THE CLONER
Riassuntino : Arijan, stregone appartenente ad una congrega, ha la capacità di clonare una persona. Il suo primo bersaglio è Phoebe…
Data di composizione : 27 agosto 2000
Fascia d’età : adatto a tutti, penso. Una morte “a posteriori” (capirete quando lo leggerete)
Disclaimer : Si ricorda che tutti i diritti sono di proprietà del sito “Streghe Italia” e che tutti i personaggi di “Streghe – Charmed” sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment e sono utilizzati senza il permesso degli autori e senza fini di lucro
Era una notte
buia e tempestosa…ehi, ehi, frena, a parte che è abusatissimo come inizio non
va per niente bene.
Rifò.
Il cielo su San
Francisco era sereno e le stelle risplendevano con tutta la loro forza (adesso
sì che ci siamo) mentre al P3 stava svolgendosi il concerto dei Mechanical
Peanus (vi risparmio la traduzione J),
gruppo grunge-thrash-metal conosciuto soprattutto nei circoli underground, che
avevano attirato un bel po’ di gente, tanto che molti erano dovuti rimanere
fuori. Il locale non era mai stato così pieno e ci si muoveva veramente a
fatica. Ovviamente Prue e Phoebe erano lì a dare una mano a Piper, che
altrimenti sarebbe impazzita con tutte le ordinazioni che le piovevano addosso
da ogni dove.
In un momento di relax si sedettero tutte e tre al bancone e si autoimposero una
pausa di cinque minuti per non essere le prime streghe uccise non da un demone
ma da una folla affamata. “Dimmi una cosa” attaccò Prue rivolta a Piper
“ma questi dove li hai pescati ? Non si può certo dire che siano
famosi…”.
“Vero. Ho letto una loro inserzione in cui cercavano un posto per una serata,
li ho contattati, li ho sentiti suonare…et voilà”.
“Ma che brava manager” scherzò Phoebe.
“Che battutona” rispose Piper, poi, rivolgendosi verso l’ingresso : “Ehi
Prue, guarda chi arriva…”. Si voltarono e videro Jack e Dan entrare
trionfanti dopo almeno tre quarti d’ora di coda. Si scambiarono uno sguardo
d’intesa e corsero verso il rispettivo fidanzato/`amico` mollando la povera
Phoebe sola soletta. Si alzò sbuffando dallo sgabello e cercò di fendere il
mare umano che la circondava ; mentre si faceva largo fu inavvertitamente urtata
da un ragazzo, che si scusò subito, e nello scontro un anello le cadde a
terra…questo insignificante evento avrebbe rappresentato la sua rovina…
senza che se ne accorgesse. Tirò dritto mentre il monile veniva raccolto da un
distinto signore che, ridendo sotto i folti baffi, disse a mezza voce :
“Eheheheheh, allora la prima sarai tu, Phoebe…”.
Il complesso,
esaurite le proprie canzoni, cominciò a suonare pezzi d’altri artisti e nella
prima mezz’ora si dedicò ai Korn, spaziando da “Make me bad” a
“Children of the Korn” passando per “Freak on a leash” e “Falling away
from me” ; poi fu il turno degli Iron Maiden, omaggiati con “Be quick or be
dead” (ahò, ce so affezionato…), “Killers”, “Powerslave”,
“The wicker man” e “Murders in the rue Morgue”. Solo alla fine di questa
lunga maratona Phoebe si accorse dello smarrimento e ne parlò con Piper, la
quale le promise che lo avrebbe fatto cercare sicuramente la mattina
successiva…ma ormai era troppo tardi…infatti l’uomo uscì dal P3, scivolò
furtivamente in una via poco illuminata e, dopo aver buttato per terra
l’anello, cominciò a recitare :
"Da questo oggetto
inanimato
Un clone della persona
venga creato"
(Comincio a
migliorare come rimatore…grazie tante, finchè è una rima sola…)
Si alzò un gran
polverone e dove prima c’era l’anello apparve una copia identica di Phoebe,
talmente perfetta che nemmeno Prue e Piper sarebbero state in grado di
distinguerla dall’originale.
“Eccomi padrone, cosa devo fare ?”.
“Sai bene qual è il tuo compito…vai ed esegui”.
“Certo padrone” ed un ghigno malefico si disegnò sulla sua faccia.
La serata passò veloce e le sorelle rincasarono piuttosto tardi mentre il clone
si dava da fare…
Verso le 8 della
mattina successiva, il campanello di villa Halliwell suonò e una Piper ancora
assonnata, pensando “Ma chi diavolo sarà a quest’ora del mattino ? Cacchio,
ed io che volevo dormire…”, andò ad aprire trovandosi davanti un Morris
decisamente nervoso. ”Devo vedere Phoebe prima di subito” disse seccamente.
“Morris, che succede ?” Perché…” ma lui, spintonandola, non le fece
nemmeno finire la frase ; guardando Phoebe, che nel frattempo era scesa con
Prue, i suoi occhi si bagnarono, le afferrò il braccio e la ammanettò.
“Ehi, che sta succedendo ?” chiese la novella galeotta, ovviamente più che
stupita.
“Phoebe Halliwell” disse con la voce rotta dalla tristezza “sei in arresto
con l’accusa di triplice omicidio”.
“Coooooooooooooooosa ? Sei impazzito per caso ?”. Nessuna delle tre riusciva
a credere alle proprie orecchie.
“Vorrei poterlo essere…su, ora andiamo” e la trascinò con sé verso la
macchina : Prue e Piper non ci pensarono neanche un istante e, appena furono
vestite in maniera presentabile, li seguirono, la faccenda puzzava troppo…la
loro sorellina non era capace di una cosa del genere, lo sapevano bene…una
volta al commissariato, e dopo aver messo sottochiave la pericolosissima killer,
l’ispettore accettò di spiegare alle superstiti su che basi era stato preso
il provvedimento.
“Dunque, ieri sera verso l’una di notte sono stati sgozzati tre barboni che
bazzicavano la zona del P3…ed indovinate un po’ chi è stato visto farlo
?”.
“Phoebe ??????????????????”.
“Esatto. So che vi sembrerà impossibile, ed io ero il primo a non volerci
credere, ma le prove sono a dir poco schiaccianti”.
“Che prove ? Sentiamo un po’…”.
“Beh” proseguì scartabellando i fogli che sommergevano la sua scrivania
“inanzitutto abbiamo almeno 12 testimoni che, interrogati in diversi momenti
della notte e senza possibilità di parlarsi, hanno tracciato l’identikit di
vostra sorella. E poi c’è l’esame del DNA…l’assassino ha perso del
sangue nella lotta…lo abbiamo sottoposto al test e corrisponde al 100%…mi
dispiace”.
“Aspetta, hai detto che gli omicidi sono stati commessi all’una, giusto ?”
chiese speranzosa Prue.
“Sì, più o meno a quell’ora, perché scusa ?”.
“Perché allora Phoebe è innocente. Fino alle 2 e mezza siamo state tutte e
tre al locale e non l’abbiamo mai persa di vista, giusto Piper ?”.
“Confermo. Ci ha continuamente ronzato intorno mentre eravamo impegnate in
questioni `personali`…avrei voluto strozzarla con le mie mani…l’unica
assenza che ha fatto è stata quando è andata dieci minuti al bagno, intorno
alle 11, e ci ha messo meno di due ore”.
Mentre Prue e Piper attendevano la sua reazione, l’ispettore cominciò a
riflettere : da un lato c’erano una decina di persone che dicevano di aver
visto Phoebe Halliwell uccidere i tre senzatetto e dall’altro le sorelle della
presunta colpevole sostenere che non si era mai mossa dal P3…a rigor di logica
avrebbe dato retta ad occhi chiusi alla maggioranza, ma d’altro canto sapeva
che loro due non erano delle bugiarde e che mai avrebbero coperto Phoebe se
fosse stata colpevole…allora che doveva fare ?
Poi, come colpito da un’illuminazione divina, si avvicinò il più possibile
alle ragazze e disse a bassa voce : “Ehi, può per caso centrare il
vostro…chiamiamolo `secondo lavoro` ?”.
“Scusa, ti puoi spiegare meglio ?” chiese Prue, non intuendo ciò a cui
Morris alludeva.
“Dai, mi sto riferendo al fatto che siete streghe” proseguì abbassando
ulteriormente il tono.
“Ah, parlavi di quello…sì, può essere un’idea. Adesso andiamo a
controllare” e si alzò esortando Piper a fare altrettanto. Quando la sorella
uscì, prima di seguirla tornò sui suoi passi e disse : “Sai che ti stai
complicando irrimediabilmente la vita ? Avresti potuto chiudere facilmente
questo caso…”.
"Credi che non me ne sia reso conto ? Ma l’ho fatto perché non ci tengo
ad avere rimorsi e decisioni sbagliate sulla coscienza ; inoltre voglio un gran
bene a voi tre e sarei solo sollevato se Phoebe venisse scagionata”.
“Era quello che volevo sentire…grazie, sei un vero amico”, gli diede un
bacio sulla guancia e se ne andò con la speranza che forse poteva tirar fuori
la sua sorellina dal grande guaio in cui era finita suo malgrado.
Appena a casa si fiondarono in soffitta a dare un’occhiata al Libro ; dopo
un’abbondante mezz’ora trovarono una cosa interessante :
La Congrega
di Shaman, un gruppo di stregoni il cui scopo è l’estirpazione completa delle
streghe buone dalla faccia della Terra. Il loro esponente di spicco è Arijan,
il cui potere gli permette di creare un clone di qualcuno a partire da un
oggetto appartenuto alla suddetta persona. Utilizza questo sistema per uccidere
le streghe : se l’obiettivo ha un potere attivo ordina alla copia di
affrontarlo e lo scontro, essendo i contendenti di pari forza, si risolve con la
morte di entrambi ; in caso contrario il clone commette qualche grave reato alla
presenza di testimoni, così l’originale viene arrestato e poi tranquillamente
eliminato in cella. Arijan usa questo cervellotico espediente perché non ha
altri poteri, infatti quando affronta una strega in prima persona deve
obbligatoriamente fare affidamento su armi umane come coltelli o pistole.
“Beh, sembra
che calzi alla perfezione al caso di Phoebe, il fatto che lei abbia un potere
passivo non fa che confermare questa ipotesi. C’è solo un punto che mi
risulta oscuro, cioè l’oggetto : cosa può aver usato questo Arijan per
copiare Phoebe ?”.
Piper, rendendosi conto che nella sua testa c’era un particolare che però non
riusciva a focalizzare bene, cominciò a passare in rassegna ogni singolo
avvenimento della serata appena trascorsa : il concerto, l’orda di consumatori
che rischiava di portarla alla tomba, l’arrivo di Jack e Dan che le diede un
attimo di pausa, Phoebe che continuava a svolazzare intorno ai quattro
piccioncini, l’anello…ecco, l’anello ! Rivolgendosi a qualcuno che non era
Prue, come se parlasse da sola, disse ad alta voce : “E’ l’anello. Ieri
sera Phoebe mi aveva detto che aveva perso un anello ed io le ho promesso che
oggi sarei tornata al locale a cercarlo. Probabilmente Arijan l’ha trovato
subito e se ne è servito per i suoi loschi scopi, cioè far schiaffare la
nostre dolce, ed innocente, sorellina in galera per i prossimi 30 anni…ammesso
che non vada a trovarla prima…”.
“Ne sei sicura al 100% ? Non potresti confonderti con un’altra sera ?”.
“Ne sono arcisicura, non mi posso sbagliare” rispose con una punta
d’arroganza.
“Ok, ok, non offenderti. Era giusto per essere sicuri. Ora il problema è come
fermare questo stregone. Il Libro dice qualcosa in merito ?”.
“Sembra che per sconfiggerlo sia sufficiente usare ripetutamente un potere
attivo come il tuo su di lui. Fisicamente parlando è debolissimo”.
“Perfetto. Ora chiamiamo Morris e facciamogli vedere questa pagina, si
convincerà e ci aiuterà a dimostrare l’innocenza di Phoebe”.
Nessuna delle due aveva con sé il cellulare, così Piper scese a prendere il
suo. Nel passare davanti alla camera di Phoebe si rammaricò del fatto che fosse
vuota e raccolse da terra una delle scarpe che indossava la sera prima e che era
stata gettata per terra senza nessuna cura. La guardò con dolcezza ma anche
tristezza, la sua sorellina carcerata le mancava già moltissimo anche se il
fattaccio era successo da non più di un paio d’ore. In quel momento suonò la
porta e Piper corse trafelata ad aprire lasciando la scarpa sul divano ; era
Morris, passato a vedere com’era la situazione e se la sua idea si era
rivelata esatta. “Dunque, avevo ragione o no ?” chiese.
“Sì, per nostra fortuna la tua intuizione era azzeccata, effettivamente
esiste uno stregone che può essere il responsabile dei guai di Phoebe…vieni
che ti faccio vedere” e gli fece strada verso la soffitta per mostrargli la
pagina del Libro. Appena entrarono Prue cercò di nascondere il volume ma Piper,
meravigliandosi del comportamento della sorella, la esortò a non aver paura
dell’ispettore, in fondo conosceva già il loro segreto…chissà perché Prue
aveva agito in questo modo, l’avevano deciso insieme di farglielo vedere…gli
fecero leggere la pagina in questione e lui se ne convinse facilmente.
“D’accordo, vi credo, ma adesso che facciamo ?”.
“Il problema è che non possiamo mostrare il Libro a chiunque, già non
avremmo dovuto farlo con te…”.
I tre si zittirono mentre escogitavano un sistema per salvare Phoebe da
un’ingiusta condanna ma sembrava che non riuscissero a trovare niente. Furono
minuti infiniti : si concentrarono cercando una maniera per tirare fuori dalla
prigione la più piccola delle Halliwell e contemporaneamente salvare il segreto
di famiglia e non rivelare al mondo intero che le tre sorelle erano streghe,
tuttavia per quanto si sforzarono non cavarono un ragno dal buco e, rassegnati
ad affrontare la questione in un secondo momento, decisero che al momento la
cosa migliore da fare, nonché l’unica, era impedire che Arijan uccidesse
Phoebe. Scesero al piano inferiore e Prue, vedendo la scarpa di Phoebe
appoggiata sul divano, la raccolse e…incredibile…ebbe una premonizione (oggi
sono decisamente in vena di stranezze). Ci volle qualche secondo prima che
si riprendesse e quando Piper le chiese se stava bene le spiegò cosa le fosse
successo. “Ho avuto una premonizione…”.
“Sei diventata matta per caso ? Prima ti comporti in modo strano e poi dici di
avere avuto una premonizione. Non ci siamo Prue. Che hai oggi?”.
“Non lo so, ma è la verità. Ho visto Phoebe in prigione a colloquio con un
uomo di mezz’età, con la barba. La sala era affollata, piena di detenuti e
guardie, ma nessuno si è accorto di cosa sia successo”.
“E cioè ? Non è il momento di essere avara di parole” la incalzò Morris.
“Ci sto arrivando…quell’uomo aveva una pistola col silenziatore e,
tenendola sotto il tavolo, l’ho visto sparare a Phoebe ed ammazzarla…poi se
n’è andato indisturbato”.
“Mio dio, è terribile” disse Piper portandosi una mano alla bocca.
“Non dirlo a me…ho sentito l’agonia di Phoebe negli ultimi istanti, ho
sentito la vita abbandonare il suo corpo, una cosa sconvolgente…ora capisco
perché rimane sempre turbata dopo una premonizione…”.
“Vogliamo andare o preferite lasciare che questa…non ho capito cos’è…si
avveri ?” disse l’ispettore con tono concitato e rabbioso.
“No, no, andiamo !” risposero le due Halliwell.
Ci impiegarono
pochissimi minuti a giungere fino alla prigione : mentre entravano nella sala
degli incontri Prue si fermò un istante e disse : “Morris, ascolta, appena
entreremo lì dentro Piper userà il suo potere e bloccherà tutto, te incluso,
quindi non ci saresti utile. Sarebbe meglio che rimanessi fuori ad aspettarlo
nel caso ci scappasse”.
“Ho capito…d’accordo, sto qui ad aspettarlo” rispose calmo.
Le ragazze si prepararono, aprirono di scatto il portone e subito Piper alzò le
braccia : ovviamente tutti si fermarono ma non riuscivano a vedere Phoebe.
“Ehi, che ci fate qui ?”. Una voce alle loro spalle.
“Phoebe. Per fortuna siamo arrivate in tempo…”
“In tempo per cosa ? Probabilmente passerò qui il resto della mia vita…”.
“No, non capisci. Ora ti spieghiamo” e le dissero tutta la storia, Arijan,
l’anello, la premonizione…
“Prue, non starai mica cercando di fregarmi il potere eh ?” chiese Phoebe
sospettosa.
“No no, non l’ho chiesto io di vederti morire…”.
“A proposito di morte, guardate un po’ sotto il tavolo dov’era seduta la
nostra carcerata” disse Piper indicandolo (come avrà fatto a capire
qual’era se la visione l’aveva avuta Prue e quando erano entrate non
sapevano dove Phoebe era seduta ? Che bell’errore…). Si avvicinarono e
videro la pistola e il proiettile sospeso a mezz’aria.
“Qualche secondo di ritardo e…”.
“Per piacere non dite niente !” esclamò Phoebe visibilmente scossa.
Prue non esitò un istante e usò il suo potere sul barbuto stregone spedendolo
contro il muro. Il tempo si sbloccò e Arijan, trovandosi scaraventato molto
lontano da dove si trovava, capì che era sotto attacco e cercò di svignarsela
ma Prue, nell’indifferenza generale, lo inchiodò e lo sbatacchiò qua e là
fino a che non cominciò ad accusare dei problemi. Infatti, sottoposto più
volte ad un potere che la sua costituzione gracile non era in grado di
sopportare, sentì che le forze gli venivano meno e che la sua fine si
avvicinava inesorabile. Allora lanciò l’anatema, cosa classica che fanno
tutti i cattivi prima di morire : “Io muoio, ma voi non riuscirete mai e poi
mai a scagionare Phoebe. Marcirà in galera per il resto dei suoi giorni.
Mwahahahah…coff coff…ormai è giunta la mia ora, ma non dimenticatevi di ciò
che vi ho detto…” e poi morì. Loro sapevano che forse aveva ragione.
Morris accorse più veloce che poteva e vide il cadavere appoggiato al muro.
“Che è successo ? E che cosa sono queste facce mogie ?”.
Non ricevette risposta.
Qualche tempo dopo si tenne il processo, presieduto dal giudice Simmons. Furono
ascoltati tutti i testimoni che dicevano di aver visto Phoebe commettere gli
omicidi e naturalmente anche Prue e Piper testimoniarono ; sotto giuramento
dissero che Phoebe era sempre rimasta al P3 quella sera. Il procuratore,
rappresentante dell’accusa, chiese ad entrambe come fosse possibile che la
loro sorella fosse contemporaneamente nel locale e nel vicolo ad uccidere i
barboni ed entrambe, divorate dal dolore per l’ingiusto destino di Phoebe,
erano state sul punto di rivelare la verità ; nel momento in cui cercavano le
parole più adatte per dirlo i loro occhi incrociavano quelli di Phoebe che le
scongiurava di tacere, il loro segreto era molto più importante della sua
sorte. E così loro abbassavano gli occhi e rispondevano “Non lo so”.
La giuria stette in camera di consiglio per appena mezz’ora…pessimo
segno…e quando il presidente lesse la sentenza sull’aula calò il silenzio
più totale.
“Dunque, sig. Hobart, avete raggiunto un verdetto ?”.
“Sì Vostro Onore, la giuria, dopo aver riflettuto a fondo e senza la minima
leggerezza, ha giudicato Phoebe Halliwell” e qui il portavoce si interruppe
per un colpo di tosse…questa pausa lasciò nell’incertezza più totale le
tre sorelle che non sapevano cosa sarebbe successo di lì a poco…”scusate,
dicevo…questa giuria ha giudicato Phoebe Halliwell colpevole di triplice
omicidio”. Il cuore di Piper e di Prue si spezzò dopo quella breve e concisa
frase che condannava la loro sorellina all’ergastolo, non c’erano dubbi
infatti che le sarebbe stato inflitto il massimo della pena. E così fu. Il
giudice disse : “Alla luce della sentenza, questa corte condanna Phoebe
Halliwell all’ergastolo. Un piccolo appunto personale sig.na Halliwell : si
consideri fortunata che la pena di morte è stata abolita qui in California,
altrimenti un bel giretto sulla sedia elettrica non glielo avrebbe tolto
nessuno…così è deciso, l’udienza è tolta. Portatela via”. Prima di
essere condotta definitivamente in carcere, Phoebe si fermò qualche attimo ad
abbracciare per l’ultima volta le sorelle e qui le acque si ruppero e tutte e
tre consumarono la loro riserva di lacrime…non avrebbero più pianto in vita
loro…Prue sussurrò fra i singhiozzi : “Mi dispiace Phoebe, mi
dispiace…”.
“Non ti preoccupare, è giusto così” e sapeva perfettamente, come le sue
sorelle, che questo non era vero.
“Ora basta chiacchierare, è ora di andare” disse impietosa la guardia,
senza un briciolo di rispetto per il dramma che si stava consumando sotto i suoi
freddi occhi. La trascinarono via a forza e sparì dietro ad una porticina…era
l’ultima volta che vedevano la loro sorellina, infatti fu trasferita in un
carcere di massima sicurezza senza la possibilità di ricevere visite.
Passarono molti
anni e un giorno il campanello di villa Halliwell suonò. Prue, ormai
cinquantenne ma ancora nubile (dopo la morte di Andy…), andò ad aprire
e si trovò davanti una strana signora, sulla quarantina…non sapeva chi fosse
ma il suo aspetto era vagamente famigliare. “Scusi, chi è ?”.
Sul volto della nuova arrivata si dipinse un sorriso amaro e rispose : “Ma
come, non riconosci neanche più la tua sorellina pestifera ?”.
“Phoebe ???????????????”. Prue era fuori di sé dalla gioia e la abbracciò
con tutta la sua forza.
“Come mai sei qui ? Pensavo che…”.
“…che non sarei mai uscita di prigione ? Lo pensavo anch’io, ma per
fortuna la mia buona condotta mi ha aiutato. E Piper dov’è ? E’ passato
tantissimo tempo ed immagino che non gestisca più il locale…”.
Prue si zittì immediatamente. Phoebe, non vedendoci chiaro, chiese : “Non le
sarà successo qualcosa, vero ?”.
“Phoebe, ho una pessima notizia da darti. Piper…Piper è morta”.
“Cosa ????? Com’è possibile ? E quando è successo ?”.
“Qualche giorno dopo la tua incarcerazione. Non ha retto allo shock di saperti
in galera ed è morta di crepacuore”.
Phoebe si accasciò a terra disperata…finalmente aveva riottenuto la sua vita
e questa notizia l’aveva nuovamente distrutta…dai suoi occhi caddero delle
lacrime, anche se pensava che le avesse finite quel lontano giorno di tanti,
tanti anni fa…
Scritto da Kaos