ANTARES
Breve riassunto della storia: le tre sorelle Halliwell devono combattere contro un potente demone trasformista liberato da Indiana Jones e Lara Croft. Purtroppo il demone è veramente potente e Leo...
Data di composizione del racconto 19/08/2000
Adatto a: bambini con genitori
Disclaimer
Vorrei
dedicare questa storia a tutti i fan di Streghe, in particolare ai fan della
coppia "Leo-Piper" oltre che alle mie migliori amiche Silvia, Laura e
Lucia.
Sud Egitto. A qualche chilometro di distanza
dalle rive del lago Nasser, all'altezza della città di Assuan, due famosissimi
archeologi: Lara Croft ed il professor Henry 'Indiana' Jones hanno fatto una
scoperta importantissima per il mondo dell'archeologia.
"Finalmente l'abbiamo trovata!"
disse Lara esultante. Poi, rivolta ad Henry "E tu che eri scettico".
"Beh, non è che avevamo informazioni
dettagliate e poi la storia del figlio di Sethi II sembrava solo una
leggenda" disse il famoso archeologo.
"A quanto pare non lo è perché, sbaglio
o questa è la sua tomba?" disse sarcastica Lara. "Scommetto che
contiene tutti i tesori del padre".
"Va bene. Ormai ho imparato a fidarmi del
tuo istinto femminile. Chiamerò gli scavatori".
"Bravo, renditi utile!" Rispose lei
cinicamente.
Detto questo Indy prese il cellulare e chiamò
una squadra di scavatori mentre Lara rimase davanti alla piccola parte di
piramide che avevano disseppellito, cercando di dominare il suo istinto che le
diceva di partire e cominciare a scavare da sola.
Avevano impiegato tre settimane ad
individuarla ma lei pensava che ne sarebbe valsa la pena e che i ricavi
sarebbero stati grandi. Non immaginava che la piramide sarebbe stata una fonte
di disgrazie e morte per molti.
Indy tornò da lei.
"Saranno qui fra un paio d'ore" le
comunicò.
La felicità di Lara per la scoperta si offuscò.
"Così tardi!!!!!" disse sconsolata.
"Eh, Già! Questo paese è un
disastro!" le rispose il suo collega.
Ma i due ebbero fortuna. Appena dopo un'ora e
tre quarti gli scavatori arrivarono e si misero subito all'opera. Nonostante
quella non fosse la sua prima scoperta, Lara era emozionatissima. Non sapeva se
per la curiosità di scoprire i favolosi tesori che si diceva fossero racchiusi
nella piramide o per l'avventura con il collega che aveva imparato ad
apprezzare.
I lavori di scavo durarono due mesi,
ostacolati anche dai capricci del deserto ma gli intrepidi avventurieri
arrivarono comunque all'entrata.
Indy, aiutato in gran parte da Lara, cominciò
il lavoro di traduzione.
"Sembra che la piramide sia protetta da
una maledizione" disse Lara dopo aver tradotto una parete.
"Io non credo alle maledizioni"
sbottò Indy.
"Ah, sì! Beh, ti avrei voluto con me,
allora, quando in Egitto dovetti sconfiggere lo spirito di Seth!" gli urlò
Lara arrabbiatissima.
"Appunto, uno spirito" rispose calmo Indy.
Lara gli si avvicinò minacciosa brandendo un
piccone ma Indy le prende l'arma di mano e la riporta in superficie, tirandola
per la treccia.
"Andiamo, bambina!"
"Non sono una bambina, troglodita,
LASCIAMI!!!"
"Va bene, ma voglio dirti una cosa"
disse Indy lasciandola "io non credo alle maledizioni ma quegli egiziani
erano furbi e sicuramente la piramide è piena di trappole in proporzione ai
tesori che contiene quindi attenzione, OK?" le disse Indiana guardandola
negli occhi.
"Va bene, farò attenzione" promise
Lara ormai non più arrabbiata con lui.
Qualche settimana dopo, in casa delle
Halliwell. Le tre ragazze sono in cucina a fare colazione guardando il
telegiornale.
"Ora passiamo alle notizie estere. Due
famosi archeologi: il professore Henry Jones e l'archeologa Lara Croft hanno
scoperto la tomba del faraone Sethi III figlio di Sethi II" annunciò la
giornalista.
"Certo che gli antichi egizi avevano
molta fantasia in fatto di nomi" disse Phoebe.
"Io non ho mai apprezzato l'Egitto. Con
tutte le sue mummie e le sue maledizioni… ci crea sempre un sacco di
lavoro" disse Piper.
"Silenzio, ragazze, sentite!" le
zittì Prudence, che non aveva smesso di seguire la TV.
"Una serie di morti ha sconvolto la città
di Assuan. La polizia crede che sia opera di un serial killer. Questo criminale
uccide le sue vittime strappando loro il cuore ma non hanno ancora capito con
che arma e le vittime presentano numerosi morsi in tutto il corpo" continuò
la giornalista.
"Ma non si vergognano a dare queste
notizie di prima mattina?" chiese Phoebe.
"Io non credo che sia un serial killer, e
voi?" chiese Prue.
"No, ti prego, non dirmelo,
sorellina!" implorò Piper.
"Coincide tutto! I misteri delle morti,
la scoperta della piramide…" insistette Prue.
"Una piramide maledetta?" chiese
Phoebe "Ma che meraviglia! Non ho mai visitato l'Egitto. E poi, credevate
che sapemmo potute stare tranquille durante l'estate?" disse sarcastica.
"Prue, quando credi che dovremmo
partire?" chiese Piper.
"Il prima possibile, quindi domani"
disse Prue sapendo di dare dei problemi alla sorella ma in fondo non era colpa
sua. Dovevano fare il possibile per salvare degli innocenti.
Piper, dal canto suo, era preoccupata. Non
poteva lasciare il suo locale così, non con quei conti in rosso (che in verità
erano pochi dollari ma per lei erano milioni), non voleva litigare con Dan perché
partiva senza spiegargli niente, lui continuava a voler sapere il perché delle
sue frequenti sparizioni e così finivano sempre a bisticciare. Piper aveva
sempre pensato che fosse l'uomo della sua vita ma si stava ricredendo. Ed infine
non sapeva che fare con Leo. Non voleva ammetterlo nemmeno a se stessa ma non
voleva che rischiasse la sua vita. In fondo, doveva piantarla di fare l'Angelo
Bianco ora che non aveva più i poteri per aiutarle.
"Piper, ma ti sei addormentata?" la
richiamò Prue.
"No, no!" rispose sorridendo Piper
"Ma ora devo andare al P3 per organizzare la situazione" disse
alzandosi.
"Ciao" le disse Phoebe.
Piper le salutò e chiuse la porta avviandosi
al bar.
"Intanto io preparo la mia valigia e ti
consiglio di fare altrettanto, sorellina" disse Prue a Phoebe con un
sorrisetto cinico "conoscendoti…" .
"Ah, sì?" rispose Phoebe alzandosi
e cominciò a rincorrere per casa la sorella più grande.
Intanto Piper era arrivata al locale e, ancora
immersa nei suoi pensieri non si accorse di Leo.
"Ciao Piper" la salutò Leo, anche
lui preoccupato.
Piper sobbalzò e si girò verso di lui ,
portandosi una mano al cuore.
"Leo! Mi hai fatto prendere un
colpo!"
"Scusa. Hai sentito di quella notizia in
Assuan, stamattina?"
"Sì, infatti sono preoccupata."
"Dovete stare attente, quel demone è
pericoloso. Antares…"
"Demoni?!? Troppi film dell'orrore,
Leo?" disse con cinismo una voce dalle scale. Ad entrambi era familiare ed
era la voce che Leo odiava di più.
Piper si girò verso le scale.
"Daaaan!" disse Piper e gli corse
incontro. Quando le fu vicina lui la baciò e Leo si mise a trafficare con i
bicchieri per cercare di dominare l'ira.
"Vieni, "gli disse Piper "devo
parlarti".
Così i due si sedettero ad un tavolo.
"Sai, Dan, dovrò andare via per un
po’" Piper si mise a giocherellare con il posacenere. Anche senza
guardarlo capiva che espressione aveva. Era di nuovo arrabbiato.
"Immagino che anche questa volta non mi
darai spiegazioni!" le disse Dan. Si era deciso! Doveva scoprire perché
lei era tanto riservata.
"No, ti sbagli questa volta ti dirò
tutto. Vedi… Prue ha vinto un viaggio e ha deciso di portarci con lei in
Egitto. Staremo via un paio di settimane". Piper alzò gli occhi per vedere
se la sua bugia aveva funzionato. Negli occhi di Dan non c'era più il distacco
e la freddezza che aveva visto tante volte. Aveva funzionato!
"Due settimane senza di te!?!"
chiese Dan piagnucolando. "Ma io non resisterò!"
Vedendolo in quello stato Piper si intenerì.
Si sporse sopra il tavolino e gli accarezzò il volto.
"Non devi!" disse lei e a quelle
parole si baciarono di nuovo.
Circa mezz'ora dopo Dan se ne andò portandosi
dietro la sua ragazza. Piper gli aveva promesso di chiamarlo tutte le volte che
poteva e lui aveva acconsentito di gestire il bar. A quel punto Leo non poteva
più parlarle. Sarebbe dovuto andare a casa delle Halliwell se voleva avvertirle
prima che partissero. Non sopportava Dan ma soprattutto voleva la felicità di
Piper anche se, qualche volta ripensava
a quando lei non sapeva la sua vera identità e a quando e quanto si erano
amati. Tutte le volte aveva una fitta di dolore e nostalgia che lo faceva
sentire depresso. Comunque non doveva piangere sul passato quando avevano da
combattere con il presente. Era convinto che le ragazze, questa volta avessero
bisogno di tutto l'aiuto possibile. Doveva andare con loro.
Più tardi, verso le 18:00, Piper torna a
casa.
"Ragazze, sono tornataaaa!!" urlò Piper
Prue scende le scale seguita da Phoebe.
"Era ora. Ma dov'eri finita? Devi
prepararti le valige e devi fare la cena!" la rimproverò Prue.
"Ma che sorelle gentili, non ci pensate
nemmeno ad aiutarmi, vero?" disse con cinismo Piper "Ero con
Dan…".
In quel momento suonò il campanello. Prue
spinse su per le scale Piper.
"Tu va a fare i bagagli. Alla porta ci
penso io" disse Phoebe "e… Prue, perché intanto non cucini
tu?".
Prue avvicina l'indice e il pollice, come per
dire: sei insopportabile e va in cucina. Phoebe apre la porta e si trova davanti
Leo.
"Ciao Leo, entra pure!" disse
sorridendo Phoebe.
"Ci siete tutte?" chiese il loro ex-
protettore entrando.
"Certo, perché?" rispose Phoebe
disorientata dall'agitazione di Leo. Non l'aveva mai visto così.
"Devo parlarvi. E' importante. Riguarda
il viaggio che dovete fare."
"PRUEEE, PIPEEER VENITE QUI!!!" urlò
la sorellina.
Mentre Leo si stupiva di non essere rimasto
sordo le maggiori delle Halliwell arrivarono in salotto.
"Leo, che ci fai qui?" chiese
stupita Prue.
"Il demone che state andando ad
affrontare è molto pericoloso e non potete farcela da sole. Devo venire
anch'io" disse Leo.
"Tu non vai da nessuna parte!" lo
aggredì Piper "Non hai più i tuoi poteri, che cosa vorresti venire a
fare? Per farti uccidere?"
"No, ma…" cercò di difendersi
Leo.
"Piper ha ragione" disse Prue.
"Già potresti trovarti in pericolo"
convenne Phoebe.
Trovandosi in difficoltà Leo decise di
ubbidire loro.
"Sì, forse avete ragione. Buona
fortuna" e dette queste parole Leo uscì ma si capiva che c'era rimasto
male.
La notte seguente tutte le ragazze dormirono
male. Tutte fecero degli incubi che riguardavano cani ma nessuna diede loro peso
archiviandoli nella mente sotto la dicitura: "sono soltanto sogni!".
Arrivarono ad Assuan alle ore 15:00 circa ed,
essendo partite alle ore 8:00 erano stanche. Si fecero portare da un taxi
all'albergo ed andarono subito a dormire.
Quella notte non fecero sogni strani, forse
perché erano troppo stanche. La mattina dopo erano tutte pronte per dare la
caccia al demone.
"Prue, ma come faremo ad avvicinarci allo
scavo?" chiese Phoebe e, al silenzio della sorella capì che non lo sapeva
nemmeno lei.
"Comunque non possiamo stare qui con le
mani in mano. Io propongo di tentare ad avvicinarci al campo. Magari abbiamo
fortuna e succederà qualcosa" suggerì Piper.
"Va bene, allora andiamo!" disse
Prue. Alcuni minuti dopo, le tre sorelline partivano a tutto gas verso lo scavo
su di una jeep appena noleggiata. Arrivate alla recinzione dello scavo non
vengono fermate da nessuno e le tre ragazze si avvicinano ancora, questa volta a
piedi, fino a che non sentono il rumore di una pistola armata.
"Hey, voi! Dove diavolo credete di
andare?" chiese una voce maschile.
"Ecco, vede, noi…" cominciò Piper
ma fu interrotta da Prue.
"INDIANA JONES?!? Ma è proprio
lei?" esclamò Prue avvicinandosi a lui.
"Ci conosciamo?" chiese Indy,
abbassando l'arma e provocando un sospiro di sollievo da parte delle altre
sorelle.
"No, no, purtroppo, ma io sono, ecco…
una sua grande ammiratrice" mentì Prue.
"Hey, ma mi sta rubando la parte!!!"
protestò Phoebe sottovoce a Piper.
"E ora che succede qui? Non bastano tutti
i guai che abbiamo avuto finora?" esclamò una ragazza uscendo da una
tenda.
"Lara, nessun problema. Vieni qui. Ti
voglio presentare…" cominciò Indy.
"Prudence Halliwell, ma gli amici mi
chiamano Prue" disse Prue.
"Piacere, Prue. Io sono Lara Croft"
disse Lara tendendole la mano.
"Sorelline, venite qui. Voglio
presentarvi le mie sorelle: lei è Piper e lei è Phoebe" disse Prue
indicandole. Le ragazze strinsero la mano a Lara e Indy e li convinsero a farle
rimanere lì con la scusa di poter osservare al lavoro i loro idoli.
"C'è ben poco da osservare. Tutti i nostri scavatori
sono morti in circostanze misteriose e non possiamo permetterci di ingaggiarne
altri, quindi dobbiamo fare tutto da soli. I nostri finanziatori ci
uccideranno!" si lamentò Indy.
"Come sono morti?" chiese Piper.
"Non avete la televisione in America?
Sono stati presi di mira dal Serial Killer. Spero solamente che la sua Lista
Nera non includa anche noi." rispose Lara.
"Però ancora non avere risposto alla
nostra domanda. Se possiamo rimanere qui." insistette Phoebe.
"Beh, se siete pronte ad affrontare i
pericoli del deserto e la ancora più temibile noia… siete le benvenute!"
rispose Indy.
Prue, Piper e Phoebe si guardarono sorridendo
e, dopo cinque minuti, sfrecciarono di nuovo per il deserto per raggiungere la
città dove dovevano prendere i loro bagagli, il preziosissimo Libro delle Ombre
e acquistare delle tende da campo. Le giornate successive passarono bene,
intendo che non ebbero problemi con il demone aiutando i due archeologi nella
loro ricerca del tesoro finché, a circa una settimana dal loro arrivo, una
sera, dopo un'ultima chiacchierata con Indy e Lara, le ragazze andarono a letto
ma questa volta l'incubo si fece più spaventoso. Se avessero osato
confrontarli, ma non lo fecero mai, avrebbero notato che erano pressoché
identici.
Le tre ragazze si ritrovavano dentro la
piramide di Sethi III da sole ed ognuna era entrata seguendo una persona cara:
Prue seguiva Andy, Piper seguiva Dan mentre la più piccola seguiva uno dei
tanti super-fusti amati in precedenza.
All'inizio il sogno era piacevole ma, appena
entrate nella piramide, le ragazze perdevano di vista i loro amori e si
sentivano sole e spaventate. Vagando in un dedalo di corridoi tutte desideravano
solo una cosa: uscire in fretta di lì. C'erano dei rumori strani, là dentro…
Poi all'improvviso, uscendo da un corridoio si
ritrovavano in una stanza. Lì ognuna ritrovava il proprio ragazzo inseguito che
le baciava, ma improvvisamente il ragazzo si tramutava in una bestia, una specie
di cane ma con un lungo muso affilato e denti aguzzi che dilaniava le loro gole.
Questa volta la frase "è solo un sogno" non funzionò con nessuna
delle tre Halliwell che cominciarono ad essere più sospettose e attente a
quello che succedeva loro intorno.
Proprio la sera dopo, Prue decise di fare una
passeggiata per il misterioso deserto. Era quasi notte e l'oscurità stava
cominciando ad avvolgere il mondo. In quel momento Prue si accorse di essersi
allontanata troppo dal campo. Si voltò, un po’ inquietata dalle ombre e dai
rumore della notte desertica quando si accorse di avere qualcuno davanti a lei.
Un uomo che le si avvicinava e aveva qualcosa di familiare nella sua camminata.
Solo allora capì e la rivelazione fu come un pugno in pieno stomaco: Andy.
Titubante, lo chiamò.
"Andy?"
"Prue, cara. Non sai quanto mi sei
mancata" le rispose avvicinandosi. Naturalmente, per via del buio, Prue non
poté notarli ma ciuffi di peli marroni spuntavano dal collo della giacca
sportiva di Andy.
Intanto Lara aveva preso la strada per dove
era andata Prue, sperando di ritrovarla. Non è che ammirava più di tanto Prue
ma non era un motivo per vederla morta.
Lara cominciò ad intravedere delle sagome
poco più avanti a lei ma se non la tradivano gli occhi( e con quel buio era
possibile, si disse) le sembrò di vedere due persone! Cominciò ad avanzare più
spedita.
"Ma come sei potuto tornare?" chiese
incredula Prue.
"Loro hanno detto che avendo salvato
molte vite tra le quali quelle di tre protettrici di innocenti meritavo di
diventare Angelo Bianco. Dato che non potevo più resistere senza di te, ho
deciso di passare a salutarti" rispose Andy e, dette queste parole le mise
una mano dietro al collo e, delicatamente, la avvicinò a se per baciarla. Prue
ebbe un'intuizione istintiva: questo le era già successo. Infatti, all'ultimo
momento, Andy; o almeno qualunque cosa si spacciasse per lui, alzò velocemente
la mano da dietro il collo di lei, la portò sulla guancia e le girò la testa.
Poi la azzannò alla base del collo ma, grazie alla sua intuizione,
Prue si era preparata a qualcosa del genere e usò su di lui il suo
potere scagliandolo lontano. Ora non c'era più niente di Andy in lui e Prue si
stupì che una creatura così tozza e pelosa potesse somigliare anche solo
vagamente ad un essere umano. Improvvisamente, però Prue si sentì debole e fu
costretta ad accasciarsi per terra, perché le cedettero le gambe.
La creatura lanciò un grido e si avventò su
di lei ma si udì la deflagrazione di uno sparo e, dopo un guaito di dolore, la
creatura sparì.
Prue si girò e vide Lara con le sue fidate
pistole, ancora puntate dove prima era quella bestia.
"Ma cosa…"ebbe il tempo di
domandarsi Lara prima di accorgersi di Prue "Oh, mio Dio! Prue! Stai
bene?"
E le corse vicino aiutandola ad alzarsi.
"Sì, sì tutto bene, ho avuto solo un
attimo di disorientamento vedendo quel… quel coso!!!" disse Prue. Per un momento le era venuta alle labbra
la parola demone ma non avrebbe osato
immaginare le domande di Lara per quella sola, semplice parola.
"Credimi, ti capisco. L'ho intravisto
nella luce degli spari. Vieni, ti aiuto a tornare al campo" disse Lara.
Nonostante tutto si stava finalmente affezionando a Prue.
Arrivate al campo Lara si fermò nella tenda
di Prue per capire con certezza la sua situazione di salute quando entrò Indy
con una faccia severa e qualcosa in mano, ma ancora nella penombra.
"Indy" lo chiamò Lara alzandosi
"Prue è stata attaccata da un… un mostro. Ma …cos'hai?" gli
chiese guardandolo in faccia.
"Avevi ragione tu, Lara. L'hai sempre
avuta. Ora ci credo anch'io. Mostri, mummie, maledizioni, incantesimi…
streghe… è tutto vero!" e dicendo questo Indy solleva la cosa che aveva
in mano: il Libro delle Ombre!
"PHOEBEEEEEE!!!" tuonò Prue.
"Ma l'avevo nascosto bene!!!"
protestò Phoebe.
"Oh, mio Dio. Non avrai mica letto
qualche formula ad alta voce, spero" chiese con voce di chi vuole essere
rinfrancata la secondogenita.
"No, ho intuito che poteva essere
pericoloso." rispose Indy. A quelle parole Piper fece un sospiro di
sollievo.
"Ma cosa…" chiese Lara che non
aveva capito una sola parola che stavano dicendo.
"Siamo streghe" ammise Phoebe"
ma streghe buone. Usiamo i nostri poteri per aiutare gli innocenti".
"Quindi gli omicidi accaduti qui questi
ultimi giorni sono ad opera di uno spirito malvagio?" chiese Lara che stava
cominciando a capire.
"Sì. E ora che sapete il nostro segreto
che avete intenzione di fare?" chiese la maggiore delle sorelle.
"Credo che manterremmo il segreto. In
fondo dobbiamo mantenere segreti ben più rischiosi di questo. Uno più uno meno
a questo punto…" rispose Indy.
"Davvero? Grazie, grazie!" esclamò
Phoebe saltando al collo di Indy.
"E come avete intenzione di sconfiggere
quella specie di pelosone?" chiese Lara.
"In genere tutto quello che abbiamo
bisogno per sconfiggere un demone è racchiuso fra le pagine di questo
libro" disse Piper prendendo il libro dalle mani di Indiana.
"E se non dovesse bastare ho qualcosina
io" disse Lara uscendo. Tornò appena due minuti dopo con una decina di
libri sull'occulto. Le ragazze e Indy rimangono a bocca aperta.
"OK" disse Phoebe" fuori
qualche particolare importante, Prue."
"Beh… non so molto. Era tozzo e
peloso, questo me lo ricordo bene e… quando mi ha avvicinata… aveva le
sembianze di Andy".
"Forse può mutare aspetto" disse
Lara. Questa volta era Indy ad essere escluso dalla discussione.
"Aspettate! Leo mi ha detto il suo
nome." disse Piper.
"Forza, che aspetti? Diccelo"
insistette Prue.
"Non me lo ricordo!" disse
disperata la secondogenita. "Aspetta… cominciava con la A e finiva con la
S. Mi ricordo che c'erano anche la T e la N. No, non era Abraxas
era…accidenti… ah, sì ANTARES" si illuminò Piper.
"Bene, allora alla ricerca" suggerì
Phoebe.
Verso le due di notte Lara e Indy
abbandonarono la ricerca.
"Noi ce ne andiamo" disse Indy.
Lara non sembrava d'accordo.
"Ma…" cercò di protestare.
"Niente ma. Non sappiamo nulla di lui
tranne che è pericoloso e non voglio farti correre questo rischio".
Lara rimase senza parole per il tempo
sufficiente di far prendere iniziativa a Indy.
"Arrivederci, Halliwell".
"Ciao" fece in tempo a dire Lara
prima che Indy la portasse fuori.
Le sorelle si misero a discutere.
"Niente!" disse arrabbiata Phoebe
"Niente di niente!".
"Strano ,il libro non ci ha mai deluso
prima d'ora." disse Piper.
"Credo che Leo sapesse qualcosa di più
su quel demone." disse Phoebe.
"Che non ha potuto dirci" convenne
Piper.
"Ma dov'è il nostro protettore quando
serve?" chiese Prue.
"Eccomi" disse Leo entrando nella
tenda "sarebbero bastati un po’ di effetti speciali per creare la luce
azzurra e sarebbe stata un'entrata coi fiocchi".
"Leo" esclamarono all'unisono Prue e
Phoebe.
"E tu che ci fai qui?" chiese fredda
Piper. Ora più che mai pensava che senza poteri sarebbe dovuto rimanere a casa,
magari a litigare con Dan…
"Vi serve aiuto. Nessuna strega di questo
piano astrale ha mai lottato con questo demone" disse Leo.
"Confortante!" disse sarcastica
Phoebe.
"Parlaci un po’ di lui" gli
suggerì Prue "Sapevi che mi ha attaccata?"
"E sei rimasta viva? Sei stata fortunata
Prue o forse si è trasferito da poco nel nuovo corpo e…" Leo cominciò a
parlare fra sé e sé.
"Fai partecipi anche noi, per
favore!" disse Phoebe.
"Antares è una creatura sadica e molto,
molto potente. Si serve delle cose più amate o odiate dalle vittime e le attira
a sé. Una volta avvicinate, Antares dà loro un morso paralizzante alla base
del collo e poi, una volta acquistata nuovamente la sua vera immagine azzanna la
vittima e… beh…"
"Insomma, parla!" lo incitò Piper.
"Beh, mangia loro il cuore perché lì
sono racchiuse le migliori capacità di un individuo. Non fraintendetemi quando
dico "migliori". Questa categoria comprende dalla dote del… della
conoscenza a quella del furto." conclude Leo.
"Prima parlavi di un trasferimento in un
altro corpo" disse Prue.
"Già. La vittima di Antares è scelta a
caso. Se l'attacco del demone non si dovesse concludere ma la vittima rimane
ferita al cuore, alla morte di Antares, il suo spirito andrà nel corpo di
quest'ultima vittima."
"Quindi rischiamo di uccidere il vecchio
corpo di Antares e che il suo spirito si trasferisca in un nuovo corpo?!?"
chiese sconsolata Piper.
"Già. E' per questo che nessuno lo ha
mai annientato completamente" ammise Leo.
"Ma non riuscirà a salvarsi da noi"
affermò Prue.
Tutti guardarono la sorella minore che teneva
gli occhi aperti a fatica.
"Io vado a dormire oppure mi addormento
qui" disse Phoebe che si alzò barcollando.
"Ti accompagno, aspetta!" disse
Piper e si alzo di scatto, uscendo con lei.
"E tu?" chiese Prue a Leo.
"In qualche modo mi arrangerò! Non
preoccuparti e riposati. Buonanotte!" disse lui uscendo.
"'notte!" rispose Prue e si stese
sul sacco a pelo, addormentandosi immediatamente.
Appena uscito, Leo si ritrovò nel rigido
clima della notte desertica. Aveva detto a Prue di non preoccuparsi ma non
sapeva che fare nemmeno lui. La sua prima idea fu quella di ritornare in città,
la seconda, quella di chiedere asilo politico a Piper ma erano entrambe
sbagliate. La città era troppo lontana, considerando anche tutti i pericoli del
deserto (senza contare la minaccia del demone in libertà) e la seconda era
ancor più sbagliata. Se fosse rimasto troppo vicino a lei, sentiva che avrebbe
fatto di tutto per riconquistarla di nuovo e non era questo che voleva. Perché
lei amava Dan. Mentre stava ancora ragionando sul da farsi non notò Piper che
uscì dalla tenda di Phoebe e gli arrivò alle spalle.
"Leo" sussurrò la ragazza.
Lui sussultò e si voltò verso di lei.
"Piper! Mi hai spaventato. Non ti ho
sentito arrivare".
"Che hai intenzione di fare? Vuoi
rimanere fuori tutta la notte?" chiese sempre sussurrando Piper che giusto
quel pomeriggio aveva lottato insieme a Prue per disinfestare la sua tenda dagli
scorpioni.
"Beh… il fatto è che non so…".
"Vieni con me" disse a bassa voce
Piper prendendolo per la mano e dirigendosi verso la tenda.
"No, Piper!" disse a disagio il
giovane.
Lei si fermò e si girò lui fece d'inerzia un
altro passo e si ritrovarono vicini, molto vicini (troppo continuava a pensare
Leo).
"E perché no?". Piper non dava il
minimo segno di volersi allontanare e lo stesso Leo anche se dentro di se
pensava che dovesse andarsene.
"Perché… potrei fare… questo"
disse tutto in un filo di voce Leo mentre avvicinava il volto ancora di più a
quello di Piper. Avrebbe avuto il tempo di ritirarsi da lui se avesse voluto, ma
non lo fece, così, quando Leo finì la frase i due si baciarono, prima
dolcemente poi sempre più appassionatamente. Ma la loro serata romantica finì
con quel bacio. Leo riuscì a dominarsi, anche se una parte di lui voleva di
nuovo averla, ma infine pensò che apparteneva ancora a Dan e quel bacio, pur
appassionato che fosse non significava niente. Purtroppo era sicuro che Piper
non lo amasse più.
Leo si promise di non ricadere più in
tentazione per lei e fu con quel pensiero che gli vagava ancora in testa che si
addormentò, con Piper che già dormiva profondamente contro il suo petto.
La mattina dopo, quando Piper si svegliò, Leo
era ancora addormentato. A guardarlo in quel modo le veniva voglia di baciarlo
di nuovo. Leo si sbagliava a pensare che lei non lo amasse più. Al contrario il
suo amore per lui stava ricominciando a crescere. Pensava, però che fosse Leo a
cercare di allontanarla, eppure una volta si capivano così bene! Non le sfiorò
nemmeno l'ombra del pensiero che lui soffrisse profondamente a starle lontano e
lo faceva soprattutto in rispetto di Dan.
Piper uscì e andò ad incontrare le sorelle
che, già alzate, si erano già messe al lavoro per creare qualche formula che
potessero sconfiggere il demone.
"Incredibile" disse Piper"
Phoebe che si sveglia prima delle 11:00!!!".
"Sì, sì, fai parecchio la spiritosa,
tu" disse Phoebe "Guarda mentre tu ronfavi della grossa, noi che
abbiamo fatto". Porge alla sorella due fogli: uno con degli ingredienti per
una pozione, l'altro con una formula.
"Saranno disponibili tutti gli
ingredienti per la pozione qui, in questo paese dimenticato da Dio?" chiese
Piper.
"Io credo di si" rispose Prue"
in fondo, i rituali africani e soprattutto egiziani sono leggendari".
"Speriamo bene" disse la
secondogenita, ancora non del tutto convinta.
"Almeno oggi potremo ritornare fra la
civiltà!!!" disse entusiasta Phoebe.
Le tre streghe impiegarono un'ora e mezzo per
arrivare in città; dall'apparizione del demone il deserto era rimasto sempre
agitato, come presagio di disgrazie future.
Dopo aver acquistato tute le erbe per la
formula, Phoebe insistette per rimanere per pranzo (era stufa di mangiare cibo
in scatola) e per fare un po’ di shopping. Le altre sorelle si ritrovarono
d'accordo su tutto e, dopo un rifiuto iniziale, acconsentirono di buon grado a
passare la giornata in città.
Dopo pranzo, mentre uscivano dal ristorante
per fare shopping, Phoebe prese un volantino pubblicitario di una discoteca, così
per curiosità ma, appena lo ebbe in mano ebbe una visione.
Fortunatamente le sorelle erano già uscite
perché non avrebbe raccontato loro la visione nemmeno morta.
Si era vista all'uscita della discoteca mano
nella mano con un meraviglioso giovane e, a costo di litigare con le sorelle,
sarebbe andata a ballare, quella sera. Era più che sicura che quell'uomo era
l'uomo dei suoi sogni ( lo aveva già detto milioni di volte, ma che importava?
Chi non risica non rosica) e si affrettò a uscire.
Per tutto il giorno aveva assillato le sorelle
di lasciarla andare ma, questa volta non avevano voluto sentire ragioni. Non
aveva raccontato loro della visione, aveva solo detto che voleva assolutamente
rimanere fuori quella sera. Stavano tornando all'accampamento ed ancora stavano
discutendo.
"E dai, sorelline! Sono sicura che
nemmeno la mamma sarebbe stata così severa!"
"No, non se ne parla. Con un demone in
circolazione, tu vorresti andare in discoteca?" le rispose Prue.
Disperata, Phoebe disse la prima cosa che le
venne in mente, vedendo Leo avvicinarsi al punto dove loro stavano ancora
parlando disse.
"Verrà Leo con me! Con lui non sarò
indifesa."
"Cosa dovrei fare, io?" chiese Leo
sentendosi interpellare.
"Leo, prova a convincerla tu. Vuole a
tutti i costi andare in discoteca, stasera e vuole che tu l'accompagni"
disse Piper.
Il povero Leo si trovò in crisi. Che doveva
fare? Accontentare la più piccola o farsi detestare dalla secondogenita?
Poi guardò Phoebe che intuì i suoi pensieri
e divenne triste.
"Se vado io con lei non sarà in
pericolo" disse Leo.
Nessuno si aspettava questa risposta. Piper
sgranò gli occhi per un attimo. Aveva sperato che Leo avesse un minimo di
buonsenso mentre Phoebe era raggiante.
"Accontentiamola, Piper, altrimenti ci
tiene il muso per due mesi e, forse ha ragione, con Leo non correrà alcun
pericolo. Non avrà più i poteri ma è pur sempre un uomo e spero che sappia
ancora difendere una ragazza." disse la posata Prue.
"Promettici che non le accadrà
niente" gli intimò Piper prendendolo per la maglietta.
"Va bene, ve lo prometto. Basta che mi
lasci"
"Sarà meglio" disse Piper
lasciandolo andare.
La sera, in discoteca Phoebe si diverte da
matti. Aveva avuto la sensazione che Leo non le si fosse staccato di torno, ma
si sbagliava. Non lo intravide che poche volte e quando, finalmente, arrivò il
bel fusto della sua premonizione e la invitò a ballare Leo sembrava essere
volatilizzato.
"Certo che è un ragazzo discreto!"
pensò Phoebe soddisfatta dell'intimità che aveva. Però era anche un po’
preoccupata.
"Che ne dici di uscire un po’?" le
chiese il suo cavaliere che risultava chiamarsi David.
"D'accordo!" rispose Phoebe
guardandosi intorno cercando per l'ultima volta di trovare Leo. Appena uscita
dalla discoteca, mano nelle mano con David ebbe una visione così reale che
rimase senza fiato e rabbrividì attirando l'attenzione del suo cavaliere.
"Che c'è?" chiese lui.
"Niente, è solo che non mi aspettavo
fosse così freddo" disse lei con un falso sorriso.
Aveva avuto una visione orribile che le aveva
fatto venire voglia di scappare via da lui. Aveva visto Leo di fronte a David
che stava dicendo qualcosa di incomprensibile, perché borbottava. Riuscì solo
a capire "serata" e,
quando David finì di parlare vide Leo farsi sempre più trasparente fino a
diventare una specie di spettro.
"David è uno stregone!" urlò
dentro di sé inorridita Phoebe.
Si augurava con tutta se stessa che la parola
"sera" stesse a significare la durata dell'incantesimo.
"David, sai devo proprio andare. Mi
dispiace molto ma… credo di essere in ritardo. Ti prometto che domani sera
torno di nuovo e stiamo un po’ insieme, OK?" improvvisò Phoebe.
"Va bene, ma almeno dammi un ultimo
bacio" disse David.
Leo, da quando era diventato spettro, aveva
sempre seguito Phoebe e aveva cercato di farla allontanare da lui in tutti i
modi. Benedisse il suo potere quando, appena uscita, Phoebe ebbe una visione e
credette di avere intuito ciò che aveva visto. Sperò che se ne andasse allora
ma quando sentì le parole del demone ebbe un tuffo al cuore. Vide allora David,
alias Andy ,alias Antares avvicinarsi
al collo di Phoebe. Con un ultimo gesto di disperazione raccolse tutta la sua
concentrazione e spinse Phoebe di lato proprio mentre i denti appuntiti della
creatura sarebbero affondati sulla tenera carne delle sue spalle.
Phoebe, allora, spiccò un salto e gli diede
un calcio alla testa, facendogli scricchiolare la mascella.
"Forza, Leo, scappiamo" urlò Phoebe
e corse verso la jeep sperando che anche l'angelo facesse altrettanto.
Arrivati alla piramide Phoebe subì lo sguardo
interrogativo delle sorelle.
"Come mai così presto Phoebe?"
chiese Prue "Il coprifuoco era a l'una perché solo alle 11:45?"
"E dov'è Leo? Aveva promesso che sarebbe
rimasto sempre con te!" disse furiosa Piper.
"Leo è qui" disse indicando lo
spazio vuoto vicino al suo fianco destro.
"Potresti spiegarti meglio?" chiese
Prue.
"E va bene!" sospirò Phoebe"
Ero tranquillamente in disco che ballavo quando ad un certo punto mi si avvicina
un bel ragazzo che mi invita a ballare. Io accetto e dopo circa quindici minuti
usciamo. Mi ero preoccupata perché dall'arrivo del ragazzo Leo era sparito.
Pensavo che mi volesse lasciare un po’ di privacy ma non era così."
Anche se le altre sorelle non stavano capendo
niente di quello che stava dicendo Phoebe la lasciarono continuare.
"Appena uscita ho avuto una premonizione.
Il ragazzo che diceva qualcosa davanti a Leo e Leo che diventava una specie di
fantasma"
"Oh - mio - Dio" declamarono
all'unisono Prue e Piper.
"Poi quella creatura che credevo un
ragazzo ha cercato di mordermi e Leo mi ha spinto di lato. Io gli ho dato un
calcio al viso e credo di non avergli fatto troppo bene. Poi… sono
scappata".
Phoebe finì il suo racconto ed abbassò la
testa, per nascondere le lacrime.
"Hey, vieni qui" la chiamò
dolcemente Prue e la abbraccio, cullandola dolcemente. Lo stesso fece Piper.
"Ho paura che per colpa mia Leo debba
rimanere spirito per sempre!" disse Phoebe piangendo a dirotto. Ma proprio
a quelle parole Leo cominciò a materializzarsi di nuovo. Le tre sorelle lo
guardarono, stupite.
"Leo, per fortuna l'incantesimo è
finito!" disse Phoebe andando ad abbracciarlo.
"Calmati, non è successo niente, sto
bene!" Leo cercava di consolarla ma Phoebe non sembrava calmarsi. Poi,
lentamente, smise di piangere e si girò verso le sorelle.
"Ora basta! Ha combinato abbastanza
danni. Andiamo a fargliela pagare" disse determinata la più giovane,
trovandosi d'accordo con le altre due.
"Vado a prendere la pozione e la
formula" disse Prue.
Piper lanciò un occhiataccia a Phoebe,
facendole capire che voleva parlare a quattr'occhi con Leo.
"Ehm… aspettami Prue, vengo
anch'io!" disse e corse dietro la maggiore.
"Leo" disse Piper "quando ti ho
imposto di rimanere a casa non mi hai ascoltato. Ora te lo chiedo per favore.
Per favore non ci seguire. Potresti essere in pericolo là dentro."
"Ma, anche tu!" disse calmo il
ragazzo.
"Io sarò con le mie sorelle. Il potere
del trio ci proteggerà. Tu non avresti nessuna difesa." Piper lo guardava
con occhi imploranti e Leo decise di accontentarla.
"Piper, vieni, entriamo" disse
Phoebe. Piper si girò verso le sorelle che l'attendevano all'entrata della
piramide, poi si voltò verso Leo.
"D'accordo, te lo prometto" le
disse.
"Grazie" disse Piper dandogli un
bacio su una guancia e corse per raggiungere le sorelle all'entrata del reperto.
Leo rimase a guardarla fino a che, lei e le
sue sorelle, furono sparite all'interno della piramide. Poi si avvicinò anche
lui all'entrata.
Circa quindici minuti dopo sentì delle voci e
dei rumori come di lotta. Rumore di passi pesanti, veloci. Rumori di scarpe in
corsa. Poi, una sola voce prevalse. Leo infranse la sua promessa ed entrò. Si
stupì (ma non più di tanto) di vedere la piramide illuminata a giorno con la
luce delle torce. Man mano che si avvicinava alla voce la paura cresceva in lui.
Aveva riconosciuto la sua proprietaria.
"Leo,
sei tu? Aiutami!"
Sconvolto dall'ansia e dalla paura, Leo non si
accorse di non aver fatto alcun rumore per essere riconosciuto.
Appena entrato nella stanza vide Piper. Il suo
cuore ebbe un'esitazione e per un attimo non riuscì a respirare.
Piper giaceva per terra, in un lago di sangue.
Dove prima aveva il fianco destro, ora aveva un profondo morso.
Il ragazzo si impose di non guardarlo ma era
certo che se lo avesse fatto da vicino avrebbe potuto vedere tutto: quello che
rimaneva dell'osso del bacino e gli intestini o qualcos'altro per nulla
piacevole. Si avvicinò alla ragazza e la prese fra le braccia.
"Piper…" le disse e non fu capace
di dirle altro. Poi si rianimò.
"Prue,
Phoebe! Venite, presto!" urlò il ragazzo, tenendo stretta fra le
braccia la sua amata Piper. Ma, non era un lampo d'odio e di preoccupazione
quello che passò per un attimo negli occhi della ragazza?
Qualunque cosa fosse stata spari subito,
lasciando il posto al dolore sia fisico che morale.
"Ora stai tranquilla, Piper. Quando
arriveranno le tue sorelle, sarà tutto a posto." disse Leo cercando di
rincuorare la ragazza "Adesso…"
Lei lo zittì poggiandogli un dito sulle
labbra.
"Mi dispiace doverti lasciare, Leo, ora
che finalmente avevo capito che ti amavo veramente, quel demone ci ha
divisi" disse Piper.
Gli occhi del giovane si riempirono di lacrime
ed abbracciò la ragazza. Lei ricambiò il suo abbraccio e gli appoggiò la
guancia sulle spalle. Rimasero fermi in quella posizione per alcuni minuti,
prima che Piper tirasse improvvisamente Leo verso di se e lo mordesse dietro il
collo. L'angelo si accasciò a terra, incapace di muoversi. Quando fu
risollevato dal demone poté vederlo in faccia. Poteva benissimo essere la
reincarnazione di Anubi: il nero muso affilato di sciacallo, le orecchie a
punta, gli occhi iniettati di sangue e le mani terminanti con lunghi e affilati
artigli.
Antares si preparò a completare il rito con
la sua vittima.
"Con il cuore puro di un Angelo Bianco e
con le sue conoscenze, potrò sicuramente scegliermi soci degni" ringhiò
Antares avvicinando sempre più il muso al cuore di Leo.
Appena le zanne affilare del mostro
penetrarono la pelle di Leo, Piper entrò .
"NO!!!" urlò ed alzò le mani per
bloccarlo.
"Non farlo!" disse Leo
"altrimenti assorbirà il tuo… potere". Fece uno sforzo sovrumano
per non gridare. Le zanne del mostro gli stavano letteralmente frantumando le
costole. Arrivarono anche Prue e Phoebe mentre Leo perdeva conoscenza.
"Presto, leggiamo la formula" disse
Prue appena vide cosa stava succedendo. Se Antares avesse contaminato il cuore
di Leo sarebbero state obbligare ad ucciderlo.
Phoebe gettò la pozione addosso al demone e
le tre sorelle intonarono in coro.
"Demone crudele, in questo mondo risvegliato
ascolta
le nostre parole, noi siamo il tuo fato
che
tu in questo mondo possa spirare
e con
te gli altri mostri in passato venutesi a creare."
Mentre le tre streghe pronunciavano per tre
volte la formula, Antares si sentiva sempre più debole, ma se voleva
resuscitare doveva ferire il cuore del giovane angelo.
Ad un certo punto, le braccia non ressero più
il peso del ragazzo e Leo cadde a terra. Il demone fu avvolto dalle fiamme e di
lui non rimase che un mucchietto di cenere. Finalmente di Antares rimase solo un
brutto ricordo. Finalmente era stato sconfitto, ma… c'era un prezzo da pagare?
Leo fu portato d'urgenza in ospedale,
accompagnato dalle Halliwell e per tutto il tragitto e per tutto il tempo che
Piper rimase al suo fianco non pensò ad altro che all'incantesimo che inverte i
poteri. Riuscì, però a far prevalere la ragione all'amore che provava per il
ragazzo pensando che, se Antares lo avesse veramente ferito e lei lo avesse
salvato non se lo sarebbe mai perdonato. Non le rimase altro da fare se non
sperare che si sarebbe salvato senza essere stato contagiato. Rimase sveglia
tutta la notte vicino a lui. I medici dissero che avevano fatto tutto quello che
era in loro potere per salvarlo. Non potevano fare altro.
Rimase sveglia accanto a lui pensandosi sempre
più responsabile per quanto era avvenuto ma, ad un certo punto della notte, si
addormentò, stremata.
Al contrario delle notti precedenti
all'uccisione di Antares, questa volta fece un bellissimo sogno. Sognò che Leo
veniva perdonato da Loro e riceveva di nuovo i poteri da Angelo. Lei era felice,
ma allo stesso tempo triste. Se Leo fosse diventato di nuovo Angelo Bianco, se
ne sarebbe andato e questa volta per sempre.
Si svegliò di soprassalto la mattina e trovò
la stanza vuota e in ordine.
Leo era sparito! E se fosse…
Uscì di corsa fuori della porta e trovò le
sue sorelle intente a fare colazione.
"Buongiorno, sorellina!" la salutò
allegra Phoebe.
"Ma… Leo?" chiese Piper.
"Ma come, eri in stanza con lui e non ti
sei accorta di niente?" chiese a sua volta Prue "Questa notte è
migliorato ed è stato trasferito."
"Dove?" chiese Piper.
"Se non erro nella 312 ma… "disse
Phoebe, ma la sorella era già corsa via "non ne sono sicura!" finì.
"Andiamo" disse Prue e si
incamminarono verso la stanza di Leo.
Arrivate davanti alla stanza Piper disse:
"Voi aspettate qui fuori."
Le sorelle, deluse si misero ad origliare.
Appena entrata Leo la chiamò.
"Piper!"
"Leo, come stai?" chiese
avvicinandosi.
"Bene."
"E' tutta la notte che mi tormento. Mi
dispiace, è stata tutta colpa mia" gli disse abbracciandolo. "Non ti
ha mica ferito…"
"No," rispose il ragazzo "non
ti preoccupare. Non è colpa tua. Sai ho un notizia supenda. Mi hanno ridato i
poteri."
"Fantastico!" disse Piper con
felicità che non provava.
"No, non la pensi veramente così, ma
forse posso rimediare" disse Leo ed una luce azzurra illuminò la stanza.
"Sta arrivando un'infermiera!"
disse Phoebe e a quelle parole l'infermiera entrò.
Piper la bloccò e Prue la rimandò fuori
della porta, richiudendola e bloccandola. Piper sbloccò il tempo e Leo tornò.
"Beh, che sei andato a fare? Hai appena
ricevuto i poteri e già scappi?" chiese un po’ irritata Phoebe.
"Niente affatto. Ho chiesto a Loro di
diventare il vostro Angelo Bianco e loro hanno accettato. D'ora in poi potremo
rimanere sempre insieme" disse a Piper mentre i loro volti si avvicinarono.
Prue trascinò Phoebe alla porta mentre l'infermiera bussava per entrare.
"Credo che la visione del futuro che
abbiamo avuto, almeno per loro, sia la stessa. Almeno in parte" disse
Phoebe.
"Già, non sarò esperta in premonizioni
ma credo che avremo un matrimonio in vista, entro la fine dell'anno"
rispose Prue mentre si allontanava per il corridoio con la sorella minore a
braccetto mentre l'infermiera spingeva fuori dalla stanza anche Piper che
raggiunse correndo le sorelle e, tutte a braccetto l'una con l'altra uscirono
dall'ospedale.
Presto Leo si sarebbe rimesso e sarebbero
potute tornare a casa ma anche se Piper aveva scelto l'uomo della sua vita
avevano ancora molti problemi e difficoltà da superare, ma ognuna nel proprio
cuore era sicura che se fossero rimasti uniti ce l'avrebbero fatta.
FINE
Scritto da Kika
Fatemi sapere come se vi è piaciuto. Aspetto risposte. Ciaoooo