Streghe Italia Fan Fiction

DOOMTEAM


Breve riassunto: E' l'ultimo dei giorni di vacanza in Italia delle Halliwell, e almeno per una volta non ci sono di mezzo stregoni e demoni, ma una semplice partita di calcio a 5. Forse…

Data di composizione: 4 Luglio 2001, ore 10: 44 ­ 4 Luglio 2001, ore 23: 17

Valutazione del contenuto: Adatto a tutti.

Disclaimer: Si ricorda che tutti i diritti dei racconti inclusi sono di proprietà del sito Streghe Italia e che tutti i personaggi della serie Streghe/Charmed sono di proprietà della Warner Bros. Television/Spelling Enterteinment e sono utilizzati senza il consenso degli autori e senza fini di lucro.


E' l'ultimo giorno della trasferta italiana delle Halliwell, e per una volta non sono alle prese con demoni o altro.
O almeno così loro credono. Daniele ha impiegato oltre tre giorni per spiegare le regole minime del calcio alle tre, siccome in America non è a grandi livelli. Un giovedì in quella settimana, nel paesello di Daniele si giocava la semifinale di ritorno di un piccolo torneo parrocchiale di calcetto a 5. Per un leggero infortunio Daniele avrebbe giocato, se si fosse rimesso in tempo, soltanto in finale. In quel momento, giocavano Nuova Frontiera, squadretta locale molto agguerrita, e il Vignate, anch'essa della zona. Le gradinate in ferro contenevano un centinaio di persone, forse qualcosa di meno, ma non ci si poteva aspettare troppo dall'impianto sportivo comunale. - Fra poco inizierà la partita. Prendete posto. Io devo parlare col nostro allenatore. -
- Ma come fanno a giocare in ventidue in uno spazio così piccolo ? -
- Non credo giochino in costanti, Phoebe. Quelle panchine laggiù arrivano a stento alle venti persone. Aspettiamo Daniele e facciamogli tutte le domande del caso quando sarà qui. -
Dopo qualche minuto di conversazione con una giovane donna coi capelli color prugna tornò indietro. - Scusate il ritardo, ragazze. Disposizioni. -
- Ci devi spiegare parecchie cose. Primo: come mai giocano così poche persone e su di un campo così piccolo ? -
- Esistono vari tipi di calcio: Calcio a 11, a 7, a 5 e anche a due sole persone. Le regole cambiano poco, da una disciplina all'altra. Giudicate voi. Stanno iniziando. -
I due capitani delle squadre si diedero la mano a centrocampo fra di loro e poi uno per uno la strinsero all'arbitro. Questi chiese qualcosa ai due e poi lanciò in aria una moneta, riprendendola al volo e mostrandola ai due. - Palla o campo ? - si sentì chiedere al capitano della squadra bianca, che giocava in casa. -
- Palla. - rispose lui, e così furono loro a cominciare la partita
Il pubblico già cominciava rumoreggiare prima della partita. Ci saranno stati tre quarti di tifosi bellinzaghesi, quindi ci si può immaginare la reazione al primo fallo, che non si fece attendere. Il nervosismo per il pareggio per 0-0 dell'andata era palpabile.
- MA NOO!! Non cominciamo subito!!! -
Prue indicò la donna con la quale aveva parlato il cugino poco prima - Ha grinta, la tua amica. -
- Vero. Anche da quando si è sposata non ne ha affatto persa. E dire che aspetta un bambino. -
- Ammirabile. Ma perché si scalda tanto ? -
- Perché non stiamo giocando bene. Non lo stiamo facendo affatto… La Palla! -
Vedere Daniele durante una partita era uno spettacolo esilarante. Gestualità e espressività. Si infuriava, si metteva le mani fra i capelli, imprecava, ma per fortuna i casi di bestemmie erano rari.
Nuova azione. Vignate in attacco, altezza del centrocampo. il numero 4 gialloblù è attraccato dal numero 9 bellinzaghese. Il 4 effettua un retropassaggio al 3, che lancia il numero 8, già al di là della linea dei difensori. Solo davanti al portiere. Giocherella col pallone, ci danza, ma manda alto sopra la traversa.
- VERGANI!!! - si sentì urlare l'altro allenatore - Piede a banana. Fammi un'altra cosa del genere e ti sostituisco! -
- No, ma sei pazzo ? Se lo toglie ci segnano, ma è matto ? - commentò Daniele nell'orecchio di Piper
Il portiere rimise in gioco un passaggio corto per il numero 2, attaccato dal numero 4 avversario. Si affrontarono, ma preferì smistare piuttosto che dribblare. Palla al numero 3. Anche lui è contro un avversario, il numero 8. Lo guarda negli occhi e lo supera. I cori lo incitavano a fare bene. Chi pensava che dovesse tirare, chi pensava dovesse passarla, aggiungendo "veneziano"
- Pensavo che giocaste solo voi della zona. - disse ingenuamente Phoebe.
- Come hai detto ? MA NO!!! AHAHAH… - Daniele rise di gusto, con un mano davanti agli occhi per trattenere le lacrime - Veneziano in gergo del calcio è uno che non passa mai la palla. Perché dicono che i veneziani vogliono far sempre tutto da soli. Capito ? -
Phoebe sprofondò nel maglione a collo alto con le guance rosse - Che figura… - la si sentì commentare
Il numero 3 fungeva da fluidificante, ma preferì andare da solo al tiro, scheggiando il palo. Un NO partì dalla parte dei bellinzaghesi, vista sfumare l'occasione, a l'azione non era finita. Lì vicino c'era ancora l'ultimo giocatore non nominato, il 6, che arrivò e con un piatto al volo mise dentro l'1-0. Un urlo liberatorio percorse il piccolo impianto di paese. Il 6 andò a festeggiare il gol sotto le gradinate, ma si tenne entro il perimetro del campo, delimitato da delle griglie di ferro.
- E uno. Speriamo che si vada fino alla fine. - commentò Daniele, che iniziava ad avere delle goccioline di sudore a bagnargli la fronte.
La ragazza allenatrice si stava scaldando molto, anche se erano in vantaggio. Dispensava disposizioni come un vero professionista.
- Serrate, serrate. Fogli! Vai sotto al portatore! Sotto, vagli sotto! Prendi quel pallone! Dai, DAI!!! -
- Accidenti, come si scalda. Non capisco chi sia più sotto pressione, se lei o i giocatori… -
Il primo tempo si chiuse uno a zero per i padroni di casa. La giovane, invece di raggiungere i ragazzi in spogliatoio andò verso Daniele per parlare di qualcosa.
- Ehilà, bagai. Come va la vita ? - disse nel linguaggio strano.
- Devo cambiar mestiere. - rispose lui, nello stesso linguaggio incomprensibile per le Halliwell
- Ci sarai domenica, per la finale ? -
- Puoi dirci giuro, Elisa. Cambiando argomento, Vorrei presentarti le mie cugine. Questa è Piper, Prue, e poi c'è Phoebe. -
- Piacere, ragazze. Io sono Elisa. -
- Mister Elisa. -
- Sì, fai lo spiritoso… - commentò lei - Non siete di qui, a giudicare dai vostri nomi. -
- No, siamo di San Francisco. -
- Ah, mi sembrava… - sempre in quella lingua - Adesso vi devo lasciare. Vado a dare una scossa ai ragazzi. Ci vediamo a fine partita. -
- Ci vediamo bella, ciao. -
Nel secondo tempo la musica non cambiò, ma il divario fra le due squadre si ampliò, arrivando a 2-0.
Elisa era veramente felice. Era la sua prima finale da quando allenava a livello amatoriale. Daniele scavalcò le barriere e andò a complimentarsi con lei. - Grandissimi. Mitici. -
- Eh, ma bisogna vedere la finale con chi vince tra Gessate e Vimercate. - disse il numero 10, spigoloso italo tedesco di trentasei anni, alto un metro e novanta e rotti. - Te intendi giocare, domenica prossima ? -
- Che, sono matto a mancare ? -
- Beh, allora avrai visto che ci servono dei giocatori in forma. Oggi hai visto che roba ? Abbiamo vinto, ma siamo decimati. Ci mancano quattro persone. -
- Una sono io, ma le altre tre ? Il regolamento dice che in casi come questo possiamo prendere degli estranei, ma notificandolo agli organizzatori. Chi ci mettiamo ? -
Il volto di Elisa si fece pensieroso - Quella tua cugina, Prue, mi pare. Mi pare abbia un buon fisico. -
- Chi, quella col la faccia rotonda e i capelli neri ? -
- Sì, e lei. Pensi che possa andare bene come centravanti ? -
- Voi che ne pensate, ragazzi ? -
- Ha i muscoli, ma sa giocare ? - chiese il numero tre
- E' americana, ma capisce tutto. Non penso ci siano altri problemi. -
- Americana… Siamo a posto. -
- Valico, non cominciamo coi pregiudizi stupidi… -
- Ma mister, lo sanno tutti che gli americani fanno schifo a giocare a calcio. - replicò lui
- E allora perché ha vinto i Mondiali femminili di calcio ? -
- Consoliamoci almeno che non c'è il fuorigioco… - commentò lui, deluso dalla figura
- VALICO!!! Che ti ho detto prima ?! Ti o sentito, sa ? Ci pensi tu a dirglielo, Daniele ? - Elisa cambiò discorso
- Vieni con me. Saremo più convincenti. -
I due si avvicinarono a Prue. - Prue. Prue, vieni qui vicino un momento. -
- Dimmi, Daniele. -
- Elisa vorrebbe chiederti una cosa. -
- Ascolta, volevo chiederti se nella finale di domenica vorresti giocare. -
- Come ? - Prue non aveva mai neppure fatto un palleggio in vita sua, un palleggio che non fosse con le mani - Ma io non ho mai preso a calci un pallone… -
- Non c'è problema. Facciamo una prova adesso che non c'è più nessuno. - Daniele prese un pallone e con un calcio con la punta del piede lo alzò e lo riprese con le mani - Prova a mirare verso la porta. - glielo diede in mano. Prue lo posò a terra e prese la rincorsa per calciarlo a rete. Prese il pallone di esterno, dandogli effetto ad uscire. Colpì il palo, poi il pallone prese un effetto ancora più strano, una traiettoria cretina, che dopo un volo ad uncino insaccò la palla nell'altra rete.
- Ma… Che razza di una ciofeca è ?… - Daniele ed Elisa, per non parlare di Phoebe e Piper erano talmente sorpresi da avere delle espressioni da manga, per intenderci quelle facce buffe, completamente storpiate
- Eh eh… - ridacchiò lei, con una mano sulla nuca - Scusate… o sbagliato porta… -
Daniele ed Elisa caddero a terra, per quella reazione. - Un allenamento intensivo ? - chiese ad Elisa 
- Uno scambio di persona ? - domandò lei
- Avete veramente bisogno di me ? -Vi ho già detto che… Ehi, guardate là. - Prue invitò i due a guardare come si comportava Phoebe con la palla fra i piedi.
- Però. Non male. -
Nel fare uno stop a terra, la piccola prese male la sfera e si ritrovò faccia a terra. - Ohi… Non è serata… -
- … Siamo rovinati… - concluse Elisa, con evidentissimo dispiacere
- Mi fareste fare una prova ? Una volta avevo un ragazzo che giocava a calcio… - chiese Piper
- Prova pure… - Elisa era sull'orlo di una crisi di nervi. Tre infortunati e due indisponibili sono una gatta da pelare per tutti. Piper iniziò con una serie di tre palleggi, un dribbling abbastanza riuscito e un tiro in porta. Colpì violentemente il palo. La palla era diretta verso Prue. Lei si girò, e senza guardare prese il pallone con tutte e due le mani, bloccandolo ad un centimetro dal suo naso.
- Prue. Hai l'istinto del portiere. Piper quello del tiratore. Phoebe può essere un regista. Facciamo un tre per due, su. Ho bisogno ancora di tre persone. A voi va bene, ragazzi ? -
- Certo, certo… - risposero tutti.
- Bene, nuovi elementi. Sabato, ore 15: 30, all'Oratorio di via Quattro Marie per gli allenamenti. -
- Non mancheremo. -

Il giorno seguente nel paese di Vignate, poco lontano da Bellinzago, si stava giocando la partita Vignate - Gessate, che vedeva gli ospiti in vantaggio pauroso: 10-0, alla fine del primo tempo. Nel secondo lo svantaggio era arrivato addirittura a ventuno a zero. A fine partita i superbi del Gessate tornarono in spogliatoio. Il loro allenatore, uomo rude e perfido, si stava complimentando con loro a modo suo - Domenica giocheremo in finale. Siamo arrivati fino a qui. Ora dobbiamo andare fino in fondo. CAPITO ?! -
- SISSIGNORE!!! - risposero tutti
- Hm. Allora, domani puntuali agli allenamenti. A domani. -

All'uscita, Daniele era lì ad osservarli. Loro ed il loro allenatore soprattutto. - Hmm… Ancora una volta il Gessate… Ma si può sapere cos'ha da nascondere quell'uomo ? -
- E' avvolto da un'aura di mistero. E soprattutto non si stacca mai da quella bottiglietta scura. Cosa conterrà ? Idea. - Daniele se ne andò sul suo Pick Up blu elettrico verso casa

- Sei preoccupato per domani, Daniele ? -
- Certo. Cambiando argomento, avrei bisogno di consultare il vostro libro. Ci sono problemi ? -
- No, lo puoi usare, ma perché ? -
- Ho presenziato alle semifinali del Gessate, quando ho potuto, e ho notato una cosa. Il suo allenatore ha raccattato dei ragazzini per la strada e ha formato su una squadra quasi imbattibile. -
- Vuol dire che è un allenatore capace. -
- Assolutamente no, Prue. Sono un accanito spettatore del calcio locale, e tutte le squadre che ha allenato non sono mai andate così bene. Ho fatto delle ricerche su di lui, e ho scoperto che ha collezionato da giocatore due sostanziose squalifiche da uno e due anni per gioco pericoloso. Poi innumerevoli espulsioni e ammonizioni. Da quando è allenatore ha collezionato sedici vittorie, venti pareggi e novanta sconfitte. - 
- Però. -
- E queste sedici vittorie sono arrivate dopo una vacanza in Iran. Le mie ricerche mi hanno condotto fino a questo punto: Si porta sempre dietro un bottiglietta con uno strano contenuto. -
- Una pozione magica ? - chiese Prue
- No, non la apre mai. Io penso che sia qualcos'altro. -
- Aspettate, so cos'è. E' la Bottiglia dei Sogni. - esordì Phoebe
- Bottiglia dei Sogni ? -
- E' una bottiglia magica che contiene uno spirito, come una sorta di genio della lampada. Questo spirito aiuta il suo padrone a realizzare i sogni. Quando questi perde la bottiglia, però, tutto crolla. Quando il desiderio viene esaudito, lo spirito lo trasforma in un demone. -
- Dannazione. E se avesse espresso il desiderio di vincere il torneo per far vedere di cosa è capace come allenatore ? -
- Allora dobbiamo rubargli la bottiglia. Per fortuna ho visto dove la tiene. -
- Buongiorno, ragazzi. Siete in anticipo. - era Elisa, che arrivava da scuola al campo, ancora con in mano una sacca da tennis ed una custodia rigida per chitarra.
- Pensavamo di fare qualche tiro di prova. -
Aspettando gli altri, iniziarono il riscaldamento con qualche tiro in porta.

- E così, si sta avvicinando il giorno della finale. -
- Domani sarà la tua fine come essere umano. Sei Pronto a prendere il mio posto ? -
- Ehi, ehi. Come sarebbe a dire ? Sei impazzito ? -
- Io te l'avevo detto. Se avessi perso la bottiglietta la rovina si sarebbe abbattuta su di te, ma se io avessi realizzato il tuo desiderio, avrei preteso qualcosa in cambio. Sei stato uno sprovveduto, a non chiedermi cosa volessi. -
- Cosa ? No, stai scherzando ? -
- E' tutto vero. - la bottiglietta emanò una luce dorata ogni volta che parlava il diavolo al suo interno - Io userò il tuo corpo fino alla fine della tua vita, mentre tu farai il diavolo dentro questa bottiglia. La tua anima è segnata. Domani sera tu vedrai realizzato il tuo desiderio, io il mio. -
- Vedremo come farai. - cercò di rompere la bottiglia frantumandola al suolo, ma fu tutto inutile. Il vetro di cui era costituita era indistruttibile. - Ah ah… Pensavi fosse facile liberarsi di me ?… - disse con foce fredda e satanica - Non sei in grado di sciogliere il patto. Rassegnati e danna la tua imprudenza… -
- Aspetta. Fermati, dove vai ? -
Ma ormai era solo, come solo doveva affrontare il suo destino. Prese la bottiglia e la mise nella sacca da ginnastica, insieme alle divise della squadra.

Era il giorno della finale, e il palazzotto era pieno anche nei posti in piedi.
- Bene, ragazzi. Siamo in un numero sufficiente per essere ne regolamento. Siamo in nove. Speriamo che non ci facciano male. Voi continuate a giocare come avete fatto fino adesso. Bene. Ora le formazioni. -
Aprì il bloc-notes e scorse le pagine per trovare quella che le serviva - Eccoci qua. Cori. Cominci tu in panchina. Vediamo come se la cava la nostra amica. Non la conoscono e quindi non sanno il suo potenziale. Prue. Io e Cori ti abbiamo spiegato come ci si comporta fra i pali. Esci solo quando è necessario, punta la palla e non la gamba del giocatore. Mi raccomando. Valico, Cristiano. Tu allo stesso posto di sempre. Fai il terzino a sinistra, come Daniele, che però starà a destra. Piper, o ti metterei dentro il secondo tempo, per vedere se i tuoi tiri possono essere utili. Phoebe. Anche tu rimani in panchina nel primo tempo. Valico Giovanni, tu a servizio di Carri davanti ai difensori. Il Gessate conta sui contropiedi del numero 9. Non è velocissimo, ma è alla portata di Valico C. -
- Grazie, Mister… - commentò lui.
- Prue. Fai attenzione al numero 5. Le sue lecche fanno paura a qualsiasi portiere. -
- Cosa significa "lecca" ? -
- Ehm… E' un sinonimo di "Tiro Potentissimo"… -
- Capito. Le prenderò tutte. -
- Daniele. Non scollarti dal numero 10. I suoi dribbling sono talmente ubriacanti che potresti rimetterci anche tu. Questo vale anche per te, Prue. Potrebbe scavalcarti facilmente. -
- Va bene. -
- Per gli attaccanti, non ci sono particolari attenzioni da fare nei confronti dei difensori. Sono forti, ma non hanno velocità. Puntate sui dribbling e i passaggi filtranti. Servite sempre i compagni smarcati in posizione migliore di voi. Bene. Ora andiamo in campo e non fate idiozie, mi raccomando, neh. -

- E' l'ultima partita, amico mio… - esordì la bottiglietta, in tono canzonatorio
- Almeno in questo momento, non puoi stare zitto ? - rispose male lui
- Su, su… Volevo soltanto tirarti su di morale… Si sta bene, qua dentro. Vitto e alloggio ottimo. Quasi mi dispiace di andarmene… -
- Ti ho detto di stare zitto!!! - scagliò la bottiglietta in un angolo dello spogliatoio.
- Mister. Mister. E' tutto a posto ? - chiese uno dei suoi giocatori, bussando alla porta
- Sì, Toni. Tutto bene. -
- Venga, Mister. La partita sta per iniziare. -
- Arrivo. -
- Tre quarti d'ora… - gli ricordò la bottiglietta, sempre col suo tono beffardo

- Allora, palla o campo ? - chiese l'arbitro dopo il sorteggio a sfavore della squadra di Elisa
- Palla. -
I team si disposero nelle rispettive aree. Daniele diede le ultime raccomandazioni alla portiera - Occhi aperti. Non passeranno. -
- Non passeranno. -
- Bella lì. - le diede un'affettuosa pacca in testa e la incitò a fare del suo meglio. - Dai che questa la vinciamo. -
- Con me qui, di sicuro. - si rimise a posto il cappello
- Cominciate. - fischiò l'inizio della prima frazione di gioco
Palla al Gessate, che la fece girare molto bene. Il loro allenatore dava disposizioni con aria di rassegnazione
- Cerca di scoprire dov'è la sacca e prendi la bottiglietta. Io bloccherò il tempo per qualche minuto. -
- D'accordo. - Dopo che la sorella ebbe avvisato Prue puntandole negli occhi il riflesso dell'orologio.

La partita si stava giocando tutta a centrocampo. Prue e il numero uno avversario stavano facendo pochissimo lavoro. Palla alla Frontiera, che la manovra con Cristiano Valico. Converse, faccia a faccia con un avversario, vinse il contrasto e si liberò. Alzò la testa e vide il fratello maggiore libero. Passò la palla con un passaggio veloce e preciso. Libero, Giovanni cercò di inquadrare la porta, ma il difensore numero 3 intervenne deciso senza commettere fallo, e partì subito lanciando l'attaccante numero 9, specialista dei contropiedi. . Daniele si interpose a lui, ma non fu abbastanza veloce da evitare che si liberasse. Prue era sola contro di lui. - Vieni avanti, amico mio. Ti aspetto. -
Il 9 tentò due dribbling ubriacanti, ma i riflessi di Prue non si lasciarono ingannare, quindi uscì velocemente bloccando il pallone con entrambe le mani.
- Su la squadra! Su la squadra! Valico! Attacco a martello! -
Rimise il pallone in gioco schiacciandolo violentemente a terra e facendogli fare un'ampia traiettoria a campanile. Valico, sfruttando la sua altezza arrivò sul pallone per primo. - Sei mio, ora. Vediamo se mi fregate ancora. -
- E' fuori area. Non posso uscire… Ehi. Andategli sotto! Sotto!!! -
- Agitati pure… -
L'attacco a martello funzionò alla grande, e Valico insaccò la palla dell'uno a zero con un gol di testa addirittura da fuori area. Festeggiò imitando il famoso aeroplanino sotto gli spalti, poi arrivò anche in area per festeggiare insieme a Prue.
- Bell'assist. Complimenti. Vai, Bei Muscoli. -
- Dai, non fare il buffone e torna in attacco, che dobbiamo ancora finire il tempo. -
< Come è possibile che la mia squadra stia perdendo ? Il diavolo non dovrebbe farmi vincere ? Dannazione. La bottiglietta. Andrò a riprenderla nell'intervallo. >
- Su, non è ancora finita. Possiamo ancora recuperare. - il portiere che aveva preso il gol incitò amichevolmente i compagni
Palla al Gessate Blue Star (ditta di materiale elettrico che faceva da sponsor). Il numero 9 iniziò la sua cavalcata, bloccato da Valico junior. - Di qui non passi di sicuro. -
- Voglio vedere come fai. -
Si fronteggiarono, il numero 9 non staccava gli occhi di dosso dal suo avversario. Con la coda dell'occhio cercò. Scattò in avanti, ma col tacco passò indietro al 5.
- Dannazione. Il numero cinque… Non passi. -
- Mi spiace, signorina. Ah. - esplose una botta da fuori area che colpì Prue in pieno petto. Lei puntò i piedi e fece forza su quella botta tremenda. Bloccò con lo stomaco e le braccia.
- Urgh… Che botta… -
- Stai bene, cugina ? -
- Tutto a posto, ragazzi. Avanti. Questa volta faremo così. Schema "Bugia". Andiamo. -
Tutti si disposero ai loro posti. Prue ancora una volta pronunciò le parole per la tattica - Attacco a Martello! -
- Stavolta non finalizzi. - Valico fu marcato strettissimo dal numero 9, che lo attaccò in modo che si sbilanciasse e non potesse prendere di testa il pallone
- Sei in gabbia. Ecco il varco. Colpo Flipper. - lanciò la palla rasoterra sui piedi di Daniele, sfruttando il suo destro, che lanciò Carri in rete, il quale però stampò la palla sul palo alla destra del numero uno del Blue Star. - No, Carri. Tieni bene il destro, se no ti sostituisco! - gridò Elisa dalla panchina
- Va bene, mister. -
Prue nei minuti seguenti fu letteralmente bersagliata dai tiri del numero cinque e del numero nove.
L'ultima azione del primo tempo vide il numero cinque lanciare il compagno sulla sinistra. Prue rimase in porta per quanto poteva, ma alla fine dovette uscire. Il cinque ed il nove procedevano parallelamente. Il 5 portava la palla. - Esco su di lui e lo blocco in modo che non possa passare la palla al compagno. Via. - In quegli istanti al rallentatore Prue uscì sulla alla, coprendo specchio della porta e compagno, ma il 5 tentò l'impossibile superandola in altezza. A porta sguarnita il cinque con le ultime forze passò la palla al nove, che la depositò in rete in tutta calma. 2-1.
- Mi dispiace, ragazzi. -
- Non te la prendere, c'e ancora il secondo tempo. -
- Sì… -

- Perfetto. Bel primo tempo. Però nel secondo tempo dobbiamo avere più grinta e attaccare senza pietà. Allora. Carri e Valico Giovanni fuori. Siete stanchi, sempre sotto pressione. Riposatevi. Al vostro posto entreranno rispettivamente Piper e Phoebe. Valgono anche per voi le stesse loro disposizioni. Ora rilassiamoci ma restiamo concentrati. Dobbiamo vincere, ma anche se perdiamo non succede nulla, voglio dire. -

Secondo tempo. Palla alla Nuova Frontiera. Piper passa a Phoebe, che subito dà sulla sinistra per Valico. Questi partì al piccolo trotto e fu subito attaccato dal numero 2. Lottarono, ma il possesso rimase a Valico jr. passò a Phoebe smarcata. Fece velo per Piper. Palleggiò e crossò per il cranio della stessa Phoebe, che insaccò in rete. Tutti la abbracciarono, ma lei li respinse con un sorriso - Eh, no, no, no, ragazzi. Non scherziamo. Non approfittiamo subito, eh ? -
- Avanti, non perdiamoci d'animo. Possiamo ancora vincere. Andiamo, andiamo! -
Metà del primo tempo, il numero cinque dei Blue Star ferì Prue con un suo tiro. - Arbitro, non riesco a proseguire. -
- Avete un uomo da sostituire ? -
- Metto un giocatore che la sostituisca momentaneamente. In modo da risparmiare una sostituzione, Si può fare ? -
- Il regolamento non lo vieta. OK, si può fare. -
- Cori. Entra al posto di Prue. -
- Hai giocato da Dio, Bei Muscoli. -
- Ancora con quel nomignolo. Ma ve lo passate ? - Il medio di Prue era andato fuori posto, ed Elisa, avendo una sorella medico che l'aveva seguita quando giocava a pallavolo, da adolescente, siccome Elisa era la piccina di casa. - E' fuori posto. Cercherò di farti tornare in campo al più presto. VAI, CORI!!! Tieni duro!!! -
Cori non resistette. Rimase fulminato subito dall'azione del numero nove, che non gli diede scampo. - No. Dannazione. No! - batté un pugno in terra
- Non te la prendere troppo. Adesso ti proteggiamo noi. Piper. Tu arretra leggermente e lascia Phoebe libera. Voglio tentare un'azione speciale. L'abbiamo chiamata Sudden Death. -
- Sudden Death. Morte Improvvisa. Ah, mi ricordo. -
- Ricordati anche di contenerti. Va bene ? Qui i gol su tiro violento vengono annullati. -
- Nessun problema. -
L'arbitro fischiò, indicando la panchina della Nuova Frontiera. I suoi e gli avversari non capirono la mossa. Daniele si accorse che Elisa stava giocando la carta del trio delle sorelle. - E' rischioso, Elisa. Speriamo tu sappia cosa fare. -
- Chiedo il cambio per il portiere. Ritorna in campo la Halliwell numero 12. -
- Va bene. Cori per Halliwell. -
Cori diede il cinque a Prue e la incoraggiò - Vai, Bei Muscoli. La porta è tua. -
- Sono pronta, amico. Ogni mia parata è dedicata a te. -
- Grazie. Vai e fai il muro. -
Prue era dentro quando mancavano pochi minuti alla fine.
- Bene, Phoebe. Sudden Death. -
- Cosa sta dicendo ? - chiese il portiere al difensore più vicino
- Sta dicendo "Sudden Death" -
- No, so cosa vuol dire. Marcate Piper. Non datele respiro. -
Phoebe scattò in avanti palla al piede. Non passò alla frontiera del difensore col 3 sulla schiena, ma con un passaggio veloce e preciso servì Piper.
La cannonata di Piper fu deviata in angolo dal piede a mezz'aria del numero uno
- No, dannazione! - Piper batté il piede in terra, delusa che qualcuno avesse intercettato il suo tiro.
- Non ti preoccupare. Crossami un bel tiro al centro, che ti faccio vedere la nostra arma segreta. -
- Va bene. -
Piper scodellò una palla invitante a Daniele colpì la palla di destro al volo. La palla era diretta verso il sette. Il portiere si tuffò, disperatamente toccò la palla con la punta delle dita, mandandola sulla traversa, ma l'angolazione segnò il 3-2. GOL.
L'esultanza dei tifosi era incontenibile. Daniele festeggiò coi compagni con un festeggiamento particolare. Si misero in cerchio tutti e cinque, guardandosi in faccia. Unirono le mani sopra la testa e le abbassarono due volte. Il pubblico apprezzava e fece anche lui la scena. - Siete fantastici! - urlò Daniele
- L'ultimo minuto… Come facciamo ora ? -
- Abbiamo perso, ma siamo ancora secondi. Non è poi tanto male. -
Si rifece sentire l'allenatore dei Blue Star, che li incitò bruscamente a lottare per il pareggio. 
- Vediamo di fare il possibile, ragazzi. -
Cinquanta secondi.
Il 9 danza sulla palla, scarta Valico, si dirige verso Prue, ma viene bloccato dallo stesso Valico, autore di uno straordinario recupero.Perse metà del tempo per cercare un suo punto debole, ma decise di passare indietro per il numero 5.
- Sudden Death!!! - urlò Daniele, mettendo in guardia Prue.
- QUESTA è la vera Sudden Death. Prendi! -
- Non ti ho perdonato per il mio dito. Non ti ho perdonato. -
La botta partì da centrocampo, Prue si impaurì dalla sua violenza, e uscì di ginocchio, intercettando la sfera e ribattendola con ulteriore violenza contro la porta di fronte a lei, travolgendo il portiere avversario e segnando il 4-2.
Trenta secondi. Nuova palla al centro. Piper, in un impeto di eroismo a quindici secondi dalla fine rubò il pallone al numero 5 e lanciò una vera mina a mezz'aria di collo pieno, piegando le mani al povero numero uno Gessatese. 5-2.
- MA VIEEENI!!!… - urlò Daniele, buffone come al solito prese in braccio Piper e gridò - Il collo di Dio! E' lei! Eccola qui!!!… -
L'allenatore dei Blue Star rimase di stucco. Si lasciò andare seduto sulla panchina con una mano davanti alla faccia.
Fischio finale. Nuova Frontiera-La Nus Bellinzago batte Blue Star Gessate 5 a 2. gol di Valico Giovanni, Folli, Halliwell Phoebe, Halliwell Prue e Halliwell Piper per i primi, Mangano e Arcene per la Blue Star.
Festa con le premiazioni. Elisa ricevette la coppa e tutti una medaglia in ricordo della partita.

In spogliatoio l'allenatore cercò a lungo la bottiglietta in lungo e in largo. Phoebe entrò e lo vide accovacciato a cercare. - Stai cercando questa, amico ? -
- La bottiglia. Come mai ce l'avevi tu ? Sei una delle Halliwell. L'attaccante. -
- Hai perso la finale. Non perché hai perso la bottiglia, ma perché ti ho aiutato a scioglierti dal maleficio. -
- Come sai dello spirito ? -
- La Bottiglia dei Sogni è un artefatto pericoloso. Per fortuna te ne sei accorto in tempo. - Phoebe la fece cadere. Era di azzurro cristallo.
- Lo spirito al suo interno è morto. E complimenti per la squadra. -
L'allenatore rimase inebetito, quando Phoebe se ne andò. Non si presentò neanche alla premiazione.

- Mi dispiace che non siate potute rimanere più a lungo. - si rammaricò Daniele - Una volta verrò io a trovare voi. -
- Va bene, Daniele. Ci dispiace per lasciarci.Ci rincontriamo, eh ? -
- Prima di andarvene, voglio che abbiate questo. -
- Che cos'è ? - chiese curiosa Phoebe
- Apritelo a casa. -
L'interfono annunciò col suo suono metallico il volo delle Halliwell
- E' il nostro. Ciao, Daniele. -
- Ciao, Bei Muscoli. -
- HMM… Non ancora quella storia! - disse ridendo
- Ciao, bello. -
- Ciao bella a te. Curalo sempre quel collo, eh. -
- Va bene. -
- Ciao, Daniele. A presto. -
- Salutami tuo marito, Phoebe. -

Arrivarono a casa, e dopo essersi fatte una dormita e sfatte le valigie aprirono il pacco di Daniele. Non era molto grosso, era morbido ma con qualcosa di duro un mezzo
Prue lo aprì con mano curiosa e feroce. 
- Cos'è, sorellina ? -
- NO… Guardate… Sono le maglie delle due quadre di Milano e della Nuova Frontiera. Coi nostri nomi sulla schiena. Io ho quella di portiere. Ci sono anche i miei guanti e il berretto. -
- C'è dell'altro. - fece notare Piper, provandosi senza indossarla la maglia biancorossa 
- E' un album con delle foto e dei ritagli. Quelle della partita. E c'è una videocassetta. E' la partita. -
- Quelle… Sono dei ritagli di giornale con le nostre foto della partita e dei casi risolti. Ma la data è quella di domani. Come fanno ad essere qui ? -
- C'è un biglietto. Dice: " Ciao, belle. Per non dimenticare la settimana più bella della mia vita. " Firmato: Daniele. -
- Che carino è stato. Merita, quell'uomo. - commentò Phoebe, commossa
Ora, quelle maglie fanno bella mostra di loro nelle stanze delle tre Halliwell, la foto incorniciata con le e loro davanti a duomo è su di un mobile all'ingresso, insieme alle altre foto di famiglia, mentre l'album con ritagli e foto, è in mezzo ad altri album, ma il posto nel cuore delle cugine, è sempre fisso, ed è uno fra i più belli e divertenti della loro storia.

 
Scritto da MoonWalker


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