IL VERO ROBIN HOOD
Riassunto: Durante una lezione di storia antica, a Wyatt viene consegnato il libro che parla di Robin Hood contro Nottingham. La sera che inizia la lettura, nota una figura muoversi che…
Data di composizione: 24/8- 13/9/2005
Periodo di svolgimento: dopo "Un aiuto inaspettato".
Adatto a tutti
DISCLAIMER: Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito “Streghe Italia”, e che tutti i personaggi di “Streghe/Charmed” utilizzati sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.
Scuola di magia ore 9,30 del mattino. Durante una normale
lezione di storia antica, a tutti gli studenti, compreso Wyatt il più
appassionato di questo genere, viene consegnato un libro che parla si, di
cavalieri erranti, ma appartenenti a epoche diverse ed al nostro giovanotto
capita proprio quello di Robin Hood contro lo sceriffo di Nottingham.
L’insegnante che poi non è altri che Paige, rivoltasi a tutti dice: “Portatevelo
a casa, lo leggete con attenzione e ne fate prima il riassunto poi un breve
commento. Lo voglio per la prossima settimana, va bene ragazzi!”. “Si signorina
Matthews”. Rispondono in coro gli alunni. Ed ella compiaciuta accenna un lieve
sorriso, prende la sua borsetta ed una cartella che mette sottobraccio, attende
il nipote che sia pronto ed insieme orbitano sino ad arrivare a casa.
Quella sera dato che non si era visto nessun demone e che fuori faceva freddo,
Piper e Phoebe né approfittano per stare sedute dinanzi al fuoco e così fanno
Paige e Wyatt al rientro dalla scuola. Il bambino avvicinandosi e dando un bacio
ad entrambe, saluta: “Ciao mamma, ciao zia Phoebe!”. Piper rispondendo anche con
una pacca sul fondoschiena del figlio, dice: “Ciao a te, simpaticone!”.
Wyatt prosegue: “Vado a mettere il libro in camera e torno subito”. Piper
aggiunge: “Vengo con te, porto giù anche tuo fratello così io e tue zie ce lo
coccoliamo un po’”.
Con il rientro di Leo, ecco che la famiglia si può accomodare chi in poltrona,
chi per terra per passare il dopo cena contrariamente alle loro abitudini in
tranquillità.
La mattina seguente, operazioni di routine: una doccia veloce, prima colazione
preparata da Piper, poi zaino in spalla chi a scuola di magia, chi in ufficio e
chi al P3 ed in un batter d’occhio casa Halliwell si svuota dalle presenze
femminili.
Leo lascia casa Halliwell per ultimo perché nonostante abbia affrontato e
superato il processo fattogli dagli anziani per essersi alleato con le
incarnazioni, non può ancora esercitare nuovamente come Angelo Bianco finchè non
passa quel determinato periodo di sospensione, quindi si reca al P3 ad aiutare
Piper a servire i clienti. Nel frattempo alla scuola di magia la lezione procede
tra incantesimi, pozioni ed esercizi di lievitazione per i principianti.
Il nostro giovanotto fa pratica con il potere ereditato dalla madre cioè quello
esplosivo che per lui è il più difficile da tenere a bada data appunto la sua
giovane età.
A Wyatt è stato insegnato che quando non ha la totale padronanza di un potere, è
meglio passare ad un esercizio più semplice. Dal momento che anche se sono in
un'unica grande sala, ogni alunno ha il suo spazio, Wyatt mettendo sottosopra il
suo, gli dà l’aspetto del caos primordiale. Sedutosi per terra alla turca, prova
il potere ereditato da zia Prue cioè spostare gli oggetti con gli occhi e con le
mani rimettendo tutto a posto per bene e ricevendo anche gli elogi del suo
insegnante.
La stessa sera, Wyatt dà un primo sguardo al libro dell’affascinante Principe
dei Ladri. Si sa che le storie scritte sui libri vanno avanti se il medesimo
viene aperto letto e sfogliato.
Il ragazzino durante la lettura, giunge al punto in cui Robin riesce a fuggire
dalla prigione di Gerusalemme col suo amico d’infanzia Peter ed un compagno di
cella, un uomo dalla pelle scura detto anche uomo colorato di nome Hazime ( che
significa “grande essere” ). Wyatt essendo sempre più coinvolto dalle avvincenti
avventure di Robin, ad un tratto nota una figura muoversi e chiedere aiuto
proprio a lui.
Il nostro protagonista, sfregandosi gli occhi esclama: “Toh, la vista comincia a
giocarmi brutti scherzi, meglio che smetta e continui domani quando sarò più
riposato!”.
Il mattino dopo per Wyatt è una giornata piena di assenteismo sia a scuola che
alle lezioni di magia. Infatti durante l’ora di inglese, il professore mentre
spiega cammina tra i banchi e passando vicino al nostro stregone apprendista,
esclama: “Signor Matthews, c’è qualcosa di più importante della mia lezione che
la distrae?!”.
Wyatt destandosi dalla sua distrazione e non potendo dire la verità, risponde:
“Oh no, niente affatto, mi scusi signor Douglas!”. Ed egli conclude: “Che non si
ripeta più durante la mia ora di inglese, chiaro!”. Il ragazzino, tra sé e sé
ribatte: “ Uffa, proprio oggi che la mia testa è sull’immagine del libro che si
è mossa chiedendomi aiuto mi doveva rimproverare il signor Douglas!”.
Al rientro da scuola Wyatt si rimette a leggere il libro su Robin Hood e neanche
a farlo apposta, ecco, la scena della figura che chiede aiuto si ripete. Sapendo
che in casa non era solo, il ragazzino chiama Piper e Leo, i quali anch’essi
vedendo la figura muoversi si meravigliano dicendo: “E adesso, che vorrà da noi
questa strana tipa!?”. Wyatt risponde: “Secondo me, vuole il mio aiuto per
qualcosa”.
Piper riprende: “Come fai ad entrare nel libro?”. Le risponde Leo dicendo: “Con
un incantesimo, ma non per entrare tramite il libro, ma per recarsi alla foresta
di Sherwood!”.
Nel nominare l’epoca di Robin Hood, Phoebe e Paige entrando in camera di Wyatt e
successivamente in soffitta, per controllare il Libro delle Ombre e cercare
l’incantesimo giusto, chiedono: “Cos’è questa storia?”. Il ragazzino raccontando
tutto da capo, spiega cosa vorrebbe fare, ma zia Phoebe non è per niente d’accordo.e
aggiunge: “Niente affatto, tu sei ancora troppo giovane per cose simili!”.
Però Leo ripete: “Lo deve fare, perché li sta cambiando qualcosa che non
dovrebbe, perché se avviene qualche cambiamento, potrebbe modificare anche la
nostra epoca e sarebbero guai grossi!”.
Paige meravigliata chiede: “Ma come…?”. Leo nuovamente: “Wyatt si presenterà
anch’egli come un ladruncolo facendosi accettare nella banda per scoprire cosa
c’è che non va”.
Piper conclude: “Si va bene, ma non andrà da solo, lo accompagnerò io!”. Phoebe
un po’ contrariata risponde: “Ma sei forse impazzita! Capisco la tua
preoccupazione, ma è troppo pericoloso per te sola, e poi come fai con il P3?”.
“Grazie del pensiero, ma noi ce la caveremo. Non dimenticare poi che c’è anche
Leo, essendo ora umano non ha più il pensiero di dover correre in soccorso di
altre streghe, quindi lascio a te le conclusioni!”. Risponde Piper Phoebe
rassegnata è costretta ad accettare, quindi assieme alle sorelle prepara il
giusto incantesimo affinché madre e figlio possano compiere la missione di
ripristino.
Prima che scomparissero dalla loro vista, Leo aggiunge: “Piper rammenta, non hai
tutto il tempo, ma solo ventiquattrore, fai in fretta e sta attenta, mi
raccomando!”.
“Va bene, non ti preoccupare tesoro!”. Risponde la moglie. Una volta giunti a
destinazione, Piper e Wyatt si trovano proprio nel profondo della foresta e
Piper esclama: “E adesso!?” Wyatt non fa in tempo a rispondere che in lontananza
ode lo scalpitio di zoccoli al galoppo. Con un gesto della mano, cambia i loro
indumenti in abiti dell’epoca, poi si nasconde assieme alla madre dietro un
cespuglio. I cavalli erano di una pattuglia di Nottingham in cerca degli
abitanti della foresta cioè la banda di Robin Hood. Proseguendo il loro cammino,
Piper e Wyatt imboccano una stradina sterrata con alti e folti cespugli da
ambedue i lati quando all’improvviso… dopo un guizzo Wyatt scompare.
La madre non vedendolo più, preoccupata grida: “Mio Dio, Wyatt dove sei!”. Dopo
un po’ sente un secondo guizzo e si ritrova dietro uno di quei cespugli con un
coltello puntato alla gola.
Giunti finalmente al campo segreto di Robin, e tolta la benda dagli occhi, Piper
e Wyatt restano di stucco nel vedere l’accampamento così ben organizzato e
funzionante, che la ragazza è indotta a dire: “Ma che meraviglia ragazzi, è
veramente incredibile ciò che dei semplici contadini che la necessità ha
trasformato in ladri, riescono a fare quando si mettono d’impegno!”.
Appena Piper conclude la sua esclamazione, ecco Robin Hood che si presenta tutto
trasandato, malconcio e con un cosciotto d’agnello fra i denti. Piper e Wyatt
non si aspettavano certo una scena simile cioè il principe dei ladri che una
volta metteva al primo posto le necessità del suo popolo, rubando ai ricchi e
dando ai poveri, anteporre a ciò i furti per scopo personale.
Invitando gli ospiti a fare un giro del campo, Robin dice: “Prego, fatte come se
foste a casa vostra, potete anche sedere alla mia tavola per pranzo niente
complimenti,eh!”.
Piper sapendo che il figlio nella lettura del libro era arrivato al punto in cui
lo sceriffo doveva impiccare gli amici e compagni di Robin, sottovoce mugugna:
“Ecco cosa intendeva tuo padre, figliolo, qui siamo veramente messi male!”.
Non potendo rifiutare l’invito a pranzo, Piper e Wyatt si siedono a tavola e
banchettano. Ad un certo punto, Piper chiede: “Ho sentito dire che lo sceriffo
ha catturato un paio dei tuoi uomini, e che vuole la tua resa in cambio della
loro vita, che pensi di fare?”. Robin risponde: “Oh niente, quei volgari
ladruncoli non meritano di vivere!”. La ragazza riprende: “Ma Lady Marian!?”.
Robin conclude: “Vuole sposare lo sceriffo! Che lo sposi pure, allora!”. Piper
senza parole, non riesce a concludere il suo pasto per la risposta ricevuta.
Una volta usciti dalla capanna di Robin, una giovane donzella attira
l’attenzione di Piper e Wyatt facendo cenno con la mano e parlando a bassa voce:
“Ehi, voi due!”. Wyatt chiede: “Dici a noi?”. La donzella riprende: “Si, proprio
a voi venite con me, presto!”.
Arrivati alla sua dimora, la giovane fuggiasca che vuol restare anonima,
esclama: “Finalmente ce l’avete fatta ad arrivare dal futuro, non ci speravo
più!”.
Piper riuscendo a mettere un po’ di tasselli in ordine nel puzzle che si era
fatta nella sua mente, esclama: “Ahhh, allora sei stata tu a fare quel movimento
in quella figura del libro!”. “Si è così, volevo attirare l’attenzione di
qualcuno e vi sono riuscita, vedo!”. Risponde la donzella. Wyatt chiede: “Ma tu,
come puoi…? La giovane riprende: “Da piccola mi hanno istruito nelle arti
magiche, quindi possiedo un volume che parla del futuro e di certe prescelte,
che presumo tu sia una di loro!”. Piper risponde: “Si è esatto!”.
Nel frattempo ai giorni nostri più precisamente in camera di Wyatt, Phoebe,
Paige e Leo sono preoccupati perché il tempo a disposizione di Piper sta
volgendo al termine, sono già trascorse 12 ore da quando mancano da casa. Phoebe
la più ansiosa in tutta questa situazione, parla nervosamente e dice:
“Accidenti, perché non sono ancora tornati, cosa aspettano a rimettere tutto a
posto!”.
Paige accostandosi alla sorella e mettendole un braccio sulla spalla, risponde:
“Coraggio, abbi fede, lo sai che madre e figlio sono in gamba vedrai che se la
caveranno”. Phoebe conclude:”Speriamo!”. Anche Leo però, non facendo notare
niente alle cognate passeggia nervosamente per il soggiorno tenendo in braccio
il piccolo Chris. Intanto a Sherwood, la donzella spiega a Piper: “ Sai, su
tutto il campo è stato fatto un maleficio, la strega malvagia che ha cresciuto
lo sceriffo di Nottingham ha fatto si che Robin dimenticasse tutti i suoi sani
principi, ma soprattutto ciò che lo ha spinto a diventare il principe dei
ladri!”. Piper risponde: “E se noi non facciamo qualcosa, tutte le epoche che
verranno saranno diverse da come le abbiamo conosciute!”.
A quel punto Wyatt aggiunge: “Dobbiamo fare in modo che Robin ricordi ciò che è
stato una volta, solo lui può farcela, il nostro compito è questo, cara mamma!”.
Piper ascoltando il figlio, resta senza parole poi dopo un po’, esclama: “Non
sapevo di aver partorito un genio, non potevi sfornare una migliore idea di
questa, figliolo!”.
Wyatt sfregandosi le unghie sul petto come si fa quando ci si vuol mettere in
mostra, risponde: “Ma io l’ ho sempre saputo, cara mamma!”. La donzella
aggiunge: “Modesto tuo figlio, eh!”. Purtroppo Piper a causa del tempo che
stringe, è costretta ad interrompere quella gaia atmosfera dicendo: “Coraggio,
affrettiamo il passo altrimenti rischiamo di restare intrappolati qui per
sempre!”.
Siccome Piper e la donzella si erano assentate un momento, Wyatt trovandosi
cinque minuti solo, prepara l’incantesimo affinché Robin con tutto
l’accampamento potessero riacquistare la ragione per mettere in atto il piano di
liberazione già studiato prima del sortilegio fatto dalla strega maligna .
Al loro ritorno Piper non sapendo niente di Wyatt, dice alla donzella: “Suvvia,
prepariamo questo benedetto incantesimo, così io e mio figlio possiamo tornare
alla nostra epoca!”. Le risponde il ragazzino comparendo nel classico modo degli
Angeli Bianchi: “Ti risparmio la fatica, la formula è pronta da un pezzo!”.
La giovane, un po’ stupita chiede: “E chi l’avrebbe scritta!?”. Wyatt anch’egli
un po’ seccato per la mancanza di fiducia verso di lui, risponde: “Ehi, non avrò
l’età di Matusalemme, ma non sono mica uno stupido, come tu vuoi lasciar
intendere!”.
Piper smorzando un po’ i toni, aggiunge: “Suvvia Wyatt, adesso smettila e dammi
quel sacchetto di polverina che è su quella mensola e preparati a recitare con
me l’incantesimo, va bene!”. Il ragazzino con voce di sottomissione risponde:
“Si mamma!”. Dovendo attendere che il campo si ripopoli, poiché tutti erano
andati a caccia, Piper si rende conto di aver solo quattro ore a disposizione ed
esclama: “Oh ,oh il tempo vola, se si continua così non si combina niente,
accidenti!”.
Piper e Wyatt sono pronti ad agire poiché il tempo è giunto al termine,
attendono solo che tutti gli uomini siano sul piazzale per lanciare su di loro
la pozione e recitare l’incantesimo.
Wyatt sollevato esclama: “Ecco li finalmente!”. Piper risponde: “Coraggio
figliolo, non esitare!”. Così Wyatt lancia in aria la polverina magica ed
assieme alla madre recita l’incantesimo, il quale in un batter d’occhio fa
recuperare il senno.
Robin Hood appena ripresosi dal maleficio, organizza immediatamente l’attacco a
Nottingham e liberare i suoi. L’attacco riesce perfettamente lo sceriffo viene
ucciso, i prigionieri liberati e Marian e Robin possono coronare il loro sogno
d’amore.
Dopo la cerimonia, Wyatt esclama: “Questo si che è il Robin Hood che tutti
conosciamo!”. Ma il principe dei ladri avvicinatosi al ragazzino risponde: “No,
oggi sei tu il vero Robin Hood perché hai fatto si che noi tutti recuperassimo
il lume della ragione!”. Wyatt conclude: “Grazie, ho fatto solo ciò che ritenevo
giusto!”. Ma appena il ragazzino stringe la mano a Robin, si ritrova con la
madre nella loro soffitta nella quale ad attenderli vi sono Leo e gli altri, che
come li vedono si stringono a loro in un abbraccio di consolazione.
Scritto da Paolo