"Scomparsi (Wipe-Out!)" (2.7)
“Boom! Una puntata veramente esplosiva ma
francamente ce l’aspettavamo.
Quanto accaduto nelle puntate precedenti era una prevedibile preparazione
a questa sorta di “epifania”, cioè di “rivelazione”, un fatto talmente
eclatante da convogliare tutte le forze messe in campo finora in un’
azione-chiave centrale.
I passi necessari erano stati fatti, ora non restava che svolgere la parte
rimanente del nastro degli eventi.
In breve tutti ci attendevamo lo “scoppio” del potenziale devastante degli
Skins, ma forse pochi sarebbero riusciti ad immaginare un episodio tanto
incredibile, caratterizzato dalla scomparsa di tutti gli abitanti di
Roswell: un evento talmente sorprendente da prendere alla sprovvista anche
gli amanti della fantascienza più sfrenata.
Ecco i fatti: un misterioso oggetto alieno conficcato in un’insegna è
responsabile della creazione di un “campo di forza”, che preleva gli
abitanti della città, uno dopo l’altro, per portarli in una dimensione
parallela, uno stato di “sospensione” non ben definito tra spazio e tempo.
Certo, sulle spiegazioni un po’ approssimative fornite sul fenomeno ci
sarebbe da discutere per giorni, ad ogni modo il punto è un altro: i
nostri eroi affrontano una corsa contro il tempo per scoprire l’accaduto e
rimediare, prima di scomparire anch’essi grazie ad un meraviglioso effetto
speciale.
Ed è qui che ancora una volta entra in gioco Courtney: la ragazza, come si
suol dire, “salta il fosso” definitivamente. Messa alle strette da
Nicholas, che le sonda la mente alla ricerca di informazioni sul Granilith,
preferisce al tradimento l’auto-distruzione, che comunque sarebbe
imminente a causa del rapido deterioramento del “guscio” che la contiene.
Courtney ci spiega anche che gli Skins hanno un punto debole. Per fortuna,
aggiungeremmo noi, altrimenti la loro comparsa sulla scena avrebbe
coinciso con la prematura fine dei nostri eroi e dell’intera serie… Quindi
Courtney alla fine si riabilita e, mossa dall’amore per Michael, si
schiera tardivamente ma definitivamente dalla parte dei “buoni”. Forse il
nascente rapporto tra i due non è stato sufficientemente approfondito, ma
queste, come sempre, sono valutazioni del tutto personali.
Max e Kyle si trovano di nuovo a confronto e Max è costretto, suo
malgrado, a collaborare con lui per un nobile fine comune.
In realtà saranno proprio Kyle prima e Maria dopo a portare a termine, sul
filo dei secondi, l’operazione di salvataggio. Inquietanti, come da
manuale, le riprese della città deserta in cui si muovono solo i nostri e
frotte e frotte di Skins, che per la verità appaiono ad un tratto fin
troppo numerosi rispetto alle puntate precedenti.
Per tutta la prima serie i nemici erano nascosti nell’ombra, ed anche
l’inizio della seconda serie apparivano come esseri abbastanza
“evanescenti”: di colpo non solo la città ma gli interi Stati Uniti
appaiono infestati dagli alieni nemici.
A questo proposito apro una breve parentesi: personalmente avrei preferito
una tipologia di alieni meno disgustosi, perché gli Skins vengono
identificati grazie a dettagli fisici piuttosto raccapriccianti ma, si sa,
nella vita non si può avere tutto…
Commovente la scena in cui Liz improvvisamente realizza che forse la loro
impresa sarà senza ritorno e che ha lasciato Max, forse per l’ultima
volta, con la convinzione che lei e Kyle abbiano avuto una relazione. La
sua subitanea scomparsa ci fa temere il peggio per qualche istante…
Al di là di questo, però, l’episodio ha lasciato poco spazio al
sentimentalismo, come tutta la seconda serie, almeno fino a questo
momento.
Abbiamo poi la scena girata dentro la scuola in cui i nostri amici, al
solito, stanno per avere la peggio. Legati e sorvegliati da un nutrito
numero di avversari, capeggiati dal perfido Nicholas, sembrano
definitivamente spacciati. Non c’è che dire, al loro posto un’altra
persona, dopo tante emozioni, come minimo avrebbe subito quattro infarti,
ma nella fiction accade questo e altro…e i nostri protagonisti beneficiano
dell’inatteso aiuto di Tess per scampare ad una fine tremenda.
La ragazza sfodera una forza inaudita e insperata, che polverizza
all’istante decine di nemici. Analogo comportamento, del resto, avevano
avuto anche gli altri, in situazioni estreme. Quelle che fino a poco prima
erano semplici proiezioni mentali divengono ora preziose ma pericolose
armi letali.
La fine, prevedibilmente, non ha deluso: al parco Max viene infatti urtato
da un ragazzino che, se non fossimo sicuri dell’impossibilità di questa
situazione, potrebbe facilmente ricordare la fisionomia di Nicholas. Un
dettaglio veramente inquietante…Quindi tutto torna in gioco, niente è
perduto e niente è finito. La storia continua…” |