"Il cacciatore
di alieni (The Convention)" (1.13)
Tutto il polverone sollevato in città nel mese di
Settembre in occasione della sparatoria al CrashDown Café non poteva
logicamente passare inosservato e le indagini della Topolsky non
lasciavano presagire nulla di buono.
Infatti con questo episodio arriva puntuale, per i nostri amici alieni,
una prima resa dei conti.
In occasione del Decimo Congresso di Ufologia, arriva a Roswell gente di
ogni tipo, dai fanatici agli appassionati del settore e tra i tanti nomi
non possono mancare all’appello Larry e Jennifer, i due testimoni (un po’
ficcanaso, lasciatemelo dire) presenti al momento della sparatoria.
Liz nota immediatamente lo sguardo indagatore di Larry e capisce che
porterà sicuramente dei guai, a causa della sua ormai evidente ossessione
per gli UFO.
I problemi maggiori, però, li porterà Everett Hubble, un vero “cacciatore
di alieni”, come precisa Valenti parlando al suo sottoposto, capitato in
città in modo tutt’altro che casuale, con la precisa intenzione di
vendicarsi per una vecchia storia mai chiusa.
Si scoprirà infatti che la moglie di Hubble, incinta della figlia, è stata
uccisa da un extraterrestre, evidentemente il quarto alieno della nostra
vicenda; l’uomo ha così giurato di vendicarsi e di dare la caccia agli UFO
per scovare il responsabile.
In base alle poche indicazioni disponibili, Hubble sospetta che si tratti
di un mutaforma, un essere in grado di alterare le proprie sembianze e nel
caso specifico che si nasconda sotto la “falsa” identità di Max Evans.
Per accertarsene, indaga facendo leva psicologica sullo sceriffo Valenti e
su Larry. Quest’ultimo, neanche a dirlo, non si fa certo pregare per
raccontare quanto sa sull’accaduto, senza valutare le possibili
conseguenze del proprio gesto.
Parallelamente a questa vicenda si snodano altri eventi, più “leggeri” e
comici, legati ai goffi tentativi da parte di Max e Michael di tenersi
lontani dalle rispettive ragazze e di dimenticarle. Ovviamente non ci
riusciranno…
Al contrario Michael riuscirà addirittura ad ingraziarsi non solo Maria ma
anche sua madre, accettando eroicamente di partecipare ad un improponibile
incontro di lotta da loro organizzato.
Personalmente ho trovato gradevolissima la trovata di far indossare
proprio a Max il costume verde da alieno, in particolare il “botta e
risposta” tra Max e Isabel, quando il ragazzo esclama “Salvatemi, sono un
umano intrappolato nel corpo di un alieno” e la sorella ribatte “E con
questo abbiamo perso anche l’ultimo briciolo di dignità che ci era
rimasto”.
Una delle particolarità che fanno di “Roswell” la serie eccezionale che
tutti conosciamo è a mio avviso proprio la sapiente alternanza di suspence
ed ironia.
Hubble riesce, grazie ad un espediente, a portare via con sé Max, per
mostrargli il luogo in cui la moglie è stata assassinata e mettere in atto
la propria vendetta.
Il suo tentativo di mettere l’alieno di fronte alle proprie responsabilità
cade ovviamente nel vuoto poiché Max è totalmente innocente. Tuttavia
l’uomo, non credendo alla sua versione dei fatti, estrae la pistola e si
appresta a sparare, esattamente come aveva fatto anni prima in occasione
dell’omicidio di un vagabondo, che era costato al padre di Jim Valenti la
condanna penale e il manicomio.
Il provvidenziale arrivo di Michael, insospettito dagli strani movimenti
di Larry e di Hubble, scongiura il peggio ma non è sufficiente a strappare
Max dalle grinfie dell’uomo, ormai totalmente fuori di sé.
Interverrà miracolosamente James Valenti, sparando a Hubble, a risollevare
le sorti della vicenda.
Così facendo lo sceriffo riesce anche a riabilitarsi per aver contribuito,
suo malgrado, ad indirizzare i sospetti del “cacciatore” su Max Evans. In
questo modo si ricompone finalmente il cerchio rimasto aperto diversi
prima, quando suo padre era stato internato per un omicidio mai commesso e
dal quale viene ora scagionato.
Difficile tirare le fila di questa puntata tutta azione visto che, come si
suol dire, i fatti parlano da sé.
Non possiamo però esimerci dal considerare che la morte di Hubble non
passerà certamente inosservata e che, se possibile, questo fatto
delittuoso potrà soltanto peggiorare la situazione dei nostri eroi, che
già da tempo corrono sul sottile filo che separa legalità da illegalità e
normalità da mortale pericolo… |