"Il simbolo (Four
Square)" (1.19)
Un episodio quasi interamente dedicato ai sogni.
Fin dall’antichità l’uomo è sempre rimasto affascinato da questo aspetto
così accattivante della psiche umana. La domanda-chiave, alla quale hanno
tentato invano di dare risposta scienziati, pensatori e filosofi è questa:
possono i sogni configurarsi come premonizioni di qualcosa che dovrà
accadere? O sono soltanto espressione del nostro inconscio?
È questo l’interrogativo che ci propongono anche i nostri eroi di Roswell,
in una versione inedita e graffiante.
Isabel, la gelida aliena dal sangue freddo, perde per una volta un po’ del
proprio self control quando affiorano alla sua mente scene d’amore, in cui
al viso di Alex si sostituisce progressivamente quello di Michael.
Su uno sfondo desertico e desolato si stagliano chiaramente le loro figure
abbracciate, alternate a flash dedicati agli indecifrabili simboli alieni.
Infine compare anche l’immagine di un bambino. Il “loro bambino?” Che
significa tutto ciò? È possibile che la loro complicata fisiologia aliena
possa condurre al concepimento di un figlio attraverso la sola attività
onirica?
Per quanto inverosimile, dobbiamo confessare che questa ipotesi ci ha
affascinato. Almeno nei primi momenti.
Ovviamente, la sola prospettiva che vi sia pur lontanamente del vero in
tutto ciò, è sufficiente a mandare in crisi il già fragile rapporto tra
Maria e Michael.
Quando la ragazza, comprensibilmente scossa, chiede spiegazioni al
fidanzato, e questi reagisce con freddezza e distacco, sembra inevitabile
tra loro una rottura. Sarà solo la scoperta dell’inconsistenza dei loro
sospetti a salvare la situazione.
È Tess, infatti, la chiave di volta dell’intera struttura; sarà lei a dare
risposta a molti degli interrogativi che ci accompagnano fin dalle prime
puntate.
Prima di tutto scopriamo che la ragazza era la quarta bambina “nata” dalle
capsule dentro la caverna e quindi, unitamente agli altri tre, costituisce
il quarto elemento del misterioso simbolo alieno.
Scopriamo anche che Tess possiede un libro misterioso, di evidente origine
aliena, che sembra contenere non solo la spiegazione sulle origini dei
nostri amici ma addirittura una previsione di quello che sarà il loro
futuro.
Le quattro effigi incise nel volume non lasciano adito a dubbi: i quattro
alieni sono ordinati in due coppie: Max-Tess e Isabel-Michael e sembrano
destinati a stare insieme. Ma il futuro è veramente già scritto? Non è
davvero possibile modificarlo, neppure con la volontà? Questa la non
facile domanda che sorge spontanea in Max, Isabel e Michael.
Tess, dal canto suo, sembra aver già felicemente sposato la teoria del
futuro predefinito, e si sforza di far accettare questa realtà agli altri
tre alieni. Per Tess è più facile accettare tutto ciò, perché lei non ha
legami con ragazzi terrestri e pertanto non ha nulla da perdere, al
contrario degli altri.
Quando si chiarisce la posizione di Tess, trovano finalmente spiegazione
tutti gli strani fenomeni osservati dai ragazzi, in particolare mi
riferisco alla manipolazione del pensiero che tutti, a turno, hanno
subito, compresa la signora Evans. Nessuno sembra immune di fronte alle
capacità mentali della ragazza, che appaiono terribilmente subdole. Ma
torneranno utili nel momento del bisogno…
La vicinanza di Tess sembra risvegliare nei nostri eroi il lato alieno che
in loro sembrava sopito e questa nuova esperienza li turba e li sconvolge.
Torniamo però al nostro discorso iniziale sui sogni.
Evidentemente perplessi a causa delle proprie visioni comuni, Michael da
una parte e Isabel dall’altra cercano di sfuggire al destino attaccandosi
maggiormente ai rispettivi fidanzati terrestri, se così si può dire.
Cercando probabilmente di convincere più se stessi che gli altri,
finiscono rispettivamente nelle braccia di Maria e di Alex, ma il loro
sarà un vero convincimento?
Questo gioco di identità è ben evidenziato nel corso di un’accesa
conversazione tra Max e Michael, in cui l’uno si fa partigiano della causa
“terrestre” e l’altro della causa “aliena”.
“Perché hai tanta paura di essere un alieno?” domanda Michael.
“Perché hai tanta paura di essere un umano?” ribatte Max.
Ecco, il concetto è questo: due facce della stessa medaglia.
In loro prevale ora l’una ora l’altra delle due identità, senza riuscire
ad approdare, almeno in apparenza, ad un reale equilibrio. Quando si
trovano vicino ai terrestri emerge comprensibilmente in loro la metà
terrestre; quando si trovano invece vicino a Tess accade il contrario,
poiché avvertono nel profondo il risveglio di istinti primordiali mai
sopiti.
Ma il gioco non si chiude qua. Resta ancora aperto, infatti,
l’interrogativo sul futuro e sulla possibilità che hanno i nostri eroi di
cambiarlo.
E possiamo scommetterci che non si arrenderanno tanto facilmente… |