L'AGENZIA
Breve riassunto: La sgangherata agenzia di disinfestazioni magiche di Paige si sta avviando, ma le incertezze sono molte.
Data di composizione: 11/11/2001 – 30/6/2002
Valutazione del contenuto: Adatto a tutti.
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Il 15 gennaio dell'anno di grazia 2003, io, Paige
Geraldine (N.d.A. scusate la mia licenza poetica...) Matthews, classe
1978, ho finalmente aperto la mia piccola agenzia di Acchiappa fantasmi. Il nome
l' ho scelto tutta da sola, diventando la titolare della New P3. Disinfestazioni
e magie, il sottotitolo. Lo slogan: fantasma eliminato, cliente soddisfatto.
Cominciai il giorno stesso, quando ricevetti la prima telefonata nel mio ufficio
(Lo scantinato di casa nostra, in attesa di trasferirlo in un ambiente più
consono.) fu quella di una signora, che mi chiese titubante - Agenzia New P3? -
- Mi dica pure, sono Paige. Cosa posso fare per lei? -
- Ho trovato l'annuncio sul giornale, e vorrei che venisse a casa mia. -
- Una visita in esterna. Ho capito, signorina di cosa si tratta? -
- Ecco, vede… Io ho l'impressione che la mia casa sia infestata dagli spiriti
malvagi. -
- Va bene. Mi dia il suo indirizzo e la verrò a trovare immediatamente. -
Partii alla volta dell'indirizzo che mi aveva dato. Non era lontanissimo, e
potei andarci a piedi. Mi ritrovai davanti ad una villetta signorile a schiera,
dove in un unico numero civico erano racchiuse sei case diverse. Lessi sul
citofono il nome della persona che mi aveva chiamata. Chi mi rispose al citofono
fu la stessa vocina tremante che mi aveva chiamata al telefono - S - Sì? -
- Signora, sono Paige, dell'agenzia. - la donna mi aprii. Una volta entrata in
casa, mi accorsi subito che questa doveva essere una ricca sfondata. Solo a
giudicare i quadri appesi alla parete, rivendendone uno avrei potuto comprare
tre volte villa Halliwell, e avanzare ancora qualcosina da mettere in banca.
- Vede signorina, da qualche tempo accadono cose inspiegabili. Gli
elettrodomestici si spengono uno per uno, il sistema elettrico non va più. E
oltretutto sento degli strani rumori provenire dalla cantina. - spiegò,
timorosamente stretta nel suo scialle.
Poverina. Era una signora anziana, vedova, che viveva sola trascurata dai figli.
Cercai come meglio potevo di tranquillizzarla - Non si preoccupi, signora. Visto
che lei è il primo cliente della mia agenzia, oggi il servizio è gratuito. Offre
la ditta. Ma adesso, dov'è la cantina? -
L'anziana signora mi condusse alla cantina, rimanendo però sull'uscio. Accese la
lampadina, e mi spiegò dove sentiva i rumori - Vede, io non ho il coraggio di
scendere, ma dietro quella parete sento come dei cigolii, dei sospiri. Ho paura
che sia un qualche fantasma. -
- Non si preoccupi, signora. - la rassicurai ancora una volta - Vedrà che
risolverò il suo problema in quattro e quattr'otto. - scesi le scale,
preparandomi con la borsa nella quale avevo nascosto il Libro delle Ombre, il
Quadrante degli Spiriti e alcune pozioni che avrebbero potuto essermi utili -
Sarà qualche spirito vagante. - dissi fra me e me, quando la luce se ne andò, e
io feci gli ultimi dieci gradini rotolando, e finendo faccia a terra, battendo
il naso. Una volta terminata la mia corsa, la luce si riaccese. La signora mi
chiese - La luce va via ogni volta che mi avvicino. Si è fatta male? -
- No, no. Non si preoccupi. - la rassicurai - Non si preoccupi e vada pure. A
qui penso io. -
La signora mi guardò confusa, ma sembrò che avessi la sua fiducia. Non appena se
ne fu andata, mi misi le mani in faccia, soppressa dal dolore - Ohi, ohi, ohi,
ohi, ohi… Cominciamo bene… - mi misi quasi a piangere.
Smaltita la botta, mi misi al lavoro. Aprii il Quadrante e vi posizionai sopra
il puntatore, ma solo dopo aver messo cinque candele votive sui vertici di una
stella immaginaria, e avervi posizionato al centro il quadrante stesso. Iniziai
l'evocazione.
Spirito dalla pace ormai perduta,
Tu che vaghi senza meta
Ti prego ascolta la mia richiesta quieta
Appari dunque e dimmi cosa t'inquieta.
Non apparve nessuno spirito, né ebbi risposte sulla tavola. Ripetei ancora una
volta la mia invocazione, ma ancora non mi apparve alcuna manifestazione. Senza
perdermi d'animo, feci un terzo tentativo, ma il risultato non cambiò. In uno
scatto d'ira, mi alzai da terra e diedi un calcio alla terra. Fu allora che
trovai qualcosa che mi colpì. Sentii qualcosa di leggero venire calciato a poca
distanza. L'andai a raccogliere, e immediatamente capii di cosa si trattava.
Lavorando alacremente per una mezz'ora, terminai la mia prima uscita. Tornai
dalla cantina con un sacco di cemento in mano, un sacco nero dell'immondizia
nell'altra, una cazzuola imbrattata ed un secchio ancora mezzo pieno di cemento.
- Com'è andata, signorina? - mi chiese nel vedermi risalire - Mi ha liberato dei
fantasmi? -
- Veramente, signora, non c'era nessun fantasma. -
- Ma ne è sicura? - mi chiese con aria meravigliata.
Io annuii con la testa, posando il sacco nero che avevo in mano. - Quei rumori
che sentiva, e che ho sentito anch'io erano squittii, e in cantina ho trovato un
sacco di topi morti. Le ho chiesto il sacco per metterli dentro, e il cemento
per tappare le tane. Non c'era bisogno di una medium, ma di un derattizzatore. -
La vecchietta sembrò credere alla mia versione, e si rammaricò di avermi
chiamata per niente. Le risposi che non era importante. E le ripetei che avrei
offerto io, siccome era la mia prima cliente. Ma appena me ne andai, mi scese
una lacrimuccia di tristezza per l'occasione sfumata. Avevo cominciato
decisamente col piede sbagliato.
La prima settimana ebbi più casi di quanto non avessi mai avuto. Fui subito
subissata di chiamate, tanto che le mie sorelle mi diedero intere pagine piene
delle chiamate dei miei potenziali clienti. "Paige, hanno chiamato per
l'agenzia", oppure "Paige, ti vogliono subito sulla 13^, c'è una casa infestata"
o anche " Paige non ti sedere. Hanno chiamato, devi andare in periferia. Ti ho
segnato qua l'indirizzo"
Furono i giorni più impegnati della mia vita. Non ebbi momenti liberi nemmeno
per farmi una doccia o lavarmi i capelli. Cretina io, poi, quando ho garantito
un servizio sette giorni si sette. I primi quaranta giorni furono veramente
duri, ma per fortunali affari un po' mi ripagavano della fatica profusa.
Nonostante una relativa magrezza da inappetenza ed un preoccupante pallore,
andava tutto bene.
Dopo i fatidici quaranta giorni, iniziai ad abituarmi alla routine di medium.
Quando poi trovai anche un socio/dipendente/tuttofare/fidanzato, le cose
andarono decisamente meglio. Eh già, perché un giorno il mio fidanzato mi stupì,
chiedendomi di fare parte della mia agenzia. Sembra uno scherzo del destino, ma
lui è un appassionato di misteri, soprannaturale e si diletta anche con la
magia. Non sa fare molto. Fa apparire qualche piccola sfera di fuoco, fa
scaturire acqua dal palmo della mano… Roba piccola, insomma. Però è pur sempre
un inizio. Così ebbi il mio primo socio, e con lui il lavoro si velocizzò
considerevolmente. Trovai molto più tempo per me stessa (avevo i capelli che
erano diventati treccine da rasta a furia di non essere lavate) e per la sfera
privata. Un piccolo difetto c'era, ed era riassumibile in due parole: Eccessivo
Controllo.
Ma questa era soltanto una piccola goccia negativa nel mare delle gocce
positive, che ben presto formarono un oceano. Il mio lavoro mi permetteva di
dare la caccia ai demoni ventiquattro ore al giorno, e con solo piccoli demoni,
il lavoro stava cominciando a diventare sempre meno, ma non finì mai del tutto.
Così vissi felice fino alla pensione, dopo la quale mi dedicai a crescere i miei
figli.
Fino alla fine dei miei giorni lunghi e felici.
Scritto da MoonWalker