Roswell.it - Fanfiction

LA RESA DEI CONTI (5)


RIASSUNTO: è la resa dei conti, l’ennesima battaglia tra il bene e il male.

DATA DI COMPOSIZIONE: dal 10 al 14 febbraio 2003

ADATTO A: tutti

DISCLAIMER: tutti i diritti dei personaggi di ROSWELL appartengono alla WB e alla UPN; mentre quelli di BUFFY, THE VAMPIRE SLAYER appartengono alla UPN e a JOSS WHEDON, e quelli di STREGHE appartengono alla WB e ad AARON SPELLING. Il racconto è di proprietà del sito Roswell.it.

La mia e-mail è rapiro84@libero.it

NOTA: gli eventi qui descritti potrebbero discostarsi di molto da ciò che conosciamo del telefilm, ma sono modifiche che ho dovuto apportare per la veridicità del racconto.


- È giunto il momento. È notte fonda e non si aspettano un nostro attacco così presto – disse la Sorgente.
- Non vedo l’ora di mettere le mani su quella specie di protettrice degli innocenti di Sunnydale e su quello stupido vampiro passato dalla parte del bene – rincarò Dracula.
- Finalmente potrò governare Antar senza paura che quei tre stupidi ragazzini mi portino via il trono – aggiunse sogghignando Kivar.
Così dicendo i tre rappresentanti del male uscirono dalla loro tana nel deserto e si recarono a Roswell, nelle abitazioni dei loro nemici per coglierli di sorpresa e sbarazzarsi di loro durante il sonno. Naturalmente era una mossa molto sleale, ma il male è fatto così e non bada a complimenti quando si tratta di raggiungere i propri perfidi obiettivi.
I tre malvagi erano le uniche figure che si muovevano in una Roswell addormentata, ma non facevano il minimo rumore e si muovevano velocemente nella notte, sicuri del loro obiettivo finale.

Erano circa le dieci di sera quando, dopo un altro massacrante allenamento conclusosi prima del previsto per via del gran mal di testa di Maria, finalmente la ragazza si coricò e cercò di farselo passare liberando completamente la mente e facendo respiri molto lenti e profondi. Questa volta il mal di testa era ancora maggiore di quando aveva avuto la sua prima visione, e sospettava che ne avrebbe avuta una anche quella sera. Tentò di non pensarci e dopo qualche minuto si addormentò.
Il suo sonno però era molto agitato e continuava a sognare Kivar che li imprigionava e uccideva per poi disintegrarli. Avendone abbastanza di vedere la propria morte e quella dei suoi amici, si destò di scatto, il volto imperlato di sudore e il respiro affannoso. Bevve un lungo sorso d’acqua dal bicchiere che era posto sul comodino e si riadagiò sul letto cercando di cacciare quei brutti pensieri dalla testa. Il dolore alla testa era diventato pressoché insopportabile e faticava a vedere quando, improvvisamente tutto diventò limpido, chiaro, stava avendo una nuova visione: quello che vide non fu affatto piacevole, perché davanti ai suoi occhi si stanziarono Kivar e altre due persone, il primo incappucciato e il secondo con un lungo mantello nero e denti che sporgevano dalle labbra. Li vide mentre si stavano dirigendo verso Roswell in cerca delle loro abitazioni e capì il loro piano.
Tornata in sé scoprì che il mal di testa era completamente cessato e si sentì molto forte perché sapeva il piano di quei tre brutti ceffi e l’avrebbe mandato a monte. Contattò mentalmente Isabel e le raccontò della sua visione, dicendole ancora di comunicarlo a Michael e di farsi trovare nel deserto entro mezz’ora e, prima di abbandonare la casa, di assicurarsi che i loro genitori fossero in un posto sicuro.
La sua mossa successiva fu quella di telefonare a Liz per spiegarle la situazione, la quale disse che avrebbe telefonato ad Alex e Buffy.
Infine Maria chiamò le sorelle Halliwell riferendo loro l’accaduto.
Naturalmente spiegare ai loro genitori di dover andare via di casa non fu semplice, soprattutto perché era una richiesta fatta in piena notte da persone ritenute come tutte le altre.
I genitori di Max e Isabel acconsentirono immediatamente a lasciare la casa e a rifugiarsi in quella dello sceriffo Valenti, il quale era a conoscenza dell’intera storia, e fu ben lieto di prendersi cura dei genitori dei suoi protetti.
Anche la madre di Maria non ci mise molto ad acconsentire alla richiesta della figlia; mentre per Liz fu molto dura far capire loro che erano in serio pericolo, ma dopo una decina di minuti e dopo essersi inventata ogni tipo di frottola, cedettero e si recarono dallo sceriffo. I genitori di Alex non erano in casa, quindi per lui il problema non si poneva; mentre Michael viveva da solo nel suo appartamento.

I ragazzi erano già tutti nel deserto da una decina di minuti, quando li raggiunse Liz.
- Scusate, ma ho dovuto inventare qualsiasi cosa per convincere i miei genitori – si scusò.
- Non importa… Attaccheranno stanotte, non so di preciso a che ora, ma era molto tardi, di certo non alle dieci e mezza di sera. Quindi abbiamo un po’ di tempo per continuare i nostri allenamenti e mettere a punto un piano – disse Maria.
- Non sai come ti siamo grati di aver avuto quella visione – le disse Buffy.
- Non so perché succede, ma quando c’è qualcosa di importante, soprattutto di pericoloso, mi vengono e basta. Spero che arrivino sempre in tempo – rise Maria.
- Bene, allora mettiamoci al lavoro. La loro tana è nel deserto, quindi prima o poi dovranno tornare qui, e comunque non saranno molto contenti della nostra assenza, quindi si insospettiranno e verranno qui – iniziò Prue.
- Esatto, e noi li aspetteremo a braccia aperte… anzi, ora che ci penso, perché non ci appostiamo dietro la loro tana e li cogliamo di sorpresa? – propose Max.
- Questa è un’ottima idea! Se non se l’aspettano la prima mossa fatta sarà a nostro vantaggio – rispose Isabel.
- Ora non ci resta che cercarla… - disse Liz.
- Io so dov’è, l’ho vista per un attimo nella mia premonizione… Venite – disse Maria molto sicura di sé.
Dopo qualche minuto raggiunsero una caverna molto ben nascosta nel deserto. Si affacciarono all’interno e trovarono dei letti fatti di rocce appianate, un tavolo ricavato dalla roccia e una lanterna.
- Bene, non mi sono sbagliata, è proprio questa – disse Maria controllandone l’interno.
- Ora non ci resta che aspettare – disse Michael prendendola per mano.
- Buona fortuna, ragazzi – disse Liz.
- Buona fortuna anche a voi – dissero in coro gli appartenenti agli altri due gruppi.
- Sappiate che qualunque cosa accada, mi ha fatto molto piacere conoscervi, siete degli amici stupendi – disse dolcemente Phoebe.
- Anche noi siamo molto felici di averti incontrata – le disse Isabel.
- Voi non sapete la strizza che ho… - disse piano Alex.
- Non ti credere, anche noi abbiamo paura – disse Buffy stringendo il suo paletto.
- Shhh! Ho sentito un rumore – disse Max diventando improvvisamente serissimo.
Anche gli altri si fecero molto seri e tesi come corde di violino.

- Non è possibile! Ma dove si sono cacciati! – strillava la Sorgente.
- Nemmeno i genitori abbiamo trovato! Che rabbia! Potevamo almeno divertirci con loro, ho un certo languorino – disse Dracula infuriato.
- Avranno avuto una visione o qualcosa del genere, questi alieni sono capaci di tutto! – disse Kivar.
- Va be’, aspettiamo domani sera. Ho atteso un secolo, posso attendere ancora una notte – disse la Sorgente rassegnata.
- Non vorrei che ci stessero preparando una bella trappola… - disse pensieroso Kivar.
- Ma figurati! Sono talmente stupidi che, incuranti del pericolo che corrono, si saranno nascosti da qualche parte o se ne sono andati in gita con la famiglia. Per me non c’è nulla da temere – esclamò Dracula.
- Concordo pienamente – disse la Sorgente.
- Sì, forse avete ragione, non sono altro che ragazzi – si arrese Kivar.
I ragazzi sentirono il discorso dei loro tre rivali e si prepararono ad attaccare; però prima di lanciarsi contro gli avversari le coppiette si salutarono ricordando al partner l’amore che provava nei suoi confronti e dandosi un lungo bacio di arrivederci, perché durante il combattimento non erano ammesse distrazioni.
- Bene, non sospettano di niente – disse pianissimo Michael, tanto che lo sentì solamente Maria che le era vicinissima.
- Michael, sappi che ti amo e che voglio passare il resto della mia vita con te – gli sussurrò Maria.
- Ti amo anch’io, non posso vivere senza di te. Vincerò per te, per il nostro futuro. Te lo prometto – le disse Michael baciandola e stringendola a sé fortissimo, come a non volerla lasciare andare.

- Max, ho paura. Cosa ne sarà di noi? – gli chiese Liz tremando.
- Stai tranquilla amore, andrà tutto bene. Ricordati che ti amo e che non ti lascerò per niente al mondo –
- Ti amo anch’io. Amore mio stai attento. Non posso sopportare l’idea di starmene qui senza darti un aiuto concreto. – disse Liz con le lacrime agli occhi.
- Qui nascosta sei al sicuro, non voglio che ti succeda niente. – le disse Max dolcemente asciugandole la lacrima. Poi la strinse a sé forte forte e la baciò.

- Isabel, mi prometti che starai attenta e che tornerai da me? – le chiese Alex preoccupatissimo.
- Te lo prometto. Ora che sono finalmente felice con te, non voglio perderti –
- Is, ti amo, ti amo tanto –
- Ti amo anch’io. – i due ragazzi si abbracciarono e si baciarono.

- Buffy, ho fatto tanto per conquistarti, e non voglio che quel damerino ti porti via da me – le disse Spike.
- Ehi, noi due vinceremo. Da quando in qua sei così preoccupato per me? –
- Da quando devi combattere con Dracula, lui non è come tutti gli altri –
- Anch’io sono preoccupata, oltretutto c’è anche la possibilità che tu passi dalla sua parte e io debba combattere con te e con lui. Non ci voglio nemmeno pensare –
- Non combatterai mai contro di me, ti amo troppo per farmi influenzare. Ti prometto che starò al tuo fianco per tutto il combattimento e che quando tutto sarà finito torneremo a Sunnydale e vivremo felici e contenti la nostra storia d’amore – Spike cercava di confortarla meglio che poteva.
- Ti credo amore mio – gli disse prendendo la sua faccia tra le mani e baciandolo.

- Be’, diciamo che se tu morirai potrò vederti comunque tutti i giorni perché vivo all’aldilà – scherzò Leo per smorzare la tensione.
- Non dirlo neanche per scherzo! – sbottò Phoebe inferocita.
- E dai, stavo scherzando. Non voglio che ti succeda niente amore mio, ricordati che noi due dobbiamo fare il possibile per sposarci – rispose Leo.
- Lo so, per questo dobbiamo vincere. – rispose Piper abbracciandolo.
- Ti amo tanto Piper –
- Ti amo tanto anch’io, Leo – e anche l’ultima coppia si dette un bacio come portafortuna.

Quando tutti ebbero salutato le persone che amavano, si accorsero che i tre malvagi stavano avvicinandosi pericolosamente all’entrata della grotta, ai lati della quale erano nascosti i nostri eroi.
Quando furono a tiro tutti, tranne Liz e Alex, si precipitarono fuori dal nascondiglio e attaccarono i loro nemici.
Max, Isabel, Michael e Maria appena uscirono allo scoperto scagliarono contro Kivar una sfera di energia, che lo colpì in pieno e, cogliendolo di sorpresa, lo fece cadere a terra tramortito.
Prue usò il suo potere e scagliò la Sorgente, presa in contropiede, contro un albero. Subito Phoebe le fu addosso e la riempì di pugni e calci; infine Piper usò il suo potere rinnovato cercando di farla esplodere, naturalmente non riuscendoci. La Sorgente comunque per ora era inerme stesa contro un albero.
Buffy e Spike si scagliarono contro Dracula, la prima rovesciandogli addosso un botticino di acqua santa e il secondo riempiendolo di calci e pugni. Come l’acqua santa lo toccò Dracula iniziò a fumare, ma dopo poco tempo riuscì a far cessare il processo di distruzione e si accasciò al suolo provato dalle molteplici ustioni.
Come inizio fu tutto a vantaggio dei nostri eroi che, come previsto, prendendoli di sorpresa, avrebbero avuto almeno inizialmente la meglio.
Non passò molto che i tre mostruosi esseri si ripresero e contrattaccarono.
Kivar si lanciò contro Maria, colei che per lui era più debole perché non era a conoscenza dei suoi poteri, ma questa attivò una barriera protettiva e Kivar ne fu molto sorpreso: - Tu hai i poteri! Tu li hai scoperti? –
- Già! Sorpreso? – rispose Maria più sicura di sé.
- Non importa – dette queste parole, Kivar le scagliò contro una potente sfera di energia che Michael riuscì a deviare faticosamente usando la telecinesi.
Kivar non si diede per vinto e si concentrò per sferrare un attacco mentale ai quattro alieni, ma Maria, che poteva muoversi alla velocità della luce, in un batti baleno fu dietro di lui, gli posò entrambe le mani sulla schiena e, concentrandosi al massimo, formò due sfere di energia che, colpendolo ad una distanza così ravvicinata, gli procurarono gravi danni.
Si accasciò a terra semi svenuto non riuscendo a capire come avessero potuto essere così forti da batterlo. Raccolse tutte le sue energie e si alzò. Come fu in piedi creò un campo di energia che si sprigionò dal suo corpo e colpì in pieno i quattro alieni facendoli cadere a terra storditi. Non ebbero il tempo di riprendersi che Kivar scagliò contro di loro due potenti fasci di energia che li colpirono in pieno rendendoli molto deboli. Continuava a infierire contro di loro, stesi a terra, quasi svenuti quando, persa quasi ogni speranza di vittoria, un volto apparve a Max: era la sua Liz, che gli diceva di farsi forza, di non abbattersi, di vincere per loro e per lei. Marx, rinvigorito dalla forza che Liz sapeva trasmettergli, si collegò mentalmente con gli altri tre e disse loro di alzarsi e di continuare a combattere, perché insieme ce l’avrebbero fatta.
Così fecero, si alzarono e fronteggiarono nuovamente il nemico.
- Ma bene, vedo che avete la pelle dura voi reali – sghignazzò Kivar, ormai convinto della vittoria.
- Non te le faremo passare liscia – disse Max più sicuro che mai.
Detto questo i quattro alieni si presero per mano e a quel contatto si creò intorno a loro una sfera di energia bianca. Il potere reale si stava totalmente manifestando e Kivar non poteva fronteggiarlo, era troppo forte per lui. I quattro si concentrarono al massimo, si trasmisero energia a vicenda e, dopo qualche secondo di totale immobilità, persino l’aria aveva smesso di circolare, nessun rumore si sentiva più, davanti a loro si materializzò il simbolo del cartiglio reale, con la stessa forma del granilith, il quale sprigionò un’immensa energia che si scagliò contro Kivar riducendolo in poltiglia. Il pericolo era passato, il nemico era sconfitto e loro erano ancora vivi, avevano ancora i loro cari vicini e potevano finalmente iniziare una nuova vita insieme alle persone che amavano.
- Ce l’abbiamo fatta! – urlò Maria saltando al collo di Michael.
- Sì, evviva! – esclamò Michael più felice che mai.
Max e Isabel si abbracciarono e poi corsero da Liz e Alex.
- Kivar è morto! – urlò Isabe.
- Ma è fantastico! – esclamarono insieme Liz e Alex.
Le due coppie si abbracciarono e si baciarono felici. Finalmente tutto era passato ed erano desiderosi di tornare a vivere come sempre.

Mentre gli alieni combattevano, anche gli altri due gruppi si davano un gran daffare per battere i rispettivi nemici.
Dopo qualche secondo di stordimento, la Sorgente si rialzò e si diresse verso le tre streghe.
- Ma bene, così avevate previsto tutto! – sghignazzò.
- Non siamo qui per parlare – disse Prue nel tono più duro che riuscì a tirare fuori.
- Avete ragione – Così dicendo le scagliò contro una sfera nera di energia negativa, che Prue allontanò usando il suo potere, seppur a fatica.
Durante quei giorni di duro allenamento i poteri delle tre streghe era aumentato, infatti ora Piper, oltre a bloccare il tempo, poteva far esplodere ogni cosa; Phoebe aveva premonizioni sia sul presente che sul passato, ed erano sempre più ricche di particolari e inoltre poteva volare, oltre che aver migliorato di molto le sue doti di combattente. Infine Prue aveva aumentato il suo potere telecinetico e poteva astrarsi da un posto all’altro in tempo brevissimo.
La Sorgente però era molto forte e, dopo qualche tira e molla di sfere tra lei e Prue, quest’ultima si trovò in svantaggio e una riuscì a colpirla facendola cadere a terra stremata.
Fu la volta di Piper, che si concentrò e usò il suo potere, cercando di far esplodere la Sorgente dall’interno; non ci riuscì ma il continuo bombardamento interno la destabilizzò molto facendola accasciare a terra.
Mentre era a terra per riprendere fiato, Phoebe le fu subito addosso e la bloccò con una mossa di karatè. Ora la Sorgente era nelle sue mani, ma dopo qualche secondo si sottrasse alla presa e le si portò alle spalle. Scagliò anche contro di lei una sfera di energia e Phoebe cadde a terra priva di sensi.
Rimaneva solo Piper, che non riuscì a tenerla a bada per molto tempo e presto anche lei raggiunse le sue sorelle a terra.
Phoebe pian piano si riprese e quando fu cosciente e vide le sue sorelle a terra, capì che erano spacciate, che più niente avrebbe potuto cambiare le sorti di quell’incontro. Iniziò a piangere e a invocare la nonna.
- Nonna, nonna, aiutaci! Dacci i poteri! Aiutaci a battere la Sorgente! –
Si unirono a lei anche Pipier e Prue e tutt’e tre dicevano: - Nonna, aiutaci! Dacci i poteri! Aiutaci a battere la Sorgente! –
Quando ebbero ripetuto questa frase per tre volte, un forte bagliore si sprigionò dal cielo e tre fasci di luce colpirò le tre streghe, che si sentirono immediatamente più forti. La nonna aveva esaudito il loro desiderio, e ora avevano un potere nuovo col quale potevano battere la Sorgente una volta per tutte.
Provarono ad utilizzarlo, e capirono che anche loro potevano lanciare sfere di energia, ovviamente positiva; ora erano delle super streghe ed erano sicure di farcela.
Bombardarono la sorgente di sfere bianche, fino a quando questa non si accasciò al suolo e vi rimase per qualche istante. Dopodiché le tre sorelle si presero per mano e pronunciarono per tre volte: - Il potere del Trio è più forte di te! –
Quando ebbero terminato la frase la Sorgente si dissolse, circondata da alte lingue di fuoco. Era tutto finito anche per loro. Erano riuscite a battere la sorgente di tutti i mali! I poteri che avevano acquistato grazie all’aiuto della nonna tornarono alla sua legittima proprietaria e loro si accasciarono al suolo stanche morte. Riuscirono solo a mormorare un: - Grazie nonna – e poi svennero. Leo corse immediatamente da loro, le curò e dopo pochi minuti erano nuovamente uniti, tutti e quattro, e Piper si strinse forte al suo Leo, promettendogli di non lasciarlo mai.

Anche per Buffy e Spike fu molto dura. Purtroppo dopo poco tempo, come prevedibile, Dracula era nuovamente in piedi, pronto a fronteggiare il bene.
- Tu sei Buffy, vero? –
- Sì – rispose lei
- E tu devi essere Spike, quel pappamolla che è passato dalla parte del bene. Mi fai pena –
- Pensa per te – rispose Spike adirato.
- Non siamo qui per parlare – li interruppe Buffy mettendosi in posizione di guardia.
Come terminò la sua frase, Dracula le fu addosso e la colpì con un calcio che nemmeno vide arrivare. Era velocissimo, non riusciva a seguire le sue mosse fulminee e tanto meno era in grado di parare i suoi fortissimi colpi. Sentiva che non ce l’avrebbe fatta, ma non si sarebbe arresa, dopotutto Spike era al suo fianco per darle una mano. E così fece: come vide Buffy colpita da Dracula, subito Spike si portò alle spalle del vampiro e lo colpì con un calcio, mettendoci tutta la forza di cui disponeva. Dracula cadde a terra stordito e Buffy ebbe il tempo di riprendersi. Mentre il vampiro era a terra, Buffy continuò a colpirlo con calci e pugni ma, dopo averne incassati parecchi, si alzò di scatto e le sferrò un pugno incredibile in pieno volto. Anche questa volta Buffy non lo incassò molto bene, ma rimase in piedi, seppur barcollante. A quel punto Buffy e Spike si scambiarono un’occhiata di intesa e capirono che era giunto il momento di usare tutte le armi a loro disposizione per uccidere Dracula. Spike si lanciò contro il vampiro e gli assestò un pugno, che naturalmente Dracula respinse. I due lottarono per qualche minuto, incassando e ricevendo pugni e calci a vicenda, ma Spike era molto più provato di Dracula. Finalmente tornò Buffy con in mano una decina di spicchi d’aglio che lanciò contro Dracula per farlo indietreggiare. Questi fu subito indebolito dall’aglio e si allontanò da loro. Buffy così ebbe il tempo di avvicinarsi a lui e gettargli addosso molte boccette contenenti acqua santa. Non contenta gli mostrò alcune croci, tenendogliele bene in vista davanti agli occhi. Dracula era quasi stremato, quasi completamente ustionato dall’acqua santa, ma non demordeva; cercava continuamente di avvicinarsi alla Cacciatrice e di sferrargli un colpo, però inutilmente. Fu la Cacciatrice ad avvicinarsi a lui e, con la velocità di un felino, gli assestò un calcio in pieno volto e un pugno sullo stomaco. Quando il vampiro fu a terra, Buffy gli saltò sopra e gli infilò il paletto più grosso che aveva nel cuore. Dracula emise un lungo lamento e nel giro di poco di lui non restava che una poltiglia. Anche lui era sistemato. Avevano vinto. Il bene aveva trionfato per tutti!
- Sei stata magnifica – si complimentò Spike.
- Se non c’eri tu non ce l’avrei mai fatta –
- Non dire sciocchezze –
- È vero. Comunque siamo stati bravi tutti e due. Spike, ti rendi conto, abbiamo battuto Dracula!!! – esultò Buffy.
- Sono felicissimo – Così dicendo Spike la attirò a sé e la baciò, felice di aver finalmente sconfitto l’unico ostacolo al loro amore.

I ragazzi si riunirono per congratularsi vicendevolmente.
- Ragazzi, siamo stati grandi! – esclamò Maria al settimo cielo.
- Abbiamo sconfitto il male e non siamo neanche troppo ammaccati – disse Michael.
- Pensate per voi, noi non ce la facciamo più – disse Buffy stremata.
- Posso curarvi – si offrì Max.
- No, non abbiamo altro che qualche livido, anche se colpiva veramente duro – disse Spike.
- Be’, finalmente è tutto finito. Ora possiamo vivere le nostre vite in pace ed essere sereni come prima, non è vero? – disse Phoebe.
- Sìììììììì! – esclamarono tutti insieme facendo un salto.
Dopo aver ripreso le forze si recarono tutti al Crashdown Cafè. Qui mangiarono e bevvero in gran quantità, perché erano veramente sfiniti, nonostante si reggessero ancora tutti sulle proprie gambe.
- Credo che questa serata la ricorderò per tutta la vita – disse Piper.
- A chi lo dici! È stata la prima volta che combattevo sul serio – disse Maria, stupita di sé stessa.
- Sei stata veramente grande, non so come avremmo fatto senza di te – si complimentò Max.
- Addirittura! Però detto dal capo fa un certo effetto – scherzò Maria.
- Ehi, non ti montare la testa – scherzò a sua volta Michael abbracciandola.
- Uffa, neanche un po’? –
- Noooo!!! – le dissero tutti gli altri.
- Va bene, va bene, ho capito – disse lei facendo finta di imbronciarsi, per poi voltarsi verso Michael e baciarlo.
- Come si dice: tutto è bene quel che finisce bene! – disse infine Phoebe, e si accinse a mangiare il suo mega-hamburger.
Quella notte decisero di non tornare a casa propria a dormire, ma di tornare tutti nel deserto, nella grotta contenente il granilith e di stare lì a parlare, scherzare, guardare le stelle e ricordare la battaglia appena trascorsa. Passarono una bellissima notte e si resero conto di essere stati fortunati ad aver incontrato persone buone e gentili come gli altri componenti dei vari gruppi, e si ripromisero di rimanere in contatto e di andarsi a trovare nelle rispettive città.
- Come sarebbe bello se vivessimo tutti nella stessa città – esordì Liz.
- Già, sarebbe veramente fantastico, però ogni città ha i suoi demoni da battere – disse Buffy pensando già a cosa l’aspettava una volta tornata a casa. Ogni volta che si assentava da Sunnydale per un certo periodo, i vampiri facevano man bassa di vittime e lei doveva sterminarli quasi tutti contemporaneamente perché, per essere più forti, creavano delle coalizioni. Meno male che c’era Spike con lei!
- Credo che San Francisco sarebbe letteralmente sommersa dai demoni se non ci fossimo noi a toglierli di mezzo – disse Phoebe.
- Noi invece abbiamo battuto il nostro unico nemico e ora anche il nostro pianeta è in salvo. Noi praticamente non abbiamo più nessuno scopo nella vita, se non quello di finire il liceo, laurearci, sposarci e avere una famiglia – disse triste Isabel.
- Siete finalmente persone normali. Non sapete cosa darei io per essere come voi! Comunque voi quattro sarete sempre le persone più speciali del mondo, perché non siete della Terra, e questo già vuol dire molto – disse Leo.
- Un po’ come te, vero? –
- Già. Sono morto combattendo in guerra e da quel giorno non mi sono più fermato il momento e ho rischiato la vita molte volte per via degli angeli neri – spiegò l’angelo bianco.
- Direi che siamo tutti sulla stessa barca, ma insieme siamo fortissimi, invincibili! – esclamò Prue.

Dopo quella serata tutto tornò alla normalità. Battuto il male le tre sorelle Halliwell, Leo e Buffy e Spike non avevano più ragione di trattenersi a Roswell e, dopo ancora qualche giorno di vacanza, in cui visitarono l’Ufo Center, fecero qualche escursione nel deserto, le ragazze andarono a fare shopping e i ragazzi in qualche locale vicino a Roswell, l’idillio terminò e le forze del bene tornarono alle loro città e alle loro battaglie quotidiane.
Le sorelle Halliwell erano felici di tornare a San Francisco, perché sapevano che per qualche tempo la loro vita sarebbe stata normale, forse addirittura monotona, visto che nessun demone per un po’ si sarebbe fatto vivo, troppo impegnato a battere gli altri per prendere il posto della Sorgente.
Buffy e Spike lo erano un po’ meno, non solo perché avrebbero dovuto combattere con centinaia di vampiri, ma soprattutto perché avevano intenzione di dire ai loro amici della loro relazione, ed erano certi che non l’avrebbero presa molto bene.
Arrivò il giorno dei saluti e i sei ragazzi di Roswell si recarono all’aeroporto per salutare i loro nuovi amici.
- Fate buon viaggio. Mi raccomando, teniamoci in contatto – urlò Maria agli amici che stavano per partire.
- Certo. Grazie di tutto quello che avete fatto per noi. Vi vogliamo bene – urlò Phoebe.
- Ciao –
- Ciao –

Rimasti soli alieni e terrestri si recarono nelle loro case sapendo che d’ora in poi la vita sarebbe stata migliore senza la paura di un attacco di Kivar e senza la preoccupazione che Max, Isabel e Michael si dovessero recare su Antar per porre fine alla guerra civile che dilagava da anni. I tre alieni sarebbero stati sempre speciali, avrebbero sempre avuto i loro poteri, ma dopo aver ucciso Kivar erano diventati un po’ più umani, e questo non poteva far altro che piacere a Liz ed Alex.

CONTINUA IN LETTERE (6)

Scritta da Kassandra


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