INCUBUS
Riassuntino
: dunque, il vero protagonista di questa storia è Morris che, scelto da
Dormammu, un mostro incarnato in tutte le cose, come Spettatore, assisterà
impotente alla fine delle tre Halliwell. Ma ci sarà un colpo di scena finale
(che forse a qualcuno, abituato al mio stile tragico, farà storcere il naso…)
Fascia
d’età : direi che è meglio che i bambini non leggano questo racconto,
è truculentello…
Data
: ehm, come faccio ? Diciamo che ho cominciato a lavorarci il 28 agosto 2000 e
l’ho finito il primo settembre 2000
Disclaimer
: Si ricorda che tutti i diritti sono di proprietà del sito “Streghe
Italia” e che tutti i personaggi di “Streghe – Charmed” sono di proprietà
Warner Bros Television / Spelling Entertainment e sono utilizzati senza il
permesso degli autori e senza fini di lucro.
Lunedì
mattina. C’erano delle nere nubi cariche di pioggia in cielo e Morris pensò a
suo figlio più piccolo, Kevin, che solo qualche giorno prima gli aveva
distrutto l’ombrello. Ora gli avrebbe fatto comodo, infatti da qualche minuto
a quella parte sarebbe sicuramente cominciato a diluviare. Siccome passava dalle
parti di Prescott street pensò di dare un salutino alle sorelle Halliwell, era
da un po’ che non le vedeva e avrebbe fatto loro una sorpresa. Tuttavia quella
mattina si sentiva strano ed aveva una pessima sensazione, era convinto che
sarebbe successo qualcosa di brutto…non poteva minimamente immaginarsi quanto
aveva ragione…appena suonò il campanello della bella villa vittoriana cominciò
a piovere a dirotto e si coprì alla meno peggio con l’impermeabile. Ci volle
un po’ prima che venissero ad aprire.
“Salve Morris, qual buon vento ?” disse una radiosa Phoebe dopo aver aperto
la porta.
“Ciao Phoebe, passavo di qui e volevo vedere come stavate. Posso entrare ?
Rischio di beccarmi una tripla polmonite”.
“Certo, accomodati” e gli fece strada verso il salotto. “Spero che questa
sia una visita di cortesia, non vorremmo guastarci la giornata”.
“Tranquilla, non sono latore di cattive notizie. Ero passato giusto per
sentire come stavate” rispose mentre si sedeva.
“Vuoi un asciugamano ?”.
“Sì grazie, mi sento bagnato come un pulcino…ehi, ma cosa ci fa qui una
testa di leone imbalsamato ?” disse indicando lo strano ornamento che era
stato posto sopra il caminetto.
“Ah, quella ? Boh, l’hanno regalato a Prue qualche giorno fa. A me non
piace, ma lei e Piper hanno insistito nel metterlo lì…secondo me ci facciamo
brutta figura ma tant’è, se loro, che sono le maggiori, vogliono così…”.
Morris ridacchiò per questo velato sfogo di Phoebe (brutto affare essere il
più piccolo) mentre lei andava a prendergli qualcosa per asciugarsi. Stava
pensando ai fatti suoi quando sentì una voce, ma non riuscì a capire da dove
provenisse perché si era creata una sorta di eco e sembrava che provenisse ed
andasse in tutte le direzioni. “Caro Morris, come va ? Tu non mi conosci, ma
io conosco bene te…”.
“Chi sei ? Fatti vedere !”.
“Tu mi stai già guardando…”.
“Non è vero, dimmi dove sei !”.
“Alza la testona”.
Eseguì e vide la testa del leone parlare…sulle prime pensò di avere
un’allucinazione, ma quando, dopo essersi dato un pizzicotto, realizzò che
era vero, tremendamente vero, cominciò a pensare di essere impazzito
completamente.
“Non sei impazzito, quello che stai vedendo è reale, come l’acqua che ti è
caduta addosso”.
“Chi sei ?”. Ormai Morris era convinto o di essere morto, e quello era uno
strano posto nell’aldilà, o completamente fuori di testa.
“Siccome sei così curioso, ti accontenterò”. La testa smise di parlare, ma
la voce continuò imperterrita. Stavolta proveniva dal divano su cui era seduto
l’ispettore, che si alzò di scatto spaventatissimo. “Io sono Dormammu,
colui che è tutto e niente, colui che è dappertutto e da nessuna parte”.
“Cosa vuoi da me ?”. Il sangue fluiva veloce nelle tempie di Morris, ormai
era ad un passo dalla follia, ammesso che non vi ci fosse già caduto.
“Ti ho scelto come spettatore. Sarai tu a vedere le tre Halliwell abbandonare
questo mondo. Una al giorno, per tre giorni consecutivi”.
“Vuoi ucciderle ?”.
“Esatto, vedi che ho fatto bene a prendere te ? Sei sveglio ed
intelligente”.
“Non ti permetterò di farlo !” disse recuperando un po’ della sua vecchia
grinta.
“Mi dispiace, ma non sei nelle condizioni di dettar legge. Se io volessi,
saresti il primo a morire, ma siccome ho deciso che tu dovrai sopravvivere, così
sarà. Ed ora preparati, tra un attimo mi metterò in azione”. Ultima frase
della misteriosa voce.
Senza quel continuo incalzare da parte di un interlocutore invisibile, Morris si
calmò abbastanza da non far capire niente a Phoebe, che nel frattempo era
tornata con un asciugamano. Il sudore che gli colava sulla faccia si mischiava
facilmente con le gocce di pioggia e quindi la giovane strega non si accorse di
nulla.
“Tieni…ehi, mi sembri molto più bagnato di prima…”.
“No no, è una tua sensazione”. Era ancora molto nervoso.
“Stai bene ? Non sembri nella forma migliore”.
“Non ti preoccupare, è tutto ok. Avrei da dirti una cosa”. Aveva intenzione
di svelarle tutto, ma Lui non gliel’avrebbe di certo permesso. Stava per
cominciare quando delle catene “immaginarie” lo inchiodarono al divano e
fecero lo stesso con Phoebe che si era appena seduta sulla poltrona. “Ora
vedrai Morris, essendo tu lo Spettatore, avrai l’onore di assistere alla morte
che infliggerò a Phoebe Halliwell”. La voce di Dormammu.
“Ehi, che cavolo sta succedendo qui ? Non riesco ad alzarmi…” disse la
vittima predestinata.
“E’ inutile fare resistenza, la tua vita sta per finire”. Il tavolino
pronunciò questa frase, poi si trasformò e prese la forma di una
persona…nella sua mano destra comparve una sciabola.
“Pronta ? Meno 3, meno 2, meno 1…via !”e cominciò a colpirla con grande
violenza. Il sangue schizzava ovunque, un po’ cadde anche addosso a Morris
che, prevedendo una scena degna del peggiore macellaio, chiuse gli
occhi…qualunque cosa stesse succedendo non doveva essere per niente bella,
Phoebe urlò per circa 30 secondi, poi più nulla, il silenzio. Quando Morris
riaprì gli occhi, un paio di minuti dopo, credette di vomitare : la testa di
Phoebe, orrendamente mutilata dal corpo, era finita al posto del leone
imbalsamato e la spada che l’aveva uccisa le entrava in una tempia ed usciva
dall’altra, mentre la testa dell’animale era appoggiata sul corpo riverso e
senza vita ; tutto il salotto era macchiato di sangue che era finito un po’
dappertutto ; gli organi interni della sfortunata strega erano stati
selvaggiamente lanciati in qualunque direzione, addirittura il cuore era finito
infilzato nel lampadario.
La Morte
d’acciaio,
la Morte tagliente,
è inutile urlare,
la Morte non sente
Ne aveva viste
di scene raccapriccianti in dieci anni di polizia, ma questa le batteva tutte, e
di parecchie lunghezze anche…appena fu libero corse a cercare Prue e Piper,
guardò nelle camere, in soggiorno, in cucina ma non c’erano, evidentemente
Phoebe era sola in casa…una volta abituatosi, seppur con gran fatica, allo
“spettacolo” si sedette lì ad aspettarle e la sua mente fu attraversata da
mille pensieri : chi era veramente questo Dormammu ? Perché aveva ucciso Phoebe
in un modo così terrificante ? Perché voleva la morte delle tre, anzi due
oramai, Halliwell ? Non riusciva a credere di essere stato vicino al luogo di un
così efferato delitto e di non aver potuto fare assolutamente nulla per
evitarlo…si sentiva in colpa, anche se ovviamente non era stato in grado di
intervenire. Rivedendo per l’ennesima volta lo scempio compiuto sul corpo
della ragazza non resse e pianse…poi si avvicinò e cominciò a parlare al
cadavere, come se questo fosse in grado di rispondergli : “Fino a 10 minuti fa
tu stavi parlando con me, ridevi, scherzavi, ti arrabbiavi…ora non puoi più
farlo, quel pazzo ti ha ridotto così…ma ti giuro che ti vendicherò, fermerò
questo Dormammu e gli impedirò di far fare a Prue e Piper la tua stessa fine.
E’ una promessa solenne”. Aspettò qualche ora che le proprietarie di casa
tornassero, e quando finalmente rincasarono insieme cercò di evitar loro di
entrare nel salotto. “Salve ragazze”.
“Ehilà Morris, che ci fai qui ?”.
“Passavo di qui e la porta era aperta, così ho pensato…ho pensato
di…entrare, ecco”.
“Cos’hai ? Mi pari nervoso” lo punzecchiò Prue.
“Sto benissimo grazie”. Mentre era indaffarato con la maggiore non si
accorse che Piper, involontariamente sfuggita al suo controllo, era passata in
salotto. Si udì un tonfo. Morris si disse : “Maledizione, l’ha vista…”.
Prue corse a controllare. Un altro tonfo. Lui arrivò sconsolato e le vide
svenute per terra, non avevano retto l’impatto di una scena del genere. Le
portò a braccia in cucina e cercò di farle rinvenire. Quando vide che stavano
per svegliarsi cercò di prepararsi un discorso il meno traumatico possibile.
“Ohhhhhhhh…cos’è successo ?”. Piper fu la prima a riprendersi.
“Ehm…hai visto, no ? Ti prego, non fare domande. Mi dispiace moltissimo per
quello che è successo a…”.
“Phoebe
!!!!!!!!!” urlò Prue.
“Non andare, vedere una cosa
così è sufficiente una volta” la ammonì Morris. L’ispettore si armò di
pazienza e cominciò a raccontare tutto, ma loro non stettero ad ascoltare una
sola parola, erano troppo sconvolte per pensare…la loro sorellina uccisa in un
modo così atroce…
“Cosa ne facciamo del corpo ? Mioddio, ancora non ci credo…” disse Piper.
“Lasciarlo lì non possiamo, direi di sbarazzarcene” rispose Prue.
“Siete impazzite ? Sono discorsi da fare questi ? Phoebe avrà una degna
sepoltura”. Morris era fuori di sé dalla rabbia, non si sarebbe mai aspettato
delle parole simili da loro due. “Ascoltatemi, quel…quel Dormammu l’ha
ammazzata sotto i miei occhi, ormai la considero una questione di principio. Vi
aiuterò a fargliela pagare”.
“D’accordo, hai ragione”.
“Perdonaci per quello che abbiamo appena detto, è che siamo scioccate da ciò
che abbiamo visto…sai bene che non pensiamo davvero quelle cose orribili.
Phoebe verrà sepolta nel cimitero di famiglia” aggiunse Prue.
“Spero vivamente che non ci finirete anche voi, nel cimitero di
famiglia…”.
“Scusa ? Puoi ripetere per piacere ?”.
“Mi avete ascoltato mentre parlavo prima ? Ho detto chiaro e tondo che
Dormammu vuole anche voi due”.
“Questa volta siamo veramente nella merda” imprecò Piper.
“Non è il momento di dire parolacce. Avanti, andiamo a cercare qualcosa sul
Libro. Morris, aspettaci qui”.
“No ! Io vengo con voi”.
“Siamo costrette ad insistere…non possiamo farti vedere il Libro delle
Ombre. Sai, è un segreto” disse strizzando maliziosamente l’occhio.
“Vabbè…aspetto. Ma sbrigatevi, non vorrei che vi attaccasse”.
“Tranquillo, ci sappiamo difendere” e salirono in soffitta lasciando solo
l’ispettore. Lui era ancora scosso dall’accaduto e decise di prendersi un
bicchiere d’acqua. Stava per aprire il rubinetto quando questo cominciò a
parlargli. “Ehi Morris, non aprirmi che mi fai male”. Dormammu.
“Ancora tu. Che vuoi ora ?”.
“Voglio solo spiegarti perché ho preso di mira le tre streghe”.
“Oh…era una cosa che mi incuriosiva molto. Allora parla, spiegati pure”.
“Come hai di sicuro capito io mi trovo dappertutto, nel pavimento su cui stai
camminando, negli alberi su cui si posano gli uccellini a cinguettare, nei muri
delle case e la lista potrebbe proseguire ancora a lungo. Io sono la Realtà.
Ora, normalmente sono in uno stadio dormiente, come se fossi in letargo. Ma ogni
5961 anni…che data strana eh ?…mi risveglio per tre giorni e durante questo
periodo in cui riacquisisco coscienza ho bisogno di…diciamo così…`rilassarmi`.
Ormai da parecchio ho deciso di passare il poco tempo che ho uccidendo tre
streghe, possibilmente nubili e imparentate fra di loro. Questa volta è toccato
alle Halliwell che soddisfano entrambe le condizioni. Inoltre mi scelgo sempre
un osservatore, qualcuno che guardi l’ira di Dormammu abbattersi su tre
innocenti praticanti di magia. Ora ho visto te e mi hai subito ispirato bene,
quindi ho deciso che sei, e sarai ancora per due giorni, lo Spettatore. Spero
che in futuro tu sparga la notizia e che racconti ai tuoi figli e nipoti cosa è
successo e soprattutto cosa succederà…”.
“Sei pazzo !”.
“Può darsi, 5961 anni filati di sonno farebbero male a chiunque”.
“E perché hai deciso di passare il tempo uccidendo delle streghe ?”.
“Mah, penso per noia…non sapendo che fare nel breve periodo…”.
“Cosa ? Uccidi per noia ?”.
“Già, la cosa ti sconvolge tanto ?”.
“Più di quanto tu sia in grado di capire…”.
“Beh, ora basta, le tue ospiti stanno tornando e non voglio che mi vedano
prima del tempo. Arrivederci ispettore. Ah, non fare la spia, mi raccomando” e
la voce smise di risuonare. Morris si voltò e vide le sorelle avanzare verso di
lui con la testa bassa e lo sguardo sconsolato. “La ricerca non è andata a
buon fine, vero ?”.
“Proprio no…non c’è uno straccio d’informazione su questo Dormammu. A
proposito, sei sicuro che si chiami così ?”.
“Certo ! Stai mettendo in dubbio la mia parola ?”. Morris si alterò.
“No no, calmati. Non era mia intenzione offenderti, è che può capitare a
tutti di sbagliare…”.
“Non mi sono sbagliato ! Sono più che certo che il nome sia giusto !”. Era
sempre più nervoso ed irascibile. Le sorelle lo guardarono con aria
compassionevole. Lui si rese conto della sfuriata che aveva appena fatto, cercò
gli occhi delle Halliwell e poi disse : “Scusate…non so cosa mi sia
preso…il fatto è che sono sconvolto e disperato quasi quanto voi…ero a un
metro da lei e non ho potuto fare niente, vi rendete conto ? Mi sento distrutto
moralmente…pensavo di essere un buon poliziotto, ma evidentemente mi
sbagliavo”. Si abbracciarono tutti e tre, poi l’ispettore disse che doveva
tornare al lavoro e che avrebbe fatto venire il coroner a far portare via
Phoebe, o per meglio dire ciò che ne rimaneva. Tornò in centrale ma tutto
quello che riuscì a fare fu ripensare a quel terribile fatto successo qualche
ora prima ; ovviamente questo incise non poco sul suo lavoro e si beccò anche
una lavata di testa dal capitano Callaghan (vediamo chi coglie la
sottilissima citazione). Alla fine del suo turno se ne andò a casa triste e
passò tutto il resto del giorno con la faccia scura. Si trascinò stancamente
fino a sera mentre pensava frenetico a ciò che sarebbe potuto succedere il
giorno successivo.
Martedì
mattina si presentò a villa Halliwell per vedere come si era evoluta la
situazione ed il tempo era bello. Non vi era traccia in cielo delle nuvole che
avevano oppresso il cielo di San Francisco per tutta la settimana precedente.
Quando suonò al campanello, preoccupato che Dormammu potesse aver colpito
ancora, quello che vide lo lasciò a dir poco di sasso : Phoebe, in perfetta
forma, lo guardava cercando di capire cosa potesse averlo scioccato a quel modo.
Non era umanamente possibile, era morta in un modo assurdamente violento meno di
24 ore prima…come poteva essere lì ora, viva ? Inoltre aveva metà del volto
senza pelle, le si vedevano i muscoli ed i vasi sanguigni.
“Tu…tu…che ci fai qui ?”. Era nuovamente sul punto di rimettere, un
po’ dallo schifo di quella vista ed un po’ per l’assurdità della
situazione.
“Che ci faccio qui ? Morris, io qui ci abito !”.
“Lo so, ma ieri…”.
“Ieri ? Che è successo ieri ?”.
Stava per dirlo quando fu interrotto dall’arrivo di Prue e Piper, che non
notavano niente di strano nella loro sorellina appena tornata dalla tomba…lo
fecero entrare e sedere…appena ebbe finito di raccontare la storia del giorno
precedente il salotto rimbombò delle risate delle tre streghe…era una storia
troppo assurda per essere presa sul serio. Lui le guardò con sguardo
affranto…non gli credevano, e quasi non si credeva lui stesso, era veramente
al di là di ogni immaginazione, eppure era vero…Prue e Piper andarono al
lavoro, la rediviva Phoebe invece rimase a casa perché non aveva lezioni.
Entrambi erano seduti in salotto, nelle stesse posizioni del giorno precedente.
“E così io ieri sarei morta ?”.
“E’ perfettamente inutile che mi prendi in giro, è successo davvero. E’
incredibile, lo so, ma è vero”.
“D’accordo, d’accordo, la smetto. Cos’è, un incubo che hai avuto
stanotte ?”.
“Phoebe ! Ti giuro sulla mia parola d’onore che io ti ho visto morire”.
“Spero che non mi succeda anche oggi…”. Fece appena in tempo a finire la
frase e si sentì come ancorata alla poltrona ; lo stesso succedeva a Morris.
Si stava ripetendo la stessa sequenza di eventi : il tavolino che prende forma
umana, la spada, le urla di dolore di Phoebe.
Alla fine della mattanza, Dormammu, parlando dai vetri, disse : “Ehilà Morris.
Piaciuta la sorpresa ?”.
“Lurido stronzo, perché ? Perché l’hai fatto ? Perché le hai fatto
soffrire nuovamente le pene dell’Inferno ?”.
“Vedi, io ho bisogno di rilassarmi e per questo l’ho riportata in vita e ho
cancellato dalla mente sua e delle sue sorelle ciò che era accaduto ieri. Solo
tu, in qualità di Spettatore, ricordi”.
“Maledetto…che tu sia maledetto”.
“Via ispettore, un po’ di fantasia, la maledizione è una cosa vecchia e
stravecchia. Ed ora toccherà alla seconda, questo pomeriggio…”.
“No, non te lo permetterò”.
“Avevi detto lo stesso di Phoebe ed ora lei è all’altro mondo…”. La
voce scomparve.
Morris aspettò le Halliwell fuori dall’uscio di casa e quando tornarono spiegò
loro la situazione. “Ragazze” disse serioso “è successo ciò che
temevo…”.
“Cosa, Phoebe è morta ?” rispose Piper ridendo.
“Ehm…purtroppo sì…”.
“Dai Morris, lo scherzo è bello quando dura poco”. Il tono della sua voce
si stava incupendo.
“Ho la faccia di uno che sta scherzando ???? Vai in salotto e controlla”.
Non se lo fecero ripetere due volte e quando entrarono in casa fu l’apocalisse
: capelli strappati che cadevano per terra, fiumi di lacrime che si mischiavano
col sangue, disperate grida di dolore. Stavolta ebbero una reazione perché
Morris le aveva messe in pre-allarme. Obbligate a credergli, cercarono di
studiare un piano d’azione ma non vennero a capo di niente, Dormammu era
invincibile e tra poco tempo si sarebbe portato via la vita di una di loro due,
chissà in quale modo orribile. Erano tutti e tre seduti in salotto, ancora
sporco del sangue della più piccola di casa appena portata all’obitorio, a
pensare e a piangere della tragedia avvenuta da pochissimo quando si aprì un
enorme buco a forma di bocca proprio al centro della stanza. Dal tappeto uscì
una voce che Morris ormai conosceva bene : “Ding dong, ricreazione. Bambini,
fate merenda. Oggi il menù prevede Prue alla griglia”. La maggiore delle
sorelle fu presa da un gran numero di mani spuntate un po’ dappertutto e
portata proprio sopra alla voragine, a circa un metro e mezzo d’altezza,
mentre Piper e l’ispettore erano bloccati da una misteriosa forza. Spuntò dal
nulla una grande fiammata che ridusse Prue ad una bistecca bruciata, poi lo
spuntino fu lasciato cadere e venne divorato dalla gigantesca cavità orale…lo
masticò di gusto sputando ciò che non era riuscito ad ingoiare, cioè un
braccio, un piede e la parte sinistra del cranio completamente scarnificato. Poi
la bocca sparì così come era venuta.
La Morte che
strazia,
la Morte che sbrana,
di tutti i dolori
la Morte è sovrana
Piper e Morris
assistettero impotenti alla scena, faceva male, veramente male, non poter far
nulla e quando furono liberi si precipitarono sui resti di ciò che una volta
era Prue ; non rimaneva loro che disperarsi, non avevano altro oltre al dolore
e, parlando dell’ultima sopravvissuta, all’angoscia che sarebbe toccato
anche a lei prima o poi. Dormammu parlò dal soffitto: “Ottimo spuntino, forse
un po’ troppo cotto ma squisito”.
“Io ti ammazzo ! Vieni fuori se ne hai il coraggio !” urlò Piper in preda
ad una crisi isterica.
“Calmati, comportarti così non ti servirà a nulla”.
“Lasciami stare Morris, voglio strozzare questo assassino con le mie mani
!”. Piper era completamente fuori di sé.
“Beh, che aspetti ? Io sono qui, strozzami !”. La voce strafottente non
faceva che farla incazzare ulteriormente (quante parolacce…vabbè, tanto
l’ho specificato che non è per bambini…).
“Vieni fuori invece di parlare !”.
“Spiacente, ma io sono già fuori…sono davanti a te, ma anche dietro ed ai
tuoi lati”.
“Cosa ? Stai scherzando, vero ?”.
“Assolutamente no. Morris, spiegaglielo tu che io devo andare”.
L’ispettore le disse tutta la storia, i 5961 anni, il suo bisogno di
`rilassarsi`, il fatto che prediligeva streghe nubili e possibilmente
imparentate fra di loro ecc. ecc.
“E così questo Dormammu sarebbe l’essenza stessa della Realtà…”.
“A quanto pare sì, ed è violento e crudele”.
L’ultima Halliwell stava per dire qualcosa ma non ci riuscì e scoppiò a
piangere lanciandosi sul petto di Morris : si sfogò per Phoebe e Prue ma
soprattutto perché anche lei sarebbe finita così, se non peggio. L’ispettore
provò a consolarla, ma lui stesso non era per niente convinto delle sue parole.
La lasciò sola perché doveva tornare al lavoro, tanto sapeva bene che Dormammu
non si sarebbe fatto vivo prima del giorno successivo.
Il resto della giornata fu un inferno : tormentato dai sensi di colpa vagò per
San Francisco senza una meta, solo e disperato.
La mattina
dopo, mercoledì, l’ultimo giorno di vita di Dormammu, Morris disdisse
qualsiasi impegno e si prefissò di passare la giornata dalle Halliwell, ormai
il destino di Prue e Phoebe era segnato ma doveva fare il possibile per salvare
almeno Piper. Naturalmente erano tutte e tre lì e naturalmente non ricordavano
nulla di ciò che era successo il giorno prima : il `difetto` che affliggeva la
più piccola si era ora esteso a tutta la faccia, Prue invece aveva solo metà
volto senza pelle. Per evitare inutili complicazioni non disse niente e,
mostrando un’indifferenza quasi ripugnante, lasciò che le cose si ripetessero
: Phoebe fu fatta a pezzi dalla spada alle ore 11.36, Prue fu mangiata dalla
gigantesca bocca alle 15.04.
Morris andò subito al sodo, (ri)spiegò a Piper la faccenda dello Spettatore e
cercarono di attrezzarsi al meglio per evitare che la stirpe delle Halliwell si
estinguesse in quel bel giorno di sole. Aspettarono ore ed ore ma niente,
sembrava che Dormammu se ne fosse dimenticato. Quando ormai la speranza di
sopravvivenza si fece largo nel suo cuore agitato, Piper propose a Morris una
passeggiata nel parco. L’ispettore inizialmente si oppose, ma dopo si lasciò
convincere ed uscirono insieme dalla villa che aveva visto la morte di Prue e
Phoebe.
“A quanto pare ce l’abbiamo fatta, ormai sono quasi le 24 ed io sono ancora
viva” disse Piper, rompendo il ghiaccio.
“Già…speriamo che sia davvero così”.
“Avanti, non essere disfattista. Forse quell’affare si è riaddormentato
prima del tempo…”.
“Sì, può essere, ma è meglio non abbassare la guardia, potrebbe attaccarti
adesso”.
“E con cosa ? Non vedi che non c’è nient’altro che erba ?”.
“Beh, comunque facciamo sempre attenzione” e riprese a camminare seguito a
breve distanza dalla ragazza.
Ad un certo punto cominciò a piovere e loro due, essendo senza protezione,
corsero verso un albero ma qui accadde il gran colpo di scena : Piper, che era
davanti rispetto a Morris, cominciò ad essere investita da qualcosa che cadeva
dal cielo. Erano dei cosi verdi, non si distinguevano bene a causa del buio. Lui
fu bloccato dalla solita forza e capì che c’era lo zampino di Dormammu…altro
che riaddormentato, era ancora qui !
“Ehilà Piper…Morris…allora, pensavate di esservi sbarazzati di me eh ?.
La voce veniva dall’albero che stava a pochi metri da loro.
Ciò che colpiva Piper erano delle rane, che cadevano solo addosso a lei, ed
ognuno di questi simpatici anfibi aveva in bocca uno spillino : presi uno per
uno erano meno che innocui, ma una fittissima pioggia avrebbe provocato danni
non indifferenti. Infatti la strega, circondata da queste rane killer piovute
dal cielo, non aveva un attimo di respiro e sulla sua pelle cominciarono ad
aprirsi mille piccole ferite. Una di queste le fu fatta sull’occhio mentre lo
teneva chiuso…e non l’avrebbe aperto mai più…cadde a terra ormai priva di
forze mentre il sangue colava per terra ed impregnava la verde erba. Morris
allungò una mano verso di lei nel tentativo di portarla via, ma era troppo
lontana. Implorò : “Aiutami Morris, ti prego…sto morendo…”. Lui,
raccogliendo tutte le sue forze, riuscì miracolosamente a rompere la barriera
che lo fermava, con gran stupore di Dormammu, ma quando fu su Piper era troppo
tardi, aveva perso troppo sangue per cavarsela. “Nooooooooooooooooooooo !”.
La Morte ha
colpito,
in un solo momento,
la Morte di sangue,
la Morte di vento
“Ahhhhhhhhhh,
adesso sì che mi sento ben rilassato”.
“Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh” fu l’urlo che lanciò Piper…si svegliò in
una pozza di sudore…era stato solo un terrificante incubo ! Quando però provò
ad aprire gli occhi la sua gioia svanì : uno non rispondeva, non si apriva…lo
stesso a cui era stata ferita nel sogno…inoltre il cuscino e le coperte erano
macchiate di sangue…si alzò dal letto avviandosi verso il corridoio ma sbatté
un po’ dappertutto, non era ancora abituata a vedere con un occhio
solo…appena fuori da camera sua trovò Prue e Phoebe, anche loro avevano avuto
lo stesso incubo…la piccola accusava un fortissimo dolore al collo, mentre la
grande aveva male un po’ dappertutto, come se fosse stata sgranocchiata tipo
merendina, inoltre anche i loro letti erano sporchi di sangue…
Scritto da Kaos