Streghe Italia Fan Fiction

2060 MP3


Riassunto: le tre sorelle hanno dei problemi a fare le baby-sitter e le loro nipoti non sanno nulla di loro...

Data: 12-04-2001

Adatto a: tutti

Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Streghe Italia", e che tutti i personaggi di "Streghe / Charmed" utilizzati nel racconto sono di proprietà Warner Bros Television / Spelling Entertainment, e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.


Un bellissimo pomeriggio soleggiato a San Francisco. A casa Halliwell suonarono al campanello.
Mezza incavolata, Piper andò ad aprire la porta.
“Ragazze, non va bene tutta questa ressa per aprire la porta. Forse dovremmo organizzare dei turni, non credete?”
Aprì la porta e si trovò davanti una sua giovane vicina.
“Ciao Piper, allora, sempre d’accordo a tenerlo?” chiese la ragazza.
“Non ti preoccupare Elis, Saremo felici di guardarlo per un po’, non è vero Martin?”
“Sicuramente!” disse il bambino ridendo e fuggendo dentro casa.
“Certo che è vivace, non credi?” disse Piper.
“Ha solo sei anni” rispose la madre “Ci vediamo dopo tesoro” disse ad alta voce verso il piccolo. “Ciao Piper”
“In bocca al lupo per il tuo esame, Elis” le gridò dietro Piper
“Crepi!” rispose la ragazza correndo via. Piper chiuse la porta con un leggero sorriso sulle labbra, poi si voltò, per parlare al bambino.
“Allora, Martin” disse ma si accorse che il bambino era sparito “Prue, PHOEBE, che ne direste di scendere a darmi una MANO?” urlò verso le scale. Poi, come se non bastasse, intravide una luce azzurra apparire vicino a lei.
“No, via, dalla porta” disse prima ancora che il ragazzo assumesse contorni definiti. La luce, però scomparve, mentre il ragazzino fece capolino dalla porta di cucina.
“Con chi parlavi?” chiese incuriosito.
“Con…con Kit” disse la ragazza, andando a grandi passi verso la malcapitata micetta che si era trovata lì per caso “Sai, deve uscire ogni tanto, sennò non fa mai moto e alla fine ingrassa” alla sua risposta Martin si mise a ridere mentre Piper portava la micia fuori. Appena aperta la porta si trovò davanti Leo.
“Ciao Piper”
“Leo! Che bella sorpresa! Vieni, entra. Senti, potresti farmi un favore? Fai conoscenza con Martin mentre io vado a cercare quelle scansafatiche delle mie sorelle. Grazie, sei un tesoro” gli disse dandogli un bacio sulla guancia e salendo le scale di corsa.
“Veramente non le avevo nemmeno risposto” pensò il ragazzo “Mah, le donne!”
“Ciao piccolo” disse al bambino, tanto per rompere il ghiaccio.
“Non sono un bambino” disse Martin imbronciato. Gli diede un calcio su uno stinco e cominciò a correre per casa.
“Ohi, Piper vieni giù, dove sei finita?” chiese il ragazzo
“Eccoci!” disse Phoebe scendendo finalmente con le tre sorelle per le scale.
“Dove hai messo Martin?” chiese trucemente Piper
“Quell’angioletto mi ha dato un calcio su uno stinco e ha cominciato a correre per casa”
“I bambini non fanno mai niente per niente” disse saggiamente Prue
“Forse lo hai offeso senza volerlo” ipotizzò Phoebe
“Dobbiamo trovarlo” disse disperata la media
“Non ti preoccupare, dove vuoi che sia andato? Non sarà mica uscito!” rispose la maggiore
“Sono quassù, venite a prendermi se ci riuscite” disse con fare provocatorio Martin dal piano di sopra.
“Se potessi volare ti avrei già raggiunto” rispose cinicamente Phoebe
“Forza, andiamo” disse Prue cominciando, seguita dagli altri, a rincorrerlo per tutta la casa. Il bambino riuscì a evitare tutti e quattro i suoi inseguitori.
“Hey, streghe sono qui!” disse il bambino dal salotto
“Streghe a noi, ma come ti permetti?” disse Phoebe risentita e insospettita dalle parole del piccolo.
“Di la” disse Piper, indicando la sala
“Befane, venite a prendermi se ci riuscite, o siete fatte vecchie?”
“E’ di sopra!” affermò Prue
“Di sopra?!? Ma come ha fatto?” si chiese Piper
“Oddio, il Libro” disse Phoebe preoccupatissima e corse in soffitta seguita dalle sorelle. Quando entrarono in soffitta videro Martin leggere il Libro delle Ombre.

“Il potere del trio posso bloccare
Così come le generazioni future
L’avvenire cambierà
E solo lo spirito vivrà”

“Leo, LEOOOO che sta’ succedendo?” chiese la media
Il ragazzo entrò di corsa in soffitta appena in tempo per vedere le tre sorelle svanire nel nulla.
“Piper, Prue, Phoebe!”
“Missione compiuta” disse cinicamente il bambino
“Non credo proprio. Anzi, penso che tu sia in un bel guaio”
“Oh, è rimasto l’amico. Piccola dimenticanza, non ti preoccupare, ti uccido subito”
“Mi spiace per te, ma è rimasto l’Angelo” disse Leo guardando trucemente il bambino che gli aveva portato via le sorelle sotto i suoi occhi. Martin rimase un attimo disorientato perché non aveva calcolato quest’intoppo, ma rimanendo spavaldo gli rispose
“Oh, no. Hai sbagliato i tuoi calcoli caro mio. Riuscirò a ucciderti come ho fatto con le sorelle”
“Chiedo i poteri dell’aldilà per poter scoprire la verità” recitò Leo. Era una formula da usare nei casi di particolare urgenza che donava praticamente poteri assoluti per una decina di minuti (le cavolate che invento quando mi ci metto, vero? ;-) ). Mentre il ragazzo aspettava la conferma del caso di pericolosità dai famosi Loro, il demonietto lo attaccò con un soffio mortale, che Leo, ricevuta la risposta, annullò con un soffio angelico e il bambino venne scaraventato contro il muro.
“Bazzecole, demone da quattro soldi. Perché non chiedi alla mamma di rispiegarti come funziona il tuo potere?”
“Ohi, non pensavo che voi Angeli, poveracci come siete, foste tanto potenti”
“Visto, anche i poveracci a volte vengono sottovalutati” gli rispose il ragazzo legandolo ad una sedia, o meglio, tentando di legarlo ad una sedia dato che Martin si dimenava e scalciava.
“Insomma, una mano non sarebbe sgradita” mormorò il ragazzo fra i denti riuscendo con fatica a legare il bambino. Improvvisamente apparve anche Nicola.
“Mi hanno avvisato e raccontato tutto. Andiamo di sotto, alla TV” ordinò e precedette i due di sotto. Leo lo guardò stupito.
“Metti su AU” disse il ragazzo.
“Nicola, non so se hai capito che la situazione…” cominciò Leo.
“E dammi retta una volta!” lo liquidò Nicola. Appena eseguiti gli ordini di Nicola sullo schermo apparvero le immagini delle ragazze.
“Ma che storia è questa?” chiese Leo.
“Loro hanno avuto problemi a metterci in contatto con le tre Halliwell e dovremmo accontentarci di questo” spiegò il ragazzo.
“Per fortuna non sono morte ma… dove sono”
“Penso che con un po’ di pazienza si chiarirà tutto” disse Nicola. “Hem… abbiamo lasciato quell’angioletto legato alla sedia di sopra. Dobbiamo portarlo giù, andiamo”
Dopo alcuni minuti i due angeli scesero le scale trascinando la sedia dove Martin urlava come un ossesso di lasciarlo andare o sarebbe stato peggio per loro e cose del genere (I demoni sono monotoni, vero?)
“IL LORO DESTINO E’ STATO SEGNATO DAL MOMENTO IN CUI SONO SPARITE! LE UCCIDERÒ E LA LORO STIRPE SARA’ CANCELLATA”
“E piantala!” gli disse Nicola, dandogli uno scappellotto
“Però… pensandoci bene potrei uccidere anche voi, il risultato sarebbe lo stesso” disse Martin con un’espressione fra il truce e il cinico.
“Ma come fai a ucciderle se sei qui” gli chiese Leo con tono canzonatorio
“Sveglia amico” rispose Martin” Le tre sono nel futuro”
“Cosa?” chiesero i due in coro
“Avrei dovuto ucciderle ma ho interpretato male il senso dell’incantesimo e si sono trasportate avanti nel tempo, ma non ci sono problemi, la ci sono io cresciuto” spiegò il ragazzino
“Menti!”
“Ce lo sapremo ridire Angelo!” rispose Martin mettendosi a guardare la TV, e imitato subito dagli altri.
Le tre sorelle si trovarono un una soffitta, diversa dalla loro. Vicino ad un leggio, c’era una ragazza sui venti anni con lunghi capelli color miele e occhi verdi che sfogliava il Libro delle Ombre. Prue si avvicinò alla ragazza e cominciò:
“Hey, senti… ti spiacerebbe dirci…” si accorse che la ragazza non la degnava di uno sguardo “TU CHE LEGGI IL LIBRO!!!” le urlò, ottenendo il risultato di prima.
“Non ci sente” disse Piper, sconsolata
“Ci penso io non vi preoccupate” disse Phoebe decisa, andando al quadrante degli spiriti, afferrò l’indicatore e lo lanciò alla ragazza, prendendola in testa.
“Ahi!” esclamò lei, poi disse ad alta voce verso le scale “MANDALA!!! La vuoi piantare di usare il tuo potere per farmi scherzi? Va bè che hanno tolto la storia degli incantesimi a scopo personale, ma così si esagera!”
“Cosa?” rispose una voce dal piano di sotto.
“Continua a non vederci, ma che sta’ succedendo?” chiese Prue. Si accorse che il Libro che la ragazza aveva in mano era il Libro delle Ombre “Ma questo è il NOSTRO Libro!”
Una nuova ragazza, presumibilmente Mandala, fece capolino dalla porta. Aveva capelli neri ricci e occhi di un verde intenso. Si rivolse alla sua amica dicendo “Guarda, Madison, che io ero di sotto e stavolta non c’entro. Non ho fatto niente”
“La stessa cosa che hai detto l’ultima volta, vero?” rispose Madison con sarcasmo.
“Maddy, guarda” disse Mandala indicando all’amica l’indicatore del quadrante degli spiriti fluttuare in aria, verso il quadrante e cominciare a scrivere.
“Smettila, non è per niente divertente, lo sai?” disse Madison verso Mandala.
“Ma non sono io, guarda” disse Mandala uscendo. Maddy prese un blocco e trascrisse le lettere che indicava il quadrante.
“Si muove ancora?” chiese Mandala dal piano di sotto
“Sì, vieni su. Ha scritto qualcosa ma è incomprensibile” dopo pochi secondi la ragazza raggiunse la prima “Guarda, ha scritto SPELL4SEE. Secondo te significa qualcosa?”
“Sei sicura di aver scritto bene?” chiese la brunetta prendendole il foglio di mano.
“Ma perché le minori di questa famiglia non hanno mai fiducia?” chiese Madison esasperata
“Sarà destino” le rispose Mandala con una punta di sarcasmo nella voce, continuando a guardare il foglio.
“Comunque sia, destino o no, io ho scritto bene. Non è vero, spirito?” chiese la minore girandosi verso il quadrante. L’indicatore si posizionò sul SI’ e Maddy sorrise soddisfatta.
“Ma non ha senso, spell4see” protestò Mandala
“Significa «incantesimo per vedere» non mi sembra tanto difficile” disse una terza ragazza entrando all’improvviso. Anche lei aveva lunghi capelli color miele ma a differenza di Madison, oltre ad essere più grande di quasi un anno, aveva grandi occhi marroni.
“Da quant’è che origli, Marine?” chiese Maddy scocciata.
“Da abbastanza, quanto basta per aver capito la situazione. Madison, cerca qualcosa sul Libro” poi, sottovoce a Mandala “Quanto?”
“Dieci secondi e ha già risolto il problema” rispose la ragazza sottovoce.
“Confermato” disse Marine, sempre sottovoce
“Avevo visto qualcosa giusto… qua. Ecco. Per vedere e sentire le cose passate che giacciono nel presente” lesse la ragazza. Mandala e Marine si batterono il cinque.
“Sempre in forma” disse Marine
“Beh?” chiese Madison
“Niente, va’ pure avanti” la esortò Mandala
“Per me va bene, forza ragazze, leggiamolo”
Le tre amiche si avvicinarono e lessero insieme la formula.

“Che i miei occhi possano vedere
Quello che a questo tempo non può appartenere
Che le mie orecchie possano ascoltare
La voce di chi non può più parlare
Che le anime dell’aldilà
Che adesso sono qua
Possa io capire
E con loro interagire”

Appena letto l’incantesimo le tre sorelle; Prue, Piper e Phoebe apparvero nella stanza un po’ sfocate. Appena le videro, le tre ragazze esclamarono in coro
“Nonna!!!”
“Nonne?” chiesero le tre sorelle stupite
“Nonna Phoebe, sei ringiovanita.” Disse Marine
“No, scusate, ci dev’essere un equivoco spaventoso. Dieci minuti fa eravamo in casa nostra, un demonietto bambino ci ha fatto un incantesimo e ci siamo ritrovate qui. Ora, ho tre domante: 1) dove siamo 2) chi siete 3)perché avete il nostro Libro” disse come al solito Prue, che detestava le situazioni nelle quali non capiva niente.
“Un momento, dieci… dieci minuti fa che giorno e anno era?” chiese Madison
“Il 16 giugno 2001” rispose Piper con naturalezza
“Volete sapere una bella cosa?” chiese Mandala giocherellando con i suoi capelli “ oggi è il 7 giugno 2060
“COSA?!?” esclamarono in coro le tre sorelle
“Mettetevi sedute che vi raccontiamo tutto, ok?” disse Maddy
Le tre sorelle, evidentemente scombussolate e le tre amiche si trasferirono al piano di sotto. Si trovarono in un salotto moderno e si resero facilmente conto che quella non era Villa Halliwell.
“Forza, cominciate a spiegare, sono curiosa” disse Phoebe
“Dunque, le nostre madri, cioè le vostre figlie sono nate nel 2010, all’incirca” disse Mandala
“Ah sì?” chiese Piper curiosa “ E come la chiamerò?”
“Ma soprattutto con chi mi sposerò io?” chiese Prue
“Dunque, ti ricordi…” cominciò Mandala ma Marine le tappò la bocca prima che potesse parlare
“No! Lo sai anche tu, Prue, quello che sta’ per essere detto può cambiare tutto”
“Hai ragione, scusa”
“Comunque mia madre si chiama Margaret, quella di Madison, Melinda e infine Mariel”
“Questo nome l’ha scelto Nicola, ne sono sicura” pensò Phoebe
“Continuate” le invitò Piper
“Dopodiché, nel 2040 siamo nate noi. Marine è la più grande, poi viene Mandala e la più piccola sono io” disse Madison
“Ho perso il filo, le vostre madri dove sono adesso?” chiese Piper
“A San Francisco. Noi ci siamo trasferite a New York, al centro di un altro pentacolo” rispose Maddy.
“E Mariel ti ha lasciata andare?” chiese stupita Phoebe rivolta a Marine
“Nonna, non sono più una bambina!” rispose la ragazza, mezza offesa
“È vero, scusa!” disse Phoebe imbarazzata
“Ed ora la disgrazia” cominciò Marine
“Più o meno quello che è lei” disse sottovoce sorridendo Mandala
“Guarda che ti ho sentito!!! Comunque, dicevo nell’arco dell’anno 2050 voi… ci avete lasciate”
“E come?” chiese Prue
“Prue! Non possono, dovresti saperlo” disse Piper
“Il futuro è già abbastanza condizionato, credimi, e poi tu sapevi già di Melinda” disse Phoebe
“Sì, però…” rispose Piper non del tutto convinta comunque Mandala eliminò ogni suo dubbio raccontando tutto.
“Nonna Prue è morta in un incidente ferroviario”
“E voi di vecchiaia” disse Marine
“Che fine indecente per delle streghe” disse Phoebe amareggiata
“In tutta questa storia però manca qualcosa: i vostri papà” disse Prue
“Margaret si è sposata con Julian Weisz, un uomo atletico e in gamba” disse Marine
“Melinda con Brian Krause, che è un attore carino e abbastanza famoso, non per niente è mio padre” disse Maddy
“Il mio papà è Tom Reeves, un uomo d’affari. È ricco sfondato e ci ha aiutato per il trasferimento” disse Mandala
“Però, Margaret non se l’è cavata male!” commentò Prue
“Sinceramente preferisco un uomo atletico ad un riccone, sorellina” rispose Phoebe
“Infatti hai dato non pochi problemi a Margaret, nonna Phoebe” si intromise Marine
“Potete farci il favore di chiamarci per nome? Mi sento a disagio a essere chiamata nonna, e mi sento anche più vecchia” disse Piper.
“Beh, che potete fare per questa situazione assurda? Ci potete far tornare a casa? Mi sento molto a disagio come spirito!” disse Phoebe.
“A proposito di poteri, quali avete voi?” chiese Piper
Le tre cugine si scambiarono un’occhiata, si presero per mano e dissero in coro:
“Noi siamo le streghe più potenti di tutti i tempi”.
“Wow” rispose Prue
“E questo perché?” chiese Phoebe
“Francamente non lo sappiamo, le generazioni precedenti a quella delle nostre madri è ignota, ma penso che molto sia merito vostro o delle vostre antenate.” Spiegò Marine
“Io per esempio ho il potere della telecinesi, della proiezione astrale e posso guarire” disse Mandala
“Io invece posso volare, ho le premonizioni e posso generare fulmini” disse Marine
“E io, non da meno, posso teletrasportarmi, bloccare il tempo e controllare il fuoco” disse Madison.
“Ma questi sono i nostri poteri, sommati a quelli…” cominciò Piper
“A quelli di chi?” chiese Marine
“Piper!!” la rimproverò Prue poi sottovoce “Se Loro non gliel’hanno voluto far sapere un motivo ci sarà”
“A quelli della… della nostra nonna, la povera Penny” intervenne Phoebe a salvare la situazione “Comunque, non ci avete risposto. Che avete intenzione di fare?”
“Che ne dite, chiamiamo il nostro Angelo?” chiese Mandala
“No, vi prego! Quel pasticcione non lo sopporto proprio” disse scocciata Madison
“Maddy, che ti piaccia o no, è il nostro Angelo e lui è l’incaricato di aiutarci” le ricordò Marine
“Perché, hai qualcosa contro gli Angeli, Madison?” chiese Phoebe, con l’appoggio di Piper.
“Vedrete con i vostri occhi!” rispose misteriosamente la minore.
“DUKEEEEEEE” urlarono le tre cugine. Immediatamente una luce azzurrina riempì la stanza.
“Eccomi qua. Mi avete chiamato?” chiese Duke apparendo purtroppo per lui (o per le tre proprietarie della casa?) apparve troppo vicino ad un tavolinetto con un vaso di fiori sopra e finì per sfasciare tutto.
“Ops” disse Duke dispiaciuto risistemandosi gli occhiali e i capelli neri che erano abbastanza lunghi
“Prue, Piper, Phoebe: vi presento Duncan ‘Duke’ o’Connell, l’Angelo più pasticcione di tutti. Pensate che ancora non ha imparato ad usare il teletrasporto, cosa basilare per gli angeli”
“Tu sempre gentile, vero Maddy, ma con chi stai parlando? Non starai mica andando fuori di testa tutto insieme, vero?” disse maliziosamente lui.
“Come, non riesci a vedere nessuno oltre a noi tre?” chiese stupita Marine.
“Che strano, però! Guardando lo specchio mi sembra di vedere altre persone”
“Vai a guardare meglio” lo invitò Mandala
Il ragazzo si avvicinò ed effettivamente vide sei persone nella stanza. Si voltò e non vide altro che le tre bis cugine.
“Ma che cosa … “cominciò.
“Gli facciamo leggere l’incantesimo, che ne dite?” propose Mandala
“Va bene” disse Phoebe d’accordo con le sorelle
“Tieni, Duke, leggi questo” disse Maddy porgendogli il libro delle Ombre.
Molto titubante, Duke lesse la pagina:

“Che i miei occhi possano vedere
Quello che a questo tempo non può appartenere
Che le mie orecchie possano ascoltare
La voce di chi non può più parlare
Che le anime dell’aldilà
Che adesso sono qua
Possa io capire
E con loro interagire”

“Hem… ciao Duke” disse Prue “A quanto mi dicono, io sarei la nonna di Mandala”
“Comecome?” chiese il ragazzo che non ci capiva più niente scrutando attentamente le tre ragazze coi suoi occhi azzurri.
“Dunque, praticamente. Mia sorella qui è andata a offrirsi volontaria per fare da baby-sitter a un demonietto e questo ci ha spedite nel futuro senza nemmeno dirci ciao” spiegò Phoebe
“Come si faceva chiamare questo bambino?” chiese l’Angelo.
“Martin Carnak” disse Piper
“Conosco quella stirpe. Sono demoni a generazioni alterne, cosicché se voi riusciste per caso ad uccidere Martin e lui avesse un figlio, questi non avrebbe poteri demoniaci ma li trasmetterebbe al proprio figlio o figlia”
“Almeno non abbiamo da uccidere Elis” disse sollevata Piper “Ma una cosa, come mai l’incantesimo ha funzionato ugualmente?”
“Perché gli angeli sono un po’ come le streghe e gli incantesimi che potete fare voi possiamo fare anche noi, certo con l’adeguata preparazione”
“Che spiegazione!” disse fingendosi stupita Phoebe
“Abituatevi, Duke è così!” punzecchiò di nuovo Madison
“Ma tu non perdi occasione per insultarlo?” chiese Prue
“Ho una regola fissa, io : NON RIMANDARE A DOMANI QUELLO CHE PUOI FARE OGGI e dato che oggi lo posso insultare…”
“Ma la volete piantare? Sembrate una coppia di sposini!” esclamò Marine esasperata. Mandala, per tutta risposta si mise a ridere.
“Ah sì?” chiese Mandala evidentemente offesa e generò una piccola fiamma che lanciò contro le due bis-cugine.
“No!” disse Duke congelando la fiamma a mezz’aria a poco meno di 20cm dalle due ragazze “Non si fa del male ai membri del proprio trio”
“Ma tu ti devi sempre intromettere in tutto?” chiese la minore. Prue con il suo potere riuscì a spostare la fiamma fuori dalla finestra dove esplose.
“Wow!” esclamò Phoebe “Forte il potere di congelare!”
“Sì ma non troppo efficace contro i nemici. È più o meno come quello di bloccare il tempo ma più scomodo”
“Comunque, a parte inconvenienti vari, puoi sentire se i Grandi Capi sanno qualcosa?” chiese Mandala
“Subito” disse Duncan scomparendo
“Comunque sbadato ma carino l’Angelo, non credete?” chiese con un sorrisetto Prue. Per tutta risposta le sorelle la guardarono molto torvamente.
“Ragazze, stavo scherzando!”
“Ci mancherebbe anche una cotta a distanza di sessanta anni!” disse esasperata Phoebe
Marine mentre osservava il dibattito fra le sorelle, aveva poggiato una mano sul divano ed ebbe una premonizione. Subito preoccupate, le altre ragazze presenti le si avvicinarono chiedendole cosa aveva visto.
“Vi consiglio di allontanarvi immediatamente dal divano, se non volete rischiare di rompervi qualche osso” fu l’unica risposta della ragazza
“Cioè, scusa non capisco” chiese Phoebe disorientata. In quel momento arrivò la risposta. Apparve Duncan.
“Ragazze i Capi mi hanno detto…” incominciò lui ma come al solito non era riuscito a capire dove si era trasportato e cadde sopra il divano.
“Ringrazia il cielo che ho avuto una premonizione e non hai ucciso nessuno” disse scherzando Marine
“Bè ti dovrò un favore, forse, in un’altra vita magari, ok?” chiese l’Angelo stufo di quelle provocazioni.
“Dicevi?” lo incoraggiò Piper
“Non mi è piaciuto per niente il loro comportamento. Era come se fossero… non lo so, scocciati o intimoriti. Mi hanno detto che non li devo chiamare per questo caso e che dobbiamo cavarcela da soli”
“Cosa hanno detto?” urlò Piper “Sempre gentili quei bast…”. Prue riuscì a tappare al volo la bocca della sorella.
“Piper!!!” la rimproverò “Già non ci vogliono aiutare, se li insultiamo poi…”
“Quindi come ci muoviamo?” chiese Mandala
“Se ci hanno detto che dobbiamo fare da noi vuol dire che ci reputano in grado di muoverci da sole e…” disse Marine
“E siamo in possesso dei mezzi necessari” finì per lei Prue
“Esatto!”
“Quindi Maddy e Phoebe vanno di corsa a spulciare il Libro delle Ombre” ordinò Mandala
“Agli ordini” rispose Maddy andando in soffitta con la minore delle P3
“E noi?” chiese Piper “Mica vorremo stare con le mani in mano, vero?”
“Piper, tu parla con Duke e prendi appunti su tutto quello che conosce su quel demone e poi scrivi quello che ti ricordi tu, ok?” disse la maggiore delle M3.
“Benissimo!” disse la giovane e si trasferì nella cucina con l’Angelo.
“E noi tre consultiamo altro materiale: libreria e computer” disse Marine
“Io vado al computer se non vi dispiace” disse Prue avviandosi al portatile.

Ore 23.54 nell’appartamento delle tre cugine a New York. Le sei e Duke si riunirono in salotto ancora una volta e misero insieme il materiale che avevano raccolto.
“Dunque, vediamo un po’: marthynicus generazioni di demoni con geni recessivi. Questo permette alla stirpe di non estinguersi mai dato che i poteri demoniaci si presentano solo a generazioni alterne, quindi un figlio generato da un demone non si presenterà come tale, ma così sarà suo figlio. Hanno poteri diversi a seconda della stirpe, ma i più comuni sono la capacità di controllare le acque o di poter creare sfere di antimateria, una sostanza che distrugge qualunque cosa con cui venga a contatto. Non esiste una formula universale per proteggersi da loro, ogni marthynicus ha un punto debole ma attenzione: il principale motivo per il quale questi demoni attaccano è per rubare energia vitale, cosa che fa semplicemente toccando le tempie della vittima. Io ho trovato questo” spiegò Prue
“Noi abbiamo trovato direttamente il nostro amico” disse Madison “Sentite qua. Martin Carnak: demone di pericolosità abbastanza elevata. Possiede molti poteri, i più pericolosi sono il soffio mortale e l’antimateria, oltre ad altri minori. Per eliminarlo basta la formula riportata sotto, usata insieme alla pozione” chiuse il Libro delle Ombre con un tonfo e guardo le altre con un sorriso di soddisfazione sulle labbra.
“Che ne dite? Non mi sembra un lavoro difficile, no?” chiese lei
“Mai fidarsi delle apparenze” disse saggiamente Prue
“Hai perfettamente ragione” assentì Marine
“Come siete pessimiste ragazze!” pensò la minore
Duke guardò l’orologio poi disse:
“Scusatemi ragazze ma io devo sparire”
Piper si mise improvvisamente a ridere e gli altri la guardarono stupiti
“No, è che…” disse la ragazza fra le risate “Ai nostri tempi gli angeli aspettavano di essere chiamati per sparire, non guardavano l’orologio”
“Preferisco lasciare perdere e non risponderti.” Rispose il ragazzo un po’ offeso “Ci vediamo domani”
“CIAO” dissero tutte
“Beh, che ne dite di andare a dormire un po’? È mezzanotte passata” suggerì Phoebe
“Volentieri, ma… c’è un problema. La stanza degli ospiti ha solo un letto matrimoniale e una di voi dovrà dormire sul divano” disse visibilmente dispiaciuta Marine
“Non c’è problema, ci dormo io” dissero contemporaneamente Piper e Prue.
“Wow” disse sorridendo Mandala
“No, Prue non ti devi preoccupare. Ti sacrifichi sempre per noi e questa volta non c’è n’è proprio bisogno”
“D’accordo” cedette la maggiore “ Vuol dire che stanotte dovrò dormire con Phoebe”
“Perché, qualcosa in contrario?” chiese la minore con finta stizza
“No, tu sei un Angelo” rispose la maggiore abbracciandola
“D’accordo, venite. Vi mostro le vostre stanze” disse Marine
“Io vado a nanna. Sono stanca” disse Madison sbadigliando e dirigendosi verso camera sua. Appena la porta si chiuse Marine disse a Mandala
“Ma che farà mai di tanto spossante”
“Le sorelle minori!” esclamò la media del secondo trio
“Ma non è vostra sorella” osservò Phoebe
“Noi ci consideriamo come tali. Viviamo sotto lo stesso tetto, ci consigliamo nei momenti difficili e condividiamo tutto. Non ci sono segreti fra di noi” affermò Marine
“Questa è una cosa molto bella” disse Prue
“È vero, ma ci è costata non pochi sacrifici, immaginate” disse Mandala
“Bene, Piper. Tu puoi dormire qui” disse la maggiore indicando un confortante salottino
“Perfetto. Buonanotte” disse la media chiudendo la porta. Dieci minuti dopo, tutti stavano dormendo. No, non tutti. Se si faceva bene attenzione si poteva vedere che Piper non era ancora addormentata. Era stesa sul divano con gli occhi chiusi, concentrata. Il suo pensiero era rivolto ad una sola persona, l’unica che avrebbe potuto aiutarli, se avesse voluto:
Leo.
“Leo, mi senti? Sono Piper. Lo so che ti può sembrare impossibile ma sono a casa delle mie bisnipoti a New York. Ho bisogno di te. Ti prego, vieni, ti devo parlare urgentemente. Ti prego” invocò Piper, poi, stanca si girò su un fianco e si addormentò.

Intanto Madison in camera sua si era addormentata quando sentì un leggero rumore e una luce rischiarò la stanza. Nello stato fra il sonno e la veglia sentì il letto inclinarsi da una parte, come se qualcuno si fosse seduto ma questa sensazione durò poco. Fu interrotta da un rumore, quel qualcuno evidentemente caduto dal letto. Lottando contro le risate, cercò di fare finta di dormire ancora.
“Ma sarebbe possibile con tutto questo fracasso?” pensò lei
La ragazza sentì (Ormai è chiaro di chi si tratta giusto?) Duke che si tolse la camicia, gli occhiali e le scarpe e si stese vicino a lei, accarezzandole dolcemente i capelli. Dopo un po’ lei fece finta di svegliarsi e si girò verso di lui, abbracciandolo.
“Hai due parole a disposizione prima che mi riaddormenti” borbottò lei
“Ti amo. Ti va bene?”
“Perfetto”. Lei appoggiò la testa contro di lui e tentò di riaddormentarsi. Dopo un paio di minuti, però, si sollevò sui gomiti e disse all’Angelo vicino a lei
“Non ho sonno adesso. Che ne pensi delle nonne?”
“Mi sembrano in gamba, non credi?” rispose lui che si stava quasi per addormentare
“Non mi riferivo a quello. Pensi che riusciranno a scoprire di noi?” chiese lei dubbiosa
“Ma ti preoccupa tanto che gli altri lo vengano a sapere?”
“Un po’ sì. La cosa che mi scoccerebbe più di tutte sarebbe subire Mandala e Marine”
“Che pensi che ti direbbero?”
“Non lo so ma loro… con i loro fidanzati perfetti e tutto il resto… sono abituate a vedermi come single per sempre e così deve essere altrimenti rischio di perdere per sempre la mia privacy”
“Quindi sarebbe totalmente fuori luogo una proposta di matrimonio”
“Ma non essere scemo” disse lei con tono scherzoso “Ti conosco da appena un anno e stiamo insieme da poco più di quattro mesi e tu mi vuoi sposare?”
“Era così per dire”
“Lo spero bene” disse lei mettendosi a ridere.

Intanto nemmeno Piper riusciva a prendere sonno
“Uffa, se non mi addormento Leo non riuscirà mai ad entrare nei miei sogni e parlarmi” pensò lei scocciata. Decise di fare una passeggiata per calmarsi. Anche se sapeva che poteva essere pericoloso, la ragazza uscì dal bel grattacielo dove abitavano le sue bisnipoti e si ritrovò per le strade di New York, piene di luci lampeggianti.
“Però” pensò fra sé e sé la ragazza “Pensavo che nella Grande Mela ci fosse più movimento, considerando che la notte è ancora giovane” guardandosi intorno riuscì a malapena a contare quindici persone lungo il mega-viale illuminato più di un albero di natale. Continuò a camminare , sempre avanti quando ad un certo punto vide un uomo che le sembrava familiare nella sua camminata. Piper si fermò sotto la luce di un’insegna e lui le si avvicinò.
“Piper? Mi vuoi spiegare che ci fai qui?” chiese lui
“LEO?” rispose lei di rimando “Sto’ dormendo?”
“Sì, ma non mi hai risposto”
La ragazza lo osservò. Era leggermente invecchiato ma era anche più bello. Le venne spontaneo chiedersi se qualche altra giovane strega si fosse innamorata di lui. Per un attimo sentì una fitta di gelosia ma poi si decise a raccontargli tutta la storia di Martin e di quello che era successo a casa delle nipoti e l’ammutinamento dei Grandi Capi.
“Hanno rifiutato di aiutarvi? Dev’esserci qualcosa sotto”
“È proprio per questo che abbiamo bisogno di te. Duncan è un bravo ragazzo ma è poco esperto”
Leo le prese le mani e la guardò negli occhi.
“Piper, le cose sono molto cambiate. Non si possono più fare fessi. Sono diventati… cattivi. Se succedesse adesso quello che è accaduto a me e te sicuramente ci farebbero uccidere. Non posso assolutamente aiutarti e sai che mi dispiace. Devo lasciare che il Loro volere accada. Se interferisco potrebbero uccidere anche me”
Lei lo guardò, con rabbia
“E così è tutto per paura, vero? Ti odio quando fai così”
“Piper, devi capirmi, non dovrei nemmeno essere qui. Forse le M3 hanno combinato qualcosa e devono…”
“Devono essere aiutate, ecco cosa. Fammi uscire… no, questo sogno è mio, vattene tu, immediatamente”
Leo le lasciò lentamente le mani, sussurrandole:
“Appena potrò verrò ad aiutarvi, te lo prometto”.
Lei gli diede le spalle e, mentre lui scomparve, cominciò a piangere. In quel momento si svegliò sul divano e cominciò a camminare per la casa, cercando di calmarsi.

Vorrei proprio sapere dove mi trovo. Qualche minuto fa mi ero addormentato a fianco di Maddy e ora? Chi cavolo mi ha fatto finire in un bosco, e in uno nemmeno rassicurante? Ci sono grandi alberi che formano quasi una serra sopra questo sentiero di terra battuta. Tutto questo è troppo reale per essere solo un sogno. Bah, io non ci capisco più niente. Ma… un momento! Queste non sono voci? Mi sembra proprio di sì.
“Prendimi se ci riesci, sei troppo lenta”
“Guardate chi c’è laggiù” una voce maliziosa
“Duke!” un’esclamazione sorpresa
Immediatamente un rumore alla mia sinistra e, indovinate chi sbuca dai cespugli? Proprio Maddy, seguita dalle cugine, che mi butta le braccia al collo e mi bacia.
“Ciao tesoro”
“Maddy, ma… che è successo? Improvvisamente non t’importa più di Mandala e Marine?”
“Beh… no!” risponde giovialmente lei
“Adesso basta, chiunque abbia architettato questa cosa deve lasciare perdere le tre cugine, e subito!” grido
“Mi sembra giusto”. Una nuova voce. Le immagini delle tre cugine cominciano a vacillare per scomparire completamente e dal bosco spunta una figura vestita come una specie di druido col cappuccio che le copriva completamente il volto. Alla sua destra e alla sua sinistra spuntano altre due figure identiche.
“Chi siete” chiedo io. Alla mia domanda la figura al centro risponde facendosi scivolare il cappuccio sulle spalle.
“Prue?” chiedo di nuovo io, incredulo. A quel punto le altre due figure si scoprono il volto e, ovviamente, sono Piper e Phoebe “Ma che ci fate qui?”
“Vogliamo metterti in guardia, Duncan” dice Prue gravemente
“Ci sono molte persone che vogliono il tuo male, lo sai” continua Phoebe
“E chi sarebbero” chiedo io arrabbiato
Piper mi risponde con un sorriso ironico sulle labbra “E tu per quanto credevi di poter ingannare i Loro, spiegami?”
Io abbasso gli occhi un attimo, poi le guardo ad una ad una.
“Ma voi chi siete, veramente? Non potete essere le tre sorelle del passato perché sono sicuro, loro non lo sanno, quindi?”
“Bravo, ci sei arrivato” risponde Prue, ma non c’è ombra di ironia nella sua voce “Noi siamo tre entità positive e vogliamo aiutarti. I tuoi capi sono diventati crudeli, si sono sentiti ingannati e ora si vogliono vendicare. Vi lasceranno nelle grinfie di quel demone solo per fartela pagare. Non muoveranno un dito per aiutarvi, anche se Martin vi ucciderà tutti.”
“Ti vogliamo solo dire di stare attento. Per amore di Madison potresti non prestare attenzione a quello che succede” continua Phoebe
“Mi state dicendo che verrò ucciso?”
“È possibile” risponde Piper “Noi siamo qui solo per avvertirti, non possiamo modificare gli eventi”
“E perché non avete la vostra forma reale?”
“Semplicemente perché non la potresti comprendere. Fai attenzione giovane Duncan” dice Prue, poi si rimette il cappuccio sulla testa, si volta e seguita dalle sorelle, spariscono fra i rami.
“Aspettate, dove state andando?” gli grido.

“Aspettate, dove state andando?” mormorò Duke, nel dormiveglia, poi aprì gli occhi e si trovò accanto a Maddy.
“Uff, era solo un sogno” disse sottovoce. Guardò l’ora. Le otto e trenta. Fra poco l’iperattiva Mandala sarebbe piombata nella stanza urlando a squarciagola che la colazione era pronta e che se non si fosse sbrigata non sarebbe arrivata in tempo dovunque avesse da andare… ecc ecc ecc.
Silenziosamente si alzò, posandole un bacio sulle labbra, raccolse le sue cose e sparì. Circa dieci minuti dopo accadde quello che aveva previsto Duke.
“SVEGLIA DORMIGLIONAAAAAA” urlò Mandala spalancando la porta. Madison aprì un occhio e vide la cugina sulla porta, poi si ricordò di Duke (che non aveva sentito andare via) e saltò a sedere sul letto, guardandosi attorno, mezza spaventata.
“Maddy, se ti faccio questo effetto, smetto di venire a svegliarti la mattina”
“Quella sarebbe una liberazione, ma comunque non ti preoccupare, non sei stata tu. È solo che… ho avuto un incubo e quindi…” disse la minore non sapendo come finire la frase
“Lascia perdere e vieni giù, altrimenti non trovi niente da mangiare” detto questo, Mandala sparì dalla porta e Maddy emise uno sospiro di sollievo. Scese e fece colazione con le cugine mentre le tre sorelle sedevano nel divano (in fondo gli spiriti non mangiano ) e chiacchieravano con le ragazze. Dopo un po’ il campanello emise tre squilli. Mandala e Marine si guardano negli occhi e contemporaneamente dissero:
“È per me!” e corsero alla porta. Le tre sorelle guardarono Madison, perplesse.
“Aspettano posta importante?” azzardò Piper
“Perché?”
“Beh… il postino suona tre volte, o no?”
“Veramente” corresse l’espertissima di horror Phoebe “il postino suona due volte”
“E allora chi è?” chiese Prue
“Vedrete” disse misteriosamente Madison bevendo una tazza di caffè.
“Ciaoooooo tesoro! Entra pure!” disse Marine dall’ingresso.
“Ma chi è?” chiese Prue curiosissima. Entrarono nella stanza Mandala, un po’ delusa e Marine che teneva per mano nientemeno che… Cole!!!
“COLE!” esclamò Phoebe
“Vi conoscete?” chiese Madison
“Con chi stai parlando?” chiese il ragazzo
Marine scambiò uno sguardo con Prue come per chiedere se poteva mostrarle a Cole e la maggiore delle tre sorelle assentì. Anche a Cole fu fatto leggere l’incantesimo, come era successo a Duke.
“Prue! Piper!…. Phoebe!” esclamò il ragazzo visibilmente sorpreso.
“… ma ti sembra questo il modo, cioè, anche tu Marine, mi meraviglio di te, nel libro delle Ombre c’è scritto chiaramente chi è Cole, o meglio Belthazor. O i Grandi Capi si sono rimbecilliti tutto insieme oppure qualcuno deve spiegarmi la situazione” disse Phoebe in un torrente di parole.
“O più che altro dì che sei gelosa” replicò maliziosamente Prue
“Gelosa? Io? A distanza di sessanta anni? Mi dispiace ma è un po’ tardi, non pensi?”
“Oh, con te tutto è possibile” disse Piper
“Comunque siete sicure che non vi possa fare del male?” chiese sospettosa Prue
“Sì, non ti preoccupare, è diventato buono, l’abbiamo messo alla prova” disse Mandala
“Alla prova?” chiese Phoebe

Sei mesi prima, in un vicolo.
Cole era a terra, sollevato sui gomiti, sovrastato da un’Ombra minacciosa, con gli occhi viola. Questa parlò
“Ti sei divertito ad uccidere la Triade, vero? Bene, ora io mi divertirò ad uccidere te!”
Detto questo aprì di scatto una mano rivelando una specie di guanto, simile a quello di Freddy Kruger.
“E tutto per colpa di quella strega, come si chiamava, Phoebe? Comunque aveva ragione, sai, sei veramente carino” continuò l’Ombra, passandogli un artiglio lungo il volto e ferendolo.
“Forza, se devi uccidermi, se pensi di ricevere qualche ricompensa dopo, fai pure. Sono diventato una creatura jolly, troppo demone per i buoni, troppo buono per i demoni. La strega che mi ha portato in questa situazione è morta, quindi anch’io che vivo a fare?”
“Puah, sei troppo romantico anche per me. Vediamo di farla finita” disse l’altro cominciando a premere l’artiglio sulla gola di Cole. Improvvisamente una scarica elettrica lo colpì, ma dato che aveva uno dei suoi artigli nel collo di Cole, anche lui ricevette una dose di scossa e svenne, mentre l’Ombra venne scaraventata all’indietro. Si rialzò e venne colpita da un calcio volante di Marine. Mentre il nemico era a terra, la strega ne approfittò per chiamare le cugine.
“Pronto Mandala? C’è anche Maddy? Perfetto, venite all’angolo fra la Quindicesima e la Nona, sì portate il Libro”
Immediatamente apparve Madison contornata da una luce leggermente azzurra che portava il Libro delle Ombre e poi apparve la copia astrale di Mandala.
“Chi?” chiese semplicemente Madison
“Quell’Ombra laggiù” rispose altrettanto semplicemente Marine
“E lui è l’innocente di turno?” chiese Mandala
“Sì, ah, già che ci sei vedi di guarirlo, è stato ferito”
“Va bene” disse la cugina e si avvicinò per curare il ragazzo dopo che aveva imposto le mani sul suo collo e attivato il suo potere, una piccola scossa elettrica le venne trasmessa.
“Ahi!” esclamò la ragazza “Ma che storia è questa?”
“Prima ho colpito quel mostro mentre lo toccava, quindi ho elettrificato anche lui”
“No, non è questo è che ho sempre guarito gli umani senza problemi, invece ancora la sua ferita è aperta, anche se non più grave”
“Vorresti dire che “ cominciò la maggiore ma fu interrotta dalla minore che disse:
“Guardate qua” e girò il Libro in modo che le altre vedessero la pagina
“Forma umana di Belthazor” lesse Mandala “E’ il nostro innocente”
“Un demone alla volta, per favore” disse Marine “Prima l’Ombra”
“Ecco, è questa formula qui” disse Madison, riemergendo dal libro, mentre le cugine la affiancarono, poi, in coro, come sempre, lessero l’incantesimo.

“Io sono la luce
E del bene sono la gloria che riluce.
Ritorna nelle tenebre
E’ lì il tuo posto
Noi ti sconfiggeremo ad ogni costo!
Adesso vattene, scompari dalla realtà,
Torna negli inferi, tu appartieni all’aldilà”

L’Ombra mosse qualche passo incerto verso di loro, poi cadde, o meglio si adagiò a terra.
“Come mai non è scomparso in una voragine infuocata o che so io?” chiese Mandala
“Boh, questi demoni riescono sempre a stupirmi” rispose Marine, con un pizzico di ironia
“E ora dobbiamo occuparci del bello addormentato” disse Madison “Che in effetti non è niente male per essere quello che è”
“Ti prego” disse evidentemente scocciata Mandala
“Beh, che ne facciamo, che dice il libro?” chiese la maggiore
“Il libro dice che per ucciderlo serve una formula speciale che non è possibile per noi fare adesso, quindi siamo costrette a lasciarlo in vita, a meno che qualcuna di voi non abbia una soluzione migliore” spiegò la minore.
In quel momento Cole riaprì gli occhi e Mandala se ne accorse
“Ragazze, il nostro amico si è svegliato”. A queste parole le tre si misero in posizione di attacco, pronte a rimettere a dormire quel disgraziato. Marine era davanti a lui, Madison a sinistra e Mandala a destra. Cole si alzò, non senza fatica e guardò negli occhi Marine dicendole:
“Non ti muovere per nessun motivo” e poi lanciò una scarica elettrica contro la strega che, per la sorpresa, era rimasta veramente immobile. La sfera lanciata dal demone le sfiorò il braccio sinistro e la superò andando a colpire l’Ombra dietro di lei che stava per rialzarsi in piedi, ignorata da tutti. Le tre cugine si voltarono a guardare il loro nemico morire poi si voltarono contemporaneamente verso il demone che le aveva salvato la vita.
“Grazie per avermi aiutato contro l’Ombra, ragazze” disse lui, poi cercò di allontanarsi a piccolo trotto ma dopo pochi metri cadde a terra svenuto.
“E’ ridotto maluccio” disse Marine. Si avvicinò a lui e provò a sollevarlo, inutilmente. Stette qualche secondo ad aspettare le amiche, senza risultati, e si decise, quindi a chiamarle.
“Vi dispiacerebbe venire a darmi una mano?”
“Beh, veramente sì” disse inaspettatamente Mandala “Insomma… è un demone”
“Ma ci ha salvato la vita” rimbeccò la maggiore
“Questo non significa niente. Sapeva di poter essere sconfitto facilmente e quindi ha deciso di alimentare false speranze, cioè di farci credere che era dalla nostra parte” disse Maddy in tono accusatorio
“Insomma, e se non mentisse? Se fosse veramente innocente? Chi ce lo perdonerebbe? Io dico, portiamolo a casa e vediamo che possiamo fare”
“Per me sbagli, poi fai come vuoi” disse Mandala, facendo una smorfia, ma avvicinandosi comunque alla cugina e al demone svenuto, seguita dalla minore.

Più tardi nella stanza degli ospiti del grande appartamento delle tre streghe, troviamo Cole che dormiva sopra il letto. Improvvisamente si alzò a sedere sul letto e si guardò intorno, non riconoscendo il posto dove si trovava. Con molta delicatezza si tastò la gola e la ferita che sentì non sembrava in condizioni gravi. Fece per alzarsi in piedi e andarsene ma venne preceduto da Marine, che, seguita svogliatamente da Mandala, entrò nella stanza e si sedette vicino al demone.
“Ciao Cole, come… come ti senti” chiese la ragazza
“Io, bene, insomma meglio grazie anche a voi, credo”
“Sì, credi bene” disse non proprio amichevolmente Mandala, ricevendo un’occhiata gelida da Marine.
“Comunque, grazie per tutto quello che avete fatto per me, senza di voi sicuramente non sarei sopravvissuto a quell’Ombra, ma ora devo andare. Addio” disse Cole, facendo di nuovo per alzarsi, ma dalla porta entrò Madison che disse:
“Fossi in te mi rimetterei seduto e subito”. Si fermò a non più di un metro dal demone e mostrò cosa aveva in mano:
uno di quei cristalli che generano scariche elettriche se a contatto con potenze negative (cioè, i cristalli utilizzati da Prue per difendere il libro delle Ombre nell’episodio “la Trappola”). Appena vide il cristallo, Cole sorrise, ripensando a come ne era scappato dal Trio Halliwell, ma si rimise seduto e guardò la ragazza con aria di sufficienza.
“Maddy, mi vuoi spiegare che pagliacciata è questa?” disse Marine visibilmente indignata, mentre Mandala era raggiante, dato che non le stava molto simpatico Cole.
“Allora, parla signor Cole, o meglio Belthazor, cosa vorresti da noi” disse Madison, ignorandola completamente.
“Bene, devo ripetere per l’ennesima volta la stessa storia, sapete che mi sto’ annoiando?” rispose Cole per niente intimorito.
“Smettila di fare il pagliaccio e rispondi” inveì Mandala
“Insomma la volete piantare tutte e due, non vedete che…” cominciò Marine
“Lascia perdere, oramai ci sono abituato. Dunque” cominciò Cole lasciando intuire che era abituato a raccontare quella storia “Come avete già scoperto sono un demone, io sono nato dal matrimonio di una demone con un mortale. Ho vissuto diversi secoli come demone spietato e potente, finché non mi hanno affidato un caso difficile: uccidere un trio di streghe che aveva già sconfitto diversi demoni. Purtroppo avevo deciso di attaccare la più giovane delle tre, perché più debole, ma alla fine mi innamorai di lei, intendo dire veramente e quando le altre membri del trio scoprirono la mia vera identità e si prepararono ad uccidermi, la mia giovane streghetta fece di tutto per lasciarmi vivere e convinse le sorelle che mi aveva ucciso. Da quel momento la mia vita fu distrutta. Non potevo più tornare fra le armate del male, perché avevo già ucciso alcuni demoni per salvare le tre ragazze ma nemmeno il bene mi avrebbe mai accettato, considerando il mio passato e la mia natura, quindi sono stato costretto a vivere difendendomi da bene e male e dopo aver fatto il cantastorie ancora una volta, vorrei togliere il disturbo” terminò Cole, alzandosi.
“Eh, no!” esclamò Madison lanciando il cristallo che aveva in mano ai piedi del demone ma lui fu più veloce e si teletrasportò dietro di lei, prima ancora che la pietra cadesse a terra. Le passò un braccio sotto il mento, costringendola ad alzare la testa, come se volesse tagliarle la gola.
“Cole, fermati!” gridò Marine
“Non ti preoccupare non voglio farle niente, credimi.” Rispose lui lasciandola andare. Appena fu libera, la ragazza si voltò e lo bloccò per istinto.
“Dicevi che non era pericoloso, vero?” disse Mandala, con stizza
“Mi dispiace” disse Marine “ Ma io gli credo, il punto è questo”
“Forse ha ragione lei, come sempre, Mandy” disse Madison, non senza una nota di rimpianto nella voce “Niente gli avrebbe impedito di uccidermi e non l’ha fatto”
“Allora, che avete intenzione di fare?” chiese Mandala scocciata dalla situazione guardando la ex-alleata Madison che per tutta risposta si voltò verso la responsabile ufficiale in comando, che dopo aver riflettuto un attimo disse:
“Lasciamolo andare”
“Hem… quando ti ho detto che avevi ragione non volevo farti capire che non poteva essere pericoloso, sai mi sembra un attimino rischioso lasciare…” cominciò la minore, facendo intendere che avrebbe fatto un comizio, ma venne tempestivamente fermata da Marine
“Datemi retta, per una volta”
“Più che altro, ANCHE per questa volta, è diverso” disse con malizia Mandala
“Ho un piano non sono così scema, che credete, ascoltate e giudicate”. Le tre cugine si avvicinarono e confabularono per alcuni minuti.
“Allora?” chiese la maggiore
“Siamo con te, cugina” disse Maddy. Marine sorrise e tutte e tre si rimisero nella posizione di quando avevano bloccato Cole. Madison sbloccò il tempo.
“Bene, se non avete intenzione di uccidermi me ne vado. Arrivederci e piacere di avervi conosciute”
“Ciao” disse Madison mentre Mandala lo salutò con la punta delle dita, sfoggiando un sorriso cinico. Per uscire, Cole passò proprio vicino a lei
“Non ti sono simpatico, vero?”. Lei rispose allargando ancora di più il suo sorriso, al che il demone si voltò e uscì dall’appartamento.
“Bene, dato che ci vorrà tempo per attuare il tuo piano, diamoci da fare, ragazze” disse Mandy

Il giorno dopo, Cole era ancora a bighellonare fra i vicoli della Downtown di New York quando si ritrovò davanti due ragazze, che chiacchieravano tranquillamente. Ad un certo punto la biondina coi capelli corti esclamò:
“Jenna, ma lui non è Belthazor?”
La rossa lo squadrò con i suoi dolci occhi marroni “Sì, hai ragione Jamie, è proprio lui”
“No, di nuovo!” piagnucolò Cole. “Chi siete voi? Streghe? Demoni? Angeli neri? Cosa, ditemi”
“Siamo le persone che ti uccideranno, mi spiace” disse la bionda Jamie e strizzando i suoi occhi chiari spedì Cole contro un muro
“Wow, streghe, allora, giusto?” dedusse Cole, massaggiandosi la testa, mentre si rialzava in piedi
“Risparmia, il fiato, se vuoi provare a combattere, sennò sprecalo pure, per noi non ci sono problemi, giusto?”. La seconda ragazza distese la mano col palmo in alto e ci soffiò sopra, creando una polvere che diresse verso le gambe del demone, che si congelarono. Le due streghe si batterono il cinque mentre Cole non reagiva minimamente, neppure quando tirarono fuori le boccette con la pozione e la formula.
“Vuoi l’onore Jamie?”
“Oh, grazie Jenna”. Jamie si preparò a lanciare la boccetta, mandando il braccio all’indietro, ma poi si fermò guardando il demone.
“Beh, non hai niente da dire? Non reagisci? Non so se non hai capito che stiamo per ucciderti”
“Lo so e so anche che era ora. Non ne posso più di lottare contro due fronti senza avere nemmeno un alleato. Fate pure, basta che fate in fretta, sapete, mi si stanno congelando le gambe”. Le due ragazze si guardarono per qualche secondo negli occhi, poi Jamie caricò il suo braccio per lanciare la bottiglietta che aveva in mano quando si sentì una voce
“Ragazze, mi sembra abbastanza, non ne siete convinte? E poi la commedia doveva finire qui” dall’ombra emerse Marine che si affiancò alle due ragazze
“Beh, ti abbiamo fatto prendere una bella paura, dì di no se hai il coraggio” disse Jamie guardando Cole, poi prese le mani di Jenna e, recitando contemporaneamente qualcosa sottovoce ripresero le loro vere sembianze.
“Jenna, cioè Maddy, liberalo” disse Jamie-Mandala
“Subito” rispose la ragazza lanciando una piccola e innocua lingua di fuoco appena sufficiente a sciogliere il ghiaccio
“Però era divertente il potere di congelare, sapete”
“Ringrazia Duke che te l’ha prestato” disse Marine
“Ma che storia è questa?” chiese Cole, disorientato
“Una prova” rispose semplicemente Mandala “Che hai superato. Sai, pensavamo che tu mentissi ma ci hai dato prova di ricrederci”
“Quindi, preparati a far parte delle armate del Bene, ora” disse Marine sorridendogli, mentre le cugine facevano versi schifiti.
“Che storia romantica” disse Phoebe con faccia da finta sognatrice
“Piglia poco in giro, qualche… tempo fa eri anche tu come lei” inveì Piper
“Ma comunque, è impossibile per delle streghe trovare fidanzati normali?” chiese Prue, sconsolata
“Sì, in un certo senso hai ragione, non è facile trovare ragazzi normali, ci sono troppi segreti da mantenere” disse Maddy.
“Chi ha detto che è impossibile trovare ragazzi normali per delle streghe?” chiese una voce maschile dietro di loro. Tutti si girarono e videro… Andy
“Ma che è oggi? Il giorno della rimpatriata?” chiese Phoebe

Ripeterono lo stesso procedimento utilizzato con tutti i ragazzi anche con Andy che, appena letto l’incantesimo fu in grado di vedere le tre sorelle e rimase abbastanza stupito di vedere Prue, anche se si poteva dire che la cosa era reciproca. Mandy e il ragazzo spiegarono che si erano incontrati per caso. Andy era l’Angelo Bianco di una strega che era stata uccisa da un demone, successivamente sconfitto dalle tre cugine. Dato tutti i problemi che causavano i Loro, anche se Mandala era contraria e non voleva che Andy rinunciasse ai propri sogni, lui tornò mortale.
“Questa storia mi ricorda qualcosa” disse Piper
“Beh, io devo andare” disse Cole improvvisamente
“Ma come, sei arrivato solo ora” protestò la fidanzata delusa
“Ero passato solo a farti un saluto. Andy, vieni con me, vero? Mi devi aiutare a terminare quel caso di rapina”
“Arrivo” disse il ragazzo alzandosi dal divano. Baciò Mandala e poi seguì l’ex-demone fuori dalla porta.
“E ora noi che facciamo” chiese Phoebe
“Beh, potremmo…” cominciò Madison ma fu interrotta da un rumore di cocci “Questa situazione sta’ cominciando a diventare insopportabile” la ragazza si diresse come una furia in cucina pronta ad aggredire ad urlacci il loro caro Angelo Bianco ma lui uscì come una furia dalla cucina e le finì addosso.
“Caro Duke, sai, ti sarei veramente grata se non distruggesti casa nostra tutte le volte che…” cominciò Madison con un tono sarcastico ma lui la bloccò con tre semplici parole:
“Martin verrà qui!” e ci furono diverse reazioni a questa frase
“Cosa?”
“Quando?”
“Che vuole?”
“Dove lo hai visto?
“Calme, ragazze, calme” disse l’Angelo “Poco fa o avuto una visione. Martin veniva qui e… e riusciva a uccidere le tre sorelle” immediata reazione di panico da parte di tutti
“Calma, calma” disse Prue controllata come sempre” Dove lo hai visto di preciso?”
“Era qui, in salotto ma non saprei dire con precisione l’ora. Solo che… c’eravate solo voi tre, non c’era nessuna delle tre cugine.
“Forse dovremmo programmare qualcosa…”
“Ascoltate, non dobbiamo lasciarle sole” cominciò Marine
“No, dovete andare. Comunque sia presto o tardi ci sorprenderà” disse Piper
“Un ultima occhiata al libro?” propose Madison, nervosa
“Come on” disse Mandala
Le tre cugine uscirono dalla stanza e Duke disse
“Io vado di la, se avete bisogno di me chiamate”
“Tanto se arriva Martin, lo senti” disse sarcasticamente Phoebe
Duke fece un leggero sorrisetto e uscì dalla stanza ma non passarono quindici secondi che apparve Martin.
“Salve a tutti? Disturbo? Spero di no e poi non me ne frega niente”
“Ciao Martin? Eri più carino da piccolo” disse Phoebe sprezzante
“Sì, ti sei rovinato sul crescere, decisamente” continuò Piper
“Veramente simpatiche, vediamo se riderete quando vi ucciderò”
“Tu ucciderci? In quale vita?” disse Prue ridendo. Il demone la scimmiottò poi lanciò una fiammata verso le tre.
Piper provò a bloccarla ma il demone usò la disreflessione e dato che lei non poteva essere bloccata il suo potere fu inutile.
“Phoebe!” gridarono le due sorelle mentre la fiamma si fermò a pochi centimetri dal suo volto. Martin si voltò verso la porta e vide Duke.
“Di questo tuo potere non lo sapeva nessuno, sai, Martin. A quale povera strega li hai rubati?”
Mentre Martin era distratto, Prue spostò la fiamma gelata vicino a lui, che esplose, provocandogli una ferita abbastanza profonda sul braccio destro
“Centro!” disse la ragazza
“TU” urlò il demone all’Angelo “Non avevo intenzione di farti del male ma ora morirai anche tu”
“Davvero? E se ti dico che non ho paura?”
“Ti verrà, non ti preoccupare”
“Ragazze, forse abbiamo elaborato qualcosa di valido” disse Marine entrando. Vide il demone e si rifugiò dietro la porta, un secondo prima di essere colpita dall’antimateria
Apparve la copia astrale di Mandala dalla cucina
“Quella porta mio padre l’aveva pagata 300 dollari. Ora a chi dobbiamo mandare il conto?”
“Prova al grande capo del bene” rispose Martin mimando i gesti, come se lanciasse un coltello, che effettivamente apparve e si andò a infilzare sul muro mentre la copia astrale spariva
“Ė più pericoloso di quanto pensavamo” sussurrò Piper a Prue
“Ragione in più per non rimanere qui come spaventapasseri” suggerì Phoebe. A quelle parole le tre sorelle schizzarono alle tre porte della stanza. Martin se ne accorse in ritardo colpì con il soffio mortale a Piper che cadde a terra.
“PIPER!” gridarono le due sorelle. Il demone le guardò con un sorriso soddisfatto.
“Il prossimo a pagare dev’essere l’Angelo ficcanaso”
Madison gli apparve dietro e, provvista di una mazza da baseball, lo colpì in testa. Purtroppo, il colpo non fu forte da stordirlo e lui si girò e con gli artigli di una mano, la ferì all’addome. Anche Maddy cadde a terra e il demone si voltò di nuovo verso lo studio, dove si erano rifugiati Duncan e Prue, ma improvvisamente si bloccò.
“Ma che è successo?” chiese Marine
“Chiunque possa curare venga qui” disse Piper rialzandosi e avvicinandosi a Madison
“Arrivo” disse Duke correndo verso la ragazza e cominciando a curarla.
“Ma non eri morta?” chiese Phoebe
“Siamo spiriti, non possiamo morire”
“Giusto” assentì Mandala
Purtroppo il demone si sbloccò mentre Duke stava finendo di curare Maddy. Marine provò a lanciargli un fulmine ma fu deviato verso Duke, che si stava cominciando a sparire con la minore delle cugine
“DUKE, no!” urlò Madison
“Tutti insieme” disse Prue. Maddy gli lanciò una sfera infuocata, Marine una scarica elettrica e Prue e Mandala lo scaraventarono contro un muro. Per finire dall’ingresso arrivò una nuova sfera di energia, potere che contraddistingueva Cole. Martin sparì.
“E Cole dov’è finito? Che fa, spara e scappa?” disse Phoebe
“Ė diventato una specie di Angelo anche lui. Quando ci sente in pericolo se può ci aiuta” spiegò Marine
Madison era ancora seduta per terra e sorreggeva Duke.
“Mandala, lo puoi guarire?” chiese speranzosa e molto vicina alle lacrime. La cugina provò, invano e la minore cominciò a piangere. Duke si sollevò quanto basta per sussurrarle all’orecchio
“Non ti preoccupare, tutto andrà bene. Ricordati solo che io ti amo e lo farò sempre, non mi importa di quello che dicono gli altri” poi morì. Madison lo abbracciò, continuando a piangere mentre le tre cugine e le tre sorelle le si avvicinarono abbracciandola a loro volta.

Con l’aiuto di Cole e Andy inscenarono il ritrovo del corpo di Duncan e una settimana dopo ci furono i funerali. Naturalmente, quella che l’aveva presa peggio era Madison, che si sentiva responsabile, dato che gli Anziani proibivano i rapporti fra streghe e Angeli.
Due settimane dopo i funerali, per distrarsi un po’, il gruppo al completo (le tre sorelle e le tre cugine) andarono a fare una passeggiata in collina, ma non fu poi troppo utile.
Alla fine del pomeriggio si misero ad aspettare Cole e Andy, ma appena fermati, apparve qualcuno: Martin.
“Salve di nuovo a tutti. Scusate se mi sono fatto attendere ma sapete, è ora che qualcuno se ne vada e ho preferito farvi rimanere insieme un po’”
“Sempre così sbruffone? È un tuo potere, per caso?” chiese Mandala
“No, è la triste realtà”
Madison e Piper provarono a bloccarlo, ma il demone riuscì a deviare entrambi i poteri.
Marine provò ad attaccarlo con un calcio volante, ma arrivata a pochi metri da lui, il demone le fece il segno di fermarsi con una mano e lei si immobilizzò a mezz’aria. Poi Martin mosse la mano verso gli alberi e la ragazza andò a schiantarsi proprio lì, battendo la testa e perdendo i sensi. Mentre le altre streghe provavano l’attacco combinato come l’ultima volta, lui sparì e riapparve dietro la maggiore delle cugine.

“Gli spiriti sono stanchi, se ne devono andare
Tornate nel vostro regno, andate a riposare.
Tre spiriti, tre occasioni
Uno, due, tre e spariscono i buoni”

Tre sfere nere partirono da Martin e andarono verso le tre sorelle. Prue e Phoebe vennero colpite, mentre Piper bloccò il colpo e Mandala lo deviò verso un albero. I corpi di Prue e Phoebe svanirono.
“NOOOOO!”
“Mi spiace, ti faccio le mie condoglianze”
“Dovresti morire per quello che hai fatto” gridò Madison piangendo.
“Oh, certo, il povero angioletto ficcanaso, vero? Ti stava molto a cuore no?”
A queste parole la minore caricò il demone a testa bassa, mentre lui la aspettava, sorridendo
“MADDY, NO, FERMA!” gridarono Mandala e Piper. Da lontano arrivarono un’auto e una moto. Il demone fu momentaneamente distratto e Madison lo colpì con tutta la sua forza sullo stomaco, facendolo cadere a terra. Mandala e Piper corsero verso di loro, ma improvvisamente non riuscirono più a muoversi.
“Ferme lì, se non volete fare la stessa fine di Marine” stava infatti usando lo stesso potere con cui aveva scaraventato via la ragazza.
“Mi importa parecchio, io qui a guardarti lottare con mia nipote senza muovere un dito non ci stò” disse Piper, ribellandosi al suo potere. Quindi fece la stessa fine di Marine. Madison era a due passi da Martin, pronta a battersi con lui.
“Vedi di darti una mossa, fra poco arriveranno Cole e Andy e io voglio battermi con te da sola”
“Vedi di farti una dormita, allora” disse Martin a Mandala, che crollò a terra svenuta.
Martin attaccò col il soffio mortale che Madison evitò prontamente e contrattaccò con una fiammata, che venne rispedita al mittente, bruciandole una gamba.
La ragazza cominciò a teletrasportarsi intorno a lui, facendolo innervosire. Improvvisamente il demone si mise le braccia incrociate al petto e poi le aprì, descrivendo due mezzi cerchi. Dalle sue mani si materializzarono dei coltelli, uno dei quali colpì Madison in petto.
“L’hai voluto tu, mi dispiace” disse il demone avvicinandosi a lei per finirla. La ragazza chiuse gli occhi, pronta alla fine, ma udì un rumore elettrico e riaprendo gli occhi vide Andy e Cole.
Andy le si avvicinò
“Mio Dio, Maddy, che ti ha fatto?”
“Non ti preoccupare” rispose lei, debolmente
“No, preoccupati, ora finirò anche voi” urlò Martin riapparendo.
“Andatevene” sussurrò Maddy a Andy, mentre Cole stava per affrontare il demone. Lanciò una fiammata a Martin che, distratto da Cole se la prese in pieno petto.
“Ora siamo pari” I due ragazzi riuscirono a far riprendere tutti che, insieme lessero la formula, dopo avergli gettato addosso la pozione.

“Tanto male hai procurato
E mai ti sei pentito
Che i poteri tu non possa più usare
Che tu te ne possa per sempre andare
Non ti vogliamo più qua devi sparire
E che tu possa quanto le tue vittime soffrire”

In una fiammata, il demone scomparve. Subito i presenti si accorsero della gravità della situazione.
“Mandala, guariscila” implorò Marine.
Mandala tentò ma senza risultati.
“Presto, all’ospedale” ordinò Andy “Carichiamola in macchina”
Nell’auto di Andy salirono le tre cugine mentre Piper salì in moto con Cole. Durante il folle ritorno il città, la ragazza si appoggiò contro di lui e pianse. Pianse per le sue sorelle, perse, forse per sempre e per la sua bisnipote, forse spacciata. Cole, intuendo i suoi pensieri le disse:
“Piper, fatti forza, forse non tutto è perduto”
“Già, FORSE” pensò lei. “Spero che tu per una volta abbia ragione”
E lui per sdrammatizzare chiuse così la conversazione “Sempre fiduciosa”
Fecero una fuga all’ospedale, arrivando in appena dieci minuti.
“Presto un dottore!” gridò Marine, a un infermiere che passava di li. Immediatamente arrivò una barella e Maddy ci venne caricata.
“Non ti preoccupare, te la caverai” disse Mandala, ma la più piccola sembrò non averla sentita e rispose “Tu?” In realtà nessuno vide lo spirito di Duke che li seguiva.
“Maddy, non ti preoccupare di niente, dammi la mano” rispose lui, tendendole la mano, che lei afferrò. Lo spirito della ragazza si mise a sedere sul lettino, mentre il corpo rimane steso.
“Ma… le mie cugine?”
“Se tutto andrà bene e riusciranno a eliminare quel farabutto, tornerai presto da loro”
“ E le nonne, come stanno, potranno tornare indietro nel tempo e poi…”. Duke alzò una mano.
“Una domanda alla volta e poi io non sono onnisciente, tutto dipende da loro. Mandala, Marine e Piper possono salvarvi o perdervi per sempre, tutto dipende da loro, ora vieni” terminò Duke, che teneva la ragazza per mano, camminando accanto alla lettiga, diretta verso la sala operatoria.
“Ok” disse la ragazza, sorridendo e abbandonando definitivamente il corpo.
“Dottore, il battito è sparito”
“Cosa?” disse Andy stupito. La barella si fermò e il dottore controllò ciò che aveva detto l’infermiera e costatò che era vero
“Mi dispiace, non c’è più niente da fare”

Il gruppetto, decimato e demoralizzato, tornò a casa. Improvvisamente apparve un bagliore con Leo.
“Leo!” esclamò Piper “Che…”
“Te l’avevo detto che appena me lo permettevano sarei arrivato”
“E lui chi è?”
“Mandala, Marine, vi presento il nonno di Madison, Leo Wyatt”
“COSA? Un Angelo Bianco!?!” quasi urlò Marine “E non ce l’ha mai detto nessuno?”
“Ė una storia complicata, il fatto è che, dato che siamo immortali non possiamo andare avanti a proteggere progenie di parenti, quindi alla seconda generazione viene nascosto tutto”
“E per Maddy non puoi fare niente?” chiese Cole
“E per le mie sorelle” aggiunse Piper
“Mi dispiace darvi questa notizia proprio ora ma… tutto dipende da voi. Se riuscite a uccidere il demone prima che elimini l’intera generazione, tutto ritornerà come prima”
“Anche Duke?” chiese Mandala
“Purtroppo lui è perso, non lo rimanderanno mai indietro, ha infranto le regole supreme”
“Sai dove se le dovrebbero mettere le loro REGOLE SUPREME, proprio…”. Marine fu bloccata in tempo da Cole, prima che li insultasse.
“Ci mancherebbe solo questo” sbottò il ragazzo
“Comunque, le sorelle lo hanno sconfitto” disse Andy
“No, non è ancora morto, l’ho percepito qualche istante fa”
“Beh, ti sarai sbagliato” disse Mandala
“No, lui sbaglia raramente su quanto riguarda i demoni” disse Piper
“Ma non ha senso” protestò Marine “La formula era giusta”
“E anche la pozione” insistette Mandala
“Cos’è andato storto?” chiese Andy
“Non so dirvelo di preciso ma mi hanno detto che non avete eliminato il problema alla radice”
“Alla radice… potrebbe non essere solo una frase fatta” pensò Cole
“Alla radice…” riflettè Piper “Oh, porca vacca, certo, è chiaro, il bambino, il piccolo Martin a casa nostra”
“Si ma anche quello che è qui” puntualizzò Marine
“Quindi contemporaneamente o quasi” riassunse la cugina di mezzo
“Piccolo problema. Posto che ci sia qualcuno a guardia del piccolo Martin, come facciamo a fargli capire di uccidere il bambino e quando ucciderlo?” chiese dubbioso Andy
“Leo, suggerimenti?” chiese Piper
“Forse. Mi ricordo che ci avevano messo in comunicazione con voi quando eravate sparite nel futuro”
“Davvero, e come?” chiese curiosa Mandala
“Hem… tramite la televisione”
“Cioè… le vedevate in TV” chiese Andy con la faccia di uno che vorrebbe essere smentito
“Prenditela con loro e non con me” rimbeccò Leo.
Marine stupita “Wow in prima visione su Italia 1”
“Non mi sembra il momento di fare dello spirito Marine!” disse Mandala che sembrava aver preso il posto della maggiore almeno per una volta.
“Ok, ok, calmi!” disse Piper
“Allora, ti ricordi che successe?” chiese Cole
“Beh, hem…. “
“Non ti ricordi?” scoppiò Piper
“Beh, devo dire che la nostra vita è in ottime mani”
“Vi ricordavo meno noiose da piccole”
“Ti prego, non parlare della tua memoria, Leo” disse Andy
“Allora vediamo se qualcuno si ricorda meglio di me”
A quelle parole una nuova lucina azzurra apparve nella stanza e quando scomparve, rimase Nicola.
“Come sono cresciute le mie nipotine”
“Marine, questo è tuo nonno Nicola” spiegò Piper alla ragazza che era rimasta pietrificata dalla sorpresa
“Allora, almeno tu ti ricordi come sono andate le cose?” chiese Cole
“No, i Loro non ci hanno lasciato questa parte di memoria, ma ci hanno detto che tutto dipende da voi, se Madison, Prue e Phoebe vivranno o saranno perse per sempre dipende da voi” spiegò Nicola
“Oddio”
“Piper, ne avete passate anche di peggiori con le tue sorelle, non pensi?”
“Non… non sta’ dicendo questo, Leo, GUARDATE!!!”
Fuori dalla finestra (circa al 50° piano del palazzo) c’era Martin, che le salutava tranquillamente.
“Ma allora non era morto!” piagnucolò Mandala
“Ė inutile stare qui a tergiversare, diamoci da fare” disse deciso Cole
A quelle parole, quasi lo avesse sentito, Martin sfondò la finestra e entrò in casa
“Salve, come vedete sono duro da uccidere, vero?”
“No sei come la gramigna, non muore mai!” rimbeccò Marine
“Ah, questo è tutto da vedere” disse Piper “in genere le erbacce si combattono col fuoco” e detto questo lanciò una fiammata, che il demone respinse ma che Mandala gettò fuori dalla finestra con la telecinesi.
“Ah, sono contento. Questo è tutto quello che sapete fare? Guardate il numero del maestro, allora”. Martin lanciò il soffio mortale che tutti evitarono prontamente.
“Basta così” sbottò Piper “Il cinque!”
Immediatamente Piper, Mandala, Marine, Nicola e Leo si disposero a pentacolo intorno al demone e recitarono la formula
“Tanto male hai procurato
E mai ti sei pentito
Che i poteri tu non possa più usare
Che tu te ne possa per sempre andare
Non ti vogliamo più qua devi sparire
E che tu possa quanto le tue vittime soffrire”


“NO, NON RIUSCIRETE AD UCCIDERMI NEMMENO QUESTA VOLTA!” urlò il demone mentre veniva inghiottito dalle fiamme infernali scaturite dal pavimento.
“E ora?” chiese Andy
“Ora possiamo solo aspettare e sperare” disse gravemente Cole

“Forza, Leo, tocca a noi”
“Tu pensi di farcela?”
“Se rivogliamo le ragazze, dobbiamo”
“Sì, però… disarmato, diciamo indifeso…”
“Ecco, si, diciamo indifeso, che per poco in soffitta ti fa secco, o mi sbaglio? No, aspetta ho un’idea geniale. Liberiamolo e fuggiamogli dietro cercando di ucciderlo, mettendo in pericolo la vita di innocenti, che ne pensi?”
“Non fare il cretino, Nicola, dico solo che…”
“Leo! È scappato!!!”
“Cosa?”
“Guarda”
I due angeli del passato guardarono la sedia rimasta vuota, le corde illese abbandonate intorno allo schienale.
“Mi viene un dubbio, sapeva usare il teletrasporto?” chiese Nicola
“Evidentemente sì, altrimenti come sarebbe potuto scappare?”
“Morte agli angeli bianchi” cantilenò una vocetta per le scale. I due si girarono e videro il piccolo Martin seduto.
“E che il loro intuito e la loro intelligenza duri in eterno, così i poveri diavoli avranno una vita un po’ migliore”
“Fermo!” esclamò Nicola, lanciando una sfera immobilizzante che il bambino gli rispedì contro.
“E ora un duello, caro Leo. Uno contro uno, senza inganni ne sotterfugi”
“Ci credo poco, con un demone come avversario” disse dubbioso l’Angelo rimasto”
“Sai, hai ragione a dubitare di me” disse lanciandogli contro una manciata di foglioline che diventarono liane e imprigionarono il ragazzo al pavimento.
“Bene, ora direi che ti ho battuto o mi sbaglio? E scusami ma vado a prendere il libro, sempre che non ti dispiaccia. E poi” continuò salendo le scale “anche se ti dispiace non me ne frega niente”. Mentre Leo stava maturando l’idea che sarebbe potuto scappare come aveva fatto il piccolo, Martin si fermò.
“Lo so cosa stai pensando, beh non te lo lascerò fare” disse rivolto all’Angelo con un ghigno malefico sul volto” ACCIO LIBRO DELLE OMBRE” e a queste parole il libro apparve dalle scale, volando, e gli si posò dolcemente ai piedi. Il bambino tirò fuori di tasca una polverina che poi gettò sopra il libro. Immediatamente la trisciale sparì
“E ora il libro è mio. Avanti, non fate i timidi, chi è che vuole provare per primo la potenza distruttiva di questa bellezza?” disse il ragazzino. Aprì il libro con una riverenza incredibile e rimase pietrificato da ciò che vide. Il libro era completamente vuoto
“ACCIDENTI, ACCIDENTI, ho sbagliato tasca, quella era la polvere Eraser” mentre il ragazzino era impegnato a sbraitare, Leo si era teletrasportato e Nicola era riuscito a annullare l’effetto dei suoi stessi poteri.
“E ora come la mettiamo, caro Martin, con due Angeli alle tue costole e un libro inutilizzabile?” disse Nicola
“Beh, comunque sia è troppo tardi, io sarò già resuscitato, sperate che quelle povere spaventapasseri riescano di nuovo a uccidermi e che non sia io ad agire per primo” insinuò il demone mentre veniva legato di nuovo.
“Non lo devi dire nemmeno per scherzo, tu non conosci la loro forza, quindi zitto” gli intimò Leo di rimando.

“Leo, ti ricordi se l’avevate sconfitto?”
“No, Piper, non ricordo assolutamente niente”
“Ma non nascono problemi spazio-temporali con tutti ‘sti casini avanti e indietro del tempo?” chiese Mandala
“Non penso, altrimenti non avrebbero lasciato possibilità di salvezza, mentre il fatto che possiamo avere un’opportunità di vita è già importante” rispose Andy
“Se tutto fosse andato bene, quando potranno tornare le altre?” chiese Marine
“Più o meno fra tre ore” disse Nicola
“Non vedo l’ora di poter riparlare con Maddy” disse Mandala, quasi in lacrime. Per consolarla, Andy, l’abbracciò ma non riuscì nemmeno a sfiorarla
“Che sta’ succedendo?” chiese Cole
“Prue e Phoebe”
“Cioè? Nicola, spiegati per favore?” chiese preoccupatissima Marine che si stava accorgendo di assumere lentamente la stessa consistenza di Piper
“Dato che loro sono morte nemmeno voi dovreste esistere” spiegò Leo
“Martin non è morto” affermò Piper
“Potremmo andare dalle nostre madri a San Francisco” propose Mandala
“No” disse Piper “ Se voi siete in queste condizioni, loro sono ancora peggiori, l’unica cosa da fare è sbrigarsi a trovare una soluzione”
“Speriamo che lui non sappia di questa situazione, altrimenti aspetterà fino a quando le cugine saranno sparite” disse Cole
“Forza, dobbiamo cercarlo” si intromise Andy
“Torniamo dove l’abbiamo sconfitto la prima volta” propose l’unico membro delle P3. La sua proposta fu accettata e si ritrovarono tutti nel boschetto dove avevano perso la vita Prue e Phoebe. Tutti furono assaliti di nuovo dai ricordi e questo li fece deboli. Forse fu questo il motivo che spinse Martin a ripresentarsi
“Eccomi di nuovo e con questo sono tre le volte che ci incontriamo. Siete veramente deboli, non siete ancora riuscite a distruggermi definitivamente. Vediamo se…”
“Falla finita, se ti diverte chiacchierare apri un talk show all’inferno, ma rimandaci Maddy e le nonne” gli ringhiò contro Marine, con le lacrime agli occhi.
“Potrei prendere in considerazione l’idea, solo se voi partecipate come ospiti e non dimenticate quei vostri fidanzati, tanto simpatici” detto questo lanciò verso di loro il suo soffio mortale, che tutti evitarono, seguito poi dalla sua raffica di pugnali, che ferirono Cole alla spalla. L’ex-demone si strappò l’arma dalla ferita e corse dal demone, pronto a scontrarsi con lui. Con aria scocciata, quest’ultimo utilizzò la telecinesi per scaraventarlo contro un albero.
“COLE!” gridò Marine. Mentre era distratta, Martin gli lanciò contro l’antimateria.
“ATTENTA!” gridò Piper. Marine si accorse in tempo del pericolo e si alzò in volo. Fece un paio di acrobazie, cercando di andare alle spalle del demone, inutilmente. Questo si avvicinò a Cole, per prendere la sua essenza vitale ma a un certo punto venne scaraventato via a una velocità incredibile, contro un albero, anche lui.
Tutti si voltarono verso Mandala e notarono la presenza di Prue vicino a lei.
“Prue!” esclamò Piper correndo verso la sorella. Magicamente apparve anche Phoebe
“Ma che… che meravigliosa sorpresa!” Piper era così contenta che non riuscì a trattenere qualche lacrima di commozione
“Ciao sorellina, sei pronta a prendere a calci qualche demonietto un po’ cresciuto?” chiese Phoebe
“Più che pronta” si asciugò le lacrime anche se avrebbe voluto andarle incontro e abbracciarla forte
Marine atterrò e si unì alle P3 e a Mandala
“Scusate, sono sempre in ritardo ma sono stata trattenuta”
“Sì, magari da un aitante giovanotto” disse istintivamente Mandala. Si voltò e vide Madison
“Maddy!!!” disse contemporaneamente con la cugina
“Ci hanno dato la possibilità di tornare per poter sconfiggere quel mostro” spiegò Prue
“E allora diamoci da fare e non deludiamoli!” disse Prue. Tutti diventarono molto determinati e non erano disposti a tornare in città vivi, se non dopo aver ucciso quel demone una volta per tutte.
“Sapete tutte la formula, vero?” chiese Cole
“Si” risposero in coro nonne e nipoti
“E allora diamoci da fare e facciamolo fuori una volta per tutte, sperando che questa volta lo uccidiate per bene, di la” disse Andy.
Phoebe corse dietro il demone mentre gli altri tentavano di formare un pentacolo intorno a lui
“ATTACCHIAMO”
“Tanto male hai procurato…
Martin, sentendosi in trappola lanciò i suoi pugnali intorno a lui, che vennero bloccati da Piper
E mai ti sei pentito...
Il pentacolo si era disperso. Mandala apparve alla sinistra del demone.
Che i poteri tu non possa più usare…
Questa volta l’attacco del demone non andò fallito, e, usando la telecinesi la scaraventò lontano. “Continuate, penso io a lei” disse Andy. Maddy, con un paio di acrobazie si portò alla destra di Martin
Che tu te ne possa per sempre andare…
Marine levitò e atterrò velocemente davanti al demone, a sinistra
Non ti vogliamo più qua devi sparire…
E infine anche Prue apparve davanti a lui, a destra
E che tu possa quanto le tue vittime soffrire”
Il pentacolo era stato formato ma Martin non accennava a voler morire. Andy sorresse Mandala e la riportò al suo posto. Martin lanciò il suo soffio mortale ma Piper e Maddy riuscirono a bloccarlo.
“Ė ora che tu vada, porta i miei saluti all’inferno” disse Cole.

“Tanto male hai procurato
E mai ti sei pentito
Che i poteri tu non possa più usare
Che tu te ne possa per sempre andare
Non ti vogliamo più qua devi sparire
E che tu possa quanto le tue vittime soffrire”

Le sei ripeterono la formula e questa volta Martin venne risucchiato dalle fiamme infernali.
“E ora la nostra vita è nelle vostre mani” disse Prue a Leo, mentre lei, Phoebe e Maddy diventavano trasparenti
“Torneremo presto” disse la minore delle M3.

“Ok, Leo, fatti coraggio e andiamo”
I due Angeli si diressero verso il bambino. Avevano trovato il modo di far ricomparire le formule del libro e ne avevano trovata una per bloccare i poteri. Ora era un piccolo e innocente (?!?) bambino.
“Va bene, Nico, facciamola finita”

“Tanto male hai procurato
E mai ti sei pentito
Che i poteri tu non possa più usare
Che tu te ne possa per sempre andare
Non ti vogliamo più qua devi sparire
E che tu possa quanto le tue vittime soffrire”

Anche questa versione di Martin scomparve fra le fiamme infernali e tutti attesero la meritata fine della storia.

Qualche ora dopo, nel futuro…
“SIAMOTORNATE-SIAMOTORNATE- SIAMOTORNATE- SIAMOTORNATE- SIAMOTORNATE- SIAMOTORNATE” sentirono urlare dalla porta
“MADDY” dissero in coro le due cugine e corsero ad abbracciarsi. Anche gli spiriti di Phoebe e Prue andarono ad abbracciare la sorella. Piper, Marine e Mandala piangevano di felicità perché tutte le sorelle si erano unite di nuovo e questa volta per sempre…o quasi.
“Da una parte mi dispiace però” disse Phoebe dopo i meritati saluti “Che siamo costrette a tornare a casa”
“Noi non vi dimenticheremo mai” disse Marine “E questa è una promessa”
Dopo qualche minuto, le tre sorelle vennero avvolte da alcune scintille e Cole in quel momento guardava intensamente Phoebe “Addio” e scomparvero
“Scusa tesoro” disse Marine “dicevi…”
“Ed ecco che sono andate, tornate al loro tempo, finalmente” disse Cole

“Finalmente, cominciavo a perdere la speranza” esclamò Leo vedendo ricomparire le tre sorelle. Le due coppiette si abbracciarono mentre Prue li guardava, sorridendo.
“Sapete, ragazzi, da questa storia ho imparato una cosa” disse mentre andava in cucina
“Cosa?” chiese Phoebe curiosa
Prue fece capolino dalla porta “A non ascoltare le sorelle minori con grande cuore che accettano di fare da baby-sitter a piccoli e innocenti bambini”
“Allora è una lezione che abbiamo imparato tutti” disse Piper ridendo

Di nuovo nel futuro, le tre cugine sono al cimitero. Madison ha una rosa bianca in mano. Una lacrima scende silenziosa lungo il suo volto mentre si avvicina alla tomba di Duke. Poggia il fiore per terra e rimane a fissare la lapide. Marine e Mandala le si avvicinano. La minore si alza in piedi e, fra le due cugine-compagne-sorelle, si allontana. Nei pensieri delle tre, ma soprattutto in quelli di Madison echeggiavano le parole di Duke “Sarò sempre nei vostri cuori”.

 
Scritto da Kika


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