige rimase
a guardare la scena, come pietrificata. - Accidente, sorellina. Hai un futuro
assicurato nella boxe. -
Piper scosse la mano indolenzita. Non pensava davvero che Phoebe avesse la
faccia così dura - Lascia perdere. - disse a Paige - E aiutami a spostarla. -
- Che le può essere capitato? - domandò Paige, ritornando dalla soffitta col
Libro.
- Se lo sapessi non consulterei il libro delle Ombre, no? - rispose ironica
Piper, aprendo il pesante tomo.
La seconda domanda della sorella minore fu più consona alla situazione - Da dove
possiamo cominciare? -
- Ne ho una mezza idea, sorellina. Phoebe di solito è sempre tenera e gentile,
da qualche tempo è diventata sfrontata e aggressiva. Io penso che dovremmo
guardare sotto la I di Inversione. Pagina 1250… 1250… - Piper scorse il libro
lasciando cadere le pagine, e fermandosi vicina a quella che stava cercando. -
…45… Ed eccola qui. Inversione. - Piper lesse ad alta voce il paragrafo
desiderato, aiutandosi col dito indice - Alcuni oggetti hanno il potere di
cambiare le personalità. Solitamente gli oggetti sopraelencati sono superfici
lucide o riflettenti. -
Piper e Phoebe si guardarono in faccia, capito il problema e col pensiero già
alla soluzione - La specchiera! - proruppero come un sol'uomo.
- Vuoi dire che con tutte le specchiere che ci sono in giro… - Piper si rese
conto che qualcosa non girava nel verso giusto - Non ti ricordi dove l' ha
comprato? -
- Vicino al centro commerciale… Aspetta un momento… Ma non c'è nessun negozio di
vetreria al centro commerciale. -
- Sento puzza di guai. -
- E fai bene, strega. - sentirono una voce profonda alle loro spalle, e si
voltarono immediatamente per fronteggiarla. Un uomo alto vestito di nero impose
la sua mano destra, scaraventando via le tre streghe.
Paige spronò la sorella a bloccarlo - Avanti, Piper! Bloccalo! - Piper scosse le
mani davanti a sé. Parve che tutto fosse a posto, ma il demone iniziò a
camminare lentamente verso di loro. - Che succede? - domandò Paige, mentre il
tarlo del timore stava iniziando a insinuarsi dentro di lei.
- Non… Non lo so… Il mio potere non funziona! - rispose.
- Mi fate ridere, streghe. - disse il demone, imponendo ancora una la mano
destra, e spingendo le sorelle ancora più lontano.
Paige tentò una difesa disperata. Adocchiò un'abat-jour dietro al demone. Decise
che era il momento buono per usare la Telecinesi Orbitante - Lampada! - ordinò,
lanciando la lampada dritta sulla nuca del demone, che rimase incredibilmente in
piedi.
- Non crederete di potermi sfuggire, vero? Mi è dispiaciuto sacrificare uno dei
miei uomini, ma sapevo di dovervi distrarre. -
- Non ci credo… Tu hai fatto la specchiera su misura per noi per sconfiggerci! -
dedusse Paige. Il demone rise, contraddicendola - No, sarebbe stato inutile. Un
potere magico come il vostro andrebbe sprecato. Usando i miei specchi magici io
posso rivoltarvi, e richiamare le vostre gemelle malvagie, così il vostro potere
sarà al servizio del Male. -
- Io non lo accetterò mai! - proclamò Piper, rialzandosi e provando a farlo
esplodere. Il demone stavolta accusò il colpo, come se fosse stato colpito da un
diretto allo stomaco. Ma purtroppo per le sorelle, il loro avversario fu di
nuovo pronto a combattere - Ora vi farò guardare nella vostra stessa specchiera,
e così diventerete le mie alleate, come la vostra amata Phoebe. - proclamò.
Un urlo, e il demone ricevette la specchiera in testa. Il vetro andò
completamente in frantumi, alcuni dei quali finirono nella testa del demone e
nel palmo delle mani di Cole, arrivato in salotto dopo essere stato allarmato
nel sonno dai forti rumori di quando le sorelle erano state sbalzate.
Il demone cadde a terra, e si dissolse a poco a poco, come una duna di sabbia
smossa dal forte vento del deserto. La cenere si disintegrò, e del demone degli
specchi non restò che il ricordo, e una pagina nel libro delle Ombre.
Cole si volle rendere conto della situazione delle cognate - Tutto bene,
ragazze? -
- Cole. - disse Paige, facendosi aiutare a rimettersi in piedi - Grazie al cielo
sei arrivato. -
- Mai stata tanto lieta di vederti. -
- Mi spiace per lo specchio. - si scusò lui.
- Non fa niente. Andiamo a vedere come sta Phoebe. -
La terza Halliwell era già in piedi, con un gran male alla guancia.
- Come ti senti, Phoebe? - le domandò nel vederla.
- Bene. Devo essere inciampata. - si rese conto di essere diversa dal solito -
Mi sento strana. -
- Prova a guardarti allo specchio. Quello del bagno, però. -
- Come quello del bagno? -
- Cole lo ha appena sfasciato in testa ad un demone vetraio. - spiegò Paige.
Phoebe sembrò capire, anche se nel suo sguardo si leggeva chiara una predica nei
confronti del marito. - Perché mi state guardando così? -
- Guardati allo specchio, sorellina. - ribadì Piper.
Phoebe prese il piccolo trotto, diretta nel bagno. I tre rimasti in salotto
guardarono i loro orologi, in una grottesca scena improvvisata. Scandirono a
turno gli ultimi tre secondi, prima Cole, poi Paige e infine Piper, in una
scaletta dal più alto alla più bassa, altrettanto imbastita in quegli istanti -
Tre… -
- Due… -
- Uno! -
Puntuale, arrivò il grottesco strillo di Phoebe - OH, MIO DIO, MA SONO UN
ORRORE!!! - Cole, Piper e Paige risero, attendendo con impazienza la faccia di
Phoebe, e controllando quanto tempo ci avrebbe messo a ritornare la Phoebe di
prima. Le scommesse erano aperte, e Piper, per una volta, fece da allibratore.
Scritto da MoonWalker