Roswell migliore serie TV del 2000!
Roswell
è stato eletto telefilm dell'anno nel mese di gennaio 2001 dai
lettori di Corriere.it, sito
Internet del quotidiano "Corriere della Sera".
La prima fase
del sondaggio per eleggere la serie televisiva del 2000 si era conclusa
con quasi 90.000 preferenze espresse e una vastissima partecipazione dei
navigatori. Il voto, in seguito ai risultati
della prima votazione, aveva premiato Dawson's Creek
(41.556 voti), seguito dagli alieni di Roswell
(39.281 voti), poi X-Files (18.559 voti), Nikita
(5.455 voti), Ally McBeal (728 voti) e
E.R.-Medici in prima linea (575 voti). Le quattro serie più votate
sono poi andate al ballottaggio finale. La massiccia adesione dei fan raccolti nelle numerose comunità virtuali che affollano la rete ha fatto pendere la bilancia a sfavore di una "prime time series" come E.R., di grande successo anche in Italia, ma destinato ad un audience più generalista e meno organizzata in gruppi di pressione. Temprati dalle campagne per salvare i propri beniamini dal rischio di cancellazione dai palinsesti, organizzati in club che valicano i confini nazionali, i fan si sono dimostrati agguerritissimi nel sostenere il proprio telefilm. Hanno coinvolto amici, parenti, fidanzati; hanno votato da casa e dagli uffici; hanno chiesto aiuto a compagni stranieri, che hanno riversato preferenze dalla Spagna, dagli Stati Uniti, dal Canada.
Introduzione a Roswell Mettereste in pericolo la vostra vita, e quella dei vostri amici più stretti, per salvare la persona che amate? Con questo interrogativo morale si apre l'episodio pilota, che inaugura le 22 puntate della prima serie di Roswell, lo "science-fiction drama" divenuto in breve tempo un vero cult per i giovani di mezzo mondo. Max, Isabel e Michael sembrano tre adolescenti americani come tanti, giovani carini e spensierati, ma nascondono sotto pelle un segreto che conoscono solo in parte: sono infatti discendenti degli alieni precipitati con la loro astronave nel deserto americano nel 1947, precisamente a Roswell, New Mexico. Spinto da un sentimento umano, troppo umano, Max usa i suoi poteri per salvare la vita alla compagna di classe Liz, colpita accidentalmente da una pallottola al "Crashdown Cafè", ed espone così se stesso e i suoi compagni al rischio di vedere rivelata la loro identità. Definito da un giornale americano "un dramma appassionato che unisce la paranoia di X-Files con l'interesse della Warner Bros per un pubblico di giovani adulti", creato dalla fantasia di Jason Katims, David Nutter e Jonathan Frakes (che hanno alle spalle serie come Star Trek-The Next Generation e X-Files) e ispirato a un fatto di cronaca (il celebre "incidente di Roswell", origine di ogni "teoria della cospirazione"), Roswell mescola sapientemente fantascienza, sentimenti, avventura e mistero in un telefilm che mette in gioco grandi temi come la ricerca delle radici e il rapporto con la diversità e l'altrove. L'incidente iniziale Il 3 luglio 1947 W.W Mac Brazel, proprietario di un ranch nei pressi di Roswell, un paese a trecento chilometri da Albuquerque, New Mexico, trova sul suo terreno una strano relitto piovuto dal cielo e riferisce del ritrovamento allo sceriffo locale. Qualche giorno più tardi, l'aeronautica militare americana emette un comunicato che ha dello straordinario: l'oggetto ritrovato a Roswell proviene da un oggetto volante non identificato, un Ufo. La notizia del "disco volante" fa il giro del mondo, ma viene smentita il giorno seguente dalla stessa Air Force, che corregge il comunicato, parlando questa volta di un dirigibile meteorologico. Da quel momento l' "incidente di Roswell" diventa per molti ufologi il simbolo di ogni "teoria della cospirazione" messa in atto dal governo statunitense, dal suo esercito e dall'Fbi per coprire la verità sugli extraterrestri e i loro sbarchi sul pianeta. Nel corso degli anni Cinquanta la zona di Roswell resta il centro di molti misteri legati alla paura dei marziani: diversi testimoni rivelano di aver osservato soldati recuperare "corpi alieni". L'aeronautica statunitense spiegherà più tardi la natura di questi "corpi": non extraterresti piovuti da altre galassie, ma semplici fantocci antropomorfi utilizzati per test militari. Nonostante i chiarimenti, la leggenda legata a quei luoghi nel deserto del New Mexico perdura tuttora. I potenti fan "roswelliani" "Quest'anno, gli appassionati di Roswell hanno dimostrato di essere il più potente gruppo di fan di show televisivi: credo che nessuno, dentro o fuori la televisione, ha mai visto qualcosa di simile alla vostra campagna Roswell is Hot". Così Kevin Kelly Brown, uno degli executive producer, ha ringraziato la schiera di roswelliani che, con le loro pressioni "creative" sulla Warner Bros, hanno contribuito alla messa in cantiere di una nuova serie (la seconda) del telefilm, a rischio di cancellazione dopo aver ottenuto risultati d'audience meno lusinghieri del previsto. Senza dubbio la suspense prodotta da Roswell con i suoi intrecci avventurosi è sembrata pari a quella provata dai fan americani lo scorso maggio, quando i capi della WB dovevano decidere, dati Nielsen alla mano, sulle serie da promuovere e quelle da bocciare per la stagione successiva. Roswell sembrava avere poche chance, nonostante i riconoscimenti della critica e dei media, e un nutrito e agguerritissimo esercito di giovani "fanatici". Che si sono inventati, complice Internet e le sue "comunità virtuali", un'originale campagna per spingere la Warner a concedere altri 22 episodi. Dopo aver speso parecchie migliaia di dollari per acquistare una pagina pubblicitaria su Daily Variety, e aver inviato migliaia di e-mail, i fan hanno trovato l'idea decisiva: invitare tutti quanti a spedire ai dirigenti della Warner una bottiglietta di Tabasco, il condimento preferito dagli alieni, accompagnata da un semplice slogan: "Roswell is Hot" (e cioè, Roswell è eccitante, ma anche "piccante", con un gioco di parole sul gusto della nota salsa al peperoncino). Risultato: dopo migliaia di bottigliette, la stampa dà risalto alla campagna e alla fine la Warner approva una seconda serie, regolarmente in onda da Ottobre. "Il processo attraverso il quale gli show sono rinnovati o cancellati mi è sempre parso piuttosto arbitrario - confessa ancora Brown - ma alla fine ho capito che i network rinnovano uno serie sulla base di elementi intangibili, e il più importante elemento intangibile sono i fan". Meno intricata ma altrettanto significativa la vicenda italiana: anche da noi i tanti ragazzi stregati da Roswell hanno dovuto lottare, questa volta non per la produzione, ma per la semplice messa in onda dell'adorato telefilm. Programmata dal 20 settembre 2000 su Rai Due, la prima serie va in onda il mercoledì, per poi essere spostata di domenica e di martedì. Infine viene sospesa. Spinti forse anche dalla centinaia di e-mail indirizzate alla Rai, i responsabili di rete riescono alla fine a trovare una collocazione stabile per Roswell, il lunedì in seconda serata. Il profilo di Aldo Grasso, critico televisivo del Corriere della Sera Mi immagino che il fan roswelliano tipo abbia introiettato alcune caratteristiche della serie. Sospetta, ad esempio, che gli alieni siano già tra noi, che il romanticismo vinca su tutto, persino sugli intrighi della fantascienza, che la vita abbia senso se c'è una missione, una qualsiasi, da compiere.
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Roswell.it
© 2000/05
Antonio Genna
Alcune parti sono state tratte dal sito
Corriere.it,
testi di Massimo Scaglioni e Aldo Grasso