"Il ritorno
(The Departure)" (2.21)
“E così, nostro malgrado, siamo giunti al gran
finale, atteso e temuto al tempo stesso. Accade sempre in previsione dei
grandi eventi…
Atteso perché eravamo certi che sarebbe arrivato puntualmente qualche
colpo di scena, e temuto perché ormai abbiamo imparato che per vedere il
seguito ci toccherà attendere un altro anno. Sempre che non salti del
tutto la programmazione a causa di scelte aziendali orientate in altro
senso, ovviamente. Dio non voglia…
Sinceramente ho la sensazione che queste lunghe pause non aiutino la
concentrazione né l’audience, nel senso che se in questo momento siamo
“caldi” di avvenimenti, nel 2003 probabilmente avremo già dimenticato non
solo le emozioni ma anche la trama di questa seconda serie e si ripartirà
con una marcia in meno.
O perlomeno, perdonatemi, questa è la mia opinione personale.
“Bisogna battere il ferro finché è caldo” recita il saggio proverbio. A
buon intenditor…poche parole.
Ma ora basta coi proverbi ed entriamo nel vivo della questione. Mi auguro
che mi perdonerete qualche lungaggine in più visto che siamo all’ultima
puntata…
È stata un grande episodio, mi sento di affermarlo senza timor di
smentita.
Scoppiettante fin dall’inizio, che senza ulteriori perdite di tempo ci ha
immediatamente scaraventati nel pieno dell’azione.
I nostri eroi, infatti, hanno deciso di partire per tornare sul proprio
pianeta e avranno solo 24 ore di tempo per farlo, dal momento in cui il
Granilith verrà inserito nel suo alloggiamento.
Ventiquattro ore dense di avvenimenti, questo era prevedibile fin
dall’inizio.
Il punto-chiave è evidentemente costituito dalla dolorosa scelta del
distacco dai propri cari, che mette i nostri amici alieni davanti ad un
doppio binario: da una parte la terra, gli affetti e un’adolescenza ricca
di ricordi, sentimenti e cose conosciute; dall’altra il loro pianeta, che
significa anche il ritorno alle origini e alla propria identità, un luogo
però pur sempre lontano e ignoto. Un interrogativo che fino ad ora avevano
accuratamente evitato di considerare fino in fondo, con tutte le
conseguenze del caso.
Se per due anni avevano temporeggiato, destreggiandosi alla bene e meglio
tra le due realtà, ecco finalmente il momento della verità da cui non si
può scappare: o fuori o dentro.
E ciascuno di loro affronta la situazione in base al proprio carattere.
Vediamo come.
Max non sembra nutrire dubbi sul da farsi perché la sua scelta è
evidentemente condizionata dalla necessità di salvare Tess e il bambino.
In realtà, Tess o non Tess, il ragazzo riesce a rimanere forte fino al
momento di dare l’addio a Liz, poi crolla. Era chiaro che sarebbe
avvenuto, presto o tardi, non poteva essere diversamente.
Tra l’altro per Max è un doppio momento della verità, visto che scopre
proprio in questa occasione, con grande sorpresa e sollievo da parte sua,
che Liz non ha mai dormito con Kyle e che si è “mantenuta pura per lui”,
come ammette la stessa Liz in un momento di suprema disperazione.
Perdonatemi una piccola parentesi: ho molto amato l’interpretazione di Max
in questa scena, che è riuscita a strappare perfino a me, che ho il cuore
di ghiaccio e che resisto stoicamente anche alle scene più toccanti, una
lacrimuccia di commozione.
Grande interpretazione di Jason Behr.
Isabel invece torna a fare i conti coi propri fantasmi e proprio di
fantasmi si tratta, nel senso che abbiamo imparato che proprio nei momenti
più difficili, alla vigilia delle scelte più importanti della sua vita, le
appare l’immagine di Alex.
Alex che diventa la sua coscienza, evidentemente. Ho trovato estremamente
toccante anche la sequenza del ballo tra Isabel e Alex, che si conclude
quando cade l’illusione e vediamo la ragazza ballare, tristemente sola,
vicino alla tomba di lui.
Immagine veramente efficace. Isabel, nonostante sia combattuta tra l’amore
che nutre nei confronti della propria famiglia e il legame con Max, sembra
in realtà non avere esitazioni. Ci dà conferma di questo la risposta che
fornisce a Michael alla vigilia della partenza. Isabel partirà. E partirà
nonostante il suo grande amore per i genitori e il doloroso messaggio di
addio registrato per loro con la videocamera.
Abbiamo poi Tess, la quale evidentemente non aspettava altro che portare
via con sé Max, per sottrarlo dalle braccia di Liz. La ragazza sembra
esitare qualche istante solo nella scena in cui chiama lo sceriffo Valenti
con il nome di “papà”, ma in realtà non sembra affatto addolorata all’idea
di lasciare Kyle e la sua nuova famiglia.
E il finale ce ne darà ampiamente conferma.
Ho lasciato Michael per ultimo perché vorrei spendere per lui qualche
parola in più.
Chi mi conosce sa che sono una dreamer convinta e tuttavia, ora vi
stupirò, la scena che mi ha regalato più emozioni in assoluto è stata
quella tra Michael e Maria.
Già da diverse puntate devo ammettere di aver seguito con interesse
l’evoluzione psicologica del rapporto tra Michael e Maria, che via via ha
sostituito quello tra Max e Liz, come fulcro della vicenda.
Michael è evidentemente maturato nel corso della seconda serie, e ha
superato l’iniziale ritrosia nei confronti di una relazione stabile con la
ragazza. Di pari passo ha guadagnato punti di simpatia ed è diventato,
paradossalmente, il più umano tra i quattro reali.
Spettacolare la serata che i due trascorrono alla vigilia della partenza,
che farebbe sciogliere anche i cuori più glaciali: ambiente soft, candele,
e soprattutto la scelta di lasciare che Maria, dopo tanto tempo, gli legga
finalmente dentro.
Michael infatti confessa di essere stato lui stesso a tenere la ragazza
tanto a lungo lontana dalla propria interiorità. L’avevamo immaginato.
Evidentemente il loro rapporto è a questo punto maturato a sufficienza da
indurlo ad una svolta clamorosa. E qui ho nuovamente estratto i Kleenex,
non mi vergogno a dirlo. Gli occhi lucidi dei due protagonisti (con la
complicità dell’ottimo doppiaggio), hanno dato vita ad una sequenza di
straordinario impatto emotivo. Non mi stancherò mai di far loro i
complimenti. Eccezionale l’ interpretazione dei due attori.
Bravi ragazzi.
Quasi inevitabile l’epilogo della loro serata, che non poteva che
concludersi con una condivisione totale, anima e corpo, diciamo così, dei
profondi sentimenti tanto a lungo tenuti dentro.
Appariva quasi inverosimile che Michael riuscisse a partire, dopo
un’esperienza del genere e infatti Michael non partirà.
Abbiamo poi Liz, che piomba prevedibilmente nella disperazione più nera
dopo aver appreso lo stato delle cose. A Liz arriva tra capo e collo una
batosta di proporzioni eccezionali: in una volta sola apprende del
rapporto tra Max e Tess, del bambino e della loro imminente partenza.
Peggio di così…
Maria, dal canto suo, rimane ovviamente incredula mentre Valenti e Kyle
accettano sportivamente, mettiamola così, la notizia.
Anzi: lo sceriffo addirittura li aiuterà a distruggere la jeep e li
accompagnerà al momento dell’addio. Altra sequenza particolarmente
efficace, complice un sottofondo musicale estremamente appropriato.
Un altro paio di maniche è la brusca evoluzione della storia di Leanna,
che condurrà al colpo di scena finale.
Ci appariva francamente inverosimile che Max uccidesse volontariamente la
ragazza, non sarebbe stato in linea con il suo carattere e la sua
correttezza morale. Evidentemente la disperazione avrebbe anche potuto
spingerlo a compiere un atto inconsulto ma la provvidenziale prontezza (e
lucidità) di Liz fortunatamente scongiurano il peggio.
Poi gli eventi subiscono una brusca accelerazione.
Amy inizia a ricordare gli eventi che Tess aveva temporaneamente rimosso
dalla sua mente, inducendo le due ragazze a sospettare che anche Kyle
presto farà altrettanto.
Il suo ripetuto tamburellare sul tavolo annuncia una imminente
rivelazione. E che rivelazione, aggiungeremmo noi!
Apprendiamo, con nostra grande sorpresa, che è stata Tess la responsabile
della morte di Alex. Colpo di scena clamoroso! Dopo averne condizionato la
mente per mesi, per indurlo a tradurre il libro alieno a proprio
vantaggio, Tess aveva spossato il giovane al punto che anche soltanto un
ulteriore tentativo di intromissione gli sarebbe stato fatale. E così è
stato.
L’aggravante è poi costituita dalla scelta di Tess di usare Kyle per
occultarne il cadavere. Un comportamento assolutamente deplorevole, di
indescrivibile cinismo e irresponsabilità.
Al termine di una disperata corsa contro il tempo, Liz e Maria riescono ad
avvertire i nostri, ormai prossimi alla partenza.
Immagino che tutti i dreamer abbiano seguito con grande
soddisfazione il momento della verità tra Max e Tess, epilogo lungamente
sospirato e atteso.
Tess, senza opporre troppa resistenza (e questo forse ci ha stupiti un
po’) confessa a Max la propria colpevolezza e fornisce ulteriori dettagli
raccapriccianti sulla propria condotta morale. Scopriamo una Tess non solo
assassina ma anche traditrice, che ha venduto Max, suo figlio e tutti gli
altri a Kivar e ai nemici.
Il “dénouement” non poteva essere diverso: Tess parte da sola per il
proprio pianeta, tra fuochi d’artificio e spettacolari effetti speciali,
mentre Max & Co. seguono con un misto di sorpresa e orrore lo svolgersi
dei fatti.
Il tutto coronato dalla sequenza finale che mi ha ricordato, perdonate la
battuta, quella storica di Rossella O’Hara: “Domani è un altro giorno”.
Abbiamo infatti la telecamera che stacca su Max, serio e perplesso, che
progetta di salvare suo figlio dalle grinfie di Tess. Un altro modo per
dirci che seguirà una terza serie…
Che dire? Una seconda serie forse in parte deludente, per l’assenza di
quel sentimentalismo sincero e avvincente che ci aveva tenuti incollati al
teleschermo per tutta la scorsa stagione.
Questo si, lo devo ammettere. Nei recenti episodi è stata volutamente
privilegiata la fantascienza e la scelta era motivata dal desiderio di
andare incontro ad un pubblico americano che lo richiedeva.
Ci auguriamo che la terza serie riscoprirà questi aspetti non trascurabili
della vicenda e ci regalerà nuove emozioni e nuovi sogni. Credo infatti
che la capacità di far sognare la gente sia da sempre il segreto del
grande successo di Roswell.
Appuntamento per tutti al 2003, dunque!E statemi bene!
Con sincero affetto, vostra Joy” |