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WHAT IF...


Riassunto: e se… 

Data di ultimazione: 3/4/2001 

Valutazione:. adatto a tutti

Disclaimer: Tutti i diritti dei personaggi descritti nel racconto appartengono alla casa di produzione Warner Bros ad  eccezione di Alexandra Pearce, Al e Nick che sono frutto esclusivo della fantasia dell'autore. Il racconto è di proprietà del sito Roswell.it.

E-mail: actarus777@hotmail.com


Contro il sole rosso al tramonto, una ragazza scrive nel suo diario.

<< 7 Maggio. Giorno 1. Mi chiamo Liz Parker, ed oggi sono morta. Sono morta, per continuare a vivere…>>   

Quattro ore prima   

Crashdown Cafè.  
"Gli accordi non erano questi!"  
"Sono cambiati."  
"Voi non potete farlo. Io ho la merce. E voi ne avete bisogno!"  
"Avevi la merce… Non sei stato molto accorto. Sapevamo dove l'avevi messa, ed ora la abbiamo noi. Accetta quello che ti offriamo e dimentica tutta la faccenda. E' per il tuo bene."  
"Ma Al e Nick..."  
"Al e Nick sono... andati..."  
"Li avete uccisi! Bastardi! Non potete farlo! Voi... non potete..."  
"Siediti, cerca di stare calmo. Stiamo dando troppo nell'occhio."  
"Mi avete fregato, ma io adesso fregherò te!"  
Una pistola automatica sta per fare il lavoro per il quale è stata creata, ma un agile colpo con la mano sembra evitarlo. Il colpo parte lo stesso.  
"Attenta Li...". Max Evans non ha il tempo di finire la frase. Il proiettile, destinato ad un'altra persona, gli smorza la frase in gola.  
"MAAAAX!!!!!!!" Liz Parker, la sua fidanzata, si riversa su di lui. "Max! Rispondimi Max. Ti prego, rispondimi! Max!!!"  
Due loschi individui lasciano in fretta il locale, mentre lentamente un capannello di persone si va formando attorno ai due ragazzi.  
"Mio Dio Max! No… Non devi morire. Io…io devo fare qualcosa…"  
Liz abbraccia stretto Max, mentre le sirene già si sentono in lontananza. Un abbraccio forte ed intenso. Il viso, e pian piano tutto il corpo della ragazza si illuminano, mentre la gente intorno rimane sbigottita. Una luce intensa, della durata di pochi secondi, avvolge i corpi dei due ragazzi.  
"Svelti, svelti! Ha perso molto sangue! Dobbiamo fare in fretta!" L'ambulanza corre verso l'ospedale.  
"Si salverà vero? Si salverà???" Liz è stravolta, immersa nelle coperte in un angolo dell'ambulanza.  
"Cerca di stare tranquilla, il tuo amico si salverà!"  
"Dite così per tranquillizzarmi... dovete salvarlo!"  
"Lo faremo. Ma tu devi cercare di calmarti. Non serve a niente che tu faccia così"  
L'ambulanza arriva all'ospedale. "Presto, presto, la sala operatoria è già pronta. Fate presto!"  

Un'ora fa   

"E' incredibile. L'emorragia si è arrestata quasi subito, come se qualcosa l'avesse fermata"  
"Qualcosa... O qualcuno..."  
"Sceriffo Valenti, cosa intende?"  
"Diversi testimoni hanno visto un bagliore accecante avvolgere Max e Liz pochi secondi dopo lo sparo, mentre lei lo abbracciava"  
"A proposito, dov'è Liz?"  
"E' scomparsa. Se ne sono perse le tracce appena l'ambulanza è arrivata qui all'ospedale"  
"Forse sta vagando qui intorno in preda allo choc..."  
"Già... oppure è scappata..."  
"Scappata? E perché mai lo avrebbe fatto?"  
"Non capisce, dottore? Forse per non dover spiegare quello che è successo"  
"Probabilmente quelle persone erano tutte ancora sotto choc, e hanno creduto di vedere qualcosa..."  
"Tutte quante?"  
Il vice sceriffo entra di corsa nella stanza.  
"Sceriffo! Hanno trovato Liz Parker sul canyon lungo il fiume. Vuole gettarsi di sotto!"  
"Andiamo, presto!"  
 

Poco fa   

"Liz, non farlo!"  
"Io devo farlo… devo… Max… è morto!"  
"Max non è morto. Lo hanno salvato"  
"Non ci credo! Dite così per farmi scendere"  
"Liz! Sono lo sceriffo Valenti! Arrivo adesso dall'ospedale. Max è salvo. Sta bene, e vuole vederti"  
"Non le credo! Max è morto. L'ha fatto  per salvarmi. Ed ora lo raggiungerò"  
 

Liz vola verso il fondo del canyon, come il petalo di un fiore che cade dolcemente da un ramo, inghiottito dalle acque in un tiepido pomeriggio di primavera.  
In pochi istanti, scompare alla vista dello sceriffo Valenti e di tutti i presenti.  
"Avvertite gli altri e attiviamo subito le squadre di soccorso!"  
"Non la troverete..."  
"Sceriffo, cosa dice?"  
"Non la troverete. Potrete cercarla per giorni, ma non la troverete..."  
 

Adesso...   

<< Il mio vero nome ha dei suoni che non avrebbero alcun senso per gli essere umani di questo pianeta. Sono l'unica discendente di un gruppo di alieni caduti con la loro astronave nel 1947 a Roswell. Nessuno lo sa, e nessuno lo deve sapere. A qualsiasi costo. Ho rinunciato a tutto per questo, a tutta la mia vita. Una persona a cui tenevo molto, Liz Parker, oggi è morta per questo. E sono nata io. Mi chiamo Alexandra Pearce, ho 18 anni, ed oggi sono nata. >>

Scritta da Jo!


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