Streghe Italia Fan Fiction

DOLOROSI RICORDI


Riassuntino : è una vita difficile, felicità a momenti…

Fascia d’età : adatto a tutti.

Data : cominciato il 24 giugno 2001 alle ore 21.37 e finito il 27 giugno 2001 alle 22.16

Disclaimer : Si ricorda che tutti i diritti sono di proprietà del sito “Streghe Italia” e che tutti i personaggi di “Streghe – Charmed” sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment e sono utilizzati senza il permesso degli autori e senza fini di lucro.


Dal mio diario, 26 agosto 2003 

Only the good die young
Only evil seems to live forever
(Only the good die young – Iron Maiden)

Risento all’infinito questa canzone, in particolare il ritornello, e non potete neanche immaginarvi come mi senta nel rendermi conto che la poderosa voce di Bruce Dickinson non dice nient’altro che la pura e semplice verità.
Come vorrei che sbagliasse…
Eh sì caro diario…ho ripreso a scriverti dopo molto tempo, e con un motivo ben preciso che scoprirai presto. Ma adesso il tempo per dirtelo non è ancora arrivato, ho altro di cui renderti partecipe.
Voglio parlarti dei miei più bei ricordi, di come ho trascorso gli anni più stupendi, più eccezionali, più inebrianti della mia vita.
Come spero ti ricorderai ho due sorelle, le persone più meravigliose che abbia mai conosciuto. Entrambe, pur avendo due caratteri completamente diversi, si integrano alla perfezione con me, creando quel solidissimo rapporto basato su amore, fiducia reciproca, stima che è famoso col nome di potere del Trio. Pochi litigi hanno interrotto questa pacifica e bellissima convivenza, senza contare che la nostra unione ci permette di sopravvivere ai terribili attacchi di demoni e stregoni, che sembrano non avere altro passatempo oltre a tentare di rovinarci la giornata.
Beh, loro…ecco…no, non adesso.
Dicevo dei bei ricordi…beh, non ho che l’imbarazzo della scelta : da quando andavamo tutte insieme al campeggio sul lago a quando organizzavamo le tante frequenti lotte di cuscini, da quando passavamo quelle indimenticabili serate intorno al fuoco a raccontarci i nostri più intimi segreti a quando andavamo a caccia di ragazzi, compatte come un vero e proprio reggimento di fanteria corazzata.
Eventi scolpiti a fuoco nella mia memoria e nel mio cuore, che neanche nei momenti peggiori ho mai dimenticato e che mai dimenticherò fino a quando il mio cuore si rifiuterà di battere ancora…
Certo, abbiamo avuto anche noi i nostri momenti negativi : uno su tutti il casino di Roger, che mi spinse ad andarmene lontano, a New York, dopo che Prue mi ferì con le sue immotivate e violente parole di collera, convinta che avessi tentato di rubarle il fidanzato sotto il naso…non so come abbia fatto a rendersi conto che non sono capace di una carognata simile, e questo non lo dico solo a mia difesa, ma lo dico anche perché è vero. Piper, ad esempio, non aveva esitato per un attimo a credermi, a considerarmi in buona fede, a non vedermi come una poco di buono che va col primo che le capita sotto tiro, ma Prue no…era accecata dalla rabbia, irosa come per fortuna raramente è successo, completamente fuori di sé. Se ci ripenso adesso mi sento ancora male, trattata come non mi merito e sommersa di accuse infamanti ed assolutamente infondate.
Accidenti, volevo parlarti di ciò che di buono conservo in questo mio cervelletto, ma l’aver ripensato a Roger e a tutto ciò che è successo me lo impedisce, come un muro che si frappone fra me ed i bei ricordi.
A questo punto tanto vale che te lo dica…

E’ successo tutto cinque giorni fa : eravamo intente a divorarci una succulenta cena preparata dalla nostra amorevole chef quando, tutt’ad un tratto, è apparso quel demone, che solo dopo abbiamo scoperto chiamarsi Xantius, deciso come tutti coloro che l’avevano preceduto a porre fine al Trio.
Un attacco violento, apparentemente non premeditato, scatenato dalla furia distruttrice propria delle creature maligne…non eravamo preparate ad un tale impeto, ed in una guerra come la nostra è vitale non farsi mai cogliere con la guardia abbassata. Ma noi, cullandoci beate nella nostra presunta invincibilità, non ci preoccupavamo di questo, ai nostri occhi insignificante, aspetto. Troppo convinte di essere superiori a qualsiasi demone e/o stregone che avesse avuto la temerarietà di affrontarci. Non è che avessimo torto, in fondo sopravvivere a quattro anni da streghe come i nostri non è mica impresa da poco, è che semplicemente non avevamo neanche ragione.
Ritornando alla cronaca, ricordo limpidamente che Xantius, dopo averci distrutto mezzo salotto, ha cominciato ad urlare come un ossesso per richiamare la nostra attenzione, e naturalmente ci è riuscito. A quel punto, senza avere in mano uno straccio di nulla, ripiegammo secondo copione sui nostri poteri : Piper lo bloccò con sufficienza, mentre Prue non si impegnò più di tanto nel farlo volare lontano. Questo diversivo ci diede abbastanza tempo per schizzare come tre saette in soffitta a consultare il Libro delle Ombre. Per fortuna avevo avuto la brillante idea di indicizzare il pesante volume, così non ci volle quasi nulla per trovare ciò che cercavamo. Le informazioni ricalcavano il più classico degli schemi : vita, morte e miracoli del nemico, breve descrizione fisica e formula con cui eliminarlo.
Niente di anormale, pensavo…
Ripresasi dalla botta, quella brutta bestiaccia pensò bene di seguirci fin in soffitta, bloccandoci con la sua enorme mole l’unica possibile via di fuga…niente che ci preoccupasse particolarmente, la sicurezza in noi stesse e nella nostra forza traspariva chiara da ogni movimento, da ogni parola, da ogni atteggiamento.
“Pronte a morire, streghe ?” ruggì con quella sua melodiosa vocina.
“Ma sparati. Hai una vaga idea di chi siamo ? Le tre streghe più potenti della storia, non hai speranze” rispose con arroganza Prue.
“Vedremo chi non ha speranze…” ribattè beffardo.
Dopo questa sua frase, detta con estrema convinzione, la mia certezza di vittoria cominciò, lentamente ma inesorabilmente, ad incrinarsi, non ero più così sicura che tutto stesse seguendo l’usuale svolgimento di una battaglia.
“Molto bene Xantius, l’hai voluto tu” urlò Prue con cattiveria…in quegli istanti, per una paura inconscia, mi sembrò tornata la Prue che, inviperita, mi aveva cacciata di casa. Caricò il braccio destro e lo rilasciò verso il demone, piazzatosi in un’altezzosa posa plastica, braccia conserte e zanne digrignate verso di noi.
Ci fu un istante di silenzio, gli occhi di tutte e tre erano fissate su di lui nell’attesa di vederlo volare come un fuscello in balia del maestrale.
Né io né Prue ci accorgemmo subito che niente sembrava essere successo…almeno fino a quando ci fu un sordo rumore alle nostre spalle : vidi la mia sorella maggiore voltarsi ma non la imitai, fui assalita dalla sensazione che fosse appena successo qualcosa di terribile e delle invisibili mani mi costringevano a rimanere con lo sguardo ancorato a quel brutto muso.
Purtroppo non mi sbagliavo…
Mi risvegliai dal mio torpore quando sentii l’urlaccio emesso con veemenza da Prue : ormai rassegnata al peggio mi girai a mia volta e vidi Piper accartocciata contro un mucchio di scatoloni pieni di spazzatura, le orbite completamente girate, le mani sporche di sangue, il collo innaturalmente piegato.
Rimasi senza parole, shockata, incapace di fare la più elementare delle azioni non automatiche : me ne stavo lì, a respirare come dopo una corsa sfiancante, le gambe che mi reggevano in piedi per puro miracolo, il sudore che colava con lentezza dalla fronte andando ad insinuarsi in ogni piega dei vestiti. Sentivo le braccia fredde come due ghiaccioli e le mani bollenti, come se fosse stato possibile che Artico e Sahara convivessero così vicini.
Mentre Prue si era subito precipitata a soccorrerla io, per non so quale cervellotico motivo, non riuscivo nemmeno a fare un passo, ero come paralizzata…vedendo la mia sorella maggiore che si dimenava come un animale in gabbia attorno al corpo di Piper ebbi la sgradevole voglia di non fare nulla per soccorrerla, per un microsecondo diventai la persona più egoista del mondo e mi autoimposi con cinismo di non muovermi.
Per fortuna non mi ci volle molto a riacquistare il senno momentaneamente perso e non mi feci pregare nel gettarmi anch’io sul mucchio nel tentativo di fare qualcosa : purtroppo era troppo tardi, e quando la raggiunsi Prue mi girò verso di sé e si limitò a fare “no” con la testa abbassata…
“Ma com’è successo ?” bisbigliai a denti stretti, ancora incredula.
“Te lo dico come è successo, strega. Prima mi avete preso di sorpresa, ma stavolta ero preparato ai vostri poteri e ho potuto agire di conseguenza. Vedi, una delle tante facoltà che ho acquisito nel corso del tempo mi permette di attivare intorno al mio corpo una specie di campo di forza che può respingere qualsiasi cosa mi venga lanciata contro, sia essa una palla di fuoco o una sberla cinetica del genere. Inoltre, e questa è una particolarità che ho sempre apprezzato, il colpo riflesso viene scagliato contro uno degli avversari che fronteggio e, in casi come questo, non può essere evitato in nessun modo. Mi dispiace Prue, ma sei tu la responsabile della triste dipartita di tua sorella”.
Senza nemmeno considerare questa irrispettosa provocazione ci rialzammo, ci guardammo fisse negli occhi e Prue parlò a nome d’entrambe : “Non credere di spaventarci Xantius, le tue infondate accuse non ci toccano, sappiamo tutti e tre com’è andata realmente, quindi tentare di fare lo scaricabarile con me non funziona. Non ti perdonerò mai per quello che hai fatto a Piper…la sua morte non resterà impunita. D’ora in poi saremo le tue nemesi, sempre nascoste nell’ombra pronte a pugnalarti. Non crederti al sicuro…”.
Finì questo vibrante e sentito discorso, ma l’unica reazione che il demone ebbe fu quella di scoppiare a ridere come un idiota e rispondere, tutto baldanzoso : “La tua nemesi bla bla bla…ma chi credete di prendere in giro? Senza i vostri poteri siete meno di nulla, e in questo momento i vostri poteri sono inutili perché se tu, Prudence, decidessi di riutilizzarlo ti troveresti a raccogliere i pezzetti di tua sorella per tutta la soffitta. Per quanto riguarda il resto so che avete il vostro fidato Libro, e so anche che lì sopra c’è la formula per distruggermi, ma non crediate che ve la lasci leggere così facilmente…se lo pensate davvero mi toccherà ammettere che non vi facevo così stupide”.
“Ma sentilo, l’assassino si fa anche degli scrupoli…”.
“Phoebe, lascialo perdere, adesso dobbiamo pensare a fargliela pagare”.
“Aspetta solo un secondo”.
Mi fermai solo quell’istante ad osservare il nostro nemico, colui che ci aveva appena strappato Piper dalle mani senza nemmeno muovere mezzo putrido muscolo : era alto, grosso, la pelle ricoperta di squame marroni che si sovrapponevano in più strati, delle ali molto ampie ma scheletriche come quelle dei pipistrelli, due occhi a metà fra il viola e il rosso granata…so che il paragone è fuori luogo, ma se avete presente Ogre di Tekken III avete presente Xantius.
Dopo aver completato con successo il mio lavoro etnografico ripresi la mia caratteristica verve e trascinai per un braccio Prue in direzione del piedistallo dove giaceva il Libro.
“Oh no Phoebe, hai proprio capito male” sibilò lui, ma io non gli diedi retta.
Il peggiore errore della mia intera vita.
Senza nemmeno degnarlo di uno sguardo arrivai al volume che se ne stava lì a troneggiare immobile, facendosi scudo della sua stessa superiorità, o presunta tale, derivatagli dalla sua lunga esistenza.
Quando mi voltai verso Prue per chiederle il da farsi…beh, capii che ero stata sin troppo avventata e senza un briciolo di sale in zucca : nella sua fronte era conficcato un ago, piuttosto piccolo ed affusolato, e dalla ferita sgorgava veloce un rivoletto di sangue biancastro. Provai a rianimarla ma mi accorsi che era tutto inutile, nel giro di pochi secondi anche lei se ne sarebbe andata.
“Prueeee, non abbandonarmi anche tu, ti prego” urlai disperata, ma le mie parole presero il largo disperdendosi nell’intero locale.
“Io te l’avevo detto che non dovevi, ma siccome sembravi intenzionata a disubbidirmi ho dovuto agire di conseguenza. Ed ora…”.
Ed ora ucciderà anche me…fu questo quello che pensai in quei rapidi istanti…ma vi giuro che non avrei mai presupposto quello che era da lì ad accadere.
La sua frase non venne mai finita, poiché lo vidi interrompersi bruscamente e volgere lo sguardo verso il pavimento, il tutto mentre io tentavo di reggere Prue che stava crollando tra le mie braccia.
“Ma no, non adesso…siete proprio sicuri ? Io non ci posso credere, sono ad un passo dall’eliminare le Halliwell in toto e voi mi richiamate ? Rinuncio a capirvi, non ne vale la pena…” borbottò infastidito, rivolto a qualcuno che io non vedevo.
Io mi sturai le orecchie, convintissima di aver capito male. Richiamato ? Voleva dire che, anche dall’altra parte della barricata, funziona come da noi ? Anche lì ci sono dei misteriosi Loro che controllano ogni tua mossa, ti dicono cosa devi fare, dove devi andare, con chi devi mangiare ecc. ecc. ecc. ? Ma che scema che sono stata…e la Triade ? E il Concilio ? E la Sorgente ?
Mi fissò con uno sguardo glaciale, arrabbiato come non mai per essere stato interrotto sul più bello, e più cercava di mascherare la sua ira e più questa traspariva evidente. “Considerati fortunata Phoebe Halliwell, per adesso ti risparmierò la vita a causa di questi insensati ordini superiori, ma sappi che la caccia è solo rinviata…ho avuto le tue sorelle, che erano sicuramente le più potenti, non avrò difficoltà ad avere te”. Detto questo mugugnò qualche parolaccia, poi battè un forte pugno per terra, si alzò una nebbia nera e lui era sparito. Lasciandomi lì, sola col mio dolore per la duplice perdita.

Questi sono i fatti così come si sono svolti, nudi e crudi.
Eh, come dici ? Perché ho usato il presente quando ho parlato del rapporto che c’era fra me e le mie sorelle ?
Beh, parlarne al passato non faceva altro che riaprire la ferita e farla sanguinare ancora di più, così ho pensato di non farmi ulteriore male, ti pare ?
Comunque, a parte gli scherzi, gli ultimi giorni sono stati un inferno ; ho atteso con ansia il ritorno di Xantius, volevo che finisse il lavoro cominciato con Prue e Piper perché non posso sopportare ciò che è successo, è più grande di me e finirà con lo schiacciarmi, lo so.
Abbiamo tenuto i funerali ieri, ed è stato quanto di più terribile abbia mai dovuto affrontare : per uno strano gusto voyeuristico ho optato per delle bare trasparenti, ma solo quando vi ho visto dentro le mie sorelle ho capito quanto fosse stata infelice questa mia scelta. Le vedevo lì, con gli occhi chiusi, le braccia incrociate che reggevano passivamente un mazzo di fiori a testa, e non ho saputo trattenere un pianto isterico e disperato di fronte alla moltitudine di gente accorsa per il triste evento.
I giorni precedenti non sono stati granchè meglio : ho perso completamente la voglia di tirare avanti, senza loro due non ce la faccio, non ce la posso fare…oltre all’ovvio dolore morale, c’è il non indifferente aspetto pratico ed economico a farsi sentire…siccome i soldi a casa li portavano Prue e Piper, ora che loro non sono più al mio fianco come faccio io a studiare, ad arrivare alla fine del mese con i conti in ordine e a tenere a posto la casa facendo tutte e tre queste cose in contemporanea ?
Basta, ho deciso.
Prima di fare ciò che, inevitabilmente, avrei finito col fare prima o poi, spengo lo stereo che continua a sparare le note di quella canzone degli Iron Maiden. Ho bisogno di concentrazione per richiamare alla mente due versi di altre due canzoni…ah, eccoli.

They sit in silence as we march into war
(Chain of command – Jag Panzer)

Questo è dedicato a Loro, che se ne stanno belli seduti sui loro troni da qualche parte lassù, mentre noi streghe ed angeli bianchi siamo qui a rischiare la pelle ogni santo giorno che viviamo, e non sempre ci va bene…
Mentre l’altro fa più o meno così.

Badlands, wastelands, darkness will cover my mind, and oblivion shall reign
(Heaven denies – Demons & Wizards)

Questo invece lo dedico a me stessa, e a quello che mi succederà dopo che compirò ciò che mi ero prefissata di fare sin da quando ho visto Prue e Piper morire sotto i miei occhi.
Apro il cassetto della mia scrivania e vi estraggo una pistola, una luccicante Python col tamburo carico. La rimiro, è veramente un gioiellino, nel comprarla ci ho speso gli ultimi soldi che stagnavano in fondo alla cassa di casa…d’accordo, forse è un po’ troppo pacchiana, ma ho intenzione di fare le cose in grande stile.
Tolgo la sicura, la carico, la punto alla mia tempia destra…so che il suicidio è un atto da codardi ma cercate di capirmi, che vita è se devo viverla da sola ? Cole è sparito dopo che l’ho, forse ingenuamente, graziato in quella cappella più di un anno fa, Prue e Piper sapete che fine hanno fatto, papà ha misteriosamente cessato di farci visita e non mi meraviglierei nello scoprire che se n’è andato un’altra volta…forse la mia sorella maggiore non aveva tutti i torti nell’essere così dura con lui…chi mi rimane d’altro ? Nessuno, all’infuori di me stessa e di questa elegante arma…Xantius ritarda ed io non ho intenzione di aspettarlo oltre, se ha le sue pratiche burocratiche da sbrigare non m’interessa, si perderà lo spettacolo.
Ma è ora che la smetta con i monologhi, vero caro diario ? Immagino che tu non sia d’accordo con questa mia scelta, è comprensibile, ma ti chiedo di lasciarmi fare, per una volta...e siccome sei solo un mucchio di pagine bianche, niente è in tuo potere per fermarmi, vero ? Eheheheheheheheheh, fregato.
Addio mondo crudele...ma proprio con questa frase dovevo concludere ?

BANG (macchia di sangue sulla pagina del 26 agosto 2003).

 
Scritto da Kaos


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